Torino, 24 ottobre 2016 Laurea triennale in Filosofia Anno accademico 2016/2017 FILOSOFIA TEORETICA LO SCONTRO DELLE IMMAGINI (4/4) XX secolo Enrico Terrone (FMSH-CEM, Paris / LabOnt, Turin)
SELLARS
In La filosofia e l immagine scientifica dell uomo (1962), Sellars identifica il compito della filosofia teoretica nella costruzione di un immagine del mondo, e osserva che vi sono due tipi di immagine in competizione fra loro. Da una parte l immagine manifesta, che si basa sulle entità di cui si ha esperienza diretta (come ad esempio le persone) e sulla loro categorizzazione a partire da intuizioni condivise. Dall altra, l immagine scientifica, che si basa invece sulla postulazione di entità impercettibili (come ad esempio gli atomi) che si collegano alla realtà osservabile mediante esperimenti e misure.
Le due immagini si escludono reciprocamente: da una parte, l immagine scientifica si basa su entità impercettibili riducendo le entità percepibili dell esperienza a «null altro che apparenze nella mente umana»; dall altra, l immagine manifesta si basa su entità percepibili riducendo le entità impercettibili della scienza ad «astrazioni epistemologiche» o «strumenti simbolici» paragonabili ai «reticoli che si sovrappongono alle mappe per meglio misurare le distanze» [1962, 5].
Avendo sicuramente ben presente un opera come Individui di Strawson, uscita tre anni prima, Sellars nota che «la cosiddetta tradizione analitica [ ] ha reso progressivamente giustizia all immagine manifesta, ed è progressivamente riuscita a isolarla nella sua forma pura» [1962, 3]. Questo è avvenuto individuando con sempre maggiore precisione gli «schemi concettuali» che corrispondono alla «struttura intellegibile del mondo» [1962, 3]. Qui però secondo Sellars si annida un problema devastante per l immagine manifesta.
Come hanno mostrato per vie diverse pensatori quali Hegel, Marx e Wittgenstein, gli schemi concettuali non sono strutture innate bensì l esito di processi sociali: «il carattere essenzialmente sociale del pensiero concettuale si manifesta in tutta chiarezza quando riconosciamo che non vi è pensiero al di fuori di standard condivisi di correttezza e rilevanza, che collegano ciò che io penso a ciò che si deve pensare. Io contrasto fra io e si risulta essenziale al pensiero razionale» [1962, 3].
L immagine manifesta del mondo è incapace di tenere conto dei processi sociali di formazione degli schemi concettuali, poiché essa presuppone gli schemi concettuali e non è dunque in grado di spiegare come si passi da una situazione in cui questi schemi non sono in vigore a una situazione in cui lo sono. L immagine manifesta può resistere soltanto se riesce a mostrare che vi sono schemi concettuali validi indipendentemente da qualsiasi processo sociale. Tuttavia, se Hegel, Marx e Wittgenstein sono nel giusto nel far dipendere il concettuale dal sociale e Sellars ritiene che lo siano, allora questo estremo tentativo di difendere l immagine manifesta è destinato allo scacco.
Per questa ragione Sellars ritiene che la ISM sia preferibile all immagine manifesta. Nemmeno la ISM risulta comunque immune da problemi, soprattutto quando si tratta di includere l esperienza e il pensiero al suo interno. La ISM può risultare completa soltanto se riesce a includere al proprio interno un immagine scientifica dell uomo (da cui il titolo del saggio di Sellars). A tal fine, i due problemi principali con cui la ISM si scontra sono il carattere qualitativo dell esperienza e il carattere normativo del pensiero.
Per quanto concerne l esperienza, si tratta di individuare processi neurofisiologici che risultino non solo concomitanti con certi tipi di esperienze, ma anche capaci di spiegare perché quelle esperienze hanno il carattere qualitativo che le contraddistingue. Per quanto concerne il pensiero, ci si ritrova a fare i conti con il problema già messo in luce da Hume e da Moore dell irriducibilità del ought al is, del si deve al è: «concepire un bipede implume come una persona significa concepirlo come come una creatura con la quale si è interconnessi in una rete di diritti e doveri. Da questo punto di vista, l irriducibilità della persona coincide con l irriducibilità del si deve al è» [1962, 7]
Kripke Le due spine nel fianco della ISM individuate da Sellars, ossia il carattere qualitativo dell esperienza e il carattere normativo del pensiero, sono oggetto di ulteriori riflessioni in una serie di seminari e conferenze tenuti da Kripke negli anni Sessanta e Settanta, da cui derivano i libri Nome e necessità (1980) e Wittgenstein su regole e linguaggio privato (1982). Nel quadro delineato da Sellars e Kripke, il carattere soggettivo dell esperienza e il carattere normativo del pensiero quel che ci appare e quel che si deve costituiscono gli ultimi baluardi filosofici capaci di resistere alla poderosa avanzata della ricerca scientifica nel corso del XX secolo.
The End