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...... Osservatorio sui protesti...... M a r z o 2 0 1 4

Osservatorio sui protesti In calo protesti, mancati pagamenti e ritardi... Sintesi dei risultati Gli ultimi tre mesi del confermano la positiva inversione di tendenza del trimestre precedente: tra Ottobre e Dicembre si osserva, per il secondo trimestre consecutivo, un sensibile miglioramento sia sul fronte dei protesti, sia sul fronte dei ritardi nei pagamenti delle imprese. L'uscita in massa dal mercato delle società più fragili, documentata dall'osservatorio sulle chiusure di impresa, coincide quindi nell'ultima parte dell'anno con un miglioramento delle condizioni economicofinanziarie delle aziende che hanno resistito alla crisi, con segnali di rinnovata fiducia. I dati indicano nel quarto trimestre una netta caduta del di società protestate rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-9,4%), che rafforza il calo già osservato nel terzo trimestre (-2,1%). Per effetto dei miglioramenti della seconda metà dell'anno, si riduce tra e da 43 a 42 mila (-1,8%) il di società con almeno un protesto nei dodici 25.000 20.000 15.000 Le società protestate Imprese non individuali con almeno un protesto 10.000 20.000 1q 2q 3q 1q 2q 3q 1q 2q 3q 1q 2q 3q 1q 2q 3q 1q 2q 3q 1q 2q 3q -3,8% -2,4% 2007 2008 2010 Società protestate per macro-area Imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto Nord Ovest Centro 12000 8000 4000 Nord Est Sud e Isole trimestre anno (scala dx) +2,1% 4000 8000 12000 16000 50.000 40.000 30.000-1,2%... Nel quarto trimestre si consolidano i segnali di miglioramento: giù protesti e ritardi nei pagamenti mesi. I miglioramenti sono diffusi a tutti i macrosettori analizzati, anche se il fenomeno rimane a livelli storicamente elevati nelle costruzioni e nel terziario. Dal punto di vista geografico, il calo delle società protestate osservato nel riguarda tutta la Penisola, con l'eccezione del Nord Est, in cui il di società protestate è aumentato del 2,1%. 2

Giorni di pagamento tra le imprese gg ritardo termini concordati Puntualità delle imprese nel quarto trimestre Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti ritardi oltre 60gg ritardi entro 60gg puntuali 79,8 79,1 81,2 83,8 81,2 77,8 77,7 79,3 10,9% 8,7% 9,0% 7,7% 9,3% 7,7% 19,1 19,3 19,2 23,2 21,1 20,5 17,7 20,4 45,0% 46,0% 52,7% 55,9% 79,1% 82,4% 60,7 59,8 62,0 60,6 60,1 57,3 60,0 58,9 44,1% 45,3% 38,2% 36,4% 11,6% 10,0% 1q 2q 3q 1q 2q 3q Micro PMI Grandi Le statistiche tratte da Payline il database di Cerved Group che raccoglie le abitudini di pagamento di 2,5 milioni di imprese italiane indicano un generale miglioramento nei pagamenti delle imprese nel quarto trimestre del. Si è ridotto, rispetto all anno precedente, il valore delle fatture non saldate tra quelle in scadenza negli ultimi tre mesi dell anno. Dopo un lungo periodo, è inoltre tornata ad aumentare la quota di transazioni che prevedono l anticipo della merce da parte dei fornitori (e il pagamento differito delle fatture), un segno di rinnovata fiducia nel rapporto cliente-fornitore. Tutte le statistiche sulle fatture liquidate negli ultimi tre mesi dell anno evidenziano che la fase più acuta della crisi è alle spalle: tra e si riducono da 83,8 a 79,3 giorni i tempi medi di liquidazione delle fatture, con un calo dei ritardi da 23,2 a 20,4 giorni. Aumenta il di aziende puntuali, mentre si riduce dal 10,8% all 8,6% la presenza di società in grave ritardo, casi che spesso possono sfociare in mancati pagamenti o veri e propri default. I dati indicano che questi miglioramenti sono diffusi a tutte le fasce dimensionali e a tutta l economia con poche eccezioni negative, come la filiera auto, in cui la presenza di aziende in grave ritardo è continuata ad aumentare anche negli ultimi mesi del. Le statistiche continuano a evidenziare che, nonostante i miglioramenti, l Italia continua ad essere spaccata in due, con comportamenti molto più virtuosi tra le aziende settentrionali rispetto a quanto si osserva nel Centro e, soprattutto, nelle regioni meridionali. 3

