CORSO DI LAUREA IN FARMACIA DISPENSE DI LABORATORIO DEL CORSO DI ANALISI DEI MEDICINALI I A.A. 2013/2014 Prof.ssa ERIKA DEL GROSSO ANNOTAZIONI GENERALI: OGNI STUDENTE DEVE AVERE UN PROPRIO QUADERNO DI LABORATORIO SUL QUALE RIPORTARE TUTTO CIO CHE FA: MODALITA DI ESECUZIONE DI CIASCUNA ESPERIENZA, CALCOLI PER LA CONSEGNA DEI RISULTATI, PROBLEMI INCONTRATI E QUANT ALTRO RITENGA NECESSARIO. I QUADERNI VERRANNO RITIRATI E SARANNO ANCH ESSI OGGETTO DI VALUTAZIONE. OGNI STUDENTE E RESPONSABILE DELLA DOTAZIONE DI OGNI BANCONE: QUALSIASI COSA VENGA ROTTA O ROVINATA VERRA CONTEGGIATA TRA LE ROTTURE DI LABORATORIO CHE DOVRANNO POI ESSERE RISARCITE DAGLI STESSI STUDENTI. GLI STUDENTI SONO INVITATI A PRESENTARSI IN LABORATORIO: - CON IL CAMICE, UN QUADERNO ED UNA PENNA VETRO GRAFICA - AVENDO: 1. GIA LETTO ACCURATAMENTE LE PRESENTI DISPENSE DI LABORATORIO E 2. GIA SVOLTO, per quanto possibile, I CALCOLI IN ESSE CONTENUTE NB: Si ricorda che tutte le titolazioni vanno ripetute almeno 3 volte per avere tre dati statisticamente mediabili; se i tre risultati non sono accettabili statisticamente (con cv% < 2) allora si deve ripetere l esperienza per ottenere risultati migliori. 1
Consigli e accorgimenti generali: a. Per effettuare un trasferimento quantitativo di una determinata sostanza solida in una beuta si procede come segue: 1. Si pesa in un contenitore delle opportune dimensioni una quantità esattamente nota di sostanza (attraverso una bilancia analitica o tecnica se la stessa non è uno standard primario) 2. Attraverso un imbuto di vetro perfettamente asciutto si versa nel contenitore (generalmente un matraccio) la sostanza tenendo in posizione verticale il contenitore. 3. Tramite una pipetta si lava più volte il contenitore fino ad avere la sicurezza di avere trasferito tutta la sostanza pesata. 4. Allo stesso modo si deve lavare l imbuto (compreso il gambo). 5. So completa la dissoluzione nel volume di solvente idoneo. b. Per effettuare un trasferimento quantitativo di una determinata sostanza solida in un matraccio si procede come segue: 6. Si pesa in un contenitore delle opportune dimensioni una quantità esattamente nota di sostanza (attraverso una bilancia analitica o tecnica se la stessa non è uno standard primario) 7. Attraverso un imbuto di vetro perfettamente asciutto si versa nel contenitore (generalmente un matraccio) la sostanza tenendo in posizione verticale il contenitore. 8. Tramite una pipetta si lava più volte il contenitore fino ad avere la sicurezza di avere trasferito tutta la sostanza pesata. 9. Allo stesso modo si deve lavare l imbuto (compreso il gambo). 10. A questo punto con una pipetta pasteur si lavano le pareti del matraccio con acqua fino poco sotto la tacca presente sul collo. 11. Si porta a volume (vedi. d.). 12. Si chiude con un tappo 13. Si omogenizza la soluzione. NB: la soluzione DEVE ESSERE A TEMPERATURA AMBIENTE quando si porta a volume (si ricorda che le soluzioni occupano volumi diversi a seconda della temperatura alla quale si trovano) c. Per effettuare il trasferimento quantitativo di una determinata sostanza liquida da una beuta in un matraccio si procede come segue: 1. L operazione prevede l utilizzo di un imbuto e di una bacchetta di vetro 2. L imbuto deve sempre essere tenuto leggermente alzato rispetto al collo del matraccio (ci si può aiutare con un pezzo di carta oppure appoggiando l imbuto in un anello collegato ad un ritto) 3. La bacchetta di vetro ha la funzione di indirizzare il liquido dalla beuta che non ha un beccuccio nell imbuto senza perdere della sostanza liquida. 2
