Rapporto ambientale 1999



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Rapporto ambientale 1999

Indice Presentazione 7 Il Gruppo Enel e l ambiente 9 La nuova articolazione organizzativa 10 La politica ambientale 12 Le risorse e gli strumenti 13 - L organizzazione per l ambiente 13 - La spesa ambientale 13 - Il reporting 14 - I sistemi di gestione ambientale 14 - La formazione 15 - La ricerca 15 I principali risultati e le iniziative per lo sviluppo sostenibile 17 Il contributo al contenimento dell effetto serra 19 - Riduzione delle emissioni di gas serra 19 - Coinvolgimento delle unità operative dell Enel 20 - Inventario delle emissioni di gas serra 20 - Attività di ricerca 21 - Attività internazionali 21 La riduzione delle emissioni inquinanti 23 I campi elettromagnetici: gli interventi sulla rete elettrica e sugli impianti di telecomunicazione 25 - La rete elettrica 25 - Interventi sulla rete esistente e accortezze progettuali: alcuni esempi 28 - Gli impianti di telecomunicazione 29 La valorizzazione del territorio 30 - Natura e Territorio 30 - Tutela dell avifauna 31 - Tutela della fauna ittica 32 Il contenimento dei rifiuti prodotti e il loro recupero 34 - Le quantità prodotte 34 - Le quantità recuperate 35 - I rifiuti radioattivi 36 La tutela della salute e della sicurezza 37 - Le iniziative per la prevenzione, la protezione e l igiene dei luoghi di lavoro 37 - La tutela e la promozione della salute dei lavoratori 38 - L informazione e la formazione 38 - Gli eventi infortunistici 39

Il bilancio ambientale e gli indicatori 41 Il bilancio ambientale 42 Nota integrativa al bilancio ambientale 47 - Le risorse 47 - Il processo e il prodotto 48 - Le interazioni 49 Gli indicatori 51 Relazione di certificazione 57 Allegati 61 Le schede delle società del Gruppo 63

Già da alcuni anni il Gruppo Enel ha impostato e perseguito una politica ambientale che ha consentito di ottenere un progressivo e significativo miglioramento delle prestazioni ambientali in tutti i campi di attività. Il Rapporto ambientale annuale, che viene pubblicato dal 1996, descrive le iniziative ed i risultati conseguiti. Nel corso del 1999 la struttura organizzativa del Gruppo Enel è stata radicalmente modificata, con la creazione di società separate per i diversi business. Ciò ha determinato la necessità di un coordinamento fra le Società del Gruppo che, pur con obiettivi diversificati, devono perseguire obiettivi di politica ambientale coerenti tra di loro e con quelli della holding, che mantiene un ruolo di indirizzo e di verifica dei risultati. Nel 1999 è proseguito il programma di adeguamento ambientale degli impianti termoelettrici e sono state ridotte in misura rilevante le emissioni in atmosfera derivanti dalle attività di produzione, sia come quantità complessive sia specifiche, cioè per kwh prodotto. È proseguito il processo di introduzione dei Sistemi di Gestione Ambientale per ottenere entro il 2000 la registrazione EMAS di un numero di impianti che rappresentino almeno il 50% della potenza installata. Tale processo ha interessato 21 siti termoelettrici, 3 siti geotermici e 3 siti idroelettrici. In particolare, nel 1999 è stata ottenuta la certificazione EMAS per la centrale termoelettrica di La Casella (Emilia Romagna) e per gli impianti idroelettrici del Cordevole (Veneto), già conformi alla norma ISO 14001 sui Sistemi di Gestione Ambientale. È stata incrementata la produzione da fonti rinnovabili, che nel 1999 hanno contribuito per quasi il 20% alla produzione complessiva. Rispetto al 1990, anno di riferimento del protocollo di Kyoto, la produzione Enel da fonti rinnovabili è passata da 23,4 a 35,5 miliardi di kwh (+51%). La costituzione di Erga Spa, nuova società dedicata alle energie rinnovabili, testimonia l importanza dello sviluppo di tali fonti per il Gruppo Enel. Per le reti elettriche è aumentato l impiego di cavi interrati e cavi aerei isolati: la rete in cavo di bassa tensione è aumentata, rispetto al 1998, di circa 13.800 chilometri (dei quali circa 7.300 di cavi interrati e circa 6.500 di cavi aerei isolati), mentre la rete in conduttori nudi è diminuita di circa 4.600 chilometri. La rete in cavo di media tensione è aumentata di circa 4.300 chilometri (dei quali circa 3.500 di cavi interrati e circa 800 di cavi aerei isolati), mentre la rete in conduttori nudi è diminuita di circa 1.200 chilometri. È stato realizzato il concorso di design industriale Sostegni per l ambiente, con lo scopo di ricercare forme nuove per i tralicci delle linee in alta tensione, che consentano un loro migliore inserimento nel paesaggio. Le proposte presentate da architetti e designer di fama internazionale sono oggetto di presentazione al pubblico in varie parti del Paese. Inoltre, si stanno realizzando i prototipi dei progetti che hanno vinto la gara di design e sarà possibile, con ogni probabilità, vedere nei mesi a venire le prime installazioni dei nuovi sostegni sul territorio. Si conferma altissima la percentuale di recupero dei rifiuti prodotti, complessivamente pari a circa il 98%. È stata infine intrapresa un attività di promozione delle elettrotecnologie efficienti, basate su un uso finale di energia elettrica che, a parità di servizio reso, consentono di ridurre i fabbisogni energetici complessivi e l impatto sull ambiente. Tra queste la promozione dell utilizzazione del climatizzatore reversibile a pompa di calore e la messa a disposizione di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici. La nostra sfida per i prossimi anni sarà dimostrare che, a fronte dei notevoli miglioramenti ambientali che stiamo conseguendo nei luoghi di produzione, l impiego dell energia elettrica come fonte pulita e sicura nell industria e nei servizi (basti pensare ai trasporti urbani) può diventare un elemento portante dello sviluppo sostenibile del Paese. 7 Il Presidente Chicco Testa

