SOGNARE PROGETTARE REALIZZARE!

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Sognare Progettare Sognare Progettare Progettare a 09 - Progetto 13 di Zona 09-13 - 13 o Sondrio Como Lecco Sondrio

Priorità e azioni Formarci per educare AGESCI Zona Como Lecco Sondrio SOGNARE PROGETTARE REALIZZARE! Progetto di Zona 09 13 Educazione, comunicazione e nuove tecnologie. Alcool, droga e dipendenze: la sfida dell educazione. Sessualità: quali attenzioni educative? Territorio, chiesa e istituzioni locali: come esser parte di una rete in educazione? Formazione permanente: Capi Gruppo, Assistenti Ecclesiastici e Capi di provenienza extra associativa. Sviluppo e consolidamento reti Zona: luogo di condivisione di esperienze, intenzionalità educative e risorse per le attività. Costruzione di una memoria storica della Zona. Vivibilità della struttura zonale Zona che offre forti occasioni di confronto e conoscenza. Il sito web di Zona. Pluralità di eventi tra cui scegliere. L analisi della situazione I numeri della Zona Como Lecco Sondrio. I Capi. Le Comunità Capi. Le Comunità Capi e i Ragazzi: i progetti educativi. Le Comunità Capi e la loro azione educativa. I Capi e la Zona. I Capi e la Zona: la formazione nelle Branche. 3

PRIORITÀ E AZIONI FORMARCI PER EDUCARE Formarci per educare significa dedicare spazio al confronto su temi educativi che riteniamo possano aiutarci a rispondere meglio alle esigenze dei bambini, ragazzi e giovani che oggi ci sono affidati. I percorsi che verranno attuati partiranno dalla conoscenza di ciascun tema, per poi fermarsi a riflettere sul nostro ruolo di Capi e, infine, trovare occasione di sperimentazione concreta anche attraverso la proposta degli eventi per i ragazzi. 1. Educazione, comunicazione e nuove tecnologie La tematica ritenuta prioritaria tra le nuove sfide che il nostro impegno educativo oggi ci propone è quella legata al rapporto con le nuove tecnologie, diversi e nuovi modi di comunicare che i nostri ragazzi hanno a disposizione e che, non di rado, irrompono all interno della nostra relazione educativa. Come Capi Educatori, vogliamo: mettere a fuoco gli strumenti che le nuove tecnologie ci mettono a disposizione attraverso la rete internet (social network, messaggistica istantanea) e non (telefonia mobile, televisione); comprenderne il lato efficace e gli aspetti rischiosi ; affrontare, nella specificità delle età a cui ci rivolgiamo, l influenza che queste esercitano sulle relazioni tra i ragazzi e sulla relazione capo ragazzo; comprendere le potenzialità ed i limiti di condividere in rete aspetti legati alle nostre attività (ad esempio i siti web dei Gruppi, della zona, ); rispettare le regole ed educare alla legalità anche nell ambito nuove tecnologie (privacy, pirateria ). 4

2. Alcool, droga e dipendenze: la sfida dell educazione La relazione con i nostri ragazzi pone in evidenza l emergere di alcuni fenomeni che entrano o possono entrare facilmente a far parte della loro vita: la dipendenza da droghe e l abuso di sostanze alcoliche. Come Capi Educatori vogliamo: approfondire la tematica delle dipendenze dal punto di vista medicopsicologico; comprendere come affrontare nella relazione educativa, con particolare riferimento al contesto dello scoutismo, temi legati ad alcool e droga; comprendere eventuali potenzialità e limiti della nostra proposta educativa nell affrontare tali problematiche. 3. Sessualità: quali attenzioni educative? L analisi della realtà dei ragazzi della Zona ha evidenziato un vissuto talvolta non sereno della propria sessualità. Come Capi Educatori vogliamo: comprendere i percorsi di maturazione dell identità affettiva e sessuale di ragazze e ragazzi immersi negli stimoli del giorno d oggi; comprendere come affrontare nella relazione educativa, con particolare riferimento al contesto dello scoutismo, temi legati alla sessualità; comprendere eventuali potenzialità e limiti della nostra proposta educativa nell affrontare questo tema. 4. Chiesa, territorio e istituzioni locali: come esser parte di una rete in educazione? Il nostro servizio di educatori all interno delle Comunità Capi vuole essere la concretizzazione della nostra azione politica sul territorio in cui viviamo, come membra vive della Chiesa di Cristo. Ci rendiamo sempre più conto che una rete di relazioni all interno del tessuto in cui siamo inseriti può essere di supporto al nostro servizio di educatori e alla proposta che facciamo ai ragazzi. Occorre però conoscere le potenzialità offerte dal territorio in cui operiamo, unitamente ai tempi e ai modi con cui entrare in relazione nei diversi ambiti. Come Capi Educatori vogliamo: 5