4. La beuta di partenza deve essere lavata con acqua deionizzata sino a che si ha certezza di averne trasferito tutto il contenuto. 5. Allo stesso modo si devono lavare prima la bacchetta e poi l imbuto (compreso il gambo). 6. A questo punto con una pipetta pasteur si lavano le pareti del matraccio con acqua fino poco sotto la tacca presente sul collo. 7. Si porta a volume (vedi. d.) 8. Si chiude con un tappo. 9. Si omogenizza la soluzione. d. Per portare a volume in un matraccio si procede come segue: 1. Si aggiunge solvente nel matraccio fino a circa 1 cm della tacca. 2. A questo punto si devono asciugare molto bene le pareti del matraccio stesso con della carta assorbente o da filtro e si porta poi a volume con una pipetta che viene posizionata al centro e non tocca le pareti; si valuta il menisco inferiore per soluzioni trasparenti mentre si usa il menisco superiore per soluzioni intensamente colorate. 3. Si tappa e si omogenizza per almeno 20 volte. e. Per effettuare l avvinamento di una buretta si procede come segue: 1. Si devono introdurre nella buretta attraverso un imbuto 5-10 ml di soluzione che dovrà essere dispensata; il rubinetto deve essere tenuto chiuso 2. Si inclina la buretta e si bagnano le pareti roteando la buretta stessa in posizione orizzontale; 3. Si elimina la soluzione in parte dal rubinetto (anche questo sarà così avvinato) ed in parte dall alto. 4. Si ripete l operazione per almeno tre volte 5. Si può procedere con il riempimento della buretta dopo avere eliminato la bolla (vedi. f.) f. Per eliminare la bolla da una buretta: 1. Meglio procedere all eliminazione della bolla in fase di avvinamento che dopo (anche la punta della buretta deve essere avvinata!) 2. Sbattere la buretta a rubinetto aperto oppure inclinare la buretta stessa per favorire la fuoriuscita della bolla. g. Per azzerare la buretta: 1. Riempire la buretta fin oltre lo zero 2. Asciugare le pareti con della carta assorbente (magari aiutandosi con una bacchetta di vetro sulla quale viene messa la carta assorbente facendo molta attenzione a non bagnare la carta con la soluzione) 3. Aprire il rubinetto fino a che il menisco risulta perfettamente allineato con la tacco dello zero (menisco inferiore per soluzioni trasparenti, menisco superiore per soluzioni colorate; si può usare anche la linea di schelbach) 3
NB.: Se l azzeramento non riesce subito bisogna aggiungere nuovamente soluzione attraverso un imbuto e ripetere l operazione; NON si possono azzerare burette da 50 ml con la pipetta pasteur. Tale operazione è lecita e consentita con le burette da 10 ml. 4
ESPERIENZA 1 PREPARAZIONE DI SOLUZIONI STANDARD A TITOLO NOTO A. idrossido di sodio 0.5 N B. acido cloridrico 0.5 N C. permanganato di potassio 0.1 N D. tiosolfato di sodio 0.1 N Si procederà alla rottura della fiala su indicazione degli assistenti ed al successivo trasferimento quantitativo della stessa al matraccio dell opportuno volume attraverso continui lavaggi con acqua distillata. La concentrazione finale della soluzione che si otterrà sarà corrispondente a quella riportata in etichetta. Si ricorda che la fiala di idrossido di sodio è di plastica, quella di acido cloridrico di vetro trasparente mentre quella di permanganato di potassio è di vetro scuro. Le soluzioni così preparate dovranno essere trasferite in contenitori di volume inferiore (di plastica per acidi e basi e di vetro scuro per il permanganato) che saranno etichettati con data, nome della sostanza, formula bruta e frasi di sicurezza. Tali soluzioni saranno quelle che saranno utilizzate per tutta la durata delle esercitazioni di laboratorio. 5
