Le costanze percettive (1 di 2)

Documenti analoghi
PERCEZIONE DEL MOVIMENTO PERCEZIONE DEL MOVIMENTO

Come facciamo a vedere le cose così come le vediamo?

COMUNICARE con le IMMAGINI

La percezione dello spazio (1): indizi monoculari

PERCEZIONE 1 a cura di Barbara Brugola

COMUNICARE con le IMMAGINI

Percezione. Germano Rossi ISSR 2011/12

Principali teorie percettive

L A L U C E. Da cosa è dato il colore degli oggetti?

Vedere e rappresentare il movimento. a cura di Barbara Brugola

Vedere il movimento. Occhio e Cervello Gregory

LA PERCEZIONE Dott.ssa SILVIA GIARRIZZO

LA PERCEZIONE VISIVA. corso CAD A architettura quinquennale 2010/2011 condotto da daniela sidari

La percezione visiva:

La percezione dello spazio e della profondità

COME VEDIAMO I GRIGI

Affermazioni di partenza. La percezione dell informazione visiva. Chi è? Conoscere e Percepire. L immagine retinica

Corso di Antropologia filosofica a cura del prof. Alfredo Nazareno d Ecclesia.

La Percezione Dei Colori

Attributi percettivi del colore

COME VEDIAMO GLI OGGETTI?

3. (Da Veterinaria 2006) Perché esiste il fenomeno della dispersione della luce bianca quando questa attraversa un prisma di vetro?

PsicoFisiologia sensoriale:

Lezione 1.1. Percezione. Percezione e Gestalt 04/10/2012

LA PERCEZIONE DELLA PROFONDITA OVVERO LA RAPPRSENTAZIONE DELLO SPAZIO

01/12/14. Psicologia generale. Marialuisa Martelli. Percezione. Sensazione e percezione

PSICOFISICA PSICOFISICA. Mirta Fiorio. Ambito di studio della psicofisica Definizione di SOGLIA Leggi psicofisiche Altre teorie

3. I disturbi della percezione spaziale.

gestalt ed elementi percettivi 09corso tecniche di rappresentazione dello spazio docente Arch. Emilio Di Gristina

NELLA SUA INTEREZZA CHE FA PASSARE SOLO ALCUNI DEI SEGNALI ESTERNI E NE ESCLUDE ALTRI.

CORSO DIAVVICINAMENTO ALLA L.I.S. MARIA BUCCI

Illusioni ottico - geometriche (9 di 10)

CORSO DI INFOGRAFICA PROF. MANUELA PISCITELLI A.A.

Essendo LUCE ha proprietà sia di Onda che di Particella" (Quanti o Fotoni...per chi conosce l'esperimento di Aspect)

Grandezze fotometriche

LA PERCEZIONE VISIVA - 1

Grafica ed interfacce per la comunicazione Scienze della Comunicazione

Integrazione visuomotoria e abilità di lettoscrittura. Pio Alfredo Di Tore.

Dinamica. Relazione tra forze e movimento dei corpi Principi della dinamica Conce4 di forza, inerzia, massa

La realtà dell esperienza

Inquinamento acustico

Occorre semplificare

COS E L ARTE???? COS E UN IMMAGINE???

Rudolf Arnheim: un secolo di pensiero visivo

CORSO DI INFOGRAFICA PROF. MANUELA PISCITELLI A.A.

1.2a: Analogico/Digitale. Dott.ssa Rossella Aiello Dipartimento di Informatica

Materiale didattico validato da: L ambiente luminoso. Il Benessere Visivo. Rev. 1 lug Illuminamento slide 1 di 25

I CINQUE SENSI. e i rispettivi organi

Informazione in formato Digitale. Informazione Analogica. Grandezze Analogiche. Informazione Analogica. Bibliografia. 1.2a: Analogico/Digitale

Marco Barbiani. Larlun. Tracce di una via filosofica tra Oriente e Occidente

La visione. Visione biologica ed elaborazione delle immagini

Scuola di Fotografia

Scuola tedesca (1912) Si contrappone all elementismo di Wundt. Analisi vs sintesi

Lo Sviluppo Percettivo: scaletta degli argomenti

I Principi della percezione visiva I Principi della percezione visiva Grammatica Visiva 2

Modulo 1: Le I.C.T. UD 1.2a: Analogico/Digitale

Già negli nella prima metà del 900 la ricerca mostrò che copiare forme geometriche correlava in modo significativo con determinate funzioni

Sensazione e percezione

LEZIONE 7. Colore: qualità della sensazione visiva, soggettiva e non comunicabile Colorimetria: quantificazione di eguaglianze fra colori

Percezione. Testi di riferimento: Coon, Mitterer (2011) Psicologia generale. UTET Cap. 4

Salve ragazze e ragazzi!

