Il rischio da agenti biologici per marittimi e operatori portuali: accertamento e prevenzione



Documenti analoghi
Esposizione ad agenti biologici

RISCHIO BIOLOGICO Definizioni

IL RISCHIO BIOLOGICO

1) l introduzione del concetto stesso di

Rischi da esposizione ad agenti biologici

LA SICUREZZA NEI CANTIERI NASCE A SCUOLA. Da Studente a RSPP Progetto sperimentale per gli Istituti superiori per Geometri della Provincia di Modena

RISCHI BIOLOGICI NEGLI AMBIENTI INDOOR

Le malattie trasmesse da alimenti

I Microrganismi. Associazione di Promozione Sociale Cucinaverarte No profit Organization Area Educational. Relatore: Nicola Bruno prof.

LA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO

OBIETTIVO LEGIONELLA: PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI, STRATEGIE DI MANUTENZIONE, DI CONTROLLO E DI BONIFICA

COS E UN AGENTE BIOLOGICO?


Il datore di lavoro come RSPP Una breve introduzione. Dott. Massimo Servadio Consulente e Formatore in ambito di Salute e Sicurezza sul Lavoro

L'ACQUA CONTAMINATA DALLA LEGIONELLA È UN PROBLEMA DA NON SOTTOVALUTARE STRUTTURE A RISCHIO OSPEDALI CASERME CASE DI RIPOSO ALBERGHI CAMPEGGI

RISCHIO BIOLOGICO. Titolo X D. Lgs. 81/08 D.M. 28/9/90. Tecnico della prevenzione dr Claudio MARESCA

LA GESTIONE DEL RISCHIO LEGIONELLA PER I LAVORATORI D.Lgs. 81/08. Ausl Cesena - Servizio PSAL 1

Uso dell acqua potabile Prevenzione nelle attività pubbliche e private

ASPETTI NORMATIVI DEL FENOMENO LEGIONELLA: LE LINEE GUIDA NAZIONALI GLI OBBLIGHI DELLE STRUTTURE RICETTIVE. Dott.ssa Laura Origone

del RISCHIO BIOLOGICO


CONSULENZA, RICERCA E ANALISI UN UNICO REFERENTE PER I RISCHI IGIENICO-SANITARI

Legionella: il controllo e la gestione dei rischi

INAIL DIREZIONE CENTRALE PREVENZIONE

Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro D.Lgs. 81/2008

Rischi connessi alla gestione dell acqua. PremiaTerme,, 21/03/2012

Obblighi ed Adempimenti dei Produttori Primari. Relatore: Dr. Pierluigi Conte

Bio-Ritmo. Lo scopo di INAIL e ARPAL nel mettere a punto. un algoritmo per valutare il rischio biologico

Agenti biologici Agenti chimici Sorveglianza sanitaria. Dott.ssa Claudia Berti New Servit S.r.l.

CLASSIFICAZIONE DI CANCEROGENICITÀ


LA REALTA PIEMONTESE

LEGIONELLA. La normativa a tutela dei lavoratori e della salute pubblica.

La catena Epidemiologica

Quando l abito fa la sicurezza. Gli indumenti e il nodo igiene

ASPP Modulo A6 RISCHI SPECIFICI : RISCHI DA AGENTI FISICI

Aspetti igienici nella preparazione e presentazione degli alimenti nell ambito delle manifestazioni temporanee


BS OHSAS 18001: Occupational. Health. Safety. Assesments. Series

EPIDEMIOLOGIA DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA

LA VALUTAZIONE DEI RISCHI

PESCE CRUDO Istruzioni per l uso

Sicurezza e salute in piscina

Potenziamento della cultura della prevenzione. degli infortuni e della normativa vigente rispetto a stage, tirocini e alternanza nel mondo del lavoro.

Rischio Biologico. Rischio Biologico. frareg.com 1/48

LA MALATTIA DA LEGIONELLA DEFINIZIONI E PROBLEMI SANITARI

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. HACCP- RSO

MALATTIE A VEICOLO IDRICO: EVIDENZE EPIDEMIOLOGICHE

OGGETTO: D.I.A. Sanitaria MANIFESTAZIONI TEMPORANEE (REG. CE/852/2004). L SOTTOSCRITT... NATO A IL... RESIDENTE A VIA... C.F. / P.IVA...