Il Gruppo Enel e l ambiente

La nuova articolazione organizzativa Il processo di liberalizzazione del mercato elettrico in Italia ha avuto un accelerazione dopo l emanazione del decreto legislativo del 16 marzo 1999 Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell energia elettrica, noto come decreto Bersani. Alle sfide lanciate dall apertura del mercato, che nel nostro Paese ha imposto il ridimensionamento dell attività elettrica dell Enel, l Azienda ha risposto avviando una profonda trasformazione e riorganizzazione, con l obiettivo di ottimizzare il business tradizionale e bilanciarne la riduzione cogliendo nuove opportunità in business contigui o derivabili da attività di servizio. La riorganizzazione ha portato l Enel ad assumere una struttura di gruppo multi-utility, secondo un piano industriale impostato dal management già prima del decreto Bersani. La trasformazione è avvenuta attraverso: la costituzione di società separate per le attività di generazione, trasmissione, distribuzione e vendita di energia elettrica, in particolare con più società di produzione per la successiva cessione degli impianti; la trasformazione in società delle strutture tecnico-gestionali, cioè delle attività di servizio e gestione immobiliare, di telecomunicazione, di informatica e telematica, dell ingegneria e costruzioni e della ricerca, ciascuna di esse capace non solo di fornire servizi alle altre società del Gruppo, ma rivolta anche alla competizione e all acquisizione dei mercati esterni; la costituzione di società in settori contigui di sviluppo, quali l illuminazione pubblica, le attività post contatore, la gestione dei rifiuti e delle acque; lo scorporo delle attività di gestione della rete elettrica di trasmissione e di quelle relative alle centrali nucleari dismesse, attraverso la costituzione di società da conferire al Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica. 10 Molte delle nuove società del Gruppo si caratterizzano sotto il profilo ambientale per il contributo positivo che possono offrire allo sviluppo sostenibile. Tra esse spiccano: Erga con lo sviluppo delle energie rinnovabili; Enel.Hydro con la gestione razionale della risorsa acqua; Elettroambiente con il recupero energetico dai rifiuti; Enel.si con la razionalizzazione degli impianti post contatore e la diffusione delle elettrotecnologie efficienti; So.l.e. con le possibili ottimizzazioni dell illuminazione pubblica; Sei e Conphoebus con i benefíci ottenibili con l applicazione di soluzioni a elevata efficienza energetica negli edifici; WIND, ITnet ed Enel.it con il contributo che i sistemi informatici e di telecomunicazione offrono alla riduzione della mobilità delle persone; Cesi con la ricerca dedicata allo sviluppo di soluzioni tecnologiche ambientalmente avanzate per il sistema elettrico; Sfera con la formazione del personale anche in campo ambientale. Rapporto ambientale 1999

Enel SpA produzione di energia elettrica Enel Produzione Enelpower impiantistica e sviluppo progetti produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili geotermiche e alternative Erga Elettroambiente riciclo rifiuti con produzione di energia elettrica produzione di energia elettrica Eurogen Enel.Hydro (ex ISMES) progettazione, realizzazione e gestione di reti idriche produzione di energia elettrica Elettrogen Sei servizi per le imprese e immobiliari produzione di energia elettrica Interpower Dalmazia Trieste gestione immobiliare trasmissione di energia elettrica Terna Conphoebus Enel.it impianti fotovoltaici e tecnologie per gli immobili servizi informatici e telematici distribuzione e vendita di energia elettrica Enel Distribuzione Sfera formazione e sviluppo risorse aziendali vendita di energia elettrica a clienti idonei Enel Trade CESI servizi specialistici e ricerca per il settore elettrico illuminazione pubblica So.l.e. WIND telecomunicazioni servizi e manutenzioni elettriche Enel.si (ex Se.m.e.) ITnet internet provider 11 La nuova articolazione organizzativa

La politica ambientale L Enel già da alcuni anni ha impostato e perseguito una politica ambientale tradotta in una serie di iniziative che hanno consentito di ottenere un progressivo e significativo miglioramento delle prestazioni ambientali in tutti i campi di attività. Ciò è testimoniato dal rapporto ambientale annuale, strumento consolidato pubblicato dal 1996, con il quale vengono riportati le iniziative e i risultati conseguiti dal Gruppo Enel. Le profonde modifiche dell articolazione organizzativa, avvenute principalmente nel corso del 1999, comportano che le diverse società del Gruppo, pur con business diversificati, perseguano obiettivi di politica ambientale coerenti tra loro e con quelli strategici della holding. Questi ultimi, più avanti riportati, sono essenzialmente quelli degli anni precedenti, con i necessari adattamenti derivanti dalla configurazione assunta dal Gruppo Enel. La politica ambientale del Gruppo sarà quindi rafforzata e congruente con l esigenza di assicurare uno sviluppo industriale sostenibile. Essa si baserà su princípi e obiettivi consapevolmente assunti da ciascuna società, che dovrà così assicurare prodotti e servizi di qualità e a prezzi competitivi assieme a un elevata tutela dell ambiente. Ciò deriva non solo da un principio etico, ma anche dalla consapevolezza che l ambiente può rappresentare un vantaggio competitivo in un mercato sempre più allargato ed esigente nel campo della qualità e dei comportamenti. Princípi La tutela dell ambiente e della salute e sicurezza dei lavoratori è uno dei criteri che concorrono al processo decisionale aziendale e non è limitata ai soli aspetti regolati dalle normative Il perseguimento di elevati standard ambientali è in sintonia con il miglioramento dell efficienza delle prestazioni e costituisce un elemento portante della valorizzazione e della redditività delle società del Gruppo. Obiettivi strategici Impiego razionale ed efficiente delle risorse energetiche e delle materie prime Utilizzazione di processi e tecnologie costituenti le best practices a livello internazionale per prevenire e/o ridurre gli impatti ambientali Ottimizzazione del recupero dei rifiuti Introduzione sistematica di schemi ufficialmente riconosciuti per la gestione ambientale nelle diverse attività Valorizzazione delle potenzialità dell energia elettrica per lo sviluppo sostenibile Attenzione all inserimento paesaggistico dei nuovi impianti nel territorio e miglioramento di quelli esistenti Ricerca per il continuo miglioramento delle tecnologie e delle conoscenze Comunicazione con i cittadini e le istituzioni sulla gestione ambientale dell impresa Formazione e sensibilizzazione dei dipendenti per lo svolgimento delle proprie mansioni in maniera ambientalmente responsabile. 12 Rapporto ambientale 1999

