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Relazione semestrale al 29 giugno 2012 del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato denominato BancoPosta Trend istituito e promosso da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR e gestito da Amundi SGR S.p.A.

Indice Relazione semestrale al 29 giugno 2012 del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato BancoPosta Trend istituito e promosso da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR e gestito da Amundi SGR S.p.A. Nota Illustrativa Premessa Considerazioni generali Mercati Prospettive Fondo Trend Situazione Patrimoniale del Fondo 1

Premessa La Relazione Semestrale del fondo BancoPosta Trend al 29 giugno 2012 (ultimo giorno di borsa italiana aperta del I semestre 2012) istituito e promosso da BancoPosta Fondi S.p.A. SGR (Società Promotrice) e gestito da Amundi SGR S.p.A. (), è stata redatta dalla in conformità alle disposizioni emanate dalla Banca d Italia con Regolamento dell 8 maggio 2012. La assume piena responsabilità sulla completezza e sulla veridicità dei dati e delle informazioni contenute nel presente documento. La Relazione Semestrale si compone di una Situazione Patrimoniale accompagnata da una Nota Illustrativa che fornisce, tra l altro, indicazioni sia sulla politica di investimento seguita nella gestione del patrimonio del fondo nel corso del semestre, sia sulle prospettive di investimento. Poste Italiane S.p.A. Società con socio unico Patrimonio BancoPosta, società controllante di BancoPosta Fondi S.p.A. SGR, rappresenta il Collocatore delle quote del fondo comune di investimento illustrato nella presente Relazione Semestrale. Considerazioni generali Il primo semestre del 2012 ha registrato un complessivo peggioramento del quadro economico europeo in presenza di una tenuta della crescita americana e dei comparti emergenti. Inoltre, i due trimestri che compongono il semestre hanno mostrato trend molto diversi: nei primi tre mesi si erano concentrate indicazioni macroeconomiche particolarmente positive negli USA, con una forte accelerazione dell occupazione ed un sensibile aumento dei consumi. L Europa, dal canto suo, aveva mostrato qualche segnale di stabilizzazione e rimbalzo della fiducia delle imprese e dei consumatori a seguito del rasserenato quadro dei mercati finanziari, a loro volta positivamente trainati dal successo delle manovre della BCE. Tuttavia, nel secondo trimestre si sono riaffacciati i timori sul debito sovrano e la combinazione di rigore fiscale e rinnovato stress finanziario hanno riportato al ribasso gli indici di fiducia degli operatori economici. Anche dai mercati emergenti negli ultimi mesi del semestre sono giunti segnali di crescita in rallentamento, in particolare dall area asiatica. L inflazione, dal canto suo, ha mostrato un trend di generalizzata discesa sia nelle economie avanzate che nelle economie emergenti. Il rientro degli indici dei prezzi è probabilmente destinato a proseguire ancora nei mesi estivi per poi stabilizzarsi intorno al 2% sia negli USA che in Europa. Nel semestre, le banche centrali hanno svolto un importante ruolo di garanzia della liquidità a sostegno dei sistemi finanziari e di mantenimento di condizioni di politica monetaria fortemente espansiva. La BCE, in particolare ha immesso notevoli quantità di liquidità nel sistema con due operazioni a tre anni, la prima a fine dicembre 2011 e la seconda a fine febbraio 2012, insieme ad altre misure per stabilizzare i mercati finanziari. La Fed ha recentemente proseguito anch essa sulla strada dell allentamento monetario, attraverso una seconda operazione di allungamento delle scadenze dei titoli in portafoglio. Stati Uniti Il PIL americano è cresciuto intorno al 2% nel primo semestre, in parziale rallentamento rispetto al 3% del quarto trimestre 2011, con un forte contributo dei consumi nel primo tri- 1 Dati Bloomberg ove non specificato 3

