La Newsletter del Consorzio Camerale



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La Newsletter del Consorzio Camerale SOMMARIO Gli approfondimenti Il 3 Laboratorio del credito. Una sintesi della giornata di Genova Start up innovative: pubblicato il Regolamento sul crowdfunding Nuove opportunità per le start up dell internazionalizzazione Mini-bond: collocata con successo la prima emissione da parte di una PMI italiana Focus sul mercato immobiliare: i numeri del primo semestre 2013 COSME: il nuovo programma comunitario per la competitività delle imprese Decreto pagamenti: la situazione delle amministrazioni provinciali Partite IVA in calo rispetto al 2012 Attrarre investimenti per rafforzare le realtà locali Le segnalazioni La Newsletter del Consorzio Camerale Pubblicazione mensile Via Camperio 1, Milano Tel. 02 8515 42 58 info@consorziocamerale.eu www.consorziocamerale.eu Presidente: Carlo Sangalli Direttore: Pier Andrea Chevallard Coordinatore: Roberto Calugi News in sintesi Gli eventi Ricerca di figure professionali Consultazioni pubbliche Pubblicazioni Responsabile progetto editoriale: Gianmarco Paglietti Responsabile operativa: Maria Gloria Cesarini Hanno collaborato: Gianmarco Paglietti Maria Gloria Cesarini Chiara Carzaniga Milena Bolchini Carlo Bettonica OSMI Grazia Pagano Ivano Canteri 0

Il 3 Laboratorio del credito. Una sintesi della giornata di Genova M. G. Cesarini, M. Bolchini Lo scorso 4 luglio si è tenuta a Genova, presso la sede della Camera di commercio, la terza edizione del Laboratorio del credito, il meeting semestrale che riunisce i Presidenti e i Segretari generali delle Camere di commercio associate al Consorzio camerale e che vede la partecipazione di esperti e di altri rappresentanti istituzionali chiamati a intervenire sui principali argomenti di discussione in agenda. Focus su innovazione e internazionalizzazione Il Laboratorio di Genova è ruotato intorno a due temi di stretta attualità per le Camere di commercio: innovazione e internazionalizzazione, fulcro e strumento delle politiche di rilancio della nostra economia. Ci si è concentrati, in particolare, sulla necessità di continuare a cercare e proporre soluzioni nuove per far fronte al principale ostacolo che queste politiche devono affrontare, ovvero l accessibilità alle risorse finanziarie necessarie alle imprese non solo per far fronte al fabbisogno La sede della Camera di commercio di Genova di liquidità quotidiana ma anche e soprattutto per riuscire a definire piani di sviluppo di medio e lungo periodo. Come sottolineato da Giovanni Da Pozzo - Presidente della Camera di commercio di Udine e del Comitato tecnico-scientifico del Consorzio - infatti, non può esservi innovazione se mancano i capitali per finanziare gli investimenti e non può esservi internazionalizzazione se le imprese non possono accedere ai capitali necessari per finanziare la competizione internazionale. Le sezioni speciali per l internazionalizzazione Al tema dell internazionalizzazione è stata dedicata la seduta del Comitato di monitoraggio delle sezioni speciali per l internazionalizzazione. Le sezioni sono operative da giugno e la riunione di Genova è stata l occasione per fare un primo bilancio sulle diverse iniziative messe in campo dal Consorzio e dalle Camere di commercio per diffondere la 1

conoscenza dello strumento sul territorio e soprattutto per permetterne l accessibilità a tutte le imprese del Paese, promuovendo l adesione al progetto anche da parte delle Camere di commercio che ancora ne sono escluse. Il lavoro finora svolto e i risultati raggiunti La strategia per il futuro Antonio Paoletti, Presidente della Camera di commercio di Trieste e Presidente del Comitato di monitoraggio, ha ricordato l ampio lavoro finora svolto dal sistema camerale per la creazione e l attivazione dello strumento e ha evidenziato l importanza che i diversi incontri di presentazione finora realizzati presso le diverse Camere di commercio hanno avuto nel contribuire a diffondere presso gli operatori la conoscenza dei diversi strumenti a disposizione delle imprese per supportare i processi di internazionalizzazione. Un giudizio condiviso da Maurizio Maddaloni, Presidente della Camera di commercio di Napoli che ha ricordato l appuntamento del 18 luglio, a Napoli, dove le sezioni speciali saranno presentate ai rappresentanti dei confidi, delle banche e delle principali associazioni di categoria del territorio. Da sinistra: Antonio Paoletti, Paolo Odone, Giovanni Da Pozzo La necessità di intensificare ulteriormente l azione di informazione sul territorio è stata ribadita anche da Paolo Odone, Presidente della Camera di commercio di Genova, e da Vasco Galgani, Presidente della Camera di commercio di Firenze, che hanno sottolineato l importanza di assistere le cosiddette start up dell internazionalizzazione nel faticoso processo di inserimento sui mercati esteri e di consolidamento competitivo. In particolare, i Presidenti intervenuti hanno sottolineato l importanza del ruolo che i confidi devono svolgere in questo contesto, per il loro radicamento territoriale e per i rapporti privilegiati con le imprese che essi devono valorizzare e mettere a frutto, per diffondere la conoscenza dello strumento presso gli imprenditori. Promuovere integrate azioni Le sezioni speciali per l internazionalizzazione sono uno strumento tanto più importante quanto più interagiranno efficacemente con le altre iniziative che le Camere di commercio hanno predisposto per sostenere la crescita della vocazione all export delle imprese, come ha sottolineato Pier Andrea Chevallard, Direttore del Consorzio camerale, in modo da ottimizzare le risorse e potenziarne l efficacia. Alessandro Ambrosi, Presidente della Camera di commercio di Bari ha, d altra parte, sottolineato l importanza di accompagnare l internazionalizzazione delle imprese con un analogo percorso di diffusione dell innovazione presso le PMI italiane. Un concetto ripreso da Vincenzo Regnini, Presidente della Camera di commercio di Rieti, nel corso della discussione sul progetto Camera Hub, promosso dal 2

