INCONTRO SCIENTIFICO SUL TEMA "ATTUALITA' IN GASTROENTEROLOGIA" San Pietro di Legnago, 15 settembre Dott.ssa Carla Terrin MMG

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Transcript:

INCONTRO SCIENTIFICO SUL TEMA "ATTUALITA' IN GASTROENTEROLOGIA" San Pietro di Legnago, 15 settembre 2012. Dott.ssa Carla Terrin MMG

SCREENING DEL CANCRO COLO-RETTALE IL RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE Dott.ssa Carla Terrin, MMG ULSS 21, Legnago

IL RUOLO DEL MMG NELLO SCREENING DEL CANCRO COLO- RETTALE: 1) RICONOSCERE LA FINALITA' DELLO SCREENING 2) CONOSCERE GLI ASPETTI ORGANIZZATIVI DELLO SCREENING NELLA PROPRIA ULSS 3) RUOLO ATTIVO NELLO SCREENING

1) RICONOSCERE LA FINALITA' DELLO SCREENING In Italia i tumori del colon retto sono al terzo posto per incidenza tra gli uomini, al secondo tra le donne.

Fonte: Rapporto AIRTUM 2010. La prevalenza dei tumori in Italia

1)RICONOSCERE LA FINALITA' DELLO SCREENING Lo screening del cancro del colon ha come obiettivo l identificazione precoce delle forme tumorali invasive e l individuazione e la rimozione dei possibili precursori, i polipi adenomatosi. Infatti, "attraverso la diagnosi precoce si aumentano notevolmente le possibilità di guarigione e si garantiscono cure tempestive, meno invasive e più efficaci" (Ministero della Salute).

1) RICONOSCERE LA FINALITA' DELLO SCREENING QUALI TIPI DI INDAGINE UTILIZZA LO SCREENING? Ad oggi, i metodi scelti come test di screening di primo livello sono: -la ricerca del sangue occulto fecale (SOF al guaiaco e immunochimici) -la rettosigmoidoscopia (RSS).

1) RICONOSCERE LA FINALITA' DELLO SCREENING UTILITA' DELLO SCREENING: LE EVIDENZE INDICANO CHE LO SCREENING E' IN GRADO DI RIDURRE LA MORTALITA'. Con il test del sangue occulto, studi randomizzati hanno dimostrato una riduzione di mortalita per cancro colonrettale dal 15 % al 33 % Con i gli esami endoscopici la riduzione di mortalita arriva al 50 %

IL RUOLO DEL MMG NELLO SCREENING DEL CANCRO COLO- RETTALE: 1) RICONOSCERE LA FINALITA' DELLO SCREENING 2) CONOSCERE GLI ASPETTI ORGANIZZATIVI DELLO SCREENING NELLA PROPRIA ULSS 3) RUOLO ATTIVO NELLO SCREENING

LA REALTA' DELLO SCREENING DEL CA. COLO-RETTALE NELLA REGIONE VENETO Nell ULSS 20 Verona viene svolto dal 2003 lo screening con RSS ai 60 enni, una volta nella vita, e SOF a coloro che hanno età compresa tra 61 e 69 anni che non hanno aderito alla RSS. Nelle altre ULSS del Veneto lo screening viene svolto con la ricerca di Sangue Occulto nelle feci ogni 2 anni, nella fascia di età dai 50 ai 69 anni.

2) CONOSCERE GLI ASPETTI ORGANIZZATIVI DELLO SCREENING NELLA PROPRIA ULSS PIANO SANITARIO NAZIONALE (a partire dal 1996) REGIONI (a partire dal 1997) ULSS

-Nel 1996 sono state pubblicate le Linee Guida della Commissione Oncologica Nazionale sugli Screening Oncologici - i Piani Sanitari Nazionali successivi hanno dato indicazioni per la realizzazione da parte delle Regioni e delle Aziende Sanitarie di programmi organizzati. Gli screening citologico, mammografico e colorettale sono compresi fra i Livelli Essenziali di Assistenza. -La Regione Veneto nel 1996 ha emanato le Linee Guida Regionali sugli Screening Oncologici e deliberato l attivazione degli screening a livello delle Aziende ULSS. -Nel 1997 ha approvato e finanziato i primi programmi. -La normativa che ha promosso il recente sviluppo di questo screening è la legge 138/2004, dove vengono stanziate importanti risorse per l implementazione di questo screening.

Attività di coordinamento degli Screening 1) Ciascuna Azienda ULSS è responsabile della gestione dell intervento sul territorio, attraverso il Servizio di Prevenzione. Responsabile dei programmi di screening oncologici dell'ulss 21 è il dott. Paolo Coin 2) Ogni Regione ha un coordinamento regionale degli screening oncologici: la Regione Veneto ha identificato come interlocutore tecnico per gli screening oncologici il Registro Tumori del Veneto (RTV), Istituto Oncologico Veneto, con compiti di coordinamento, monitoraggio degli indicatori di qualità e aggiornamento tramite relazioni ad hoc e rapporti annuali. Coordinamento regionale: Manuel Zorzi, Carla Cogo, Chiara Fedato, Istituto Oncologico Veneto - IRCCS, Registro Tumori del Veneto, Padova 3) A livello Nazionale, L Osservatorio nazionale screening (Ons) (nato dall esperienza dei gruppi di operatori dei programmi di screening Gisma -Gruppo italiano screening mammografico-,gisci -Gruppo italiano screening del cervico carcinoma-,giscor -Gruppo italiano screening tumori colorettali) è l organo tecnico a supporto sia delle Regioni, per l attuazione e il monitoraggio dei programmi di screening, che del ministero della Salute, per la definizione delle modalità operative, il monitoraggio e la valutazione dei programmi. (Direttore Ons: Marco Zappa, Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica Firenze, Regione Toscana).

