VALUTAZIONE FORMATIVA: VANTAGGI PER GLI ALLIEVI E PER IL DOCENTE



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LAVORO DI DIPLOMA DI MATTEO ZALTRON MASTER OF ARTS IN INSEGNAMENTO NELLA SCUOLA MEDIA ANNO ACCADEMICO 2010/2011 VALUTAZIONE FORMATIVA: VANTAGGI PER GLI ALLIEVI E PER IL DOCENTE RELATORE DARIA DELORENZI CROCI

LEARNING In copertina: Una mano, quella del docente e degli allievi, afferra la molecola di dopamina, il neurotrasmettitore fondamentale nei processi legati alla motivazione, alla soddisfazione, alla ricompensa. A pagina 38: La mano del docente che aiuta a crescere, la mano dell allievo che assume la sua crescita. Un grazie a Sahar, mia allieva di seconda e autrice di entrambi gli splendidi disegni.

Dati personali Nome del corso di laurea Master of Arts in insegnamento nella scuola media Nome diplomato, diploma conseguito Matteo Zaltron, Dipl. Naturwissenschafter, Master of Science ETH, Human Movement Sciences Email e telefono privato zaltroma@gmail.com 091/9728061 Progetto Titolo del lavoro di diploma Valutazione formativa: vantaggi per gli allievi e per il docente 1 Nome dei professori o docenti relatori Daria DeLorenzi Croci Descrizione del lavoro di diploma / Abstract Ancora oggi, come in passato, la preoccupazione della scuola è di riuscire a classificare gli allievi in maniera precisa secondo una norma. Gli stessi allievi, consci della pratica adottata, cercano di difendersi studiando sistematicamente solo in funzione della nota. In questo clima contraddistinto da pochi scambi d opinioni e tanti giudizi senza possibilità d appello il rischio è quello di un alterazione della relazione educativa con conseguente impoverimento dell apprendimento. Partendo dal presupposto che in un clima di fiducia reciproca tra allievi e docente, la motivazione personale possa portare a un piacere particolare nell apprendimento, questo lavoro ha approfondito gli effetti in tal senso di una continua valutazione formativa in una classe di III media. Attraverso la categorizzazione di dati rilevati da una serie di verifiche formative, da un questionario compilato dagli allievi e da un autovalutazione del docente, si sono potuti mettere in risalto i benefici ottenuti da ambo le parti in un percorso iniziato con l inizio dell anno scolastico e tutt ora in atto. Benefici che spaziano dal clima positivo instauratosi in classe e dalla motivazione personale nell apprendimento, alla tranquillità nell affrontare le prove sommative, come conseguenza della capacità autovalutativa venutasi a creare. 1 Numero di caratteri del testo, caselle di testo e spazi compresi: 60735

Sommario 1 Introduzione... 1 2 Domande di ricerca... 5 3 Breve parentesi teorica... 7 4 Metodologia di ricerca... 9 4.1 Campione di riferimento... 11 4.2 Breve descrizione della classe... 11 4.3 Dal disegno iniziale a quello definitivo... 12 4.4 Le verifiche formative... 13 4.4.1 Formativa n o 1... 13 4.4.2 Formativa n o 2... 14 4.4.3 Formativa n o 3... 14 4.4.4 In sintesi... 14 4.5 Il questionario... 15 4.6 Una problematica legata al tempo... 15 4.6.1 La sfida all ultimo sangue... 16 5 Analisi e interpretazione dei dati... 17 5.1 Categorizzazione delle risposte fornite dal docente agli allievi nelle verifiche formative... 17 5.2 Analisi dei dati forniti dalla verifica formativa n o 1... 18 5.2.1 Interpretazione dei dati... 19 5.3 Analisi dei dati forniti dalla verifica formativa n o 2... 21 5.3.1 Interpretazione dei dati... 22 5.4 Analisi dei dati forniti dalla verifica formativa n o 3... 24 5.4.1 Interpretazione dei dati... 25 5.5 Le tre verifiche formative in un confronto grafico... 27 5.6 Categorizzazione e analisi delle risposte fornite dagli allievi tramite il questionario... 28 5.6.1 Interpretazione dei dati... 31 5.7 Discussione dei dati emersi dalla Sfida all ultimo sangue... 32 6 Conclusioni... 35 7 Ringraziamenti... 38 8 Bibliografia... 39 9 Allegati... 40

1 Introduzione Questo lavoro nasce dalla volontà, dal bisogno e dalle semplici convinzioni di un semplice docente. La volontà di voler instaurare con la classe un rapporto di fiducia reciproca, il bisogno di assicurare agli allievi le migliori condizioni per poter apprendere, la convinzione che volontà e bisogno significavano comunicazione totale e quindi valutazione formativa. Si sente spesso parlare dell importanza della valutazione formativa, del ruolo centrale che essa ricopre nel processo d apprendimento degli allievi, dell importante differenza esistente tra una tale pratica e quella della semplice e continua verifica sommativa. Secondo Edo Dozio (2009), attualmente nella scuola dell obbligo il bisogno selettivo è diventato meno rilevante di quello formativo, da qui la necessità di ricercare una migliore efficacia del sistema grazie anche ad un ruolo più formativo della valutazione. Sempre secondo Dozio (2009), la valutazione formativa e la valutazione sommativa sono quindi due procedure di valutazione molto diverse, che hanno scopi diversi e che vanno utilizzate in tempi distinti. La necessità di virare in direzione di una valutazione formativa allontanandosi, in itinere, dalla valutazione sommativa è evidenziata anche all interno del piano di formazione della scuola media (2003), dove tuttavia non vengono indicate possibili strategie da adottare realmente sul campo. Sull argomento in questione è presente quindi parecchia teoria, caratterizzata spesso da uno squilibrio tra gli obiettivi prefissati e i mezzi disponibili per raggiungerli. Per definizione atta a coinvolgere il più possibile l allievo nel proprio processo d apprendimento, la valutazione formativa, da quanto emerge da un recente lavoro in ambito della ricerca in educazione svolto da E. Buri (2008), non sembra molto considerata dai docenti quale occasione per agire sul senso di competenza ed autostima dell allievo. Sempre secondo Buri (2008), i risultati positivi emersi da un singolo tentativo di messa in pratica di una tale valutazione andrebbero necessariamente sperimentati in occasione di un periodo più a lungo termine, all interno del quale la valutazione formativa andrebbe proposta regolarmente. Partendo da questo interessante studio, dalla consapevolezza che la prassi vigente a livello scolastico continua ad essere prioritariamente quella dalla verifica sommativa, da una serie di inequivocabili segnali da parte degli allievi e dalle loro famiglie, dalla convinzione che non per forza gli allievi studiano solo in funzione della nota e dalla volontà di creare un clima di classe basato su una forte fiducia reciproca, questo lavoro vuole indagare sugli effetti positivi di una pratica prolungata a livello di verifiche formative sia per gli allievi che per il docente. 1

La verifica formativa in questo caso viene investita di un ruolo abbastanza particolare e non per forza legato da subito alla mera definizione. Per diventare strumento fondamentale per il naturale processo d apprendimento, viene inizialmente messa al servizio dell entità classe per promuovere una comunicazione privilegiata, attenta, e naturalmente autentica tra allievi e docente e tra docente e allievi, attraverso la quale costruire un rapporto di fiducia, ritenuto fondamentale a medio e lungo termine. Una comunicazione autentica per promuovere una valutazione autentica, citando Louise Bélair Pour qu elle soit authentique, l évaluation doit impliquer l élève dans toutes les étapes du processus ( ) L élève se sentira impliqué dans l évaluation uniquement s il a confiance en l enseignant, s il a conscience de l apport qu il trouvera et enfin, à la condition que son jugement soit pris en compte de la manière la plus équitable possible. (Dozio, 2009, p.7). Sempre in fase d introduzione è importante considerare come l apprendimento degli allievi, così come le scelte didattiche dei docenti tengano normalmente in considerazione diversi aspetti, tutti molto importanti e dipendenti gli uni dagli altri. Ci si muove nel piano delimitato dal saper fare, dal saper essere e dal sapere e gli obiettivi sono di conseguenza plurimi e riguardano ognuno di questi aspetti. Ogni docente poi ha la propria personale visione dell insegnamento; particolari che per gli uni sono importanti possono ricoprire un ruolo solo marginale per altri, e viceversa, ma in ultima analisi coloro i quali sono spesso tenuti ad adattarsi sono gli allievi. Per chi ha scelto di fare dell insegnamento la propria professione, pur essendo chiamato alla valutazione, non può non essere presente la volontà di mettersi in gioco nell essere valutato a sua volta. La fitta rete di comunicazione instaurata dalle verifiche formative che verrà analizzata in questo lavoro vuole servire a questo, a far nascere prima e ad affinare poi nel tempo la capacità di allievi e docente, di autovalutarsi sempre in rapporto ad obiettivi prefissati in partenza, prendendo a carico rispettivamente l apprendimento e le fasi didattiche predisposte affinché esso possa avvenire. Per un docente avvalersi della comunicazione orale durante le sue lezioni è forse il metodo più diretto e facilmente attuabile per interagire formativamente con le classi e così raggiungere ogni singolo allievo e la classe intera nel corso di discussioni che riguardano il saper fare ed il saper essere nell ottica della creazione di un buon clima di classe. È però difficile in questa maniera ottenere una serie completa di feedback da parte di tutti gli allievi, per quanto concerne il sapere. Per questo motivo l azione formativa, che in verità parte dall atteggiamento adottato in classe con gli allievi, arriva a prendere la forma di verifiche scritte, assegnate a compimento di un argomento, a tutta la classe. Prima che dalla correzione delle stesse è dalla semplice osservazione degli allievi intenti nel loro lavoro che parte 2