I protesti T ra Ottobre e Dicembre si contano 59 mila aziende con almeno un protesto nel trimestre, il 13,7% in meno rispetto allo stesso periodo del. Per il secondo trimestre consecutivo il calo interessa non solo le imprese individuali (-15,8%), per cui il miglioramento è in atto dalla fine del, ma anche le forme giuridiche più complesse: si riduce infatti del 9,4% il imprese non individuali protestate (-2,1% nel trimestre precedente). Complessivamente, nell intero sono 132mila 1 le imprese con almeno un protesto, il 6,3% in meno del. Il calo è dovuto soprattutto alle dinamiche osservate tra le imprese individuali: nel si contano 90mila imprenditori con almeno un protesto, in diminuzione dell 8,3% rispetto al. Più contenuto il calo osservato tra le altre forme giuridiche: le imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto nell anno sono scese a quota 42mila, l 1,8% in meno rispetto alle 43 mila del. Nell ambito delle imprese non individuali, la diminuzione del di soggetti protestati ha toccato tutti i settori dell economia. Nell edilizia le società con assegni o cambiali protestate scendono sotto quota 9,5mila, in diminuzione rispetto al del 2,1%. No- 15.000 10.000 Società protestate per macro-settore Imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto 49.000 47.000 45.000 43.000 41.000 39.000 37.000 Le imprese individuali protestate Imprese individuali con almeno un protesto nel periodo 2007-51.000 103.000 25.000 20.000 15.000 trimestre anno (scala dx) 1q 2q 3q 1q 2q 3q 1q 2q 3q 1q 2q 3q 1q 2q 3q 1q 2q 3q 2007 2008 2010 Le società protestate Imprese non individuali con almeno un protesto 1q 2q 3q 101.000 99.000 97.000 95.000 93.000 91.000 89.000 10.000 20.000 1q 2q 3q 1q 2q 3q 1q 2q 3q 1q 2q 3q 1q 2q 3q 1q 2q 3q 1q 2q 3q 2007 2008 2010 trimestre anno (scala dx) nostante le tendenze positive, le costruzioni rimangono di gran lunga il comparto caratterizzato dalla maggiore diffusione del fenomeno, con indici quasi doppi rispetto al resto dell economia: è stato protestato almeno un assegno o una cambiale al 3% delle imprese edilizie, contro percentuali pari all 1,6% nell industria e all 1,5% nel terziario. 25.000 Incidenza dei protesti per macrosettore 20.000 Imprese non individuali con almeno un protesto su imprese non individuali operative 3,0%3,0% 50.000 40.000 30.000 5.000 0 Altri settori Costruzioni Industria Servizi 1,6% 1,6% 1,5% 1,5% 1,9% 2,0% 1 A seguito di una revisione della metodologia statistica, la serie storica annuale relativa al di imprese protestate differisce da quella pubblicata precedentemente. Industria Costruzioni Servizi Altri settori 4