N. 43 Anno VI Luglio 2013 La Newsletter del Consorzio Camerale Consorzio Camerale per sostenere lo sviluppo delle imprese ad alto potenziale di crescita e con una più marcata vocazione all innovazione. Puntare sulle imprese ad alto potenziale di sviluppo: Camera Hub Nel corso della riunione del Comitato tecnico-scientifico, sono stati presentati i numeri delle imprese ad alto potenziale e si è evidenziato come in Italia siano numerosi i bacini con imprese ad alto potenziale che vanno valorizzati e messi in rete per garantire un effetto leva sia sotto il profilo della competitività sui mercati esteri, sia sotto quello della capacità di attrarre investimenti dall estero. Un auspicio ribadito anche dal Direttore Generale di Intertrade Salerno, Innocenzo Orlando, che ha messo in luce la necessità di garantire un adeguato sostengo alle imprese che fanno dell innovazione il centro delle loro priorità strategiche e che possono rappresentare, a loro volta, una leva di sviluppo per il resto del territorio in cui sono localizzate e su cui possono contribuire a sviluppare filiere dell eccellenza. Il seminario sui marchi e disegni comunitari L incontro dei Presidenti è stato accompagnato da un seminario dedicato a professionisti e imprese che ha trattato il tema della tutela e della valorizzazione delle innovazioni attraverso il ricorso alla normativa europea in materia di marchi e disegni comunitari. L evento ha inaugurato la terza edizione del Roadshow che nasce dalla collaborazione tra l UAMI (Ufficio per l armonizzazione nel Mercato interno) e l UIBM (Ufficio Italiano brevetti e marchi) e che, attraverso il coordinamento del Consorzio camerale intende approfondire il tema dei marchi e dei disegni comunitari sia come strumento di tutela della proprietà intellettuale sia come strumento chiave per competere in Europa. La parte seminariale è stata affiancata dall organizzazione di focus tematici attraverso cui le imprese e gli operatori del settore hanno beneficiato di un confronto diretto e interattivo con gli esperti in materia intervenuti. ULTIM ORA Apprendiamo con piacere che Eurofidi ha aderito al progetto Confidi International che, grazie al supporto finanziario delle Camere di commercio aderenti, ha permesso la creazione delle sezioni speciali del Fondo Centrale di garanzia per l internazionalizzazione. Eurofidi annuncia la predisposizione di un apposito plafond di garanzie di 30 milioni di euro che, andando a garantire l 80% dei finanziamenti bancari concessi alle imprese, potrà attivare crediti per circa 38 milioni di euro. Ringraziamo naturalmente Eurofidi per l attenzione dedicata al progetto e ci auguriamo che anche gli altri confidi operanti sui territori di competenza delle sezioni speciali aderiscano all iniziativa. 3

Start up innovative: pubblicato il Regolamento sul crowdfunding. G. Paglietti Lo scorso 12 luglio la Consob ha pubblicato il Regolamento sull equity crowdfunding. Si tratta del nuovo strumento di finanziamento che il Decreto Sviluppo bis riserva alle start up innovative, basato sulla raccolta di capitale di rischio attraverso portali Internet appositamente dedicati. Il primato italiano La consultazione pubblica Le principali novità La sottoscrizione ex post delle quote di capitale da investitori istituzionali L Italia è il primo Paese a dotarsi di una normativa ad hoc per regolamentare il fenomeno, battendo sul tempo anche gli Stati Uniti dove il fenomeno ha mosso i primi passi e ha conosciuto la massima popolarità. Va precisato che il Regolamento riguarda esclusivamente l aspetto equity ovvero la raccolta di capitale di rischio presso piccoli investitori e non le altre forme di crowdfunding, quali i prestiti o le donazioni che, invece, sono già pienamente operativi e regolamentati. Come spesso accade ai tentativi pionieristici, la bozza di normativa ha richiesto una serie di aggiustamenti per ovviare ad alcune criticità che il notevole dibattito sviluppatosi intorno a essa ha permesso di evidenziare. Va dato merito a Consob di aver favorito il confronto con gli operatori e con i rappresentanti delle diverse istituzioni, avviando una consultazione pubblica sulla bozza di regolamento a cui il Consorzio camerale ha partecipato, coordinando un gruppo di lavoro insieme alla Camera di commercio di Milano. Due sono i punti su cui si è particolarmente insistito in corso di consultazione e che la Consob ha recepito nel testo definitivo del Regolamento: il ruolo degli investitori professionali e il principio di proporzionalità. Nel primo caso, la Consob ha accolto il suggerimento, avanzato anche dal nostro gruppo di lavoro, di non imporre la sottoscrizione di quote di capitale da parte degli investitori professionali come Le start up innovative in Italia Abruzzo 12 Basilicata 6 Calabria 14 Campania 34 Emilia-Romagna 113 Friuli Venezia Giulia 42 Lazio 90 Liguria 23 Lombardia 185 Marche 49 Molise 7 Piemonte 94 Puglia 24 Sardegna 27 Sicilia 22 Toscana 83 Trentino-Alto Adige 47 Umbria 9 Valle d Aosta 4 Veneto 95 ITALIA 980 condizione ex ante per l accesso ai portali di crowdfunding da parte delle start up, ma di considerarla come requisito per il perfezionamento e quindi la chiusura delle operazioni di finanziamento. 4

