Agenti cancerogeni l indagine per patologia professionale e l espressione del nesso causale Angelo Sacco Specialista in Medicina del Lavoro angelo.sacco@alice.it
I tumori professionali definizione e dimensioni del problema Definizione: neoplasie causate o con causate dall attività lavorativa Le difficoltà insite nello studio dei tumori professionali e, dunque, nella loro individuazione - dipendono da diversi fattori caratterizzanti la patologia, primo fra tutti la multifattorialità del cancro Ciò rende i dati epidemiologici disponibili difficilmente interpretabili
Le cause dei tumori Tabacco (fumo): 30-32% Alimentazione: 30-35% Alcool: 3-4% Virus e altre infezioni: 10% Attività industriali: 4% Altre cause *: 15% * genetiche, ambientali e non note
I tumori professionali dimensioni occupazionali del problema Pertanto, le dimensioni occupazionali reali del problema sono il larga parte sconosciute Ciò che è certo è che i tumori professionali sono la prima causa di morte per malattia tra i lavoratori e che le cifre rilevate dall INAIL devono, purtroppo, considerarsi sottostimate [Inail, Rapporto Annuale 2012]
Tumori professionali Dimensioni occupazionali del problema INDAGINE ISPESL (2000) Priorità e Strategie di Ricerca nella Tutela della Salute dei Lavoratori
In ordine decrescente di priorità Cancerogenesi professionale Qualità in medicina del lavoro Esposizioni a basse dosi ed esposizioni multiple Formazione, informazione e partecipazione Strategie di ottimizzazione SPresal M. biologico: marker per esposizioni a basse dosi Nuove malattie lavoro correlate Sorveglianza sanitaria e criteri di idoneità Infortuni sul lavoro Campi elettromagnetici Organizzazione lavoro e nuove tipologie di lavoro Disordini muscolo-scheletrici e s. da traumi ripetuti
Settore sanitario e ospedaliero Fibre sostitutive dell amianto Suscettibilità individuale Allergopatie professionali Agenti biologici Asma professionale e m. respiratorie Agricoltura Movimentazione manuale dei carichi Popolazioni speciali a rischio Esposizione prof. a inquinanti chimici urbani Stress da lavoro Salute riproduttiva e gravidanza Qualità dell aria e ambienti indoor Meccanismi di assorbimento cutaneo dei tossici
Dimensioni occupazionali del problema in Europa - Prevalenza delle principali malattie professionali riconosciute nei Paesi della Comunità Europea nel 2005 [Fonte: INAIL, 2009]
Prevalenza delle malattie professionali denunciate nel 2011 nell industria e nei servizi [Fonte: INAIL, 2012] 60 50 40 57,9% 30 20 16% 10 6,5% 4,6% 3,4% 1,8% 1% 0
Dimensioni occupazionali del problema Prevalenza malattie professionali denunciate nel 2011 nell agricoltura [Fonte: INAIL, 2012]
Andamento segnalazioni di tumori professionali dal 2006 al 2010 (industria e servizi) [Fonte: INAIL, Rapporto annuale 2010] 1240 1220 1200 1180 1160 1140 1120 1100 1080 1060 1040 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Andamento delle rendite per tumori da polveri di legno (industria e servizi, 2001 2005) (rapporto annuale INAIL 2005)
Tumori professionali dal 1995 al 1999 (secondo l organo bersaglio)