Il calo delle imprese protestate ha riguardato nel anche la manifattura: sono state protestate 4,5mila imprese industriali, l 1,9% in meno rispetto all anno precedente. Il miglioramento non ha riguardato tutti i comparti manifatturieri: si registra un calo nella produzione di beni intermedi (-18,5%), nel settore dei mezzi di trasporto (-6,8%) e nel sistema moda (-5,6%), mentre il fenomeno risulta in aumento nella produzione di altri beni di Industria: società protestate per settore Società cui è stato levato almeno un protesto nell anno Largo Consumo moda casa Mezzi trasporto Meccanica Metalli Prodotti intermedi consumo (+28,1%), nella meccanica (+10,4%), nelle industrie chimiche (+6,7%) e nel sistema casa (+3,2%). Il terziario, pur facendo registrare un calo dell 1,7% rispetto al, rimane a livelli storicamente elevati (quasi 23mila società protestate), superiori rispetto a quelli toccati durante la recessione del. Il miglioramento in questo caso coinvolge quasi tutti i segmenti del comparto: scendono con tassi a doppia cifra le società protestate nei servizi finanziari (-10,5%), mentre è più contenuto il calo delle aziende della logistica e dei trasporti (-7%), delle aziende immobiliari (-6,1%) e dei servizi non finanziari (-1,4%). Rimane stabile il dei protestati tra le società dell informazione intrattenimento comunicazione, mentre sono in leggero aumento i protestati nella distribuzione (+0,1%). Dal punto di vista geografico, la riduzione del di protestati interessa tutta la Penisola con l eccezione del Nord Est. Il miglioramento viene trainato dalla performance delle imprese del Centro, in cui si osserva un calo del 3,8%, insufficiente però a compensare il forte aumento registrato nell anno precedente (+12,6%). Il di società protestate diminuisce nel Lazio (-5,9%) e in Toscana (-4,9%), mentre continua ad aumentare nelle Marche (+4,8%) e in Umbria (+4,1%). Società protestate per macro-area Imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto Nord Ovest Nord Est Hi tech Altri beni consumo Chimica Centro Sud e Isole 200 400 600 800 1000 Servizi: società protestate per settore Aziende cui è stato levato almeno un protesto nell anno 12000 8000 4000 4000 8000 12000 16000 Distribuzione Servizi non finanziari Logistica e trasporti Immobiliari Informazione e intrattenimento Servizi finanziari e assicurativi 2000 4000 6000 8000 10000 Centro: società protestate per regione Imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto nell anno Toscana Lazio Marche Umbria 8000 6000 4000 2000 2000 5

Anche nelle regioni del Nord Ovest si registra un miglioramento rispetto al (-2,4%), per effetto del calo dei soggetti protestati osservato in Liguria (-4,7%), in Lombardia (-2,9%) e in Valle d Aosta (-7%). In Piemonte il fenomeno risulta invece in lieve aumento (+0,6%). La situazione delle imprese del Mezzogiorno rimane critica, nonostante il miglioramento: i soggetti protestati diminuiscono sotto quota 17mila (-1,2% sul ), ma la percentuale di imprese con almeno un protesto rimane ben al di sopra della media nazionale (2,7% contro l 1,8%). La riduzione riguarda la quasi totalità delle regioni dell area, in modo particolare Molise (-11,9%), Sicilia, Basilicata e Calabria (-4,1%); uniche eccezioni la Puglia e l Abruzzo, in cui nel il di soggetti protestati è continuato ad aumentare (rispettivamente +3% e +1,2%). In controtendenza rispetto al resto della Penisola il Nord Est, in cui solo nel quarto trimestre si è registrato un lieve calo, insufficiente però per invertire il trend negativo dei nove mesi precedenti: nel si contano quasi 5 mila società protestate nell area, il 2,1% in più dell anno precedente. In aumento il fenomeno in Veneto (+6,8%), Trentino Alto Adige (+1,4%) e Friuli (+1,1%), mentre l Emilia Romagna fa segnare un calo in linea con il dato nazionale (-1,8%). Nord Ovest: società protestate per regione Imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto nell anno 6000 4000 2000 Nord Est: società protestate per regione Imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto nell anno Trentino Alto Adige Veneto Valle d Aosta Piemonte Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Lombardia Liguria 500 1000 1500 2000 2500 Sud e isole: società protestate per regione Imprese non individuali cui è stato levato almeno un protesto nell anno Sardegna Abruzzo Campania Molise Puglia Basilicata Sicilia Calabria 6000 5000 4000 3000 2000 1000 1000 2000 3000 6

