IL SIAN comunica: cosa, a chi, come, dove e quando Giuseppe Perri Direttore SIAN LAMEZIA TERME
..IERI D.Lgs. n 502 del 1992
..OGGI Sicurezza alimentare Sicurezza nutrizionale Formazione Comunicazione ed empowerment
Negli ultimi anni un gioco perverso sui SIAN!!
..OGGI La comunicazione sulla salute si sviluppa in una serie di spazi mediali estremamente eterogenei si dice tutto e il contrario di tutto!!
.DOMANI necessità di un riequilibrio mandato istituzionale visibilità istituzionale rendere pubbliche le attività necessità di format comunicativi formazione comunicatori essere sempre presenti sul pezzo
Crescente bisogno di sicurezza da parte dei Consumatori LE RICORRENTI EMERGENZE ALIMENTARI SEU da Escherichia Coli enterotossico Epatite A da frutti di bosco
Il programma ministeriale
Da dove ripartire per garantire una comunicazione pubblica in sicurezza alimentare e nutrizionale di qualità?
2 documenti di riferimento Linee guida EFSA sulla comunicazione del rischio Articolo del DORS
Obiettivi della comunicazione per la Salute a) aumentare le conoscenze e la consapevolezza dei target su problemi di salute, evidenziando i benefici dei comportamenti salutari b) modificare percezioni, sfatare credenze e cambiare atteggiamenti c) motivare e preparare all azione, migliorando le competenze degli individui per compiere scelte di vita salutari e fornire sostegno motivazionale nel tempo
La comunicazione sui rischi alimentari deve tener conto: a) il target di popolazione destinatario della comunicazione b) il livello di pericolosità del rischio alimentare oggetto della comunicazione c) i contesti ambientali e socio culturali nei quali avviene il processo di comunicazione d) le fonti istituzionali, la credibilità e le skills personali dei Comunicatori e) le possibili sintonie o i possibili conflitti con i diversi stakeholders del territorio
La comunicazione del rischio secondo il Codex Alimentarius «lo scambio di informazioni e pareri concernenti rischi e fattori di rischio tra valutatori del rischio, gestori del rischio, consumatori e altre parti interessate»
Linee guida EFSA per la comunicazione del rischio fornire un quadro di riferimento per assistere l attività decisionale in merito ad approcci adeguati di comunicazione in un ampia varietà di situazioni che si possono verificare durante la valutazione e la comunicazione dei rischi relativi alla sicurezza alimentare in Europa offrire alle autorità sanitarie pubbliche dei diversi Paesi un quadro comune applicabile alla formulazione di strategie di comunicazione del rischio
I principi guida di una efficace comunicazione del rischio 1) apertura 2) trasparenza 3) indipendenza 4) prontezza di reazione/tempestività
Differenza tra pericolo e rischio PERICOLO La capacità di un organismo o di una sostanza di provocare un effetto avverso RISCHIO È la probabilità che l effetto avverso si verifichi, tenendo conto della possibile esposizione al pericolo in questione
Le 4 fasi del processo di valutazione del rischio 1) identificazione del pericolo 2) caratterizzazione del pericolo 3) valutazione dell esposizione 4) caratterizzazione del rischio
I livelli di rischio nessuno/trascurabile basso medio alto sconosciuto
Natura del pericolo NATURA DEL PERICOLO si presenta naturalmente è aggiunto agli alimenti o creato durante la lavorazione del prodotto DOV E UTILIZZATO O RISCONTRATO IL PERICOLO utilizzato o riscontrato in un prodotto/marchio comunemente utilizzato in casa o per la produzione di alimenti utilizzato o riscontrato ampiamente in una gamma di prodotti non ampiamente utilizzato o riscontrato illegale/regolamentato ai sensi della normativa UE
Chi/cosa è interessato? consumatori in generale ambiente - uomini animali - donne piante gruppi vulnerabili - neonato - bambini - donne in gravidanza - anziani - altri
Categorie di tipi di rischio rischio sanitario acuto/immediato potenzialmente letale (ad es. intossicazione alimentare) potenzialmente letale senza rischi immediati (ad es. sostanze cancerogene) rischio sanitario cronico/a lungo termine (ad es. allergie, obesità) sconosciuto non considerato un rischio
Diversi approcci al rischio ESPERTI PUBBLICO si basano sulla valutazione del rischio si basa di più sulla percezione del rischio sono obiettivi e generali chiede: «Che cosa significa per me?» svolgono argomentazioni analitiche vuole risposte alle preoccupazioni valutano i rischi a fronte dei benefici valuta i rischi a fronte di paura e indignazione
Livelli di esposizione al pericolo/rischio nessuna esposizione esposizione limitata esposizione diffusa esposizione di gruppi particolari di popolazione esposizione sconosciuta
Capacità di controllare il rischio evitabile dall individuo non evitabile dall individuo può servire un azione di gestione del rischio un azione di gestione del rischio non può servire o non è immediatamente disponibile un approccio chiaro un azione di gestione del rischio non è applicabile oppure non è necessaria (ad esempio un rischio percepito ma non dimostrato scientificamente)