l azione formativa all interno della verifica formativa, che continua poi in fase di correzione, durante la restituzione delle verifiche e nella discussione finale con la classe. Vengono raccolte una serie di informazioni importanti e stimolanti in funzione dell apprendimento e dell insegnamento, dalle quali prendono vita una serie di azioni vere e proprie finalizzate a prendere in considerazione i bisogni della classe intesa come gruppo di allievi e docente. Ciò che verrà analizzato nei particolari nel corso di questo lavoro non è certamente la totalità delle azioni formative compiute in un anno di interazioni con la classe, ma una strategia, un mezzo utilizzato nell intento di avvicinarsi all ideale dell essere formativo. Il progetto iniziale, nel quale era previsto un confronto dei risultati ottenuti con classi di bienni differenti, ha subito in corsa alcune modifiche dettate da un lato da una questione legata alla mole di lavoro, dall altro per una questione più personale, legata direttamente alle classi in questione. I risultati che verranno esposti in seguito si baseranno quindi esclusivamente sul lavoro svolto con una classe di terza media e i motivi che hanno portato a questa scelta saranno discussi nel dettaglio all interno del capitolo dedicato agli aspetti metodologici. 3

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2 Domande di ricerca La domanda principale sulla quale ho sviluppato il mio percorso di ricerca è la seguente: Quali possono essere i vantaggi di una valutazione formativa per gli allievi e per il docente? Dalla domanda formulata sono emersi una serie di altri quesiti ai quali volevo dare una risposta. Quali possono essere i vantaggi per il singolo allievo, quali per l entità classe? Quali i vantaggi in generale e quali i vantaggi in previsione di una verifica sommativa? Sono consapevole del fatto che durante il percorso che ho intrapreso con gli allievi si sono aggiunti altri interrogativi mentre altri hanno perso d importanza, ma mi è stato difficile prevedere anticipatamente quali potessero essere gli sviluppi effettivi della ricerca e credo che molto sia dipeso dal senso che entrambe le parti in gioco (docente e allievi) sono riuscite ad attribuire ad attribuire al ruolo della valutazione formativa. L ipotesi di ricerca generale che ha rappresentato anche il mio credo pedagogico è diventata quindi la seguente: Proporre verifiche formative porta dei vantaggi sia agli allievi che al docente Ed entrando nello specifico si sono potute delineare anche le seguenti ipotesi: I vantaggi riscontrabili saranno diversi a seconda del tempo trascorso dall inizio dell anno I vantaggi presenti differiranno: tipologie differenti di allievi avranno vantaggi differenti 5

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3 Breve parentesi teorica La volontà di assicurare un clima di fiducia reciproca in classe attraverso l utilizzo di verifiche formative non nasce dal semplice intuito di un docente alle prime armi, anche se l intuito in un mestiere come quello dell insegnante è fondamentale. Fa invece perno su un pensiero, basato in parte sulla teoria esistente, che è stato proposto a me come a tutti gli insegnanti in formazione durante il primo anno. Ciò che significa valutare in maniera formativa, in funzione della ricerca che è presentata in questo documento, può essere riassunto partendo da alcuni brevi estratti di testi di diversi autori. Secondo Edo Dozio (2009) la preoccupazione principale della scuola del passato come di quella odierna è di classificare gli allievi in modo preciso e stabile, in rapporto a una norma, attribuendo loro delle note. Questa modalità di classificazione, sempre secondo Dozio (2009), porta alla definizione di un rango piuttosto che all informazione di ciò che si è veramente acquisito e ciò che non lo è ancora. Nella speranza che la competizione che una tale pratica genera possa creare anche motivazione negli allievi, si parte dal presupposto che gli stessi allievi non apprendano se non tenuti a farlo in funzione di una nota. Dozio (2009) tende a sottolineare come gli stessi allievi siano ben consci del modo in cui la pratica tradizionale di valutazione si svolge e lavorano di conseguenza per la sufficienza, anticipando il gioco della media e preoccupandosi più di superare gli ostacoli che non di capire quanto viene insegnato, per poi ripartire con il nuovo argomento. Lo schema lineare che viene a formarsi in questo caso è il seguente: Figura 1 Struttura lineare dell insegnamento (Dozio, 2009, p.5) In questo lavoro la valutazione formativa vuole essere introdotta per instaurare un forte rapporto di fiducia tra allievi e docente. Si vuole scongiurare che l insegnamento, e di conseguenza l apprendimento, assumano la forma lineare di cui sopra, evitando che i ragazzi lavorino solo per la sufficienza anticipando il gioco della media, con la convinzione, sempre citando Edo Dozio (2009), che in questo modo il mestiere stesso dell insegnante sia ancora più interessante. 7

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4 Metodologia di ricerca La ricerca alla base di questo lavoro di diploma è senza dubbio di tipo qualitativo. Per essere più precisi, dal momento che la spinta iniziale è data da un bisogno personale, il lavoro si basa sui principi metodologici della ricerca-azione, all interno della quale si aprirà una piccola parentesi di analisi dei dati quantitativa, ritenuta necessaria per giungere a conclusioni comunque qualitative. Secondo Coggi e Ricchiardi (2005), una ricerca-azione diventa necessaria nel caso in cui ci si voglia confrontare con fenomeni complessi di natura sociale ed educativa quindi soggetti a innumerevoli variabili. Il focus è posizionato sui risvolti della pratica educativa che si è scelto di adottare piuttosto che sulla teoria presente a riguardo. Sempre secondo Coggi e Ricchiardi (2005), la ricerca-azione si discosta dall esperimento già a partire dalla fase di avvio in quanto il tema e il problema non vengono definiti dal ricercatore a priori, ma nascono da una necessità, da un bisogno o da una difficoltà che si presenta a un gruppo che la lavora in una situazione educativa (p. 68). Il bisogno, discusso in questo lavoro di ricerca, è quello di poter garantire al contesto classe le condizioni più opportune per poter apprendere nel migliore dei modi, nel corso di tutto l anno scolastico, grazie ad una motivazione personale sempre alta. Nel mio caso, oltre ad essere colui che porta avanti la ricerca, sarò parte integrante della stessa facendo parte del gruppo nella situazione educativa. Il percorso della ricerca-azione messa in atto è riassunto dallo schema alla prossima pagina. 9

Il bisogno personale Garanzia di condizioni ottimali per l apprendimento degli allievi Il bisogno è forte per una classe di terza media La strategia Introduzione della verifica formativa alla fine di ogni argomento L obiettivo Indagare sui vantaggi che una tale pratica può offrire agli allievi e al docente Le verifiche formative Come mezzo per costruire anche un rapporto di fiducia in classe Il questionario Per raccogliere le opinioni degli allievi Analisi dei dati Categorizzazione dei tipi di risposte fornite dal docente e dai ragazzi Un alternativa alla formativa standard Messa in pratica & discussione con gli allievi Conclusione e ritorno alla domanda di ricerca Figura 2 Il percorso della ricerca azione 10

4.1 Campione di riferimento Il bisogno di introdurre la valutazione formativa come metodo per assicurare una comunicazione basata sulla fiducia tra allievi e docente con il passare del tempo si è fatto sentire prevalentemente con i ragazzi di III. Nella sede in cui lavoro è abitudine mescolare le classi dopo il primo biennio e formare nuove terze. Per ogni nuova classe sono presenti quindi allievi con un background differente, metodi di lavoro differenti ed abitudine a docenti differenti che si ritrovano a distanza di un estate con un nuovo professore e nuovi compagni di classe. Oltre a questo fattore fondamentale, la mole di lavoro che ogni verifica scritta prevedeva non ha permesso di estendere il campo dello studio a entrambi i bienni, e di conseguenza alcune delle domande e delle ipotesi di ricerca inizialmente previste nell ambito del progetto che intendeva prendere in considerazione anche la classi del primo biennio sono venute a cadere. I dati riportati nel presente lavoro si riferiscono perciò alle attività svolte con la III formata da 23 allievi. 4.2 Breve descrizione della classe A detta di molti classe piuttosto debole, la III in questione è formata da 23 allievi con una lieve prevalenza maschile. Come accennato in precedenza la classe è del tutto nuova, si è formata all inizio dell anno scolastico 2010-2011 dall unione di allievi provenienti da diverse seconde a dipendenza dei livelli e delle opzioni scelte. Nella sede in cui opero questa è la prassi, ogni anno le classi vengono riformate in funzione del secondo biennio. Nonostante gli allievi sappiano già a partire dalla prima media di questo rimescolamento, l impatto iniziale con i nuovi compagni e i nuovi professori (nel mio caso completamente nuovo) non è sempre facile, è molto importante trovare una linea da seguire per cercare di non svantaggiare nessuno. La parte iniziale dell anno scolastico è stata caratterizzata da molto lavoro sul piano del saper essere, gli allievi infatti non erano abituati a lavorare in gruppo e a collaborare tra di loro. Il compito è stato facilitato in parte dal laboratorio, in occasione del quale è stato possibile lavorare con la classe ridotta rendendo l interazione docente-allievi molto più proficua. Lo stesso programma di III, la fisiologia e l anatomia umana, ha poi contribuito a creare un atmosfera particolare in classe dal momento che per molte tematiche si sono potute aprire diverse finestre e discussioni condite di curiosità. Per le sue caratteristiche di partenza tanto eterogenee, la classe si è rivelata col tempo il substrato ideale dove coltivare il bisogno formativo oggetto di questa ricerca. 11