Le malattie trasmesse da alimenti. Alimentando > Le malattie trasmesse ingerendo alimenti infetti [ 1 ]

Campylobacter spp. e Igiene degli Alimenti. Valerio Giaccone Dipartimento di Sanità pubblica, Patologia comparata e Igiene veterinaria di Padova

Ruolo e significato dei parametri microbiologici nelle acque destinate al consumo umano

IL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E MEDICINA GENERALE L ALLARME EBOLA: CLINICA E MANAGEMENT DELLE EPIDEMIE DEL TERZO MILLENNIO NEL SETTING DELLA

MISURE TECNICHE E IMPIANTISTICHE PER PREVENIRE E CONTROLLARE IL RISCHIO LEGIONELLA

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO

Bio-San. Il futuro dei trattamenti per contenitori igienico-sanitari femminili

L attività di prevenzione dell A.S.L. nelle palestre e nelle piscine della Provincia di Bergamo

CORSO PER R.S.P.P. MODULO B RISCHIO BIOLOGICO

Formazione ed Informazione dei Lavoratori ai sensi del D.Lgs 81/08 e s. m. i., art. 36 e 37

Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore. Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore

«DOVE SI TROVANO I BATTERI?»

S.C. Igiene degli alimenti di origine animale. Requisiti igienico-sanitari applicati al settore della pesca

Indice. PARTE I Igiene generale. Autore. Prefazione

Organizzazione della prevenzione aziendale

OSPEDALE DI CARITA Corso G. Marconi n Sanfront CN

Schema funzionale del sistema di valutazione del rischio nei depositi frigoriferi

La gestione sanitaria a garanzia della sicurezza del prodotto

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

L acqua rappresenta la base della vita.

DOCUMENTO DI ANALISI E GESTIONE DEL RISCHIO LEGIONELLOSI E REGISTRO DEGLI INTERVENTI MANUTENTIVI

Percentuali di tumori attribuibili a diversi fattori ambientali nel Regno Unito (R.Doll, 1999)

NORME PER LA VENDITA DI PRODOTTI ALIMENTARI GESTIONE DELL AUTOCONTROLLO NELLE BOTTEGHE

Sperimentazione di un nuovo sistema di disinfezione delle Unità di Trattamento Aria. Annalisa Guerrini Firenze Consulente Scientifico

Requisiti per i mezzi di trasporto degli alimenti

Produzione edilizia e sicurezza a.a Lo schema. TITOLO II Luoghi di lavoro

CAPITOLO Cenni storici La medicina del lavoro attuale L igiene del lavoro... 4 CAPITOLO 2

Corso di formazione per Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

IL RISCHIO BIOLOGICO NEGLI STUDI ODONTOIATRICI

IGIENE, SICUREZZA E NUTRIZIONE Diete speciali e celiachia nei nidi d infanzia di Modena

CHE COSA E UNA MALATTIA INFETTIVA?

La valutazione del rischio chimico

Allegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione

DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE

Come Proteggere i tuoi Prodotti Seguendo Metodi Sicuri di Trattamento degli Alimenti

QUALITA DELL ARIA INDOOR E RISCHIO BIOLOGICO NELLE. Federica Venanzetti, INAIL Direzione Generale CONVEGNO NAZIONALE SPES ottobre 2011

RISCHIO CHIMICO NELLE ATTIVITA DI PULIZIA

1. Dati generali dell intervento

Organizzazione, politica e valutazione della sicurezza del lavoro. ORGANIZZAZIONE AZIENDALE PER LA SICUREZZA E LA SALUTE

GLI ASPETTI SANITARI DEL RISCHIO CHIMICO E BIOLOGICO BENEVENTO 30 NOVEMBRE 2010 DOTT. FRANCO PALLOTTA

Al fine di agevolare le attività di ristorazione e offrire ai consumatori prodotti igienicamente sicuri è necessario considerare:

D. Lgs. 81/08 TITOLO IX - SOSTANZE PERICOLOSE Capo I Protezione da agenti chimici

(Auto)analisi microbiologiche in farmacia?

