ASPETTI CLINICI E DIETOLOGICI DELLE PATOLOGIE CORRELATE AL DIABETE: Celiachia Dr.ssa Micaela Pellegrino S.C. Endocrinologia e Malattie del Ricambio Dr. Marco Cipolat S.C. Dietetica e Nutrizione Clinica
DIABETE MELLITO 1 E CELIACHIA: EPIDEMIOLOGIA La prevalenza di MALATTIA CELIACA in un soggetto con diabete autoimmune è pari al 5-10%, ovvero dieci volte maggiore rispetto a quella relativa alla popolazione generale (0,5-1%) La ricerca degli anticorpi specifici per celiachia (antitransglutaminasi e poi anti-endomisio) viene effettuata, come screening, sui soggetti con DM1 all esordio e successivamente ogni 12 mesi per 4 anni e ogni 24 mesi per i successivi 6 anni Raramente la diagnosi di celiachia precede quella di diabete mellito di tipo 1 e normalmente avviene nel 90% del soggetti entro 2 anni dalla diagnosi di DM1
DIABETE MELLITO 1 E CELIACHIA: PATOGENESI La contemporanea interazione di fattori genetici e fattori ambientali rappresentati, ad esempio, da contatto in epoca precoce con agenti infettivi o dal precoce inserimento nella dieta di alcuni alimenti tra cui le proteine del latte o il glutine I virus più frequentemente citati come corresponsabili dell esordio del diabete sono Coxsackie B4, Echovirus, Rosolia, Parotite, CMV, Rotavirus, i quali potrebbero innescare il processo autoimmune e/o precipitare l esordio clinico della malattia agendo anche nel periodo pre/perinatale
CELIACHIA nel DIABETE MELLITO 1: SINTOMI I sintomi più comunemente riportati nella maggior parte delle casistiche sono di tipo extraintestinale, in particolare la bassa statura, il ritardo nella pubertà, l anemia, l iposideremia e l ipertransaminasemia. Alcuni autori ritengono che anche le alterazioni glicemiche riscontrabili in questi soggetti nelle fasi iniziali di malattia diabetica, ovvero l alternarsi di fasi ipo ed iperglicemiche, siano da attribuire, almeno in parte, all alterato assorbimento di nutrienti legato alla celiachia non trattata
ASPETTI CLINICI E DIETOLOGICI DELLE PATOLOGIE CORRELATE AL DIABETE: Insufficienza renale Dr.ssa Micaela Pellegrino S.C. Endocrinologia e Malattie del Ricambio Dr. Marco Cipolat S.C. Dietetica e Nutrizione Clinica
DIABETE MELLITO E NEFROPATIA Si stima che più di 346 milioni di persone nel mondo siano affette da diabete mellito Entro l'anno 2030, si prevede che il diabete diventerà la settima causa di morte nel mondo Lo sviluppo di malattia renale cronica in pazienti con diabete aumenta significativamente la morbilità e la mortalità e i costi dell assistenza sanitaria, anche prima dello sviluppo della malattia renale allo stadio terminale (ESRD)
DIABETE MELLITO E NEFROPATIA Circa un terzo dei diabetici si ammala di nefropatia cronica La prima evidenza di nefropatia diabetica è la presenza di basse quantità di albumina nelle urine (microalbuminuria) Una valutazione dei partecipanti al DCCT/EDIC study dimostra che, a dieci anni, l'incidenza cumulativa di progressione a macroalbuminuria è del 28% insufficienza renale lieve-moderata del 15% insufficienza renale grave del 4% regressione a normo-albuminuria del 40%
DIABETE MELLITO E NEFROPATIA
MICROALBUMINURIA Anormale escrezione urinaria di albumina in assenza di proteinuria clinica (30-300 mg/24 ore o 20-200 mg/min) RACCOLTA URINE Modalità: Temporizzata: - 24 ore - notturna (overnight) Spot: - si normalizza alla creatininuria Necessarie: - almeno 2 raccolte delle urine non consecutive - in assenza di: infezioni delle vie urinarie (micro)ematuria febbre