Le risorse e gli strumenti L organizzazione per l ambiente La responsabilità ambientale nel Gruppo Enel è collocata a livello di holding, con i compiti principali di definizione e aggiornamento delle politiche ambientali, elaborazione di linee guida di attuazione per le società del Gruppo, monitoraggio, reporting e analisi dei dati ambientali, collaborazione con organismi e istituzioni nazionali e internazionali di settore. In ciascuna società, in relazione ai compiti e alle specifiche problematiche, sono individuate figure professionali di riferimento o strutture operative in campo ambientale. In particolare, nelle società di produzione, per le peculiari caratteristiche di interferenze ambientali sul territorio, è prevista, nelle realtà più significative, una responsabilità ambientale e di sicurezza e salute a livello di unità produttiva (centrale termoelettrica o nucleo idroelettrico) e un presidio in sede centrale societaria. La spesa ambientale Le risorse economiche destinate all ambiente nel 1999 sono stimate dell ordine di 1.300 miliardi di lire (circa 670 milioni di euro) per gli investimenti e dell ordine di 1.400 miliardi di lire (circa 720 milioni di euro) per le spese correnti. Rispetto al 1998 gli investimenti sono rimasti dello stesso ordine di grandezza, mentre è leggermente diminuita la spesa corrente, essenzialmente a causa della congiuntura del mercato dei combustibili (ridotto divario tra i costi dei combustibili ad alto tenore di zolfo e quelli a tenore di zolfo basso o nullo). In continuità con i criteri guida riportati nei rapporti ambientali degli anni precedenti, le spese ambientali sono quelle relative alla tutela dell ambiente esterno, indipendentemente dal fatto che siano dettate dalla necessità di adempiere a norme di legge in materia di protezione ambientale o invece da decisioni volontarie dell impresa. Non sono compresi i costi legati alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. Ripartizione investimenti ambientali per settore di attività Produzione termo 66,5% Altri 3,8% Rete elettrica 29,7% Tra gli investimenti ambientali più significativi sostenuti nel 1999 sono compresi: quelli di miglioramento ambientale degli impianti termoelettrici in esercizio, dell ordine di 700 miliardi di lire (circa 360 milioni di euro), e per le installazioni di tutela ambientale dei nuovi impianti, dell ordine di 200 miliardi di lire (circa 100 milioni di euro), complessivamente pari a circa il 75% del totale degli investimenti del settore termoelettrico; quelli per la rete elettrica, che hanno raggiunto circa 390 miliardi di lire (circa 200 milioni di euro), pari a oltre il 10% degli investimenti totali sulla rete; a tale importo hanno contribuito principalmente, per circa 350 miliardi di lire (circa 180 milioni di euro), gli interventi sulla rete in media tensione e in bassa tensione per l adozione di cavo aereo isolato o interrato. 13 Le risorse e gli strumenti

Investimenti in impianti termoelettrici per miglioramento ambientale percentuale del totale degli investimenti in impianti termoelettrici 31% 1995 51% 1996 60% 1997 61% 1998 74% 1999 Le spese ambientali correnti del 1999 includono: quelle per l esercizio di tutti gli impianti, dell ordine di 250 miliardi di lire (circa 130 milioni di euro), valore che comprende sia i costi di gestione delle apparecchiature e dei sistemi aventi funzioni ambientali, sia i costi di smaltimento dei rifiuti, sia i costi del personale dell Enel e delle imprese coinvolte in queste attività, per la gran parte relativi agli impianti di produzione; le tasse ambientali: sulla produzione termoelettrica ha pesato un onere dell ordine di 70 miliardi di lire (circa 35 milioni di euro) quale tassa sulle emissioni di SO 2 e NO X e dell ordine di altri 70 miliardi di lire (circa 35 milioni di euro) per la carbon tax sui combustibili fossili; le spese sostenute per motivi riconducibili all ambiente, come quelle derivanti dal rispetto di convenzioni e accordi locali stipulati per l ambiente, con un onere dell ordine di 80 miliardi di lire (circa 40 milioni di euro); l impiego di combustibili a ridotto tenore di zolfo utilizzati per motivazioni ambientali specialmente gas naturale in tutti i casi in cui la sua utilizzazione non è obbligata per motivi tecnologici con una maggiore spesa dell ordine di 900 miliardi di lire (circa 470 milioni di euro); i costi sostenuti per la dismissione degli impianti nucleari e la chiusura del ciclo del combustibile, dell ordine di 80 miliardi di lire (circa 40 milioni di euro). Sono assimilabili a spese ambientali anche gli incentivi corrisposti per legge all energia elettrica ceduta alla rete Enel da impianti alimentati da fonti rinnovabili e assimilate, peraltro non gravanti sul bilancio dell Enel, che hanno comportato un esborso pari a circa 1.260 miliardi di lire (circa 650 milioni di euro). Il reporting La raccolta, l elaborazione e l analisi dei dati ambientali costituiscono uno strumento fondamentale per la valutazione delle prestazioni ambientali, per il monitoraggio dell implementazione della politica ambientale del Gruppo da parte delle singole società e per il processo continuo di messa a punto degli obiettivi e di riorientamento delle politiche. In tale senso, le unità che operano nell ambito dell attività elettrica già partecipano a una raccolta di dati con periodicità trimestrale. Al reporting si deve naturalmente la maggior parte delle informazioni quantitative contenute nel Rapporto ambientale. A tale proposito, la metodologia per la raccolta informatizzata dei dati utilizzata negli anni precedenti è stata rivista per tenere conto delle modificazioni avvenute nel Gruppo Enel nell anno trascorso; ulteriori messe a punto saranno necessarie con il procedere della riorganizzazione societaria. 14 I sistemi di gestione ambientale I sistemi di gestione ambientale sono sempre più uno strumento strategico, in quanto la complessità delle tematiche ambientali, che coinvolgono le imprese in maniera diretta e indiretta, rende sempre più evidente la necessità di dotarsi di strumenti per la gestione quotidiana delle operazioni e delle decisioni atte a prevenire o comunque limitare l impatto delle proprie attività sull ambiente. È con questa consapevolezza che l Enel si è prefissa l obiettivo di rendere registrabili EMAS entro il 2000 impianti di produzione per almeno il 50% della potenza installata. L EMAS è infatti il sistema comunitario di ecogestione e audit al quale le imprese possono aderire volontariamente e richiedere per i propri siti una certificazione indipendente di conformità. Nel 1999 sono proseguite le attività, avviate negli anni precedenti, per l introduzione Rapporto ambientale 1999

