L internazionalizzazione del sistema economico milanese Il grado di apertura di un sistema economico locale verso l estero rappresenta uno degli indicatori più convincenti per dimostrare la sua solidità e la capacità di cogliere le sfide ma anche di sfruttare le opportunità derivanti dai processi di globalizzazione che hanno caratterizzato gli ultimi anni. Anche sotto questo aspetto il sistema produttivo milanese vanta una posizione di primato rispetto al resto del Paese, com è dimostrato dalle dinamiche del commercio estero. Pur con le cautele con cui vanno prese le statistiche dell import-export a scala provinciale, esse riflettono l immagine di un economia fortemente integrata con l insieme dell economia mondiale, anche se predominanti permangono le relazioni con i Paesi dell Unione Europea. Le difficoltà dell ultimo anno hanno avuto pesanti ripercussioni sull andamento degli scambi con l estero, anche se a Milano l andamento è stato migliore rispetto al resto del Paese; le esportazioni milanesi, infatti, hanno sì registrato una diminuzione del 17,5%, ma il dato provinciale è decisamente inferiore sia a quello lombardo (-21,2%) che a quello nazionale (-21,4%). Anche per quanto riguarda le importazioni, Milano ha registrato una netta contrazione (-15,4%) che è comunque inferiore al 19,7% della Lombardia e soprattutto al 23% dell Italia. Ne consegue che l export milanese, con i suoi 36 miliardi di euro, rappresenta nel 2009 il 44,7% delle esportazioni lombarde e il 12,6% di quelle italiane, con un incremento rispetto all anno precedente rispettivamente di 2 e 0,6 punti percentuali. Fig. 1 Il peso delle esportazioni di Milano sull insieme dell export italiano. Anno 2009 Milano 12,6% Altre prov. lombarde 15,6% Altre regioni italiane 71,7% I cambiamenti intervenuti nell ultimo anno nei flussi commerciali di Milano hanno rafforzato alcune tendenze già palesatesi negli anni precedenti e hanno determinato un significativo ridisegno dei flussi commerciali milanesi. Negli ultimi anni si è infatti ridotta l importanza delle esportazioni verso l Unione europea e verso i mercati nord
americani, mentre è aumentata l importanza di nuove aree come quelle degli altri paesi europei, dell Asia e dei Paesi nord africani. Fig. 2 Composizione delle esportazioni della provincia di Milano per aree di destinazione. Anno 2009 Africa 6,3% America 11,8% Asia 21,7% Altra Europa 14,3% Oceania 1,5% UE 44,3% Tra i paesi europei non appartenenti all Unione, spicca in particolare l ascesa della Russia (che nel 2009 è diventato l 8 mercato di sbocco per l export milanese); nei paesi asiatici continua prepotente l ascesa di Cina e India (oggi rappresentano rispettivamente il 6 e il 17 partner commerciale di Milano) ma anche di alcuni stati del Golfo (Emirati Arabi, Arabia Saudita, Quasar), mentre continua l arretramento del Giappone e perdono posizioni anche le cosiddette Tigri asiatiche. L ascesa di mercati come quelli dell Egitto, della Libia, dell Algeria e della Tunisia, non nascondono invece le difficoltà che l export incontra con il resto dell Africa, mentre ancor più grave è l arretramento dell America latina a cominciare dall economia emergente del Brasile. Pur tra chiari e ombre, l insieme di questi dati testimonia che nel corso degli ultimi anni il sistema imprenditoriale milanese ha saputo raccogliere la sfida della globalizzazione, estendendo i propri ambiti d azione ben oltre i tradizionali mercati e dimostrando di possedere la forza per lanciarsi alla conquista di nuovi spazi anche in una fase di acute difficoltà dell interscambio internazionale. Le importazioni milanesi sembrano assolvere un ruolo anche maggiore delle esportazioni nel panorama nazionale: con 61,5 miliardi, Milano pesa per più del 63% sulle merci importate dalla Lombardia e per il 20% sull insieme dell Italia. Queste marcate differenze tra i dati dell import-export evidenziano un saldo fortemente sbilanciato a favore del primo (il grado di copertura di Milano è pari a 0,60, mentre la Lombardia e l Italia presentano valori pari a 0,85 e a 0,99). Tuttavia ciò non è da vedere tanto come un elemento di debolezza dell economia milanese, quanto una conferma del suo ruolo di piazza commerciale che svolge una funzione decisiva per l insieme dell economia italiana.