DIABETE MELLITO E NEFROPATIA: SINTOMI E TERAPIA adeguato controllo glicemico adeguato controllo pressorio Uso di farmaci nefroprotettori, es. ACEI e/o ARB dieta povera di sale Curare eventuali infezioni del tratto urinario Evitare uso di farmaci potenzialmente nefrotossici, es. FANS Dieta ipo/aproteica quando la funzione renale è ridotta al 15% della norma
ASPETTI CLINICI E DIETOLOGICI DELLE PATOLOGIE CORRELATE AL DIABETE: Epatopatie Dr.ssa Micaela Pellegrino S.C. Endocrinologia e Malattie del Ricambio Dr. Marco Cipolat S.C. Dietetica e Nutrizione Clinica
La steatosi epatica non alcolica (NAFLD) si associa sempre a sindrome metabolica (leggi insulino-resistenza) e prevede 4 stadi clinici: steatosi semplice, NASH = steato-epatite non alcolica, cirrosi epatica e epatocarcinoma
NASH: SINTOMI La steatoepatite non alcolica è un disturbo silente, cioè presenta sintomi lievissimi o addirittura nessun sintomo. I pazienti nei primi stadi della malattia di solito si sentono bene e iniziano ad avvertire i sintomi come affaticamento, dimagrimento, debolezza solo quando il disturbo è in uno stadio più avanzato (fibrosi/cirrosi)
NASH: DIAGNOSI Ematochimici (AST e ALT) Ecografia epatica/tc addome Biopsia epatica
NASH: terapia Attualmente non esistono terapie specifiche per la steatoepatite non alcolica, ma i consigli più importanti per chi ne è affetto sono: dimagrire (se obesi o in sovrappeso) seguire una dieta sana e bilanciata aumentare l attività fisica evitare gli alcolici evitare i farmaci non strettamente necessari
ASPETTI CLINICI E DIETOLOGICI DELLE PATOLOGIE CORRELATE AL DIABETE: Neuropatia autonomica con disturbi gastro-intestinali Dr.ssa Micaela Pellegrino S.C. Endocrinologia e Malattie del Ricambio Dr. Marco Cipolat S.C. Dietetica e Nutrizione Clinica
DIABETE MELLITO E GASTROPARESI La gastroparesi è una sindrome caratterizzata da ritardato svuotamento gastrico in assenza di ostruzione meccanica dello stomaco I sintomi sono sazietà precoce, nausea, vomito e gonfiore epigastrico, dolore addominale Il diabete mellito rappresenta quasi un terzo dei casi di gastroparesi L incidenza è pari al 4,8% nei DM1 e 1% nei DM2 (0.1% nella popolazione generale)
DIABETE MELLITO E GASTROPARESI Diagnosi: Pasto baritato: dopo un digiuno di 12 ore viene fatto ingerire un liquido contenente bario, che riveste le pareti gastriche rendendole radio-opache. In presenza di cibo nello stomaco/alterata morfologia gastrica la diagnosi di gastroparesi è probabile Scintigrafia gastrica con 99Tc EGDS Manometria gastrica Test del respiro TC addome
DIABETE MELLITO E GASTROPARESI Terapia: adeguato controllo glicemico piccoli pasti a basso contenuto di fibre e grassi farmaci procinetici e/o antiemetici (metoclopramide) tossina botulinica (al fine di ridurre il tono neuromuscolare e conseguentemente lo spasmo del piloro) analoghi della somatostatina (per ridurre la secrezione gastrica) nutrizione enterale mediante digiunostomia endoscopica gastrectomia gastrostimolazione elettrica a mezzo di elettrodi posizionati sulla parete muscolare dello stomaco
GRAZIE PER L ATTENZIONE.. ma non è finita! continua