4.3 Dal disegno iniziale a quello definitivo L idea iniziale, oltre a prevedere un confronto dei risultati tra i due bienni della scuola media, intendeva proporre un questionario in entrata agli allievi per sondare come vivessero in generale la valutazione a scuola. Lo stesso questionario sarebbe poi stato riproposto al termine del percorso formativo, prima di passare all analisi dei dati e alla comparazione dei due. Oltre ad un questionario in entrata il disegno iniziale prevedeva di testare la capacità di autovalutazione venutasi a creare negli allievi in maniera esplicita a compimento del percorso. Nel frattempo, con il programma in corso, il bisogno di proporre la prima azione formativa ha avuto il sopravvento e quindi in maniera del tutto naturale si è passati direttamente alla prima verifica, alla correzione, alla restituzione e alla discussione in classe della stessa. Da quel momento in poi si è voluto procedere optando per continuare a proporre verifiche formative a seconda del bisogno e sempre a compimento degli argomenti, passando solamente nella fase finale alla consegna di un questionario agli allievi e all analisi completa dei dati in possesso. Le verifiche formative corrette sono state di volta in volta fotocopiate e conservate, non si è voluto appositamente passare subito ad un analisi dei dati in possesso in modo da non compromettere l approccio formativo naturale tra allievi e docente ancor prima che avesse avuto effettivamente luogo. 12 Figura 3 Disegno definitivo della ricerca

4.4 Le verifiche formative Tutte e tre le verifiche formative che sono state proposte agli allievi risultano simili nella concezione, rispecchiano nei contenuti la strategia e il credo didattico del docente, sono ricche di immagini e di momenti dedicati al ragionamento piuttosto che allo studio. Pur essendo molto simili vi è una sorta di evoluzione riscontrabile soprattutto a livello della formulazione delle domande le cui cause saranno discusse più in avanti in questo capitolo. All interno di ogni verifica formativa è inoltre sempre presente una parte, solitamente quella finale, dedicata agli allievi e pensata in funzione dell autovalutazione. Vale anche in questo caso lo stesso discorso di cui sopra; con il passare del tempo gli allievi sono stati stimolati ad esprimere delle opinioni alla fine di ogni verifica nella maniera più libera possibile in modo da poter esporre i ragionamenti tipici di chi evolve a livello di autovalutazione. Tutte le verifiche formative proposte sono state corrette dal docente nell arco di una settimana e riconsegnate la lezione successiva agli allievi che hanno avuto il tempo di prendere atto di quanto prodotto e del feedback fornito dal docente prima di discutere assieme durante le discussioni plenarie. In linea di massima, in dopo ogni formativa è stata dedicata un ora di lezione alla discussione tra allievi e docente. I contenuti della discussione, scelti dagli allievi, riguardavano spesso sia i commenti ricevuti sia la parte direttamente legata al sapere e al raggiungimento dell obiettivo. Le discussioni avvenute in classe sono servite sicuramente al docente come opportunità per rimediare ed eventualmente differenziare in rapporto al proprio operato fino a quel momento. 4.4.1 Formativa n o 1 La prima formativa (Allegato 1) è stata proposta quando ancora il disegno vero e proprio della ricerca era ancora in fase di sviluppo. Tra tutte le formative questa è forse quella più spontanea, risponde soprattutto al bisogno del docente di poter riflettere sul proprio operato. È sicuramente la verifica più semplice, creata quasi a far da apripista alle verifiche che le sarebbero succedute. Costruita su tre domande, alcune di ragionamento, altre invece più legate alla teoria trattata in classe, è l unica verifica che non ha lasciato molto spazio all allievo per potersi esprimere in quanto è stato richiesto un semplice commento relativo alla percezione della difficoltà della prova mediante l inserimento di una crocetta in una casella. Delle tre verifiche proposte questa è l unica che non è avvenuta a ridosso di una prova sommativa. 13

4.4.2 Formativa n o 2 La seconda formativa (Allegato 2), proposta in classe due settimane prima della prima verifica sommativa, è sicuramente un po più raffinata della prima. Da 3 si passa a 5 domande, e per la prima volta viene introdotta una domanda particolare, la domanda supersfida. L idea alla base dell introduzione di questa domanda è da una parte quella di motivare e stimolare ancor di più gli allievi, indipendentemente dalle loro capacità a livello d apprendimento, dall altro di avvicinarli il più possibile allo stile di pensiero del loro docente, in quanto l intenzione sarebbe stata quella di proporre una domanda simile anche nelle verifiche sommative. Le domande stesse sono forse un po più ricercate, nello stile simile a quelle che verranno proposte poi nella verifica sommativa. La seconda formativa vuole lasciare lo spazio necessario agli allievi per esprimersi, per mandare il loro messaggio al docente. Ecco che oltre alla crocetta finale viene messo loro a disposizione un riquadro all interno del quale possono esprimere a parole il significato della crocetta stessa, potendo quindi compiere i primi veri passi in direzione dell autovalutazione. 4.4.3 Formativa n o 3 Sulla scia della seconda formativa è stata proposta al termine degli argomenti escrezione e respirazione la terza verifica formativa (Allegato 3), anch essa circa due settimane prima della prova sommativa. A livello di domande questa verifica è molto simile alla seconda, sono 5 in totale ed è presente anche in questo caso la domanda supersfida. Oramai la verifica stessa ricalca molto bene le caratteristiche del docente e al suo interno tiene conto dello stile della classe. Vi è pero una sostanziale differenza per quanto riguarda lo spazio dedicato agli allievi. Anche in questo caso si chiede loro di esprimersi sul grado di difficoltà riscontrato, ma invece di spiegare a parole i motivi si vuole lasciar loro la possibilità di parlarsi. Questa variante è stata proposta per poter poi indagare a fondo sul livello acquisito per quanto riguarda la capacità di autovalutazione. 4.4.4 In sintesi Tutto il percorso direttamente collegato alle verifiche formative è avvenuto in maniera naturale, senza preoccuparsi troppo di che tipo di dati sarebbero emersi in seguito nella fase di analisi, sia per quanto riguarda direttamente gli allievi sia per quanto riguarda il docente. In 14

questo modo i dati che verranno presentati nel prossimo capitolo possono ritenersi veritieri e non influenzati da alcun fattore di disturbo. A circa un mese dalla restituzione della verifica sommativa che ha seguito l ultima verifica formativa si è passati ad una fase piuttosto importante del progetto, ossia alla consegna di un questonario agli allievi. Si è voluto anche in questo caso lasciare passare del tempo in quanto i freschi risultati numerici avrebbero forse potuto influenzare i commenti rendendoli meno spontanei. Il questionario è stato consegnato per poter avere una visione globale delle opinioni dei ragazzi su quanto messo in atto fino a quel momento. 4.5 Il questionario Agli allievi è stato chiesto di riempire il questionario (Allegato 4) come meglio credessero, in maniera personale e libera. Sono apparsi tutti molto curiosi e l impegno mostrato nel completarlo è stato molto alto. Il questionario è stato articolato su 7 domande, ai fini di un analisi dei dati conforme alla ricerca in atto ne sono state però prese in considerazione soltanto 4. Per fare in modo che gli allievi non dovessero scrivere troppo, le domande sono state poste in maniera chiara, lo spazio a disposizione per rispondere è stato delimitato. L introduzione del questionario a questo punto della ricerca sarebbe stato fondamentale per completare la serie di dati grazie ai quali rispondere alla domanda di ricerca principale, ma anche per poter trovare delle risposte ai quesiti da essa derivati. Accanto all importanza per la ricerca stessa, il questionario avrebbe poi dato al docente una serie ulteriore di interessanti feedback che sarebbero serviti in previsione delle ultime verifiche prima della conclusione dell anno scolastico. 4.6 Una problematica legata al tempo Il voler essere a tutti i costi formativo nelle correzioni delle verifiche dei ragazzi ha messo in evidenza una problematica legata al tempo. In particolare le correzioni della seconda e della terza verifica hanno richiesto un dispendio energetico non indifferente, per un totale di circa nove ore a verifica. È chiaro che in prospettiva di un impiego al 100% con relativo aumento del numero delle classi, un lavoro del genere diventa improponibile. Per questo motivo ho scelto di provare a sperimentare un nuovo metodo con la classe, partendo da un cartellone creato dai ragazzi in seno ad un lavoro di gruppo sul sangue, che permettesse di risparmiare tempo senza perdere qualità. 15

