ADOLESCENZA TRA SCUOLA E SANITÁ Psicopatologie dell'età adolescenziale ADOLESCENZA TRA NORMALITÁ E SOFFERENZA Caratteristiche evolutive dell'adolescente, indicatori di rischio e campanelli d'allarme A.O. Desio-Vimercate - S.C. Neuropsichiatria Infantile Direttore dott.ssa Armida Lazzeri 3 marzo 2015 Scuola secondaria di Primo Grado «Mercalli» - Seregno
ADOLESCENZA: CAMBIAMENTI EVOLUTIVI, SVILUPPO DELL'IDENTITÀ, RIORGANIZZAZIONE DELLE RELAZIONI A.O. Desio-Vimercate - S.C. Neuropsichiatria Infantile
ADOLESCENZA 14-20 anni circa (variabilità dovuta a fattori culturali, storici, individuali, ambientali) Uno dei periodi più delicati e complessi della vita di un individuo Processo di sviluppo e costruzione che procede per tappe Momento di passaggio e di transizione segnato da incertezze e paure Implica una crescita-cambiamento (adolescere = crescere)
COMPLESSITÀ E SOGGETTIVITÀ I tempi della crescita possono variare da individuo a individuo: ogni adolescente ha il proprio modo e i propri tempi per affrontare i compiti che gli si presentano La modalità è legata a fattori personali, familiari e sociali Alcuni adolescenti possono essere in difficoltà in una sola area di sviluppo, altri possono ritrovarsi bloccati in più di una di esse
OBIETTIVO DELL'ADOLESCENZA Costruzione di una propria identità definita e distinta (processo di separazione-individuazione) attraverso il superamento del conflitto tra Sé non integrati (Sé sociale, Sé sessuato, Sé aggressivo, Sé creativo) Non sono quello che dovrei essere e neanche quello che ho intenzione di essere, però non sono quello che ero prima. L'adolescenza (la pubertà) è come la tensione di una fune tirata da entrambe le parti, da un lato c'è l'infanzia e dall'altra le aspettative degli adulti. In mezzo l'adolescente che deve sopportare le pressioni delle due parti. (Freud, 1914)
COMPITI EVOLUTIVI IN ADOLESCENZA (1) Periodo di ridefinizione e risimbolizzazione del Sé in cui l'individuo è chiamato a realizzare compiti specifici, definiti compiti evolutivi Prove che si situano a metà strada tra un bisogno individuale ed una richiesta sociale Possono essere portati a termine solo effettuando un compromesso psicologico interiore
COMPITI EVOLUTIVI IN ADOLESCENZA (2) Mentalizzazione del corpo sessuato Processo di separazione-individuazione dalla nicchia affettiva primaria (distacco psicologico dai genitori) Definizione e formazione di nuovi valori di riferimento e ideali Nascita come soggetto sociale (costruzione di nuovi legami affettivi e sociali)
MENTALIZZAZIONE DEL CORPO SESSUATO (1) Costruzione di un'immagine mentale del nuovo corpo sessuato con significati relazionali, affettivi, erotici, generativi A partire da uno stato corporeo in qualche modo asessuato e onnipotente si deve passare a una condizione di maschio o femmina sessualmente maturi e potenzialmente generativi Corpo = non solo come insieme di organi e di funzioni ma come costruzione mentale complessa e luogo di comunicazione della propria identità, dei propri valori, del proprio status
MENTALIZZAZIONE DEL CORPO SESSUATO (2) Tra i contenuti problematici da elaborare (perché in contrasto con la fragilità narcisistica dell'adolescente e con la difficile accettazione della dipendenza da un altro corpo) mortalità del corpo adulto complementarietà del corpo adulto
MENTALIZZAZIONE DEL CORPO SESSUATO (3) La mancata risoluzione di tali conflitti può condurre a gravi patologie connesse alla rinuncia o al rifiuto della transizione al corpo adulto: Ipocondria: lettura dei nuovi segnali del corpo in termini di malattia Dismorfobia patologica: concentrazione totale e fobica su una parte del corpo vissuta come sgradevole e fonte di vergogna Suicidio (riuscito, mancato o tentato) e fantasie suicidarie: corpo come nemico da combattere, persecutore, non ancora pensato e quindi scisso da sé Anoressia: negazione del corpo sessuato e amplificazione dell'intelligenza e dell'operosità Isteria: sessualità agita, seduzione, esibizione esasperata del corpo sessuato
COMPITI EVOLUTIVI IN ADOLESCENZA Mentalizzazione del corpo sessuato Processo di separazione-individuazione dalla nicchia affettiva primaria (distacco psicologico dai genitori) Definizione e formazione di nuovi valori di riferimento e ideali Nascita come soggetto sociale (costruzione di nuovi legami affettivi e sociali)
SEPARAZIONE-INDIVIDUAZIONE DALLA NICCHIA AFFETTIVA PRIMARIA (1) Processo e passaggio difficile e doloroso, che implica: la rinuncia ai vissuti di protezione e idealizzazione del proprio Sé, garantiti dalla presenza onnipotente dei genitori riduzione del rifornimento narcisistico fornito dalle figure genitoriali il tramonto dell'immagine dei genitori come depositari della conoscenza: rottura del legame di sudditanza culturale
