ZAC. Relazione Illustrativa ZONIZZAZIONE ACUSTICA COMUNALE DI REGGIO EMILIA

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ZAC ZONIZZAZIONE ACUSTICA COMUNALE DI REGGIO EMILIA Z1 Relazione Illustrativa ADOTTATO DAL C.C. CON DELIBERA N. 5835/87 DEL 06/04/2009 APPROVATO DAL C.C. CON DELIBERA N. 5167/70 DEL 05/04/2011 SINDACO GRAZIANO DELRIO ASSESSORE URBANISTICA ED EDILIZIA UGO FERRARI DIRETTORE DELL AREA PIANIFICAZIONE STRATEGICA Arch. Massimo Magnani COORDINAMENTO GENERALE E RUP DIRIGENTE DEL SERVIZIO PIANIFICAZIONE E QUALITA URBANA Ing. Maria Sergio

Equipe di progettazione Coordinamento urbanistico Progettista Gruppo di lavoro Percorso amministrativo Elisa Iori Luca Dall Aglio Andrea Anceschi, Marco Bertani, Maddalena Fortelli, Mirco Lanzoni, Carlotta Morini, Marina Parmiggiani, Anna Pratissoli, Valeria Spinato, Mariapia Terenziani. Giovanna Vellani Claudia Bortolani, Patrizia Panciroli, Sereno Prodi, Cristina Romani, Alessandra Sedezzari Specifici approfondimenti progettuali elaborati con: Politiche per la mobilità sostenibile Alessandro Meggiato Servizio Servizi di Sportello per le Imprese, il Commercio e la Tutela Ambientale Servizio Edilizia Studio Alfa S.r.l. Mara Garuti, Maria Marzi Lorena Belli, Daniele Bondavalli, Luca Cingi, Paolo Pellati, Daniele Pecorini Gianluca Savigni, Germano Bonetti

PREMESSA... 3 1. INQUADRAMENTO NORMATIVO... 4 1.1 LEGISLAZIONE NAZIONALE... 4 1.1.1 Legge 447/95 Legge quadro sull inquinamento acustico... 4 1.1.2 Decreti applicativi della Legge 447/95... 5 1.2 LEGISLAZIONE REGIONALE... 5 1.2.1 Legge Regionale n. 15/01 Disposizioni in materia di inquinamento acustico... 5 1.2.2 D.G.R. n. 2053/01... 6 1.3 CLASSIFICAZIONE ACUSTICA E LIMITI DI ZONA... 6 1.3.1 Classe I - Aree particolarmente protette... 6 1.3.2 Classe II - Aree prevalentemente residenziali... 6 1.3.3 Classe III - Aree di tipo misto... 7 1.3.4 Classe IV - Aree di intensa attività umana... 7 1.3.5 Classe V - Aree prevalentemente industriali... 7 1.3.6 Classe VI - Aree esclusivamente industriali... 7 2. METODOLOGIA OPERATIVA... 9 2.1 CRITERI GENERALI... 9 2.2 BASI PER LO SVILUPPO DELLA CLASSIFICAZIONE ACUSTICA... 10 2.2.1 Strumenti di pianificazione di riferimento... 10 2.2.2 Raccolta dati e aggiornamento al 2006... 10 2.3 STRUMENTI INFORMATICI... 11 3. CLASSIFICAZIONE STATO DI FATTO... 12 3.1 ASSEGNAZIONE DIRETTA DELLE CLASSI I, III, IV, V... 12 3.1.1 Criteri di attribuzione della Classe I... 12 3.1.2 Inoltre, in base alla considerazione che i parchi urbani non necessitano di quiete nelle ore serali, non avendo permanenza di persone, si ritiene di non applicare i limiti notturni previsti dalla classe I.Criteri di attribuzione della Classe III... 18 3.1.3 Criteri di attribuzione delle Classi IV... 18 3.1.4 Criteri di attribuzione delle Classi V... 18 1.1.1 Criteri di attribuzione delle Classi VI... 19 3.2 ASSEGNAZIONE PARAMETRICA DELLE CLASSI II, III, IV... 19 3.2.1 Criteri utilizzati per l individuazione delle UTO... 20 3.2.2 Attribuzione della classe acustica definitiva... 20 4. CLASSIFICAZIONE STATO DI PROGETTO... 21 4.1 ASSEGNAZIONE DIRETTA DELLE CLASSI I, V... 21 4.1.1 Classe I... 21 4.1.2 Classe V e VI... 21 5. CRITERI UTILIZZATI PER LA CLASSIFICAZIONE DELLE INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO... 22 5.1 CRITERI DI ATTRIBUZIONE DELLE FASCE FERROVIARIE... 22 5.1.1 Zonizzazione area prospiciente la TAV... 22 5.2 CRITERI DI ATTRIBUZIONE DELLE FASCE STRADALI... 22 5.2.1 Aree prospicienti le infrastrutture viarie di trasporto (classificazione acustica)... 22 1

5.2.2 Fasce di pertinenza (D.P.R. 142/04)... 23 6. SITUAZIONI DI CONFLITTO ACUSTICO... 25 2

PREMESSA L inquinamento acustico in ambito urbano, seppur da sempre presente, è stato negli ultimi anni oggetto di un attenzione progressivamente crescente da parte delle istituzioni e degli enti sanitari. Le ragioni principali di tale interesse sono dovute sia all effettivo incremento qualitativo e quantitativo delle sorgenti sonore, logica conseguenza dell elevato tasso di sviluppo economico del nostro paese, sia alle sempre più numerose segnalazioni di disturbo da parte della popolazione esposta. Situazioni di rumorosità superiori alla soglia di disturbo sono infatti sempre più frequenti e testimoniano una condizione di inquinamento diffuso, in particolare nelle aree urbane ad elevata concentrazione insediativa, in cui giocano un ruolo fondamentale l intensa attività antropica e la mobilità. Il primo decreto emanato con la finalità di tutelare la popolazione dagli effetti dell inquinamento acustico fu il D.P.C.M. 01/03/1991 Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell ambiente esterno. L aspetto più rilevante introdotto da questo decreto risiede nell obbligo, da parte dei comuni, di dotarsi di una classificazione acustica del proprio territorio. Tale operazione, denominata anche "zonizzazione acustica", consiste nella suddivisione del territorio in aree omogenee appartenenti a sei differenti classi acustiche in base alla destinazione d'uso prevalente. Con l entrata in vigore della Legge quadro sull inquinamento acustico n.447 del 26 ottobre 1995 e dei relativi decreti applicativi, l approccio al tema dell inquinamento acustico urbano diviene più organico ed integrato. Dal quadro di competenze strategico da essa definito emerge il ruolo centrale svolto dal Comune nella predisposizione/gestione dei programmi per la riduzione dell esposizione della popolazione al rumore. Oltre a funzioni di vigilanza e controllo sono altresì previsti diversi adempimenti programmatici, tra i quali figurano nuovamente la zonizzazione e il suo coordinamento con gli strumenti urbanistici già adottati, nonché il piano comunale di risanamento acustico. Nell ottica espressa dalla Legge Quadro, l adozione della zonizzazione acustica diviene a tutti gli effetti un atto tecnico - politico di gestione del territorio, che concorre a disciplinarne l'uso e ne vincola le modalità di sviluppo tenendo conto delle esigenze di tutela dal rumore. La classificazione acustica del territorio comunale e il successivo piano di risanamento costituiscono quindi un passaggio imprescindibile nel perseguimento di un vero sviluppo sostenibile in cui tutte le attività umane possano essere svolte in un contesto di piena compatibilità e di rispetto dell ambiente. 3