L'Osservatorio nazionale screening raccoglie i dati delle varie regioni e pubblica -un RAPPORTO ANNUALE (l'ultimo pubblicato è il 9 rapporto) - e dei RAPPORTI BREVI", comunicazioni sintetiche pensate per rivolgersi al pubblico più ampio degli operatori sanitari nel loro complesso e dei decisori. Sia i rapporti annuali che i rapporti brevi possono essere consultati nel sito internet: http://www.osservatorionazionalescreening.it/content/i-rapportiannuali http://www.osservatorionazionalescreening.it/content/i-rapportibrevi

IL RUOLO DEL MMG NELLO SCREENING DEL CANCRO COLO- RETTALE: 1) RICONOSCERE LA FINALITA' DELLO SCREENING 2) CONOSCERE GLI ASPETTI ORGANIZZATIVI DELLO SCREENING NELLA PROPRIA ULSS 3) RUOLO ATTIVO NELLO SCREENING

3) RUOLO ATTIVO NELLO SCREENING. Nel 2006 il Ministero della Salute ha emanato un documento intitolato: "Screening oncologici: raccomandazioni per la pianificazione e l'esecuzione degli screening di popolazione per la prevenzione del cancro della mammella, del cancro della cervice uterina e del cancro del colon retto". Il punto 9 di questo documento parla del Ruolo del medico di medicina generale :

3) RUOLO ATTIVO NELLO SCREENING Il medico di medicina generale (Mmg) rappresenta il punto di riferimento per il cittadino per ottenere consigli sulla propria salute e sui programmi di prevenzione attivati a livello locale. Il Mmg può svolgere un ruolo fondamentale nei programmi di screening, in particolare nella selezione della popolazione da invitare, nell informazione attiva nei confronti della popolazione, soprattutto quella che non aderisce all invito, e nel counselling per le persone risultate positive al test.

3) RUOLO ATTIVO NELLO SCREENING Il programma Europa contro il cancro ha ripetutamente raccomandato il coinvolgimento dei Mmg nell ambito dei programmi di screening di popolazione. Una piena e convinta partecipazione dei medici curanti è l elemento vincente per convincere la cittadinanza a sottoporsi ai test di screening (Prof. Massimo Crespi, Istituto Regina Elena per lo studio e la cura dei tumori).

QUALE RUOLO PER IL MMG NELLO SCREENING DEL CANCRO COLO-RETTALE: 1) Informare sul rischio di cancro colon rettale 2) Informare sui sintomi di allarme 3) Informare sul rischio di familiarità 4) Informare sulle varie strategie di screening, invitando gli assistiti ad aderire alle campagne di screening, anche attraverso avvisi in sala di aspetto, come ad esempio:

GLI SCREENING ONCOLOGICI DELLA REGIONE VENETO/AZIENDA ULSS 21 per la diagnosi precoce di alcuni tumori (tumore della mammella, tumore del collo uterino, tumore del colon): 1) MAMMOGRAFIA A chi si rivolge: donne tra i 50 e i 69 anni. Frequenza dell esame: ogni 2 anni. Come avviene l offerta: lettera-invito 2) PAP TEST: A chi si rivolge: donne tra i 25 e i 64 anni Frequenza dell esame: ogni 3 anni Come avviene l offerta: lettera-invito. 3) ESAME DELLE FECI PER RICERCA DEL SANGUE OCCULTO NELLE FECI: A chi si rivolge: uomini e donne tra i 50 e i 69 anni. Frequenza dell esame: ogni 2 anni. Come avviene l invito: lettera-invito. SIETE INVITATI AD ADERIRE!!!

LA PREVENZIONE DELLE NEOPLASIE DEL COLON: Il tumore del colon è una delle neoplasie che possono essere curate in modo efficace. Vanno però scoperte precocemente. La diagnosi precoce si basa su due tipi di indagine : 1. La ricerca del sangue nelle feci 2. La colonscopia La ricerca del sangue nelle feci (sangue occulto fecale) dovrebbe essere svolta almeno una volta l anno da tutte le persone che hanno 50 anni o più. La colonscopia dovrebbe essere eseguita da chi è risultato positivo alla ricerca del sangue nelle feci, e da tutte quelle persone che, anche se di età inferiore ai 50 anni, ha avuto in famiglia una persona affetta da tumore del colon, sia esso un tumore maligno (carcinoma) che benigno (adenoma o polipo del colon). Si invitano tutte le persone che hanno avuto in famiglia (madre, padre, fratelli, zii o zie, nonni) un caso di tumore dell intestino (colon)a voler segnalare il dato al medico per ottenere, quindi, la prescrizione di una colonscopia.

In alcuni programmi, concordati tra ulss e medici di medicina generale, il MMG: -partecipa alla formazione preliminare dello screening con tutte le altre figure professionali coinvolte. -firma la lettera di invito -pulisce le liste anagrafiche dei suoi pazienti (anche con sistema incentivante): questo richiede che il MMG venga aggiornato periodicamente dall organizzazione dello screening sui nominativi dei suoi assistiti che hanno aderito o non hanno aderito allo screening (invece che sia l assistito a portargli in visione la risposta). -estrae dalle liste pazienti a rischio medio-elevato di CCR (come i parenti di 1 grado di affetti da neoplasia CCR, le sindromi genetiche e le malattie infiammatorie croniche intestinali).

ORGANIZZAZIONE DELLO SCREENING MMG

HO VISTO CHE ANDAVA TUTTO BENE, QUINDI NON LE HO PORTATO LA RIPOSTA

E evidente che qualunque sia il grado di coinvolgimento, un programma di screening ha un impatto burocratico sul lavoro del MMG!!! (Jepson et al., 2005)

Grazie per l attenzione!