mestre (+ 2,7%), cui è seguito un secondo trimestre meno brillante (tra +1,5% e 2%). I primi mesi del semestre avevano registrato notevoli aumenti nel numero di nuovi posti di lavoro con un accelerazione dell occupazione successivamente rientrata da aprile in poi su una crescita più contenuta. I segnali confortanti sull occupazione si abbinano al buon trend dei salari ed all aumento della ricchezza delle famiglie. Il comparto immobiliare, dal canto suo sta mostrando ormai da quattro mesi qualche timido segnale di recupero, così come gli investimenti delle aziende che sono tornati recentemente a crescere. Nonostante il recupero occupazionale messo a segno, i posti di lavoro ancora da ricostruire sono circa la metà di quelli persi nella crisi del 2008-2009: la strada verso la piena occupazione appare ancora lunga. Per questa ragione la banca centrale americana continua a mantenere una politica monetaria particolarmente espansiva, sia in termini di tassi ufficiali che sul versante della quantità di liquidità immessa nel sistema. Il trend in discesa dell inflazione, sotto questo profilo, è di supporto al mantenimento di un atteggiamento particolarmente accomodante da parte della Fed anche nel corso dei prossimi trimestri. Area Euro Nell Area Euro la dispersione di performance economiche tra i singoli paesi è notevolmente aumentata nel corso del semestre. La combinazione di politiche fiscali restrittive e di minori volumi di credito a costi più elevati ha contribuito ad una revisione al ribasso delle stime di crescita dei paesi periferici. Al contrario, l economia tedesca continua a mostrare una buona capacità di tenuta, nonostante le difficoltà dell economia degli altri paesi dell area. Il primo semestre del 2012 ha visto, infatti, una crescita media dell ordine dell 1% dell economia tedesca, a fronte di un più limitato +0,3% messo a segno dalla Francia, di un -1% della Spagna e di una contrazione più marcata da parte dell Italia. Le performance economiche più deboli continuano a concentrarsi in Grecia, dove le stime per l intero 2012 puntano attualmente ad una recessione del 5,2%, dopo un risultato simile dello scorso anno (-6% del PIL), nonché in Portogallo (-3,4% atteso per il 2012). Il ritorno delle tensioni nei mercati finanziari europei dopo il forte recupero dei primi mesi del semestre ha riportato l attenzione sulla necessità di stimolare la crescita al pari del mantenimento del rigore fiscale. La BCE, dal canto suo, ha garantito il rifinanziamento del sistema bancario grazie a importanti operazioni a tre anni, dopo che la crisi dell autunno scorso aveva sostanzialmente chiuso l accesso di molte istituzioni finanziarie ai mercati obbligazionari. L inflazione, come si scriveva in precedenza, è in calo e dovrebbe scendere al 2% per poi stabilizzarsi in autunno. La crisi del debito è tornata a guidare i mercati per effetto dei rinnovati timori sui rischi di uscita dall Euro della Grecia dopo i risultati delle prime elezioni politiche tenutesi nel paese ellenico. L esito elettorale delle successive elezioni tenutesi a giugno hanno solo parzialmente fugato tali dubbi. Al contempo la richiesta di aiuti a sostegno del sistema bancario spagnolo ed il conseguente downgrade del debito governativo iberico hanno accresciuto l effetto contagio non solo sui titoli di stato di Madrid ma anche su quelli italiani. Il summit di fine giugno ha affrontato queste nuove e più importanti difficoltà che ancora una volta hanno messo a rischio la stabilità dell area: il risultato del summit è stato positivo, rappresentando un importante passo avanti nella cooperazione tra gli stati per promuovere la crescita e difendere la stabilità dell area. 4