divenire consapevoli di cosa significhi essere associazione ecclesiale e quali siano tempi, modi e interlocutori per la costruzione di una relazione con le Chiese locali; costruire una relazione duratura con le Chiese locali; focalizzare le possibili relazioni con i vari attori che, nel territorio, si interessano di educazione, così da avviarle, costruirle e rafforzarle. 5. Formazione permanente: Capi Gruppo, Assistenti Ecclesiastici e Capi di provenienza extra associativa Vogliamo impegnarci affinché la Zona continui ad essere una risorsa per i Gruppi, affiancandoli e offrendo un sostegno: alla formazione nel ruolo dei Capi Gruppo attraverso il Consiglio di Zona; nella formazione e nella costruzione di una rete con/tra gli Assistenti Ecclesiastici; nell offerta di adeguati spazi di formazione per coloro che si avvicinano al servizio nello scoutismo da adulti. 6

SVILUPPO E CONSOLIDAMENTO RETI L impegno della Zona nello sviluppo e nel consolidamento delle reti continuerà sia con l affiancamento nelle politiche di mantenimento e di apertura di nuovi Gruppi (alcune delle quali già avviate), sia con particolare attenzione alla rete interna tra i Gruppi. 1. Zona: luogo di condivisione di esperienze, intenzionalità educative e risorse per le attività nel Consiglio di Zona (per la successiva condivisione nelle Co.Ca.): regolari momenti di condivisione della vita quotidiana dei Gruppi; nel Consiglio di Zona (per la successiva condivisione nelle Co.Ca.): elaborazione e condivisione dei progetti di collaborazione e di sostegno tra i Gruppi e dei progetti di apertura di nuove realtà; all interno e tra le Branche: diffusione delle esperienze delle unità (cacce/voli, imprese, veglie rover, attività di Gruppo ); costruzione di un database delle risorse del territorio (persone, strutture e logistiche) a disposizione per le attività dei Gruppi e a supporto del servizio educativo. 2. Costruzione di una memoria storica della Zona utilizzo del sito web come strumento di mantenimento della memoria costruita. 7

VIVIBILITÀ DELLA STRUTTURA ZONALE 1. Zona che offre forti occasioni di confronto e conoscenza La Zona deve offrire momenti significativi per la crescita di tutti i Capi e divenire sempre più uno spazio di confronto attivo sulle questioni educative e di conoscenza delle realtà dei Gruppi vicini. Questo attraverso: una sempre maggiore partecipazione attiva da parte di tutti i Capi ai momenti formativi e di democrazia associativa; la progettazione delle occasioni formative. 2. Sito web di Zona Al fine di favorire la comunicazione e la costituzione della rete interna ed esterna, si avvierà la costruzione di un sito web, unitamente ad una gestione coordinata degli strumenti di comunicazione della Zona (es. riorganizzazione delle mailing list ora gestite in maniera autonoma dalle Branche). Lo sviluppo del sito web sarà occasione di attuazione di quanto elaborato nel corso del cammino di formazione sulle nuove tecnologie. 3. Pluralità di eventi tra cui scegliere La necessità espressa dai Capi che l offerta formativa della Zona sia più a misura di ognuno e calibrata sul proprio cammino di formazione permanente risulta essere un esigenza primaria affinché la Zona divenga luogo di formazione efficace per ciascuno. In via sperimentale si propone quindi, per i temi di carattere formativo, un articolazione della vita di Zona secondo il seguente modello: - partecipazione ad un incontro comune sugli aspetti più generali, legati alla conoscenza della tematica di progetto; - partecipazione ad altri due incontri (scelti da ogni singolo Capo tra una rosa di proposte) che ne approfondiscano aspetti specifici, definiti sulla base delle emergenze educative dei Gruppi, espresse dalle Co.Ca. L organizzazione e la promozione di questi incontri avverrà attraverso il Consiglio di Zona. 8