1. INQUADRAMENTO NORMATIVO 1.1 LEGISLAZIONE NAZIONALE Il D.P.C.M. 01/03/91 Limiti massimi di esposizione negli ambienti abitativi e nell ambiente esterno rappresenta storicamente il primo tentativo di fissare limiti per il rumore tali da garantire condizioni acustiche compatibili con lo svolgimento delle varie attività umane. Tale decreto affidava già alla classificazione acustica il ruolo di strumento base per affrontare, sia a livello programmatico, sia al livello operativo, il problema dell inquinamento acustico ambientale. Tuttavia, ad un inquadramento generale del problema si è giunti solo nel 1995 con l emanazione della Legge 447/95 Legge quadro sull inquinamento acustico, con la quale vengono separate in modo chiaro le competenze istituzionali, definiti criteri tecnici e procedurali, regolamentate scadenze, controlli e sanzioni. L ampia portata della legge quadro si desume dalle molteplici ricadute che essa comporta nel campo delle costruzioni, dei trasporti, dell'industria e delle attività antropiche in generale. Vale qui la pena di menzionare l obbligo di presentare una documentazione di impatto acustico in sede di richiesta di concessione edilizia o di autorizzazioni all esercizio di attività produttive, sportive, ricreative e commerciali; di converso, per la realizzazione di opere in cui la quiete ed il comfort acustico siano requisiti fondamentali ai fini di un utilizzo appropriato (scuole e asili, ospedali, case di cura e di riposo, parchi pubblici ed insediamenti residenziali), è previsto l obbligo di presentare una valutazione previsionale di clima acustico. Altro aspetto innovativo è l importante ruolo assegnato alle Regioni, alle Province e ai Comuni: mentre ai primi enti sono demandate funzioni prettamente legislative e amministrative, spettano ai Comuni tutte le funzioni operative di predisposizione/gestione degli strumenti e dei programmi finalizzati alla tutela dall inquinamento acustico. Tra i numerosi decreti applicativi della Legge, quello più indissolubilmente connesso alla zonizzazione acustica è Il D.P.C.M. del 14 Novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore. Esso, oltre alle classi acustiche e ai limiti di immissione già previsti dal D.P.C.M. 1 Marzo 1991, introduce nuovi limiti di emissione, valori di attenzione e valori di qualità. Nell ordine, i limiti di emissione si riferiscono al livello sonoro emesso da ogni singola sorgente fissa o mobile, i valori di attenzione fissano soglie di esposizione al rumore il cui superamento presuppone l adozione da parte dei Comuni del piano di risanamento ed i valori qualità costituiscono l obiettivo ottimale cui devono tendere gli interventi previsti dal piano di risanamento. 1.1.1 Legge 447/95 Legge quadro sull inquinamento acustico La Legge Quadro n. 447 del 26/10/1995 è stata pubblicata sul Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 254 del 30/10/1995. Di seguito si richiamano brevemente gli adempimenti a carico delle amministrazioni comunali: a) la classificazione acustica del territorio comunale (art. 6, par. 1, capo a); b) il coordinamento degli strumenti urbanistici con la classificazione (art. 6, par. 1, capo b); c) l adozione dei piani di risanamento acustico (art. 6, par. 1, capo c); d) il controllo del rispetto della normativa per la tutela dell inquinamento acustico all atto del rilascio delle concessioni edilizie relative a nuovi impianti ed infrastrutture adibiti ad attività produttive, sportive e ricreative e a postazioni di servizi commerciali polifunzionali, dei provvedimenti comunali che abilitano alla utilizzazione dei medesimi immobili ed infrastrutture, nonché dei provvedimenti di licenza o di autorizzazione all esercizio di attività produttive (art. 6, par. 1, capo d); e) l adozione di regolamenti per l attuazione della disciplina statale e regionale per la tutela dall inquinamento acustico (art. 6, par. 1, capo e); f) la rilevazione ed il controllo delle emissioni sonore prodotte dai veicoli (art. 6, par. 1, capo f); g) le funzioni amministrative di vigilanza e controllo (art. 6, par. 1, capo g); h) l autorizzazione, anche in deroga ai limiti di zona, per lo svolgimento di attività temporanee (art. 6, par. 1, capo j). 4

1.1.2 Decreti applicativi della Legge 447/95 Per definizione una "legge quadro" si occupa di fissare solo i principi generali, demandando ad altri organi dello Stato e agli Enti Locali l'emanazione di decreti, leggi e regolamenti di attuazione che contengano le prescrizioni operative relative ai diversi temi affrontati dalla Legge. Si richiamano di seguito i decreti applicativi della Legge 447/95 ad oggi emanati: - D.M. 11 dicembre 1996 Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo continuo; - D.P.C.M. 18 settembre 1997 Determinazione dei requisiti delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante (D.P.C.M. 19 dicembre 1997: Proroga dei termini per l acquisizione e l.installazione delle apparecchiature di controllo e registrazione nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo di cui al D.P.C.M. 18 settembre 1997); - D.M. 31 ottobre 1997 Metodologia di misura del rumore aeroportuale ; - D.P.C.M. 14 novembre 1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore ; - D.P.C.M. 05 dicembre 1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici ; - D.P.R. 11 dicembre 1997, n.496 Regolamento recante norme per la riduzione dell inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili ; - D.M. 16 marzo 1998 Tecniche di rilevamento e di misurazione dell inquinamento acustico ; - D.P.C.M. 31 marzo 1998 Atto di indirizzo e coordinamento recante criteri generali per l esercizio dell attività del tecnico competente in acustica, ai sensi dell art. 3, comma 1, lettera b), e dell art. 2, commi 6, 7, e 8, della legge 26 ottobre 1995, n.447 Legge quadro sull inquinamento acustico ; - D.P.R. 18 novembre 1998, n.459 Regolamento recante norme di esecuzione dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n.447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario ; - D.P.C.M. 16 aprile1999,n.215 Regolamento recante norme per la determinazione dei requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi ; - D.M. 20 maggio 1999 Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico ; - D.M. 3 dicembre 1999 Procedure antirumore e zone di rispetto degli aeroporti ; - D.M. 19 novembre 2000 Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore ; - D.P.R. 3 aprile 2001, n.304 Regolamento recante disciplina delle emissioni sonore prodotte nello svolgimento delle attività motoristiche, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n.447 ; - D.P.R. 30 marzo 2004, n.142 Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare, a norma dell'articolo 11 della legge 26 ottobre 1995, n.447. 1.2 LEGISLAZIONE REGIONALE 1.2.1 Legge Regionale n. 15/01 Disposizioni in materia di inquinamento acustico La Regione Emilia Romagna, in attuazione dell'art. 4 della Legge 26 ottobre 1995, n.447, ha provveduto ad emanare la L.R. 9 maggio 2001, n.15 Disposizioni in materia di inquinamento acustico. Questa legge provvede a riconfermare ed integrare le prescrizioni delegate dalla legge quadro in merito a zonizzazione acustica, piani di risanamento acustico, previsioni di impatto e clima acustico, regolamentazione delle attività temporanee ecc. In particolare, l art. 2 stabilisce che, entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge, la Giunta regionale fissi i criteri e le condizioni per la classificazione del territorio comunale (secondo quanto previsto dall'art. 4, comma 1, lett. a) e f), della Legge n.447 del 1995). 5

