Menopausa, alimentazione ed osteoporosi. Debora Rasio Sapienza Università di Roma - Az. Osp. S. Andrea



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Transcript:

Menopausa, alimentazione ed osteoporosi Debora Rasio Sapienza Università di Roma - Az. Osp. S. Andrea

Cambiamenti ormonali in menopausa Con la menopausa si assiste al declino della produzione ovarica di estrogeno e progesterone, accompagnato dall incremento di FSH ed LH Le surrenali e le cell adipose diventano la fonte primaria di produzione di estrogeni Diminuisce anche la produzione di testosterone prodotto sia a livello ovarico che a livello surrenalico; nel complesso, il livello di androgeni circolanti è circa dimezzato rispetto ai livelli pre-menopausali, si assiste però ad un iperandrogenismo relativo

Sintesi di androgeni, estrogeni e cortisone a partire dal colesterolo

Menopausa e cambiamenti ormonali In menopausa si assiste inoltre ad una riduzione del GH con globale riduzione degli stimoli accrescitivi operata su organi e tessuti sia dal GH che dagli estrogeni La tiroide spesso aumenta di volume, il TSH sale come da relativo ipotiroidismo Con la menopausa si ha l accelerazione o la comparsa dei fenomeni di invecchiamento

Menopausa e cambiamenti ormonali2 L FHS aumentato induce riassorbimento osseo (metà della perdita di osso di una donna occorre nei primi 5 aa di menopausa)* Gli estrogeni svolgono un ruolo importante nel mantenimento del tono dell osso poiché ne riducono il riassorbimento (le donne magre sono ad aumentato rischio osteoporotico) L aumento del TSH compensa parte della perdita ossea* *Curr Osteoporos Rep (2010) 8:205 211

Variazioni della massa ossea con l età

Segni della menopausa Aumento ponderale (secondario al rallentamento metabolico e funzionale) Re-distribuzione del grasso corporeo verso aree tipicamente maschili (tronco, addome, spalle, braccia) o in senso Cushingoide (gibbo, zona interscapolare, facies a luna piena) se eccesso di androgeni o anomalie del metabolismo glicidico Incremento livelli colesterolo tot, LDL, trigliceridi, riduzione del colesterolo buono Aumento della pressione arteriosa Riduzione della densità ossea (accentuata da terapia con inibitori dell aromatasi)

Fattori di rischio per l osteoporosi Ridotti estrogeni circolanti Magrezza Ereditarietà Inadeguata assunzione di calcio e vitamina D Inadeguata attività fisica Fumo Alcool Ipertiroidismo e supplementazione con ormone tiroideo Farmaci quali corticosteroidi e inibitori aromatasi

Sostegno della fisiologia L osso è una struttura permanente in equilibrio dinamico con l ambiente, il suo indebolimento in età avanzata attesta un impoverimento generale organico Una dieta monotona e carente (es: dieta dissociata) difficilmente può preservare l integrità ossea

Sostegno della fisiologia2 Andando avanti con l età la fisiologia si orienta non più verso la costruzione o anabolismo ma verso la distruzione o catabolismo Rallenta il metabolismo, rallenta l eliminazione di sostanze tossiche, i sistemi enzimatici invecchiano, aumenta ii ristagno con ulteriore rallentamento metabolico, aumenta l ossidazione L alimentazione deve dare segnali per continuare a stimolare le funzioni e deve proteggere

Approccio nutrizionale all osteoporosi Assicurare l apporto di calcio biodisponibile (tuttavia il consumo di abbondante latte e derivati non ha effetto protettivo) Assicurare adeguato apporto di micronutrienti (in particolar modo vitamina D e vitamina K) Aumentare consumo di cibi alcalini Attivazione epatica per favorire le produzione di cataboliti intermedi del metabolismo degli estrogeni

Approccio nutrizionale all osteoporosi2 Stimolare la funzione tiroidea Le proteine animali hanno un ruolo anabolico (costruttivo-ristrutturante) nella giusta dose e forma (prediligere la carne bianca BIO, specie di animali rotondi come pollo, tacchino, vitello e ii pesce), associarle a cibi alcalini Fornire fitoestrogeni con i cibi Arricchire il pasto con spezie ed erbe Equilibrare il metabolismo glicidico

Dosi consigliate di proteine - carne: 120-140 gr 2-3v/sett - pesce: 180-200 gr 2-3v/sett - uova: 2-3 a sett - legumi 50-60 gr secchi o 150-180 gr freschi 3-4v/sett - formaggio fresco 70-100 gr 1 max 2v/sett L eccesso rispetto a queste dosi crea solo fatica epatica e renale senza apportare maggior sostegno strutturale Ricordiamo che una dieta vegetariana a base di cereali integrali, legumi, semi, frutta e verdura con occasionali latticini e uova è comunque protettiva

Bicarbonato e massa ossea

Cibi a sostegno dell osso Crostacei e frutti di mare (gamberi, seppie, calamari, vongole e cozze), alici, sardine, sgombro Uova Semi (sesamo, zucca, girasole) Frutta secca oleosa (mandorle, pinoli, nocciole, noci) Ceci, lenticchie e legumi in genere Yogurt Ricotta o altri formaggi freschi con moderazione (attenzione ai formaggi stagionati) Burro BIO