Attenuati i vincoli della disciplina MIFID Estendere lo strumento a tutte le PMI? Quale risposta da parte degli investitori retail? Il crowdfunding come strumento di sviluppo dei territori Quale ruolo per il sistema camerale? Nel secondo caso, si è stabilito che la disciplina MIFID abitualmente applicata sulle operazioni degli intermediari finanziari non sia da attivare per investimenti di importo ridotto, rimuovendo così un altro notevole ostacolo allo sviluppo delle potenzialità di questo nuovo strumento. I dettagli del Regolamento saranno illustrati in un apposito Dossier che il Consorzio camerale pubblicherà a breve. In questa sede ci si vuole, invece, soffermare sulle potenzialità del nuovo strumento di finanziamento. Il Decreto Sviluppo bis ha previsto che l equity crowdfunding sia riservato alle start up innovative, escludendo quindi dal novero dei possibili beneficiari le altre start up e le PMI in generale. Si tratta quindi, al momento, di un bacino di potenziali utilizzatori relativamente limitato, costituito dal migliaio di start up innovative già iscritte alle sezioni speciali dei Registri imprese camerali. L auspicio è ovviamente che lo strumento possa essere esteso quanto meno all intero segmento delle start up che, in un contesto economico già di per sé molto critico, deve affrontare problemi di accesso al credito bancario strutturalmente maggiori rispetto alle altre imprese. Una simile liberalizzazione amplierebbe notevolmente il bacino di potenziali utilizzatori dei portali, garantendo ai gestori la massa critica, dal lato della domanda di capitali, necessaria per far funzionare con efficienza la macchina. Bisogna, d altra parte, chiedersi quale sarà la risposta dal lato dell offerta di capitali. Da questo punto di vista, bisognerà attendere i prossimi mesi per verificare la risposta degli investitori, soprattutto di quelli retail, alle proposte imprenditoriali presentate sui portali di crowdfunding. Le esperienze finora fatte, in Italia, nel contesto, ad esempio, dei prestiti o delle donazioni, evidenziano che solo una percentuale minoritaria dei progetti è riuscita a raggiungere o superare gli obiettivi di capitalizzazione previsti. L equity crowdfunding rappresenta, d altra parte, un esperienza sostanzialmente diversa e innovativa che può essere in grado di attrarre target di investitori alla ricerca di opportunità di impieghi alternativi e di importo anche limitato. In questo senso, appare interessante l approccio al crowdfunding come strumento di finanziamento del territorio da parte del territorio, ovvero come modalità di valorizzare e sostenere le imprese di eccellenza o i progetti innovativi esistenti nelle diverse realtà locali promuovendone il finanziamento da parte degli stessi residenti. Ciò al fine di contribuire a creare il tanto citato ecosistema favorevole finalizzandolo non solo alla nascita di nuove esperienze imprenditoriali ma anche alla creazione di filiere e di reti locali capaci di promuovere o rilanciare lo sviluppo delle economie locali. Qual è il ruolo che il sistema camerale può giocare in questa fase di start up dell equity crowdfunding? Sicuramente sarà importante il supporto a livello informativo. Per quanto i titolari di start up innovative dimostrino un buon grado di conoscenza della normativa e degli strumenti a disposizione, è comunque auspicabile offrire ai neo-imprenditori un servizio di 5

accompagnamento che permetta loro di affrontare con consapevolezza il lancio del proprio progetto imprenditoriale su un portale online dedicato alla raccolta di capitale di rischio e le conseguenze, sotto il profilo legale, economico, di governance e di trasparenza che ciò comporta. Non si può, peraltro, immaginare un ruolo del sistema camerale limitato a una funzione di informazione e di formazione, per quanto utile dal punto di vista degli imprenditori. Può essere, invece, importante un ruolo di supporto sotto il profilo finanziario per facilitare il superamento della fase di primo sviluppo dell iniziativa imprenditoriale, quando la carenza di risorse disponibili e i probabili problemi contingenti di liquidità ne mettono maggiormente a rischio la sopravvivenza. In tale ottica, è pensabile anche un sistema di tutoraggio che abbini l aspetto formativo e quello finanziario in modo da garantire alle start up un percorso meno accidentato verso il consolidamento strutturale. Altrettanto interessante è il fronte logistico, ovvero il supporto che il sistema camerale può offrire per la predisposizione e il funzionamento di piattaforme online dedicate, nel rispetto ovviamente delle dinamiche del mercato che, anche in Italia, appare in notevole fermento. Sotto questo punto di vista, il supporto che le Camere di commercio possono offrire, non solo dal lato finanziario ma anche da quello della diffusione dell informazione, della valutazione di performance e del monitoraggio del mercato può essere estremamente importante. E da valutare, infine, la fattibilità di interventi in qualità di investitori professionali, ovvero con la sottoscrizione delle quote minime di capitale necessarie per perfezionare e chiudere la raccolta di capitali sui portali da parte delle imprese. Tenuto conto delle implicazioni che un simile intervento comporta, anche in termini di acquisizione di competenze tecniche adatte a valutare le potenzialità di progetti imprenditoriali che, come è facile immaginare, spazieranno in ambiti tecnologicamente avanzati e ad elevata specializzazione, è inevitabile pensare a un possibile intervento camerale attraverso veicoli ad hoc, ad esempio SGR o soggetti simili, che possano mettere in campo le necessarie esperienze. Il Consorzio camerale è a disposizione per informazioni ai seguenti recapiti: Gianmarco Paglietti (02 8515 4257) Maria Gloria Cesarini (02 8515 4269) oppure studi@consorziocamerale.eu 6

Nuove opportunità per le start up dell internazionalizzazione C. Carzaniga Il contesto Internazionalizzazione delle imprese: dati e opportunità L economia nazionale sta attraversando un momento difficile in cui gli unici segnali positivi sembrano provenire dalla bilancia commerciale con l estero: nel 2012 l export ha infatti registrato una crescita del 3,7%, che ha contribuito a determinare un avanzo della bilancia commerciale pari a 10,9 miliardi di euro, a fronte di una contrazione di consumi e investimenti interni pari rispettivamente al 4,3% e al 4,8%. E evidente che tale contesto richiede uno sforzo importante alle imprese, sia in termini di innovazione, sia in termini di apertura verso i mercati esteri. Attualmente, su circa 6 milioni di imprese presenti in Italia, sono solo 200.000 quelle che intrattengono rapporti più o meno continuativi con l estero e, di queste, solo 11.000 possono vantare relazioni consolidate tanto da poter considerare i mercati esteri alla stregua di mercati domestici. Dimensioni e capacità produttiva, da un lato, e disponibilità di sufficienti risorse finanziarie, dall altro, rappresentano due tra i principali ostacoli a una più diffusa presenza all estero delle nostre imprese. Sotto il primo punto di vista, la costruzione di reti e di partnership tra le aziende può contribuire a superare, almeno in parte, i limiti più evidenti che le minori dimensioni rispetto ai concorrenti esteri comportano nella competizione internazionale, non solo a livello di presidio dei mercati ma anche ai fini della partecipazione alle gare internazionali promosse dalle Organizzazioni internazionali e dagli organismi multilaterali che troppo spesso risultano inaccessibili per le nostre aziende. Sotto il profilo delle risorse finanziarie, è evidente che l irrigidimento delle condizioni di accesso al mercato del credito, da un lato, e la mancanza di valide fonti alternative, dall altro, comportano ostacoli notevoli nella definizione e nell avvio di piani di penetrazione commerciale all estero che siano in grado di garantire, nel medio periodo, l acquisizione di quote di mercato e il loro efficace presidio da parte delle nostre aziende. Un problema tanto più sentito per quelle aziende, le cosiddette start up dell internazionalizzazione, che, proprio per contrastare la caduta della domanda interna e per garantire continuità e redditività nel medio-lungo periodo, cercano di strutturare una propria strategia di internazionalizzazione, scontrandosi con la difficoltà di accedere al credito a condizioni sostenibili e per ammontari sufficienti a sostenere la competizione. Un canale privilegiato per le start up dell internazionalizzazione Le sezioni speciali per l internazionalizzazione attivate presso il Fondo centrale di garanzia rappresentano una delle risposte che il sistema camerale mette in campo per far fronte a questo problema. In particolare, proprio per 7