I tumori professionali Dimensioni occupazionali del problema [Inail, Rapporto Annuale 2012] I tumori denunciati per il complesso delle gestioni continuano a superare i duemila casi l anno, restando tra le patologie professionali più frequenti. Oltre il 50% sono legati alla pleura (600-700 l anno, prevalentemente da asbesto) e ai polmonitracheabronchi (circa 600 l anno); si rileva anche una certa consistenza di quelli legati alla vescica (quasi 300 denunce l anno)
I dati Inail più recenti [Dati Inail, 8/2012]
Il problema dell amianto (1) o Ampiamente utilizzato negli anni 60 o Divieto di utilizzo sancito nel nostro Paese dalla L.257 del 27.3.1992 o E causa di: malattie non neoplastiche (asbestosi, placche pleuriche) malattie neoplastiche (mesotelioma pleurico e peritoneale, tumore del polmone, del laringe e dell ovaio)
Il problema dell amianto (2) o Rimangono oggetto di discussioni altre sedi di neoplasia (colon e retto, faringe, stomaco)* o Lungo tempo di latenza del mesotelioma * http://monographs.iarc.fr/eng/classification/table4.pdf
Andamento delle rendite per tumori da AMIANTO dal 1994 al 2005 (rapporto annuale INAIL 2005)
Andamento delle segnalazioni per malattie da AMIANTO (neoplastiche e non neoplastiche) dal 2006 al 2010 nei settori industria e servizi [Fonte: INAIL, Rapporto annuale 2010]
Dimensioni occupazionali del problema in taluni comparti produttivi: il rischio da esposizione ad agenti cancerogeni nel settore sanitario
Dimensioni occupazionali del problema in taluni comparti produttivi: I dati Inail nel settore sanitario Prevalenza principali m. p. denunciate nel 2008 nella sanità [INAIL, 2010]
Il rischio nel settore sanitario Nel settore sanitario il rischio assume alcune peculiarità: numerosi agenti cancerogeni (o sospetti tali) basse dosi insufficienza della valutazione del rischio classificazione degli agenti non sempre netta (cfr., ad esempio, la classificazione degli antiblastici) DPI non sempre disponibili / utilizzabili
Indagine sul campo
Patologie osservate (n. 189 soggetti afferiti al Collegio Medico Legale della Asl di Frosinone nel periodo 1999-2002) Infermieri (89) Altri (100) Patologia ostearticolare 59(66,29%) 56(56%) Patologia del rachide 47/59(79,66%) 45/56(80,36%) Patologia cardiovascolare 20(22,74%) 29(29%) Patologia dismetabolica 11(12,36%) 10(10%) Patologia sistema digerente 7(7,86%) 13(13%) Patologia neurologica 5(5,62%) 12(12%) Varici arti inferiori 7(7,86%) 6(6%) Patologia visiva 8(8,99%) 5(5%) Sindrome del tunnel carpale 7(7,86%) 8(8%) Patologia psichiatrica 2(2,25%) 9(9%) Patologia respiratoria 5(5,62%) 6(6%) Patologia sistema urogenitale 6(6,74%) 3(3%) Patologia neoplastica 0 7(7%) Patologia dermatologica 3(3,37%) 4/4%) Patologia ORL 1(1,12%) 5(5%) Patologia dell arto superiore* 2(2,25%) 0
F M p Patologia ostearticolare 66,7% 47,5% < 0.05 Patologia cardiovascolare 20,5% 38,6% < 0.01 Patologia dismetabolica 13,6% 5,3% NS Patologia sistema digerente 9,1% 14,0 NS Patologia neurologica 9,8% 7,0% NS Varici arti inferiori 9,8% 0 < 0.05 Patologia visiva 6,8% 7,0% NS Sindrome del tunnel carpale 8,3% 7,0% NS Patologia psichiatrica 5,3% 7,0% NS Patologia respiratoria 4,5% 8,8% NS Patologia urogenitale 6,8% 0 NS Patologia neoplastica 3,0% 5,3% NS Patologia dermatologica 2,3% 7,0% NS Patologia ORL 3,0% 3,5% NS Patologia dell arto superiore* 0,8% 1,7% NS