4.6.1 La sfida all ultimo sangue È nata quindi l idea di proporre alla classe una sorta di sfida sull argomento trattato in classe, con l idea di creare in seguito un documento riassuntivo che potesse avere la stessa valenza delle valutazioni formative individuali attuate fino a quel momento. A gruppi la classe ha gareggiato in quello che in realtà voleva essere un gioco dell oca modificato, le risposte dei ragazzi alle varie domande sono state ritirate ed è stato creato un documento, IL RIASSUNTONE, che è stato consegnato loro e discusso assieme la settimana successiva (Allegato 5). Gli allievi in questo caso hanno svolto direttamente il ruolo formativo, nei confronti di sé stessi e dei propri compagni, il mio ruolo è stato più marginale, in quanto ho semplicemente mediato, osservato e diretto la sfida. Sarebbe stato interessante a quel punto ricevere dagli allievi stessi un feedback sul significato che quel lavoro avesse avuto per loro e sicuramente un ulteriore questionario avrebbe permesso di recuperare le loro risposte. Ma la continua consegna di questionari alla lunga avrebbe potuto annoiare gli allievi, ho optato allora per una discussione in classe. A tal proposito è stato creato un breve documento Power Point da proiettare come stimolo iniziale (Allegato 6), grazie al quale avrei poi avuto l occasione di restituire loro anche un riassunto di quanto emerso dalle loro risposte del questionario. 16

5 Analisi e interpretazione dei dati Ai fini della ricerca sono state svolte due analisi ben distinte, una a livello delle verifiche formative ed una a livello del questionario. Per quanto concerne le formative, sono state categorizzate le risposte date dal docente ai propri allievi, cercando di creare una sorta di statistica che permettesse una più facile analisi dei dati riscontrati. Se da una parte è lo stile dell intervento formativo del docente che è stato analizzato non è mancata un analisi inizialmente piuttosto quantitativa e in seguito sempre più qualitativa delle risposte date dai ragazzi all ultima domanda, quella riguardo la difficoltà riscontrata e quindi focalizzata piuttosto sull autovalutazione. Il tipo di analisi e i risultati ottenuti saranno discussi all interno del prossimo capitolo. Anche per quanto riguarda il questionario si è optato per introdurre categorie di risposte, questa volta per meglio inquadrare l idea del pensiero formativo dei ragazzi. A sostegno dell analisi statistica verranno trascritti alcuni passaggi delle risposte degli allievi per meglio capire in quale modo si è cercato di svolgere il lavoro. 5.1 Categorizzazione delle risposte fornite dal docente agli allievi nelle verifiche formative Le risposte fornite dal docente nelle verifiche formative sono state suddivise all interno di 4 differenti gruppi (per gli esempi concreti si rimanda all Allegato 7). RINFORZI Per rinforzo s intende in questo caso un commento lasciato dal docente con l intento di motivare, rendere l allievo vigile su quanto di positivo è presente nella sua risposta. In ottica dell apprendimento un rinforzo mostra all allievo quanto è stato raggiunto piuttosto di quanto ancora manca al raggiungimento. RILANCI I rilanci in questo caso sono visti come tentativi del docente di far compiere un ulteriore ragionamento all allievo, tramite il quale poter ampliare la risposta data. Con un rilancio non 17

viene data la risposta alla domanda, viene piuttosto aperta un'altra strada percorribile dall allievo per completare o approfondire il ragionamento effettuato. RISPOSTE STIMOLO La risposta stimolo viene data dal docente all allievo quando risulta chiaro che l obiettivo dell apprendimento legato alla domanda non è stato raggiunto, o non del tutto. Si tratta di risposte alla domanda più o meno complete coadiuvate da un commento atto a stimolare l allievo nel percorso che lo porterà a far suo l apprendimento. CONSIGLI I consigli sono presenti in ogni formativa per ogni allievo. Si tratta di una serie indicazioni su come poter indirizzare lo studio personale su un dato argomento, su come reagire nel caso ci si rendesse conto di non aver raggiunto l obiettivo, di cosa è presente di buono sul quale fare leva nel prosieguo dell anno scolastico. Sono risposte sempre molto personali, basate sulla fiducia, vogliono aiutare l allievo ad automotivarsi, si basano tanto su quanto è stato acquisito e non per forza sulle lacune da colmare. 5.2 Analisi dei dati forniti dalla verifica formativa n o 1 Nella prima verifica formativa sono state poste agli allievi 3 domande, tutte aventi lo stesso grado di difficoltà e riguardanti tanto la teoria vista in classe quanto i ragionamenti personali. Ad un numero di 19 allievi presenti durante tale verifica sono state fornite 74 risposte da parte del docente. I dati numerici relativi alla verifica formativa sono riassunti all interno della tabella 1 e illustrati in percentuale mediante il grafico 1. Figura 4 Dati numerici relativi alla formativa n o 1 18

Figura 5 Rappresentazione grafica dei dati relativi alla formativa n o 1 La tabella 2 mostra i dati relativi alle difficoltà riscontrate dagli allievi durante la verifica. Anche in questo caso la percentuale è evidenziata dal grafico 2. Figura 6 Dati numerici e rappresentazione grafica delle difficoltà riscontrati dagli allievi nella formativa n o 1 5.2.1 Interpretazione dei dati Dall analisi dei dati risulta chiaro come il rilancio sia la tipologia di risposta da me più gettonata nel corso di questa verifica. I rilanci in questo caso sono stati utilizzati per permettere ai ragazzi di approfondire le risposte date piuttosto che per trovare una modalità per rispondere. D altronde, nella fase iniziale dell anno scolastico, ho usato un approccio di un certo tipo con i ragazzi a lezione, approfondendo gli argomenti senza badare troppo al tempo a disposizione. L indicazione di ritorno che ho potuto avere dalla correzione è che i ragazzi in generale abbiano compiuto un ottimo percorso individuale riguardo all apprendimento degli argomenti trattati fino a quel momento, in parte, lo ripeto, facilitato dall atteggiamento piuttosto premuroso che ho avuto nei loro confronti durante il primo mese di lezione. Una conferma in questo senso è riscontrabile anche dai dati sulle difficoltà riscontrate dagli allievi nell affrontare la verifica. Nessuno ha riscontrato delle vere difficoltà, addirittura quasi il 70% dei ragazzi afferma di non averne riscontrata alcuna. Non si hanno dati espliciti a disposizione per sapere cosa avrebbe potuto mettere anche solo 19

leggermente in difficoltà il rimanente terzo degli allievi, probabilmente uno dei motivi è lo stesso primo impatto con una verifica del genere. Sono presenti a partire da subito consigli da parte mia, nella misura del 20% circa sul totale delle risposte. Si tratta di consigli dati al singolo allievo quasi sempre al di fuori delle domande, consigli su come ripassare e dove andare a ricercare gli argomenti all interno delle schede. Ogni consiglio rappresenta la mia volontà di andare incontro agli allievi, quasi come ci fosse in atto un vero e proprio dialogo del tipo Grazie, con le tue risposte mi hai permesso di capire cosa ti può servire per progredire nell apprendimento, adesso che lo so posso darti una mano! Ecco come potresti fare! Il rinforzo, anch esso presente per un valore di circa il 20% sul totale, può sicuramente trovare la sua motivazione nel fatto che volendo instaurare un rapporto di fiducia reciproca ho bisogno di ragazzi motivati a lezione. Per poter progredire, per poter soprattutto trovare i giusti stimoli per farlo con serenità, è necessario essere consci di quanto di buono già si possiede, in caso contrario si rischierebbe di scivolare sempre un passo indietro. Ecco che i rinforzi in questo caso hanno voluto agire proprio in questo modo. Le risposte stimolo, anche se in percentuale minore, sono comunque presenti ad indicare che già a partire dall inizio dell anno il semplice intuito che accompagna un docente durante il suo lavoro è in grado di indicare quale allievo nello specifico è distante dall obiettivo. Vogliono fungere d aiuto, sicuramente, ma anche e specialmente da stimolo, grazie al commento che sempre le accompagna. Un commento che solitamente è un supporto all allievo che si trova la risposta scritta dal suo docente, un incitamento a non mollare e a perseverare senza dispiacersi. Il fatto che questa prima formativa non fosse pensata tanto in funzione di una sommativa quanto per introdurre eventuali interventi di rimediazione e il fatto che le domande si basassero molto sulla teoria e un po meno sui ragionamenti la rende sicuramente diversa da quelle proposte in seguito. 20

5.3 Analisi dei dati forniti dalla verifica formativa n o 2 I A differenza della prima, nella seconda verifica formativa proposta agli allievi le domande sono aumentate e passate da 3 a 5. Si è inoltre voluto introdurre una domanda particolarmente motivante, la domanda supersfida. Gli allievi presenti in questo caso erano 22 ai quali sono state fornite complessivamente 267 risposte. La tabella 3 mostra nel dettaglio i dati numerici relativi della verifica in questione e il grafico 3 li rappresenta visivamente. Figura 7 Dati numerici relativi alla formativa n o 2 Figura 8 Rappresentazione grafica dei dati relativi alla formativa n o 2 Anche in questo caso nella tabella 4 sono riassunti i dati relativi alla difficoltà riscontrata dagli allievi durante la verifica, e gli stessi dati sono illustrati attraverso il grafico 4. Le motivazioni degli allievi sono discusse a pagina 23. 21

