Alla base della conoscenza di sé e degli altri la teoria della mente a cura di laura Aleni Sestito
LA CONOSCENZA DI SE E DEGLI ALTRI Premack e Woodruff, 1978 TEORIA DELLA MENTE T O M, Theory of Mind ovvero la capacità di comprendere che altre persone hanno contenuti mentali differenti dai nostri Wimmer e Perner, 1983 compito dello spostamento inaspettato
E stato messo in evidenza il valore adattivo della Teoria della mente. Tale significato adattivo sembrerebbe confermato dal fatto che si tratta di uno specifico modulo cognitivo legato (forse) ad una predisposizione biologica a rispondere agli input pertinenti.. tale modulo potrebbe essere stato selezionato nella evoluzione della specie umana I famosi studi di Premack e Woodruff sugli scimpanzè (i primati più vicini all uomo) hanno dimostrato che anche questi ultimi sono in grado di rappresentarsi la mente dell altro. il gorilla che attira l attenzione dell uomo sulla maniglia della porta e poi guarda alternativamente questa e gli occhi della persona, affinché apra la porta, sa che la persona ha degli stati interni che possono essere modificati dal proprio comportamento di segnalazione.
COSA E LA TEORIA DELLA MENTE PERCHE SI CHIAMA TEORIA comprensione intuitiva che i bambini hanno degli stati mentali degli individui anche in ambito filosofico, c è una ricca tradizione di riflessione sul pensiero che pensa se stesso non solo i filosofi, ma anche i bambini, quando attribuiscono stati mentali agli altri, mostrano di avere una teoria della mente umana, costituita da rappresentazioni, che include credenze ed inferenze
indizi precoci o precursori della comparsa della teoria della mente ü condivisione dell attenzione ü comunicazione intenzionale prelinguistica ü gioco di imitazione ü gioco di finzione
I ESPERIMENTO (Astington & Gopnik, 1991) II ESPERIMENTO (Wimmer & Perner, 1983) Psicologia del desiderio (Wellman, 1990): le azioni umane sono guidate da desideri.... corrispondenza tra desiderio e realtà spostamento inatteso dell oggetto nascosto da una scatola all altra Comprensione falsa credenza: capacità di rappresentare un contenuto mentale difforme dalla realtà di fatto...
risoluzione del compito della falsa credenza avvenuta formazione della teoria della mente
intorno ai 4 anni un bambino comincia a comprendere che il contenuto mentale non è solo copia della realtà comincia a comprendere che la mente non è un semplice strumento percettivo ma può formarsi delle proprie rappresentazioni comincia a comprendere che la conoscenza del mondo mentale degli altri consente di prevedere i comportamenti
perciò: da questa età in poi i bambini sono in grado di rappresentarsi credenze, intenzioni, desideri cioè quell insieme di stati mentali, sottostanti al comportamento osservabile ma che di per sé non sono osservabili, e che guida le interazioni con gli altri e l interpretazione del loro comportamento ciò che non può essere direttamente osservato (ossia gli stati interni altrui) può essere inferito sulla base di un sistema o di una teoria ingenua della mente
contenuto mondo reale contenuto mondo mentale distinzione realta /apparenza q acquisizione della consapevolezza che le cose possono essere diverse da come sembrano q q superamento del primato percettivo concezione rappresentazionale della mente
Postulati fondamentali della Teoria della Mente Ø Ø Ø Ø La mente esiste La mente è collegata al mondo fisico La mente è separata dal mondo fisico e differisce da esso Le rappresentazioni mentali possono anche essere false (le così dette FALSE CREDENZE) Ø La mente lavora in modo attivo
fasi di sviluppo di una teoria della mente nella prima infanzia precursori della TOM nella capacità che il bambino dimostra di distinguere oggetti fisici da persone dopo i due anni, comprensione di stati non rappresentazionali, come il desiderio intorno ai 4 anni, psicologia della credenza/desiderio, capacità di risoluzione della falsa credenza
si potrebbe anche individuare una sequenza secondo la quale... 2-3 anni 3-4 anni dai 4 anni 1. Psicologia del DESIDERIO: il bambino è in grado di prevedere il comportamento degli altri solo sulla base dei loro desideri. 2. Psicologia della CREDENZA-DESIDERIO: i bambini riescono a capire il nesso tra il comportamento e le credenze se queste sono vere, ma non riescono a prevedere il comportamento di una persona quando questa possiede una falsa credenza 3. Teoria RAPPRESENTATIVA basata sulla CREDENZA : i bambini comprendono che il comportamento puo essere guidato dai desideri e mediato dalle credenze, e che queste possono essere false (contraddicono la realta ) ( Sally pensa che il cioccolato sia nell armadio, io so che Anne l ha spostato nel cassetto, ma prevedo che Sally lo cerchera nell armadio).
teoria della mente esperienza sociale dei bambini ü fattori socioculturali ü stile educativo ü attaccamento ü dimensioni nucleo familiare ü tipo di linguaggio
bambini affetti da autismo difficoltà di mindreading L autismo infantile (Leslie, 1991) è stato interpretato come effetto di uno specifico deficit del modulo cognitivo sottostante alla teoria della mente. In sostanza, la sindrome autistica, che si manifesta come una patologica incapacità comunicativa, e che è stata tradizionalmente interpretata alla luce di problematiche affettive nella prima infanzia, sarebbe, invece, dovuta ad un deficit consistente nella incapacità di rappresentare gli stati mentali altrui, dunque una incapacità di metarappresentazioni che è basilare della teoria della mente. Tale ipotesi sarebbe confermata dal fatto che in questi soggetti non si presentino neppure manifestazioni di gioco simbolico (associato alle capacità rappresentazionali)