Patologie osservate e giudizio di idoneità formulato (n. 189 soggetti afferiti al Collegio Medico Legale della Asl di Frosinone nel periodo 1999-2002) Idoneità con limitazioni Non idoneità temporanea Inidoneità al proficuo lavoro Inidoneità alla qualifica Patologia ostearticolare 100 (87,0%) 2(1,7%) 1(0,9%) 6(5,2%) Patologia cardiovascolare 34(23,5%) 3(30,0%) 3(42,9%) 2(22,3%) Patologia dismetabolica 19(13,1%) 0 2(28,6%) 0 P. sistema digerente 13(9,0%) 1(10,0%) 2(28,6%) 0 Patologia neurologica 11(7,6%) 1(10,0%) 3(42,9%) 1(16,7%) Varici arti inferiori 12(8,3%) 0 1(14,3%) 0 Patologia visiva 11(7,6%) 0 0 1(16,7%) S. del tunnel carpale 13(9,0%) 0 1(14,3%) 0 Patologia psichiatrica 3(2,1%) 4(40,0%) 2(28,6%) 1(16,7%) Patologia respiratoria 6(4,1%) 1(10%) 2(28,6%) 1(16,7%) P. sistema urogenitale 7(4,8%) 0 0 1(16,7%) Patologia neoplastica 2(2,8%) 1(10%) 1(14,3%) 0 Patologia dermatologica 4(2,8%) 0 0 1(16,7%) Patologia ORL 5(3,4%) 1(10%) 0 0 P. dell arto superiore* 2(1,4% 0 0 0 Patologie neoplastica
Difficoltà nello studio delle neoplasie professionali (1) lungo periodo di latenza (periodo compreso fra l inizio dell esposizione e la comparsa dei primi sintomi) difficoltà di identificare tutte le sostanze con le quali i lavoratori vengono a contatto
. Difficoltà nello studio delle neoplasie professionali (2) difficoltà nell identificare gli effetti legati all esposizione a sostanze in miscela; effetti confondenti esercitati dalle abitudini di vita (fumo di tabacco)
World Cancer Report 2008 (IARC) http://www.iarc.fr/en/publications/list/sp/nonserialpub.php
Definizione di cancerogeno [Fonte: ACGIH, 2005] Agente in grado di indurre una neoplasia benigna o maligna
Modalità di azione dei cancerogeni sulle cellule viventi CANCEROGENI DIRETTI (GENOTOSSICI): interagiscono direttamente con le macromolecole critiche (DNA, RNA, proteine) PROCANCEROGENI (EPIGENETICI): prima di agire devono essere attivati a cancerogeni attivi
Modalità di azione dei cancerogeni sulle cellule viventi Se il danno a livello delle macromolecole critiche non viene riparato ed esso interessa i geni critici per l omeostasi cellulare, inizia il processo di trasformazione neoplastica In questo caso sono evidenziabili a carico delle cellule trasformate anomalie del numero e della struttura dei cromosomi
Meccanismi di difesa dell organismo fenomeni di detossificazione, che portano alla formazione di sostanze inattive; fenomeni di riparazione del DNA danneggiato; meccanismi immunitari che portano alla distruzione delle cellule danneggiate (le immunodeficienze acquisite e secondarie favoriscono la proliferazione di cloni neoplastici)
Organi bersaglio dei cancerogeni CANCEROGENI DIRETTI vie di ingresso CANCEROGENI INDIRETTI vie di ingresso sedi di metabolismo sedi di accumulo ed eliminazione
Relazioni dose/effetto e dose risposta I cancerogeni EPIGENETICI, cioè quelli che hanno una azione diretta sul DNA, sembrano NON avere una SOGLIA, ragione per cui effetti si verificherebbero anche per esposizione a concentrazioni molto basse.
Relazioni dose/effetto e dose risposta I cancerogeni GENOTOSSICI, cioè quelli che hanno una azione promotrice, sembrano avere una SOGLIA, al di sotto della quale non si verificherebbero effetti.