In occasione della presentazione del programma annuale si stabiliranno tempi e modalità per l iscrizione agli incontri proposti. L articolazione degli incontri dell anno per i Capi che offrono servizio nelle Branche sarà quindi: inizio ottobre: uscita di Zona; novembre: Assemblea e momento di Branca; dicembre gennaio aprile: durante questi mesi il Consiglio di Zona proporrà rosa di eventi a cui i Capi saranno invitati a partecipare ad almeno due; febbraio: FAFoMeZ (Finesettimana di Aggiornamento Formativo e Metodologico di Zona) per la contestualizzazione del tema nella Branca; maggio: verifica dell anno. La gestione logistica degli eventi di Zona, qualora previsti dal programma, avverrà ritagliando degli spazi all interno dei momenti di Branca previsti per la condivisione dello stato dei lavori, ed eventualmente nel mese di marzo. Il Consiglio di Zona invece programmerà un calendario, in linea di massima mensile. Tale modello, in virtù del suo carattere di novità rispetto al vissuto della Zona di questi anni, sarà sottoposto a verifica nell Assemblea di novembre 10, durante la quale potranno essere attuate le necessarie modifiche sulla base del primo anno di esperienza. 9

L ANALISI DELLA SITUAZIONE La Zona Como Lecco Sondrio è costituita dai Gruppi di Cantù, Cernusco Lombardone, Como 1, Como 3, Como 45, Lecco 1, Lecco 2, Lecco 3, Mariano Comense, Morbegno e Sondrio. La Zona si estende su due diocesi: l arcidiocesi di Milano a cui afferiscono Cernusco Lombardone, Lecco 1, Lecco 2, Lecco 3 (Zona Pastorale III Lecco), Cantù e Mariano Comense (Zona Pastorale V Monza) e la diocesi di Como a cui fanno riferimento i Gruppi di Como1, Como 3, Como 45, Morbegno e Sondrio. MORBEGNO SONDRIO COMO 1 COMO 3 COMO 45 CANTU` MARIANO COMENSE LECCO 1 LECCO 2 LECCO 3 CERNUSCO LOMBARDONE Diocesi COMO MILANO 11

I paragrafi seguenti, al fine di mantenerne la memoria e di consentirne un eventuale futuro approfondimento, riportano la sintesi dei documenti preparatori del Convegno Capi di Zona, a partire dalla quale sono state elaborate e votate le priorità inserite nel progetto. 1. I numeri della Zona Como Lecco Sondrio La distribuzione territoriale dei Ragazzi e dei Capi nell anno 09 nei differenti comuni conferma che i Gruppi della Zona hanno bacini di utenza che si estendono al di là della città sede del Gruppo. MORBEGNO SONDRIO COMO 1 COMO 3 COMO 45 CANTU` MARIANO COMENSE LECCO 1 LECCO 2 LECCO 3 CERNUSCO LOMBARDONE Censiti per comune 0 1 10 11 21 50 51 100 101 150 151 215 12

Inoltre i valori numerici rapportati al totale della popolazione ci mostrano come lo scoutismo raggiunga mediamente l 1% della popolazione del nostro territorio nella fascia di età cui è potenzialmente rivolto. L/C UNITA' Ragazzi E/G R/S Tot Branca L/C Branc a E/G Branca R/S Tot Capi M F Mix M F Mix M F Mix M F M F M F M F AE Tot COM ZONA 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 3 1 9 9 CANTU 1 1 1 0 1 1 0 0 0 1 5 28 21 19 11 119 10 6 0 16 135 CERNUSCO 1 0 0 2 1 1 0 0 0 1 5 35 22 26 19 13 135 8 8 2 18 153 COMO 1 1 1 0 1 1 0 0 0 1 5 30 35 21 29 11 15 141 11 7 1 19 160 COMO 3 0 0 2 1 1 0 0 0 1 5 34 17 18 21 26 13 129 8 9 2 19 148 COMO 45 2 1 0 1 1 0 0 0 1 6 45 36 29 22 4 12 148 12 8 2 22 170 LECCO 1 0 0 1 1 1 0 0 0 1 4 22 17 14 17 11 15 96 1 3 0 4 100 LECCO 2 0 0 1 1 1 0 0 0 1 4 19 18 15 11 9 1 73 4 4 0 8 81 LECCO 3 1 1 0 1 1 0 0 0 1 5 25 30 24 21 5 10 115 5 5 1 11 126 MARIANO 1 0 0 1 1 1 0 0 0 2 5 16 15 22 23 24 22 122 9 9 1 19 141 MORBEGNO 1 0 0 1 0 0 1 0 0 1 3 11 14 18 7 6 76 5 6 1 12 88 SONDRIO 1 0 0 1 0 0 1 0 0 1 3 23 12 16 21 11 10 93 5 5 1 11 104 TOTALE 5 4 9 9 9 2 0 0 12 5 0 297 234 219 222 147 128 12 47 83 73 12 168 1415 TOT. I dati numerici relativi ai singoli Gruppi e alle Unità (Anno 09) pongono in evidenza come la maggiore richiesta arrivi dalle famiglie dei Ragazzi in età L/C ed E/G mentre si ha un significativo calo nella branca R/S. L analisi degli ultimi 16 anni ci mostra che da un paio d anni si è interrotto il trend di decrescita della presenza dei Ragazzi mentre, viceversa, non si arresta quello dei Capi. Censiti 1600 10 800 1395 1400 1400 Totale Ragazzi nelle unità LC 1561 1528 1457 1434 EG RS 1353 1293 1239 10 1227 1247 1181 1181 1182 1165 400 0 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 376 379 341 343 343 330 306 296 602 569 557 539 521 505 484 459 471 277 261 261 260 263 266 258 262 275 469 449 451 452 437 415 431 441 583 580 559 552 531 565 610 598 545 509 490 470 466 479 492 534 531 Anno 13