UK La Gran Bretagna ha anch essa sofferto di un sensibile rallentamento rispetto allo scorso anno, con un sostanziale bilanciamento tra un primo trimestre leggermente negativo ed il secondo in leggero miglioramento per la crescita. Il risultato è una complessiva stagnazione del PIL nel semestre. Il tasso di disoccupazione permane elevato, intorno all 8,3%. Al pari di quanto accade negli altri paesi europei e negli USA, l inflazione ha decelerato, scendendo dal 4,6% del secondo semestre del 2011 ad un 3,5% nel primo trimestre 2012 e ad un più contenuto 3,1% nel secondo trimestre. La Banca d Inghilterra mantiene i tassi ai minimi e ha confermato la direzione particolarmente espansiva della propria politica monetaria. Giappone In controtendenza rispetto alle principali economie avanzate, la crescita nipponica è rimbalzata vistosamente nei primi mesi del semestre, grazie agli effetti ritardati della ricostruzione e agli effetti statistici base collegati alla tragedia dello scorso anno. Il trend positivo di crescita dovrebbe proseguire anche nella seconda parte dell anno, pur in presenza di un fisiologico rallentamento. La politica monetaria, anche in questo caso, rimane apertamente espansiva e non appare destinata a mutare in tempi brevi. Cina L economia cinese è entrata in una fase di rallentamento: la crescita reale è passata dal 10,4% del 2010 al 9,2% dello scorso anno e ad un 8% del primo semestre del 2012. Gli effetti ritardati dell inasprimento monetario ormai concluso si sono fatti sentire soprattutto sul settore degli investimenti residenziali, ma anche sugli altri comparti della domanda domestica. Il rapido rientro dell inflazione, tuttavia, ha già riaperto spazi di allentamento che sono stati colti dalla banca centrale cinese con l inizio di manovre espansive per rivitalizzare gli investimenti. L inflazione è infatti scesa da livelli superiori al 5% dello scorso anno ad un 3,5% medio nei primi sei mesi di quest anno. Al contempo rimangono aperte le leve di politica fiscale nell ipotesi di un eccessivo rallentamento della maggiore economia emergente. 5

PRINCIPALI INDICI DI MERCATO AZIONARIO USA S&P 500 Index (Dollaro USA) 8,31% Dow Jones (Dollaro USA) 5,42% Nasdaq (Dollaro USA) 12,66% Europa Eurostoxx 50 Index (Euro) -2,24% DAX Index (Euro) 8,78% CAC 40 Index (Euro) 1,17% FTSE 100 (Sterlina) -0,02% Pacifico Nikkei (Yen) 6,52% Hang Seng Index (Dollaro HKD) 5,46% Italia FTSE Mib (Euro) -5,40% OBBLIGAZIONARIO VARIAZIONI* PERFORMANCE INDICI** Germania Germania 1-3 anni (Euro) 0,25% Germania 3-5 anni (Euro) 1,17% Germania 7-10 anni (Euro) 3,53% Italia Italia 1-3 anni (Euro) 4,14% Italia 3-5 anni (Euro) 6,75% Italia 7-10 anni (Euro) 10,19% Corporate Europa EU Corporate 1-3 anni (Euro) 3,03% EU Corporate 3-5 anni (Euro) 4,90% EU Corporate 7-10 anni (Euro) 8,68% * Variazioni dei prezzi dal 30 dicembre 2011 al 29 giugno 2012 (fonte Bloomberg). ** Variazioni complessive calcolate in base ai livelli degli indici di settore Citigroup (fonte Bloomberg); gli indici obbligazionari sono rappresentativi dell andamento dei titoli con scadenza all interno del segmento considerato (1-3 anni, 3-5 anni, 7-10 anni). Mercati Il primo semestre si è caratterizzato per una notevole volatilità dei mercati finanziari, con due trend ben distinti. Il primo trimestre ha fatto registrare notevoli rimbalzi nei prezzi delle asset class rischiose, come l azionario ed il debito societario: tali recuperi si sono accompagnati al rientro delle tensioni nei mercati monetari, alla discesa della volatilità e al sensibile rientro degli spread sovrani soprattutto nei segmenti a breve e medio termine. Come già sottolineato anche con riferimento al quadro macroeconomico, nella seconda parte del semestre, esauriti i positivi effetti delle manovre della BCE, le tensioni hanno via via ripreso forza e provocato un rientro delle positive performance dei primi mesi del 2012, soprattutto nell Area Euro. Pertanto il semestre si è chiuso con performance che ha rispecchiato la dispersione dei suddetti trend macroeconomici. I listini dei paesi periferici europei sono stati i più colpiti nelle performance azionarie, così come anche in ambito obbligazionario hanno visto ridimensionarsi sensibilmente le performance record dei primissimi mesi del 2012. Al contrario tra i principali listini europei, il listino tedesco è stato l unico a chiudere in positivo il semestre. La ricerca della sicurezza nei titoli di stato tedeschi ha altresì riportato in forte rialzo i corsi di questi ultimi. I mercati americani, dal canto loro, si sono sganciati dalle performance europee e hanno messo a segno un semestre positivo sia nell ambito dei mercati azionari che per quanto riguarda i comparti obbligazionari. I corporate bonds hanno ottenuto buoni risultati rispetto alle altre asset class, soprattutto considerando i minori livelli di volatilità sofferta e la capacità di resistere al ritorno dell avversione al rischio nel secon- 6