Relazioni dose/effetto e dose risposta La conoscenza del meccanismo d azione del cancerogeno ha importanti ricadute non solo sul piano prevenzionistico ma anche sull accertamento del nesso causale
Lo SCOEL La conoscenza del meccanismo d azione del cancerogeno ha importanti ricadute non solo sul piano prevenzionistico ma anche sull accertamento del nesso causale Il SCOEL (il Comitato Scientifico istituito in seguito alla Decisione della Commissione Europea) propone una interessante classificazione dei cancerogeni proprio in relazione al loro meccanismo d azione
Classificazione SCOEL (1) Gruppo A: cancerogeni genotossici senza soglia (A linear non-threshold (LNT) model of extrapolation of test results from animals (high doses) to humans (low doses) is used; e.g. 1,3-butadiene and vinyl chloride) Gruppo B: cancerogeni genotossici (The existing data are not sufficient to apply the LNT model; e.g. acrylonitrile, benzene, naphthalene and wood dusts)
Classificazione SCOEL (2). Gruppo C: cancerogeni genotossici deboli (A practical threshold can be set based on existing data; e.g. formaldehyde, vinyl acetate, nitrobenzene, pyridine, crystalline silica and lead) Gruppo D: cancerogeni non genotossici (A threshold can be set based on NOAEL; e.g. carbon tetrachloride and chloroform)
L indagine per malattia professionale I dieci principali elementi da considerare per la definizione del nesso causale
L indagine per malattia professionale La malattia 1. Esistenza certa della malattia, con precisa definizione della sede e dell istologia Non è quasi mai un problema Talora, specie nelle neoplasie non operabili che portano all exitus il paziente in breve tempo, può essere incerta l istologia e, addirittura, la sede d insorgenza della neoplasia Esperienza diretta: sospetto mesotelioma denunciato da un grande ospedale del nord, poi rivelatosi metastasi di neoplasia a cellule intestinali
L indagine per malattia professionale Il criterio epidemiologico 2. La neoplasia osservata deve essere riconducibile ad eziologia professionale, sulla base delle conoscenze di letteratura (criterio epidemiologico) Per alcune neoplasie si può a priori escludere l eziologia professionale
L indagine per malattia professionale L anamnesi lavorativa e i dati di esposizione (1) 3. L anamnesi lavorativa e i dati di esposizione devono permettere di ravvisare: - l esposizione ad un cancerogeno certo - l adeguatezza quali quantitativa dell esposizione (in termini di intensità e durata)
L indagine per malattia professionale L anamnesi lavorativa e i dati di esposizione (2) 3. L anamnesi lavorativa e i dati di esposizione Circa l intensità dell esposizione, tale relazione assume minore importanza se il cancerogeno in esame è un cancerogeno genotossico Nel caso dell esposizione ad amianto sono descritti mesoteliomi insorti in soggetti esposti anche per brevi periodi di tempo
L indagine per malattia professionale L anamnesi lavorativa e i dati di esposizione (3) 3. L anamnesi lavorativa e i dati di esposizione Per considerare un lavoratore professionalmente esposto (ai fini prevenzionistici) le Linee Guida SIMLII suggeriscono di confrontare il livello di esposizione professionale con i valori di riferimento proposti per la popolazione generale non professionalmente esposta; Un gruppo di tali valori aggiornati nel 2005 è reso disponibile dalla Società Italiana Valori di Riferimento (SIVR) www.valoridiriferimento,com
L indagine per malattia professionale L anamnesi familiare 4. L anamnesi familiare deve permettere di ravvisare: - l assenza di familiarità per quella neoplasia
L indagine per malattia professionale L anamnesi personale 5. L anamnesi personale deve permettere di escludere: - l esposizione a fattori di rischio cancerogeni extraprofessionali (fumo di tabacco*, abitudini alimentari, ecc.) * Difficoltà nella ricostruzione del nesso causale per gli effetti additivi / moltiplicativi dei fattori cancerogeni extraprofessionali
L indagine per malattia professionale L anamnesi patologica 6. L anamnesi patologica deve permettere di escludere: - La presenza di patologie correlate con quella neoplasia** * Professore di scuola superiore con neoplasia della corda vocale (carcinoma squamoso) con a.patologica positiva per sindrome da reflusso gastro esofageo * Operaio dell industria chimica affetto da LNH a sede gastrica, con a.patologica positiva per gastrite cronica HP correlata
L indagine per malattia professionale L età del paziente 7. L età del paziente alla diagnosi deve essere più bassa di quella alla quale quella neoplasia insorge spontaneamente* * Anche in questo caso, fa eccezione il mesotelioma da esposizione ad amianto
L indagine per malattia professionale Il periodo di latenza (1) 8. Tra l inizio dell esposizione e l insorgenza dei primi sintomi della malattia vi deve essere un periodo di latenza adeguato (generalmente variabile da neoplasia a neoplasia) Periodo di latenza o tempo d induzione: periodo che passa fra la prima esposizione al cancerogeno e la comparsa del tumore (Steiner, 1953)