Check List dei documenti e degli adempimenti inerenti la sicurezza

TRASPORTO DEL SANGUE E DEI CAMPIONI BIOLOGICI MEDIANTE CONTENITORI IDONEI

Sanità Pubblica. origine greca, che letteralmente significa «discorso riguardo alla popolazione»:

Attività di sorveglianza e controllo delle infezioni ospedaliere a livello aziendale: risultati di un indagine conoscitiva.

Additivo per gasolio T.L. T.L.SAS di Turchi Luca & C.

Legionella: ecologia microbica e contaminazione ambientale

VALUTAZIONE DEI RISCHI

LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA INGENIA Group

Transcript:

Fattori di Incidenza sulla Salute dei marittimi e degli operatori portuali Napoli 27 giugno2014 Il rischio da agenti biologici per marittimi e operatori portuali: accertamento e prevenzione Liliana Frusteri INAIL Direzione Generale Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione 1

Nessun ambiente NORMALE di vita o di lavoro può essere considerato privo di agenti biologici Ambiente industriale (materie prime, processi, ecc.) Ambiente rurale (animali, sostanze vegetali, polveri, ecc.) Ambiente indoor (occupanti, impianti aeraulici, impianti idrici, polvere, ecc.) Sanità (pazienti, fluidi biologici, ecc.) Settore marittimo e portuale

IL RISCHIO BIOLOGICO Il rischio biologico rappresenta la probabilità di venire in contatto con qualsiasi microrganismo, coltura cellulare ed endoparassita umano in grado di provocare infezioni, allergie o intossicazioni.

Normativa generale e normativa speciale in materia di tutela della salute e della sicurezza La normativa generale di cui al d.lgs. n. 81/2008 trova applicazione residuale per quanto non diversamente previsto da: d.lgs. n. 271/1999 (Adeguamento della normativa sulla sicurezza e salute dei lavoratori marittimi a bordo delle navi mercantili da pesca nazionali) d.lgs. n. 272/1999 (Adeguamento della normativa sulla sicurezza e salute dei lavoratori nell'espletamento di operazioni e servizi portuali, manutenzione, riparazione e trasformazione delle navi in ambito portuale) 4

Titolo I Titolo II Titolo III Titolo IV Titolo V Titolo VI Titolo VII Titolo VIII Titolo IX Titolo X Titolo XI Titolo XII D. LGS. 81/08 E S.M.I PRINCIPI COMUNI: DISPOSIZIONI GENERALI LUOGHI DI LAVORO ATTREZZATURE DI LAVORO E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI AGENTI FISICI: RUMORE VIBRAZIONI CAMPI ELETTROMAGNETICI RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI SOSTANZE PERICOLOSE: AGENTI CHIMICI AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI AMIANTO ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI ATMOSFERE ESPLOSIVE NORME TRANSITORIE E FINALI ALLEGATI

DEFINIZIONE DI AGENTE BIOLOGICO (Art. 267) AGENTE BIOLOGICO qualsiasi microrganismo, anche se geneticamente modificato, coltura cellulare ed endoparassita umano che potrebbe provocare infezioni, allergie od intossicazioni. MICRORGANISMO Qualsiasi entità microbiologica, cellulare o meno, in grado di riprodursi o trasferire materiale genetico (virus, batteri, funghi) COLTURA CELLULARE Risultato della crescita in vitro di cellule da organismi pluricellulari ENDOPARASSITA Parassita che vive all interno dell uomo (per es. Toxoplasma gondii, elminti, trichinelle, ecc.)

