RAPPRESENTAZIONE DELLA CONOSCENZA (1)

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RAPPRESENTAZIONE DELLA CONOSCENZA (1) Ci sono 30 caselle NERE e 32 caselle BIANCHE (a) (b) È un insieme di CONVENZIONI e FORMALISMI per esprimere la conoscenza; Una buona Rappresentazione della Conoscenza può FACILITARE la SOLUZIONE di un Problema riducendone la COMPLESSITÀ. ESEMPIO: Si consideri una scacchiera nella quale siano state rimosse due caselle agli angoli opposti. L obiettivo è quello di riempire le rimanenti caselle con le tessere del domino, ognuna delle quali copre due quadrati, senza sovrapposizioni e senza uscire dai limiti della scacchiera. 1 RAPPRESENTAZIONE DELLA CONOSCENZA (2) Rappresentazione (a): per risolvere il problema posso enumerare tutte le disposizioni e vedere se una di esse è corretta Rappresentazione (b): evidenzia che ciascuna tessera del domino copre SEMPRE una casella bianca e una nera. Rappresentazione (b) + informazione (c): evidenzia che il problema non ha soluzione 2 1

RAPPRESENTAZIONE DELLA CONOSCENZA (3) IL PROBLEMA È GENERALE E NON NUOVO: è stato affrontato in vari settori quali: Linguaggi di Programmazione; Intelligenza Artificiale; Basi di dati. Tuttavia: Non esiste una teoria sulla rappresentazione della conoscenza; Non esiste un modello uniforme. 3 QUALE CONOSCENZA RAPPRESENTARE? Esistono varie dimensioni della conoscenza: a) ESTENSIONE: conoscenza generale e conoscenza specifica generale: tutti gli uomini sono mortali. specifica: Titti è un uccello. intermedia: alcuni, molti ecc. CONOSCENZA A DEFAULT: Fino a che non stabilisci il contrario per certi tipi di uccelli (ad esempio i pinguini), o per certi particolari uccelli (ad esempio Titti) assumi che una qualunque entità che è un uccello, voli". b) VALIDITÀ: conoscenza certa e conoscenza incerta Conoscenze del tipo: sono quasi certo che il paziente sia affetto da meningite, con un basso grado di probabilità esiste un giacimento petrolifero etc... (calcolo probabilistico, logica fuzzy). 4 2

QUALE CONOSCENZA RAPPRESENTARE? c) SCOPO DI UTILIZZO: conoscenza dichiarativa o procedurale SPIRALE: definita dichiarativamente mediante una lista di punti del piano e proceduralmente mediante un programma che la traccia graficamente. DICHIARATIVA: più generale e meno ridondante; PROCEDURALE: meno generale, ma più efficiente e (naturale?). 5 CARATTERISTICHE DI UN METODO DI RAPPRESENTAZIONE Potenza espressiva: capacità di esprimere in modo completo vari domini di conoscenza con differenti caratteristiche; Facile comprensione della notazione; Efficienza: capacità di strutturare la conoscenza in modo che ne venga facilitato e velocizzato l utilizzo e l accesso durante la risoluzione del problema evitando ridondanze; Flessibilità, modificabilità, estensibilità: che costituiscono caratteristiche essenziali per una base di conoscenza. 6 3

LOGICA DEI PREDICATI Metodi di Rappresentazione: Non sono metodi di rappresentazione alternativi e ciascuno di essi ha ampiamente influenzato gli altri. VANTAGGI DELLA LOGICA DEI PREDICATI: semanticamente ben definita; altamente dichiarativa; apparato deduttivo assolutamente generale. Base di conoscenza: una collezione di ASSERZIONI DELLA LOGICA DEI PREDICATI DEL PRIMO ORDINE; REGOLE DI INFERENZA permettono di DEDURRE nuove asserzioni (TEOREMI) non esplicitamente contenute nella base di conoscenza iniziale. 7 LOGICA DEI PREDICATI La sequenza di regole di inferenza utilizzate nella derivazione del teorema si chiama DIMOSTRAZIONE del teorema. DIMOSTRAZIONE AUTOMATICA DI TEOREMI Requisito fondamentale: efficienza. Metodo base: RISOLUZIONE (1965). Gran parte dei programmi che dimostrano teoremi in modo automatico (AI) usano varianti del metodo di risoluzione. 8 4

