Strumenti finanziari derivati A cura dello Studio Battaini, Corso Sempione 15, Gallarate e-mail : infocsp@tin.it Sommario 1 Quadro generale... 2 2 Definizione e tipologie... 2 3 Rappresentazione in bilancio del contratto di copertura del rischio di tasso... 4 Pagina 1 di 5
1. QUADRO GENERALE L utilizzo degli strumenti finanziari derivati per la gestione dei rischi finanziari aziendali e per finalità speculative ha assunto, negli ultimi anni, una dimensione rilevante al punto da determinare recenti crisi aziendali o scandali pubblici. A prescindere dall impiego distorto che, in alcuni casi, si è fatto dei derivati, imputabile in larga misura all incompetenza, alla scarsa azione di controllo, se non addirittura a fenomeni di mala gestio, non si può negare il contributo che questi strumenti finanziari, se gestiti con consapevolezza, possono dare nella gestione finanziaria dell impresa; caratteristiche che hanno favorito la graduale diffusione in realtà aziendali sempre più eterogenee, in termini di dimensioni, settore di attività e mercati di sbocco. Obiettivo del presente scritto è cercare di fornire le informazioni necessarie per capire se e quale contratto stipulare (consapevolmente) con la banca. Si fa presente, infatti, che molte volte gli istituti di credito propongono questi strumenti come appendice ad altri contratti (esempio, mutuo) e che molte volte il contraente sottoscrive questi strumenti inconsapevolmente 2. DEFINIZIONE E TIPOLOGIE Una delle caratteristiche principali che hanno determinato il successo dei derivati è la loro capacità di trasferire il rischio con finalità di copertura (c.d. hedging). I rischi che possono essere trasferiti sono quelli tipici finanziari, quali il tasso di interesse, il cambio, il prezzo; più recentemente l ingegneria finanziaria ha creato anche strumenti in grado di trasferire il rischio di credito. Nel primo caso si parla di derivati finanziari; nel secondo caso di derivati creditizi. Lo schema negoziale di tali strumenti finanziari prevede il regolamento a data futura del c.d. differenziale fra il prezzo (o rendimento) corrente a quella data dello Pagina 2 di 5
strumento finanziario di riferimento ed il prezzo stabilito ad una data futura dello strumento sottostante ad un prezzo prefissato. Le caratteristiche che lo strumento finanziario deve possedere contemporaneamente per essere qualificato come derivato sono: 1) il suo valore corrente cambia al cambiamento di un tasso d interesse, di un prezzo di uno strumento finanziario, di un prezzo di una merce, di un tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o tassi, di un merito di credito (rating) od indici di credito od altra variabile, purchè nel caso di una variabile non finanziaria, la stessa non sia relativa ad una parte del contratto (qualche volta denominata sottostante ); 2) non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui si aspetterebbe una risposta simile a cambiamenti di fattori di mercato; 3) è regolato ad una data futura. Gli strumenti derivati si possono ricondurre a tre macroclassi: FUTURES: sono contratti a termine standardizzati per poter essere negoziati facilmente in Borsa. E un contratto uniforme a termine su strumenti finanziari con il quale le parti si obbligano a scambiarsi alla scadenza un certo quantitativo di determinate attività finanziarie ad un prezzo prestabilito; ovvero nel caso di futures su indici a liquidarsi una somma di denaro pari alla differenza tra il valore dell indice di riferimento alla stipula del contratto ed il valore dello stesso indice nel giorno di scadenza. SWAPS: sono contratti attraverso i quali due parti convengono di scambiarsi, in una o più date prefissate, due somme di denaro calcolate applicando due diversi parametri (generalmente tassi di interesse, ma anche valute, indici azionari/obbligazionari, merci e commodities) ad un identico ammontare di riferimento. Pagina 3 di 5
OPTIONS: derivato che conferisce al possessore il diritto, ma non l obbligo, di acquistare o vendere il titolo sul quale l opzione stessa è scritta, chiamato strumento sottostante, ad un determinato prezzo (strike price) e/o entro una determinata data. Le opzioni possono avere i più diversi sottostanti: azioni, commodities, tassi di interesse, ecc. Gli strumenti derivati più comunemente utilizzati nella prassi sono gli IRS (Interest Rate Swap). Si tratta di un operazione finanziaria caratterizzata dallo scambio tra due controparti di flussi di interessi facenti riferimento ad un importo nominale (c.d. capitale nozionale) che non viene trasferito né all inizio né alla conclusione della transazione. Sono presenti poi sul mercato gli strumenti derivati speculativi, contratti a fini, appunto, speculativi. Si tratta di strumenti molto rischiosi che si consiglia di contrarre solo se consapevoli del rischio assunto con la sua sottoscrizione. Si rammenta, pertanto, l importanza di chiedere sempre chiare e precise informazioni agli istituti bancari. 3. RAPPRESENTAZIONE IN BILANCIO DEL CONTRATTO DI COPERTURA DEL RISCHIO DI TASSO Riteniamo utile soffermarci brevemente sulla corretta rappresentazione in bilancio dei più comuni strumenti derivati utilizzati: gli IRS (Interest Rate Swap). La semplice stipula di un contratto di IRS non influisce sulla composizione del patrimonio e tantomeno sull entità del risultato economico di una società, fintantoché i suoi effetti economici e finanziari non si esplicano tra le parti. Tuttavia la sottoscrizione di tale contratto comporta l assunzione di uno specifico impegno da parte della società nei riguardi, ad esempio, dell istituto di credito, ragion per cui, tali strumenti andrebbero indicati tra i conti d ordine o in Nota Integrativa. Il condizionale Pagina 4 di 5
è d obbligo, considerato che spesso individuare un valore corretto e rappresentativo da indicare non è semplice ed indicare un valore errato può essere fuorviante per il lettore del bilancio. I componenti economici generati dall IRS (proventi ed oneri) sono assimilati agli interessi attivi e passivi e, pertanto, i differenziali che le controparti devono scambiarsi alle date prestabilite vanno iscritti tra tali valori, nel Conto Economico nelle voci C.16, lett. d) p C.17. Qualora il contratto preveda anche il pagamento di una somma di denaro (c.d. upfront ) riferibile alla durata del contratto, tale valore deve essere ripartito protemporis lungo tale durata, costituendo rettifica dei tassi contrattuali applicati al capitale di riferimento. Occorre infine fornire in Nota Integrativa e nella Relazione sulla Gestione tutte le informazioni necessarie per spiegare il contratto derivato stipulato, il fine per cui è stato contratto ed il suo fair value (valore corrente) alla data di chiusura del bilancio.. Pagina 5 di 5