RISCHIO BIOLOGICO: UN CONCETTO PIU AMPIO Oltre a VIRUS BATTERI FUNGHI ENDOPARASSITI Pur non essendo espressamente compresi nelle definizioni del D.Lgs. 81/08, ai fini della valutazione del rischio biologico, va considerata anche la presenza di: prodotti cellulari di origine vegetale o animale (peli, forfore animali, fibre tessili) artropodi (insetti, zecche, acari della polvere, ecc.), volatili, mammiferi

CLASSIFICAZIONE AGENTI BIOLOGICI GRUPPO I GRUPPO II GRUPPO III GRUPPO IV Ha poche probabilità di causare malattie Può causare malattie e costituire un rischio per i lavoratori Può causare malattie gravi e costituisce un serio rischio per i lavoratori Può causare malattie gravi e costituisce un serio rischio per i lavoratori Ha poche probabilità di propagazione nella comunità Può propagarsi nella comunità Può presentare un elevato rischio di propagazione nella comunità Sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche Sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche Non sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche e terapeutiche 8

GRUPPO II CLASSIFICAZIONE: ESEMPI GRUPPO II GRUPPO III GRUPPO IV Virus dell epatite A Virus influenzale A, B, C Virus del morbillo, della rosolia della varicella Clostridium tetani E.coli (ceppi non patogeni) Pseudomonas aeruginosa Staphilococcus aureus Salmonella spp. Aspergillus fumigatus Candida albicans Entamoeba histolytica Virus dell epatite B e dell HIV BSE, altre TSE animali Brucella abortus Escherichia coli (ceppi patogeni) Micobacterium tuberculosis Salmonella typhi Coccidioides immitis Blastomyces dermatitidis Echinococcus granulosus Plasmodium falciparum Virus Ebola 9

CASI DI INFEZIONI DA NOROVIRUS 10

NOROVIRUS Chi sono: virus di Norwalk, dal nome della città dell Ohio centro di un epidemia di gastroenterite nel 1968. Effetti sulla salute: gastroenteriti, soprattutto in contesti comunitari (ospedali, case di riposo, scuole o ambienti confinati, come navi da commercio e crociera. Classificazione nel D.Lgs 81/08: gruppo 2 Vie di esposizione: virus altamente infettivo, persiste nell ambiente anche per due settimane. Trasmissione diretta, per via orofecale o via aerosol, tramite acqua o cibo infetti, contatto con superfici contaminate. Epidemie spesso associate al consumo di cibi freddi. Il cibo potrebbe essere contaminato alla fonte, da acque infette. In molti casi, contaminazione attribuita alle cisterne di raccolta dell acqua, a piscine e fontane. Disponibilità di vaccino: no Misure di prevenzione e protezione: rigorose misure igieniche lavarsi le mani molto bene prima di toccare i cibi non stare a contatto con il cibo se si è affetti da gastroenterite, e fino a tre giorni dopo la guarigione lavare e disinfettare accuratamente tutti i materiali e le superfici (tovaglie, tovaglioli, grembiuli, teli da lavoro, utensili) che possano essere venuti a contatto con persona infetta e/o con il virus utilizzare solo cibi di provenienza certificata eliminare scorte alimentari che potrebbero essere state contaminate da un addetto infetto e/o da altre fonti di norovirus 11

CASI DI INFEZIONI DA LEGIONELLA 12

LEGIONELLA PNEUMOPHILA Chi è: bacillo legato all acqua, soprattutto se stagnante Effetti sulla salute: forme asintomatiche, simil-influenzali o polmonite grave (malattia del legionario). Classificazione D.Lgs. 81/08): gruppo 2 Via di esposizione: inalazione di aerosol contaminato. Non si trasmette da un soggetto all altro. Disponibilità di vaccino: no Misure di prevenzione e protezione: idonea progettazione, manutenzione e disinfezione di impianti idrici e climatizzazione, disinfezione impianti, uso di DPI Monitoraggio ambientale: prelievo di acqua, biofilm Rischio professionale: attività in cui gli operatori hanno contatti con acqua nebulizzata di impianti di raffreddamento e circolazione dell acqua, circuiti di distribuzione di acqua calda, impianti di condizionamento, torri di raffreddamento, vasche per idromassaggi, fontane decorative ecc. (centri termali, strutture alberghiere, ospedali, uffici, navi, ecc.).