ESPERIENZA 2 (singola, buretta da 50 ml) Lo studente dovrà pesare alla bilancia analitica, su di un vetrino da orologio, aiutandosi con una spatolina, esattamente circa 30 mg della polvere rossa presente presso la sala bilance. La pesata potrà essere effettuata sia direttamente che per differenza. NB: Fare assoluta attenzione a non disperdere nell ambiente la polvere rossa poiché questa ha un elevatissimo potere colorante: qualsiasi traccia di sostanza a terra e/o sulle bilance sarà visibile. La sostanza è EOSINA: NaO Br O Br O Br Br COONa C 20 H 6 Br 4 Na 2 O 5 Mol. Wt.: 691,91 Una volta effettuata la pesata lo studente dovrà trasferire quantitativamente la polvere rossa in un becher di opportuna capacità utilizzando per il trasferimento il quantitativo minimo di acqua deionizzata ritenuto necessario per effettuare tale operazione (PRESOLUZIONE); La presoluzione così ottenuta dovrà essere trasferita quantitativamente in un matraccio da 100 ml e portata a volume con acqua. NB: Dopo il trasferimento quantitativo lo studente dovrà tenere sul bancone, senza procedere al lavaggio, il vetrino da orologio con il quale ha effettuato la pesata ed il becher della presoluzine. Dovrà a questo punto far vedere il proprio operato alla docente o a un tecnico presente in laboratorio. Con la soluzione appena preparata lo studente dovrà avvinare una buretta da 50 ml procedere all eliminazione della bolla e quindi all azzeramento della buretta stessa. NB: A questo punto lo studente dovrà far vedere il proprio operato alla docente o ad un tecnico presente in laboratorio. Lo studente dovrà procedere al prelievo di 35,00 ml esatti di soluzione in una beutina di idonea capacità; tale quantitativo dovrà poi essere trasferito quantitativamente e portato a volume in un matraccio da 100 ml. NB: A questo punto lo studente dovrà far vedere il proprio operato alla docente o ad un tecnico presente in laboratorio. Lo studente dovrà procedere all omogenizzazione della soluzione. 6
ESPERIENZA 3 (a coppie, buretta 50 ml) STANDARDIZZAZIONE DI UNA SOLUZIONE DI ACIDO CLORIDRICO Si pesano esattamente alla bilancia analitica circa 0,662 g di sodio carbonato purissimo (PM 105,99) e si trasferiscono in una beuta da 250-300 ml aggiungendovi 30-40 ml di acqua. Si titola con l'acido cloridrico da standardizzare utilizzando come indicatore una soluzione di metilarancio (1 goccia). Si calcolino: 1. la Normalità effettiva della soluzione di acido cloridrico 2. Il fattore di correzione. SODIO CARBONATO STANDARD: disponibile presso le bilance METILARANCIO SOLUZIONE: in un contagocce, sito sul bancone 7
ESPERIENZA 4 (singola, buretta 50 ml) DETERMINAZIONE QUANTITATIVA DELL ACIDO ACETICO Il campione viene trasferito quantitativamente in un matraccio da 250 ml portando a volume con acqua e omogeneizzando bene la soluzione risultante (A); si prelevano, mediante buretta 25,00 ml di soluzione (A) e si titola in beuta da 300 ml con una soluzione di idrossido di sodio 0,500 N, utilizzando fenolftaleina come indicatore ( 1 goccia). 1) Si consegni il valore medio di ml di idrossido di sodio utilizzati per effettuare la titolazione. 2) Si calcolino i grammi di acido acetico (PM 60,05) presenti nel campione. 3) Si calcoli la M e la N della SOL. A. IDROSSIDO DI SODIO 0,500 N: disponibile sul bancone in un recipiente di plastica FENOLFTALEINA SOLUZIONE: in un contagocce, sito sul bancone 8
ESPERIENZA 5 (a coppie, buretta 50 ml) DETERMINAZIONE QUANTITATIVA DEI CLORURI MEDIANTE ARGENTOMETRIA SECONDO MOHR Il campione di sodio cloruro viene trasferito quantitativamente in un matraccio da 250 ml e portato a volume con acqua: soluzione (A). Si prelevano mediante buretta 20,00 ml di (A) e, dopo aver aggiunto una punta di spatola di sodio bicarbonato e 6 gocce di potassio cromato al 5% p/v, si titola con la soluzione di argento nitrato 0,100 N; si ottiene, in un primo tempo, un precipitato bianco caseoso di argento cloruro e successivamente un precipitato di argento cromato che impartisce alla sospensione precedentemente gialla una sfumatura arancione che segnala il punto finale della titolazione. 1. Si consegni il valore medio di ml di argento nitrato utilizzati per effettuare la titolazione. 2. Si calcolino i grammi di NaCl (PGF 58.44) contenuti nel campione. 3. Si calcoli la M e la N della SOL. A. ARGENTO NITRATO 0,100 N: disponibile al bancone SODIO BICARBONATO: disponibile presso le bilance ATTENZIONE La soluzione di argento nitrato macchia in modo indelebile la pelle Al termine di ogni titolazione la miscela presente nella beuta non deve essere buttata nel lavandino ma nell apposito contenitore per lo smaltimento: CHIEDERE AGLI ASSISTENTI 9
