TI PARLO SE TU MI ASCOLTI

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Transcript:

progetto di empowerment relazionale-comunicativo sulla violenza sui minori (Durata totale 28 ore) a cura di Teatro Alkestis ed Emanuele Ortu n. 125456 del 21.03.1984 Albo delle Cooperative n. A137838 del 25.03.2005 e-mail: info@teatroalkestis.it - pec. teatroalkestis@pec.teatroalkestis.it -

Destinatari primari: alunne/i del secondo ciclo della scuola primaria Destinatari secondari: insegnanti e relativi genitori delle alunne/i coinvolti PREMESSA Bambine e bambini sono sempre più a contatto dal punto di vista mediatico con casi e situazioni di violenza, sia sui loro stessi coetanei che sugli adulti. Questo porta alla necessità di affrontare il problema per costruire con loro una lingua che gli permetta di decodificare le informazioni con le quali si confrontano. Attualmente, in Italia, il numero di bambine e bambini vittime di violenza (sia fisica che psicologica) è estremamente elevato. La nostra proposta, basata su differenti studi a livello nazionale ed internazionale, è di affrontare il fenomeno della violenza sui minori come la risultante di difficoltà di tipo comunicativo: io (violento) vorrei condividere e comunicare le mie necessità, ma l'unica lingua che conosco è quella violenta. L idea alla base del progetto è che bambine e bambini possano arrivare a ri-conoscere quelli che sono i pattern della violenza senza parlare di violenza in prima persona. Approcciare in maniera troppo diretta un tema così delicato, come quello della violenza sui minori, rischia di avere un effetto di negazione o di protezione aprioristica dell'adulto. E per questo che scegliamo di trattare il tema non parlandone direttamente, ma arrivandoci tramite un lavoro di presa di coscienza degli stili, degli strumenti e degli effetti della comunicazione, della differenza tra intenzione e risultato in un atto comunicativo e di separazione tra atto comunicativo e persona. Tale approccio permette a chiunque di vedere da un lato il problema come staccato dalla singola persona, e dall'altro come un problema sia per la vittima che per il carnefice. Per la vittima risulta facilmente comprensibile. Per il carnefice si tratta dell'incapacità di comunicare realmente quello che vorrebbe. Questo procedimento ottiene due risultati fondamentali. Il primo è legato al passaggio da colpa a responsabilità: se il carnefice è responsabile di qualcosa può intervenire, se è colpevole no. Il secondo, conseguente, consiste nel fatto che se il problema è fuori dalla persona vuol dire che io bambino, se ne parlo con altri adulti, non sto demonizzando il carnefice, bensì lo sto aiutando. Elaborando questi metodi con i bambini e le bambine è possibile individuare, senza sensi di colpa, i comportamenti violenti sia dei coetanei che degli adulti, creando la consapevolezza della loro tutela e della condivisione di situazioni che loro vivono e sentono come violente. LA SITUAZIONE DELLA VIOLENZA SUI MINORI IN ITALIA In Italia uno dei maggiori problemi relativi ai fenomeni di violenza e abuso sui minori è che l enorme quantità di atti perpetuati nei confronti di bambini e ragazzi non vengono denunciati. Un sommerso che gli operatori del settore mettono costantemente in evidenza. Basti pensare che in stati come Francia, Inghilterra, Stati Uniti 1 il numero ufficiale di minori vittime di abusi è nettamente superiore. Questo potrebbe portare erroneamente a pensare che in Italia sia inferiore il numero di abusi e violenze, ma la situazione è ben diversa. Infatti gli operatori specializzati 2, il Telefono Azzurro e l Unicef, mettono in evidenza l enorme difficoltà presente nel far si che i minori che subiscono violenza, o gli adulti di riferimento, sporgano denuncia. Le motivazioni sono molteplici:

