PROTOCOLLO ACCOGLIENZA E INSERIMENTO ALUNNI NON MADRELINGUA ITALIANA

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Transcript:

Premessa PROTOCOLLO ACCOGLIENZA E INSERIMENTO ALUNNI NON MADRELINGUA ITALIANA Da qualche anno nel nostro istituto si registra un aumento di alunni di nazionalità non italiana, alcuni dei quali possiedono una scarsa conoscenza della lingua italiana, ovvero conoscono l italiano per comunicare ma padroneggiano con difficoltà l italiano per studiare, ossia le microlingue proprie a ciascuna disciplina scolastica. Ricordiamo, al proposito, che, per attingere un adeguata conoscenza della lingua per studiare sono indispensabili dai cinque ai sei anni. Spesso la mancata consapevolezza delle difficoltà linguistiche incontrate dagli alunni non italofoni porta a fissare per loro obiettivi didattici sostanzialmente irrealizzabili e a spingere molti di questi studenti all abbandono (cfr. 9. Rapporto Nazionale sulla Condizione dell Infanzia e dell Adolescenza, pubblicato nel 2009 e contenente dati relativi all a.s. 2006-2007). All interno del nostro istituto, la maggiore dispersione avviene nelle classi prime e seconde ed è dovuta a varie cause: problematiche linguistiche, errato orientamento, scarso sostegno e coinvolgimento della famiglia di origine, difficoltà relazionali con la classe e con gli insegnanti, divario fra l età anagrafica e la classe frequentata, ecc. Il Protocollo di Accoglienza (P. d. A.) intende presentare procedure per promuovere l inserimento degli alunni non madrelingua italiana, per rispondere ai loro bisogni formativi e rafforzare le attività di sostegno linguistico e culturale a essi rivolte. Queste procedure devono essere approvate e condivise dal Collegio Docenti. Il P. d. A. contiene criteri, principi e indicazioni relativi alle diverse fasi dell accoglienza, all attività di facilitazione e di apprendimento della lingua italiana come L2, all elaborazione di piani di studio personalizzati, secondo quanto previsto dall art. 45 del DPR 31/08/1999 n 394, dalla C.M. 24/2006 (Linee Guida sull integrazione degli alunni stranieri), dalle Indicazioni Nazionali curricolo (2007) e dalla C.M. n. 2 dell 8/01/2010 (Indicazioni e raccomandazioni per l integrazione di alunni con cittadinanza non italiana). Il P.d.A. è stato deliberato dal Collegio Docenti del... e sarà adottato a partire dall a.s. 201.. /201...

1. Finalità Il presente documento intende presentare un modello d'accoglienza che illustri una modalità corretta e pianificata con la quale affrontare e facilitare l'inserimento scolastico degli alunni di nazionalità non italiana all interno dell Istituto. In particolare, attraverso le indicazioni e i criteri contenuti nel P.d.A., il Collegio Docenti si propone di: definire pratiche condivise dalle diverse componenti dell Istituto (Dirigenza, Docenti, personale ATA) al fine di agevolare l inserimento degli alunni di nazionalità non italiana; favorire con varie iniziative il clima di accoglienza nella classe e a scuola; promuovere le relazioni e la comunicazione con la famiglia d origine; migliorare le competenze linguistiche degli allievi stranieri (lingua della comunicazione e lingua per studiare); diminuire la dispersione scolastica degli studenti di cittadinanza non italiana; promuovere approcci didattici interculturali e inclusivi. 2. Commissione Accoglienza Nell ambito dei compiti attribuiti dal DPR 31/08/99 all art. 45, il Collegio Docenti istituisce la Commissione Accoglienza come gruppo di lavoro per l inserimento degli alunni di nazionalità non italiana. La Commissione Accoglienza è formata da: Dirigente scolastico; Docente referente per gli alunni stranieri; Docenti (almeno tre) delle aree disciplinari; Assistente ATA della segreteria didattica. La Commissione Accoglienza è aperta alla collaborazione di tutti coloro che si possono rendere disponibili per particolari iniziative in favore degli alunni di nazionalità non italiana (genitori, alunni stranieri, associazioni ed enti territoriali, ecc.). 2.1. I compiti Dirigente scolastico : Controlla che i Consigli di Classe in cui sono inseriti alunni di nazionalità non italiana con particolari difficoltà linguistiche adottino piani di studio personalizzati, secondo quanto ribadito dalla C.M. n. 2 dell 8/01/2010, in cui si sottolinea la necessità di prevedere «moduli di apprendimento e percorsi formativi differenziati». Docente referente per gli alunni stranieri: effettua colloqui in itinere con la famiglia, l alunno, il coordinatore della classe; organizza e coordina i corsi di italiano L2; stabilisce contatti con enti territoriali, associazioni, altre Istituzioni scolastiche per realizzare progetti e corsi di formazione; raccoglie e diffonde la documentazione relativa alla normativa esistente; coordina l accoglienza degli studenti stranieri; raccoglie le informazioni che consentono di decidere la classe di inserimento e propone l assegnazione alla classe. Docenti delle aree disciplinari: individuano gli obiettivi minimi imprescindibili per ciascuna disciplina; elaborano test d ingresso; promuovono incontri sulla personalizzazione dei percorsi didattici per gli alunni stranieri. Collaboratore di segreteria : al momento dell iscrizione, richiede a ogni alunno di nazionalità non italiana di compilare la scheda biografia linguistica ; trasmette le schede compilate al referente; insieme ai docenti referenti, intrattiene rapporti con le famiglie.