ESPERIENZA 6 (singola, buretta 50 ml) DETERMINAZIONE DELLA PUREZZA DELL'ACIDO TARTARICO Si pesano esattamente circa 1,000 g di acido tartarico (specificare il nome del campione) e, dopo averli trasferiti quantitativamente in una beuta da 100-150 ml si sciolgono in circa 100 ml di acqua. Si titola, mediante buretta da 50,00 ml, con idrossido di sodio 0.500 N impiegando come indicatore fenolftaleina soluzione (2 gtt) fino al viraggio incolore rosa-pallido. 1. Si calcolino i grammi reali di acido tartarico presenti nel campione 2. Si calcoli la purezza percentuale del farmaco (PM 122.1) 3. Calcolare la M e la N reali della soluzione che si sarebbe ottenuta portando a volume in un matraccio da 100 ml il campione pesato di acido tartarico (valore da calcolarsi sul dato ottenuto al punto 1.) IDROSSIDO DI SODIO 0.500 N: disponibile sul bancone in un recipiente di plastica FENOLFTALEINA SOLUZIONE: in un contagocce, sito sul bancone ACIDO TARTARICO: disponibile presso le bilance 10
ESPERIENZA 7 (singola, buretta 50 ml) DETERMINAZIONE QUANTITATIVA DELL AMMONIACA Il campione viene trasferito quantitativamente in un matraccio da 250 ml portando a volume con acqua e omogeneizzando bene la soluzione risultante (A); si prelevano, mediante buretta 25,00 ml di soluzione (A) e si titola in beuta da 300 ml con acido cloridrico 0,500 N, utilizzando metilarancio come indicatore (1 goccia). 1. Si consegni il valore medio di ml di acido cloridrico utilizzati per effettuare la titolazione. 2. Si calcolino i grammi di ammoniaca (PM 17,03) presenti nel campione. 3. Si sarebbe potuta effettuare la stessa titolazione in presenza di fenolftaleina? Spiegare la risposta 4. Quanti ml di acido cloridrico 0,4786 N si sarebbero dovuti utilizzare per titolare un aliquota da 20 ml della stessa soluzione di ammoniaca? NB: la soluzione di ammoniaca tende a cedere ammoniaca gassosa ; durante la titolazione occorre agitare moderatamente e solo in prossimità del punto finale Acido cloridrico 0,500 N: disponibile, in un flacone di vetro chiaro, sul bancone METILARANCIO SOLUZIONE: in un contagocce, sito sul bancone 11
ESPERIENZA 8 (coppia, buretta 10 ml) DETERMINAZIONE CHELOMETRICA DELLA PUREZZA DEL CALCIO LATTATO Si pesano esattamente circa 0.025 g di calcio lattato penta idrato; dopo averli trasferiti quantitativamente in una beuta da 50 ml si sciolgono in circa 10-15 ml di acqua distillata. Si aggiungono 5 gtt di ammoniaca concentrata (Sotto cappa!) e 6-7 gtt di indicatore calcone-acido carbossilico 1.5 g/l. Si titola con una soluzione di Titriplex B (sodio edetato) agitando bene dopo ogni aggiunta fino al viraggio dal violetto blu netto. Si calcoli la purezza percentuale del farmaco (PM 308.1) SODIO EDETATO: disponibile sul bancone CALCONE-ACIDO CARBOSSILICO 1.5 g/l : in un contagocce, sito sul bancone CALCIO LATTATO PENTAIDRATO: disponibile presso le bilance AMMONIACA CONCENTRATA: sotto cappa 12