1. La maggior parte delle violenze denunciate, circa il 68%, è avvenuta in famiglia 3. 2. La differenza tra la percezione sociale e la definizione normativa riguardo a ciò che è considerato violenza è ancora considerevole. 3. Manca un'adeguata conoscenza dei doveri che gli adulti hanno nei confronti di simili situazioni e dei canali da seguire in caso si voglia denunciare una violenza. 4. I minori non hanno la percezione di quali siano i loro diritti e delle modalità da seguire affinché gli stessi vengano tutelati. Il problema di partenza che ci siamo posti è stato duplice: Come raggiungere l ingente sommerso di bambini che subiscono azioni violente? Come rafforzare i bambini e gli adulti a riconoscere e reagire a questi fenomeni? Per fare ciò il progetto Ti parlo se tu mi a ascolti ha elaborato un intervento che attivi i principali attori sociali coinvolti e contemporaneamente permetta una eventuale mappatura delle situazioni a rischio. FINALITA' Portare l'attenzione, con una modalità non mediatica, sul problema della violenza sui minori. Informare gli adulti sulle risorse presenti sul territorio di supporto legale, psicologico e logistico. Aprire un confronto con insegnanti e genitori sulla concezione di infanzia e violenza sui minori. Informare i minori, attraverso un medium narrativo, dei loro diritti e delle risorse presenti nel territorio. Rafforzare la rete Scuola, Servizi Sociali, Tribunale dei Minori, genitori, minori e Associazioni presenti sul territorio. PERSONALE N.1 educatore esperto sulla tematica della violenza e dell'abuso sui minori, nella conduzione di gruppi e nella realizzazione di percorsi laboratoriali a medium narrativo e artistico-espressivo. N.1 attrice. N. 1 regista tecnico. N. 1 rappresentante del Servizio Sociale di riferimento e/o delle Associazioni ed Enti coinvolti. N. 1 Psicologo. ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO Ogni intervento è strutturato per singole classi o gruppi ad utenza aperta composti da bambini iscritti alla classe terza, quarta o quinta della scuola primaria. Il progetto si articola in 4 azioni: 1. Presentazione del progetto agli attori sociali. 2. Attività laboratoriali per i minori. 3. Spettacolo teatrale. 4. Restituzione ai partecipanti.

AZIONE 1 - Presentazione del progetto agli attori sociali. In questa fase si vuole attivare il contesto sociale vicino alle bambine e ai bambini, ossia: insegnanti, genitori e altre figure educative di riferimento. Per fare ciò saranno realizzati: N.1 incontro informativo e programmatico con le insegnanti, educatrici/ori dei minori interessati che passando dal generale al particolare crei un percorso laboratoriale specifico per le esigenze delle classi/gruppi partecipanti. N.1 incontro informativo/formativo per i genitori delle classi coinvolte. Gli operatori del progetto più un esperto in diritto minorile terranno un incontro per i genitori/insegnanti di ogni classe che parteciperà. Gli obbietti saranno i seguenti: Presentazione, con strumenti narrativi, finalizzata a superare i preconcetti relativi alla tematica e al modo in cui viene affrontata coi minori. Preparare gli adulti alle possibili domande che i bambini potrebbero fare successivamente alla visione dello spettacolo. Informare gli adulti/insegnanti sulle risorse di supporto presenti nel territorio sul piano legale, psico-pedagogico, medico. Confrontarsi con gli adulti/insegnanti sul concetto di violenza sui minori rispetto al diritto minorile. L'incontro sarà costruito e modulato con una modalità e un linguaggio accessibile a tutte/i. Durata complessiva: due ore per ciascun incontro. Destinatari: genitori e insegnanti delle classi coinvolte. Luogo ospitante: la scuola delle classi coinvolte. AZIONE 2 - Attività laboratoriali coi minori. Durante questa azione gli strumenti utilizzati saranno: narrazione, scrittura creativa, circle time, tecniche di illustrazione, visione di albi illustrati. Gli obbiettivi del presente laboratorio sono: Costruire una linguaggio comune coi minori. Affrontare il tema dal punto di vista della comunicazione. Preparare i minori alla tematica dello spettacolo e aprire con loro un confronto. Informare i minori sulle risorse di supporto presenti sul territorio sul piano legale, psicopedagogico, medico. Confrontarsi con i minori sul concetto di violenza e sui loro diritti. Creare una relazione di fiducia tra l'educatore, l'attrice e le classi coinvolte che saranno spettatrici/tori dello spettacolo. Durata complessiva: n.3 laboratori da 2 ore ciascuno. Destinatari: ad ogni laboratorio parteciperà una classe per volta. Luogo ospitante: la scuola delle classi coinvolte.