3. Prima accoglienza: fasi operative 3.1 Iscrizione: a) Allievi provenienti dalla scuola media: Compilazione della scheda di accoglienza b) Allievi non provenienti dalla scuola media: Colloquio della famiglia e dello studente con il docente referente (ed eventuale mediatore); esame della documentazione; eventuale riorientamento presso altri istituti; Stesura del profilo dello studente e primo bilancio delle competenze disciplinari ricavabili dai documenti attestanti il curriculum scolastico pregresso; Per gli allievi non NAI, bilancio delle competenze linguistiche tramite test di livello (tipo CELI o CILS). Per gli alunni NAI con età superiore a 16 anni, oltre al test linguistico, si effettueranno test disciplinari (discipline di indirizzo a seconda del curriculum e dell anno di inserimento). Per ogni alunno non madrelingua italiana si richiede, comunque, la compilazione della scheda biografia linguistica. Queste schede saranno poi trasmesse dal collaboratore di segreteria al docente referente per gli alunni stranieri. 3.2 Inserimento: a) Inserimento all inizio dell anno scolastico entro il mese di dicembre: Colloquio orientativo (con la famiglia ed eventuale mediatore) per stabilire l indirizzo e la classe di inserimento e stesura delle schede di rilevazione; Consegna delle schede al coordinatore della classe di inserimento; Individuazione delle strategie da attivare ai fini del recupero; Inserimento nel corso di Italiano L2 (intensivo, intermedio, avanzato); Nel mese successivo, il Consiglio di Classe valuta l adeguatezza dell inserimento proposto e, qualora esso non risulti corretto, contatta il referente che riesamina il caso alla luce dei suggerimenti forniti. Per il monitoraggio e l accompagnamento è prevista la figura del tutor (che normalmente è il docente di italiano o il coordinatore di classe), eventualmente affiancato da un peer tutor scelto tra i compagni di classe o tra gli studenti dell Istituto se possibile dello stesso paese d origine. b) Inserimento in itinere dal mese di gennaio: Colloquio orientativo (con la famiglia ed eventuale mediatore) per stabilire l indirizzo e la classe di inserimento. Inserimento in un corso di Italiano L2 dell Istituto o presso CTP o altri enti. Incontri con i docenti delle diverse materie che provvedono a suggerire percorsi individualizzati atti ad acquisire le conoscenze e competenze irrinunciabili (obiettivi minimi). 3.3 Assegnazione alla classe: Gli alunni di cittadinanza non italiana che si iscrivono per la prima volta nel nostro Istituto si distinguono in: a) alunni che provengono dalla scuola media frequentata in Italia e che si iscrivono alla classe prima; b) alunni che si trasferiscono da un altra scuola superiore frequentata in Italia; c) alunni che si iscrivono durante i mesi estivi o ad anno scolastico iniziato, senza avere frequentato in precedenza una scuola italiana.