1.2.2 D.G.R. n. 2053/01 La D.G.R. n.2053 del 9 ottobre 2001 Criteri e condizioni per la classificazione del territorio ai sensi dell'art. 2 della legge regionale 15/2001 costituisce il dispositivo legislativo di base per operare la classificazione acustica del territorio comunale. 1.3 CLASSIFICAZIONE ACUSTICA E LIMITI DI ZONA Con l espressione Classificazione acustica comunale ci si riferisce ad una suddivisione del territorio in aree omogenee operata in rapporto a molteplici fattori quali tipo di tessuto edilizio, densità di popolazione, densità di attività commerciali e di servizio, densità di attività produttive ed infrastrutture viarie e ferroviarie. Ad ogni area omogenea viene quindi attribuita una delle sei classi acustiche individuate dal D.P.C.M. 14/11/97, caratterizzate a loro volta da specifici limiti di rumorosità. Dalla struttura nella L.R. 15/2001 (ma anche dalla Legge 447/95) appare evidente come la zonizzazione acustica rappresenti solo la prima fase di un approccio organico alle questioni connesse all inquinamento acustico del territorio. Ad essa dovranno infatti seguire il confronto con il clima acustico esistente (Relazione sullo stato acustico del territorio art. 6) ed il piano di risanamento delle situazioni che non rientrano nei limiti assegnati (art. 5). Questo percorso mette in luce il carattere previsionale dello strumento urbanistico, che non si limita a fotografare staticamente un determinato scenario acustico, ma si pone esplicitamente l obiettivo di un miglioramento della qualità acustica delle aree urbane. Questa connotazione consente alla zonizzazione di espletare un duplice azione: - Azione Preventiva indirizzando e supportando la pianificazione urbanistica e territoriale - Azione di Risanamento nei confronti del tessuto urbano esistente deteriorato Per svolgere in modo compiuto la prima funzione, è di fondamentale importanza che essa sia coordinata con il PRG e con gli altri strumenti di pianificazione di cui i comuni sono dotati. Un importante elemento di novità che ne rafforza il carattere previsonale consiste nell estensione della classificazione a tutti gli ambiti di trasformazione urbanistica individuati dal PRG. Tale aspetto, introdotto dalla D.G.R. 2053/01, consente di valutare preventivamente la compatibilità di tali aree con la futura destinazione urbanistica ad esse assegnata. Procedura di approvazione della classificazione acustica L approvazione della classificazione acustica segue l iter indicato nell art. 3 della L.R. 15/2001: - la classificazione acustica viene adottata dal Consiglio Comunale; - la classificazione acustica viene depositata per 60 giorni entro il cui termine chiunque può presentare osservazioni; - il Consiglio Comunale, tenendo conto delle osservazioni pervenute e acquisito il parere ARPA, approva la classificazione acustica; - nei successivi 30 giorni la classificazione acustica viene trasmessa alla Provincia. Si riportano di seguito le declaratorie delle sei classi acustiche indicate dal D.P.C.M. 14/11/1997 nelle quali deve essere suddiviso il territorio comunale ai fini della zonizzazione acustica: 1.3.1 Classe I - Aree particolarmente protette Rientrano in questa classe attrezzature e spazi di massima tutela e aree nelle quali la quiete rappresenta condizione essenziale per la fruizione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc. 1.3.2 Classe II - Aree prevalentemente residenziali Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali e con assenza di attività industriali e artigianali. 6

1.3.3 Classe III - Aree di tipo misto Relazione Illustrativa Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici. 1.3.4 Classe IV - Aree di intensa attività umana Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali; le aree con limitata presenza di piccole industrie. 1.3.5 Classe V - Aree prevalentemente industriali Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni. 1.3.6 Classe VI - Aree esclusivamente industriali Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi. In relazione a ciascuna classe acustica in cui è suddiviso il territorio, il D.P.C.M. 14/11/97 stabilisce i valori limite di emissione, i valori limite di immissione, i valori di attenzione ed i valori di qualità, distinti per i periodi diurno (ore 6:00-22:00) e notturno (ore 22:00-6:00). Le definizioni di tali valori sono contenute nell art. 2 della Legge 447/95: - valori limite di immissione: il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o più sorgenti sonore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno, misurato in prossimità dei ricettori (Tab. 1); - valori limite di emissione: il valore massimo di rumore che può essere emesso da una sorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente stessa (Tab. 2); - valori di attenzione: il valore di rumore che segnala la presenza di un potenziale rischio per la salute umana o per l'ambiente (Tab. 3); - valori di qualità: i valori di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla presente legge (Tab. 4). CLASSIFICAZIONE DEL TERRITORIO Tab. 1 - Valori limite assoluti di immissione VALORI LIMITE DI IMMISSIONE (dba) Periodo diurno Periodo notturno Classe I Aree particolarmente protette 50 40 Classe II Aree prevalentemente residenziali 55 45 Classe III Aree di tipo misto 60 50 Classe IV Aree di intensa attività umana 65 55 Classe V Aree prevalentemente industriali 70 60 Classe VI Aree esclusivamente industriali 70 70 7