AZIONE 3 - Lo spettacolo teatrale. Focus del progetto: i bambini e le bambine, accompagnati dagli insegnanti, assisteranno ad uno spettacolo che tratterà, con lo stesso stile dei laboratori, il tema della violenza sui minori. La storia messa in scena tratterà una vicenda del quotidiano, di amicizia, in cui è presente una cornice di violenza. Il linguaggio teatrale fortemente e volutamente evocativo permette alle bambine e ai bambini di "prendere" quanto sono pronti a ricevere. Dopo lo spettacolo sarà stimolato un confronto in cui saranno costruiti nuovi possibili finali della storia rappresentata e sarà dato spazio alle domande e necessità di bambine e bambini. Durata complessiva: 1 spettacolo con confronto finale di circa 2 ore. Destinatari: sino a 3 classi contemporaneamente. Luogo ospitante: lo spettacolo può essere realizzato sia presso il Teatro Alkestis che nelle località coinvolte (previa valutazione tecnico-logistica). In quest'ultimo caso si indicano le necessità tecniche fondamentali: Scheda tecnica spettacolo: adattabile al contesto purché supportato da un impianto elettrico di potenza non inferiore a 220 kw. AZIONE 4 - Restituzione ai partecipanti. In questa fase si creerà un momento di condivisione dando spazio ad eventuali domande, chiarimenti e dubbi. Per fare ciò saranno realizzati: N.1 incontro con le insegnanti ed il personale educativo coinvolto. N.1 incontro con i genitori di ciascuna classe coinvolta (una per volta). N.1 laboratorio con ogni classe coinvolta. L'incontro con i minori, che si realizzerà dopo circa una o due settimane dalla rappresentazione, sarà improntato sullo scambio e finalizzato all espressione di tutti i bisogni e dubbi presentati dai bambini durante l'azione 3. Il personale sarà pronto ad accogliere, dal punto di vista relazionale e tecnico, anche quelle situazioni limite in cui una bambina o un bambino vittima di violenza espliciti la propria situazione. Gli strumenti scelti per il confronto saranno: circle time narrazione giochi di movimento attività di illustrazione Durata complessiva: due ore. Destinatari: verrà realizzato un incontro per ogni classe partecipante al progetto. Luogo ospitante: la scuola delle classi coinvolte.

NB Il progetto, indirizzato alle scuole, può essere realizzato anche per gruppi extrascolasitici. INFORMATIVA SULLO SPETTACOLO La storia pur affrontando tematiche forti è mediata dallo stile fiabesco e da un linguaggio calibrato. Lo spettacolo, scritto da Michel Marc Bouchard, narra le vicende tipo di una situazione di violenza intrafamiliare. Padre violento, madre colludente e bambino incapace di etichettare come violente le azioni dei genitori e per questo denunciarli. Pur risultando un'unica narrazione, lo spettacolo è suddiviso in due parti. Nella prima parte sarà raccontata la storia, nella seconda i bambini, con l aiuto di un educatore/attore, creeranno dei finali alternativi che permetteranno al protagonista di affrontare la problematica della violenza. In questo modo si agirà attivamente sulle capacità di reazione e attivazione dei bambini, utilizzando una modalità narrativa fortemente protetta. Verranno così contemporaneamente accolte le emozioni, le domande e i dubbi del pubblico, cercando di capire perché situazioni simili avvengano e come sia possibile affrontarle. Dopo lo spettacolo sarà organizzato uno spazio libero in cui i bambini potranno muoversi tra la scenografia e conversare con gli attori/educatori. Questo spazio vuole essere un momento in cui i bambini che non hanno voluto esprimersi in una fase plenaria possano eventualmente farlo in un rapporto più protetto avvicinandosi all'educatore o all'attrice. Sotto obbiettivi di questa azione sono: Offrire un momento protetto di tipo informativo in cui i bambini possano apprendere come rispondere ad un abuso/violenza e conoscere quali siano i propri diritti. Mappare eventuali situazioni considerate a rischio. Infatti, per le caratteristiche dello spettacolo, è possibile che in alcuni spettatori-bambini che hanno subito violenze/abusi la rappresentazione faccia risuonare il proprio vissuto. L educatore, in questo caso, in accordo coi servizi sociali, agirà secondo i protocolli condivisi. COSTI E MODALITA' DI ADESIONE Il progetto per un unico gruppo classe o gruppo extrascolastico (massimo 20 persone) ha il costo di 3150 euro + IVA 22% + spese di viaggio, vitto e alloggio. Per adesioni e informazioni: mail: organizzazione@teatroalkestis.it - tel. 070306392 1 Vedere Dossier Pedofilia 2011 - Telefono Azzurro; Dati Ministero dell'interno; Direzione Centrale della Polizia Criminale 2008 2 Psicologi, assistenti sociali, educatori, counselors che lavorano in centri di ascolto, comunità, educativa di strada, etc. 3 Vedere Dossier Pedofilia 2011- Telefono Azzurro e Progressi per l Infanzia n 8/2009- Unicef.