do trimestre. Infine, i mercati dei cambi hanno visto un indebolimento dell Euro negli ultimi mesi, soprattutto per effetto dell incertezza relativa al futuro della divisa unica e al peggioramento del quadro macroeconomico del vecchio continente. PRINCIPALI TASSI DI CAMBIO CONTRO EURO VARIAZIONI* Dollaro USA/Euro 2,46% Yen/Euro -1,16% Sterlina/Euro 3,58% * Variazioni dei prezzi dal 30 dicembre 2011 al 29 giugno 2012 (fonte Bloomberg). Prospettive Le incertezze legate alla crisi dell Area Euro si estendono alle prospettive del quadro macroeconomico europeo, su cui pesano le politiche fiscali restrittive e la minore disponibilità di credito in alcuni paesi dell area. Nonostante i recenti segnali di rallentamento, l economia nordamericana e quelle dei paesi emergenti dovrebbero mantenere tassi di crescita positiva e non lontano dai valori attuali. Questo anche grazie al ridotto contagio proveniente dall Area Euro e alle politiche monetarie espansive attuali e prospettiche. L inflazione proseguirà il trend al ribasso, anche grazie agli effetti ritardati della contrazione del prezzo dell energia e a causa delle revisioni delle stime sulla crescita europea. Le banche centrali continueranno a garantire sufficienti livelli di liquidità ai rispettivi sistemi finanziari, bilanciando gli squilibri causati dalla crisi e fornendo tempo prezioso alle banche per ridurre la leva finanziaria. Il mondo delle imprese continua a caratterizzarsi per una buona condizione dei bilanci e per il mantenimento di livelli di profitto apprezzabili alla luce del quadro macroeconomico e della perdurante crisi europea. In questo quadro di luci e ombre, dominato ancora dall incertezza, l atteggiamento permane cautamente ottimista. I prodotti a spread continueranno a rappresentare una valida alternativa ai titoli governativi e all azionario, quest ultima più affetta dalla crisi rispetto ai precedenti. La diversificazione nell area dollaro e nelle divise emergenti rimane un pilastro dell asset allocation allo scopo di ridurre la volatilità e i rischi di portafoglio. La liquidità offre rendimenti estremamente contenuti e continua a non rappresentare una classe d impiego attraente. 7

FONDO BANCOPOSTA TREND Il fondo BancoPosta Trend ha realizzato, nel corso del semestre, una performance positiva pari al 3,92 % espressa al lordo dell effetto fiscale. Il fondo è di tipo flessibile e pertanto non prevede un benchmark rappresentativo della politica d investimento. Il primo semestre del 2012 è stato caratterizzato da diversi eventi economici e politici che hanno generato volatilità e forti movimenti sui principali mercati azionari, obbligazionari e valutari. I primi mesi dell anno sono stati caratterizzati dalla prosecuzione del trend positivo sui mercati internazionali, innescato dalle misure di salvataggio dell Euro Zona (prima di tutto le operazioni di finanziamento alle banche da parte della BCE) e da un favorevole flusso di dati economici che lasciavano intendere un rimbalzo della congiuntura globale. Nel frattempo l obbligazionario governativo non perdeva terreno, sostenuto dalla promessa delle Autorità monetarie internazionali a tenere sui minimi i tassi per tutto il 2012 e, soprattutto, grazie al restringimento degli spread dei debiti sovrani della periferia europea rispetto al decennale tedesco. A partire dalla fine del primo trimestre, tuttavia, un improvviso ammorbidimento dei dati macro sia negli USA (occupazione nuovamente debole) sia in Cina (il soft landing si sta materializzando) assieme al rinnovarsi delle paure nella