di sistemi di gestione ambientale; esse hanno interessato 21 siti termoelettrici, 3 siti geotermoelettrici e 3 siti idroelettrici (che includono anche più centrali su una stessa asta fluviale). In particolare nel 1999 è stata ottenuta la certificazione EMAS per la centrale termoelettrica di La Casella (Emilia) e per gli impianti idroelettrici del Cordevole (Veneto), che avevano già ottenuto la conformità alla norma ISO 14001 sui Sistemi di Gestione Ambientale. Si tratta rispettivamente del primo sito termoelettrico e del primo sito idroelettrico ad avere ottenuto la registrazione EMAS in Italia. Tra le ricadute positive dell introduzione di sistemi di gestione ambientale negli impianti di produzione non può essere sottaciuto, oltre all acquisizione di nuove professionalità, il coinvolgimento e la soddisfazione sia del personale sia del management, che ne hanno ben compreso le potenzialità di miglioramento delle prestazioni. La formazione Le attività di formazione ambientale costituiscono uno strumento fondamentale per le conoscenze e per la crescita della sensibilità del personale ai fini di un corretto svolgimento delle mansioni a tutti i livelli. Complessivamente nel 1999 sono state dedicate all ambiente oltre 34.000 ore di formazione. A tale valore si sommano le circa 440.000 ore complessive di formazione dedicate alla salute e alla sicurezza nell ambiente di lavoro. Nel 1999 è stata avviata la formazione a distanza su temi ambientali con la realizzazione e la messa a disposizione, sulla rete informatica interna, di un primo modulo che riguarda l effetto serra e i cambiamenti climatici. La ricerca La ricerca è un importante strumento di politica ambientale in quanto finalizzata a fornire soluzioni in grado di migliorare le prestazioni. Da un punto di vista generale, le attività di ricerca ambientale svolte dall Enel possono essere schematizzate come segue: analisi di compatibilità ambientale del sistema elettrico, attraverso il monitoraggio e la modellistica; sistematico miglioramento delle prestazioni ambientali, attraverso il controllo integrato dell inquinamento, lo sviluppo di innovazioni e l introduzione di tecnologie d avanguardia, che forniscano anche vantaggi competitivi; definizione di prospettive di sviluppo sostenibile del sistema elettrico, attraverso il contenimento degli effetti climatici, la razionalizzazione dell uso delle risorse, il contenimento e la valorizzazione dei rifiuti, la valorizzazione delle elettrotecnologie efficienti, la tutela e la valorizzazione della biodiversità. Alcune attività rivestono la specifica funzione di orientare le scelte aziendali, mentre altre mirano a fornire contributi di carattere generale per l intero settore elettrico e per tutti i suoi operatori. Dal 1 gennaio 2000 le attività del Gruppo Enel appartenenti a quest ultimo tipo (la cosiddetta ricerca di sistema ) sono confluite nella Cesi; esse saranno finanziate da un apposita quota della tariffa elettrica. 15 Le risorse e gli strumenti

I principali risultati e le iniziative per lo sviluppo sostenibile

In conformità con i princípi e gli obiettivi di politica ambientale, anche nel 1999 l Enel ha puntato sull impegno di coniugare lo sviluppo delle proprie attività con la compatibilità e la sostenibilità ambientale: impegno che si è tradotto in un ulteriore miglioramento delle prestazioni ambientali in tutti i campi di attività, come risulta dalla messe di dati contenuti nel capitolo Il bilancio ambientale e gli indicatori al quale si rimanda per il quadro completo e dettagliato di tutti i risultati. In esso, come per gli anni passati, sono infatti riportate tutte le serie storiche relative a risorse consumate, processo, prodotto e interazioni, oltre a una serie di indicatori. In questo capitolo sono illustrati i risultati e le iniziative che maggiormente hanno caratterizzato l anno trascorso. 18 Rapporto ambientale 1999

Il contributo al contenimento dell effetto serra I recenti progressi dei negoziati internazionali hanno trasferito il tema della CO 2 e dell effetto serra dalla sfera scientifica a quella delle strategie d intervento. Nell ambito del Protocollo di Kyoto (dicembre 1997) l UE si è infatti impegnata a ridurre nel 2008-2012 le proprie emissioni di gas serra dell 8% rispetto al 1990. Uno specifico accordo comunitario ha attribuito all Italia un obiettivo di riduzione del 6,5%. In questo quadro, la delibera CIPE del novembre 1998 Linee guida per le politiche e misure nazionali di riduzione delle emissioni dei gas serra pone al settore termoelettrico, per lo stesso periodo 2008-2012, rispetto all andamento tendenziale, l obiettivo di ridurre le emissioni di CO 2 di 20-23 milioni di tonnellate; al settore energetico in genere l obiettivo di evitare l emissione di 18-20 milioni di tonnellate di CO 2 tramite il maggior uso delle fonti rinnovabili. Al fine di valorizzare al massimo il proprio contributo, il Gruppo Enel intende stipulare un accordo volontario con il Governo, strumento esplicitamente previsto nella suddetta delibera CIPE. La posizione dell Enel è di consapevolezza del ruolo attivo che l azienda può svolgere e l Enel intende svolgerlo coniugandolo con le esigenze economiche. Ciò è possibile valorizzando al massimo le opportunità offerte dalla natura globale del fenomeno effetto serra, per cui il luogo dove le emissioni si verificano non ha importanza ai fini delle potenziali conseguenze sul clima. In questo spirito, il Protocollo di Kyoto ha introdotto alcuni strumenti di flessibilità, tra cui l emissions trading assume particolare rilievo a livello nazionale ed europeo, tanto che, a marzo 2000, la Commissione Europea ha pubblicato un libro verde sul tema. Altro importante elemento è la possibilità di perseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni facendo ricorso ad azioni indirette, come, ad esempio, il maggior uso di elettrotecnologie efficienti in sostituzione di tecnologie meno efficienti, sia elettriche sia basate sull uso diretto di combustibili fossili. Tutto quanto detto rende il tema dell effetto serra trasversale rispetto alle società del Gruppo Enel, coinvolgendo varie unità aziendali, oltre quelle di produzione termoelettrica. Riduzione delle emissioni di gas serra Emissioni specifiche nette di CO2 della produzione Enel g/kwh L incremento dell uso del gas naturale e il maggior peso della produzione da fonti rinnovabili sono i principali fattori che nel 1999 hanno portato a una riduzione delle emissioni di CO 2 rispetto al 1998, in presenza di una produzione termoelettrica sostanzialmente invariata: oltre il 4% sia in termini assoluti sia in termini specifici, cioè per ogni kwh prodotto. Rispetto al 1990, anno di riferimento per gli obiettivi di Kyoto, le riduzioni sono dell 8% in termini assoluti e del 13% in termini specifici. 636 19 1990 1991 1992 603 1993 599 1994 590 1995 589 1996 611 1997 588 1998 580 1999 575 551 Il contributo al contenimento dell effetto serra

