Economie e Competitività d Impresa ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE- A.A UNIVERSITA DI CATANIA

Documenti analoghi
Il costo di produzione

Parte quarta: Il governo d impresa: le principali decisioni imprenditoriali

Il costo di produzione

Le fonti di economie. 1

La teoria dell offerta

Lezione 12 Argomenti

MICROECONOMIA. Prof.ssa Carla Massidda

LE VARIABILI CHIAVE Organizzazione aziendale a. a. 2018/2019 1

Il comportamento delle imprese

ELEMENTI DI ECONOMIA TEORIA DEI COSTI

Prova di verifica Teoria della produzione ed equilibrio dell impresa

18/04/2018. Curve di costo nel BREVE BERIODO

LA FUNZIONE DI PRODUZIONE

Capitolo 6. La produzione. A.A Microeconomia - Cap. 6-1

Cap. 7 Processi strategici e le strategie di business LEADERSHIP DI COSTO. Rosaria Ferlito

CAPITOLO 4 MODELLI MICROECONOMICI E TEORIA DELL IMPRESA:FUNZIONE PRODUZIONE E FUNZIONE COSTO

CAPITOLO 4 MODELLI MICROECONOMICI E TEORIA DELL IMPRESA:FUNZIONE PRODUZIONE E FUNZIONE COSTO

I Costi di Produzione

ESERCITAZIONE 4 (5/11/2014)

Esercitazione: il costo di produzione e la produzione ottima

Le scelte del consumatore

Capitolo 7 I Costi di Produzione

Economia Politica (Mod I) Nota integrativa n. 3

Capitolo 13. I costi di produzione

I Costi di Produzione

Capitolo 2. Le attività primarie. La produzione

In un ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla, alla domanda a risposta aperta, e risolvere l esercizio.

Esercitazione 14 Aprile 2016 (Viki Nellas)

ECONOMIA APPLICATA ALL INGEGNERIA (Docente: Prof. Ing. Donato Morea)

RICHIAMI DI MICROECONOMIA

LA RICERCA DELL EFFICIENZA NELLA DETERMINAZIONE DELLA CAPACITA PRODUTTIVA. Capitolo n 5

Costi e scelta ottima

Microeconomia (C.L. Economia e Legislazione di Impresa); A.A. 2010/2011 Prof. C. Perugini

LA TEORIA DELL OFFERTA. Tecnologia e costi di produzione

Produzione. Perché si studia il comportamento delle imprese?

Economia e Gestione delle Imprese Parte IV Il processo di produzione e l impianto

Programma delle Lezioni

percorso 4 Estensione on line lezione 2 I fattori della produzione e le forme di mercato La produttività La produzione

Commercio internazionale con mercati non concorrenziali. Giuseppe De Arcangelis 2015 Economia Internazionale

Istituzioni di Economia a.a Le scelte del consumatore

LWG Cap. 2: Produzione, costi, massimizzazione del profitto

CAPITOLO 8. Le curve di costo

Corso di Economia e Gestione delle Imprese. Anno accademico

Lezioni di Microeconomia

Perché si studia il comportamento delle imprese? Produzione. Breve e Lungo Periodo. Funzione produzione. La teoria dell impresa. Funzione produzione

IMPRESE IN UN MERCATO CONCORRENZIALE. Capitolo 14

La teoria della produzione

Massimizzazione del profitto e offerta concorrenziale

ESERCITAZIONE 3: Produzione e costi

Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi

Note sul monopolio 1) Il monopolista fronteggia la domanda del mercato: diventa cruciale il concetto di ricavo marginale

Teoria dell impresa. La funzione di produzione di lungo periodo Nozione e rappresentazione di isoquanto

In una ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla e a una delle due domande a risposta aperta, e risolvere l esercizio.

Produzione. G. Pignataro Microeconomia SPOSI

1. La tabella seguente fornisce informazioni sulla produzione totale di gelati di un impresa: Costi Totali

In un ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla, alla domanda a risposta aperta, e risolvere l esercizio.

RICHIAMI DI MICROECONOMIA CAP

ECONOMIA URBANA. Valeria Costantini Facoltà di Architettura, Università Roma Tre. Contatti:

Struttura della presentazione

ESERCITAZIONE 4 (5/11/2014) ESERCIZIO 1

Economia Politica Microeconomia (ECN0006) 10 CFU a.a Eleonora Pierucci

Lezione 8 1. Introduzione

Capitolo 11 Concorrenza perfetta

I Costi di Produzione

Corso di «Ingegneria d Impresa» Sessione #2.2 «Management delle Risorse Fisico-Tecniche»

UNIVERSITA Mediterranea DI REGGIO CALABRIA. Corso di Laurea in Architettura CORSO DI ESTIMO. Proff. Francesco Calabrò, Lucia Della Spina

Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi

Principi di Economia - Microeconomia Esercitazione 4 Teoria della Produzione Soluzioni