Zona Euro (il nuovo Governo Rajoy ha ammesso l impossibilità di rispettare per il 2012 gli impegni di risanamento finanziario presi con l Europa) hanno determinato un primo arresto del generale trend di rialzo, cui nei mesi seguenti sono succeduti i timori per la stabilità del sistema bancario iberico (es. Bankia) e, soprattutto, il riemergere di preoccupazioni sulla Grecia a seguito delle elezioni di maggio quando l impossibilità di formare un Governo che mantenesse la parola data all Eurogruppo in cambio del salvataggio finanziario, ha portato alla riapertura urgente delle urne a metà giugno per una seconda consultazione popolare. La volatilità è quindi esplosa in primavera e solo dopo le congiunte assicurazioni da parte di tutte le principali Banche centrali che avrebbero in ogni modo garantito l integrità del sistema finanziario globale, un po di calma è tornata sui mercati; le seconde elezioni in giugno hanno finalmente prodotto un governo ad Atene e questo ha temporaneamente tranquillizzato gli investitori. Le Borse si sono leggermente riprese, ma il nervosismo degli operatori non appare del tutto sopito e solo una definitiva soluzione, tuttora lontana, della debolezza di fondo del progetto-euro (unione monetaria ma non ancora unione fiscale e finanziaria) potrebbe porre fine alle continue incertezze che tanto pesano sulle quotazioni delle Borse (e dei governativi zona Euro Non-Core ). Le materie prime, che viaggiavano al rialzo trainate dai favorevoli dati economici nel primo trimestre, hanno poi corretto in modo significativo in seguito al nuovo indebolimento della congiuntura internazionale ed al momento non sembrano in grado di migliorare il loro trend. Durante il semestre, considerata la forte volatilità sui mercati obbligazionari ed in particolare dei rendimenti delle emissioni governative degli Stati europei periferici, è stato molto attivo l intervento delle agenzie di rating con numerosi giudizi di revisione sul merito creditizio degli emittenti ed in particolare sul settore bancario con focus sulle aree geografiche europee più periferiche. Sono stati inoltre effettuati downgrade sui paesi, tra cui l Italia soggetta a revisione del rating prima da parte dell agenzia S&P (il 13 gennaio 2012) da A a BBB+ e successivamente da parte di Moody s il 13 febbraio 2012 da A2 ad A3 ed il 13 luglio 2012 da A3 a Baa2, nonché da parte dell agenzia Fitch da A+ ad A- il 27 gennaio 2012. Date le condizioni di mercato, durante il semestre il portafoglio è rimasto impostato in modo complessivamente cauto, riducendo di fatto l esposizione alle asset class rischiose al solo obbligazionario corporate Investment Grade, e monitorando il rischio complessivo del portafoglio in modo da avere un livello compatibile con quanto previsto dalla tecnica di protezione. La scelta delle classi di attività (ad 8

esempio di natura monetaria, obbligazionaria, valutaria e azionaria) e la selezione dei singoli strumenti finanziari (ad esempio, azioni, obbligazioni, derivati ed OICR), sono avvenuti principalmente in base ai risultati delle analisi quantitative dei mercati volte ad individuare la presenza di andamenti (trend) definiti secondo uno stile di gestione flessibile. Tali analisi sono state anche supportate da valutazioni discrezionali. La componente obbligazionaria in titoli del portafoglio è stata investita in emissioni governative (italiane, francesi e belghe) ed in fondi di liquidità. La percentuale media di obbligazioni governative ed assimilate nel corso del periodo è stata pari a circa il 72%; pari a circa il 93% considerando anche i fondi di liquidità. Il rating medio ponderato del portafoglio titoli al 29 giugno 2012 risulta pari a A- (scala Standard & Poor s). Sempre al 29 giugno il peso dei titoli governativi italiani, francesi e belgi è pari, rispettivamente, al 53,7%, al 12,6% ed al 12,4% circa. Nel periodo di riferimento non si è avuta un esposizione diretta ai mercati azionari, ma anzi sui massimi del primo trimestre il gestore ha preferito proteggere l andamento