Produzione netta Enel da fonti rinnovabili milioni di kwh 23.425 1990 33.329 1991 32.426 1992 31.877 1993 34.138 1994 29.110 1995 33.372 1996 32.460 1997 32.459 1998 35.488 1999 In particolare, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili riduce la necessità di ricorrere ai combustibili fossili e quindi consente anche di contenere le emissioni di gas serra. Rispetto al 1998, nel 1999 il Gruppo Enel ha incrementato la propria produzione netta da fonti rinnovabili di oltre il 9%, grazie soprattutto al fatto che le precipitazioni dell anno hanno consentito una maggiore produzione idroelettrica. Un contributo in progressiva crescita proviene anche dalle fonti geotermica, eolica e solare, con un aumento del 4% dal 1998 al 1999 e del 36% negli ultimi dieci anni. In particolare, si segnala l entrata in servizio di due nuovi impianti geotermici e dell ultimo sottocampo dell impianto fotovoltaico di Serre (SA). Coinvolgimento delle unità operative dell Enel Nel 1999 è stato tenuto un seminario interno al Gruppo Enel per il top management e i responsabili di diverse unità aziendali sulle conseguenze e opportunità derivanti dall applicazione del Protocollo di Kyoto. In particolare, sono stati analizzati in dettaglio i meccanismi di flessibilità introdotti da tale Protocollo: quelli basati sui progetti (joint implementation e clean development mechanism) e quelli di mercato (emissions trading). Al seminario hanno fatto seguito iniziative a vari livelli su alcuni temi specifici. È stato predisposto uno schema per applicare l emissions trading all interno del Gruppo Enel, coinvolgendo anche unità aziendali diverse da quelle di produzione termoelettrica. Lo scopo è riuscire a cogliere, attraverso il riconoscimento dei crediti di emissione, le potenzialità offerte da azioni di riduzione indiretta, quali la produzione da fonti rinnovabili, la riduzione delle perdite sulle reti elettriche, la diffusione di elettrotecnologie efficienti. È previsto che questo schema venga perfezionato nel corso del 2000, anche per tenere conto del nuovo assetto del settore elettrico. Un altra iniziativa mira a considerare, nelle valutazioni di convenienza di attività all estero, anche i crediti di CO 2 che potrebbero essere generati qualora tali attività venissero riconosciute dalle autorità come progetti di joint implementation o di clean development mechanism. Una prima applicazione è stata fatta per il progetto di costruzione di una centrale idroelettrica in Albania da parte di Enelpower. 20 Inventario delle emissioni di gas serra Nel 1999 sono stati predisposti le linee guida aziendali e gli strumenti per il calcolo e l archiviazione delle emissioni di gas serra e dei relativi indicatori, adattando al caso Enel quanto ufficialmente riconosciuto e adottato a livello internazionale da parte delle Nazioni Unite. Vi si tiene conto anche dei crediti derivanti da azioni che indirettamente comportano una riduzione delle emissioni, quali, ad esempio, la produzione da fonti rinnovabili, la riduzione delle perdite di rete e iniziative sul lato della domanda. Gli strumenti approntati consentiranno altresì di gestire la contabilità degli scambi effettuati nell ambito di meccanismi di emissions trading interni ed esterni al Gruppo Enel e faciliteranno il monitoraggio dei risultati del Gruppo stesso e il loro riconoscimento da parte delle Autorità. Attività di ricerca Nel 1999 l Enel ha svolto diverse attività di ricerca nel campo dell effetto serra. Alcune di queste attività rispondono a specifici interessi aziendali, quali l analisi di fattibilità tecnico-economica di tecnologie di rimozione della CO 2 dai fumi delle centrali termoelettriche e l analisi di tecnologie esistenti per il recupero energetico dai rifiuti. Altre attività sono invece a cavallo tra l interesse aziendale e la ricerca di interesse più generale (la cosiddetta ricerca di sistema). Tra queste, si annoverano la valutazione del Rapporto ambientale 1999

potenziale di assorbimento della CO 2 con interventi forestali o agrari e lo studio del potenziale di assorbimento da parte di alghe di interesse industriale. Altre ancora sono infine tipiche della ricerca di sistema, quali il monitoraggio delle concentrazioni atmosferiche dei principali gas serra e la modellistica climatica. Attività internazionali Nel 1999 l Enel ha partecipato alla fase progettuale di una simulazione di emissions trading di Eurelectric (associazione delle imprese elettriche europee). Lo svolgimento vero e proprio della simulazione è attualmente in corso e riguarda due mercati paralleli di elettricità e diritti di emissione; è denominato Greenhouse gas and Electricity Trading Simulation (GETS2). GETS2 coinvolge, oltre quello elettrico, diversi altri settori industriali (petrolio, gas, acciaio, chimica, cemento, carta) e ha lo scopo di fornire un contributo ai negoziati internazionali che a novembre 2000, in occasione della Conferenza delle Parti dell Aja (COP6), dovrebbero portare a una definizione più chiara dei meccanismi di flessibilità di Kyoto. Gli attori della simulazione sono oltre trenta aziende virtuali che, sulla base delle proprie strategie, mirano a raggiungere i propri obiettivi di soddisfacimento della domanda e di rispetto dei limiti alle emissioni attraverso investimenti e sessioni periodiche di trading. Queste sessioni vengono svolte attraverso una piattaforma Internet appositamente progettata. Nel 1999 l Enel, come membro del Gruppo E7 (costituito dalle più importanti aziende elettriche del mondo), ha predisposto, insieme ad aziende elettriche di Paesi in via di sviluppo come la Cina, l Indonesia, la Tailandia, il Sudafrica, lo Zimbabwe e la Giordania, una proposta dell industria elettrica sui punti chiave dell attuazione dei meccanismi di flessibilità di Kyoto, da presentare alla COP6. Un particolare riguardo sarà dedicato ai progetti di clean development mechanism nei Paesi in via di sviluppo; saranno proposte, tra l altro, modalità concrete di calcolo dei crediti di CO 2 da riconoscere ai progetti. Questo è un aspetto di particolare rilievo, in quanto l entità dei crediti può influenzare la redditività dell investimento e quindi l effettiva realizzazione di un progetto. 21 Il contributo al contenimento dell effetto serra

