Incontri con la città leggere il presente per comprendere il futuro 21 aprile 2013 Perchè a Firenze si vive più a lungo
Da 3 milioni a 6.000 anni fa l attesa di vita era tra 25 e 40 anni. Diversamente da oggi gli uomini vivevano più a lungo delle donne. Le cause di questo possone essere: La morte di parto L iponutrizione con minor resistenza alle malattie: l uomo, cacciatore, si nutriva meglio
Un membro maschio della aristocrazia inglese poteva aspettarsi di vivere, se sopravvissuto fino all'età di 21 anni: 43 anni 64 anni totali tra il 1200 e il1300 24 anni 45 anni totali tra il 1300 e il 1400 (a causa dell'impatto della Morte Nera) 48 anni 69 anni totali tra il 1400 e il 1500 50 anni 71 anni totali tra il 1500 e il 1550.
Speranza di vita alla nascita 1887-1992
Speranza di vita alla nascita (2009) Maschi Femmine Italia 79.4 84.6 Toscana 79.7 84.6 Firenze 80.1 84.8
Nel 1960 nel mondo un bambino su cinque (200 per mille) moriva prima dei cinque anni. Dal 1990 nel mondo la quota è scesa a uno su dieci (100 per mille). In Italia oggi la quota è di 3,36 per mille In Toscana oggi la quota è di 2,71 per mille
LE PRIME CINQUE CAUSE DI MORTE (%) 1900 2004 ANNO 1900 POLMONITE TUBERCOLOSI DIARREA MALATTIE CARDIACHE ICTUS ANNO 2004 MALATTIE CARDIOVASCOLARI TUMORI MALIGNI ICTUS BRONCOPNEUMOPATIA C.O. INCIDENTI
Prevalenza Diabete
Prevalenza (%) di Diabete Mellito Tipo 2. Italia. 2003-2009. Fonte: Health Search + 37,5%
Prevalenza Ictus
Prevalenza Scompenso Cardiaco
Prevalenza BPCO
Prevalenza Ipertensione
Prevalenza Cardiopatia ischemica
Lancet 2010 Le malattie croniche - specialmente le malattie cardiovascolari, il diabete, il cancro e le malattie respiratorie croniche - sono trascurate, nonostante la consapevolezza del grave carico che esse provocano Le politiche globali e nazionali non sono riuscite a fermare in molti casi anzi hanno contribuito a diffondere le malattie croniche. Attualmente sono facilmente disponibili soluzioni a basso costo e di alta efficacia per la prevenzione delle malattie croniche; il fallimento nella risposta è oggi un problema politico, piuttosto che tecnico
RIDURRE IL FUMO AUMENTARE L ATTIVITA FISICA MIGLIORARE LA DIETA E cruciale che gli individui si assumano la loro responsabilità nei confronti della loro salute cardiovascolare, ma è necessario che i politici affrontino seriamente la questione delle diseguaglianze nella salute e riducano il potere delle lobbies delle industrie del cibo e del tabacco che hanno l interesse a perpetuare lo status quo.
Le malattie croniche sono in forte crescita, spinte come sono da forze potenti e universali come la rapida urbanizzazione e la globalizzazione di stili di vita nocivi. Lasciate senza controllo queste malattie divorano i progressi dello sviluppo economico e cancellano i benefici della modernizzazione. ( ) Le malattie croniche assestano un doppio colpo allo sviluppo: causano perdite di miliardi di dollari al reddito nazionale e spingono milioni di persone al di sotto della soglia di povertà. ( ) Oggi molte delle minacce che contribuiscono alla diffusione delle malattie croniche provengono dalle compagnie multinazionali che sono grandi, ricche e potenti, guidate da interessi commerciali e assai poco interessate alla salute della popolazione. M. Chan OMS.