Esercizi di Economia Industriale

Offerta in concorrenza perfetta: Cap.6

Teoria dell offerta. Offerta di beni ed equilibrio di mercato La produzione Minimizzazione dei costi

La teoria dell offerta

Elementi di Economia a.a Facoltà di Scienze Politiche - CdL in Sociologia Esercitazione del 16 Marzo 2011

INDICE CAPITOLO 1 IL SISTEMA ECONOMICO, LE REGOLE E GLI OPERATORI

Economia Politica. Appunti delle lezioni Massimo Carboni. L equilibrio di un impresa nel mercato concorrenziale

ISTITUZIONI DI ECONOMIA (a.a ) PROVE D ESAME

Teoria della Produzione. Prof.ssa Talamo

Esercizi per prendere maggiore confidenza con gli argomenti del corso

Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi

Capitolo 10 Costi. Robert H. Frank Microeconomia - 5 a Edizione. Copyright The McGraw-Hill Companies, srl

In una ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla e a una delle due domande a risposta aperta, e risolvere l esercizio.

P.A.S. Percorsi Abilitanti Speciali 2014 Facoltà di Giurisprudenza Ettore Peyron - Lezione N 1 C del CATEGORIE fondamentali della

ROSSI2079. Il reddito medio disponibile dei cittadini della Gran Bretagna

Esercitazione 21 Aprile 2016 (Viki Nellas)

Capitolo 6 Dietro l offerta: le imprese in un mercato concorrenziale

Potere di mercato. Sommario. Monopolio. Monopolio

4 a Esercitazione: soluzioni

Istituzioni di Economia Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale. Lezione 18 Monopolio

Economia Politica. Cap 13 I costi di produzione. Appunti delle lezioni Fabiano Schivardi

Le fonti della leadership di costo

La produzione. (R. Frank, Capitolo 9)

L ambito competitivo e l analisi di settore

IL VANTAGGIO COMPETITIVO NEI SETTORI MATURI

Organizzazione del capitolo

Capitolo 8 La teoria dell offerta: tecnologia di produzione e costi

Transcript:

Economie e Competitività d Impresa ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE- A.A 2011-2012 UNIVERSITA DI CATANIA

LEADERSHIP DI COSTO E COMPETITIVITA Alla base delle strategie competitive delle imprese e, in particolare, di quelle volte ad assicurare ala stessa la leadership di costo, vi sono alcuni fattori che si configurano come differenziali economici della competitività aziendale. In altri termini, nel momento in cui un impresa decide di perseguire una strategia di leadership di costo si pone la seguente domanda: su quali fattori è possibile agire in modo da ridurre i costi medi totali? Quali sono, quindi, le diverse leve che l impresa può attivare per ridurre i propri costi medi totali?

ECONOMIE D IMPRESA economie di ( ) indicano letteralmente riduzioni di costo per effetto di ( ) sono state identificate diverse fonti INTERNE di riduzione del costo medio totale, riconducibili, essenzialmente, alle seguenti : -ECONOMIE DI SCALA (tecniche e gestionali) -ECONOMIE DI SATURAZIONE -ECONOMIE DI SCOPO (RAGGIO DI AZIONE O VARIETA ) (tecniche e gestionali) -ECONOMIE DI APPRENDIMENTO

ECONOMIE DI SCALA (tecniche) Le economie di scala derivano dalla dimensione assunta dall impresa o dall impianto produttivo e rappresentano, per tale ragione, una decisione di tipo statico (quale deve essere la dimensione dell impianto produttivo che rende minimi i costi medi totali di produzione). Esse, inoltre, sono determinate in relazione ad un unica tipologia di prodotto ed assumono l esistenza di un contesto di mercato statico, contraddistinto da una stabilità della domanda.

R A P P R E S E N T A Z I O N E

Riportando sull asse delle ascisse i volumi di produzione e su quello delle ordinate il costo medio unitario di produzione, è possibile identificare le quantità di prodotto Xa, Xb, Xc, Xd, Xe che, per ogni impianto, rendono minimo il costo medio totale di produzione. Dal grafico risulta evidente che all aumentare della scala di produzione, ossia della dimensione dell impianto, il costo medio totale di produzione diminuisce. Dato un determinato stato delle tecniche, la curva esposta nel grafico rappresenta, quindi, le economie di scala tecnologiche conseguibili nel costo medio totale di produzione in un dato settore industriale. La quantità indicata dal punto Xe costituisce la capacità produttiva ottima in quanto questa scala di produzione permette di produrre al minimo costo medio di lungo periodo. Per tale motivo, tale quantità viene anche definita Dimensione ottima Minima

Rappresentazione della curva del CMT La quantità Xe costituisce l unica efficiente ed è quella che minimizza il costo medio totale di produzione (cemin). Le scale di produzione inferiori (Xd) o superiori (Xf) mostrano, infatti, dei costi medi totali più elevati (rispettivamente, cdmin e cfmin). Ciò è dovuto al fatto che nel caso di una dimensione o scala inferiore (Xd), l impresa non ha predisposto l impianto più efficiente, in grado cioè di garantire rendimenti maggiori e, quindi, costi medi totali di produzione inferiori. Nel caso, invece, di una dimensione maggiore dell impianto (Xf), l impresa sostiene costi aggiuntivi, dovuti al manifestarsi di diseconomie di scala