le start up dell internazionalizzazione è stata studiata una apposita corsia di emergenza che permetta loro di accedere alla controgaranzia del Fondo anche in deroga ai tradizionali parametri di valutazione applicati alle imprese. Come funziona il meccanismo? In linea generale, le imprese che non hanno una quota di fatturato legata all export superiore al 30% possono accedere al Fondo seguendo le procedure ordinarie, sottostando a una valutazione del merito di credito basata sull analisi degli ultimi due bilanci. E evidente, però, che se tali aziende decidono di puntare sull estero per fronteggiare la crisi della domanda interna o se siamo di fronte a imprese giovani, vere e proprie start up nel senso stretto del termine, è facilmente immaginabile che i dati di bilancio risentano della fase recessiva, nel primo caso, o delle ingenti spese (e dei pochi ricavi) della fase di avvio dell attività. Se venissero giudicate solo sulla base del bilancio, probabilmente, non potrebbero accedere alla controgaranzia del Fondo. Una specifica procedura di valutazione Le sezioni speciali offrono una via d uscita a questa situazione, prevedendo la possibilità di valutare queste aziende caso per caso, sulla base di un apposito piano industriale per l internazionalizzazione presentato da queste aziende. Di fatto, le start up dell internazionalizzazione potranno essere valutate secondo la procedura prevista per le aziende operanti a commessa o progetto. Questa procedura è relativamente semplice e non prevede oneri particolari per l impresa, che dovrà predisporre un documento, secondo un format prestabilito scaricabile dal sito del Fondo Centrale di garanzia (allegato 7 quater) per presentare il proprio progetto di internazionalizzazione, illustrare il prodotto su cui sarà basata la campagna per l estero, indicare gli investimenti e le spese previste e il finanziamento necessario. Successivamente, potrà rivolgersi a un confidi che opera con il Fondo centrale e far istruire la pratica secondo le consuete procedure. Il Consorzio camerale è a disposizione per qualsiasi chiarimento ai seguenti recapiti: Gianmarco Paglietti (02 8515 4257) Chiara Carzaniga (02 8515 4264) oppure studi@consorziocamerale.eu 8

Mini-bond: collocata con successo la prima emissione da parte di una PMI italiana. G. Paglietti Il Decreto Sviluppo del giugno 2012 introdusse, tra i diversi provvedimenti, una norma che estendeva alle PMI la possibilità di utilizzare uno strumento di finanziamento alternativo: il mini-bond. Si tratta, sostanzialmente, di una emissione obbligazionaria, assistita da uno sponsor qualificato (banche, SGR, SICAV o altri intermediari finanziari autorizzati) e collocata esclusivamente presso investitori istituzionali, che le PMI possono utilizzare per raccogliere capitali dal mercato. Nel corso di questi 12 mesi, per la verità, il mini-bond non ha conosciuto una grande fortuna presso la platea delle PMI, tanto da indurre molti osservatori a parlare di occasione persa o quanto meno sottovalutata, nonostante si stia attraversando una fase in cui le aziende devono confrontarsi con i ben noti problemi di accesso al credito. La prima emissione in Italia da parte di una PMI Un successo su più fronti Non può quindi che destare soddisfazione e interesse la notizia dei giorni scorsi secondo cui è stata finalmente completata la prima emissione, in Italia, di mini-bond da parte di una PMI. Artefice dell operazione è stata la Banca di Credito Cooperativo di Cherasco che, in collaborazione con l advisor ADB (Analisi Dati Borsa) Spa, ha assistito una azienda della provincia di Torino, la CAAR, specializzata nella progettazione per i settori aero-spaziale, ferroviario e automobilistico, nell emissione di un minibond da 3 milioni di euro. Si tratta di un operazione che ha avuto un notevole successo presso gli investitori professionali, tanto che i titoli sono stati interamente collocati con La sede della BCC di Cherasco un significativo anticipo rispetto alla data di chiusura, prevista per la fine di luglio. Sono una quindicina gli investitori professionali, sia istituzionali sia privati professionali, che hanno acquistato i titoli emessi dalla PMI, della durata di 5 anni, al tasso fisso del 6,50%. E un successo che, come ricorda il Direttore generale della BCC, Giovanni Bottero, è da ascrivere, innanzitutto, sia alla collaborazione e al supporto offerti dal sistema pubblico, in primis Ministero dello Sviluppo economico, Banca d Italia e Consob, sia all assistenza dei partner tecnici, tra cui Crif, che hanno affiancato la banca nella fase di valutazione dei fondamentali e di assegnazione del rating alla PMI. In secondo luogo, l interesse che gli investitori hanno dimostrato prima e dopo il debutto del mini-bond sul 9

listino Extra-Mot Pro di Borsa Italiana, avvenuto il 1 luglio, evidenzia come, in realtà, vi siano ampie potenzialità di sviluppo per questo strumento e, soprattutto, le risorse finanziarie necessarie per garantirne il successo. Diffondere la conoscenza dello strumento Il ruolo indispensabile delle banche Le imprese target Bisogna chiedersi, allora, il perché del - finora - mancato decollo di questo canale di finanziamento per le PMI. E probabile che un primo importante fattore sia da ricercare nella scarsa conoscenza dello strumento da parte delle stesse aziende. In questo senso, le Camere di commercio, a livello istituzionale, e le banche, a livello operativo, possono svolgere un ruolo importante per la diffusione dell informazione presso il sistema produttivo. La notizia, ad esempio, che la BCC di Cherasco stia istruendo nuove operazioni per alcune PMI del Nord-Ovest dimostra come il ruolo e l iniziativa dello Il Direttore generale, Giovanni Bottero sponsor per certi versi un vero e proprio arranger in considerazione dell assistenza fornita alle imprese lungo tutto il ciclo di vita dell emissione possano essere determinanti per far conoscere questo strumento. Proprio l impegno richiesto allo sponsor bancario, sia in fase di istruzione dell operazione, sia in fase di monitoraggio ex post, potrebbe rappresentare un secondo fattore frenante. Diventa fondamentale in questo caso il ruolo che la banca stessa gioca e vuole giocare sul territorio. Non c è dubbio che il più marcato radicamento territoriale e la più puntuale conoscenza del tessuto imprenditoriale, uniti a quello che è il tradizionale impegno socioeconomico che hanno finora svolto per le proprie realtà di riferimento, possono favorire una maggior attenzione da parte delle banche locali all individuazione di soluzioni ad hoc per le esigenze di finanziamento delle aziende a maggior potenziale di crescita del territorio. Le caratteristiche ideali dell impresa target possono rappresentare, in effetti, un terzo fattore discriminante. Sono, ad esempio, da escludere le microimprese, che si pongono evidentemente al di sotto del target minimo per istruire un piano di emissione. Allo stesso modo, le aziende devono presentare dei fondamentali positivi, essere cioè in bonis, a prescindere da quelli che possono essere contingenti tensioni di bilancio legate alla difficile fase economica. In terzo luogo, è importante l appetibilità delle PMI sotto il profilo della specializzazione settoriale e della solidità del mercato di riferimento. Sotto questo punto di vista, apertura internazionale e componente innovativa possono essere determinanti per rendere eleggibili le imprese. Da ultimo, la raccolta di capitali deve essere finalizzata a sostenere investimenti produttivi di medio-lungo periodo, piani di internazionalizzazione o operazioni di M&A, mentre rimangono escluse operazioni di ristrutturazione del debito o a copertura delle esigenze di liquidità immediata. 10

