LE VARIABILI CHIAVE Organizzazione aziendale a. a. 2018/2019 1
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- Angelo Pellegrini
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1 LE VARIABILI CHIAVE 1
2 Le variabili chiave: Il significato Il processo di PO è rivolto a individuare soluzioni organizzative efficaci/efficienti/eque relative alla rete interna / esterna Queste soluzioni organizzative sono costituite da specifici assetti di una o più variabili organizzative relative a divisione del lavoro e coordinamento Le variabili chiave servono per orientare la scelta del valore delle variabili organizzative 2
3 Lo schema di riferimento 3
4 Coerenza interna/esterna Un problema di PO può riguardare una/alcune/tutte le variabili organizzative è coerenza / complementarità E necessario valutare l insieme delle variabili chiave e comprenderne l effetto complessivo sulla/e variabile/i organizzativa/e 4
5 I fattori che influenzano le variabili chiave la strategia Ø posizionamento sulla filiera Ø strategia competitiva Ø composizione del portafoglio prodotti- servizi la tecnica Ø tecnologia e know- how Per la PO nel breve sono un dato 5
6 Le variabili chiave Il collegamento tra variabili chiave e variabili organizzative non è né univoco né deterministico: equifinalità isomorfismo: coercitivo, mimetico, normativo criteri di valutazione diversi da efficacia, efficienza ed equità Ambiente generale Ambiente rilevante o specifico 6
7 Le variabili di sfondo o di contesto: l ambiente generale Forze economiche Ø Tassi interesse, stato economia, disoccupazione, domanda, costo dei fattori, cambi, salari, struttura ed efficienza dei mercati, ruolo della PA, ecc. Forze tecnologiche Ø Disponibilità di strumenti e di conoscenze tecniche, scoperte scientifiche, infrastrutture, ecc. Forze politiche e ambientali Ø Leggi, regole per il commercio internazionale, ecc. Forze demografiche, culturali e sociali Ø Età, istruzione, stile di vita, cultura e valori di un popolo, ecc. 7
8 L ambiente rilevante o specifico È l insieme di forze esterne che incidono direttamente sulla definizione e sul raggiungimento degli obiettivi dell azienda: Ø Clienti e fornitori Ø Concorrenti Ø Sindacati Ø Distributori 8
9 Le variabili chiave: Modalità di analisi 1. Concetto;; 2. Fonti (consentono di apprezzare l intensità della presenza della variabile chiave) 3. Effetti 9
10 Le variabili chiave:tipi e azione (costi) economie di scala economie di specializzazione economie di raggio di azione COSTI DI PRODUZIONE incertezza insostituibilità e criticità delle risorse COSTI DI PRODUZIONE E COORDINAMENTO/ CONTROLLO potenziale di opportunismo interdipendenza numero di attività/attori e di relazioni COSTI DI COORDINAMENTO/ CONTROLLO 10
11 Le variabili chiave:economie di scala l diminuzione dei costi medi unitari di produzione all aumentare della scala o della dimensione delle attività di trasformazione COSTI MEDI UNITARI DI PRODUZIONE Curve di costo medio unitario di breve periodo DOM CAPACITA PRODUTTIVA riguarda: Ø processi di produzione fisica o trasformazione materiale Ø processi di trasformazione immateriale e di erogazione di servizi 11
12 Economie di scala Fonti indivisibilità dei fattori non proporzionalità del processo di trasformazione 12
13 Economie di scala Fonti soglia minima di impiego di una risorsa (pubblicità, ricerca di fornitori) uso ripetitivo di una risorsa senza oneri aggiuntivi (investimenti in risorse immateriali;; replicazione della stessa base di conoscenza) sfruttamento del livello di impiego ottimale di risorse combinate-combinazione di risorse (impianti in catena;; regola dei 2/3) forme di autoassicurazione 13
14 Economie di scala: Effetti Ampliamento unità/attività sui confini organizzativi Ø integrazione verticale (se economie di scala su insieme di fasi) Ø divisione del lavoro fra aziende (se economie di scala su una fase specifica) sulla organizzazione interna Ø centralizzazione delle risorse Ø aumento della dimensione delle unità organizzative 14
15 Economie di specializzazione: Concetto Benefici connessi alla replicazione nel tempo di una stessa attività da parte di una stessarisorsa. Questibenefici sitraducono in: 1) diminuzione dei costi medi unitari di produzione all aumentare della divisione del lavoro 2) maggiore qualità nello svolgimento delle attività complesse/difficili derivante dal miglioramento delle modalità di esecuzione generato dalla replicazione delle stesse un numero elevato di volte. 15