Fig. 3 Il peso delle importazioni di Milano sull insieme dell import italiano. Anno 2009 Milano 20,9% Altre prov. lombarde 11,8% Altre regioni italiane 67,3% Anche per quanto riguarda le importazioni si registrano mutamenti significativi rispetto ad un recente passato. Cresce infatti il peso delle importazioni provenienti dall Unione europea, ma ciò è dovuto prevalentemente al ruolo che hanno assunto i nuovi Paesi membri dell Europa centrale e orientale, mentre stazionari o in calo appaiono i partner tradizionali più rilevanti come la Francia, la Germania e Olanda. Crescono inoltre i flussi commerciali provenienti dall Asia e dall America centro meridionale, mentre calano quelli provenienti dal Nord America. Fig. 4 Composizione delle importazioni della provincia di Milano per aree di provenienza. Anno 2009 Africa 2,7% America 5,9% Asia 15,5% Oceania 0,1% Altra Europa 6,9% UE 68,9% Un ulteriore segnale del grado di integrazione e della proiezione dell economia milanese verso l estero è fornito dall andamento degli investimenti diretti all estero. Anche questi ultimi hanno risentito degli effetti della crisi e si può anzi dire che per taluni aspetti essi l abbiano anticipata. Tuttavia, nonostante il calo fatto registrare sia
dagli investimenti stranieri verso l Italia che dalle imprese italiane verso l estero, Milano ha registrato una sostanziale tenuta, la qual cosa ha aumentato l incidenza della provincia sull insieme degli IDE (investimenti diretti esteri) da e verso l Italia. Più in particolare, il seppur modesto incremento degli IDE in entrata registrato da Milano (+2,8%) a fronte di un cospicuo calo di quelli registrati nello stesso periodo a livello nazionale (-16,0%), sembra confermare la buona capacità di attrazione che l economia milanese ha saputo conservare, anche in una fase in cui il contesto generale si stava già andando rapidamente deteriorando. Il valore degli IDE della provincia di Milano assume inoltre un significato ancor più pregnante, poiché essi corrispondono di fatto alla quasi totalità degli investimenti esteri effettuati in Lombardia, la quale nel 2008, escludendo Milano, ha addirittura presentato un valore negativo. Fig. 5 Investimenti diretti esteri in entrata. Provincia di Milano e incidenza sul totale nazionale. Anni 2007-2008 (valore in.000 di euro) 35 30 25 20 15 10 5 0 30,8 6.195.020 25,2 6.363.925 2007 2008 % MI/ITA IDE esteri 6.400.000 6.350.000 6.300.000 6.250.000 6.200.000 6.150.000 6.100.000 Fonte: elaborazioni CDRL su dati Banca d Italia Anche più rilevante è il ruolo che Milano gioca negli investimenti delle imprese italiane all estero; gli ultimi dati disponibili evidenziano infatti che gli investimenti esteri delle imprese milanesi sono aumentati anche se impercettibilmente (+0,5%) ma in un contesto che a livello nazionale ha registrato una flessione di quasi il 50%. In tal modo il peso di Milano è giunto a rappresentare nell ultimo anno più del 46% di tutti gli investimenti italiani oltre frontiera.
Fig. 6 Investimenti italiani all estero. Provincia di Milano e incidenza sul totale nazionale. Anni 2007-2008 (valore in.000 di euro) 55 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 46,6 24,0 11.368.217 11.429.410 2007 2008 % MI/ITA IDE esteri 11.440.000 11.430.000 11.420.000 11.410.000 11.400.000 11.390.000 11.380.000 11.370.000 11.360.000 11.350.000 11.340.000 11.330.000 Fonte: elaborazioni CDRL su dati Banca d Italia