Il riscontro degli investitori istituzionali E dal lato degli investitori istituzionali? Come si è detto, la risposta offerta a questa prima emissione è stata molto positiva e sembrano esserci le condizioni per confermare l interesse a investire anche per future emissioni. Può essere importante, anche in questo caso, il ruolo del sistema bancario che può operare non solo come sponsor ma anche come vero e proprio investitore istituzionale. Anche in questo ambito, la BCC di Cherasco sembra giocare un ruolo pionieristico: come ricorda il Direttore generale, è allo studio, con la collaborazione dell advisor ADB Spa e di una SGR, la possibile costituzione di un fondo di investimento dedicato al segmento dei minibond. Non resta, dunque, che augurarsi che questa prima significativa esperienza possa essere la prima di una lunga (e positiva) serie, che metta le PMI meritevoli in condizioni di competere con successo sul mercato, garantendo loro quelle risorse finanziarie che le crisi susseguitesi negli ultimi anni hanno progressivamente ridotto e favorendo, soprattutto, quel consolidamento patrimoniale che appare oggi più che mai fondamentale per la sopravvivenza e il rilancio del nostro tessuto produttivo. 11

Focus sul mercato immobiliare: i numeri del primo semestre 2013 A cura di OSMI, Servizi per il Mercato Immobiliare Il mercato immobiliare sta attraversando una preoccupante fase recessiva, sia a livello nazionale che nel territorio di Milano e Provincia, oggetto delle rilevazioni semestrali dei prezzi degli immobili effettuate da OSMI Borsa Immobiliare, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano, in collaborazione con FIMAA Milano Monza & Brianza. I volumi del mercato immobiliare si sono fortemente ridotti: nel 2012 il numero di compravendite si è, di fatto, dimezzato rispetto ai livelli pre-crisi sia per il comparto residenziale sia per quello non residenziale (uffici, negozi, capannoni), senza significative differenze tra il Paese nel suo insieme e il territorio di Milano. Il mercato immobiliare: le principali criticità Il settore dell edilizia Focus sulla provincia di Milano Questo fenomeno è stato determinato, da una parte, dal clima di sfiducia manifestatosi attraverso un incertezza diffusa nelle famiglie e nelle imprese circa la sostenibilità dell investimento immobiliare e, dall altra, dalle crescenti difficoltà di accesso al credito. Elaborazioni ANCE (l Associazione Nazionale Imprenditori Edili) evidenziano, infatti, come nel 2012 il flusso di nuovi mutui diretti alle famiglie per l acquisto di abitazioni sia diminuito di oltre il 58% rispetto al 2007. Una delle conseguenze della stagnazione del mercato è il brusco rallentamento della produzione edilizia. Come si evince dai dati nazionali messi a disposizione da ANCE per il periodo compreso tra il 2007 e il 2012, le erogazioni di nuovi mutui per investimenti in edilizia residenziale sono diminuite di oltre il 45%, con punte del 62% per le erogazioni dirette a investimenti in edilizia non residenziale. La diminuzione degli investimenti in entrambi i comparti e la conseguente contrazione dei livelli produttivi hanno determinato la perdita di circa 450 mila posti di lavoro nel settore delle costruzioni dall inizio della crisi. Per quanto riguarda il contesto provinciale di Milano, il mercato immobiliare ha dimostrato una tenace capacità di tenuta, resistendo alla discesa fino a tutto il 2011. E solo nell ultimo anno e mezzo, infatti, che OSMI Borsa Immobiliare rileva decrescite dei prezzi di una certa rilevanza in tutte le tipologie immobiliari. E comunque opportuno sottolineare le notevoli differenze esistenti tra il mercato cittadino, caratterizzato da logiche di 12

funzionamento a sé stanti e in cui le quotazioni delle top location sembrano essere state solo marginalmente interessate da meccanismi di ridimensionamento, da quello della provincia di Milano, con prezzi in significativa discesa rispetto a qualche anno fa. Focus sul comune di Milano L ultima rilevazione effettuata nel I semestre 2013 mette in evidenza come nel comune di Milano il prezzo medio (inteso come media dei prezzi di tutte le zone di rilevazione della città) degli appartamenti sia diminuito più del 5% in termini tendenziali, con punte che sfiorano il 6% per gli appartamenti di vecchia costruzione. Comune di Milano: prezzi medi del comparto residenziale nel I semestre 2013 e variazioni percentuali Appartamenti nuovi/classe energetica A-B-C Prezzo medio /mq Var. %6 mesi Var. %1 anno Var. %5 anni 5.044-1,7-2,9 1,5 Variazione annuale reale -5,0 Appartamenti recenti (entro 40 anni), ristrutturati, epoca e 4.150-1,7-3,0-0,9 pregio Variazione annuale reale -5,1 Appartamenti vecchi (oltre 40 anni) o da ristrutturare 3.089-2,1-3,7-1,5 Variazione annuale reale -5,8 Fonte: Elaborazioni OSMI Borsa Immobiliare su dati estratti da Rilevazione dei prezzi degli Immobili sulla piazza di Milano e Provincia di OSMI Borsa immobiliare - FIMAA Milano Monza & Brianza Le decrescite più significative si registrano sul fronte dei canoni di locazione, per via dell ingente quantità di prodotto disponibile sul mercato dell affitto: a livello nominale il canone residenziale medio cittadino si è contratto del 6,8% in un anno e del 23,8% rispetto a cinque anni fa. Un contestuale ridimensionamento ha interessato anche i prezzi degli immobili strumentali. I valori di mercato medi degli uffici (intesi come unità immobiliari a destinazione terziaria localizzate all interno di stabili a uso misto) e degli uffici direzionali (unità immobiliari a destinazione terziaria localizzate all interno di stabili completamente adibiti a uso direzionale) hanno sperimentato contrazioni annuali reali rispettivamente del 6,1% e del 5,9%, attestandosi attorno ai 2.600 euro/mq i primi e ai 3.000 euro/mq i secondi. In provincia di Milano il calo dei valori immobiliari registrato nel I semestre 2013 è stato più accentuato che in città: il prezzo medio (media tra i valori rilevati in tutti i comuni della provincia di Milano, con distinzione tra zone 13