L indagine per malattia professionale Il periodo di latenza (2) 8. il periodo di latenza - i tumori professionali hanno un periodo di latenza di anni o decenni - per alcuni cancerogeni il periodo di latenza sembra essere inversamente proporzionale all entità e alla durata dell esposizione
L indagine per malattia professionale Il periodo di latenza (2) 8. il periodo di latenza Periodi di latenza di alcuni tumori - angiosarcoma (CVM) 20 anni - Leucemia (IR) 8-18 anni - Leucemia (benzene) 10 anni - Mesotelioma (amianto) 30-60 anni - T. vescica (amine aromatiche) >20 anni
L indagine per malattia professionale Il periodo di latenza (3) 8. il periodo di latenza Case report: Mesotelioma pleurico occorso con una latenza di circa 30 anni in ex elettricista che ha operato per breve periodo n azienda produttrice di manufatti in cemento-amianto, già affetto da artrite psoriasica A. Sacco: G Ital Med Lav Erg, 2009; 31: Suppl. 2 (218-219)
L indagine per malattia professionale La sede della neoplasia 9. La sede della neoplasia deve corrispondere a quella elettiva per il cancerogeno in causa
L indagine per malattia professionale La sede della neoplasia (2) 9..La sede della neoplasia - alcuni cancerogeni possono determinare neoplasie in più organi e apparati, anche se, in genere, ne prediligono uno solo
L indagine per malattia professionale La sede della neoplasia (3) 9..La sede della neoplasia - i cancerogeni diretti in genere hanno come organo bersaglio le vie di ingresso (cute, polmone) - i cancerogeni indiretti possono avere come organo bersaglio, oltre alle vie di ingresso, anche le sedi del metabolismo (es.: il fegato) e le sedi di accumulo o di eliminazione (es.: il rene, la vescica, ecc.)
L indagine per malattia professionale La sede della neoplasia (4) 9..La sede della neoplasia - è poco plausibile che la polvere di legno determini neoplasie ematiche, epatiche, renali; è invece più facile che determini tumori o sulla mucosa nasale o dei seni o a carico delle terminazioni nervose olfattive con le quali può venire a diretto contatto
L indagine per malattia professionale La sede della neoplasia (5) 9..La sede della neoplasia
L indagine per malattia professionale L istologia nella neoplasia (1) 10. L istologia della neoplasia deve corrispondere a quella elettiva per il cancerogeno in causa
L indagine per malattia professionale L istologia nella neoplasia (2) In genere, i tumori professionali non sono distinguibili sul piano istologico dalle neoplasie spontanee Ciononostante, un un ristretto novero di tumori professionali l istologia assevera il carattere professionale della neoplasia: - Emangiosarcoma epatico CVM - Mesoteliomi asbesto - leucemie acute non linfocitiche benzene - ca polm. indiff.a piccole cellule Bis(clorometil)etere
L indagine per malattia professionale Nell analisi della letteratura, ci aiutano i criteri di Bradford Hill: - Intensità di associazione (entità del rischio) - Consistenza (osservazioni in altre popolazioni) - Specificità (assenza di altre cause) - Temporalità (l esposizione precede l effetto) - Gradiente biologico (relazione dose risposta) - Plausibilità biologica - Coerenza (coerenza con i dati scientifici) - Analogia (agente che agisce in modo simile)
L indagine per malattia professionale I criteri medico-legale per l accertamento del nesso causale - Criterio cronologico - Criterio qualitativo - Criterio quantitativo - Criterio modale - Criterio della continuità fenomenologica - Criterio di ammissibilità o di possibilità scientifica - Criterio epidemiologico statistico - Criterio Anamnestico - Criterio anatomo-patologico - Criterio topografico - Criterio di esclusione di altre cause
L indagine per malattia professionale il riconoscimento dell origine professionale può essere considerata credibile qualora siano chiaramente dimostrati alcuni specifici requisiti: l anamnesi lavorativa deve evidenziare l esistenza di un rischio professionale di natura, entità, durata e intensità tali da far ragionevolmente considerare che la sua influenza sia stata di grado superiore, o almeno sovrapponibile a quella esercitata da fattori extra-professionali e/o individuali;
L indagine per malattia professionale il quadro clinico, anatomo-radiologico e funzionale deve presentare nell individuo oggetto di studio caratteristiche specifiche, per intensità, precocità e localizzazione del fenomeno morboso, rispetto alla normalità della popolazione;
L indagine per malattia professionale infine, i dati statistico epidemiologici devono mostrare una significativa ed univoca maggiore incidenza della patologia presso la stessa popolazione di soggetti alla quale appartiene il lavoratore.