Figura 9 Dati numerici e rappresentazione grafica delle difficoltà riscontrati dagli allievi nella formativa n o 1 5.3.1 Interpretazione dei dati Sulla scia della prima formativa, la seconda verifica affrontata dai ragazzi è più complessa, più incentrata sul ragionamento personale, più lunga e specialmente lascia un po di spazio all allievo per potersi esprimere. I rilanci non rappresentano più la parte principale delle mie risposte, che in questo caso viene giocata dai consigli, con un buon 40%. Consigli che non sono più presenti solo nel commento finale alla verifica, bensì in quasi tutte le domande. Forse il fattore che più di tutti ha contribuito a spostare inconsciamente la mia attenzione formativa in questa direzione è l avvicinarsi della verifica sommativa. Vengono fornite agli allievi una serie di indicazioni in modo da accompagnarli ad affrontare il primo lavoro certificativo con me come docente senza troppe ansie e timori. Lo stesso discorso può essere fatto per i rinforzi. L introduzione di una domanda complessa dal punto di vista del ragionamento come la domanda supersfida non ha portato ad un aumento a livello di risposte/stimolo, che rimangono in proporzione simili a quelle date ai ragazzi nel corso della prima formativa. Intuitivamente si sarebbe potuto pensare ad un incremento delle stesse, evidentemente però i ragazzi se la sono cavata molto bene. È un segnale positivo, in termini di apprendimento e raggiungimento degli obiettivi. Che la domanda supersfida abbia tirato fuori il meglio dai ragazzi? Che la stessa non fosse poi così complessa come preventivato? Difficile trovare una risposta, l analisi dei dati della terza formativa potrà sicuramente aiutare a rispondere. Dato particolare in questo caso è la drastica diminuzione dei rilanci, passati da un abbondante 40% al solo 20%. Sempre riguardo ai rilanci, oltre alla quantità è cambiata anche la qualità dell intervento formativo, in quanto si cerca meno di portare i ragazzi a un approfondimento tanto quanto a trovare una strada alternativa per rispondere alle domande. Questo lo si può 22

mettere in relazione al numero di domande e alla difficoltà sicuramente maggiore della verifica in generale. A sostegno di questa ipotesi parlano i dati relativi alle difficoltà riscontrate dagli allievi nel rispondere alle domande, situazione che cambia completamente in confronto alla prima verifica. Nessun allievo esce da questa prova dichiarando di non aver trovato difficoltà, tutti dichiarano che, almeno in parte, la prova li ha messi in difficoltà. Questa è una conseguenza della maggior complessità a livello dei contenuti della prova stessa, in ogni caso importante per permettere ai ragazzi di compiere progressi dal punto di vista autovalutativo, per di più tenendo in considerazione l avvicinarsi della verifica sommativa. Proprio per poter avere un idea dei pensieri dei ragazzi confrontati a valutare il grado di difficoltà della verifica è stato lasciato loro un piccolo riquadro per motivare e di seguito sono riportate alcune delle loro frasi: Sì, perché se avessi riguardato le ultime cose magari sarei riuscita a farlo bene In parte mi trovavo in difficoltà, per le dimenticanze e per la insicurezza (pochissima insicurezza e molte le dimenticanze!) In parte, perché non mi ricordavo bene le cose e ho dovuto pensarci prima In parte. Non sono sicuro che ho risposto alle domande tutte giuste, perché non mi ricordavo alcune cose che abbiamo guardato in classe In parte. Non mi sono ricordata delle cose, non mi ricordavo più cos è l enzima. Magari se studiassi potrei anche rispondere alle domande non con difficoltà. Non ho capito bene cos è un enzima In parte, perché non sapevo che c era l espe e quindi non ero preparata Anche se si tratta solo di un primo passo verso un autovalutazione vera e propria per gli allievi, le informazioni che posso ricavare sono importanti. In primis, risulta chiaro come i ragazzi non siano abituati a rileggere e ripassare il programma trattato in classe se non 23

obbligati a farlo a causa di una verifica sommativa; delle lezioni e di quello che viene trattato al loro interno quello che rimane, interpretando le loro risposte, è spesso solo un ricordo. In ogni caso vedendo la qualità delle loro risposte ben vengano i ricordi, significa che in qualche modo il programma riesce ad acchiapparli e che forse le modalità con cui si svolgono le lezioni, situazioni problema e frequenti discussioni, riescono a lasciare il segno. È molto interessante notare come i ragazzi si esprimano in maniera spontanea; i loro messaggi sono chiari e riesco ad interpretarli facilmente. Questo è un segnale, importante, nel discorso sulla fiducia reciproca, sul clima in classe. L analisi dei dati autovalutativi forniti dai ragazzi nella terza formativa diventa sotto questo punto di vista molto appassionante. 5.4 Analisi dei dati forniti dalla verifica formativa n o 3 Nella terza verifica formativa le domande poste agli allievi sono rimaste 5, così come si è voluta mantenere l introduzione della domanda supersfida. Per l ultima formativa tenuta in considerazione ai fini della ricerca erano presenti 21 allievi ai quali in totale sono state fornite 229 risposte. Come per i precedenti casi i dati numerici relativi della verifica in questione sono riassunti nella tabella 5 e rappresentati dal grafico 5. Figura 10 Dati numerici relativi alla formativa n o 3 24 Figura 11 Rappresentazione grafica dei dati relativi alla formativa n o 3

La tabella 6 riassume numericamente i dati relativi alle difficoltà riscontrate dagli allievi durante la verifica, e gli stessi dati sono illustrati attraverso la figura 4. Le riflessioni degli allievi sono discusse separatamente a pagina 26. Figura 12 Dati numerici e rappresentazione grafica delle difficoltà riscontrati dagli allievi nella formativa n o 3 5.4.1 Interpretazione dei dati Anche in occasione dell ultima formativa le risposte date agli allievi sono parecchie, in totale 229. Sicuramente tra le tre formative proposte questa è la più complessa, tiene in considerazione due grandi argomenti, l escrezione e la respirazione, e la domanda supersfida vuole mettere i ragazzi a confronto con un modello idraulico solitamente proposto in quarta media nell ambito delle analogie. Rimangono i consigli la risposta più gettonata da parte mia, anche in questo caso suddivisi tra le varie domande e non solo in occasione del commento finale. Le indicazioni fornite possono essere strettamente legate all incombente prova sommativa, e perché no alla consapevolezza che le correzioni della seconda formativa avevano soddisfatto in maniera particolare i ragazzi. Per contro, aumentano in maniera statisticamente importante le risposte stimolo. La ragione in questo caso è abbastanza lapalissiana e legata sicuramente alla domanda supersfida. L approccio con l analogia idraulica per rappresentare gli scambi gassosi a livello alveolare è sicuramente complicato, forse ho preteso un po troppo sia dagli allievi che da me stesso. Ecco che le risposte dei ragazzi alla domanda mi hanno permesso di correre in corsa ai ripari: oltre ad essere intervenuto laddove vedevo che il messaggio non era passato ho potuto utilizzare i primi venti minuti della lezione successiva per riprendere l argomento alla lavagna e ridiscuterne con la classe intera. Una domanda simile è poi stata riproposta nella verifica sommativa e i risultati sono stati molto buoni. Autovalutazione del docente? Sicuramente sì, e a dire la verità alcuni segnali li avevo già percepiti a lezione, è stato però fondamentale ricevere feedback dai ragazzi tramite la formativa per poter indirizzare nei migliori dei modi la rimediazione. 25

Per quanto riguarda i rinforzi viene mantenuta da parte mia la stessa linea avuta anche in occasione delle altre formative. Rimane una parte importante, tanto per me quanto per gli allievi, poter sbirciare in quello che si è fatto di buono piuttosto che annaspare soltanto tra le lacune da colmare. Per l ennesima volta subiscono una flessione i rilanci, ma un motivo c è e si è fatto più chiaro. Spesso le indicazioni in tal senso restituite ai ragazzi rimanevano tali e quali, il prosieguo del programma e la discussione plenaria non permettevano di approfondire il discorso e nello studio personale per la verifica non sempre un ulteriore domanda poteva aiutare gli studenti. Rimane simile alla seconda formativa la situazione nelle difficoltà riscontrate dagli allievi, con la differenza che il 10% circa della classe ritiene di non essersi trovato in difficoltà. La possibilità di esprimersi liberamente, quasi a parlare con sé stessi, rende questa prova formativa importante ai fini di indagare sul processo di autovalutazione venutosi a creare negli allievi. Di seguito sono riportate solo alcune loro riflessioni, l elenco completo è presente all Allegato 8. Se mi facessero una verifica ora sono sicura che mi andrebbe così così, ma la cosa che posso fare per migliorare è ripassare. Secondo me stavolta posso fare bene Penso che ripassando un pochetto potrei fare meglio. In generale, ma di più la respirazione, che non mi è evidente come argomento ( ) su una scala da 1 a 10 mi darei un 7, si può migliorare Secondo me questo esercizio che ho fatto è buono, dovrò però ripassarmi il sistema escretorio Studiare, studiare, studiare! Fosse stato un espe NO COMMENT. Ma se mi concentro potrei farlo molto bene. Dovrei tentare di approfondire le risposte che do 26