Fourth Joint Task Force Guidelines on cardiovascular disease prevention in clinical practice Caratteristiche della prevenzione cardiovascolare 0 Niente fumo 0 3 5 140 5 3 0 3 Camminare per 3 km al giorno, o fare 30 minuti di actività moderata 5 Porzioni di frutta e verdura al giorno 140 Pressione arteriosa massima inferiore a 140 mmhg 5 Colesterolo totale < 190 mg/dl 3 Colesterolo LDL < 115 mg/dl 0 Evitare il sovrappeso e il diabete European guidelines on CVD prevention in clinical practice. Eur J Cardiovasc Prev Rehabil 2007
Malattie croniche. La catena delle cause Globalizzazione Urbanizzazione Reddito Istruzione Classe sociale Determinanti ambientali e sociali Fattori di rischio Sedentarietà Eccesso di peso Fumo Alcol Accessibilità Utilizzazione Qualità Assistenza sanitaria
R.R. Mortalità per Malattia ischemica di cuore per livello d istruzione, Età 18-74 anni. Firenze 2001-2005. Fonte: Studio Longitudinale Toscano. licenza elementare 1,79 Media Inferiore 1,67 Laureati/Diplomati 1,00 0,80 1,00 1,20 1,40 1,60 1,80 2,00
Abitudine al fumo di sigaretta Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche Rapporto nazionale Passi 2011
Sedentarietà scarsa attività fisica Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche Rapporto nazionale Passi 2011
Eccesso ponderale Prevalenze per caratteristiche socio-demografiche Rapporto nazionale Passi 2011
Sovrappeso Obesità in Toscana
Abitudine al fumo - Toscana
Fourth Joint Task Force Guidelines on cardiovascular disease prevention in clinical practice Caratteristiche della prevenzione cardiovascolare 0 Niente fumo 0 3 5 140 5 3 0 3 Camminare per 3 km al giorno, o fare 30 minuti di actività moderata 5 Porzioni di frutta e verdura al giorno 140 Pressione arteriosa massima inferiore a 140 mmhg 5 Colesterolo totale < 190 mg/dl 3 Colesterolo LDL < 115 mg/dl 0 Evitare il sovrappeso e il diabete European guidelines on CVD prevention in clinical practice. Eur J Cardiovasc Prev Rehabil 2007
La dieta Mediterranea: syllabus Dieta: Il termine dieta deriva dall antico termine greco DIAITA, che significa STILE DI VITA
Ancel Keys
Seven Countries Study G Jug F N I U J
La dieta Mediterranea: Cos è? Olio di oliva come principale fonte di grassi Consumo moderato di vino rosso, abitualmente durante i pasti Ampio consumo di frutta, verdura, cereali e frutta secca Consumo ampio di pesce
Lo Studio INTERHEART 5,761 casi di Infarto Miocardico; 10,646 controlli Dieta Orientale: Elevato consumo di Tofu e Soia Aggiustato per età e sesso Dieta Occidentale: Elevato consumo di Cibi Fritti, salatini, uova e carne Aggiustato per età, sesso, regione, istruzione, BMI, attività fisica, fumo Dieta Mediterranea : Aggiustato per tutti i fattori di rischio 1.0 0.5 Q1 Q2 Q3 Q4 Q1 Q2 Q3 Q4 Q1 Q2 Q3 Q4 Iqbal et al. Circulation 2008