Tab. 2 - Valori limite assoluti di emissione CLASSIFICAZIONE DEL TERRITORIO VALORI LIMITE DI IMMISSIONE (dba) Periodo diurno Periodo notturno Classe I Aree particolarmente protette 45 35 Classe II Aree prevalentemente residenziali 50 40 Classe III Aree di tipo misto 55 45 Classe IV Aree di intensa attività umana 60 50 Classe V Aree prevalentemente industriali 65 55 Classe VI Aree esclusivamente industriali 65 65 Tab. 3 - Valori di attenzione VALORI DI ATTENZIONE (dba) CLASSIFICAZIONE DEL TERRITORIO Riferito a 1 ora Riferito a Tr Diurno Notturno Diurno Notturno Classe I Aree particolarmente protette 60 45 50 40 Classe II Aree prevalentemente residenziali 65 50 55 45 Classe III Aree di tipo misto 70 55 60 50 Classe IV Aree di intensa attività umana 75 60 65 55 Classe V Aree prevalentemente industriali 80 65 70 60 Classe VI Aree esclusivamente industriali 80 75 70 70 CLASSIFICAZIONE DEL TERRITORIO Tab. 4 - Valori di qualità VALORI DI QUALITÀ (dba) Periodo diurno Periodo notturno Classe I Aree particolarmente protette 47 37 Classe II Aree prevalentemente residenziali 52 42 Classe III Aree di tipo misto 57 47 Classe IV Aree di intensa attività umana 62 52 Classe V Aree prevalentemente industriali 67 57 Classe VI Aree esclusivamente industriali 70 70 L articolo 4 del DPCM stabilisce inoltre che, per le zone non esclusivamente industriali (in altre parole le classi I-V), oltre ai limiti assoluti specificati precedentemente, sia rispettato il criterio differenziale e cioè che le differenze tra il rumore residuo ed il rumore ambientale non superi i 5 dba nel periodo diurno e i 3 dba nel periodo notturno; la verifica del rispetto del criterio differenziale deve essere condotta strumentalmente all interno degli ambienti abitativi. 8

2. METODOLOGIA OPERATIVA L estensione e la complessità del territorio del Comune di Reggio Emilia, insieme ad un quadro di riferimento normativo in evoluzione, ha portato al protrarsi degli studi relativi alla zonizzazione acustica comunale dal 2000 ad oggi. Il solo lavoro di revisione dei dati iniziato nel 2007 ha richiesto circa 1 anno di impegno e la collaborazione degli enti preposti al controllo ambientale ed alla tutela della salute, nonché il coinvolgimento di una molteplicità di uffici interni al Comune che si occuperanno della effettiva gestione del piano. 2.1 CRITERI GENERALI Gli indirizzi e i criteri per la classificazione acustica sono fissati dalla D.G.R. 2053/01 (d ora in poi Direttiva). L applicazione della metodologia indicata ha comportato lo svolgimento delle seguenti fasi operative: - acquisizione dati urbanistici, ambientali, demografici e socioeconomici; - analisi preliminare del del RUE al fine di individuare le aree/infrastrutture attuate e del PSC al fine di individuare le aree/infrastrutture soggette a trasformazione; - classificazione dello stato di fatto; - classificazione dello stato di progetto; - classificazione delle infrastrutture di trasporto fatta in conformità al Regolamento Viario del Comune di Reggio Emilia; - sintesi classificazione stato di fatto stato di progetto. La dicitura stato di fatto si riferisce alle porzioni del territorio sostanzialmente attuate (pertanto non soggette ad ulteriori significative trasformazioni urbanistiche), mentre per stato di progetto si intendono le parti di territorio soggette a trasformazioni urbanistiche potenziali previste dal PSC. La suddivisione del territorio in zone acustiche si basa sull individuazione di Unità Territoriali Omogenee (UTO), ognuna delle quali è costituita dall aggregazione di un insieme di aree assimilabili in base ad uso reale, tipologia edilizia ed esposizione ad infrastrutture viarie. Tale operazione richiede una preliminare ed approfondita analisi del PSC e del RUE (e delle relative norme tecniche di attuazione) attraverso cui acquisire un quadro conoscitivo delle caratteristiche urbanistiche e funzionali delle diverse parti del territorio, con riferimento all uso reale per il tessuto esistente e alla vigente disciplina urbanistica per le aree da trasformare. I perimetri delle UTO sono stati definiti prendendo a riferimento la zonizzazione di RUE per quanto attiene allo stato di fatto ed al PSC relativamente alle aree in progetto al fine di ottenere massima sovrapponibilità e coerenza tra i piani. L'assegnazione delle classi I, V e VI (ed in alcuni casi anche delle classi III e IV) avviene in modo diretto identificando sulla cartografia strutture scolastiche, strutture sanitarie, parchi pubblici (classe I) e aree produttive (classi V e VI). Per le UTO di classe II, III e IV, ovvero aree a vocazione residenziale con compresenza progressivamente crescente di attività commerciali terziarie, la classificazione avviene in modo parametrico sulla base dei seguenti elementi di valutazione: - densità di popolazione (abitanti/ettaro); - densità di esercizi commerciali (superficie utile commerciale/superficie UTO); - densità di attività produttive (superficie utile produttiva/superficie UTO). Ai valori assunti dai tre parametri corrisponde un punteggio, la cui somma determina la classificazione della UTO in classe II, III o IV. Per la classificazione dello stato di progetto al tipo di area di trasformazione (residenziale o produttiva). Tale semplificazione nella classificazione dello stato di progetto deriva dalla mancanza di dati parametrici relativi alle aree di trasformazione previste dal PSC, tali dati verranno definiti solo all interno del POC per le sole aree ammesse in esso. Quindi per consentire un migliore sviluppo della Classificazione Acustica delle aree di progetto, nelle NTA, è stata inserita la possibilità da parte dell attuatore delle aree di trasformazione di proporre una zonizzazione acustica del proprio Piano utilizzando i dati parametrici di progetto. 9