Totale 60 56 55 13 13 Numero delle unità 55 55 53 53 53 53 53 53 13 14 14 12 12 12 12 13 50 13 LC EG RS 48 48 49 49 12 12 12 12 51 50 40 0 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 00 01 02 03 04 05 06 12 07 12 08 Censiti 09 22 21 21 21 22 22 22 21 21 21 21 21 19 19 21 21 18 17 16 16 16 16 18 18 Anno Media ragazzi 31 30 29 28 27 26 25 24 23 22 21 19 Totale LC EG RS Media ragazzi per unità 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 Anno 2 Numero capi 0 180 160 140 1 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 Capi Anno 14

I numeri, le liste di attesa presenti in alcuni Gruppi e l inversione di tendenza possono pertanto indicare che la richiesta da parte delle famiglie nel sostegno al percorso educativo risulta essere ancora viva nella nostra realtà. 2. I Capi I Capi della Zona Como Lecco Sondrio sono mediamente giovani (la loro età media nel 08 è pari a 29,5 anni), sebbene negli ultimi anni vi siano stati dei consistenti ingressi di provenienza extra associativa. La partecipazione dei Capi agli eventi dell iter istituzionale, per la quale mostrano difficoltà nel reperire il tempo, sembra avere un trend migliorativo: FoCa 08 FoCa 09 NOMINA 14% NOMINA 17% CFA 12% NULLA 41% CFA NULLA 37% 14% CFM 32% CFM 31% 3. Le Comunità Capi L analisi dello status delle Comunità Capi dei Gruppi ha portato a rilevare che: le Co.Ca. molto numerose si trovano a Como, Mariano Comense e Cantù (circa persone) mentre negli altri Gruppi i Capi presenti sono mediamente 10 e non sempre sono sufficienti a ricoprire i ruoli di Capo Unità: conseguentemente alcuni Capi svolgono un doppio ruolo (Capo Gruppo + Capo Unità); l ingresso degli extra associativi (anche di età adulta) è una realtà rilevante di qualche Gruppo della Zona che ne ha permesso la sopravvivenza ; tutte le Co.Ca. hanno un progetto educativo; due Comunità Capi (Lecco 1 e Lecco 2) lavorano insieme, supportate da un progetto che si propone di riportare i due Gruppi ad una completa 15

autonomia, prospettiva che, tuttavia, non viene vista attuabile in tempi brevissimi; l Assistente Ecclesiastico è nominato in tutte le Co.Ca. tranne una, sebbene siano presenti realtà in cui tale nomina non riesca sempre a tradursi in una presenza effettiva. 4. Le Comunità Capi e i Ragazzi: i progetti educativi L analisi dei progetti educativi che orientano le azioni delle Comunità Capi presenta alcune delle sfide educative su cui i Capi ritengono prioritario porre l accento nell ambito della proposta dello scoutismo. L ampia diffusione territoriale della Zona non impedisce di trovare alcuni elementi, comuni a numerosi Gruppi, che mirano al superamento di alcune difficoltà e criticità: nella gestione delle relazioni: - all interno delle unità tra coetanei; - con l esterno; - nell appartenenza al Gruppo (felicità di appartenere al Gruppo); nell instaurare relazioni di qualità e legami duraturi basati sulla fiducia reciproca e in cui si è capaci di ascoltare l altro; nel vivere serenamente e consapevolmente la propria maturazione sessuale e il rapporto con l altro sesso; in un espressione efficace di autonomia e progettualità: - nel porsi degli obiettivi intermedi; - nel portarli avanti con costanza e impegno; nell adesione alla proposta di fede: - nella scoperta della dimensione comunitaria; - nella maturazione delle scelte di fede; nel mantenere uno stile scout nelle diverse attività ed esserne testimoni all esterno; legate all incontro con ciò che può creare dipendenza (alcool, droghe, tecnologia); nella gestione del tempo: - ragazzi che fanno tante cose ma che non mettono in gioco l individualità e le proprie potenzialità; 16