del portafoglio investendo in chiave tattica su un ETF che desse esposizione favorevole nel caso di un possibile aumento della volatilità (misurata dal VIX sullo S&P 500) dei mercati. Le classi di attivo rischiose su cui è stato investito il fondo hanno riguardato quindi i mercati obbligazionari (attraverso un ETF obbligazionario sul Credito Investment Grade ) e valutari (con posizioni tendenzialmente lunghe su Dollaro Usa e Yen a discapito di Dollaro Australiano e Corona Norvegese, scommesse poi chiuse in profitto durante il mese di maggio). Nessuna esposizione sulle materie prime. L esposizione media della componente rischiosa è stata pari a circa il 6,5%. L esposizione massima è stata pari a circa il 9%. Quanto alla performance realizzata, tutte le asset class in portafoglio hanno contribuito positivamente ad eccezione dell investimento nell ETF sulla volatilità dell S&P500 il quale ha contributo in misura marginalmente negativa. Complessivamente i maggiori contributi positivi alla performance del fondo sono attribuibili principalmente ai titoli di Stato italiani in portafoglio. Positivi ma marginali i contributi derivanti dall ETF obbligazionario sul Credito Investment Grade e dalle posizioni a termine prese sul mercato valutario. Con riferimento all investimento valutario, l esposizione è stata mediamente attorno al 2%, con un valore massimo pari a circa il 2,5%. Al 29 giugno l esposizione valutaria lorda è pari zero. Con riferimento alla componente obbligazionaria in derivati, non si sono avute posizioni sul decennale americano (T-Note), tedesco (Bund), inglese (Gilt), o italiano (BTP). Nel corso del semestre si è mantenuta un esposizione ai corporate investment grade attraverso un ETF dedicato (circa il 6,5%). Al 29 giugno l esposizione lorda alla componente obbligazionaria in derivati è assente, mentre l esposizione ai corporate è pari a circa il 6,8%. Sia nel semestre che al 29 giugno, il fondo non ha investito in strumenti che permettono di prendere un esposizione alle materie prime. Alla data del 29 giugno 2012, il budget di rischio (per budget di rischio si intende la differenza tra il valore corrente della quota ed il valore attuale del valore della quota garantito, in rapporto al valore corrente) del portafoglio risulta pari al 4% circa livello questo compatibile alle attuali condizioni di mercato, con l investimento massimo in azioni pari a circa il 18% considerando quale unico asset rischioso la componente azionaria e dati i parametri sottostanti il calcolo del VaR. Il giorno in cui il valore della quota è garantito è il 29 febbraio 2016. Prima di tale giorno e successivamente, tale valore non è garantito. La garanzia è prestata da Credit Agricole SA, banca di diritto francese con rating S&P pari a A (AA- alla partenza del fondo), con rating Moody s pari a A2 (Aa1 alla partenza del fondo) e con rating Fitch pari a A+ (AA alla partenza del fondo). Si evidenzia che, a seguito delle modifiche intervenute dal 1 luglio 2011 al regime di tassazione dei fondi comuni di diritto italiano, che comporta un passaggio da un regime di tassazione sul risultato maturato in capo al fondo ad un regime di tassazione 9

"per realizzo" in capo ai partecipanti, sempre nella misura del 12,50%, è stato rideterminato un nuovo valore della quota garantito, risultato pari a 5,171 (il precedente valore della quota garantito era invece pari a 5,150). Si rende noto inoltre che il valore massimo della quota durante il periodo di sottoscrizione delle quote è stato pari a quello iniziale di 5,000. Il valore della quota al 29 giugno 2012 è pari ad 4,983 Prospettive del Fondo In termini prospettici, l attuale contesto di mercato e le indicazioni del gestore indicano un atteggiamento ancora prudente viste le incertezze nell Eurozona. Elenco degli strumenti finanziari in portafoglio alla data della semestrale in ordine decrescente di controvalore STRUMENTI FINANZIARI Codice ISIN Controvalore in Euro % incidenza su attività del Fondo BTP 3% 15/04/2015 IT0004568272 38.897.561 