L Enel partecipa a un iniziativa sui certificati verdi promossa da alcune aziende europee e denominata RECS (Renewable Energy Certificates System) che ha lo scopo, tramite un progetto pilota, di dimostrare la fattibilità di un tale sistema a livello europeo e di indicare i requisiti necessari per garantirne la funzionalità. Si tratta di un sistema che segue logiche di mercato e stimola riduzioni di costo, coniugandosi con le esigenze di chi deve operare in mercati energetici competitivi. L iniziativa si inserisce in un quadro in cui anche in Italia, come in altri Paesi europei, ci si è indirizzati verso un sistema di certificati verdi. Sulla base del decreto Bersani di ristrutturazione del settore elettrico, infatti, a partire dal 2002 i produttori termoelettrici e gli importatori di energia elettrica sono obbligati a immettere in rete anche una quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, obbligo da soddisfare con una quantità corrispondente di certificati verdi. 22 L impegno dell Enel nell Agenda 21 locale di Roma Nel 1992, alla Conferenza di Rio de Janeiro, 140 Paesi del mondo, tra cui l Italia, sottoscrivono l Agenda 21. I Paesi firmatari del documento si impegnano ad avviare processi consultivi con i propri interlocutori sociali, economici e culturali al fine di individuare le migliori strategie per uno sviluppo sostenibile. Con la carta di Aalborg (1994) molte città europee e italiane, tra cui Roma, aderiscono all iniziativa di attuare l Agenda 21 a livello locale ed elaborare un piano di azione ambientale. Caratteristica predominante di Agenda 21 locale è di essere un processo partecipativo che coinvolge tutti i settori produttivi e non della società (cittadini, associazioni locali, imprese) nella definizione e attuazione di un programma di azioni per raggiungere uno sviluppo urbano sostenibile. Nel 1999 l Amministrazione comunale di Roma ha avviato l Agenda 21 locale costituendo il Forum di consultazione per la definizione del Piano di Azione Ambientale della città. L Enel partecipa al Forum e ad alcuni gruppi di lavoro tematici (Gestione dei rifiuti; Politiche energetiche; Mobilità, Qualità dell aria, Rumore). In questo ambito, ha fornito suggerimenti al Comune di Roma sul ruolo dell elettricità nelle politiche di sostenibilità globale (uso razionale dell energia, incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, riduzione delle emissioni di gas serra, riduzione degli inquinanti atmosferici) e di sostenibilità locale (miglioramento della qualità dell aria e più in generale della qualità dell ambiente urbano). In particolare, l Enel ha proposto i seguenti due progetti: applicazione sul territorio comunale di modelli di valutazione dell efficacia di strategie volte al miglioramento della qualità dell aria in ambiente urbano attraverso un maggior ricorso al vettore elettrico; valorizzazione ambientale e culturale del sito idroelettrico di Castel Giubileo con la realizzazione di sentieri energia e natura, legati ai processi di produzione dell energia elettrica. Rapporto ambientale 1999

La riduzione delle emissioni inquinanti Emissioni complessive di SO2 migliaia di t 1.000 800 600 400 200 0 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 Limiti di legge: D.M. 105/87 D.M. 8.5.89 (quota parte Enel) Emissioni complessive di NOX migliaia di t 400 350 300 250 200 150 100 50 0 Limiti di legge: 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 D.M. 8.5.89 (quota parte Enel) Il tema delle emissioni inquinanti in atmosfera continua ad essere oggetto di attenzione in campo internazionale. La produzione termoelettrica è praticamente l unica attività dell Enel interessata da tale tematica, per l emissione dei prodotti della combustione, che contengono principalmente SO 2, NO X e polveri. Lo sforzo che l Enel sta sostenendo da alcuni anni per la riduzione delle emissioni atmosferiche è particolarmente elevato. La normativa nazionale derivante anche dalle direttive Comunitarie e dai protocolli internazionali disciplina già in maniera molto dettagliata la materia. Infatti la legislazione italiana ci pone tra i pochi Paesi al mondo che regolamentano con limiti puntuali i singoli impianti termoelettrici esistenti e non soltanto l insieme delle loro emissioni. A seguito del D.M. 12 luglio 1990 l Enel ha messo in atto un programma di riduzione delle emissioni degli impianti, che sarà completato entro il 2002. Il programma comporta provvedimenti gestionali e investimenti per il miglioramento degli impianti (cioè per prevenire all origine la formazione degli inquinanti o per effettuarne l abbattimento se presenti in eccesso nei prodotti della combustione) nonché la trasformazione di alcune sezioni con la tecnologia dei cicli combinati (caratterizzata da efficienza energetica elevata e basse emissioni). I provvedimenti messi in atto consistono in: continua messa a punto della combustione per prevenire la formazione di incombusti e polveri; installazione di sistemi e tecnologie di combustione a bassa emissione di NO X, in gran parte sviluppati e messi a punto dall Enel in collaborazione con l industria nazionale: a fine 1999 queste tecnologie erano installate su 59 sezioni termoelettriche per circa 23.000 MW complessivi; utilizzazione di combustibili con basso o bassissimo contenuto di zolfo: nel 1999 la quota di gas naturale e olio STZ è passata al 44,2% contro il 39,5% del 1998; installazione di impianti di desolforazione dei fumi sulle unità funzionanti a carbone: nel 1999 erano in servizio impianti per complessivi 4.800 MW contro i 3.800 MW dell anno precedente; installazione di impianti di denitrificazione dei fumi a completamento degli interventi sui sistemi di combustione, per complessivi 12.350 MW a tutto il 1999 contro i circa 10.000 MW del 1998; utilizzazione della depolverizzazione con interventi tecnologici e gestionali avanzati, sviluppati dall Enel per una migliore efficacia di captazione del materiale particolato (alimentazione a impulsi, sistemi di pulizia degli elettrodi, omogeneizzazione dei flussi, additivi). Emissioni complessive di polveri migliaia di t 60 50 40 30 20 10 0 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 Il perseguimento di questo programma, con l adozione dell insieme dei provvedimenti descritti ha consentito di ottenere a tutto il 1999 i seguenti risultati: adeguamento ai limiti puntuali di emissione di oltre il 62% della potenza installata a fronte di un obiettivo di legge per tale data del 60%, documentato dai sistemi di misura in continuo delle emissioni che sono stati installati su tutte le unità termoelettriche di potenza superiore ai 100 MW; riduzione progressiva delle emissioni in atmosfera derivanti dalle attività di produzione, sia come quantità complessive sia come quantità specifiche, per ogni kwh prodotto; con riferimento al 1998 si sono ottenute le seguenti riduzioni: biossido di zolfo (SO 2) -17% sul totale -15% in termini di g/kwh termoelettrici netti ossidi di azoto (NO X) -19% sul totale -17% in termini di g/kwh termoelettrici netti polveri -19% sul totale -17% in termini di g/kwh termoelettrici netti 23 La riduzione delle emissioni inquinanti