ESPERIENZA N. 9 (singola, buretta 10 ml) DETERMINAZIONE QUANTITATIVA DELL ACQUA OSSIGENATA Il campione viene trasferito quantitativamente in un matraccio da 250 ml portando a volume con acqua e omogeneizzando bene la soluzione risultante (A); si prelevano, mediante buretta da 10,00 ml, 7,00 ml esatti di soluzione (A) e, dopo aver aggiunto nella beuta circa 5 ml di acido solforico (diluito 1: 5), titolare con permanganato di potassio 0,100 N, mediante buretta da 10,00 ml, fino al viraggio rosa pallido persistente circa 1 minuto. 1. Si consegni il valore medio di ml di permanganato utilizzati per effettuare la titolazione. 2. Si calcolino i grammi di acqua ossigenata (PM 34,01) presenti nel campione 3. Si calcoli il titolo in volumi della soluzione (A) di acqua ossigenata. 4. Determinare la concentrazione della soluzione di ioduro che si sarebbe dovuta utilizzare nell ipotesi di avere titolato la stessa aliquota di acqua ossigenta con 26,70 ml di ioduro. NB: Il titolante (permanganato di potassio) avanzato nella buretta deve essere eliminato nell apposito recipiente per lo smaltimento PERMANGANATO DI POTASSIO 0,100 N : disponibile sul bancone in un flacone di vetro scuro ACIDO SOLFORICO (1:5) : disponibile al bancone 13
ESPERIENZA N. 10 (a coppie, buretta 50 ml) DETERMINAZIONE DEL CLORO ATTIVO NELLE SOLUZIONI DI IPOCLORITO Si prelevano...*... ml di soluzione di ipoclorito commerciale (specificare il nome del campione) e si portano a volume in un matraccio da 250 ml con acqua. Dopo aver omogeneizzato la soluzione, se ne prelevano, in sequenza, 25,00 ml e si trasferiscono in una beuta da 250-300 ml addizionandovi 25 ml di acqua, 2 g di ioduro di potassio e 10 ml di acido acetico glaciale. Dopo aver atteso alcuni minuti si titola con sodio tiosolfato 0,100 N in presenza di salda d'amido come indicatore (l'indicatore, 1 ml, viene aggiunto verso la fine della titolazione quando la miscela di titolazione assume un colore giallo chiaro). Calcolare la percentuale di cloro (PM 70.906) attivo della soluzione di ipoclorito commerciale. * per il calcolo dei ml di soluzione di ipoclorito da prelevare si ipotizzi una percentuale di cloro attivo del 5,40 % ed un consumo di tiosolfato di sodio 0.100 N pari a 25,00 ml. SOLUZIONE DI IPOCLORITO: il volume da voi calcolato verrà trasferito al momento nel matraccio da 250 ml dagli assistenti di laboratorio POTASSIO IODURO: disponibile presso le bilance ACIDO ACETICO: chiedere all assistente SODIO TIOSOLFATO 0,100 N: disponibile in un flacone di vetro al bancone SALDA d AMIDO : da prepararsi come segue: Stemperare in un piccolo mortaio con poche gocce di acqua distillata due punte di spatola di amido (circa 0.2 g). Far bollire 200 ml di acqua distillata e con questa trasferire il contenuto del mortaio in una seconda beuta che si posizionerà nuovamente sulla piastra riscaldante. Portare nuovamente all ebollizione e lasciar bollire ancora per 1 minuto continuando a mescolare. Far poi raffreddare completamente la sospensione così preparata prima di utilizzarla. 14
ESPERIENZA N. 11 (singola, buretta 10 ml) DETERMINAZIONE QUANTITATIVA DI UNA MISCELA DI CARBONATI e BICARBONATI Vi viene fornita una beutina numerata contenente una miscela di carbonato e bicarbonato di sodio (PM carbonato di sodio 106; PM bicarbonato di sodio 84). Il campione deve essere trasferito quantitativamente in un matraccio da 100 ml e portato a volume con acqua. Dopo avere omogeneizzato bene la soluzione risultante (A), si prelevano, mediante buretta da 10,00 ml, 6,00 ml di soluzione (A) e si titola in beuta con una soluzione di acido cloridrico 0,100 N, utilizzando fenolftaleina come indicatore (1 goccia). Si ripete poi la stessa titolazione su aliquote di campione da 4,00 ml utilizzando metilarancio come indicatore. 1. Si consegnino i ml di acido cloridrico 0,1 N utilizzati nelle due differenti titolazioni. 2. Si determinino i grammi di ciascuna base nella beutina. 3. Quanti ml di SOL. A si sarebbero dovuti prelevare per titolare con 8,75 ml di acido in presenza di metilarancio? ACIDO CLORIDRICO 0,100 N : disponibile sul bancone in un recipiente di plastica FENOLFTALEINA SOLUZIONE: in un contagocce, sito sul bancone METILARANCIO SOLUZIONE: in un contagocce, sito sul bancone 15