Fattori relativi alla percezione del rischio La sostanza/prodotto/tecnologia/prova è: nuovo(a)/innovativo(a) oggetto di pareri scientifici divergenti oggetto di opinioni politiche divergenti oggetto di pareri forti/divergenti dei portatori di interesse di interesse pubblico di scarso interesse pubblico, ma costituisce un rischio reale
Livelli di comunicazione richiesti scarso impatto sulla salute pubblica/scarso interesse del pubblico (ad es. additivi utilizzati nei mangimi animali) scarso impatto sulla salute pubblica/forte interesse del pubblico (ad es. sostanze autorizzate per la commercializzazione solo a seguito di valutazioni del rischio, quali OGM o coloranti alimentari) impatto medio sulla salute pubblica/interesse medio del pubblico (ad es. consumo di sale) forte impatto sulla salute pubblica/scarso interesse del pubblico (ad es. contaminazione di alimenti da Salmonella o Campylobacter) forte impatto sulla salute pubblica/forte interesse del pubblico (ad es. l epidemia da E.coli 0104:H4 nel 2011 in Germania e in Francia)
Strumenti e canali di comunicazione relazioni con i media siti web pubblicazioni a stampa pubblicazioni digitali riunioni e seminari consultazioni pubbliche network di partner/portatori di interesse social network
Campagna sul sale
Effetti di determinanti coloranti artificiali sui bambini
Gli integratori alimentari in Svezia
Elementi ricorrenti e comuni di un setting per la promozione della salute un luogo in cui avvengono interazioni sociali ha confini delimitati è parte integrante della vita di tutti i giorni delle persone consente di svolgere diverse attività: professionali o di svago presenta una struttura organizzata si fonda su valori condivisi, norme, sanzioni, codici di condotta ha influenza sulla salute e il benessere delle persone è una struttura stabile e coerente
Fonte: We are social, 2014
Mi piace di Facebook il semplice tasto mi piace di Facebook, rappresenta una componente che intensifica la sanzione sociale il mi piace di Facebook su una frase o una fotografia indica una sorta di approvazione sociale, facile e rapida (Wilson et al., 2012)
I social network come setting di promozione della salute: pro Il termine stesso di luogo e ambiente trent anni dopo la carta di Ottawa necessita di una revisione: sempre più sono considerati setting spazi di condivisione di interessi e valori che molto hanno a che fare con la promozione della salute. Soprattutto per ciò che concerne gli adolescenti, piattaforme come Facebook rappresentano canali comunicativi che favoriscono l interazione sociale e la partecipazione. Gli interventi di promozione della salute possono utilizzare i social network per comunicare con gli utenti informandoli su determinati temi ma anche coinvolgendoli attivamente attraverso uno scambio di idee e opinioni. La comunicazione bidirezionale fa del destinatario un soggetto attivo e consapevole rispetto alle questioni che riguardano la sua salute. Gli interventi che utilizzano i social network hanno quindi anche il potenziale di sviluppare competenze nuove e aumentare l empowerment degli individui.
I social network come setting di promozione della salute: contro L attività svolta degli utenti dei social network e un attività di fatto comunicativa; non e possibile infatti agire veri e propri comportamenti online. In questo senso chi promuove la salute può avere un ruolo soprattutto informativo e divulgativo seppur con l obiettivo più ampio di ricadute sui comportamenti degli individui nel mondo off line. All interno dei social network e poi difficile rintracciare figure con il ruolo di stakeholder, a differenza dei setting tradizionali offline. La partecipazione e il coinvolgimento attivo su un social network non rappresentano poi garanzia di reale cambiamento nella realtà off line.
Conclusione dell articolo dei DORS Specialmente per gli adolescenti e i giovani, i social network sono un importante spazio comunicativo che i professionisti della salute non possono più ignorare. Molte opportunità offerte dal web 2.0 si intuiscono e sembrano promettenti, ma fanno altresì emergere la necessita di rivedere la tradizionale concezione di promozione della salute. I social network iniziano ad essere presenti su diversi siti istituzionali di promozione della salute e sono apprezzati soprattutto per la loro capacita di instaurare dialoghi e scambi con i destinatari che passano da meri fruitori di informazioni a contenuti a soggetti attivi e consapevoli rispetto ai temi che riguardano la propria salute. Ad oggi, purtroppo, la ricerca e le conseguenti evidenze circa l efficacia dei social network come setting di promozione della salute sono limitate. E necessario quindi proseguire nello studio di questi nuovi mondi per verificare quanto e come essi possano essere considerati al pari dei tradizionali setting di promozione della salute.
La pagina Facebook del SIAN di Lamezia Terme
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