centrali dei comuni e zone periferiche) del prodotto residenziale di nuova costruzione sperimenta decrescite reali del 6,4% nelle zone centrali dei comuni e del 5,9% in quelle periferiche. Ma è il prodotto usato in provincia a essere maggiormente colpito da dinamiche di contrazione delle quotazioni: le decrescite annuali reali dei prezzi degli appartamenti recenti sono pari all 8% circa, percentuale che supera il 9% per gli appartamenti di vecchia costruzione. Le prospettive future Gli operatori e gli esperti della filiera immobiliare milanese che compongono il Comitato Prezzi Immobili di OSMI Borsa Immobiliare concordano nel ritenere che la fase recessiva del settore immobiliare, e con essa la tendenza al ridimensionamento delle quotazioni, perdureranno ancora per tutto il 2013 e il 2014 e che solo dal 2015 potrebbero presentarsi i presupposti per la lenta ripresa del mercato, che, a ogni modo, difficilmente tornerà ai livelli conosciuti nel periodo ante crisi. 14

COSME: il nuovo programma comunitario per la competitività delle imprese G. Pagano E stato raggiunto l accordo fra il Consiglio e il Parlamento europeo sul nuovo programma a sostegno delle PMI previsto per il periodo 2014-2020, denominato COSME (Competitiveness of Enterprises and SMEs), che idealmente prosegue le attività inserite nell attuale programma quadro per la competitività e l'innovazione (CIP), ormai nelle sue fasi finali. I destinatari del programma per la competitività Le risorse stanziate Gli strumenti finanziari a disposizione delle imprese I principali destinatari sono da individuare non solo negli imprenditori già attivi - soprattutto titolari di PMI, che potranno beneficiare di un accesso agevolato ai finanziamenti ma anche nei neo- e aspiranti imprenditori, che potranno avere un valido supporto nel percorso necessario alla creazione o allo sviluppo della propria impresa. Allo stesso tempo, il programma interessa anche le autorità nazionali, regionali e locali degli Stati membri, in virtù dell assistenza di cui potranno disporre per l elaborazione e lo sviluppo di riforme politiche efficaci, attraverso statistiche e banche dati su scala comunitaria, best practices, finanziamenti per sviluppare e testare soluzioni sostenibili per il miglioramento della competitività a livello globale. Con una dotazione finanziaria di 2,5 miliardi di euro, il programma si pone l obiettivo di incrementare la competitività delle PMI sui mercati, nazionali ed esteri, di sostenere l'accesso ai finanziamenti, di incoraggiare la cultura imprenditoriale e di favorire la creazione di nuove imprese. Per quanto riguarda, in particolare, il miglioramento dell'accesso ai finanziamenti da parte delle PMI, sotto forma di capitale o di debito, sarà predisposto uno strumento di capitale per gli investimenti, attualmente in fase di sviluppo, che fornirà, tramite intermediari finanziari, finanziamenti rimborsabili, principalmente sotto forma di capitale di rischio. Contestualmente sarà disponibile anche uno strumento di prestito, attraverso la definizione di accordi di condivisione dei rischi diretti o di altro tipo con gli intermediari finanziari, a copertura dei prestiti destinati alle PMI. 15

Il ruolo di Enterprise Europe Network L impatto economico del programma Il programma si occuperà anche di agevolare l'accesso al mercato comunitario e internazionale, in particolar modo grazie alla rete Enterprise Europe, che predisporrà specifici servizi di sostegno alle imprese orientate alla crescita. A tal fine, sarà dedicato ampio spazio alla cooperazione industriale internazionale nell ottica di ridurre le differenze nei contesti normativi ed imprenditoriali tra l'ue e i suoi principali partner commerciali. L altro aspetto su cui il programma concentrerà le proprie risorse è la promozione di una cultura imprenditoriale in maniera trasversale che favorisca lo sviluppo di abilità e attitudini imprenditoriali, con particolare attenzione alle categorie più svantaggiate, ovvero giovani e donne. La portata potenziale di tale programma potrebbe produrre effetti importanti notevoli sull economia dell Unione europea. Le stime, infatti, prevedono che alcune decine di migliaia di imprese potranno beneficeranno delle specifiche attività di assistenza che si tradurranno in quasi 30 mila posti di lavoro creati o salvati, nel lancio di circa 900 nuovi prodotti, servizi o processi commerciali, e in un incremento annuo del PIL comunitario di oltre 1miliardo di euro. Dei 2,5 miliardi di euro di dotazione finanziaria per l'attuazione del programma, 1,4 miliardi saranno destinati agli strumenti finanziari, mentre la restante parte sarà impiegata per finanziare la Enterprise Europe Network, la cooperazione internazionale fra le industrie e l'educazione all'imprenditorialità. La Commissione adotterà i programmi di lavoro annuali con l indicazione degli obiettivi da perseguire, i risultati attesi, i metodi di attuazione, il totale delle somme destinate a ciascuna azione e un calendario indicativo, unitamente ad appositi indicatori atti a monitorare l efficacia nel raggiungere i risultati e nel perseguimento degli obiettivi. La gestione del programma sarà ampiamente affidata all esterno, grazie al supporto del Gruppo della Banca Europea degli Investimenti, per ciò che concerne gli strumenti finanziari, e da un agenzia esecutiva, che si occuperà delle azioni residuali, sulla scia della positiva esperienza della Agenzia Esecutiva per la Competitività e l Innovazione (EACI) che ha gestito il precedente programma CIP. L'accordo è dunque in attesa di ricevere l'approvazione definitiva da parte degli Stati membri, a seguito della quale sarà possibile dare avvio al programma già dal 1 gennaio 2014. 16