Numero di risposte Il salto di qualità a livello autovalutativo che gli allievi hanno compiuto in circa sette mesi di scuola è incredibile. Al termine di questa terza verifica mi sono trovato a dare semplici consigli, qualche rinforzo, il resto del lavoro lo avevano già fatto loro. In un discorso forse meno circoscritto di quello di questa ricerca è bene ricordare che in verità il percorso compiuto non dipende solo da queste verifiche, bensì da una serie di eventi fatti di discorsi plenari, sguardi, battute e lavori di gruppo che al loro interno celano sicuramente una grande ricchezza formativa. Attraverso le risposte date ci si rende conto di come gli allievi riescano oramai ad assumersi la responsabilità per quanto riguarda il loro apprendimento, e di come sia presente anche una sorta di automotivazione necessaria ai fini dello stesso. I ragazzi riescono ad inquadrare molto bene e autonomamente quali sono i loro punti forti e le loro lacune, senza più il bisogno che sia il docente a farlo notare loro. In quest ottica credo che aver fatto leva sui punti forti dei ragazzi rinforzando quando necessario e cercando di non andare a parare esclusivamente sulle lacune da colmare sia stata la strategia giusta. Il discorso non è però generalizzabile, vale per questa classe e questo gruppo che comprende anche me. 5.5 Le tre verifiche formative in un confronto grafico Il grafico sottostante mostra la tendenza delle correzioni attuate dal docente nel corso delle verifiche formative mettendo a confronto i vari dati raccolti. 120 100 80 72 108 84 60 40 58 30 47 27 40 60 20 17 11 16 0 Rilanci Rinforzi Tipi Risposte di risposte Stimolo Consigli Figura 13 Tendenza delle correzioni del docente nelle tre verifiche formative 27

5.6 Categorizzazione e analisi delle risposte fornite dagli allievi tramite il questionario Del questionario redatto dai ragazzi sono state analizzate quattro domande, la 5 e la 6 non vengono analizzate in quanto superflue e le risposte di tutta la classe all ultima domanda sono riportate all Allegato 9. 1)Perché secondo te il sore ha deciso di introdurre il finto espe a lezione? Le risposte degli allievi a questa domanda sono state suddivise in 3 categorie i) PER CONTROLLO (per sapere a che punto sono gli allievi, cosa hanno capito) Gli allievi le cui risposte rientrano in questa categoria sono dell idea che il docente proponga i finti espe per leggere la situazione della classe, per avere un idea del raggiungimento o meno degli obiettivi. Formativa come strumento sicuramente utile al docente, e di riflesso anche all allievo. ii) PER AIUTARCI (per prepararci ancora di più) In questo caso gli allievi vedono il finto espe come un metodo adottato dal docente per andare loro incontro, un aiuto vero e proprio in prospettiva della verifica sommativa. Formativa come strumento utile agli allievi. iii) PER AIUTARE GLI ALLIEVI E SAPERE COSA HANNO CAPITO (CONTROLLO) In quest ultimo caso gli allievi vedono nella formativa uno strumento messo a loro disposizione dal docente in modo da poterli aiutare, ma allo stesso tempo credono sia uno strumento utile al docente stesso per leggere la situazione della classe. Formativa come strumento utile sia agli allievi che al docente. Figura 14 Visualizzazione grafica delle risposte degli allievi alla prima domanda del questionario 28

2+3) Come affronti il finto espe e che valore gli dai in preparazione alla verifica? Le risposte a queste domande sono state suddivise in 4 categorie. i) IN TRANQUILLITÀ E SERENITÀ, SENZA PREOCCUPAZIONI In questo caso gli allievi tendono a vedere la formativa più che altro come un esercizio importante ai fini di migliorare. Mettono in risalto nella loro risposta lo stato d animo con cui affrontano la prova. Alcune delle motivazioni presenti nelle loro risposte sono: non ha nota, dà conferme, è un ripasso, perché poi miglioro, perché grazie al finto espe so che l espe con nota andrà bene, ii) COME UNA VERIFICA VERA PER QUANTO RIGUARDA L IMPEGNO Gli allievi in questo caso sottolineano come grazie al totale impegno durante la formativa saranno in grado di capire esattamente cosa ancora non sanno e cosa dovranno studiare in futuro. Alcune delle motivazioni presenti nelle loro risposte sono: per capire cosa dovrò ancora studiare, così so per certo cosa ancora non so, per sfruttare il finto espe al massimo, iii) COME UNA VERIFICA VERA PER VEDERE I RISULTATI Gli allievi le cui risposte rientrano in questa categoria sono certamente orientati al risultato della formativa stessa, dalla quale cercano di trarre un giudizio gratificante. Alcune delle motivazioni presenti nelle loro risposte sono: per vedere i risultati, per prendere un bel +, perché è probabile che presto ci sarà l espe, iiii) NON COME UN VERO ESPE Si tratta in questo caso di quegli allievi che vogliono riuscire a capire attraverso la formativa quali argomenti potranno essere tralasciati nello studio in previsione della futura sommativa in quanto già capiti. Alcune delle motivazioni presenti nelle loro risposte sono: perché così studierò solo ciò dove ho risposto sbagliato, perché poi lo utilizzo come un bigino, lo faccio per capire cosa studiare,. 29

Figura 15 Visualizzazione grafica delle risposte degli allievi alla seconda domanda del questionario 4) Che tipo di correzione apprezzi di più? Le risposte a questa domanda sono state suddivise in 2 categorie principali. i) I CONSIGLI 14 allievi in totale affermano di apprezzare i consigli personali. In 5 casi nella risposta è presente un riferimento all apprezzamento della risposta stimolo o dell indizio. ii) I COMMENTI POSITIVI O NEGATIVI Questo gruppo di 7 allievi è più orientato alla nota. In 4 affermano di apprezzare i commenti positivi e non quelli negativi, in 2 dichiarano di apprezzare entrambi i tipi di commenti, 1 solo allievo apprezza di più i commenti negativi. NB: per commento positivo/negativo viene inteso dai ragazzi il commento del docente alla singola domanda. Un esempio di commento positivo può essere Bene, vedo che ci sei!, mentre il commento negativo potrebbe essere Qui hai fatto un po di confusione. Quindi negativo-positivo in riferimento alla correttezza dell esercizio/domanda in questione. Le risposte di due allievi in particolare, non sono state raggruppate in alcuna categoria in quanto molto vaghe, lasciano però intendere una certa riluttanza verso la domanda finale, ossia l autovalutazione. È probabile che entrambi non riescano ad autovalutarsi e ciò non li mette a proprio agio. 30

Figura 16 Visualizzazione grafica dei dati ricavati dalle risposte degli allievi alla seconda domanda del questionario 5.6.1 Interpretazione dei dati L analisi delle risposte dei ragazzi al questionario permette di tornare alle domande di ricerca e di poter dare delle risposte. Innanzitutto risulta chiaro come all interno della classe vi siano tipologie differenti di allievi, per i quali la verifica formativa assume valenze diverse. A seconda di quanto ognuno riesca a trarre da questi interventi formativi la risposta alla domanda di ricerca prende direzioni diverse: la maggior parte dei ragazzi intravvede la doppia valenza della formativa, come mezzo utile sia al docente che a loro stessi, per alcuni il finto espe vuole aiutare soltanto gli allievi, per altri solo il docente. È positivo notare come la quasi totalità dei ragazzi affronti la verifica formativa come un vero espe ma con più tranquillità. Queste risposte sono sintomo del probabile interesse intrinseco a queste categorie d allievi nel confrontarsi con l apprendimento non troppo in funzione di una prova sommativa. Il fatto che in parecchi utilizzino termini quali tranquillità e serenità contribuisce a sottolineare ancora una volta come il dover essere confrontati con una nota non sempre sia vissuto bene dai ragazzi, a prescindere dai risultati che poi si otterranno. Vi sono poi ulteriori categorie di ragazzi, per i quali la formativa assume un ruolo che va un po fuori dai canoni teorici per i quali è indicata. Per alcuni allievi il finto espe è un occasione per poter avere dei risultati gratificanti, questi ragazzi tendono ad assorbire tutto quanto di positivo viene messo in evidenza e forse a trascurare un po la parte più negativa. Probabile si tratti di quegli allievi ritenuti in generale poco brillanti, non abituati a vedere commenti positivi negli esercizi di ritorno nelle varie materie. L ultima categoria è quella rappresentata dagli allievi che per 31