I pagamenti I n base ai dati di Payline il database di Cerved Group che raccoglie le abitudini di pagamento di oltre 2 milioni di imprese nel quarto trimestre del non è stato saldato il 35,7% del valore delle fatture in scadenza, in diminuzione rispetto a fine, in cui lo scaduto si era attestato al 36,3%. Dopo un lungo periodo, è tornata ad aumentare la quota di transazioni che prevedono l anticipo della merce (e il pagamento differito), un segno di allentamento della situazione di sfiducia. I dati indicano che la percentuale di mancati pagamenti si è ridotta proprio su questo tipo di transazioni, passando dal 35,4% al 32,5%. Viceversa, lo scaduto è aumentato nei casi in cui il fornitore ha preteso un pagamento immediato rispetto alla consegna della merce, passando dal 38,1% al 42,9%. La riduzione dei mancati pagamenti è stata accompagnata da un deciso miglioramento Valore dei mancati pagamenti % non saldato sul totale del valore delle partite in scadenza nel trimestre 36,2% 1q 2q 3q 1q 2q 3q 58,4% delle performance di pagamento osservata nelle fatture liquidate tra Ottobre e Dicembre. Negli ultimi tre mesi del le imprese italiane hanno regolato le fatture in media in 79,3 giorni, 4,5 giorni in meno rispetto allo stesso periodo del, quando era stato toccato un massimo di 83,8 giorni. Il miglioramento è attribuibile sia a termini in fattura più rigidi (diminuiti da 60,6 giorni a 58,9), sia a una riduzione dei ritardi, passati da 23,2 a 20,4 giorni. Tempi più rapidi di liquidazione delle fatture sono stati accompagnati da un aumento della presenza di imprese puntuali: la percentuale di aziende che regolano le fatture entro i tempi concordati con i fornitori è passata dal 43,9% al 45%. Questo fenomeno è stato anche accompagnato da una netta riduzione delle imprese in grave ritardo (si riduce dal 10,8% all'8,6% la presenza di aziende che sforano le scadenze pattuite di oltre 60 giorni), casi che più frequentemente possono sfociare in mancati pagamenti o veri e propri default. 33,3% 32,9% 36,3% 31,9% 33,7% 31,7% Valore dei mancati pagamenti in base alle modalità di liquidazione delle fatture % scaduto sul totale del valore delle partite in scadenza nel trimestre 46,7% 26,2% 26,4% 43,6% 27,3% 38,1% 35,4% 32,3% 31,0% 39,6% 31,2% 36,4% 29,7% con pagamento immediato con pagamento differito 1q 2q 3q 1q 2q 3q 79,8 Giorni di pagamento tra le imprese 79,1 gg ritardo 81,2 83,8 60,7 59,8 62,0 60,6 81,2 19,1 19,3 19,2 23,2 21,1 60,1 1q 2q 3q 1q termini concordati 77,8 20,5 57,3 2q 77,7 17,7 60,0 Puntualità delle imprese Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti ritardi oltre 60gg ritardi entro 60gg 9,1% 9,1% 9,3% 10,8% 9,2% 42,6% 44,5% 45,7% 45,3% 45,6% 48,2% 46,4% 45,0% 43,9% 45,2% 1q 2q 3q 1q 7,9% 44,4% 47,6% 2q 3q 7,5% 46,3% 46,2% 3q 35,7% 42,9% 32,5% 79,3 20,4 58,9 puntuali 8,6% 46,4% 45,0% 7