Principali sedi di tumori professionali Cute IPA: in particolare il benzo(a)pirene, contenuto in fuliggine, catrame e pece. OLI MINERALI NON RAFFINATI: in questo caso i tumori cutanei sarebbero dovuti agli IPA cancerogeni e ad IDROCARBURI ALIFATICI cocancerogeni presenti nelle impurità degli oli.
Principali sedi di tumori professionali Cute ARSENICO E COMPOSTI: i tumori da As e composti si localizzano a livello dell epidermide palmo-plantare e si associano spesso a neoplasie polmonari. RAGGI ULTRAVIOLETTI DELLE RADIAZIONI SOLARI: le sedi cutanee privilegiate sono quelle scoperte (volto, braccia, ecc)
Principali sedi di tumori professionali Cute RADIAZIONI IONIZZANTI (RAGGI X E GAMMA): le neoplasie cutanee insorgono su aree di radiodermite con un periodo di latenza di 10-20 anni. Nei radiologi e nei tecnici di radiologia le sedi più colpite sono rappresentate dalle dita della mano e dai polsi.
Principali sedi di tumori professionali Apparato respiratorio (cavità nasali e paranasali) nichel e suoi composti produzione di alcol isopropilico produzione di mobili (legni esotici?) produzione di scarpe e stivali composti del cromo esavalente formaldeide
Principali sedi di tumori professionali App. respiratorio (polmone) Composti dell arsenico inorganico composti di cromo esavalente composti di nichel amianto fibre asbestiformi contaminanti il talco IPA bis(clorometil)etere: tumori con istologia caratteristica a chicco di avena
Principali sedi di tumori professionali App. respiratorio (polmone) esposizione a radon addetti alla fusione di ferro e acciaio, in operazioni di decapaggio con acidi forti verniciatori berillio cadmio silice cristallina
Principali sedi di tumori professionali Miscellanea Vie urinarie: AMINE AROMATICHE (2- naftilamina, benzidina, 4-aminodifenile) App. emopoietico: benzene, radiazioni ionizzanti, ossido di etilene Fegato: Cloruro di vinile monomero (angiosarcoma epatico), virus dell epatite C
I tumori professionali nel D.M. 9 aprile 2008 Nuova tabella delle malattie professionali nell industria e nell agricoltura
I tumori professionali nel D.M. 9 aprile 2008 Nuova tabella delle malattie professionali nell industria e nell agricoltura Industria Arsenico, leghe e composti (voce 2): carcinoma del polmone e epitelioma cutaneo Berillio, leghe e composti (voce 3): carcinoma del polmone Cadmio, leghe e composti (voce 4): carcinoma del polmone Cromo, leghe e composti (voce 5): carcinoma del polmone, carcinoma dei seni paranasali e delle cavità nasali NB: il periodo massimo di indennizzabilità dalla cessazione della lavorazione è illimitato per tutte le neoplasie
I tumori professionali nel D.M. 9 aprile 2008 Nuova tabella delle malattie professionali nell industria e nell agricoltura Industria Nichel, leghe e composti (voce 8): carcinoma del polmone, carcinoma dei seni paranasali, carcinoma delle cavità nasali Amine aromatiche e derivati (voce 39): tumori della vescica Aldeidi e derivati (voce 43): tumori del nasofaringe Produzione di alcol isopropilico (voce 46): carcinoma dei seni paranasali, carcinoma delle cavità nasali
I tumori professionali nel D.M. 9 aprile 2008 Nuova tabella delle malattie professionali nell industria e nell agricoltura Industria Eteri e loro derivati (voce 47): tumori del polmone e del sistema emolinfopoietico Asbesto (voce 57): mesotelioma pleurico, pericardico, peritoneale, della tunica vaginale del testicolo, carcinoma polmonare Erionite (voce 58): mesotelioma pleurico e peritoneale Polveri di legno duro (voce 67): tumori dei seni paranasali, tumori delle cavità nasali
I tumori professionali nel D.M. 9 aprile 2008 Nuova tabella delle malattie professionali nell industria e nell agricoltura Industria Polveri di cuoio (voce 68): tumori dei seni paranasali, tumori delle cavità nasali Radiazioni ionizzanti (voce 81): tumori solidi, tumori del sistema emolinfopoietico Radiazioni U.V. compresa le radiazioni solari (voce 84): epiteliomi cutanei delle sedi fotoesposte
I tumori professionali nel D.M. 9 aprile 2008 Nuova tabella delle malattie professionali nell industria e nell agricoltura Agricoltura Arsenico e composti (voce 1): carcinoma del polmone e epitelioma cutaneo Radiazioni solari (voce 19): epiteliomi cutanei delle sedi fotoesposte
I tumori professionali nel D.M. 11 dicembre 2009 Elenco delle malattie professionali per le quali è obbligatoria la denuncia ai sensi dell art. 139 T.U.