PROBLEMATICHE DELLA LOGICA DEI PREDICATI PROBLEMATICHE VISTE COME METODO DI RAPPRESENTAZIONE: 1) NATURALEZZA Le formule e i metodi di deduzione logici non sono il modo più naturale con cui ragionare e non sono i metodi con cui l uomo organizza la sua conoscenza e mostra un comportamento intelligente (M.Minsky); 2) ESPLOSIONE COMBINATORIA Ottimizzazione nella ricerca perdita della completezza 3) MONOTONICITÀ E DEFAULT La logica classica è MONOTONA: l aggiunta di nuove asserzioni o regole alla base di conoscenza non può invalidare teoremi precedentemente dimostrati, ma solo aggiungerne di nuovi. PROBLEMI: Pianificazione di azioni che determinano un cambiamento di stato. 9 CONOSCENZA A DEFAULT Dedurre un certo tipo di teoremi fino a che non viene affermato ESPLICITAMENTE qualcosa di contrario. Ad esempio: X ((bird(x) and not penguin(x)) fly(x)) Z (pinguin(z) not (fly(z)) È già stabilita a priori la conoscenza sulle eccezioni. Ipotesi di mondo chiuso (CWA). Poco flessibile: X (( bird(x) and not penguin(x) and not (equal (X,titti)))) fly(x)) not(fly(titti)). 10 5

CONOSCENZA A DEFAULT LOGICHE NON MONOTONE (McDermott) Prevede l utilizzo di un particolare meta-operatore "M" che viene chiamato operatore di consistenza. X (( bird(x) and M( fly (X)) fly(x)) Z (pinguin(z) not (fly(z)) bird(lucy). goal: fly(lucy) 11 PROBLEMATICHE DELLA LOGICA DEI PREDICATI: 4) INCERTEZZA Fra i due estremi di completa verità e completa falsità permessi dalla logica classica esistono un insieme di sfumature: è probabile, è vero con una certa probabilità etc.. Fare inferenze anche in presenza di conoscenza incerta o incompleta. (Mycin Prospector ecc.) implicazione approssimata fattori di certezza Logiche fuzzy 12 6

PROBLEMATICHE DELLA LOGICA DEI PREDICATI 5) RAPPRESENTAZIONI TEMPORALI La logica temporale cerca di estendere la logica classica permettendo che una stessa frase possa avere differenti valori di verità in differenti istanti di tempo. 6) MANCANZA DI STRUTTURAZIONE La logica classica vede la base di conoscenza (asserzioni) come qualcosa di unico e non strutturato. Partizionamento della base di conoscenza in TEORIE SEPARATE. Contesti, punti di vista. Due approcci per risolvere questi problemi: DENTRO LA LOGICA FUORI DALLA LOGICA 13 COME SUPERARE LE PROBLEMATICHE DELLA LOGICA DEI PREDICATI 1) DENTRO LA LOGICA - logiche NON STANDARD: a) LOGICHE ALTERNATIVE: lo stesso linguaggio, ma certi teoremi sono falsi (logica intuizionistica--non vale la modalità di dimostrazione per contraddizione); b) ESTENSIONI ALLA LOGICA CLASSICA: mantengono tutti i teoremi della logica classica, ma la estendono arricchendone il vocabolario. In logica modale: due nuovi operatori "L" (è necessario che ) e "M" ( è possibile che ). e aggiungono nuovi assiomi e regole di inferenza In logica modale A L A cioè la verità di A implica la necessità di A ) 14 7

DENTRO LA LOGICA: ALTRE REGOLE DI INFERENZA ABDUZIONE: B, A B A Non è una regola di inferenza CONSISTENTE in alcuni casi. Sono possibili false conclusioni. ESEMPIO: sta-male(mario). X (ha-epatite(x) sta-male(x)). si conclude: ha-epatite(mario). ERRORE!! ma può essere largamente usata nel caso di diagnostica medica o comprensione di storie. (trattamento dell'incertezza). 15 COME SUPERARE LE PROBLEMATICHE DELLA LOGICA DEI PREDICATI 2) FUORI DALLA LOGICA APPROCCI completamente ALTERNATIVI: guadagnano in semplicità e potere espressivo, ma perdono in purezza formale. Frames; Reti semantiche. Sono formalismi di rappresentazione della conoscenza che ricadono nei cosiddetti metodi di rappresentazione a oggetti. 16 8