RAPPORTO DELLE PICCOLE AZIENDE CON IL SISTEMA BANCARIO Sintesi del seminario tenuto presso l'università di Milano - Facoltà di Giurisprudenza - per l'insegnamento di "Economia degli intermediari finanziari". Milano, aprile 2011 Dr Marco FERFOGLIA Le opinioni espresse non impegnano la responsabilità della società di appartenenza Caratteristiche delle piccole e micro imprese italiane La classificazione di piccola impresa prevede: meno di 50 dipendenti, con fatturato inferiore ai 10 milioni di euro e con un attivo inferiore ai 10 milioni di euro, devono inoltre essere dotate di autonomia decisionale. In Lombardia ad esempio le imprese fino a 20 addetti sono il 98% delle 800 mila totali, le stesse danno lavoro al 59 % degli occupati complessivi. La tipologia giuridica prescelta dalle aziende minori è in prevalenza quella della società di persone. Limitato è l apporto di capitale sociale e la capacità di autofinanziamento. Le piccole aziende italiane sono a prevalente conduzione familiare e fortemente legate al territorio di appartenenza. Molte aziende operano in distretti economici in un contesto di specializzazione, spesso come terzisti di aziende più grandi. Ottima è l elasticità operativa, con limitato utilizzo di forza lavoro esterna. Contenute sono le capacità contabili e di programmazione. Analisi n.5 - Aprile 2011 Pagina 1
Modalità di finanziamento bancario utilizzato dalle piccole imprese Le piccole aziende hanno l abitudine di farsi finanziare prevalentemente dalle banche (mediante fidi plurimi) ed indirettamente dai propri fornitori con dilazioni nei pagamenti. Solitamente è limitato l apporto di capitale proprio, ma talvolta vengono conferite disponibilità all azienda tramite un finanziamento in conto soci. Utilizzo prevalente dei finanziamenti bancari di breve periodo (di natura revocabile): Operazioni autoliquidanti : concesse per acquisire la disponibilità anticipata dei crediti non ancora scaduti, oppure per gestire gli incassi alla naturale scadenza. Tecnicamente sono: la cessione dei crediti, l anticipo degli effetti salvo buon fine, lo sconto del portafoglio commerciale. Disponibilità finanziarie ottenute anche tramite conto corrente e momentanee aperture di credito per elasticità di cassa. Utilizzo limitato dei finanziamenti bancari di lungo periodo (di natura irrevocabile) come: mutui chirografari, mutui ipotecari, leasing strumentali e immobiliari. Analisi n.5 - Aprile 2011 Pagina 2
Rapporto tra banca ed impresa, prima della crisi (settembre 2007) La disponibilità del sistema bancario italiano nel assecondare le richieste aziendali derivava essenzialmente dal buon andamento economico di medio periodo. Conseguentemente si registravano validi ritorni economici anche nei bilanci bancari, sia in termini di margine d interesse che di commissioni. Il sistema bancario, per limitare i rischi sui crediti concessi, a fronte delle deboli strutture patrimoniali, richiedeva (e richiede) alla clientela garanzie di natura: personale (fidejussioni), reale (ipoteche, depositi titoli). Le banche hanno mediamente soddisfatto le richieste di affidamento delle aziende. Nel periodo antecedente la crisi economica la Banca d Italia indicava una crescita costante degli affidamenti pari circa al 10% annuo. In particolare nell anno 2007 l incremento è stato del 12%, nel 2008 del 7%, nel 2009 del 4,2% (meno 2,4% per le aziende), nel corso del 2010 il dato tendenziale è vicino allo 0%. Inoltre e già da tempo presente in particolari settori una forte concorrenza internazionale, che a seguito della globalizzazione mette tuttora in difficoltà le aziende italiane. La propensione eccessiva nel erogare credito, in particolare nel mondo anglosassone, è stata la conseguenza della crescita economica internazionale e dei positivi incrementi in particolari settori ed aree economiche (immobiliare in USA, materie prime in Asia). Disponibilità da parte delle banche d affari a predisporre operazioni finanziarie articolate in misura consistente (Hedge Fund, M & A e securitisation). Errata percezione dei rischi creditizi nel medio periodo da parte degli intermediari finanziari. Per i motivi sopra citati fino al 2007 mediamente i rapporti ed il livello di fiducia tra le imprese e le banche appare buono, anche se l entità dell indebitamento di molte aziende diveniva via via più consistente. Solitamente il sistema bancario non si rapportava alle aziende proponendo consulenza finanziaria o strategica. Analisi n.5 - Aprile 2011 Pagina 3
Ripercussione della crisi sulle aziende e sulle banche (post 2007) 1. La crisi economica in Italia, già latente in alcuni settori, si inasprisce a seguito della bolla americana sui mutui della casa (sub-prime), e sull impennata dei costi delle materie prime come il petrolio. 2. Molti istituti di credito si trovano in affanno, fallisce inaspettatamente la banca d affari Lehaman. Molte banche vengono salvate da aiuti governativi come: la Royal Bank of Scotland, la Lloyds e la Fortis Bank. 3. Le banche europee iniziano a non supportarsi reciprocamente, tanto che i circuiti interbancari si paralizzano e diminuisce anche la circolazione monetaria. 4. Tempestivamente le banche centrali intervengono abbassando i tassi di rifinanziamento e rendendo disponibile al sistema economico ulteriore liquidità tramite "repo". 5. Anche le banche italiane, in quanto hanno concesso talvolta eccessivi affidamenti, si trovano in crescente difficoltà. Le sofferenze lorde alla fine del 2009 sono circa il 5% dei crediti complessivi, con un incremento rispetto l anno precedente del 42,8%. Risulta difficile recuperare liquidità, specie a buon prezzo. 6. Le direzioni bancarie iniziano a chiedere la restituzione dei fidi alle aziende inadempienti e la riduzione a quelle non particolarmente virtuose. 7. Le piccole aziende si ritrovano con un alto livello di debiti e la loro clientela inizia a posticipare i pagamenti. 8. Nel 2009 si registra un aumento delle procedure concorsuali, ad esempio i fallimenti registrati sono ben 11.477. Il mondo del lavoro nel 2009 manifesta una disoccupazione complessiva pari al 8,6%, limitata in parte dagli ammortizzatori sociali. 9. I nuovi finanziamenti si riducono drasticamente. In taluni casi il rapporto tra banca ed impresa, verso la fine del 2008, inizia a diventare difficoltoso. Analisi n.5 - Aprile 2011 Pagina 4
Comportamento delle aziende per fronteggiare la crisi Sia in fase di sviluppo che in fase di difficoltà è necessario che le aziende mantengano con i propri interlocutori (clienti, fornitori e banche) chiari rapporti d affari e manifestino i propri progetti aziendali anche mediante business plan. Interventi di breve periodo: Le aziende tendono a tagliare il più possibile i costi ed a trasformare gli stessi da costi fissi a costi variabili, mediante l esternalizzazione. Razionalizzare la gestione del magazzino e delle commesse, adeguandosi alle richieste del mercato e applicando il just in time. Dilazionare il pagamento ai fornitori, verificando a priori la qualità della clientela e ridefinendo i tempi di pagamento. Ottimizzare la gestione del personale: programmando le ferie, riducendo i contratti temporanei, ricorrendo alla cassa integrazione e alla mobilità. Ridefinire i rapporti di fido con le banche, prolungando ove possibile le operazioni finanziarie da breve a lungo termine. Ricercare il supporto dei Consorzi di Garanzia e degli operatori del medesimo settore di appartenenza. Analisi n.5 - Aprile 2011 Pagina 5