I tumori professionali nel D.M. 11 dicembre 2009 Elenco delle malattie professionali per le quali è obbligatoria la denuncia (art. 139 T.U.) Nella lista I sono inseriti agenti chimici, fisici e biologici e lavorazioni per i quali, sulla base delle attuali conoscenze scientifiche, è altamente probabile che l esposizione lavorativa causi l insorgenza dei tumori
I tumori professionali nel D.M. 11 dicembre 2009 Elenco delle malattie professionali per le quali è obbligatoria la denuncia (art. 139 T.U.) Nella lista II sono inclusi: gli agenti di gruppo I IARC per quelle malattie tumorali ancora in osservazione, gli agenti di gruppo II IARC, le lavorazioni che hanno comportato esposizione ad amianto come da Registro Nazionale dei casi accertati di mesotelioma Nella lista III sono riportate quelle patologie tumorali incluse nella lista 1 o 2A o 3 IARC la cui correlazione è ritenuta allo stato attuale possibile
I tumori professionali nel D.M. 27 aprile 2004 Elenco delle malattie professionali per le quali è obbligatoria la denuncia (art. 139 T.U.) Inserite nella LISTA I (origine lavorativa di elevata probabilità) in totale, 44 tra agenti, lavorazioni e miscele)
I tumori professionali nel D.M. 27 aprile 2004 Elenco delle malattie professionali per le quali è obbligatoria la denuncia (art. 139 T.U.) Inserite nella LISTA II (in totale n. 20 agenti/lavorazioni: origina lavorativa di limitata probabilità)
I tumori professionali nel D.M. 27 aprile 2004 Elenco delle malattie professionali per le quali è obbligatoria la denuncia (art. 139 T.U.) Inserite nella LISTA III (in totale n. 21 agenti: origine lavorativa possibile)
Le banche dati Sul sito internet http://tumoriprofessionali.ispesl.it/ è disponibile la piattaforma web sulla "Prevenzione dei tumori nei luoghi di lavoro"; in essa sono disponibili materiali informativi) ed uno specifico strumento accessibile nell area riservata denominato S.E.RI.C.O. (Sorveglianza Epidemiologica dei Rischi Cancerogeni Occupazionali) nella nuova versione on-line.
Le banche dati Tale applicazione è uno strumento di supporto per il medico che si trova nella situazione di dover identificare un tumore di origine professionale. Vengono messi a disposizione i risultati di studi caso-controllo che hanno evidenziato rischi oncogeni in ambito lavorativo su base probabilistica, validati con dati di letteratura scientifica, fornendo anche l informazione dell agente cancerogeno e mutageno maggiormente correlato con uno specifico comparto produttivo.
... l esperienza dimostra che nelle mammelle delle donne, per gli eccessivi liquidi dell utero, si formano spesso dei tumori e questo più frequentemente nelle monache che nelle altre donne, non per mancanza delle mestruazioni, ma piuttosto, credo, per l astinenza sessuale. Mi è capitato spesso di osservare delle monache ben colorite, con le mestruazioni regolari, di natura esuberante, morire miseramente a causa di terribili tumori al petto. In Italia, dove ogni città conta numerosi conventi, accade molto di rado che non ci sia qualche monaca che non covi dentro di sé questo male tremendo B. Ramazzini: De Morbis artificum diatriba. A cura di Francesco Carnevale. Libreria Chiari, Firenze, 2000 (p. 112) L'epidemiologia al servizio del medico del lavoro
Agenti cancerogeni: l indagine per patologia professionale e l espressione del nesso causale Angelo Sacco Specialista in Medicina del Lavoro angelo.sacco@alice.it