ADERENZA ALLA DIETA MEDITERRANEA New England Journal of Medicine- Febbraio 2013 1 punto 1.Uso dell olio come condimento 2.Quanto olio è (complessivamente) consumato al giorno (cucchiai) = o + 4 3.Quante porzioni di verdura al dì (200 g) = o +2 4.Quante porzioni di frutta al dì = o + 3 5.Quante porzioni (100-150 g) al dì di carne rossa (hamburger, derivati da carne prosciutto, etc) -1 6.Quante porzioni (12g) al dì di burro, margarina, o panna -1 7.Quante bevande dolci o gasate al dì -1 8. Quanti bicchieri di vino a settimana = o + 7* 9.Quante porzioni di legumi (150g) a settimana = o + 3 10.Quante porzioni di pesce (100-150 g) = o + 3 11.Quante volte alla settimana si consumano dolci commerciali (non fatti in casa) 3 12.Quante porzioni (30g) settimanali di frutta secca = o + 3 13.Consumare pollo, tacchino o coniglio invece di bovino maiale,hamburger o salsiccia 14.Quante volte alla settimana si consuma pasta,riso, verdura o altri piatti preparati con sofrito (pomodoro, aglio, cipolla) = o + 2 * 7 donna, 14 uomo SI SI
Studio longitudinale Mortalità Totale e per Tumori 74,067 soggetti sani >60 anni valutati per 10 anni in 9 Paesi Europei Punteggio: 0-9 punti Un aumento di 2 punti nell aderenza determina una riduzione del 10% della mortalità da tumori Trichopoulou et al., BMJ 2006
Studio longitudinale Mortalità Totale e per Tumori 74,067 soggetti sani >60 anni valutati per 10 anni in 9 Paesi Europei Punteggio di aderenza : 0-9 punti Un aumento di 2 punti nell aderenza determina una riduzione del 10% della mortalità da tumori Trichopoulou et al., BMJ 2006
Studio longitudinale Morbo di Alzheimer 2,258 soggetti valutati per 4 anni 262 nuovi casi di Alzheimer nel corso dello studio Punteggio di aderenza : 0-9 punti Un più elevato punteggio di aderenza alla dieta Mediterranea si associava ad una riduzione del 40% del rischio di Morbo di Alzheimer HR 0.60 (0.42-0.87) p<0.001 Scarmeas et al., Ann Neurol 2006
NEJM 25 February 2013
Valutazione della associazione aumento di 2 punti nell aderenza alla Dieta Mediterranea Sofi et al., BMJ 2008
Aderenza alla DM e mortalità generale Studio Peso (%) RR (95% CI) Trichopoulou et al. 1995 Kouris-Blazos et al. 1999 Lasheras et al. 2000 Trichopoulou et al. 2003 Knoops et al. 2004 Trichopoulou et al. 2005 9.68 0.69 (0.48 0.99) 6.22 0.79 (0.50 1.25) 2.81 0.48 (0.22 1.02) 16.81 0.75 (0.64 0.87) 11.19 0.88 (0.82 0.94) 8.22 0.93 (0.89 0.97) Lagiou et al. 2006 12.61 0.93 (0.83 1.04) Mitrou et al. 2007 (males) Mitrou et al. 2007 (females) -9% 15.71 16.46 0.92 (0.91 0.94) 0.93 (0.91 0.95) Totale (95% CI) 100 0.91 (0.89-0.94) 514,816 soggetti 33,576 morti 0.1 0.2 0.5 1 2 Riduzione del rischio Aumento del rischio Sofi et al., BMJ 2008
Aderenza alla DM e incidenza o mortalità per malattie cardiovascolari Studio Peso (%) RR (95% CI) Trichopoulou et al. 2003 Knoops et al. 2004 Lagiou et al. 2006 4.29 0.95 (0.90 1.00) 27.73 0.89 (0.77 1.03) 12.21 0.91 (0.82 1.01) Fung et al. 2006 3.78 0.94 (0.91 0.97) Mitrou et al. 2007 (males) Mitrou et al. 2007 (females) -9% 34.11 17.88 0.96 (0.92 1.00) 0.88 (0.81 0.96) Totale (95% CI) 100 0.91 (0.90-0.96) 0.1 0.2 0.5 1 2 404,491 soggetti 3,876 casi Riduzione del rischio Aumento del rischio Sofi et al., BMJ 2008