Decreto pagamenti: la situazione delle amministrazioni provinciali M. G. Cesarini Buone notizie sul fronte dei pagamenti alle imprese da parte delle Province. I dati disponibili sullo stato d avanzamento dei pagamenti indicano che, rispetto all ammontare di un miliardo di euro concesso dal Decreto pagamenti, al momento sono già state saldate fatture alle imprese creditrici per un totale di 737 milioni di euro, oltre il 72% del debito in essere. Di seguito una panoramica delle Province più virtuose, sulla base di dati rilevati dal terzo monitoraggio dell Unione Province d Italia (UPI). TOTALE FATTURE DA PAGARE CONCESSE DAL DECRETO PERCENTUALE FATTURE PAGATE AL 9 LUGLIO 2013 TOTALE FATTURE DA PAGARE CONCESSE DAL DECRETO PERCENTUALE FATTURE PAGATE AL 9 LUGLIO 2013 Alessandria 16.331 100% Pordenone 2.120 95% Biella 82 100% Vicenza 739 95% Caltanissetta 1.034 100% Padova 15.499 94% Foggia 10.390 100% Rovigo 673 93% Medio Campidano 509 100% Asti 4.421 92% Modena 2.264 100% Monza Brianza 9.297 92% Ogliastra 68 100% Gorizia 443 92% Parma 7.434 100% Treviso 6.251 92% Perugia 3.656 100% La Spezia 1.258 92% Sondrio 3.737 100% Roma 66.294 91% Taranto 10.371 100% Mantova 7.116 91% Trapani 2.716 100% Fermo 4.707 91% Varese 21.769 100% Campobasso 671 90% Vercelli 180 100% Ravenna 6.265 88% Vibo Valentia 2.186 100% Terni 3.809 88% Viterbo 1.756 100% Latina 3.458 86% Torino 48.458 100% Carbonia-Iglesias 4.148 85% Ancona 7.150 100% Firenze 8.621 83% Piacenza 2.975 100% Agrigento 953 82% Imperia 810 100% Olbia-Tempio 609 81% Lucca 18.085 100% Macerata 1.393 81% Potenza 8.776 100% Palermo 6.853 80% Brindisi 12.506 98% Reggio Emilia 4.271 78% Bologna 1.969 98% Avellino 9.767 78% Lecco 14.259 97% Ragusa 1.923 78% Arezzo 10.438 97% Massa-Carrara 3.031 75% Pescara 6.219 97% Bergamo 39.851 75% Siena 6.987 96% Cremona 17.109 73% Prato 3.003 96% Grosseto 6.606 72% Cuneo 1.464 95% 17

Partite IVA in calo rispetto al 2012 M. G. Cesarini Aperture in calo a maggio 2012 La distribuzione per natura giuridica Con 46.402 partite IVA aperte, il mese di maggio 2013 registra un calo del 3,7% su base annuale, secondo l analisi effettuata dall apposito Osservatorio istituito dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dello Sviluppo economico. Il quadro che emerge mostra una prevalenza delle aperture a carico di persone fisiche di cui la metà è Società di capitali 19,5% Persone fisiche 80,5% rappresentata da giovani under 35 - pari a oltre l 80%. Pur restando al di sotto del 20%, la quota riguardante le società di capitale è aumentata quest anno del 9,3%, presumibilmente grazie alle agevolazioni previste dalle recenti novità normative per la costituzione di società di capitale. Inoltre, si segnala che il 26% delle nuove aperture effettuate a maggio, corrispondente a circa 12 mila persone fisiche, ha aderito al regime fiscale di vantaggio riservato ai giovani under 35, ai disoccupati e ai lavori in mobilità, che fissa per cinque anni l imposta al 5% degli utili dichiarati. La distribuzione territoriale La distribuzione per settore economico Per quanto riguarda la ripartizione territoriale, i dati analizzati indicano una prevalenza delle aperture al Nord (circa 42%), seguito da Sud e Isole (35%) e dal Centro in cui si è registrato poco più del 20% delle aperture. Sempre relativamente a maggio gli aumenti più rilevanti hanno riguardato le province autonome di Trento (+9,1%) e Bolzano (+7,6%) e le Marche (+7,3%). La flessione delle aperture rilevata a maggio ha riguardato indistintamente tutti i settori, eccezione fatta per le attività finanziarie e assicurative, che sono aumentate di ben il 95%. Il commercio si pone come il principale settore in cui ci concentra il maggior numero, in termini relativi, di aperture di partite IVA - con una percentuale pari al 24% - seguito da attività professionali, agricoltura ed edilizia, le cui aperture sono in calo del 12,9% -. 18

Attrarre investimenti per rafforzare le realtà locali I. Canteri Export e investimenti esteri Le priorità per attrarre gli investimenti esteri Il contributo delle Camere di commercio Parlare di competitività delle imprese italiane sul panorama estero significa parlare non solo di export che nello scorso anno ha raggiunto risultati rilevanti ma anche della capacità di attrarre investimenti esteri. L export, infatti, che pure ha contribuito in maniera preponderante a controbilanciare il calo della domanda interna, rischia di non essere sufficiente, da solo, a garantire la competitività di un territorio nell economia globale, soprattutto nel lungo periodo. Sotto questo profilo, il dato registrato dall Italia nel 2012 è preoccupante, poiché evidenzia un crollo degli investimenti esteri, che sono passati dai 34 miliardi del 2011 a 10 miliardi di dollari 1. Quanto la necessità di assicurare flussi di denaro fresco al sistema imprenditoriale sia cruciale per l economia italiana è facilmente desumibile se si considera la crescente scarsità di risorse finanziarie a disposizione sia delle imprese sia delle amministrazioni pubbliche. Risulta, quindi, indispensabile affiancare alla capacità di produrre e di vendere anche quella di stabilire solidi rapporti di partenariato con l estero, di aprirsi alla collaborazione e alla integrazione finanziaria e industriale, sia in entrata che in uscita. Questo è il punto di partenza per far confluire sui nostri territori investimenti e risorse che contribuiscano a rivitalizzare il tessuto economico locale. Tra i diversi fattori che possono determinare un incremento della capacità di attrazione delle nostre regioni e territori, riveste particolare importanza la creazione di competenze locali forti e articolate proprio sul tema dell attrazione di investimenti. Le Camere di commercio, in virtù della loro funzione di presidio permanente delle aree locali, del loro radicamento nel territorio e del rapporto diretto con imprese e istituzioni di governo, potrebbero contribuire in maniera importante allo sviluppo di strategie di marketing territoriale evoluto, ipotizzando anche la realizzazione di apposite strutture organizzate, che possano rispondere a questa priorità in maniera efficace. Esistono già alcuni esempi su scala nazionale a supporto del successo di una simile strategia, best practices che potrebbero essere prese a modello per elaborare approcci modulati sulle specifiche caratteristiche dei territori di riferimento. In tale ottica, le Camere di commercio, grazie alla consolidata capacità di promozione del territorio e delle sue eccellenze, possono dare il proprio contributo alle iniziative utili per fare sistema, valorizzando le best practices e creando modelli di sviluppo condivisi, di concerto sia con le istituzioni locali e nazionali che con gli operatori economici. 1Fonte: dati UNCTAD,IMF, World Bank 19