Un approccio ecologico alla

OMBRE DEL SOLE. Per un approfondimento maggiore riguardante i percorsi e le situazioni didattiche, cfr. Piano di lavoro.

Dall idrostatica alla idrodinamica. Fisica con Elementi di Matematica 1

CORSO DI INFOGRAFICA PROF. MANUELA PISCITELLI A.A.

Salve ragazzi e ragazze!

SENSAZIONE E PERCEZIONE. Cap. 2 e 3

CHE COSA E? SCIENZE III. è una qualsiasi illusione che inganna l'occhio umano e non solo 25/10/2011

LA PERCEZIONE VISIVA (3)

INTERFERENZA - DIFFRAZIONE

La percezione dello spazio e della profondità

Dati caratteristici. La Luna ed i suoi movimenti

Derivata materiale (Lagrangiana) e locale (Euleriana)

I PREREQUISITI DELL APPRENDIMENTO MOTORIO

LA LUCE. Perché vediamo gli oggetti Che cos è la luce La propagazione della luce La riflessione La rifrazione

La percezione visiva. Fisiologia Umana. Valori di Luminanza. Il Sistema Nervoso Parte III

Capitolo 5. I comportamenti d acquisto nei mercati del consumatore. Capitolo 5- slide 1

Il fenomeno luminoso

Prova associata al percorso La rifrazione di Annalisa Salomone

Attività Psicomotoria nell età prescolare: aspetti didattici e pedagogici.

Costanza del colore e teoria retinex di Land

IL CERVELLO ACCESSIBILE. Il valore della diversità

4. I principi della meccanica

Effetti psicoluminosi

LA CONOSCENZA DEL MONDO: L ORDINE

ISTITUTO COMPRENSIVO R. MAGIOTTI SCUOLA PRIMARIA L. DA VINCI PROGETTO SIGMA A.S. 2015/2016. Insegnante: LORETTA SESTINI

Lezione 3: come si descrive il moto dei corpi

Un immagine. Dimensioni finite (X,Y) No profondità inerente Rappresentazione numerica energia luminosa. B(x,y) = intensità luminosa in (x,y)

Insegnare relatività. nel XXI secolo

Didattica dell Analisi Matematica

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLE ATTIVITA MOTORIE E SPORTIVE 2 A.A. - Indirizzo Professionalizzante

Il contrasto. La percezione del contrasto. Contrasto e filling-in. Il contrasto simultaneo. Le distribuzioni di luminanza (ii)

forse le cose non sono come sembrano

Tes Te t Ver Ve o o o F o a F l a so

PROIEZIONI ASSONOMETRICHE

Equilibrio. Lezione

IDROSTATICA leggi dell'equilibrio. IDRODINAMICA leggi del movimento

Prova associata al percorso Pillole di fisica per la biologia di Annalisa Salomone

Un paio di esempi su serie e successioni di funzioni

Giocare con gli occhi

Transcript:

Le costanze percettive (1 di 2) Nonostante gli oggetti proiettino sulla nostra retina immagini diverse a seconda della distanza e della posizione che occupano, noi siamo in grado di riconoscerli come invarianti, cioè come gli stessi oggetti con le stesse caratteristiche, ciò avviene perché ci basiamo su una serie di indici che individuiamo nell ambiente e sull esperienza passata.

Le costanze percettive (2 di 2) Se non esistesse la costanza percettiva, rischieremmo, ad esempio, di camminare per strada e mentre ci avviciniamo ad una buca delle lettere la vedremmo ingrandirsi sempre di più. Se muovessimo il braccio per guardare l ora, il nostro orologio da tondo diventerebbe ellittico. Se leggessimo un libro alla luce artificiale, il foglio del libro ci sembrerebbe giallo

Costanza della grandezza (1 di 3) L immagine che un oggetto proietta sulla retina è inversamente proporzionale alla sua distanza dall osservatore. Più è lontano un oggetto e più piccola sarà l immagine proiettata sulla retina. Quindi un oggetto che si allontana da noi, proietta sulla retina immagini via, via più piccole, ma noi non abbiamo l impressione che l oggetto si rimpicciolisca. Abbiamo, invece, la percezione che l oggetto mantenga le sue dimensioni, e si allontani da noi.