mantenimento di buoni livelli di qualità dell aria attorno alle centrali termoelettriche, documentato dalle misure effettuate in continuo dalle 30 reti di rilevamento, la maggior parte delle quali è in funzione da oltre vent anni attorno a tutti i principali impianti termoelettrici dell Enel; conferma del buon livello di qualità dell aria attorno alle centrali dai risultati ottenuti con le reti sperimentali di monitoraggio biologico, cioè reti costituite da sensori vegetali sensibili agli inquinanti, quali in particolare i metalli pesanti, attivate su vaste aree attorno agli impianti di Civitavecchia, Monfalcone, Montalto di Castro, Rossano Calabro, Trino Vercellese. Ai risultati ottenuti ha concorso, come già accennato nel caso della riduzione della CO 2, la crescita della produzione da fonti rinnovabili, aumentata dal 1998 al 1999 di oltre 3 miliardi di kwh, che ha consentito di evitare un equivalente produzione termoelettrica. Oltre ai provvedimenti citati per contenere le emissioni provenienti dalle attività di produzione, l Enel ha intrapreso una serie di iniziative anche in altri campi. Si riportano qui di seguito due significativi esempi che dimostrano come la cultura di tutela dell ambiente si possa coniugare con gli obiettivi di miglioramento dell efficienza complessiva. Queste iniziative hanno consentito di ridurre emissioni associate ad attività che interessano prevalentemente ambiti urbani e quindi, in termini relativi, di maggiore significato ambientale. La Sei SpA, cui fa capo il patrimonio immobiliare e, in 16 grandi aree urbane, anche la relativa gestione, ha provveduto alla conversione degli impianti di riscaldamento da gasolio a gas naturale in circa il 30% degli edifici e ha avviato l installazione di impianti di condizionamento che utilizzano pompe di calore ad alimentazione elettrica, caratterizzate da elevato rendimento. È stato rinnovato in tutto il territorio nazionale l autoparco; ciò ha comportato la dismissione di circa 40.000 mezzi con età media di 7-8 anni e la razionalizzazione del parco. Le esigenze del Gruppo sono peraltro soddisfatte con formule di leasing da operatori del settore, che consentono di disporre di veicoli molto recenti e quindi sempre dotati dei più aggiornati accorgimenti o dispositivi in materia di limitazione delle emissioni. Attualmente il parco è composto da circa 28.000 mezzi. Considerando le minori emissioni dei più moderni veicoli, in larga massima si può stimare che tale operazione, avviata nel 1998, ha consentito di ridurre complessivamente di circa il 75% le emissioni degli autoveicoli dell Enel. 24 Rapporto ambientale 1999