Per l iscrizione degli alunni individuati al punto a) viene seguita la normativa di riferimento e i criteri generali definiti dall Istituto. Per gli alunni individuati al punto b) e al punto c) la Commissione Accoglienza, tenuto conto delle disposizioni legislative (C.M. n. 301 del 08/09/1989, C.M. n. 205 del 26/07/1990 e D.P.R. n. 394 del 31/08/1999 art.45), delle informazioni raccolte tramite la scheda di iscrizione, la scheda biografia linguistica e l eventuale colloquio con l alunno e la famiglia, valuta le abilità e le competenze dello studente e propone l assegnazione alla classe. Di norma, i minori stranieri soggetti a obbligo scolastico vengono iscritti alla classe successiva a quella frequentata nel paese d origine. La disposizione è motivata dal fatto che «l inserimento in classe inferiore potrebbe risultare penalizzante per l alunno se disposto solamente a causa dell insufficiente padronanza della lingua italiana». Ragioni psicologiche e relazionali inducono a ritenere che l inserimento scolastico sia più proficuo se avviene in un gruppo di coetanei con i quali l alunno può instaurare rapporti più significativi e alla pari. La disposizione generale deve essere, tuttavia, confrontata con le situazioni specifiche. La decisione, caso per caso, deve, infatti, tenere conto: dell età anagrafica; dell ordinamento degli studi del paese di provenienza (esso può determinare l iscrizione a una classe immediatamente inferiore rispetto a quella corrispondente all età anagrafica); del corso di studi seguito dall alunno nel Paese di provenienza; del titolo di studio posseduto; dell accertamento delle competenze, abilità, livelli di preparazione dello studente. (Cfr. D.P.R. n.394 del 31/08/1999, art.45). Al fine dell assegnazione alla classe la Commissione Accoglienza, in concerto con la Commissione Formazione Classi, prende in considerazione i seguenti elementi: presenza nella classe di altri alunni provenienti dallo stesso Paese; presenza nella classe di altri alunni non madrelingua italiana; complessità della classe (handicap, dispersione, problemi disciplinari). 3.4 Incontro della Commissione Accoglienza con gli alunni di nazionalità non italiana Nella prima settimana di settembre la Commissione Accoglienza organizza un incontro per somministrare alcuni test di ingresso agli alunni stranieri per valutarne le effettive competenze (linguistiche, matematiche, logiche, ecc.). 3.5 Organizzazione corsi di italiano L2 I risultati del test d ingresso relativo alla conoscenza dell italiano, valutata sulla base dei livelli individuati dal Quadro Comune di Riferimento Europeo, serviranno per organizzare corsi di italiano L2 di livello adeguato alle competenze degli alunni. Il corso destinato agli eventuali alunni non italofoni con una scarsa (livello A1) o nulla conoscenza dell italiano si svolgerà fin dai primi giorni di scuola in orario curricolare. I corsi di approfondimento (italiano per studiare), destinati a quegli alunni non italofoni con una conoscenza dell italiano corrispondente ai livelli A2, B1 e B2, si svolgeranno dal mese di ottobre in orario extra-curricolare. Le risorse per questo impegno debbono essere di anno in anno previste, fermo restando di potersi avvalere di servizi esterni. 3.6 Raccordo con i Consigli di Classe All inizio dell anno scolastico la Commissione Accoglienza fa pervenire a ciascun Consiglio di Classe interessato una scheda informativa sugli alunni di nazionalità non italiana inseriti nella classe, le proposte di inserimento nei corsi di italiano L2 che si svolgeranno nel corso dell anno, le indicazioni per la programmazione di eventuali piani di studio personalizzati.

4. Valutazione Gli studenti che si iscrivono entro settembre/ottobre, alla fine del primo trimestre, verranno valutati solo nelle discipline che non hanno l italiano come lingua veicolare, negli altri casi si rimanderà la valutazione a un momento successivo. Alla fine del semestre gli alunni dovranno essere, comunque, valutati in tutte le discipline. La valutazione, nondimeno, non dovrà essere puramente accertativa, bensì formativa, e dovrà tenere conto anche dei seguenti elementi: il percorso scolastico pregresso; gli obiettivi possibili; i risultati ottenuti nell apprendimento dell italiano L2; i risultati ottenuti nei percorsi disciplinari programmati; la motivazione; la partecipazione; l impegno; la progressione e le potenzialità d apprendimento. 5. Collaborazione con il territorio Per promuovere la piena integrazione degli alunni di nazionalità non italiana nel più vasto contesto sociale e per realizzare un progetto educativo che coniughi le pari opportunità con il rispetto delle differenze, la scuola ha bisogno delle risorse del territorio, della collaborazione con servizi, associazioni, luoghi d'aggregazione, biblioteche e, in primo luogo, con le Amministrazioni locali, per costruire una rete d'intervento che rimuova eventuali ostacoli e favorisca una cultura dell'accoglienza e dello scambio culturale. Al riguardo, la Commissione Accoglienza ha il compito di: contattare le associazioni di volontariato che operano nel territorio; stabilire periodiche occasioni d'incontro per favorire lo scambio di conoscenze e per affrontare tematiche concrete; attivare la collaborazione con le Amministrazioni locali per costruire percorsi comuni di formazione e per proporre servizi ed esperienze comuni.