Costanza della grandezza (2 di 3) Una persona che si allontana da noi proietta sulla nostra retina un immagine sempre più piccola, ma noi continuiamo a vederla della stessa grandezza. Secondo alcuni questo avviene perché il nostro sistema percettivo effettua una compensazione dell immagine retinica attraverso degli indici di distanza. Tale concezione è in linea con l idea delle inferenze inconsce elaborata da Helmoltz.

Costanza della grandezza (3 di 3) Altri ritengono che non sia necessario far riferimento a questo processo di compensazione. L oggetto e l ambiente circostante, al variare della distanza dell oggetto, variano in sintonia, ma le proporzioni restano costanti. Quando un oggetto si allontana da noi, le proporzioni di grandezza tra quell oggetto e gli altri oggetti presenti nell ambiente restano uguali.

Costanza della forma (1 di 2) La costanza della forma è la tendenza ad attribuire agli oggetti la stessa forma nonostante il variare delle forme che essi proiettano sulla retina, es. porta chiusa, aperta, socchiusa.

Costanza della forma (2 di 2) La tendenza a mantenere costante la forma di uno o più oggetti, a dispetto delle variazioni di orientamento dello stimolo prossimale. Sappiamo, ad esempio, che il piatto in cui mangiamo è rotondo anche se lo ruotiamo o lo incliniamo per osservalo da angolazioni diverse. Anche in questo caso entrano a in gioco aspetti legati agli indici di profondità, soprattutto le tessiture degli oggetti.

Costanza del colore A seconda dell illuminazione presente in un ambiente, la luce riflessa nei nostri occhi dagli oggetti vari notevolmente, ma noi continuiamo a vedere gli oggetti dello stesso colore. Questo tipo di costanza sembra molto influenzata dall apprendimento precedente e dalle aspettative.

La percezione del movimento Anche quando facciamo riferimento al movimento ci accorgiamo che alcune volte ci troviamo di fronte ad un paradosso: quando ci spostiamo o muoviamo gli occhi, anche le immagini prossimali cambiano (diciamo si spostano). Nonostante questo noi continuiamo a percepire la staticità in molte condizioni. Per percepire il movimento, quindi, non è necessario che vi sia una netta corrispondenza fra movimento reale e movimento percepito. Questa mancata corrispondenza può essere causa di curiosi fenomeni, come il fenomeno phi, il movimento indotto

Illusione di movimento

Movimento indotto Si ha quando il movimento di un oggetto induce il movimento di un altro oggetto. Come quando siamo seduti sul treno, vediamo il treno accanto partire e pensiamo che sia il nostro treno a partire. Questa illusione dipende da quale sistema di riferimento noi usiamo (il treno accanto). L illusione scompare quando la velocità del treno accanto aumenta ed entrano in gioco altri indici di confronto (propriocezione, sensi, altri sistemi di riferimento, ).

Movimento apparente (1 di 2) Grazie a Wertheimer si è saputo molto del perché percepiamo immagini in movimento quando guardiamo un film, ad esempio. Egli scoprì che alternando il tempo di illuminazione fra due fonti luminose vicine era possibile dare la sensazione di movimento. Con intervalli di 50/100 ms si produceva un movimento apparente Con intervalli maggiori si aveva la sensazioni di vedere due stimoli stazionari

Movimento apparente (2 di 2)

Movimento autocinetico Movimento autocinetico = comparsa di movimenti erratici di un punto luminoso isolato immerso in un ambiente totalmente buio. Porre in evidenza la funzione del sistema di riferimento (in questo caso, della sua assenza). Illustrare la scomparsa del fenomeno con la presenza di un altro semplice punto luminoso o dell intermittenza (fare riferimento ai fari sul mare).

concludendo Sembra chiaro, a questo punto, che il nostro sistema percettivo preferisca interpretare e inferire (inconsciamente) ciò che percepisce in funzione delle relazioni degli elementi presenti nell ambiente e confrontarli in modo da costituire un sistema unitario, piuttosto che cogliere le informazioni prossimali come entità isolate e assolute.

Cattivi testimoni sono agli uomini occhi e orecchie, se si ha barbara l anima (Eraclito)