PROGETTO DI FORMAZIONE ALLA RELAZIONE D AIUTO

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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI TORINO FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA CORSO DI LAUREA DELLA PROFESSIONE SANITARIA DI INFERMIERE SEDE DI TORINO PROGETTO DI FORMAZIONE ALLA RELAZIONE D AIUTO a.a. 2008/2009 Referenti: Dott.sse Rosanna Dell Olio e Piera Candeletti

2 ASPETTI GENERALI Il "Progetto di formazione alla relazione di aiuto", da cui trae origine l attuale proposta formativa, nasce nel 1998 dall incontro tra alcuni docenti delle discipline dell area infermieristica e delle scienze umane, che hanno avvertito l esigenza di attivare un processo formativo orientato all acquisizione di competenze relazionali, considerate elemento portante della professionalità infermieristica. Il lavoro svolto in questi anni è stato caratterizzato da una continua ricerca di coerenze formative e integrazioni progressive fra i diversi ambiti di sviluppo della didattica, considerando l apprendimento della relazione d aiuto un elemento trasversale che si sviluppa fondamentalmente attraverso tre diverse tipologie di opportunità formative: la conoscenza teorica (Corsi integrati), i laboratori e l attività clinica (il tirocinio). Di conseguenza, il processo di acquisizione delle competenze relazionali viene inteso come ampliamento delle conoscenze e delle capacità apprese dalla formazione d aula (competenze grammaticali), ma anche come sviluppo personale e professionale attraverso la formazione sul campo (competenze pragmatiche) e soprattutto come capacità di riflettere su di sé e sul proprio modo di entrare in relazione con i pazienti e con i colleghi attraverso il lavoro dei laboratori (metacompetenze). Guidati da questi presupposti si è giunti a proporre un percorso graduale che parte da una iniziale sensibilizzazione sui temi legati alla comunicazione e alla relazione d aiuto, per arrivare ad una progressiva consapevolezza del proprio stile relazionale e all acquisizione di abilità comunicative. I temi generali sui quali verte il lavoro riguardano: le abilità comunicative di base (ascolto attivo, risposta esplorativa) le reazioni emotive suscitate dalle prime esperienze di rapporto con il paziente e il vissuto personale di fronte alla malattia la capacità empatica e il mantenimento della distanza necessaria per poter aiutare le capacità di cogliere, affrontare e gestire le reazioni psicologiche del paziente di fronte alla malattia e all ospedalizzazione, particolarmente in relazione a malattie croniche o ad esito infausto la rappresentazione sociale del ruolo dell'infermiere le relazioni all interno dell équipe di lavoro le caratteristiche organizzative del contesto ospedaliero, come elementi che influenzano il rapporto fra gli attori coinvolti (medico, paziente, infermiere)

3 ALCUNI CONCETTI DI RIFERIMENTO Il primo punto sul quale si è discusso riguarda la definizione stessa di relazione d aiuto; a partire da essa abbiamo effettuato un operazione di restringimento del campo, cercando di individuare quelle variabili discrete e quindi anche misurabili che definiscono, compongono la competenza relazionale specifica dell infermiere. Il secondo punto riguarda l ipotesi che la capacità relazionale si strutturi a partire dalla capacità di governare il proprio stile di comunicazione e che quest ultima pur coinvolgendo elementi affettivi profondi, possa essere facilitata dall acquisizione di alcuni elementi tecnici, di alcune abilità di base connesse all ascolto, al prestare attenzione e al rispondere. 1. Definizione di relazione d aiuto La definizione che abbiamo scelto è la seguente: Per relazione d aiuto intendiamo un rapporto asimmetrico, non paritario cioè, tra un soggetto, che per maturità, salute, conoscenza, capacità, ecc. è in condizioni di offrire e gestire un aiuto e mette questa sua competenza al servizio di un altro invece portatore di bisogni per immaturità, deficit, indigenza, malattia, ignoranza e così via. Questo aiuto non consiste solo in una prestazione che risolve il bisogno al posto dell altro che non è in grado, ma in un occasione di emancipazione dal bisogno stesso, attraverso una forma di apprendimento emotivo circa le possibilità di affrontare la sofferenza in modo da permettere quindi un cambiamento costruttivo nella percezione di sé e della realtà. Cannella e altri L infermiere e il suo paziente (1994) Tradotte, per lo sviluppo del progetto formativo, in capacità generali da acquisire: La capacità di gestire un rapporto asimmetrico La capacità di finalizzare l azione assistenziale La capacità di generare un apprendimento dall esperienza 2. Gli elementi tecnici: le abilità di base Le abilità di minima che cerchiamo di promuovere sono state identificate nell ascolto attivo e nella risposta esplorativa, esse sono state ulteriormente scomposte in azioni specifiche e ulteriormente codificate sia negli obiettivi dell apprendimento clinico (tirocinio) sia nella griglia che costituisce la traccia di valutazione d esame (vedi allegato).