I segnali positivi riguardano tutte le fasce dimensionali d impresa: in netto calo i tempi di liquidazione delle fatture tra le microimprese con ricavi inferiori a 2 milioni di euro (di 6,5 giorni), accompagnati da riduzioni non trascurabili anche tra le PMI con un fatturato compreso tra 2 e 50 milioni (3,3 giorni) e tra le società maggiori (4 giorni). In tutti i casi a scadenze in fattura più stringenti sono corrisposti minori ritardi: -3,4 giorni per le microimprese, -1,9 per le PMI, -3,5 per le società maggiori. Anche la riduzione del di aziende in grave ritardo è un fenomeno comune a tutte le fasce dimensionali, accompagnato nel caso delle microimprese da un aumento di società puntuali. Viceversa, tra le PMI e le grandi aziende si è ridotta la quota di società più virtuose, rispettivamente di 1,8 e di 1,6 punti percentuali. In tutti i macrosettori, negli ultimi tre mesi del si osservano tempi medi di liquidazione delle fatture più rapidi e una diminuzione del di società in grave difficoltà nella liquidazione dei pagamenti. Giorni di pagamento per macrosettore dell impresa 83,6 81,2 17,2 15,3 66,4 66,0 Puntualità delle imprese per macrosettore Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti ritardi oltre 60gg gg ritardo 97,6 94,5 26,8 70,8 26,5 68,0 termini concordati Industria Costruzioni Servizi ritardi entro 60gg 81,9 25,5 76,1 21,8 56,5 54,3 puntuali 9,4% 7,8% 10,1% 6,8% 11,2% 9,2% 37,2% 39,1% 53,4% 53,1% 34,9% 55,0% 33,2% 60,0% 49,4% 39,4% 39,7% Industria Costruzioni Servizi 51,0% Giorni di pagamento per dimensione dell impresa 75,7 23,0 52,7 49,5 69,2 19,6 gg ritardo 21,0 Micro PMI Grandi Le costruzioni, pur rimanendo il comparto che paga più lentamente, evidenziano una riduzione di 3,1 giorni nei tempi di pagamento (da 97,6 a 94,5 giorni), dovuti in larga parte a una riduzione delle scadenze pattuite (2,8 giorni) e marginalmente a una diminuzione dei ritardi medi (0,3 giorni). Nonostante tempi più lunghi, l edilizia è anche il comparto con la maggiore presenza di imprese puntuali (in crescita dal 55% al 60%) e un netto calo di aziende in grave ritardo: pesano soprattutto le dinamiche osservate tra le microimprese e l uscita dal mercato delle società più fragili osservata negli ultimi mesi. 83,0 79,7 Anche le imprese industriali evidenziano nel quarto trimestre comportamenti più virtuosi rispetto a quelli osservati nello stesso periodo dell anno precedente. Si riducono di 2,4 giorni i tempi di pagamento, grazie soprattutto al calo dei ritardi, 19,1 che passano da 17,2 a 15,3 giorni. termini concordati 93,4 89,4 26,4 22,9 62,0 60,7 67,0 66,5 Puntualità delle imprese nel quarto trimestre Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti 45,0% 44,1% 45,3% ritardi oltre 60gg 46,0% 52,7% 38,2% ritardi entro 60gg 55,9% 36,4% 11,6% 10,0% Micro PMI Grandi puntuali 10,9% 8,7% 9,0% 7,7% 9,3% 7,7% 79,1% 82,4% 8

Giorni di ritardo nei pagamenti nell industria Imprese in grave ritardo nell industria Imprese con ritardi medi di oltre due mesi, % sul totale Hi tech 20,0 Mezzi trasporto 11,6% Mezzi trasporto 19,7 Largo Consumo 9,3% Largo Consumo 16,0 Prodotti intermedi 8,7% Prodotti intermedi 15,7 moda 8,0% Meccanica 15,0 casa 7,3% casa,3 Metalli 6,8% moda,0 Chimica e farmaceutica 6,6% Metalli 12,8 Altri beni consumo 6,5% Chimica e farmaceutica 12,7 Meccanica 5,6% Altri beni consumo 11,1 Hi tech 4,7% In lieve calo la presenza di aziende puntuali (dal 53,4% al 53,1%), cui però corrisponde una riduzione delle imprese in grave ritardo, dal 9,4% al 7,8%. La minore presenza di aziende che in media liquidano i fornitori oltre 60 giorni dopo le scadenze pattuite riguarda tutti i settori manifatturieri, con l eccezione della filiera auto e dell industria dei prodotti intermedi, che evidenzia anche un aumento dei ritardi medi. Nel terziario i tempi di pagamento si sono ridotti di 5,8 giorni, da 81,9 a 76,1: sono diminuiti sia i termini concordati (di 2,2 giorni), sia i giorni di ritardo Imprese in grave