SEPARAZIONE-INDIVIDUAZIONE DALLA NICCHIA AFFETTIVA PRIMARIA (2) Fattori che determinano la separazione-individuazione dai genitori Desiderio sessuale esogamico Corpo dotato di potenziale aggressivo Pulsione sociale Bisogno di conoscenza Ostacoli al processo di separazione-individuazione dai genitori Lutto reale Divorzio o separazione dei genitori Bocciatura scolastica Risorse che favoriscono il processo di separazione-individuazione dai genitori Piccolo gruppo monosessuale di amici coetanei Amica/o del cuore Primo amore di coppia Adulto competente
COMPITI EVOLUTIVI IN ADOLESCENZA Mentalizzazione del corpo sessuato Processo di separazione-individuazione dalla nicchia affettiva primaria (distacco psicologico dai genitori) Definizione e formazione di nuovi valori di riferimento e ideali Nascita come soggetto sociale (costruzione di nuovi legami affettivi e sociali)
DEFINIZIONE E FORMAZIONE DI VALORI E IDEALI Formazione di un proprio modello valoriale, di un proprio senso etico, di propri ideali personali attraverso l'incontro con altri soggetti, alternativi ai genitori: figli di altre famiglie (depositari di valori diversi acquisiti nel corso dell'infanzia) amici altri adulti di riferimento (insegnanti, allenatori sportivi, operatori del privato sociale ) L'adolescente assorbe nuovo materiale valoriale che contribuisce alla costruzione dei valori di riferimento per l'agire adulto Il risultato è una sintesi di tutti i processi di identificazione e dei modelli imitativi con cui l'adolescente è venuto a contatto sinora
COMPITI EVOLUTIVI IN ADOLESCENZA Mentalizzazione del corpo sessuato Processo di separazione-individuazione dalla nicchia affettiva primaria (distacco psicologico dai genitori) Definizione e formazione di nuovi valori di riferimento e ideali Nascita come soggetto sociale (costruzione di nuovi legami affettivi e sociali)
NASCITA COME SOGGETTO SOCIALE (1) Processo di disinvestimento dei/dai vecchi oggetti d'amore (genitori, linguaggio e oggetti infantili, ritmi domestici della vita infantile) 2 fasi: 1) spostamento di attenzione ed energie su di sé (fase narcisistica fisiologica) 2) spostamento di attenzione ed energie verso gli oggetti esterni, caratterizzato da oscillazione tra successi e insuccessi
NASCITA COME SOGGETTO SOCIALE (2) Lavoro del lutto per il processo di separazione dagli oggetti d'amore: fisiologico depressivo (sterilità affettiva, perdita di progettualità, senso di inadeguatezza) Costruzione di un'identità personale indipendente da quella dei genitori
NASCITA COME SOGGETTO SOCIALE (3) L'adolescente è chiamato in modo sempre più significativo ad assumersi la responsabilità di un ruolo socialmente riconosciuto, sia tra i coetanei che nel contesto allargato, che consenta di progettare e agire in direzione della possibile realizzazione del proprio percorso futuro La scuola costituisce l'ambito centrale e decisivo di questo particolare compito evolutivo fase specifico
LA CRISI ADOLESCENZIALE È importante che i diversi compiti evolutivi, pur sovrapponendosi inevitabilmente, non siano affrontati contemporaneamente nelle loro componenti più critiche, dando luogo così ad un sovraccarico che potrebbe generare una crisi La crisi adolescenziale costituisce uno scacco nella realizzazione di questi compiti evolutivi
La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e disagi, inibisce il proprio talento e da più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi e l'incompetenza. Il più grande inconveniente delle persone e delle nazioni e la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita ai propri problemi. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita e una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'e merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perchè senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi e esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. L'unico pericolo della crisi e la tragedia che può conseguire al non voler lottare per superarla. (tratto da Il mondo come io lo vedo. Albert Einstein, 1931)
CRISI ADOLESCENZIALE O ESORDIO PSICOPATOLOGICO? Non è facile dire se lo stato mentale che stiamo guardando, che stiamo studiando, stia cadendo in rovina o stia giungendo a maturità (Bion, 1963) Indicatori differenziali Transitorietà/Persistenza Pervasività Intensità
L ADOLESCENTE CHIEDE SEMPRE DI ESSERE AIUTATO A COGLIERE NELLA CRISI NON SOLO IL PERICOLO, MA ANCHE LA GRANDE OCCASIONE PER CRESCERE.