scelta affrontano la formativa in maniera superficiale, partendo proprio dal presupposto che non si tratta di un vero espe. In questa categoria rientrano sia allievi dal profitto brillante che allievi più deboli. Sono quegli allievi che cercano di captare molte informazioni dalla verifica stessa per sapere come risparmiare tempo in fase di studio a casa. Diciamo che probabilmente, indipendentemente dalle qualità a livello di apprendimento, questi allievi non amano passare il proprio tempo libero ripassando le materie, tendono al risparmio energetico e la formativa riesce a dar loro indicazioni precise a riguardo. I ragazzi si sono poi espressi sulle preferenze a livello di tipo di correzione, e il dato che salta subito agli occhi è che i consigli sono largamente la risposta che apprezzano di più. Questo è un dato importante, tenuto conto che l analisi è avvenuta soltanto dopo che l ultima verifica formativa è stata riconsegnata loro. Le mie correzioni nell arco dell anno sono andate proprio in questo senso, a partire dalla seconda formativa ho dato ai ragazzi tanti consigli ed evidentemente loro hanno apprezzato. È probabile che ad un certo punto sia venuto a crearsi un meccanismo automatico in classe, la conoscenza e la fiducia del docente verso la sua classe e viceversa hanno portato ad uno scambio d informazioni impercettibile ma importante, per cui da una parte gli allievi hanno capito il mio intento formativo nei consigli presenti, sono riusciti a assorbire il messaggio contenuto e a mia volta sono riuscito a capire come potevo essere davvero formativo nei loro confronti. Questo è sicuramente un segnale importante sulla fiducia che si è riusciti a creare all interno del gruppo. Pur apprezzando i consigli rimane presente il gruppo di ragazzi che apprezza i commenti diretti, sia positivi che negativi. È probabile che questi allievi riescano ad organizzare meglio il loro apprendimento partendo da una valutazione vera e propria, da una sorta di presa di posizione da parte mia, esternata con dei simboli o con delle frasi. Da questa analisi comincia a delinearsi il senso della ricerca, risulta chiaro come la verifica formativa porta vantaggi diversi a seconda della tipologia dell allievo, e come a lungo termine il vantaggio principale per gli allievi sia quello dell incremento nella capacità di autovalutazione. I risultati in questo senso verranno discussi più approfonditamente nelle conclusioni. 5.7 Discussione dei dati emersi dalla Sfida all ultimo sangue Il fattore tempo nelle correzioni delle verifiche formative così come proposte nel corso dell anno non è da sottovalutare. Ho quindi voluto provare un approccio diverso e ascoltare cosa ne pensassero i ragazzi. Le modalità di questo esperimento sono già state discusse alla 32

pagina 16, il documento riassuntivo consegnato ai ragazzi è invece presente all Allegato 5. Ad una settimana dalla lezione ho voluto parlare direttamente ai ragazzi, sentire le loro impressioni riguardo le verifiche formative standard e la variante proposta a gruppi. Per entrare nella discussione ho scelto di optare per una breve presentazione Power Point contenente alcuni ritagli delle risposte dei loro questionari. È stato un momento particolare, i ragazzi hanno contribuito tutti molto alla discussione che ha evidenziato alcuni punti fondamentali. In primo luogo tutta la classe ha gradito la lezione, a detta di tutti molto divertente e coinvolgente. La valenza formativa della stessa è stata messa in evidenza, in molti hanno affermato che in funzione della sommativa si è trattato di un ottimo ripasso e che i compagni di gruppo potevano svolgere un po il ruolo del sore. Tutti poi sono apparsi convinti che il documento riassuntivo si rivelerà molto importante per lo studio. È però anche stato evidenziato dai ragazzi come fosse mancata la parte più personale, dei commenti del docente al singolo allievo. Effettivamente con un lavoro del genere è venuta a mancare questa parte, il mio intervento si è indirizzato piuttosto alla classe. Insieme ai ragazzi abbiamo allora cercato di trovare delle alternative. Tra le possibilità è piaciuta alla classe l idea di un allievo di continuare con le formative standard, la cui correzione però sarebbe da affidare al compagno di banco schede alla mano. Il mio ruolo sarebbe poi quello di ritirare il foglio e lasciare un commento personale finale. Delle valide alternative al momento attuale devono ancora essere trovate, sempre pensando all impiego al 100%. Ma grazie alla discussione risulta ancor più evidente come i ragazzi siano rimasti entusiasti dei commenti personali, commenti che secondo loro aumentano l automotivazione e la fiducia in sé stessi. Alla fine della discussione ci siamo ripromessi di trovare entro la fine dell anno scolastico una variante da mettere in pratica l anno prossimo, i cui risultati andranno discussi di volta in volta. Un alternativa questa che, secondo me, permetterà a prescindere dai risultati di compiere un ulteriore salto di qualità a livello di fiducia e autovalutazione, sia per i ragazzi che me come docente. 33

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6 Conclusioni Il fatto che questo lavoro di ricerca sia nato da un autentico bisogno ha permesso di compiere un tragitto importante sull arco di tutto l anno scolastico. Oltre a permettermi di conoscere e instaurare un rapporto di fiducia importante con ogni singolo allievo della classe a cui il lavoro è stato proposto mi ha permesso di compiere passi da gigante, sul mio essere docente in generale e sull essere un docente formativo in particolare. Devo per forza tornare alla domanda di ricerca iniziale, a quali vantaggi una pratica in cui viene proposta la verifica formativa potesse portare agli allievi ed al docente, iniziando il discorso da chi rende possibile la mia professione, dai destinatari per antonomasia del lavoro svolto, i ragazzi. Quali siano i vantaggi che si sono venuti a creare per loro sono emersi in parte dall analisi dei dati in mio possesso, ma anche dalla semplice interazione che viene a crearsi durante ogni lezione. Potrei a questo punto iniziare un discorso lungo e probabilmente ripetitivo, che terrebbe conto troppo dei dati analizzati e troppo poco di tutto ciò che è emerso lezione dopo lezione. Oppure tenere conto di tutto e riassumere i vantaggi venutisi a creare in una tabella che è una rielaborazione di quanto Rogers pubblicava nel 1973 all interno del libro Libertà nell apprendimento (Bernasconi e Delorenzi, 2009). Il vantaggio di sapere che ognuno ha una sua naturale capacità di apprendere, e che è su quella che bisogna lavorare, su quanto di buono presente in ottica di colmare le lacune presenti. Il vantaggio di capire che l apprendimento significativo si realizza quando la materia di studio è sentita come rilevante ai propri fini. Il vantaggio di aver capito che la creatività, la fiducia in sé sono facilitate quando hanno rilievo preminente (l autocritica) e l autovalutazione, e passa in secondo piano la valutazione altrui. Il vantaggio di aver perlomeno percepito che l apprendimento più utile è l apprendimento del processo di apprendimento. 35

Nel riquadro sono riassunti quelli che sono i vantaggi fondamentali acquisiti dagli allievi della mia terza sono i vantaggi e percepibili a livello di classe. Poi è evidente come ogni singolo allievo abbia potuto far propria una serie di aspetti legati direttamente alla propria personalità. Gli allievi non troppo brillanti hanno potuto ricevere una serie di segnali importanti nel percorso di autovalorizzazione, gli allievi soliti a pretendere tanto da sé stessi hanno potuto trovare stimoli automotivanti, quegli allievi che solitamente tendono a sottovalutarsi hanno imparato a non farlo per forza e gli allievi più timidi hanno semplicemente potuto sfruttare l occasione per comunicare al docente delle opinioni che difficilmente sarebbero riusciti ad esternare senza sfruttare lo spazio dedicato loro all interno della verifica formativa. È poi presente tutta una serie di vantaggi legati direttamente alla verifica sommativa, vantaggi che gli stessi allievi tendono a sottolineare nelle risposte che hanno fornito con il questionario. I vantaggi sono molteplici, spaziano dall idea sulla complessità dell esercizio che verrà loro proposto a quali argomenti saranno da ripassare e quali invece sono già consolidati. In previsione delle sommative, le verifiche formative hanno permesso sempre un ripasso generale con tutta la classe, ripasso che probabilmente avrebbe avuto luogo lo stesso, ma sicuramente meno indirizzato ai loro bisogni effettivi. È, e rimane importante per i ragazzi, trovare nelle verifiche formative un aiuto in previsione delle sommative, è il sistema scuola che (per il momento) porta in questa direzione, si è ancora lontani dal relativizzare e dare la giusta valenza alla verifica sommativa. L ho notato sulla mia pelle, nei discorsi coi ragazzi, ancor di più con i colleghi e in particolare con quelli del consiglio di classe. Difficile pretendere che, a corto termine l intero corpo docenti di una qualsiasi sede viri contemporaneamente in direzione della pratica formativa, difficile se non è il vero bisogno di ognuno a spingere in questa direzione. Vorrei citare in questo caso un estratto di un bel pensiero di un docente di scuola media con il quale sono completamente d accordo, tratto dalla ricerca di E. Buri (2008). Questi temi dovrebbero essere dibattuti di più, la pressione delle note è fortissima. Però è oggettivamente difficile anche perché in questi ultimi venti o trent anni la scuola è stata investita da tutta una serie di problematiche nuove...è che queste cose danno i loro frutti, ma con calma, e neanche nei docenti è pensabile una modifica di questo genere della mentalità in poco tempo. (p.17). E adesso passo a me stesso, docente ma principalmente parte integrante della ricerca che è stata portata avanti. Ho imparato a non pensarmi solo divulgatore professionista, ma ad osservare il processo di apprendimento, ho avuto conferma che per insegnare scienze naturali 36