Lo stadio successivo consiste nella classificazione in classe II, III e IV delle aree prospicienti le infrastrutture di trasporto. La Direttiva suggerisce una gerarchizzazione del reticolo stradale basata su caratteristiche costruttive, tecniche e funzionali delle strade così come indicato dal D.Lgs. n. 285 del 30/04/1992 ( Nuovo codice della strada ), mentre per tutte le infrastrutture ferroviarie è prevista l assegnazione della classe IV. Tale tematismo dovrà quindi essere sovrapposto ed armonizzato con la classificazione acustica: la fascia stradale o ferroviaria viene graficamente rappresentata sulla carta di zonizzazione solo qualora la UTO attraversata sia di classe inferiore a quella assegnata all infrastruttura. Fanno eccezione a tale regola le UTO di classe I, che conservano l'appartenenza a questa classe anche se inserite, totalmente o in parte, all'interno delle fasce. Per lo svolgimento delle fasi fino ad ora descritte è sempre opportuno attenersi alle seguenti indicazioni di carattere generale: - evitare una eccessiva parcellizzazione del territorio con conseguente classificazione a macchia di leopardo (con l eccezione delle classi I, per le quali l esigenza di tutela costituisce una valida motivazione per individuare UTO di dimensioni ridotte); - accettare la possibilità che confinino UTO i cui limiti differiscono per più di 5 dba, a condizione di regolamentare queste situazioni mediante provvedimenti di natura tecnicoamministrativa o interventi di risanamento. La zonizzazione ottenuta attraverso una applicazione acritica dei criteri indicati dalla Direttiva va poi sottoposta ad una analisi che conduca ad un ottimizzazione del progetto basata sia su valutazioni tecniche oggettive, sia su scelte generali di amministrazione del territorio, allo scopo di agevolare la gestibilità dello strumento e della normativa acustica ad esso legata. Tale analisi non può prescindere da una verifica della coerenza tra l attuale assetto territoriale e quello derivante dalle trasformazioni urbanistiche previste da PSC. Le classificazioni di stato di fatto e stato di progetto, benché graficamente distinte, devono dunque essere rappresentate su un unico supporto cartografico, per facilitare l identificazione delle situazioni di conflitto generate dallo scarto di più di una classe acustica fra UTO adiacenti. L elaborato grafico finale Carta di classificazione acustica viene prodotto in scala 1:10000, utilizzando i colori e le campiture definite dall allegato 1 della Direttiva Regionale. Nello specifico, le campiture piene si riferiscono alla classificazione dello stato di fatto e le campiture rigate alla classificazione dello stato di progetto. 2.2 BASI PER LO SVILUPPO DELLA CLASSIFICAZIONE ACUSTICA 2.2.1 Strumenti di pianificazione di riferimento RUE - Il quadro di riferimento per lo studio di classificazione acustica comunale dello stato di fatto è fondamentalmente basato sullo strumento urbanistico, pianificatorio e gestionale vigente: il RUE. PSC - Il quadro di riferimento per lo studio di classificazione acustica comunale dello stato di progetto è fondamentalmente basato sullo strumento urbanistico, pianificatorio e gestionale vigente: il PSC. PUM - Il Piano della Mobilità di area vasta di Reggio Emilia è stato approvato in Consiglio comunale il 5 maggio 2008, quindi, per quanto possibile, si sono utilizzate le informazioni programmatiche in esso contenute per stabilire le classi acustiche delle infrastrutture stradali. All interno di questo è presente il Regolamento viario del Comune di Reggio Emilia, che individua la classificazione funzionale delle strade (come da codice della Strada), in base a questa sono, quindi state determinate le fasce di pertinenza stradale ai sensi del D.P.R. 142/2004. 2.2.2 Raccolta dati e aggiornamento al 2006 La prima fondamentale fase dello studio di zonizzazione acustica ha avuto l obiettivo di aggiornare i dati alla base dell attribuzione delle classi. Si riporta di seguito la sintesi del lavoro effettuato, che viene poi dettagliato nei paragrafi relativi: - sono state aggiornate al 2006 le banche dati relative a popolazione (fonte Ufficio anagrafe) e attività socioeconomiche (Fonte Enìa), che hanno portato ad alcune variazioni nella classificazione delle UTO, 10

- sono state verificate e aggiornate tutte le Classi I (istruzione, sanità e parchi), anche con l ausilio del Piano dei Servizi, - sono state verificate le Classi V in zona agricola, nello specifico quelle relative agli allevamenti significativi, - tutte le zone industriali sono state classificate in classe V ad eccezione di Mancasale, Prato-Gavassa che sono state classificate in classe VI per attribuzione diretta, in ragione delle ulteriori valutazioni e aggiornamenti condotti e in accoglimento di quanto espresso nel parere preventivo ARPA-AUSL e nelle osservazioni alla ZAC pervenute. I dati di input utilizzati sono i seguenti: - Piano Regolatore Generale 1999 approvato (D.G.R. n.1202 del 27 giugno 2001) - Piano Urbano del Traffico 2000 2001 - Cartografia informatizzata RASTER della base C.T.R. in scala 1:5000 - Elenco strutture scolastiche - Elenco strutture sanitarie e socio-assistenziali (Fonte AUSL - 2008) - Elenco parchi pubblici e aree a valenza paesaggistica e ambientale; - Testo VERDEVIVO a cura dell assessorato Ambiente e Verde Pubblico del Comune (elenco ed ubicazione sul territorio dei parchi e delle oasi aggiornato all anno 2000); - Banca dati popolazione residente aggiornata al 31/12/2006 (organizzata in numero di residenti per civico); - Banca dati attività economiche aggiornata al 31/12/2006 (Fonte ENIA tariffa rifiuti) - Banca dati georeferenziata dei numeri civici - Banca dati georeferenziata di allevamenti bovini, suini ed avicoli (Fonte ARPA - 2008) - Studio Tecnico relativo ai flussi veicolari circolanti sul reticolo stradale comunale - Copia materiale relativo allo stralcio di zonizzazione acustica del 1996 (autostrada MI-BO) - Dati edilizi di dettaglio relativi ai PUA approvati Ai fini della classificazione acustica è stato necessario rielaborare ed integrare parte del materiale con l ausilio di fonti supplementari e di specifici sopralluoghi su territorio. 2.3 STRUMENTI INFORMATICI La redazione della classificazione acustica è stata condotta mediante l utilizzo del software ARCVIEW, applicativo GIS (Geographic Imformation System) che permette un agevole accesso ai dati memorizzati e la restituzione grafica delle mappe nella scala desiderata. Con tale strumento si possono sovrapporre e visualizzare contemporaneamente più tematismi, ognuno dei quali è associato ad un proprio data-base. Oltre che consentire le elaborazioni delle banche dati organizzate in forma tabellare, è possibile visualizzare sulla mappa i risultati di query, di sommatorie ed di altre operazioni matematiche e grafiche. Oltre alla possibilità di elaborare in tempi rapidissimi una considerevole quantità di dati, l indubbio vantaggio offerto da un approccio informatico consiste nella possibilità di operare con una gestione dinamica delle informazioni, che renderà più flessibile e veloce l aggiornamento periodico del piano di classificazione acustica. 11

