VOLTI E MANI PARLANTI L'interiorità dell'uomo attraverso i dipinti della Pinacoteca Nazionale di Ferrara Nell ambito del progetto Volti e mani parlanti, hanno avuto un ruolo significativo gli studenti e gli insegnanti del liceo Ludovico Ariosto di Ferrara e Silvana Onofri di ARCH è Associazione culturale Nereo Alfieri. Le diverse azioni realizzate da questi partner qualificati hanno infatti contribuito ad arricchire l offerta formativa dei tre ordini di scuole, mirata all interiorizzazione di conoscenze e di competenze riguardanti il patrimonio artistico conservato nella Pinacoteca di Ferrara. Le attività programmate da questa scuola secondaria di II grado, hanno preso l avvio con due lezioni-laboratorio sviluppate da Silvana Onofri, riguardanti la mostra o meglio L esposizione della pittura ferrarese del Rinascimento, come si legge sul manifesto i- naugurale, allestita dal 15 marzo 1933 al 31 giugno 1934, in occasione del IV centenario della morte di Ludovico Ariosto. La relatrice si è soffermata su questo documento evidenziando i diversi ruoli svolti dalle persone che contribuirono alla sua realizzazione, a partire da Italo Balbo, Renzo Ravenna, il podestà ebreo di Ferrara, Nello Quilici, direttore del Corriere Padano, per soffermarsi in particolare su Nino Barbantini, l organizzatore di un evento di rilevanza internazionale nel panorama artistico dell epoca.
Gli studenti coinvolti hanno seguito con molto interesse, appuntando le informazioni per poi elaborarle sotto forma di relazioni approfondite, da presentare come tesi di studio e di ricerca. Molto coinvolgente è risultata l analisi delle fotografie della mostra, scattate, su commissione di Nino Barbantini, dallo Studio veneziano Fiorentini, specializzato nella riproduzione di opere d arte e pubblicate nei due cataloghi che lo stesso curatore presentò, il primo, provvisorio e a tiratura limitata, il 7 maggio 1933, in occasione dell inaugurazione dell esposizione, il secondo, ampliato ed organizzato in modo diverso, il mese successivo. Dall osservazione diretta dei due cataloghi i ragazzi hanno constatato la differenza tra le due pubblicazioni: in quello del maggio 1933 le immagini, ad esempio, sono raggruppate in fondo al testo, mentre nella nuova edizione le fotografie sono associate alle relative schede di descrizione.
La professoressa Onofri ha poi evidenziato le modalità con le quali fu pubblicizzato l evento. Infatti oltre che nei due cataloghi, le fotografie Fiorentini furono riprodotte su fascicoli o su cartoline postali commemorative. Sul retro di queste ultime, ad esempio, tra le altre informazioni, erano indicate le riduzioni ferroviarie del 70% da tutte la stazioni del Regno con l evidente scopo di favorire l afflusso dei visitatori. Informazioni analoghe erano contenute anche nel manifesto inaugurale dell esposizione Anche la stampa contribuì a rafforzare questo obiettivo come dimostrano le copertine della Rivista di Ferrara di Mimì Quilici Buzzacchi, il mensile che, proprio in occasione del centenario ariostesco, rinunciò alla sua connotazione esclusivamente statistica per lasciare ampio spazio alla cultura e all arte.
Divisi in gruppi di lavoro, guidati dalla Presidente dell Associazione ARCH è, gli studenti hanno poi esaminato alcune delle 227 fotografie Fiorentini donate alla scuola, come attesta la lettera di Secondo Battazzi, il segretario dell Esposizione, datata 26 novembre 1935 e conservata nell archivio del liceo. La professoressa Onofri ha spiegato che le immagini inserite nelle buste dei raccoglitori ad anelli sono state catalogate negli anni Novanta da un gruppo di studenti, sulla base delle indicazioni fornite dalla seconda edizione del catalogo, nella quale sono indicati i diversi settori in cui era suddivisa la mostra e la numerazione dei quadri in essa contenuti. E così, con un po di concentrazione, è stato possibile immaginare come, nel 1933/34, si presentava la mostra ad un ipotetico visitatore dell Esposizione. Molto utile in questo percorso di immersione nella storia di Ferrara e della sua Pinacoteca è risultata anche la visione di una mappa in cui sono numerate le diverse sale, alcune tinteggiate di bianco latte, altre tappezzate di rosso scuro e verde, i colori della livrea del Borso d Este il giorno in cui venne incoronato Duca di Ferrara dal pontefice.
Queste lezioni si sono coordinate con le altre tappe in cui i giovani liceali del triennio, guidati dalle professoresse Caterina Pieri e Angela Pampolini, hanno analizzato cinque delle opere esposte in Pinacoteca, in previsione della visita al museo. Tra queste anche i soffitti lignei provenienti da Sant'Antonio in Polesine e la Dialettica del trionfo di Sant'Agostino, già presenti nella mostra del 1933. Queste fasi preparatorie hanno permesso agli studenti di apprezzare pienamente i quadri esposti in Pinacoteca, visitata insieme all insegnante Linda Parmeggiani che, grazie alle sue dettagliate spiegazioni, ha aiutato i ragazzi a sperimentare dal vivo le tecniche figurative utilizzate da pittori appartenenti ad epoche comprese tra il Medioevo e il Seicento. Arricchiti da queste esperienze, i ragazzi, per rendere accessibili ai bambini delle Scuole Primarie coinvolte nel progetto le conoscenze acquisite, si sono impegnati nella compilazione di slide con le quali hanno confrontato la collocazione e l attribuzione delle opere
scelte in rapporto all analisi dei primi cataloghi, per essere loro stessi professori per un giorno. Slide rivelatesi fondamentali nello svolgimento dei laboratori con i colleghi più piccoli delle scuole Primarie Manzoni, Alda Costa e Guarini. Gli incontri si sono rivelati fin dai primi istanti molto coinvolgenti grazie alla competenza e alla passione con cui i diversi gruppi di liceali sono riusciti a trasmettere, non solo le loro conoscenze, ma anche le emozioni provate davanti all opera d arte, in perfetta sintonia con gli obiettivi del progetto Volti e mani parlanti. Classe III Scuola Primaria Manzoni
Classe V Scuola Primaria Guarini
Classe IV Scuola Primaria Alda Costa Di seguito si riportano due punti di vista degli studenti del Liceo Ariosto a conclusione dell esperienza vissuta. Il progetto Volti e mani parlanti si è concluso con successo e partecipazione da parte dei ragazzi e dei bambini coinvolti; non solo ha permesso alle nuove generazioni di conoscere un patrimonio fondamentale della nostra città, ma ha anche aperto gli occhi a noi ragazzi su bellezze che spesso sono sconosciute ai giovani, così come per quanto riguarda la storia ferrarese. Spiegare ai bambini il contesto e le espressioni dei personaggi delle opere è il modo più efficace per aumentare l interesse e l attenzione su questo mondo così affascinante quale è l arte. Report a cura di Maria Bonora