News in sintesi In vigore la normativa europea sui requisiti patrimoniali delle banche Il 17 luglio è entrato in vigore il pacchetto CRD IV che prevede, a partire dal 1 gennaio 2014, nuove norme in tema di capitale delle banche. Gli interventi sono stati individuati a partire dalle difficoltà incontrate dalle banche durante la crisi, che hanno reso necessario un sostegno senza precedenti da parte delle autorità nazionali. Nello specifico, sono stati introdotti requisiti patrimoniali più rigorosi con l obiettivo di rendere le banche più solide, rafforzare la loro capacità di gestire adeguatamente i rischi legati alla loro attività e assorbire eventuali perdite. Per ulteriori informazioni: http://ec.europa.eu/italia/attualita/primo_piano/aff_economici/normativ a_requisiti_patrimoniali_it.htm Il mercato degli swaps verso una maggiore regolamentazione Michel Barnier, Commissario europeo per il mercato interno e i servizi, è intervenuto a un evento tenutosi il 15 luglio sul tema della regolamentazione degli swaps, uno strumento il cui utilizzo è aumentato progressivamente a partire dalla sua creazione. In particolare, ha posto l attenzione sulla necessità di procedere a una riforma della regolamentazione in essere sull utilizzo di tale strumento, nella direzione di una maggiore uniformità normativa tra i diversi Paesi, dal momento che si tratta di strumenti interattivi utilizzati anche negli scambi internazionali, il cui raggio di azione va, quindi, oltre i confini geografici. Per visionare il testo dell intervento è possibile visitare la pagina web: http://europa.eu/rapid/press-release_speech-13-638_en.htm Il Ministro Saccomanni al convegno Creditcrunch - Credit funds In occasione dell apertura dei lavori al convegno Credit Crunch. Credit funds, tenutosi il 16 luglio, il Ministro Saccomanni ha posto l attenzione su come l emergenza del credit crunch abbia avuto ripercussioni sul sistema imprenditoriale. A tal proposito sono stati messi in evidenza gli strumenti a disposizione delle imprese per contrastare un tale impatto: primo tra tutti il Fondo Centrale di garanzia, di recente potenziato; un plafond istituito presso la Cassa Depositi e Prestiti per fornire alle banche provviste per la concessione di finanziamenti con contributi in conto interesse a favore di imprese che intendono effettuare investimenti; il ricorso a strumenti quali i minibond, l AIM promosso da Borsa Italiana, le cambiali finanziarie. Nell ambito dei lavori si è discusso, inoltre, sulle opportunità legate all introduzione dei credit funds. Il testo dell intervento è consultabile al link: http://www.tesoro.it/ufficiostampa/comunicati/2013/documenti/20130716_credit_crunch_credit_fund s.pdf 20

Cabina di regia per l Italia internazionale Lo scorso 10 luglio, al Ministero degli affari Esteri, si è riunita la Cabina di Regia per l'italia internazionale, presieduta dai Ministri Emma Bonino e Flavio Zanonato.Tra i temi oggetto di confronto, intorno ai quali sono state individuate le finalità dell organismo, spicca il rafforzamento della presenza delle imprese italiane all estero e il rilancio dell attrattività turistica in Italia. In particolare si lavorerà all attivazione di due progetti speciali: un'attività specifica di roadshow sul territorio italiano al fine di incrementare stabilmente il numero delle aziende esportatrici e la predisposizione di alcuni progetti volti a consolidare la rete distributiva sul mercato statunitense in vista dell'accordo TTIP (Partenariato transatlantico su commercio e investimenti). Maggiori informazioni sono disponibili al link: http://www.mise.gov.it/index.php?option=com_content&view=article&id menu=1999&idarea1=0&andor=and&idarea2=0&sectionid=0&andorcat=a ND&idarea3=0&cattitle1=Comunicati%20Stampa&partebassaType=1&show Menu=1&showCat=1&idarea4=0&idareaCalendario1=0&MvediT=1&showA rchivenewsbotton=0&id=2028696&viewtype=0 Commissione Europea: proposta di regolamento per la realizzazione dell Unione Bancaria La Commissione Europea ha pubblicato la proposta per l introduzione di un regolamento europeo che individui i principali passaggi e strumenti a supporto della realizzazione dell Unione Bancaria, un passaggio importante e fondamentale anche al fine di assicurare la stabilità finanziaria dei Paesi aderenti (l Unione Bancaria non interesserà solo i Paesi dell Area Euro) assicurandone la crescita. Il regolamento si può scaricare al link: http://ec.europa.eu/internal_market/finances/docs/bankingunion/130710_single-resolution-mechanism_en.pdf Al via BeBeez: il nuovo sito sul private equity e venture capital Dalla partnership tra AIFI R&F e Milano Finanza è nato un nuovo sito dedicato al mondo del private equity e del venture capital, che intende porsi come strumento di informazione, complementare alla stampa economicofinanziaria tradizionale, e di riflessione sui temi di interesse in materia, sulle prospettive di sviluppo dei settori - anche sul fronte internazionale -, sugli aspetti di fiscalità, offrendo alle imprese canali interattivi attraverso cui pubblicare notizie e informazioni di rilievo. L obiettivo ultimo è la creazione di una community tra i diversi soggetti appartenenti al mondo imprenditoriale e finanziario e quelli che gravitano attorno a esso. Per visitare il sito e registrarsi è possibile collegarsi al seguente link: http://bebeez.it/ 21