ADOLESCENZA: COMPORTAMENTI A RISCHIO E CAMPANELLI DI ALLARME A.O. Desio-Vimercate - S.C. Neuropsichiatria Infantile
ADOLESCENTI E COMPORTAMENTI A RISCHIO (1) Insieme delle condotte che possono mettere in pericolo, sia nel breve che nel medio e lungo periodo, la salute fisica e il benessere psicosociale degli adolescenti Nella maggior parte dei casi scompaiono o si riducono nelle età seguenti non sono interpretabili come psicopatologia Non possono essere spiegati come risultato di ripetizione meccanica di modelli offerti dai pari Tendono a presentarsi insieme, nell ambito di stili di vita a rischio
ADOLESCENTI E COMPORTAMENTI A RISCHIO (2) Soprattutto, sono azioni dotate di un significato, attuate dagli adolescenti, in specifici momenti e contesti, per raggiungere scopi personalmente e socialmente significativi
FUNZIONI DEI COMPORTAMENTI A RISCHIO Sviluppo dell'identità Trasformazione delle relazioni sociali Adultità Acquisizione di autonomia Identificazione e differenziazione Affermazione e sperimentazione di sé Trasgressione e superamento dei limiti Esplorazione di nuove sensazioni Percezione di controllo Coping e fuga dalle difficoltà con i coetanei Comunicazione Condivisione di azioni e emozioni Emulazione e superamento Riti di legame e di passaggio Desiderio di superare i limiti con gli adulti Comunicazione Esplorazione delle reazioni e dei limiti Differenziazione ed opposizione
FATTORI DI RISCHIO E DI PROTEZIONE Sono costituiti da specifiche caratteristiche dell'individuo o dei suoi contesti di vita che possono favorire (fattori di rischio) o al contrario limitare (fattori di protezione) il coinvolgimento nei comportamenti a rischio Fattori di RISCHIO COMPORTAMENTI A RISCHIO Conseguenze negative Individuo Fattori di PROTEZIONE Contesto Famiglia Scuola Gruppo dei pari Tempo libero Risorse per affrontare i compiti di sviluppo
DAI FATTORI DI RISCHIO AI FATTORI DI PROTEZIONE Famiglia Modelli positivi Disapprovazione esplicita dei comportamenti a rischio Stile educativo autorevole (adeguata supervisione, disponibilità al dialogo) Coetanei Modelli non trasgressivi/oppositivi/coinvolti in attività a rischio Grado di accordo con i genitori Condivisione di attività significative Comunità Offerta di luoghi di aggregazione per attività significative a livello personale e sociale Presenza di gruppi che offrono possibilità di sperimentare situazioni, che propongono sfide e richiedono elevate abilità per affrontarle, che offrono occasioni di riflessione
FATTORI DI PROTEZIONE A SCUOLA Caratteristiche degli insegnanti Preparazione Disponibilità Competenze relazionali Stile educativo Organizzazione scolastica Regole scolastiche relative ai comportamenti e alle attività didattiche COMPORTAMENTI A RISCHIO Qualità dell'esperienza scolastica Promozione di competenze individuali Successo scolastico Soddisfazione per l'esperienza scolastica Buone relazioni con insegnanti e compagni Percezione dell'utilità della scuola Life skills Senso di autoefficacia
IL RUOLO DELLA SCUOLA NEL PROCESSO DI CRESCITA ADOLESCENZIALE La scuola rappresenta: un luogo che deve svolgere la funzione di rispecchiamento all'espressività dei ragazzi, una sorta di cassa di risonanza; un esperienza di storia condivisa e narrata, in cui imparare a raccontare e a raccontarsi e attraverso queste trame arrivare a strutturare una nuova identità e un nuovo Sé; lo spazio in cui sperimentarsi, che renda possibile transitare da un'area mentale confusa e poco definita a luoghi mentali connotati da dimensioni di comprensione e condivisione, e dare un senso a quanto si sta vivendo. È fondamentale che la scuola recuperi l'aspetto di una formazione a 360 gradi, non solo trasmettendo un sapere che proviene dai libri, ma anche convincere lo studenteadolescente che vale la pena impegnarsi e cogliere un'importante occasione di crescita.
PREVENZIONE DEI COMPORTAMENTI A RISCHIO Favorire il ricorso a comportamenti salutari sul piano individuale e sociale per raggiungere obiettivi di sviluppo rilevanti Azione preventiva diretta Fornire modelli di comportamento positivi Fornire informazioni mirate sui comportamenti a rischio e sulle loro funzioni Azione preventiva indiretta Fornire sostegno affettivo, dialogo e supervisione Potenziare le life skill: autoefficacia, capacità risolutiva, progettualità, utilizzo di regole, comunicazione efficace, empatia, pensiero critico e creativo, gestione delle emozioni Offrire attività socialmente rilevanti e con assunzione di responsabilità
L'adolescenza e una scoperta personale durante la quale ogni soggetto e impegnato in una esperienza: quella di vivere; in un problema: quello di esistere Winnicott, 1965