AC di breve e lungo periodo AC1 AC3 AC2

Condizioni a) L esistenza di una soglia minima di impiego di una risorsa In alcuni casi, una determinata risorsa può essere utilizzata in una quantità minima non modificabili (assenza di frazionabilità verso il basso); b) L uso ripetitivo di una risorsa senza oneri aggiuntivi In questo caso, l utilizzo di una determinata risorsa, in genere di tipo immateriale, può avvenire in modo ripetitivo e senza limiti, con il sostenimento di costi aggiuntivi, da parte dell impresa, nulli o di scarsa entità. È questo il caso di un brevetto, di un marchio o di un progetto industriale; c) Lo sfruttamento del livello di impiego ottimale di risorse combinate. riguarda Due distinti casi: da un lato, la combinazione di risorse il cui impiego non è frazionabile e, dall altro lato la crescita non proporzionale dei costi rispetto alle quantità prodotte;

Applicazioni ECONOMIE DI SCALA o Dimensione Calcolare 1) costi unitari di produzione in ipotesi di saturazione della c.p. pari a 100% e 75% 2) L impianto più conveniente nell ipotesi di produzione di 210.000 pezzi I confronti si devono fare a parità di tasso di utilizzazione della capacità produttiva installata.

1 UTILIZZAZIONE AL 100% DELLA CAPACITA PRODUTTIVA UTILIZZAZIONE AL 75% DELLA CAPACITA PRODUTTIVA

2

applicazione e scelta cioè come rapporto tra il costo marginale e il costo medio

Applicazione Rilevare la presenza di economie o diseconomie di scala C % C C C Q C' E C % Q Q Q C CM Q Delta C/Delta Q : C/ Q = MC/AC finche C (costo marginale) è più piccolo di CM (costo medio) si hanno economie di scala, quando C è maggiore di CM si hanno diseconomie di scala. Ec indica se siamo in presenza di economie di scala (valore <1, all aumento dell 10% della produzione corrisponde l aumento minore dell 10% dei costi) o di diseconomie di scala (valore >1, all aumento dell 10% della produzione corrisponde l aumento maggiore dell 1% dei costi).

Economie di scopo (tecniche) Vi sono economie di scope quando il costo totale della produzione ottenuta congiuntamente di x1 e x2 è minore della somma dei costi totali, sostenuti producendo separatamente x1 e x2, ossia quando: C(x1,x2) < C(x1,0) + C (0, x2)

Economie di scopo gestionali Le economie di scope possono scaturire dalla opportunità di ripartire risorse manageriali e organizzative sottoutilizzate in altri settori di attività. Le economies of scope scaturiscono anche dall accentramento di servizi amministrativi e di supporto presso la sede centrale dell impresa, che li fornisce alle altre unità di business del gruppo (Grant 2005). La rete distributiva, i sistemi informativi, la forza vendita e i laboratori di ricerca, consentono di realizzare economie di scope attraverso la loro condivisione nell ambito di diverse unità di business

Applicazione L impresa X produce conserve di pomodoro dal 1999. Nel 2009 l impresa decide di produrre conserve di frutta affermando che la produzione congiunta cumulata(pomodoro+frutta) condurrà ad una riduzione del Costo medio unitario di prodotto. Spiegare i motivi tecnici della scelta aziendale.

Economie di apprendimento Le economie di apprendimento sono le riduzioni di costo unitario dell output prodotto che conseguono all incremento della produzione cumulata Con esperienza si intende il numero cumulato di output prodotto fino alla data considerata

Economie di apprendimento l efficienza in termini di maggiore produttività che viene generata dai lavoratori, dalla specializzazione del lavoro e dall introduzione di nuovi metodi-tecniche; la riduzione dei costi generata dall introduzione in impresa di nuovi processi di produzione (come processi di automazione); la ricerca di standardizzazione o di cambiamenti/modifiche apportate al prodotto;

Rappresentazione

Economie di apprendimento Le economie di apprendimento si calcolano valutando la riduzione % dei costi ad ogni raddoppio della produzione cumulata

Analisi del BCG - 1974 Scala logaritmica

Limiti di applicazione in condizioni di: differenziazione di prodotto, strategie multiprodotto, elasticità e instabilità della domanda di mercato non è necessariamente detto che l esperienza venga acquisita con la meccanica ripetizione delle operazioni. Occorre una specifica volontà di alimentare l apprendimento. complessità delle operazioni. Si pensi ad un progettista per il quale l esperienza non si misura sulla base del numero di pezzi prodotti nell ambito di un singolo progetto, quanto piuttosto nel numero di progetti simili tra di loro che possono contribuire a generare esperienza (Volpato 2008). In questo caso il volume prodotto perde di significato.