Aderenza alla DM e incidenza o mortalità per tumori Studio Peso (%) RR (95% CI) Trichopoulou et al. 2003 Knoops et al. 2004 Lagiou et al. 2006 4.29 0.95 (0.90 1.00) 27.73 0.89 (0.77 1.03) 12.21 0.91 (0.82 1.01) Fung et al. 2006 3.78 0.94 (0.91 0.97) Mitrou et al. 2007 (males) Mitrou et al. 2007 (females) -6% 34.11 17.88 0.96 (0.92 1.00) 0.88 (0.81 0.96) Totale (95% CI) 100 0.94 (0.92-0.96) 0.1 0.2 0.5 1 2 521,366 soggetti 10,929 casi Riduzione del rischio Aumento del rischio Sofi et al., BMJ 2008
Aderenza alla DM e incidenza di m. di Parkinson e di m. di Alzheimer Studio Peso (%) RR (95% CI) Scarmeas et al. 2006 82.32 0.83 (0.70 0.89) Gao et al. 2007 (males) 9.88 0.93 (0.80 1.08) Gao et al. 2007 (females) -13% 7.80 0.85 (0.72 1.00) Total (95% CI) 100 0.87 (0.80-0.96) 133,626 soggetti 783 casi 0.1 0.2 0.5 1 2 Riduzione del rischio Aumento del rischio Sofi et al., BMJ 2008
L Espresso 28 Aprile 2005 E veramente Mediterranea la dieta Toscana? Sofi et al, Eur J Clin Nutr 2005; Nutr Metab Cardiovasc Dis 2006
Intake medio (g /die) Profilo nutrizionali Progetto Nutrizione (n=932) * INRAN Guidelines for an Italian Healthy Diet, 2003 Sofi et al, Eur J Clin Nutr 2005; Nutr Metab Cardiovasc Dis 2006
Profilo nutrizionale Progetto Nutrizione (n=932) Intake medio (g /die) * INRAN Guidelines for an Italian Healthy Diet, 2003 Sofi et al, Eur J Clin Nutr 2005; Nutr Metab Cardiovasc Dis 2006
Profilo nutrizionale Progetto Nutrizione (n=932) Intake medio (g /die) * INRAN Guidelines for an Italian Healthy Diet, 2003 Sofi et al, Eur J Clin Nutr 2005; Nutr Metab Cardiovasc Dis 2006
Variazioni di aderenza alla DM(1961-2003) Paesi Non- Mediterranei Paesi Mediterranei Da Silvas et al., Public Health Nutr 2009
Aderenza alla dieta Mediterranea MAI = Cibi Mediterranei /Cibi non Mediterranei Adherence to MD, MAI (1961-1965) Adherence to MD, MAI (2000-2003) Da Silvas et al., Public Health Nutr 2009
ATTIVITà FISICA NEL TEMPO LIBERO Progetto Nutrizione (n=932) Males (n=367) Females (n=565) 100% 80% 60% 50.2% 55.4% 40% 32.6% 21.5% 20% 0% 14.7% 13.6% 5.3% 6.7% Intense Moderate Light Absent Sofi et al, Eur J Clin Nutr 2005; Nutr Metab Cardiovasc Dis (in press)
ATTIVITA FISICA AL LAVORO Progetto Nutrizione (n=932) Males (n=367) Females (n=565) 100% 80% 60% 51.3% 59.8% 40% 20% 27.5% 14.2% 18.5% 24.8% 0% 2.7% 1.2% Heavy manual Manual Standing Sedentary Sofi et al, Eur J Clin Nutr 2005; Nutr Metab Cardiovasc Dis (in press)
L acqua L approvvigionamento idrico nel comune di Firenze è assicurato per circa il 90% dall impianto dell Anconella, che rende potabile l acqua del fiume Arno mediante processi di trattamento tecnologicamente complessi che comprendono le fasi di chiarificazione, filtrazione su sabbia e su carbone attivo granulare, disinfezione con ozono e con biossido di cloro; Anche l impianto di Mantignano tratta l acqua dell Arno e serve il rimanente 10% circa del territorio comunale in zona nord ovest. La portata del fiume è regolata dall invaso di Bilancino, il quale garantisce acqua sufficiente al prelievo idropotabile, nel rispetto dell ecosistema fluviale. Una parte delle abitazioni di Cercina è alimentata da acqua delle omonime locali sorgenti ed, in località San Donnino, una parte delle utenze è servita da pozzi locali.