- soprattutto nelle realtà in cui sono presenti R/S che studiano lontano dalla propria casa. 5. Le Comunità Capi e la loro azione educativa L analisi numerica non può prescindere da un analisi del vissuto dei Capi riguardo al proprio servizio. Questa analisi ha permesso di identificare punti di forza e nodi critici. NEL COMPITO EDUCATIVO PUNTI DI FORZA entusiasmo dei Capi; proposta del servizio extra associativo ai Ragazzi come apertura al territorio; AE che partecipa alle attività; campo di Gruppo (nei Gruppi in cui è stato effettuato); apertura di nuove Unità in alcuni Gruppi. NODI CRITICI difficoltà nell affrontare episodi di devianza all interno delle attività (Campi Estivi) e degli eventi di Zona (droga, educazione sessuale, ); problemi/dubbi nella gestione della proposta per Ragazzi di altre religioni; gestione del servizio extra associativo che molto spesso non si riesce a fare nei dintorni del territorio in cui si fa servizio; corretta gestione e presenza di bambini/ragazzi diversamente abili all interno delle Unità; come affrontare in maniera efficace la questione fede in Clan e che tipo di proposta di fede fare?; corretta proposta della Partenza ai R/S: aspetti metodologici e pratici; alcune situazioni di conflitto su questioni educative all interno della Co.Ca.: come dirimerle?; difficoltà nella calibrazione del rapporto educativo tra Capi Unità e R/S in servizio; corretta gestione della relazione Capo Ragazzo; sicurezza e modo corretto di comportarsi in campi e uscite. 17

NELL AMBITO DELLE RELAZIONI INTERNE ALLA COMUNITÀ CAPI E DELLA SUA GESTIONE PUNTI DI FORZA attenzione crescente per la formazione; le Co.Ca. stanno bene insieme; diversità delle opinioni dei Capi sulle tematiche educative. NODI CRITICI i Capi si fermano al primo anno di servizio; i Capi giovani si trovano a fare fin da subito i Capi Unità; discontinuità generazionale dei Capi (annate buche); corresponsabilità educativa della Co.Ca.: dubbi su cosa è, cosa significa e come gestirla correttamente; coinvolgimento dei Capi giovani nell azione educativa della Co.Ca.: come arrivare a condividere la corresponsabilità educativa, specialmente con coloro che arrivano da un esperienza extra associativa?; passaggio da progetto educativo a programma di Unità: poco chiara la relazione tra questi due strumenti; Capi che studiano lontano dalle realtà di servizio e gestione dei tempi; garanzia della diarchia all interno di tutte le Unità; a volte poco passaggio di informazioni Capo Gruppo Co.Ca.; diversità di opinioni dei Capi sulle tematiche educative e di scelta; alcune Co.Ca. evidenziano una difficoltà ad individuare il corretto equilibrio nella gestione del tempo con difficoltà nel bilanciare correttamente quello da dedicare alle attività con i ragazzi con quello da dedicare alla vita della Co.Ca. 18

