La schizofrenia (parte prima) Argomenti In questa lezione parleremo di schizofrenia.
Storia e definizione Dal 1890 al 1907 Emil Kraepelin definisce i il concetto di Demenza Precoce all interno del suo Trattato delle Malattie Mentali, sintetizzando il pensiero di Benedict Augustin Morel, Ewald Hecker ekarlludwigkahlbaum. Storia e definizione Nel 1911 Eugen Bleuler introduce il termine di, i spostando l attenzione dal concetto di demenza a quello di dissociazione anche grazie all influenza di Carl Jung. Eugen Bleuler (1857 1939)
Bleuler descrive livelli diversi di dissociazione, con riferimento i alla profondità e all intensità ità delle manifestazioni patologiche che ne scaturivano. Questo nel tempo portò ad una progressiva estensione del concetto di schizofrenia, i ricondotto ad una predisposizione caratteriale (Ernst Kretschmer e Hermann Minkowski).
Successivamente il concetto di processo patologi- schizofrenico i si indebolì a favore di teorie socioculturali (Ronald Laing e David Cooper, autori dell autipsichiatria) o a malattie della comunicazione (scuola di Gregory Bateson apaloalto). Attualmente la schizofrenia è definita come una psicosi i cronica, caratterizzata t da una trasformazione profonda e progressiva della persona, che procede verso la costituzione di un vissuto autistico.
L eziologia del processo schizofrenico è multifattoriale. Ad esso concorrono elementi psicodinamici, neurobiologici e di rapporto tra l essere e il suo ambiente. Il tasso di morbilità è tra lo 0,5-1%. L età di esordio è in genere tra i 15 e 35 anni, con un picco in tarda adolescenza. Si distribuisce in ugual misura nei due sessi.
Studi su gemelli monozigoti evidenziano come, la schizofrenia i sia caratterizzata t da una predisposizione i i genetica che, necessita di un attivazione intrapsichica e interpersonale. I fattori ambientali e psicologici restano di considerevole importanza. Ernst Kretschmer (1888-1964) ha definito il tipo leptosomico t i come coincidente id con quasi il 50% dei casi di schizofrenia: Alto Gracile Slanciato Ipoteso Con reazioni lente e prolungante
La psicoanalisi elepsicosi. Sigmund Freud (1856-1939) Melanie Klein (1882-1960) Wilfred Bion (1897-1979) Donald Winnicott (1896-1971) La schizofrenia incipiens, sul piano semeiologico è sprovvista it di specificità. ità
È piuttosto nell organizzazione progressiva dei disturbi enel loro decorso evolutivo, che si riconoscerà il processo schizofrenico in via di formazione. Sulla base del livello di continuità dello sviluppo morboso e sulla rapidità della sua evoluzione distinguiamo: Le forme progressive Le forme a inizio acuto Le forme cicliche Le forme monosinto matiche
Le forme progressive prevedono l esistenza di un carattere preschizofrenico. i Questo può essere distinto in: schizoidismo evolutivo; nevrosi prepsicotica. Lo schizoidismo evolutivo comprende: Diminuzione dell attività Modificazione dell affettività Sentimenti paradossali Ostilità verso la famiglia Modificazione del carattere
La nevrosi prepsicotica può avere una forma isterica o una forma ossessiva. Più raramente una nevrosi d angoscia. Successivamente si assiste ad una invasione progressiva del delirio. i La fissurazione dell io si coglie con un atteggiamento di diffidenza, rifiuto, occultamento, distrazione, fantasticheria.
Sono inoltre presenti: un tempo di latenza prima della risposta; un neosistema ideologico; un razionalismo morboso. A volte si manifestano allucinazioni rilevabili per gli atteggiamenti ti di ascolto, silenzi, i collere, stranezze o fughe improvvise di fronte ai persecutori.
L esordio con stati psicotici acuti comprende: crisi deliranti oeallucinatorie improvvise; stati di eccitamento maniacale; stati depressivi; stati confuso onirici. Le forme ad inizio ciclico procedono per attacchi progressivi i (2 o 3 anni di latenza).
Le forme monosintomatiche sono costituite dai famosi d litti immotivati i ti ti o da d tentativi t t ti i di suicidio, i idi sfrenatezze f t delitti sessuali, fughe o aggressioni assurde. In corso di esordio questo polimorfismo li fi clinico li i dimostra di t che, h la l schizofrenia non è all inizio dell evoluzione ma alla fine (Henry Ey (1900-1977)
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