4 Le abilità di minima costituiscono, per il lavoro nei laboratori, in particolare quelli di psicologia 1, l ancora formativa che mantiene come riferimento forte, per il lavoro di riflessione su di sé e sul proprio modo di funzionare, la relazione professionale con l altro. Pertanto gli studenti nello sviluppo pratico del discorso formativo, che viene loro offerto attraverso i laboratori dovrebbero essere condotti a: Conoscere gli assiomi della comunicazione attraverso giochi didattici, simulazioni e discussioni guidate Acquisire abilità tecniche di comunicazione: abilità di ascolto e abilità nel generare risposte esplorative attraverso role playing e discussione casi 1 Ricordiamo che gli studenti frequentano anche laboratori di tecniche infermieristiche e di educazione terapeutica

5 DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA CARATTERISTICHE GENERALI Tutte le attività hanno le seguenti caratteristiche: sono obbligatorie e, quindi, fanno parte del curriculum formativo dello studente infermiere, in relazione all acquisizione delle competenze delineate nel profilo professionale. sono rivolte a piccoli gruppi hanno un taglio formativo utilizzano metodologie didattiche attive prevedono un percorso strutturato con l indicazione di obiettivi e metodi LABORATORIO COMUNICAZIONE Rappresenta il primo approccio dello studente con i temi alla base del progetto, visto che è collocato nei primi tre mesi di attività didattica del primo anno di corso. Gli obiettivi generali consistono nella sensibilizzazione ai temi della comunicazione e nell acquisizione (nei limiti imposti dal tempo a disposizione) di abilità comunicative di base. I temi trattati sono: la comunicazione verbale e non verbale, l'ascolto, gli stereotipi sociali, il rispettare l altro senza giudicare. Metodi utilizzati sono i giochi psicologici, le discussioni di gruppo, i rimandi teorici del conduttore. La durata è di 8 ore. LABORATORIO RELAZIONE INFERMIERE-PAZIENTE: CONCETTI DI BASE Questa attività è rivolta agli studenti del 1 anno ed è collocata dopo la prima esperienza di tirocinio; è focalizzata sulla relazione con il paziente ed i familiari. I principali contenuti sono: la definizione di relazione d'aiuto, le caratteristiche di una relazione d'aiuto professionale, le principali regole per una buona relazione. La durata è di 10 ore. Il metodo utilizzato è l'analisi dei casi, che vengono proposti dagli studenti partendo dalla loro esperienza di tirocinio e rielaborati in formato didattico, sulla base di una griglia fornita dal conduttore. L'analisi può prevedere la discussione di gruppo, il role playing, i rimandi del conduttore. LABORATORIO RELAZIONE INFERMIERE-PAZIENTE: ABILITA' SPECIFICHE

6 L'attività è rivolta agli studenti del 2 anno ed è la continuazione del laboratorio del 1 anno. I contenuti principali vertono sulle abilità di counseling, contestualizzate rispetto alla figura professionale dell infermiere ed al particolare tipo di relazione con il paziente/familiari. La durata è di 9 ore. Il metodo utilizzato è l'analisi dei casi, sia presentati dal conduttore, sia proposti dagli studenti (sempre secondo la griglia introdotta al 1 anno). L'analisi può prevedere la discussione di gruppo, il role playing, i rimandi del conduttore. LABORATORIO GRUPPO DI LAVORO Questa attività è rivolta agli studenti del 3 anno ed ha come contenuti l analisi delle caratteristiche di un gruppo di lavoro e dei suoi elementi fondanti (obiettivo, metodo, risorse, coordinamento), con particolare riferimento alle équipes in ambito sanitario. Vengono proposte esercitazioni dal conduttore, ma si possono anche utilizzare casi riportati dall'esperienza di tirocinio. La durata è di 8 ore. CORPO A CORPO Al primo anno di corso, all interno del tirocinio propedeutico, è prevista un attività il cui obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza rispetto alla valenza comunicativa del contatto corporeo. Questo momento formativo è condotto sia da tutor clinici sia da psicologi afferenti al progetto di formazione alla relazione di aiuto. GLI OBIETTIVI DEI CORSI INTEGRATI

7 Gli obiettivi generali del Progetto di formazione alla relazione d aiuto si riallacciano agli obiettivi dei corsi integrati e delle discipline afferenti (ovvero la psicologia generale, la psicologia clinica, l igiene mentale, l educazione terapeutica, l infermieristica generale e psichiatrica). Riportiamo, di seguito, uno stralcio dai programmi delle suddette discipline, che riportano gli obiettivi in comune con il Progetto. Esiste, ovviamente, un richiamo ai concetti esposti nella parte generale anche negli obiettivi dei progetti di tirocinio, a cui rimandiamo. A. C.I. PRINCIPI DI INFERMIERISTICA E ASSISTENZA DI BASE I 1 anno I semestre Riconoscere ed utilizzare la dimensione psicologica nell azione infermieristica Individuare i principali elementi costitutivi della relazione umana, in generale, e della relazione infermieristica, in particolare Individuare i principali elementi per avviare una relazione efficace tra infermiere e persona assistita Acquisire gli elementi di base per attivare e gestire una relazione d aiuto Riconoscere le modalità di approccio alla malattia da parte dell infermiere, del paziente e del suo contesto Favorire un processo di soggettivizzazione e personalizzazione della cura tenendo presente la dimensione relazionale ed interpersonale della stessa B. C.I. PRINCIPI DI INFERMIERISTICA E ASSISTENZA DI BASE I 1 anno II semestre Individuare gli elementi per attivare e gestire una relazione d aiuto C. C.I. COMUNICAZIONE ED EDUCAZIONE TERAPEUTICA Identificare gli indicatori di un possibile disagio psicologico delle persone assistite e del sistema famiglia nei confronti dell ospedalizzazione e della malattia, in particolare di quelle croniche o ad esito infausto Individuare i rapporti che intercorrono fra mente e corpo, fra disturbo psichico e malattia somatica, attraverso l esame dei diversi modelli di interpretazione proposti Individuare e descrivere le modalità relazionali atte a sostenere la persona nel precisarsi aspettative realistiche e nell integrare l esperienza di malattia all interno della propria vita D. C.I. SALUTE MENTALE Individuare le variabili organizzative che influenzano le fasi del processo assistenziale (accoglimento, presa in carico, trattamento/pianificazione, dimissione, follow-up)