NELL AMBITO DEI RAPPORTI CON IL TERRITORIO, I GENITORI PUNTI DI FORZA voglia dei genitori di relazionarsi con il Gruppo; momenti forti dedicati ai genitori, anche di durata di un giorno; relazione con istituzioni civili locali; richiesta di proposta dello scoutismo dalla scuola; attività in collaborazione con CNGEI; attività in collaborazione con MASCI; presenza ad eventi diocesani/decanali quali ad esempio la marcia della pace; spinta all apertura verso altri Gruppi. NODI CRITICI scarso legame con le Parrocchie, legato alla presenza di pochi Gruppi parrocchiali; difficoltà dei rapporti con le Parrocchie anche nei Gruppi parrocchiali; ampio bacino di utenza dei Gruppi, che si estende molto al di fuori del comune; mancanza della sede e gestione del suo reperimento; liste d attesa molto lunghe per entrare in branca L/C; in alcuni casi, cooperazione difficile con le famiglie e i genitori. 6. I Capi e la Zona I Capi riconoscono la Zona come luogo importante della propria formazione. Affinché però la proposte della Zona siano utili e proficue, i Capi, nella fase di verifica del progetto precedente, hanno evidenziato: la necessità di un progetto semplice/pratico con un tema che segue ogni anno una struttura precisa; la necessità di affrontare ogni tema partendo da una sua analisi anche attraverso l ausilio e il sostegno di esperti esterni; la necessità di una concretizzazione del percorso formativo attraverso un azione concreta e la sperimentazione nella prassi educativa che può e deve cominciare dagli eventi di Zona per i Ragazzi; la necessità di utilizzare maggiormente Progetto di Zona nei cammini di Comunità Capi, come occasione di ulteriore approfondimento; la necessità di creare un corretto bilanciamento tra il tempo dedicato alla formazione rispetto a quello per l organizzazione degli eventi, che è auspicabile sia più limitato; 19

la validità del FAFoMeZ come occasione formativa; il bisogno di affrontare temi legati alla formazione anche metodologica; uno scarso interesse per le riunioni assembleari, in particolare per quelle gestite in modo frontale, soprattutto quando a tali incontri non seguono la discussione e il confronto sulle tematiche affrontate; una preferenza per la modalità di lavoro di gruppo, in Branca ed eventualmente interbranca, che rende possibile maggiore scambio e discussione: è molto importante il confronto sulle attività di Branca tra i diversi Gruppi per avere poi delle ricadute pratiche con l obiettivo di raccogliere le esperienze esistenti; la necessità di maggiore spazio di condivisione delle situazioni quotidiane e delle emergenze delle varie Comunità Capi; il ruolo della Zona come necessario supporto ai Gruppi; la necessità di una Zona che sia vicina alle Comunità Capi; l importanza che la Zona sia di sostegno alla presentazione della proposta dello scoutismo alle altre realtà ecclesiali e non del territorio; l opportunità di valutare altre modalità per gli eventi formativi, anche garantendo la possibilità gli scegliere le tematiche a cui partecipare; l esigenza di costruire una rete per comunicazione e memoria collettiva e una condivisione di esperienze che sia una cassetta degli attrezzi per i Capi. 7. I Capi e la Zona: la formazione nelle Branche L analisi effettuata all interno delle Branche sottolinea la sempre crescente necessità di avere occasioni di confronto sulle tematiche formative, non solamente legate all organizzazione degli eventi di Zona. Gli argomenti che i Capi hanno evidenziato essere per loro di principale interesse sono: l utilizzo della progressione personale come strumento fondamentale per la crescita del Ragazzo; l uso dei nuovi mezzi di comunicazione (sms, messenger, facebook, tv ed internet) che portano alla perdita del contatto diretto e a vivere le relazioni in modo superficiale;

la corretta modalità di attrarre i Ragazzi in mezzo a mille stimoli, nella consapevolezza di svolgere un servizio da volontari; la costruzione di un pensiero critico che possa aiutare i Ragazzi a fare delle scelte consapevoli, responsabili e non basate su quello che viene passato dai mass media. 21

GRUPPI AGESCI ZONA COMO LECCO SONDRIO Comitato di Zona COMO LECCO SONDRIO Via Risorgimento 62 23900 Lecco zonacomosondrio@lombardia.agesci.it CANTU 1 CERNUSCO 1 COMO 1 COMO 3 COMO 45 LECCO 1 LECCO 2 LECCO 3 MARIANO 1 MORBEGNO 1 SONDRIO 1 cantu1@lombardia.agesci.it cernusco1@lombardia.agesci.it Piazza Medaglie d'oro 22100 Como como1@lombardia.agesci.it via D'Annunzio 46 C Località Prestino 22100 Como como3@lombardia.agesci.it via M. Colonna 14 Località Camerlata 22100 Como como45@lombardia.agesci.it Via Risorgimento 62 23900 Lecco lecco1@lombardia.agesci.it Via per Montalbano 23900 Lecco lecco2@lombardia.agesci.it Via Risorgimento 62 23900 Lecco lecco3@lombardia.agesci.it mariano1@lombardia.agesci.it Piazza Mattei 14 23017 Morbegno morbegno1@lombardia.agesci.it Via Cesare Battisti 18 23100 Sondrio sondrio1@lombardia.agesci.it

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