a X bisogna prima conoscere X, e per insegnare la stessa cosa a Y bisogna prima conoscere Y. Ero convinto di qualcosa del genere già prima di proporre questa ricerca, adesso lo sono totalmente. Soltanto tramite l osservazione ho potuto almeno cercare di essere un docente formativo oltre che formatore. La forma con cui ho sperimentato la verifica formativa in classe è molto soggettiva, inquadra bene la mia personalità, il mio credo pedagogico e il mio stile. Per questo motivo i risultati con cui poi mi sono confrontato sono un immagine autentica del mio percorso personale. Le formative non hanno creato solo allievi più metacognitivi e consapevoli, lo stesso discorso vale per il docente. Ho voluto essere valutato nel valutare, credo di essere riuscito ad adattare i bisogni dei miei allievi ai miei, assicurando fiducia. Sono migliorato, mi sento migliorato, so di poter ancora migliorare, specialmente sul piano delle nuove sperimentazioni. La sperimentazione che ha avuto luogo con questa classe non è che una modalità tra le molte potenzialmente esistenti. Non è esente da problematiche, basti pensare all improponibilità di un tale lavoro con tutte le classi con un impiego al 100%. Per un semplice motivo legato al tempo a disposizione non si è potuto indagare a fondo per trovare valide alternative, si è cercato di discutere con i ragazzi, quello sì, e alcune delle idee emerse dalla discussione saranno da me sicuramente tenute in considerazione il prossimo anno scolastico. In futuro è davvero necessario interrogarsi anche sulle possibili alternative, è necessario se si vuole rimanere credibili e proporre un lavoro d alta qualità,interrogandosi sempre quando se ne sente il bisogno. Il bisogno, in questo caso visto come volontà, citando Edo Dozio (2009) È la volontà del docente di favorire gli apprendimenti che caratterizza la valutazione formativa. Le forme che essa assume possono essere diverse, la strumentazione che viene utilizzata pure, rimane però essenziale l intenzione. (p.9). A completare questo mio pensiero aggiungo un altra frase estratto del docente di scuola media citato nella ricerca di E. Buri (2008), permettendomi di aggiungere delle parentesi là dove il discorso si allarga troppo alla comunità, perché un discorso del genere non può che partire dal bisogno del singolo e appunto dalla sua volontà. Gli istituti dovrebbero avere il tempo di interrogarsi su queste cose,( creando dei gruppi di lavoro) o facendo delle sperimentazioni. I buoni intenti devono essere seguiti da un lavoro attento e paziente per creare una cultura (di sede) in ambito valutativo. (p.17). 37

7 Ringraziamenti Ci sono momenti, in una lunga e intensa formazione come quella per diventare insegnanti, dove alla passione in generale bisogna aggiungere ulteriore entusiasmo per riuscire a svolgere al meglio i propri compiti. Grazie di cuore Daria per essere stata questo formidabile entusiasmo, grazie per aver messo noi futuri docenti davanti a tutto, spesso anche a te stessa. Grazie Luca, il tuo modo di intendere l insegnamento ha qualcosa di veramente speciale, e tu l hai condiviso con noi. A tutti voi ragazzi, che siete i miei allievi, un grazie immenso. Grazie per l anno spettacolare! Siete grandiosi! Grazie Kiko, per le arricchenti chiacchierate sulla nostra professione e per essere stato il mio dpp. Grazie Lorenzo per esserlo stato, ho imparato tantissimo. Un grazie speciale alla mia famiglia e a Cristina, per essere stati pazienti e sempre disponibili nonostante le mie numerose assenze in questi due anni. Grazie alla sede in cui lavoro, al direttore e ai colleghi tutti, per avermi fatto sentire a casa a partire dal primo istante. Grazie ai miei compagni di formazione, per tutti i momenti passati insieme, siete e rimarrete sempre dei colleghi speciali. e grazie anche a te Lago, fonte incredibile di tranquillità, ispirazione, sfide e immensa bellezza! 38

8 Bibliografia Bernasconi, M., & Delorenzi, D. (2009). Il diario di pratica professionale. Scritture riflessive tra formazione e ricerca. Master di secondo livello in metodologia della ricerca in educazione. Trento: Facoltà di scienze cognitive. Buri, E. (2008). Alla ricerca di una valutazione formativa sistematica, strumentale ed esplicita per favorire il coinvolgimento dell allievo nel processo d apprendimento. Applicazione della valutazione formativa in due istituti di scuola media e reazioni degli allievi ad un tentativo di messa in pratica. Locarno: Alta Scuola Pedagogica. Cirse, Centro educazione e ricerca sistemi educativi (2010). Miniguida APA Style Coggi, C., & Ricchiardi, P. (2005). Progettare la ricerca empirica in educazione. Roma: Carocci editore. Dozio, E. (2009). Materiali su La valutazione dell allievo per SM. Locarno: DFA UIM (2003). Riforma 3 della scuola media. Bellinzona: Dipartimento dell educazione, della cultura e dello sport, Divisione della scuola, Ufficio dell insegnamento medio. Questa pubblicazione, Valutazione formativa: vantaggi per gli allievi e per il docente, scritta da Matteo Zaltron, è rilasciata sotto Creative Commons Attribuzione Non commerciale 3.0 Unported License. La licenza è disponibile in: http://creativecommons.org/licenses/by-nc/3.0/ 39

9 Allegati Allegato 1 - Verifica formativa N o 1 Allegato 2 - Verifica formativa N o 2 Allegato 3 - Verifica formativa N o 3 Allegato 4 - Il questionario Allegato 5 - IL RIASSUNTONE Allegato 6 - Power Point Il finto espe secondo noi Allegato 7 - Esempi di risposte fornite dal docente Allegato 8 - Elenco completo riflessioni dei ragazzi Allegato 9 - Elenco delle risposte dei ragazzi all ultima domanda del questionario 40

WARM UP! ENERGIA 1 Immagina di trovarti improvvisamente in questa situazione: prova a spiegare brevemente cosa succede alla tua frequenza cardiaca, a quella respiratoria e perché! ENERGIA 2.. Perché durante un intensa attività fisica sudiamo? SN-MZ-FOR(1) III(TC) 2010 ALLEGATO 1

ENERGIA 3 Prova a commentare con parole tue questa immagine!.. Ti sei trovato in difficoltà a rispondere a queste domande? SI NO IN PARTE ALLEGATO 1

L APPARATO DIGERENTE DIGEST 1 Cos ha in comune questo campo da tennis con il nostro apparato digerente (o con alcune parti di esso)? Cerca di essere il più preciso/a possibile nella risposta!. Con quale di questi tre oggetti rappresenteresti un ENZIMA? Spiega perché! DIGEST 2. SN-MZ-FOR(2) III(TC) 2010. ALLEGATO 2

DIGEST 3 Ehi Mike..non ci ho mai pensato..ma cosa sono gli escrementi? PROVA A MIGLIORARE IL DISEGNO! DIGEST 4 ALLEGATO 2

DOMANDA SUPERSFIDA! DIGEST 5 Marco è un ragazzo di 16 anni, la sua massa corporea è perfetta e si alimenta regolarmente ed in maniera sana, pratica anche molto sport ma ha un problema! Ha infatti un debole per i formaggi e le patatine fritte, non può resistere e deve sempre mangiarne almeno un po! Ma ogni volta che ne mangia produce feci di colore bianco-grigio e dalla consistenza strana. A breve sarà sottoposto ad una visita medica per scoprire i motivi di queste anomalie. Tu cosa ne pensi? Quale potrebbe essere il problema di Marco?.. Ti sei trovato in difficoltà nel rispondere a queste domande? Prova a spiegare perché! SI NO IN PARTE ALLEGATO 2

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1 MAI ASSAGGIATO IL VOSTRO SANGUE?! NO, NON SIETE DEI VAMPIRI! MA SICURAMENTE SAPETE DIRMI QUALCOSA ALLEGATO 5

1 2 SANGUE & POLMONI POLMONI & SANGUE DUE AMICI INSEPARABILI! PROVATE A SPIEGARE PERCHÉ! 2 3 BONUS POINT! Avete deciso di donare il vostro sangue! Un gesto che vi fa onore!! Guadagnate subito 1 punto! 4 CHE INTESTINO SAREBBE SE NON CI FOSSE IL SANGUE? Perché il sangue a livello dei villi intestinali scorre a rilento? 4 ALLEGATO 5

5 5 6 GUAI SE IL SANGUE NON PASSASSE ATTRAVERSO IL FEGATO PANCREAS E SANGUE MHH MA DIAMO I NUMERI? EPPURE INDIZIO: Ci vuole un messaggio per fare in modo che lo zucchero libero nel sangue venga assorbito dalle cellule senza pancreas niente messaggio!! 6 7 GIRANO ALCUNE VOCI: DICONO CHE LA MILZA SIA LA PATTUMIERA DEL SANGUE 7 Riassumiamo: ALLEGATO 5

8 QUI POTETE SBIZZARRIRVI A VOLONTÀ! Tutto quello che sapete sul rapporto tra reni e sangue in 2-3 righe! 8 9 IL CUORE LA NOSTRA PICCOLA GRANDE POMPA! 9 10 10 Quante ne vedete sul campo di gara? ALLEGATO 5

11 11 12 QUANTI E QUALI TIPI DI VASI SANGUGNI CONOSCETE? e alcuni capillari del bulbo oculare possono scoppiare lasciando intravvedere una macchiolina di sangue! Poco grave, in qualche giorno viene riassorbita. Ma come vi spiegate ciò che accade?! 12 13 Il cervello consuma ogni minuto 20% di tutta l energia prodotta nel corpo umano L unica fonte d energia per il cervello è il GLUCOSIO EMATICO! 13 ALLEGATO 5