Ammonio (mg/l) Solfati (mg/l) Nitrati (mg/l) Nitriti (mg/l) Fluoruri (mg/l F) Ferro (μg/l Fe) Manganese (μg/l Mn) Piombo (μg/ll) Limiti di 0,5 250 50 0,50 1,50 200 50 25 legge Roma 0,13 3,5 0,13 7,2 0,3 Milano * <0,10 47,7 28,2 <0,20 <0,5 6,7 1,3 0,6 Napoli <0,03 n.d. 19 <0,05 0,5 n.d. n.d. n.d. Torino * n.d. n.d. 16,5 0 0,05 n.d. n.d. n.d. Palermo <0,05 167,3 n.d. <0,05 0,35 24,1 14,8 <1 Genova <0,02 42 8 <0,01 <0,1 34 18 1 Bologna <0,02 8 <0,02 <0,1 n.d. n.d. n.d. Firenze assente 38 5 assente 0,11 n.d. n.d. n.d. Bari n.d. n.d. 3,3 n.d. 0,4 n.d. n.d. n.d. Venezia <0,03 0,07 n.d. <0,01 0,07 <1 <1 <1 Ammonio (mg/l) Solfati (mg/l) Nitrati (mg/l) Nitriti (mg/l) Fluoruri (mg/l F) Ferro (μg/l Fe) Manganese (μg/l Mn) Piombo (μg/ll) Rilevazione parametri del 13/02/2012: http://www.cheacquabeviamo.it/confronto.htm
Limiti di legge PH Conducibilita ' Elettrica (μs/cm a 20 C) Residuo Fisso a 180 (mg/l) Calcio (mg/l Ca) 6,5 / 9,5 2500 1500 non previst o Magnesio (mg/l Mg) Dure Sodio zza (mg/l Na) Total e ( F) Pota Cloruri (mg/l) ssio (mg/ l K) - 15-50 200-250 Roma 7,4 537 384 96 19 32 4,5 2,0 6,4 Milano 7,65 613,25 398,5 71,7 15,7 24,7 14,7 1,2 27 * Napoli 7,2 617 n.d. n.d 43 n.d n.d. 53 Torino * 7,5 393,4 285,9 n.d. n.d. 20,1 n.d. n.d. 14,1 Palermo 7,5 791 514 86,1 27,3 32,5 58,8 5 69,7 Genova 8,1 488 349 64 10 22 15 2 24 Bologna 7,4 387 n.d. n.d 29 22 n.d. 31 Firenze 7,6 436 313 59 11 19 18 2 n.d. Bari n.d. 458 307 55 n.d. 19,4 n.d. n.d. 33 Venezia 7,5 290 62 n.d. 26,5 5 1,02 n.d. PH Conducibilita ' Elettrica (μs/cm a 20 C) Residuo Fisso a 180 (mg/l) Calcio (mg/l Ca) Magnesio (mg/l Mg) Rilevazione parametri del 13/02/2012: http://www.cheacquabeviamo.it/confronto.htm Dure zza Total e ( F) Sodio (mg/l Na) Pota Cloruri (mg/l) ssio (mg/ l K)
Numero di giorni con qualità dell'aria Eccellente (azzurro), Accettabile (verde), Mediocre (giallo), Insalubre per i gruppi sensibili (arancione), Insalubre (rosso), Molto insalubre (viola) o Pericolosa (marrone). L'indice di qualità dell'aria per le stagioni passate utilizza i valori di concentrazione degli inquinanti rilevate dalle reti pubbliche di monitoraggio Firenze Milano
Torino Genova Napoli
STUDIO DEGLI EFFETTI DEL CALDO SULLA POPOLAZIONE L ONDATA DI CALORE DEL 2003: Anomalia di temperatura in Europa relativa al 31 Luglio 2003 La bolla d aria calda africana, spinta dal monsone, raggiunge e avvolge il Mediterraneo Occidentale e l Italia
EFFETTI DELL ONDATA DI CALORE DEL 2003 IN ALCUNE CITTA ITALIANE luglio-agosto 2003 Morti in eccesso dal 16 luglio al 15 agosto 2003 rispetto allo stesso periodo del 2002 Morti in eccesso tra i >65 anni: 4175 (+14% rispetto al 2002!!!) Morti in eccesso tra i >75 anni per città Torino + 108% L Aquila + 105% Genova + 79% Perugia + 75% Milano + 69% Bologna + 54% Roma + 51% Campobasso - 25% Aosta - 21% Catanzaro - 15% Fonte: Ministero della Sanità
EFFETTI DELL ONDATA DI CALORE DEL 2003 IN TOSCANA: CHI E STATO PIU COLPITO? L Eccesso di mortalità si è concentrato negli ultra 74-enni Età alla morte Anno 2003 Var 2003 vs 2002 Var 2003 vs media 2000-2002 N % % % 0-64 anni 1328 12.5-1.4 0.3 65-74 1685 15.8 0.1 1 anni >74 anni 7627 71.7 13.3 15.1 Totale 10640 100 9.0 10.6
EFFETTI DELL ONDATA DI CALORE DEL 2003 IN VARIE ZONE GEOGRAFICHE DELLA TOSCANA L eccesso ha riguardato maggiormente i comuni di pianura (+25%) e di collina (+13%) e non quelli di montagna (-1%) Zona altimetrica Anno 2003 Var 2003 vs 2002 Var 2003 vs media 2000-2002 N % % % Collina 5099 66.9 12.8 16.1 Montagna 992 13.0 2.2-1.3 Pianura 1536 20.1 23.4 24.9