Prevalence study of Legionella spp. contamination in ferries and cruise ships, Azara et al., BMC Public Health 2006, 6:100 Studio di prevalenza di Legionella spp. in 9 navi attraccate nel nord della Sardegna nel 2004. Campioni d acqua: cabine dei passeggeri, cabine dell equipaggio, cucine, bar, locali dell aria climatizzata centralizzata. Analisi qualitativa e quantitativa per Legionella spp. e analisi batteriologica. Risultati: 42% di campioni d acqua contaminati da Legionella spp. (95.5%L. penumophila) (soprattutto da docce e lavandini). Il 77.8% dei campioni conteneva > 10 4 UFC/L. 14

VETTORI E VEICOLI Sono animali (insetti, topi, acari, zecche, ecc.) che possono trasmettere malattie infettive

Species composition and population dynamics of Aedes mosquitoes, potential vectors of arboviruses, at the container terminal of the autonomous port of Abidjan, Coˆ te d Ivoire (Konan et al., Parasite 2013, 20, 13) Indagine entomologica relativa a zanzare del genere Aedes nel Porto di Abidjan in 2009 a seguito di due epidemie di febbre gialla e a casi di dengue. Queste zanzare hanno la particolarità di produrre uova molto resistenti, condizione che consente di sopravvivere molti giorni e di diffondersi in tutto il mondo attraverso il traffico di container. 16

PRINCIPALI FONTI DI PERICOLO Uomo e animali Contatto diretto o indiretto, emissione particelle per via aerea (influenza, polmoniti, tubercolosi, varicella, ecc.), fluidi biologici e rifiuti organici (epatiti, AIDS, ecc.) Impianti condizionamento aria Acqua di condensa, umidificatori, torri di raffreddamento (batteri termofili, endotossine batteriche, legionelle, batteri Gram negativi) Acqua Rete distribuzione acqua, serbatoi (Legionelle, batteri Gram negativi, protozoi) Merci, arredi, apparecchiature, strumenti, superfici di lavoro Agenti microbici e allergizzanti Polvere e terra Miscela contenente microrganismi, terriccio, acari, muffe, ecc. In ambiente esterno diffuse le spore del tetano

VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO CRITICITA La suscettibilità alle infezioni è variabile tra individui diversi Il bioaerosol è una miscela complessa di agenti biologici diversi Non ci sono dati epidemiologici sufficienti a stabilire relazioni dose risposta E difficile misurare l esposizione reale, spesso valutata in base ai monitoraggi ambientali I monitoraggi ambientali non sono standardizzati e sono influenzati dal campionamento stesso Non esistono valori soglia! L esposizione individuale deve sempre essere ridotta al più basso livello possibile 18

MONITORAGGIO MICROBIOLOGICO: Sulla base dell obiettivo e della matrice, si scelgono: tipo di campionamento, campionatore e durata del campionamento.

CATEGORIE DI CONTAMINAZIONE DELL ARIA Valori di carica batterica e valutazione della qualità dell aria (Report. N. 12 European Collaborative Action, 1993) Valori di carica fungina e valutazione della qualità dell aria (Report N. 12, European Collaborative Action, 1993) Categoria di inquinamento microbiologico (batteri) Case (UFC/m3) Molto bassa < 100 <50 Ambienti non industriali (UFC/m3) Categoria di inquinamento microbiologico (funghii) Case (UFC/m3) Molto bassa < 50 <25 Ambienti non industriali (UFC/m3) Bassa <500 <100 Bassa <200 <100 Intermedia <2500 <500 Intermedia <1000 <500 Alta <10000 <2000 Alta <10000 <2000 Molto alta >10000 >2000 Molto alta >10000 >2000

MONITORAGGIO DELLE SUPERFICI Effettuato in corrispondenza di postazioni di lavoro, di apparecchiature, di superfici di comune utilizzo,.