ritardo nei settori non industriali Imprese con ritardi in media superiori a 60 giorni, % sul totale Aziende agricole Logistica e trasporti Servizi non finanziari Distribuzione Immobiliari Informazione e intrattenimento Servizi finanziari Energia e utility 5,6% 6,7% 8,0% 7,7% 9,0% 10,1% 10,0% 13,1% (di 3,7 giorni). Nello stesso periodo è leggermente aumentata la presenza di aziende puntuali e si è ridotta quella di società in grave ritardo (dall 11,2% al 9,2%), con un calo in tutti i segmenti del terziario. Il miglioramento delle condizioni di pagamento si osserva in tutte le aree della Penisola, con tempi di pagamento più rapidi e la diminuzione delle imprese che saldano le proprie fatture con oltre due mesi di ritardo. Le imprese del Nord Est si confermano le più veloci nei pagamenti e le più puntuali. I tempi di pagamento scendono a 73,6 giorni (-2,7 giorni rispetto al ), soprattutto grazie al calo dei giorni di ritardo (-1,6 giorni). Oltre la metà delle imprese sono puntuali (+0,4% sul ), e il 5,7% in grave ritardo, valore più basso tra tutte le aree del paese (-1,1% rispetto a fine ). 76,3 73,6 16,1,5 60,2 59,0 Giorni di pagamento per area geografica gg ritardo 84,3 78,4 22,0 27,1 17,9 termini concordati 86,7 62,3 60,5 59,6 57,9 Nord Est Nord Ovest Centro 83,0 25,1 91,1 32,5 86,0 29,8 58,6 56,2 Sud e Isole 9

Un miglioramento evidente si registra anche tra le imprese del Nord Ovest, che rispetto al quarto trimestre del pagano con 5,9 giorni di anticipo (78,4 giorni). Migliorano anche le performance di pagamento: in leggero aumento la quota di imprese puntuali (+0,5%), mentre sono in netta diminuzione le imprese che saldano le fatture con oltre due mesi di ritardo (dall 8,2% al 6,4%). Nel Centro i giorni di pagamento diminuiscono a 83 giorni, soprattutto grazie al calo dei ritardi (-2 giorni). Si riduce la quota di imprese in grave ritardo, che passa dall 11% all 8,8% ed aumenta la percentuale di imprese puntuali, attestandosi al 42,1% alla fine del (+0,9%). Le imprese del Mezzogiorno confermano nel quarto trimestre i tempi di pagamento più lunghi (86 giorni), il minor tasso di imprese puntuali (37,1%) e la maggior percentuale di aziende in grave ritardo (12,8%), ma migliorano sensibilmente la performance rispetto alla fine del : i giorni di pagamento scendono di 5,1 giorni, divisi equamente tra diminuzione dei giorni pattuiti e dei giorni di ritardo, aumenta la percentuale di imprese puntuali (+2,2%) e diminuisce la quota di imprese in grave ritardo (-3,1%). Tra le singoli regioni, nonostante il netto miglioramento rispetto allo scorso anno, la Sicilia si conferma quella con la maggiore presenza di imprese che hanno saldato le fatture in grave ritardo rispetto alle scadenze concordate (il 17,3%), seguita da Calabria (15,4%), Campania (12,3%), Puglia (11,3%) e Lazio (10,4%). Puntualità delle imprese nel quarto trimestre per area geografica Distribuzione delle imprese per ritardi nei pagamenti 40,9% 41,6% 52,3% 52,7% 49,1% ritardi oltre 60gg Imprese in grave ritardo per regione Imprese con ritardi medi di oltre due mesi, % sul totale, Valle d Aosta Piemonte 6,0 % Sardegna 42,7% Lombardia Trentino Alto Adige 5,8 % 44,0% 49,6% ritardi entro 60gg 6,8% 5,7% 8,2% 6,4% 11,0% 8,8% Nord Est Nord Ovest Centro 3,8 % 6,2 % 5,6 % 47,8% 49,0% 41,2% 42,1% Veneto Sicilia Friuli Venezia Giulia 7,2 % Emilia Romagna 7,9 % 5,9 % Liguria Marche Toscana 7,7 % 6,0 % 9,5 % Abruzzo Umbria Molise 10,4 % 8,6 % 9,6 % Lazio 11,3 12,3 % % Campania 8,1 % 9,5 % Balilicata 15,4 % 17,3 % puntuali 15,9% 12,8% 49,2% 50,1% 34,9% 37,1% Sud e Isole Puglia Calabria 10