EFFETTI DELL ONDATA DI CALORE DEL 2003 NEI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA DELLA TOSCANA Maggiore incremento sulle località della costa centro settentrionale rispetto a quelle dell entroterra Maggiore incremento a Massa (+40%) e Livorno (+33%) Pisa (+18%), Firenze (+16%), Prato (+15%) Grosseto (+11%), Siena (+10%), Lucca (+8%) Pistoia ed Arezzo con aumenti irrilevanti L aumento dei decessi è stato comunque maggiore nel mese di Agosto
IL CASO STUDIO DELLA REGIONE TOSCANA OBIETTIV0 Confrontare il rischio di morte da caldo di soggetti anziani prima e dopo il 2003 Cioè prima e dopo l attivazione del Progetto Regionale Toscano Sorveglianza attiva alla persona anziana fragile: promozione degli interventi di salute nei confronti degli anziani nel periodo estivo
Log (Relative Risk) IL CASO STUDIO DELLA REGIONE TOSCANA PRIMA DEL 2003: ASSENZA DEL SERVIZIO DI SORVEGLIANZA ATTIVA DELL ANZIANO FRAGILE 1999-2002 DOPO IL 2003: ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO DI SORVEGLIANZA ATTIVA DELL ANZIANO FRAGILE 2004-2007 Int J Biometeorol. 2012 Sep;56(5):801-10
IL CASO STUDIO DELLA REGIONE TOSCANA CONCLUSIONI DELLO STUDIO 1. Questo studio evidenzia l importanza delle misure preventive messe in atto dalla Regione Toscana per contrastare gli effetti del caldo sulla popolazione anziana. 2. Gli effetti del caldo sono maggiori ad inizio estate mentre l effetto tende a ridursi durante la parte centrale o finale dell estate, nonostante possano essere raggiunte temperature apparenti molto alte, anche più elevate di quelle di inizio estate. 3. Questi risultati sono d aiuto per ricalibrare le soglie del piano preventivo contro le ondate di caldo attivo in Toscana.
SCOPO DEL SERVIZIO DI PREVISIONE BIOMETEOROLOGICA 34 Aree Socio-Sanitarie Segnalare la presenza di situazioni meteorologiche viene inviato uno o potenzialmente più bollettini a seconda dannose per la salute dell anziano con un preavviso fino a 72 ore Ad ogni distretto socio-sanitario Raggruppamento in 6 Macro Aree (MA) delle che nel distretto ricadano una o più aree 20 Aree climatiche climatiche Omogenee (AO) Per calibrare le previsioni per ogni distretto socio-sanitario, la Toscana è stata suddivisa in 20 aree climatiche omogenee
ESEMPIO DI BOLLETTINI DI PREVISIONE BIOMETEOROLOGICA Vecchio formato Nuovo formato
CARATTERISTICHE DI QUESTO SERVIZIO PREVISIONALE DI INFORMAZIONE BIOMETEOROLOGICA REGIONALE 1. Caratteristica temporale: Estensione a tutto l anno 2. Caratteristica spaziale: copre tutto il territorio regionale; aree con caratteristiche morfologiche e meteo-climatiche diverse 3. Fornisce indicazioni utili per i soggetti a rischio come gli anziani, diverse dalla sola informazione di tipo termico 4. Fornisce informazione utili per migliorare la qualità della vita e l assistenza socio-sanitaria
Classifica Finale LEGAMBIENTE Ecosistema Urbano XVIII Edizione 2012 Città grandi (popolazione maggiore di 200.000 abitanti) Pos Città Pos 1 Venezia 63,48% 2Bologna 59,96% 3Genova 56,96% 3Padova 53,47% 4Firenze 50,92% 5Verona 50,69% 6Milano 50,05% 7Torino 49,46% 8Trieste 49,24% 9Roma 45,70% 10Bari 44,18% 11Napoli 35,96% 12Catania 28,58% 13Palermo 23,46% 14Messina 16,17% Qualità dell aria: Biossido di Azoto-NO2 (g/mc) Firenze 12a Qualità dell aria: Pm10 (g/mc) Firenze 5a Qualità dell aria: Ozono Firenze 7a Consumi idrici domestici Firenze 1a Rifiuti: raccolta differenziata Firenze 4a Isole pedonali Firenze 2a Zone a traffico limitato Firenze 1a
Verde urbano fruibile: Estensione pro capite di verde fruibile in area urbana (mq/ab) Firenze 9a, con 12,08 mq/ab Aree verdi totali: Superficie di tutte le tipologie di verde sul totale della superficie comunale (mq/ha) Firenze 5a, con 1.731 mq/ha