3. CLASSIFICAZIONE STATO DI FATTO In base all articolo 2 della D.G.R. 2053/01 è stato considerato Stato di Fatto l assetto fisico e funzionale del tessuto urbano esistente non sottoposto dallo strumento di pianificazione vigente ad ulteriori sostanziali trasformazioni territoriali, urbanistiche e di destinazione d uso tali da incidere sulla attribuzione delle classi acustiche. ; sono state altresì accluse le aree per le quali è già stata presentata richiesta di intervento edilizio diretto o preventivo, ovvero le aree interessate da piani urbanistici attuativi con progetto già approvato. Sono, inoltre, stati inseriti nello stato di fatto i PUA (Piani Urbanistici Attuativi). 3.1 ASSEGNAZIONE DIRETTA DELLE CLASSI I, III, IV, V 3.1.1 Criteri di attribuzione della Classe I La D.G.R. 2053/01 prevede che sulla carta di zonizzazione siano distinti graficamente stato di fatto (porzioni del territorio sostanzialmente attuate e pertanto non soggette ad ulteriori significative trasformazioni urbanistiche) e stato di progetto (porzioni di territorio soggette a potenziali trasformazioni urbanistiche previste da PRG). Si è deciso però di non individuare zone I di progetto in quanto non pare ragionevole vincolare tutta quella parte di territorio in cui è normativamente ammissibile la collocazione di servizi di classe I delle scuole, ma che nella realtà potrebbe non essere mai attuata in tal senso. L individuazione delle aree dotate dei requisiti per l inserimento in classe I ha riguardato 3 tematismi: - strutture scolastiche - strutture sanitarie - parchi ed aree a valenza paesaggistica e ambientale. Strutture scolastiche Come criterio generale sono state classificate in classe I solo le strutture scolastiche che occupano un fabbricato a se stante. Sono state pertanto escluse le strutture che occupano un piano od una porzione di edificio adibito anche ad altri usi: in tali casi la scuola acquisisce la classe dell UTO in cui l edificio è inserito. In centro storico, in relazione alla particolare struttura urbanistica ove è più appropriato parlare di isolato piuttosto che di singoli edifici, sono state inserite in classe I anche alcune scuole che occupano intere ali o porzioni terra-tetto di fabbricati. Nella perimetrazione delle aree è stato adottato, quando possibile, l azzonamento di RUE, attribuendo in modo sistematico la classe I alle seguenti zone: - attrezzature per l istruzione superiore - attrezzature universitarie - attrezzature per l istruzione dell obbligo. Per quanto concerne le attrezzature scolastiche di enti religiosi, nei cui complessi oltre all attività didattica vengono svolte diverse altre attività, è stata individuata l area di pertinenza del solo edificio ad uso scolastico (di norma notevolmente inferiore all area assegnata dal RUE all intera struttura religiosa). Lo stesso criterio è stato adottato per le scuole ubicate in zone residenziali, di centro storico o con altra destinazione d uso assegnata da RUE. Tutte le strutture scolastiche sono state ricontrollate attraverso il confronto tra i dati del 2001 e quelli risultanti dal Piano dei servizi (sviluppato in concomitanza degli studi di quadro conoscitivo del PSC). Come detto sono state inserite come stato di fatto anche alcune strutture scolastiche già operanti ma realizzate successivamente ad ottobre 2006 (data della redazione del PPA, assunta a riferimento per la generalità della zonizzazione acustica come per tutto il quadro conoscitivo del PSC) o di imminente completamento. Si segnala anche la prossima realizzazione di una ulteriore struttura scolastica a servizio della frazione di Cavazzoli, ma non essendo ancora possibile l identificazione puntuale delle pertinenze e quindi la perimetrazione delle aree cui dovrà essere assegnata la classe I in cartografia si sono riportati due asterischi in prossimità delle possibili localizzazioni della struttura. Si riporta di seguito l elenco delle scuole cui è attribuita la classe I. 12

DENOMINAZIONE VIA CIVICO Nido Comunale Nilde Iotti Bandiera F.Lli 12 SCUOLA dell'infanzia AUTONOMA DON P.CARRETTI Del Rio Maria Bertolani 10 Scuola dell'infanzia Statale (prevista) Miselli Ferdinando 36 Scuola Elementare Monsignor Canossini in Villa Sesso Ferri Enrico 14 I.P.A.A. ANGELO MOTTI Newton Isacco 41 Scuola Elementare Massenzatico Centro - "MARIA TERESA DI Beethoven Ludwig Van 131 CALCUTTA" Scuola dell'infanzia Comunale - Centro Verde Camillo Prampolini Spagni Luigi 26 Scuola Elementare Paola Valeriani Bruno Giordano 29 Scuola Elementare di Roncocesi S. Giovanni Bosco Iotti Rolando 2 Scuola elementare Andrea Balletti Cavallotti Felice 56 Nido-Scuola Comunale Il Girotondo Allende Salvador 1 Scuola dell'infanzia Comunale Il Girotondo Allende Salvador 1 Scuola Elementare S. Prospero Vasco Agosti Allende Salvador 3 Scuola Elementare Giuseppe Verdi (Pieve 1) Confalonieri Federico 1 Scuola elementare Giacomo Leopardi Kennedy John Fitzgerald 20 Scuola media inferiore Antonio Fontanesi Kennedy John Fitzgerald 20 LICEO SCIENTIFICO ALDO MORO Venti Settembre 5 Ex Foro Boario - Succursale del Liceo Moro Manfredi F.Lli 24 Scuola elementare di villa Gavassa Azzarri Degli 7 Nido Comunale Alice Pitagora 10 Istituto magistrale Matilde di Canossa Makallè 18 I.T.G. A. SECCHI Makallè 14 I.T.G. B.PASCAL Makallè 12 I.T.I. L.NOBILI Makallè 10 Scuola dell'infanzia Comunale Andersen Ortolane Delle 5/B Nido Convenzionato Airone Ortolane Delle 5/1 SCUOLA dell'infanzia AUTONOMA FOND. CAMPI SONCINI Veneri Antonio 94 Scuola elementare Carlo Collodi Veneri Antonio 57 Scuola dell'infanzia Statale Pascoli Isonzo Viale 36 scuola elementare Giovanni Pascoli Isonzo Viale 36 Scuola media inferiore Galileo Galilei Cassala 10 IPSIA A. Lombardini Trento Trieste viale 4 Scuola dell'infanzia Comunale Michelangelo Michelangelo Buonarroti 5 Scuola media inferiore Enrico Fermi Bolognesi Giovanni 2 Ex Caserma Zucchi - SEDE UNIVERSITA' Allegri Antonio viale Scuola dell'infanzia Statale Dante Alighieri Puccini Giacomo 4 Scuola elementare Dante Alighieri Puccini Giacomo 4 LICEO CLASSICO SCIENTIFICO ARIOSTO SPALLANZANI Franchetti Raimondo 3 ISTITUTO TECNICO SCARUFFI/LEVI/TRICOLORE Filangeri Gaetano 8 Palazzo della Concezione - Istituto statale d'arte G. Chierici Nobili Leopoldo viale 1 Scuola media inferiore Alessandro Manzoni Emilia A Santo Stefano 33 SCUOLA ELEMENTARE ADA NEGRI Franchetti Raimondo 8 Scuola media inferiore San Vincenzo Franchetti Raimondo 4 SCUOLA dell'infanzia AUTONOMA SAN VINCENZO Franchetti Raimondo 4 Scuola Elementare A. Bergonzi Tosti Francesco Paolo 1 13

