ASL PROVINCIA DI VARESE 29 giugno 2011 UNA VISIONE DI SISTEMA SULL INTEGRAZIONE SOCIO- SANITARIA NELLA NOSTRA PROVINCIA 1
PRINCIPALI PROVVEDIMENTI LEGISLATIVI RELATIVI ALL INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA SANITARIA Decreto legislativo n. 229 del 19/6/1999 norme per la razionalizzazione del SSN, a norma dell art art.1 della L. 30 novembre 1998 n. 419 D.P.C.M. 8 agosto 1985 Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni e alle province autonome in materia di attività di rilievo sanitario connesse con quelle socio-assistenziali, ai sensi dell art art.5 della L. 23 dicembre 1978 n. 833 Legge n. 328 dell 8/11/2000 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali L.R. n. 3 del 12/03/2008 Governo della rete degli interventi e dei servizi alle persone in ambito sociale e socio-sanitario sanitario 2
QUALE MODELLO DI INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO Raccordo con i diversi attori del welfare del territorio, in un modello di governo unitario dei servizi socio-sanitari sanitari territoriali. Partecipazione reale alle scelte di programmazione locale. Condivisione del PAI integrato e della documentazione socio-sanitaria sanitaria nell ambito del fascicolo elettronico del sistema CRS-SISS. SISS. 3
ALCUNE CONSIDERAZIONI La creazione di servizi integrati si basa sulla necessità di prendersi carico della persona nella sua globalità, ponendo attenzione alle problematiche e patologie correlate alla componente sanitaria, sociale, familiare, di relazione e lavorativa, agli stili di vita e ai fattori ambientali. La personalizzazione dei servizi: il primo modo per personalizzare i servizi è la loro semplificazione, il che significa non la riduzione del numero delle azioni e degli interventi, ma la loro unificazione, avendo come riferimento il destinatario (care management). La persona prima di essere assistita nei suoi bisogni, deve essere riconosciuta nella sua dignità; ; la ragione d essere delle istituzioni è promuovere le condizioni per lo sviluppo della responsabilità. 4
L ORGANISMO DI COORDINAMENTO INTERDISTRETTUALE L Organismo di Coordinamento Interdistrettuale (O.C.I( O.C.I.).) per la programmazione, il governo e il monitoraggio della domanda socio-assistenziale e socio-sanitaria sanitaria è un organo consultivo della Direzione Sociale a sostegno delle attività di programmazione, monitoraggio e verifica dei piani di zona. E previsto il coinvolgimento in itinere, su tematiche specifiche, dei Responsabili delle Aree Distrettuali Socio- Sanitarie e dei Responsabili dei Servizi afferenti al Dipartimento A.S.S.I. 5
CEAD Il Centro per l Assistenza Domiciliare ha l obiettivo di coordinare l impiego delle risorse e degli interventi sociosanitari e sociali in ambito domiciliare, prevalentemente per le persone anziane e disabili in condizioni di non autosufficienza e per le loro famiglie, residenti nei Comuni degli ambiti distrettuali 6
L INFORMAZIONE E L ORIENTAMENTOL IL SERVIZIO FRAGILITA Il Servizio Fragilità consiste in equipe, composte da personale socio-sanitario, sanitario, presenti a livello distrettuale, messe a disposizione dalla ASL di Varese a favore dei soggetti fragili, disabili, ma anche anziani e altre persone che si trovano in condizione di fragilità,, che hanno necessità di informazioni precise e tempestive sulla rete dei servizi socio-sanitari sanitari e su proposte nella libera scelta di quelli più rispondenti al proprio bisogno. 7
UN MODELLO DI INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO- L ESPERIENZA DEL DISTRETTO DI AZZATE Raccordo con i diversi attori del welfare del territorio, in un modello di governo unitario dei servizi socio- sanitari territoriali Partecipazione reale alle scelte di programmazione locale Condivisione del PAI integrato e della documentazione socio-sanitaria sanitaria nell ambito del fascicolo elettronico del sistema CRS-SISS SISS 8
I RISULTATI ANNO 2010 ASSISTITI IN MODALITA INTEGRATA N. 59 UTENTI ANNO 2011 ASSISTITI IN MODALITA INTEGRATA AL 28.06.2011 N. 33 UTENTI 9
IL RUOLO DELLA FARMACIA DEI SERVIZI NELLA CRESCITA DELL ASSISTENZA TERRITORIALE 10
I PRESUPPOSTI PROGRAMMATORI Dalla cura al prendersi cura (Regione Lombardia-Capitolo Sanitario-Piano Regionale di Sviluppo della IX Legislatura) Necessità di sviluppo della rete territoriale in risposta ai bisogni della popolazione assistita. Una nuova prospettiva: il percorso del paziente non legato ad un modello predefinito di intervento e ad attori che lo realizzino in esclusiva. Necessità di garantire una reale presa in carico dei pazienti cronici e fragili al di fuori dell ospedale 11
I PRESUPPOSTI NORMATIVI Il Decreto Legislativo 3 ottobre 2009 n.153 In attuazione del disposto dell art.11 della legge 18 giugno 2009 n 69: definisce nuovi compiti e funzioni assistenziali delle farmacie pubbliche e private operanti in convenzione con il SSN 12
I NUOVI COMPITI E FUNZIONI ASSISTENZIALI Partecipazione all ADI Dispensazione e consegna a domicilio di farmaci e dispositivi medici Preparazione e dispensazione miscele per nutrizione artificiale e medicinali antidolorifici Dispensazione per conto delle strutture sanitarie dei farmaci a distribuzione diretta 13
I NUOVI COMPITI E FUNZIONI ASSISTENZIALI Messa a disposizione di operatori professionali (OSS, IP, FKT) Monitoraggio dell aderenza alle terapie, del corretto utilizzo dei farmaci, e la partecipazione a programmi di farmacovigilanza Servizi di primo livello nel settore della educazione sanitaria e della prevenzione Erogazione di servizi di secondo livello ai singoli assistiti Prestazioni analitiche di prima istanza (esclusi prelievi ematici) 14
IN LOMBARDIA Il Piano Socio-Sanitario Regionale 2010-2014: Insieme alla medicina generale le farmacie rappresentano un punto del sistema vicino ai cittadini nuovi compiti assistenziali anche al fine di decongestionare i servizi delle strutture sanitarie con misure di semplificazione e di risparmio L accordo per la sperimentazione di nuovi servizi di farmacia, tra Regione Lombardia, Assessorato Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale e Federfarma Lombardia 15
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PROGETTO ASL VARESE -FARMACIA 19
GRAZIE A TUTTI PER L ATTENZIONE!! 20