Studio climatico della città di Firenze e applicazioni Fioriture specie con polline allergizzante: il colori indicano diverse epoche di rischio per la popolazione allergica
Andamento orario delle condizioni di comfort/discomfort termico (Heat Index) a Firenze nel periodo estivo: le barre di errore descrivono la variabilità dell indice legata alla presenza di aree verdi (si osserva un range di quasi 6 C fra le aree più fredde e quelle più calde) AT Extreme caution Caution Comfort
Differenza di temperatura all interno di un parco urbano in funzione della presenza di alberi Stazione Tmin Tmax Copertura totale 19,0 32,5 Media copertura 18,1 32,2 Radura 17,7 32,8 Margine bosco - prato 18,2 33,1 Prato 15,9 34,3
Andamento delle temperature in estate a Firenze in funzione del soprassuolo Temperature C 40 38 36 34 32 30 28 26 24 22 strade cortili giardini 20 0.00 2.00 4.00 6.00 8.00 10.00 12.00 14.00 16.00 18.00 20.00 22.00 0.00 - tipologia di soprassuolo - percentuale di verde presente nella zone - ampiezza dell area verde - specie utilizzate
Benefici del corretto uso del verde - Dimensione delle aree verdi - Tipologia di verde - Specie utilizzate Temperatura nelle vicinanze Temperatura nella città Temperature negli edifici (consumi energetici) Mobilità sostenibile Fissazione di CO 2 e inquinanti Effetti sulla salute umana e sull ambiente
Il clima in città e gli effetti sulla salute
La ricerca, i suoi strumenti e le indicazioni per una progettazione urbana sana e sostenibile Modelli T Aria Effetti sull ambiente in funzione delle dimensioni delle piante Radiazione e bilanci di energia Modelli TMR
Fourth Joint Task Force Guidelines on cardiovascular disease prevention in clinical practice Caratteristiche della prevenzione cardiovascolare 0 Niente fumo 0 3 5 140 5 3 0 3 Camminare per 3 km al giorno, o fare 30 minuti di actività moderata 5 Porzioni di frutta e verdura al giorno 140 Pressione arteriosa massima inferiore a 140 mmhg 5 Colesterolo totale < 190 mg/dl 3 Colesterolo LDL < 115 mg/dl 0 Evitare il sovrappeso e il diabete European guidelines on CVD prevention in clinical practice. Eur J Cardiovasc Prev Rehabil 2007
Fonte: Rapporto Osservasalute Aree metropolitane 2010
Sopravvivenza e mortalità per causa La provincia più longeva è, per entrambi i generi, Firenze con un valore di 79.58 anni per gli uomini e di 84.64 anni per le donne; la provincia in cui, invece, si vive meno è Napoli (uomini: 75.82 anni; donne: 81.33 anni). Anche per la speranza di vita a 65 e 75 anni, la provincia che, per entrambi i generi, ha un aspettativa di vita più elevata è Firenze, con valore pari, rispettivamente, a 18.44 e 11.10 per gli uomini ed a 22.08 e 13.82 anni per le donne. Firenze è a pari merito con Venezia per quanto riguarda l aspettativa di vita a 75 anni. Fonte: Rapporto Osservasalute Aree metropolitane 2010
Sopravvivenza e mortalità per causa Le misure di mortalità, complessiva e per causa di morte, rappresentano delle proxy delle condizioni sanitarie delle popolazioni universalmente accettate ed ampiamente utilizzate. In generale, si registra un miglioramento della mortalità oltre l anno di vita per tutte le cause e della mortalità infantile e neonatale. Le province che, nel 2004, conquistano il primato positivo e negativo per la mortalità generale sono, rispettivamente, Firenze e Napoli Fonte: Rapporto Osservasalute Aree metropolitane 2010
Fonte: Rapporto Osservasalute Aree metropolitane 2010
Fonte: Rapporto Osservasalute Aree metropolitane 2010