Agenti biologici Fonti pericolo RISCHIO BIOLOGICO A BORDO NAVE: ACCERTAMENTO di Via di esposizione Effetti salute sulla Monitoraggio ambientale Virus (Norovirus, virus influenzali, papillomavirus,..), batteri (coliformi, Clostridium perfrigens, stafilococchi, legionelle,..), funghi (muffe, dermatofiti), endoparassiti ed ectoparassiti, allergeni (muffe). Agenti microbici relativi ad aree geografiche specifiche: malaria, epatite A, tifo, febbre gialla, amebiasi, meningite meningococcica. Superfici comuni, panche, pavimenti Servizi igienici Alimenti Impianti idrici e di climatizzazione Contatto con passeggeri Contatto diretto e indiretto Inalazione Via oro-fecale Via parenterale (personale di infermeria, addetti alle pulizie) Infezioni respiratorie, infezioni cutanee (verruche, micosi), infezioni gastrointestinali, allergie monitoraggio microbiologico dell aria monitoraggio delle superfici monitoraggio microbiologico dell acqua monitoraggio degli allergeni indoor

RISCHIO BIOLOGICO A BORDO NAVE: PREVENZIONE Rigorose misure di igiene personale e ambientale Periodica disinfezione, disinfestazione e derattizzazione Pulizia, manutenzione e sostituzione filtri impianto di condizionamento Trattamento impianti idrici; corretta gestione acqua potabile e acqua per consumo umano Gestione e smaltimento dei rifiuti Corretta manipolazione e conservazione del cibo Formazione e informazione Sorveglianza sanitaria Vaccinazioni (obbligatorie vaccinazione antitetanica (D.M. 16/11/75) e anti febbre gialla per gli equipaggi diretti nei paesi compresi nell area di endemia (L.106/82). Uso di DPI laddove necessario Nomina di un responsabile per il controllo degli aspetti inerenti Legionella

GESTIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO NELLE CUCINE /1 (Da Quaderno di formazione per la sicurezza sul lavoro in cucina a bordo delle navi, Inail-Confitarma) Rigorose norme di igiene personale Merci tenute in reparti o settori distinti per ciascun genere o gruppi di settore omogenei, avendo cura di tenere i reparti o settori destinati a prodotti non alimentari separati dai reparti alimentari. Verdure, carni, pollame, latticini, ecc. conservati separatamente Apparecchiature frigorifere tenute in perfette condizioni di funzionamento e periodicamente puliti e disinfettati. Rigida distinzione dei percorsi sporco/pulito Conservazione degli alimenti a temperatura ambiente solamente per il tempo necessario alla loro manipolazione.

GESTIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO NELLE CUCINE /2 (Da Quaderno di formazione per la sicurezza sul lavoro in cucina a bordo delle navi, Inail-Confitarma) Manipolazione di cibo con particolare attenzione alle fasi di: pulizia del cibo crudo (accurato lavaggio), corretto congelamento e scongelamento, idonea cottura, separazione tra cibi cotti e crudi Scartare gli alimenti che presentino alterazioni dell aspetto, del colore, dell odore, alimenti in scatola o sotto vetro con rigonfiamenti che facciano pensare alla produzione di gas Effettuare sempre una completa e accurata pulizia e disinfezione dei locali, delle superfici e degli attrezzi da lavoro Vietare l accesso a estranei in cucina

Agenti biologici Fonti di pericolo RISCHIO BIOLOGICO NELLE ATTIVITA PORTUALI: ACCERTAMENTO E PREVENZIONE Batteri (coliformi, tetano), muffe, ectoparassiti Merci contenenti sostanze organiche, animali Via di esposizione Effetti sulla salute Monitoraggio ambientale Prevenzione protezione e Contatto diretto e indiretto Inalazione Infezioni intestinali, allergie monitoraggio microbiologico dell aria monitoraggio delle superfici (panche, armadietti di spogliatoi, ecc.) Procedure di lavoro Disinfestazione e derattizzazione Informazione e formazione Sorveglianza sanitaria Vaccinazioni (tetano) Utilizzo di DPI laddove necessario

GRAZIE PER LA CORTESE ATTENZIONE Disegno di N. Todaro l.frusteri@inail.it Tel. 0654872876