16 Economie di specializzazione Diminuzione dei costi medi unitari di produzione Ø Destrezza/velocità di esecuzione Ø Risparmi di tempo per il passaggio da un compito all altro Ø Riduzione dei tempi e dei costi di apprendimento Ø Utilizzo macchine dedicate Costi unitari di produzione Curva di apprendimento all 80% Curva di apprendimento al 70% Esperienza (volume di produzione cumulato) 1 16
17 Economie di specializzazione: Fonti apprendimento di tecniche apprendimento di orientamenti cognitivi ed emotivi coerenti specializzazione delle risorse tecnologiche (impianti dedicati) le economie di specializzazione sono dinamiche (apprendimento) 17
18 Economie di specializzazione Effetti e limiti Effetti affermazione di soluzioni organizzative basate sulla massima specializzazione (attore individuale o collettivo) Limiti: flessibilità (esigenza di adattamento a situazioni mutevoli) interdipendenza motivazione 18
19 Economie di raggio di azione Concetto Il costo della produzione congiunta di due o più prodotti è inferiore alla somma dei costi della produzione disgiunta di ognuno di essi C(x,y) < C(x,0) + C(0,y) Fonti Ø risorse tangibili e intangibili in eccesso Ø competenze organizzative 19
20 Economie di raggio di azione Effetti e limiti/condizioni l sui confini organizzativi Ø diversificazione appropriabilità da parte dell impresa non valorizzabilità sul mercato l sull organizzazione interna Ø fare cose diverse 20
21 Incertezza Differenza tra le informazioni necessarie e le informazioni disponibili o già in possesso dell organizzazione 21
22 Incertezza Fonti Fasi a monte del processo di esecuzione delle attività: chiarezza delle preferenze o obiettivi degli attori prevedibilità (variabili di contesto, stati del mondo) Fasi che riguardano il processo di esecuzione delle attività: relazioni di causa-effetto variabilità (tasso di cambiamento o volatilità) numero delle informazioni (complessità, varietà) Fasi a valle del processo di esecuzione delle attività: valutabilità delle prestazioni (input e output) 22
23 Incertezza Effetti l organizzazione interna Ø meccanismi di coordinamento Ø unità organizzative con grado di incertezza omogeneo al proprio interno e di dimensione minore l confini organizzativi Ø effetto dell incertezza sui costi di transazione (che rendono più conveniente l organizzazione interna) e sui costi di produzione (che rendono più conveniente il mercato). L internalizzazione è conveniente per le situazioni di incertezza intermedia. 23
24 Insostituibilità e criticità delle risorse Concetto Risorse che sono contemporaneamente uniche e critiche Ø Insostituibilità: impossibilità (o possibilità con oneri molto elevati) di rimpiazzare una risorsa utilizzata in un attività o in una relazione con un altra Ø Criticità: elevata rilevanza della risorsa per il funzionamento di un processo o per i suoi risultati riguarda risorse tecniche, umane, organizzative, di localizzazione 24
25 Insostituibilità e criticità delle risorse Fonti monopoli Ø naturale, economico- tecnico, differenziazione e innovazione specificità delle risorse Ø una risorsa o attività A è specifica rispetto a un attività B se il valore di A con B è superiore al suo valore in ogni potenziale impiego alternativo (quasi- rendita) 25
26 Insostituibilità e criticità delle risorse Effetti e limiti Riducono i costi di produzione ma aumentano i costi di coordinamento e controllo Le risorse insostituibili e critiche non posso essere governate da relazioni di mercato pu Ø difficile misurabilità del valore della prestazione Ø possibilità di comportamenti opportunistici Le risorse insostituibili e critiche non portano necessariamente alla integrazione verticale 26
27 Potenziale di opportunismo: Concetto comportamento che tradisce lo spirito di un accordo di cooperazione o di scambio attraverso: Ø promesse non creduteda chilefa Ø azioni che accrescono unilateralmente i propri benefici e danneggiano altri che non sono in condizionidi scoprirle o di reagire Ø inganni e bluff opportunismo ex-ante ed ex-post dipende dalla natura delle attività 27
28 Potenziale di opportunismo: Fonti conflitto di interessi (struttura del gioco) incertezza (sulla controparte;; sulla relazione) insostituibilità degli attori longevità della relazione istituzionalizzazione dei comportamenti 28
29 Potenziale di opportunismo: Effetti internalizzazione maggiore controllo formalizzazione (interna ed esterna) meccanismi forti di risoluzione dei conflitti separazione fra attività Ø divisione verticale del lavoro (micro) Ø controllore/controllato (meso) 29
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