14 Relazione Illustrativa SCUOLA ELEMENTARE "FIGLIE DI GESU'" Ugolini Giuseppe Piazza 1 SCUOLA dell'infanzia AUTONOMA FIGLIE DI GESU' Ugolini Giuseppe Piazza 1 Scuola media inferiore Iqbal Masish Verdi Giuseppe 24 Scuola dell'infanzia Comunale Iqbal Masih Verdi Giuseppe 2 Nido Comunale Luigi Bellelli Puccini Giacomo 28 Scuola ELEMENTARE GIOSUE' CARDUCCI Campo Samarotto 1 Scuola Media Leonardo da Vinci Monte San Michele 12 Scuola Elementare Premuda Premuda 36 Scuola media inferiore Marco Emilio Lepido Premuda 34 Liceo classico SCIENTIFICO "ARIOSTO - SPALLANZANI" Pignedoli Card. Sergio 2 SCUOLA dell'infanzia AUTONOMA ELISA LARI Paradisi Agostino 4 Scuola elementare - G. Zibordi Monte Grappa Viale 6 Nido Comunale Pierino Rivieri Balzac Honorè De 2 SCUOLA dell'infanzia AUTONOMA SANTA TERESA Braghiroli 1 SCUOLA ELEMENTARE S. AGOSTINO Reverberi Leopoldo 4 Scuola dell'infanzia Statale S. Agostino Reverberi Leopoldo 4 Scuola Elementare Guglielmo Marconi Emilia All ospizio 78 Scuola dell'infanzia Comunale Robinson Crusoe Pastrengo 20 Scuola media inferiore Amedeo di Savoia Aosta Cecati Domenico 12 Nido Comunale Arcobaleno Patti Adelina 9 Scuola Elementare A. Dall'Aglio Terrachini Pier Giacinto 20 Scuola dell'infanzia Comunale Erio Tondelli Volta Alessandro 3 Scuola dell'infanzia Comunale La Villetta Emilia All ospizio 93 Scuola Elementare S. Stranieri Sturzo Don Luigi 9 Scuola dell'infanzia Statale Leonardo Leonardo Da Vinci 1 Scuola Elementare Ca' Bianca Gattalupa 2 Scuola media Inferiore Albert Einstein Gattalupa 2 Scuola dell'infanzia Comunale Salvador Allende Gattalupa 5 Nido Comunale Salvador Allende Gattalupa 5 Scuola elementare Matilde di Canossa Umberto I Viale 44 Scuola dell'infanzia Comunale 8 Marzo Tarassov Anatolj 19 Scuola dell'infanzia Comunale Anna Frank Mutilati Del Lavoro 7/A Scuola elementare Renzo Pezzani Wybicki Jozef 30 Scuola dell'infanzia Statale Renzo Pezzani Wybicki Jozef 30 Nido Comunale Il sole Caravaggio 2 SCUOLA ELEMENTARE S. GIOVANNI BOSCO Bismantova 23 Nido Comunale Peter Pan Pradarena 14 Scuola media di Rosta Nuova Sandro Pertini Medaglie D oro Della Resistenza 2 Scuola elementare Marco Polo Torricelli Evangelista 35 Scuola media inferiore Carlo Alberto dalla Chiesa Rivoluzione D ottobre 27 Nido Convenzionato Linus Rivoluzione D ottobre 27/29 Scuola dell'infanzia + Nido Scuola Comunale Gulliver Pasteur Louis 17 Scuola Elementare Ludovico Ariosto Pasteur Louis 17 SCUOLA dell'infanzia AUTONOMA SAN PELLEGRINO Tassoni Alessandro 1 Scuola dell'infanzia Comunale Pablo Neruda Passo Buole 17 Scuola elementare Don Milani Gandhi Mohandas 16/C Scuola dell'infanzia Statale Don Milani Gandhi Mohandas 17 Scuola Elementare di Coviolo P.E. Besenzi Bartolo Da Sassoferrato 24/A

15 Relazione Illustrativa Nido Comunale Panda King Martin Luther 2 Scuola Elementare di S. Bartolomeo Freddi Dante 41 Scuola Elementare Italo Calvino - Complesso exartigianelli Canalina Della 17 Isituto Professionale statale Don Zefferino Iodi Canalina Della 21/1 Scuola dell'infanzia Statale Don Guglielmi Canalina Della 21 SCUOLA ELEMENTARE "Martin Luther King" King Martin Luther 2 Nido Comunale Genoeffa Cervi Fucini Renato 1 Nido-Scuola "La Gabbianella" Settembrini Luigi 1 Nido Comunale Pablo Picasso Pascal Blaise 55 ITF CITTA' DEL TRICOLORE Pascal Blaise 81 Scuola dell'infanzia Statale L'Aquilone Pascal Blaise 75 Scuola Media D.P. Borghi Pascal Blaise 81 Scuola Elementare di Ghiarda Ghiarda 28 Scuola elementare di Rivalta - Rione scolastico di Villa Rivalta Repubblica Della 19 SCUOLA ELEMENTARE DI VILLA CANALI "A. TASSONI" Tassoni Alessandro 136 Scuola dell'infanzia Comunale Paulo Freire Tassoni Alessandro 136/A Scuola dell'infanzia Statale Ghiardello Freddi Dante 89 SCUOLA dell'infanzia AUTONOMA SANT'AMBROGIO Repubblica Della 21/1 Scuola Elementare di Villa Bagno - fabbricato Lasagni Nello S/N Scuola dell'infanzia Statale di Gavasseto Mazzelli Virginio 2/1 Scuola elementare di Gavasseto Mazzelli Virginio 2 Scuola Elementare di Marmirolo Tromba Della 36 SCUOLA dell'infanzia AUTONOMA AMELIA VENERI Fermi Enrico 5 Scuola Elementare di Villa Fogliano Fermi Enrico 38 Scuola dell'infanzia Statale San Domenico Savio Catellani Domenico 2 Scuola dell'infanzia Statale Bruno Ciari Casel Di Ferro 2 Scuola dell'infanzia ComunaleXXV Aprile Cella All oldo 6 Scuola Elementare V. Ferrari di Villa Cella Cella All oldo 8 Scuola dell'infanzia Comunale Diana Allegri Antonio viale 12 ISTITUTO SUPERIORE ARS ET LABOR Cairoli Benedetto Corso 15 Istituto Professionale Filippo Re Cialdini Enrico 3 SCUOLA ELEMENTARE "O. VISENTINI" Rossa Guido 7 Scuola dell'infanzia Comunale Ernesto Balducci Canalina Della 36 Facolta' di Agraria - Università di Bologna Rosselli F.lli (Migliolungo) 107 Università di Modena e Reggio, sede amministrativa e segreteria Ex Caserma Zucchi - SEDE UNIVERSITA' Fogliani Guido Riccio Allegri Antonio viale Nido Comunale Gianni Rodari Cecati Domenico 3/2 I.P.A.A. ANGELO MOTTI Rosselli F.lli (Migliolungo) 41/1 Scuola di avviamento professionale Simonini Merulo Claudio 9/B Scuola di avviamento professionale Simonini Merulo Claudio 9/B I.P.I.A. LUIGI GALVANI Amendola Giovanni 2 Istituto Professionale Giuditta Bellerio Sidoli Amendola Giovanni 2 Padiglione De Sanctis - Diploma universitario per infermieri Amendola Giovanni 2 SCUOLA dell'infanzia AUTONOMA DON P.CARRETTI Del Rio Maria Bertolani 10 International School Tondelli Mons. Leone 2 Scuola Media G. Galilei - SUCCURSALE Beethoven Ludwig Van 48/I Nido-Scuola Convenzionato Faber Brigata Reggio 20 Nido Convenzionato Faber Brigata Reggio 20