26,528 BTP 3,75% 01/08/2015 IT0003844534 38.703.530 26,397 BELGIUM 3,75% 28/09/2015 BE0000306150 17.851.640 12,175 CADES 3% 25/02/2016 FR0011008366 14.792.400 10,089 ISHARES MARKIT IBOXX EURO CORPORATE BOND IE0032523478 10.073.252 6,870 BNY MELLON EUR LIQUIDITY FUND IE0032713756 6.848.732 4,671 BNP INSTICASH EUR I LU0094219127 6.753.288 4,606 NATIXIS CASH A1P1 FR0010322438 6.597.178 4,499 FRANCE O.A.T. 3% 25/10/2015 FR0010216481 3.523.575 2,403 BTP 4,25% 01/08/2013 IT0003472336 1.010 0,001 BTP 4,25% 01/08/2014 IT0003618383 1.008 0,001 BTP 3,75% 15/12/2013 IT0004448863 1.004 0,001 BTP 3,5% 01/06/2014 IT0004505076 994 0,001 Di seguito sono dettagliate (in unità di Euro) le variazioni della consistenza del patrimonio in gestione, verificatesi nel corso del primo semestre, dovute a sottoscrizioni (incrementi) e rimborsi (decrementi). Incrementi a) sottoscrizioni: Decrementi b) rimborsi: - riscatti -15.516.168 - switch -1.632.144 Raccolta netta del periodo -17.148.312 10

Relazione semestrale del Fondo BancoPosta Trend Situazione Patrimoniale al 29/06/2012 ATTIVITÀ Situazione al 29/06/2012 Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo % tot. attività Valore complessivo % tot. attività A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI 144.045.172 98,242 154.875.940 98,335 A1. Titoli di debito 113.772.722 77,595 104.753.618 66,511 A1.1 Titoli di Stato 98.980.322 67,506 104.753.618 66,511 A1.2 Altri 14.792.400 10,089 A2. Titoli di capitale A3. Parti di O.I.C.R 30.272.450 20,647 50.122.322 31,824 B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. Titoli di debito B2. Titoli di capitale B3. Parti di O.I.C.R C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITÀ 1.039.735 0,709 1.401.563 0,890 F1. Liquidità disponibile 1.039.735 0,709 1.401.563 0,890 F1.1 di cui in euro 296.853 0,202 832.656 0,529 F1.2 di cui in valuta 742.882 0,507 568.907 0,361 F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare F2.1 di cui in euro F2.2 di cui in valuta F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare F3.1 di cui in euro F3.2 di cui in valuta G. ALTRE ATTIVITÀ 1.537.429 1,049 1.221.087 0,775 G1. Ratei attivi 1.537.428 1,049 1.214.456 0,771 G2. Risparmio d imposta 6.546 0,004 G3. Altre 1 0,000 1 0,000 TOTALE ATTIVITÀ 146.622.336 100,00 157.498.590 100,000 11

segue: Relazione semestrale del Fondo BancoPosta Trend Situazione Patrimoniale al 29/06/2012 H. FINANZIAMENTI RICEVUTI PASSIVITÀ E NETTO Situazione al 29/06/2012 Valore complessivo Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI 199.142 138.847 M1.Rimborsi richiesti e non regolati 199.142 138.847 M2.Proventi da distribuire M3.Altri N. ALTRE PASSIVITÀ 109.009 122.612 N1.Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati 109.009 122.244 N2. Debiti d imposta N3. Altre 1.368 TOTALE PASSIVITÀ 308.151 261.459 VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO 146.314.185 157.237.131 Numero delle quote in circolazione 29.362.460,529 32.789.477,648 Valore unitario delle quote 4,983 4,795 Ai fini della determinazione giornaliera del valore complessivo netto del fondo, in conformità al Regolamento di gestione, alla garanzia viene attribuito convenzionalmente un valore pari ad 1. Movimenti delle quote nel semestre Quote emesse - Quote rimborsate 3.427.017,119 12

BancoPosta Fondi S.p.A. SGR con Unico Socio Iscritta al n 95 dell Albo delle Società di Gestione del Risparmio - Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia Sede: Via Marmorata, 4-00153 Roma - Cap. soc. int. vers. Euro 12.000.000 Codice Fiscale e Part. IVA 05822531009 - Iscritta nel Registro delle Imprese di Roma con il n 212654/1999 Tel. 06 57018390 - Fax 06 57018240 Amundi SGR S.p.A. Iscritta al n 251 dell Albo delle Società di Gestione del Risparmio - Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia Sede: Piazza Missori, 2-20122 Milano - Cap. soc. int. vers. Euro 15.000.000 Codice Fiscale, Partita Iva e numero di Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano 05816060965 Tel. 02 00651 - Fax 02 00655751