Interventi di medio periodo: Rafforzare l azienda con nuove risorse anche mediante aumenti di capitale sociale. Ridefinire le strategie aziendali nel loro insieme, fare le stesse cose ma in modo diverso, fare cose nuove, applicare la lean production eccetera. Intervenire in nuovi mercati di nicchia, ricercare nuovi sbocchi all estero, rinnovare la gamma dei prodotti. Attivare con altre aziende fusioni, ristrutturazioni e aggregazioni. Valutare la possibilità di predisporre l accesso alla quotazione di Borsa. Richieste di intervento a supporto delle PMI Limitare l impatto fiscale e il costo del lavoro, almeno in misura momentanea, intervenendo ad esempio sull Irap. Attivare misure eccezionali di stimolo all economia. Semplificare e rendere meno costosa l attività burocratica. Ridurre il costo dell energia elettrica, quella italiana è la più cara d Europa. Consorziare ed internazionalizzare le imprese, intervenendo ad esempio nei mercati emergenti. Ricercare maggiore collaborazione e supporto da parte del sistema bancario. Attendere la realizzazione delle riforme strutturali. Questo è uno slogan politico o la concreta volontà di cambiare i comportamenti di fondo? Disponibilità del sistema economico e delle banche ad assecondare le imprese? La tendenza di fondo, di governi e banche, è stata quella di impostare degli approcci meritocratici tendenti a supportare le aziende o le situazioni economicamente sostenibili. Si è notato da parte delle banche dei comportamenti differenziati, con una maggior disponibilità da parte delle Banche di Credito Cooperativo. Diversi istituti si sono dimostrati pronti nel ristrutturare le operazioni bancarie. Analisi n.5 - Aprile 2011 Pagina 6
Le aziende hanno avuto la possibilità di pagare per determinati periodi solo le quote d interesse dei finanziamenti, la così detta Moratoria Abi. Diversi Confidi hanno rilasciato apposite garanzie per supportare gli investimenti. Si è definito il Fondo Italiano d Investimento, che finanzierà le aziende che vogliono rafforzarsi patrimonialmente. E in progetto l istituzione della Banca del Sud a supporto delle aziende del Mezzogiorno. E' stata data la possibilità di accesso da parte delle banche ai Tremonti Bond per rafforzare i patrimoni bancari. Possibili scenari futuri e ricadute sulle imprese Se in Europa la crisi economica ha ridotto nel 2008 e 2009 il livello di crescita dell economia (il PIL ipotizzato per l Italia nel 2010 dovrebbe essere inferiore al 1%), bisogna riconoscere che l intervento congiunto dei Governi e delle principali Banche centrali hanno permesso di ridurre al minimo i tassi d interesse, con positive ricadute sugli oneri finanziari degli Stati e delle aziende. Questa situazione potrebbe peggiorare per due motivi: la difficile gestione del debito statale della Grecia e la possibilità di un aumento sostenuto dei tassi generato dalla possibile ripresa economica. In questo contesto pertanto è importante scongiurare un aumento incontrollato dei tassi che metterebbe in ginocchio definitivamente le piccole imprese. Pertanto è importante programmare una graduale riduzione delle masse monetarie presenti nel sistema e moderare gli stimoli alla spesa e quelli di natura fiscale. (Exit Strategy). In questo contesto bisogna verificare anche le ricadute possibili, sia sulle banche che sulle imprese, a seguito dell aggiornamento dei patrimoni bancari prospettati da Basilea 3. A mio modo di vedere la crisi in corso dovrebbe aver insegnato (agli Stati e alle aziende) che è pericoloso acquisire consistenti entità di debito, in quanto gli stessi possono in taluni frangenti compromettere l esistenza dell impresa. Bisognerebbe quindi sempre ricordare la morale della cicala e della formica: Risparmiare nei momenti positivi e affrontare serenamente le avversità nei momenti più difficili. Analisi n.5 - Aprile 2011 Pagina 7
Un sentito ringraziamento per l ospitalità ricevuta dal chiarissimo prof. Bruno Rossignoli e per l attenzione manifestata dai suoi studenti. Analisi n.5 - Aprile 2011 Pagina 8