I campi elettromagnetici: gli interventi sulla rete elettrica e sugli impianti di telecomunicazione La crescente attenzione che l opinione pubblica italiana ha rivolto in questi ultimi anni ai possibili effetti dei campi elettromagnetici vede coinvolte molte delle attività indispensabili per un Paese moderno. La società ha infatti bisogno del trasporto e dell utilizzazione dell energia elettrica sia per l industria sia per gli usi domestici, come pure della trasmissione via etere di segnali per radio, televisione, apparecchiature radar, telefonia mobile. La problematica dei campi elettromagnetici coinvolge l Enel per le implicazioni sulla rete elettrica e sulle strutture per la trasmissione di segnali, tra cui quelle della telefonia di WIND. Il dibattito sui campi elettromagnetici ha assunto nel nostro Paese dimensioni che non hanno riscontro in altre nazioni. Ciò ha portato tra l altro a numerose iniziative di legge sia a livello regionale che parlamentare. Di particolare rilievo è il disegno di legge quadro di iniziativa governativa che introduce anche la tutela dai cosiddetti effetti a lungo termine e che prevede successivi decreti con le indicazioni di nuovi limiti. In una situazione così complessa, l Enel ha messo a disposizione informazioni, dati e valutazioni per permettere che il decisore abbia un quadro quanto più possibile completo. Il contributo alla ricerca sui campi elettromagnetici In un contesto di incertezze sull esistenza di relazioni causali tra campi elettromagnetici ed effetti oncogeni a lungo termine, le ricerche proseguono su diversi filoni a livello internazionale. Ne è un esempio l EMF International Project dell Organizzazione Mondiale della Sanità, iniziato nel 97 e che si completerà nel 2005. Da parte sua l Enel svolge un intensa attività di ricerca nel settore ingegneristico, finalizzata, oltre che all approfondimento delle conoscenze sulla caratterizzazione dell esposizione umana ai campi, allo studio di soluzioni impiantistiche e di tecnologie che consentano, in applicazione di un principio precauzionale, di ridurre i livelli di campo magnetico generati dai sistemi di trasmissione e distribuzione. Tali studi si inseriscono, ovviamente, in un quadro di ricerche ad ampio spettro che ha tra gli obiettivi quello di migliorare l inserimento delle linee elettriche nell ambiente e che comprende, oltre alla riduzione dei campi magnetici, importanti temi quali il contenimento dell occupazione di spazio e la riduzione dell impatto visivo sul paesaggio, nonché l utilizzazione del minimo di linee per trasportare il massimo di energia elettrica. Nell alta frequenza, WIND, pur nata con i massimi standard di qualità e di sicurezza, è attiva sul fronte della ricerca con il finanziamento di Elettra 2000, il consorzio di ricerca sostenuto anche da Fondazione Guglielmo Marconi, Tim, Omnitel e Università degli Studi di Bologna. Elettra 2000 è un ente che opera con l appoggio scientifico del Centro universitario per lo studio delle interazioni tra campi elettromagnetici e biosistemi (Icemb), nato per approfondire le tematiche sull impatto sanitario, ambientale e sociale delle onde elettromagnetiche emesse da sistemi di telefonia. Inoltre, WIND persegue costantemente gli obiettivi di qualità nelle emissioni elettromagnetiche e partecipa ai gruppi di lavoro istituiti a questo scopo con decreto ministeriale (Network Italiani, ISPESL, ANPA). 25 La rete elettrica La rete elettrica riveste una grande importanza per il Paese, si tratta infatti di un infrastruttura che deve crescere di pari passo con le esigenze di sviluppo socio-economico e che raggiunge capillarmente pressoché la totalità del territorio. Si rileva come, generalmente, le pianificazioni urbanistiche non prendano in considerazione le necessità della rete elettrica, dandone per scontato l adeguamento alle nuove esigenze. L accresciuta sensibilità paesaggistica e ambientale dei cittadini e il timore di potenziali rischi spesso non bilanciato dalla consapevolezza delle necessità delle opere per il territorio hanno nel tempo reso più problematica la localizzazione delle linee. I campi elettromagnetici: gli interventi sulla rete elettrica e sugli impianti di telecomunicazione

Per questi motivi l Enel si sta adoperando con gli Enti Locali per integrare la pianificazione dell attività elettrica con quella urbanistica, in modo che gli sviluppi territoriali tengano conto, sin dalle fasi preliminari, delle conseguenti necessità di potenziamento della rete. Come primi risultati, in Emilia Romagna, i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale di alcune province tengono conto della rete elettrica. Anche in altre regioni, come la Liguria, le Marche, il Piemonte e la Toscana, si sono attivate iniziative in tal senso. Per favorire un rapporto sempre più trasparente e costruttivo sono state intraprese iniziative anche per l istituzione di catasti elettrici regionali, come sta avvenendo in Emilia Romagna, Piemonte e Liguria. La rete elettrica Enel Tramite le società Terna ed Enel Distribuzione (costituite nel 1999), l Enel è proprietaria della maggior parte della rete di trasmissione nazionale e di gran parte delle reti di distribuzione. La rete di trasmissione nazionale costituisce l ossatura principale del sistema di trasporto dell energia elettrica, è alimentata dagli impianti di produzione, si interconnette con le reti elettriche dei Paesi confinanti (permettendo, fra l altro l accrescimento dell affidabilità del sistema elettrico del nostro Paese) e alimenta la rete di distribuzione in alta tensione. A seguito del D.M. Determinazione dell ambito della rete di trasmissione nazionale del 25 giugno 99, la rete di trasmissione Enel comprende 9.800 km di terne a 380 kv, circa 9.500 km di terne a 220 kv e circa 17.800 km di terne con tensione tra 220 kv e 120 kv che, individuate sulla base di criteri funzionali, risultano di interesse nazionale. Ne fanno parte anche 248 stazioni elettriche. Le reti di distribuzione ad alta tensione (per l Enel circa 20.000 km di linee in gran parte a 132 150 kv e 1.864 cabine primarie) e a media tensione (per l Enel circa 330.000 km di linee e oltre 400.000 cabine secondarie) costituiscono il sistema che ripartisce l elettricità necessaria ai fabbisogni locali per favorire lo sviluppo e la qualificazione delle diverse realtà. I clienti che presentano i maggiori consumi (ad esempio gli impianti siderurgici) sono alimentati direttamente con tali livelli di tensione. Le linee a bassa tensione (per l Enel oltre 700.000 km) costituiscono il sistema di distribuzione fino ai singoli clienti, un servizio indispensabile per uno sviluppo diffuso e per contribuire a una migliore qualità della vita. 26 L Enel, consapevole dell importanza dell energia elettrica per lo sviluppo sostenibile, in questi ultimi anni ha dedicato una sempre maggiore attenzione alla gestione e allo sviluppo ambientalmente corretto della rete. In accordo con i princípi di politica ambientale del Gruppo, per la rete elettrica vengono seguite linee di gestione prudente che prevedono l utilizzo delle tecniche progettuali più efficaci e l adozione delle tecnologie più avanzate, oltre a interventi di razionalizzazione della rete esistente. Per le nuove linee in bassa e media tensione si fa esteso ricorso alle soluzioni in cavo (conduttore dotato di guaina isolante) mentre, per le linee in alta tensione, i risultati migliori sono offerti dagli studi di dettaglio per una collocazione ottimale del tracciato. Infatti, le linee di alta tensione presentano una certa flessibilità di tracciato perché hanno uno sviluppo che può raggiungere anche decine di chilometri e perché interessano generalmente ambiti scarsamente antropizzati, diversamente dalle linee BT e MT, che, per la loro limitata estensione o perché si collocano in ambienti urbanizzati, hanno in genere tracciati obbligati. Inoltre, con l entrata in esercizio delle nuove realizzazioni e compatibilmente con la stabilità e l efficienza della rete, l Enel attua interventi di razionalizzazione a livello locale con conseguenti demolizioni di tratti di linee. Rapporto ambientale 1999