SCUOLA dell'infanzia AUTONOMA SAN PIO X Kennedy John Fitzgerald 11 Scuola dell'infanzia Statale Maria Immacolata Tromba Della 9 SCUOLA dell'infanzia AUTONOMA DIVINA PROVVIDENZA Torreggiani Mons. Dino 1 SCUOLA dell'infanzia AUTONOMA DON GIACOMO GRAZIOLI Fleming Alexander 8 Associazione per la pedagogia Steineriana - Servizi privati per Tassoni Alessandro 82 l'infanzia SCUOLA ELEMENTARE VILLA BAGNO Boiardo Matteo Maria N/D Nido-Scuola Convenzionato Camille Claudel Teggi Carlo 35 Nido Convenzionato Giulia Maramotti Zanti Giacomo Wilder 2 Scuola dell'infanzia Comunale Martiri di Villa Sesso - donazione Iotti Betti Ugo Scuola dell'infanzia Parco Ottavi Nido Parco Ottavi Nido Convenzionato Giobi Verdi Giuseppe 2 scuola via Samoggia Strutture sanitarie Analogamente alla procedura seguita per le scuole, sono state classificate di classe I solo le strutture sanitarie che occupano un fabbricato a se stante. Ulteriore fattore discriminante per l inserimento in classe I è costituito da presenza di degenti non autosufficienti associata ad assistenza medico-infermieristica. Pertanto sono state inserite nella classe di massima tutela gli ospedali e le case di cura, i centri di ricovero anziani non autosufficienti (R.S.A. case protette, case di riposo, case della carità) e i centri per il ricovero di malati mentali. Sono state escluse dalla classe I tutte le strutture la cui fruizione è sostanzialmente assimilabile alla residenza: centri diurni, case albergo per anziani, strutture per l accoglienza di minori e centri di recupero per tossicodipendenti. Tali strutture acquisiscono la classe dell UTO in cui sono inserite. L individuazione delle aree di classe I - stato di fatto - è avvenuta quindi solo per le strutture sanitarie che possiedono le caratteristiche indicate al punto precedente. Nella perimetrazione delle aree è stato adottato l azzonamento di RUE per le seguenti zone: - attrezzature sanitarie - attrezzature di interesse comune - servizi privati (Villa Salus, Villa Verde) Per quanto concerne le attrezzature sanitarie ubicate in aree religiose, residenziali o di centro storico è stata isolata l area di pertinenza del solo edificio ad uso sanitario. Si riporta di seguito l elenco delle strutture cui è attribuita la classe I. DENOMINAZIONE SERVIZIO INDIRIZZO Villa Le Mimose Via Guinizzelli 35 Guardia Medica Territoriale Via Belgio 10 Villa Le Magnolie Via Belgio 42 A.U.S.L. Viale Amendola 2 Croce Verde Viale Umberto I 150 Salus Hospital Via Levi 7 Casa di cura Villa Verde Via Lelio Basso 1 Arciospedale Santa Maria Nuova Viale Risorgimento 80 Villa Erica Via Samoggia 38 Villa Margherita Via Cella all'oldo 4 Villa I Girasoli (Ex Parisetti) Via Zambonini 61 Istituto Omozzoli Parisetti Via Toschi 24 Villa Marchi Viale Amendola Padiglione Bertolani - centro sanitario multidisciplinare Viale Amendola Casa San Pellegrino Pensionato Per Anziani Via Rousseau 2/1 16

Villa Al Poggio Residence Terza Eta' srl Via De Ruggiero 1 Villa Primula Via Marani 9/1 Casa protetta Don Luigi Messori Via Magnani 10 Parchi e aree a valenza ambientale Non sono stati inseriti in classe I tutti i parchi pubblici esistenti con superficie inferiore ai 25.000 mq, in quanto si presume che solo i parchi più estesi possano garantire una fruibilità comunale o costituire un oasi di tranquillità e verde per la frazione od il quartiere (si ricorda che la D.G.R. 2053/01 invita ad escludere le piccole aree verdi). Altri parametri di valutazione presi in considerazione per l inserimento in classe I sono: 1) tipologia del contesto circostante; 2) frammistione dell area verde con strutture residenziali; 3) reale utilizzo dell area. Per la perimetrazione dei parchi e delle aree a valenza ambientale è stato ripreso nella maggior parte dei casi l azzonamento di RUE, confrontato anche con le planimetrie dei parchi riportati nella pubblicazione Verdevivo. Sono state fatte inoltre scelte precise in relazione ad alcune aree specifiche: - Bosco del Rio Coviola: non è stato inserito in classe I perché l area di riequilibrio ecologico non ha una vera e propria fruizione pubblica per la quale è richiesto il silenzio ed inoltre in generale non si è assegnata la classe I alle aree a valenza ambientale poste integralmente in area agricola; - SIC dei Fontanili di Corte Valle Re e SIC Rio Rodano e Fontanili di Fogliano e Ariolo: non sono stati posti in classe I in quanto aree ad oggi assimilabili ad aree agricole; - Parco del Crostolo: si è optato per non inserire la totalità dell area in classe I in quanto in buona parte si tratta di aree periagricole o di siti ricchi di attività ed iniziative che inducono rumore; - Parco del Popolo è stato inserito in classe I anche se inferiore a 25000 mq perché ha una fruizione pubblica ed una connotazione storica molto spiccate. Si riporta di seguito l elenco delle aree a valenza ambientale di dimensione significativa per cui si è valutata l attribuzione della classe I. NOME Parco del Centro Sociale di Fogliano Parco Canali Alto Parco "gli Olmi" Parco "le Ginestre" Parco "Pace" Parco "le Caprette" Parco "il Noce Nero" Parco "i Pioppi" Parco "gli Ippocastani" (campo di marte) Parco "Mauriziano" Oasi di Marmirolo Parco "via Galeotti" Parco "i Frassini" Parco "via Fontana" Parco "del Crostolo" Parco della Reggia di Rivalta NOTE Valenza locale - Fogliano Valenza locale - Canali Valenza locale - Biasola Valenza locale - Rivalta Valenza Comunale Valenza Comunale Valenza locale - Papagnocca Valenza locale - Buco del Signore Valenza Comunale Valenza Comunale Oasi naturalistica Valenza locale - Sesso Valenza locale - via Zambonini Valenza Comunale Valenza Comunale Valenza Comunale Si ricorda, altresì, che i parchi urbani hanno come ruolo fondamentale la fruizione e quindi si è deciso di non applicare le limitazioni acustiche previste per la classe I alle attività legate a questo tipo di utilizzo (feste di quartiere, tornei sportivi, ecc). 17