Cibi a sostegno dell osso2 Cereali integrali (soprattutto miglio) Prugne secche Soia fermentata Ortica, prezzemolo Tisana di equiseto

Pasti a sostegno dell osso 200 gr gamberi con rucola (100 gr), finocchio olive e arancia Frittura di calamari e gamberi, insalata verde, ¼ ananas Crema di ceci con filetti di alici, insalata Farro alla crudaiola (trito di prezzemolo, 5 foglie basilico, 1 cucchiaio parmigiano, 1 manciata pinoli, 5 o 6 mandorle, olive olio e.v.), uovo strapazzato, kiwi ricotta fresca miele e pinoli, cavolo cappuccio crudo, pane, mela 200 gr seppie con piselli, belga cruda, kiwi

Attivazione della funzione epatica Utilizzo dell olio cotto in forma di soffritto giornalmente Utilizzo della frittura (la contrazione della colecisti induce uno sblocco biliare) SEMPRE associata a verdure crude ed eventualmente frutta meglio se seguita da un pasto tutelante la funzione renale Importante la presenza di micronutrienti ad ogni pasto per attivare le reazioni metaboliche

Fisiologia della vitamina D Funzione endocrina Funzione autocrina e paracrina

Vit D, calcio e osteoporosi L analisi di 7 studi randomizzati su vitamina D e calcio condotti su 68.517 partecipanti ha mostrato che la supplementazione con vit D (almeno 400 IU) e calcio (1000 mg) riduce dell 8% il rischio di tutte le fratture, e del 16%-26% il rischio di fratture dell anca la vitamina D da sola (senza calcio) non previene le fratture la prevenzione del rischio di frattura si manifesta in tutte le età studiate, a prescindere dal sesso e dalla presenza di pregresse fratture

Livelli di vitamina D Dal 30 al 50% della popolazione europea e americana ha insufficienza o deficit di vitamina D Holick MF, Ann Epidemiol 2009 Current Medical Research & Opinion, 2013

Stato della vit D nella popolazione pediatrica americana Il 9% della popolazione pediatrica (7.6 milioni di bambini e adolescenti americani) ha livelli gravemente deficitari di vit D e il 61% (50.8 milioni di bambini e adolescenti americani) ha livelli insufficienti di vit D Solo il 4% ha preso 400 IU/die di vit D nei 30 giorni precedenti Kumar J, Pediatrics Sept 2009

Fonti di vitamina D Fonti naturali (contribuiscono circa al 10-20% dei nostri livelli): latte, burro, tuorlo d'uovo, salmone, tonno, aringhe, olio di fegato di merluzzo, fegato, funghi shiitake la miglior fonte di vit D è il sole. L esposizione al sole per 20 min-2 ore (a seconda del fototipo e della latitudine rispetto all equatore) SENZA protezione solare è ottimale In assenza di esposizione al sole è necessario supplementare

Raccomandazioni Dosare 25(OH)D3 due volte l anno. Adeguare, eventualmente, per mantenere livelli > 30 ng/ml (possibilmente intorno ai 40-50 ng/ml) Nei pazienti con deficit di vit D (<12 ng/ml) somministrare 50.000 IU 1 volta/settimana x 8 settimane, dosare e ripetere un altro ciclo di 8 settimane se i livelli sono < 30 ng/ml* *M.F. Holick, N Engl J Med 2007; 357:266-81

Vitamina K

Attività fisica Attività fisica e movimento specie all aria aperta (sole) Il movimento fisico è il fattore più potente nello spostare indietro l orologio biologico

Effetti dell attività fisica sulla fisiologia Effetti sull apparato cardiovascolare Effetti sulla capacità polmonare Effetti sul muscolo Effetti metabolici (insulina, glicemia, lipidi) Prevenzione osteoporosi Riduce i livelli di cortisolo Stimolazione del sistema immune Rallentamento dei processi di senescenza (attivazione situine dose dipendente) Stimola il rilascio di GH, DHEA, ormoni tiroidei

Ulteriori effetti dell attività fisica sulla fisiologia - Controllo del peso corporeo - Miglioramento equilibrio - Riduzione del rischio delle principali malattie cronicodegenerative - Favorisce vasodilatazione ed ossigenazione delle cellule - Aumenta il numero e le dimensioni dei mitocondri, migliorando la performance energetica cellulare - Effetto detossificante

Le nuove raccomandazioni, valide per tutti i pazienti oncologici indicano di essere il più possibile fisicamente attivi, sia durante che dopo le terapie: va a tutti i costi evitata l inattività fisica!

Conclusioni L approccio naturale all osteoporosi prevede: Pasti ricchi in micronutrienti Pasti ad elevato carico basico Legumi e cereali integri Alimenti ricchi in calcio biodisponibile Esposizione a luce solare (o supplementare con vit D) Attività fisica

Grazie!