Torino, 24 luglio 2006 Il punto sui listini azionari europei ed americani L azionario europeo All inizio di quest anno abbiamo formulato due ipotesi circa l andamento dei mercati azionari europei accomunate dal fatto che in entrambe prevedevamo una crescita dei listini. In accordo con la prima ipotesi l incremento sarebbe stato contenuto e si sarebbe accompagnato ad una elevata volatilità; la seconda ipotesi, invece, prevedeva una crescita dei mercati molto robusta ed una volatilità modesta. La prima ipotesi era coerente con un comportamento prudente degli investitori che, vedendo oramai i listini prossimi ai valori corretti, avrebbero prestato la massima attenzione ad ogni evento che ne potesse turbare l equilibrio, ne sarebbe derivata un elevata volatilità ed una crescita dei prezzi adeguata a remunerare il rischio azionario. La seconda ipotesi, invece, ipotizzava la conclusione del rialzo iniziato nel 2003 con un impennata delle quotazioni, coerentemente con quanto talvolta accade al termine delle lunghe fasi di crescita. Ci sembra oramai evidente che lo scenario che si sta concretizzando è il primo: la volatilità è fortemente cresciuta su tutti i listini e i principali indici azionari europei evidenziano performance moderatamente positive da inizio anno (intorno al 2/3%).
L incremento della volatilità sui listini europei Cosa ci attende dunque nella seconda metà del 2006? A questo punto è plausibile che i prossimi mesi trascorrano nel solco della nostra ipotesi caratterizzata da elevata volatilità: l altalena dei prezzi non è quindi finita e la scioltezza con cui i mercati superarono gli attentati di Londra e di Sharm El Sheikh nel 2005 è oramai un ricordo. Gli elementi per mantenere in ansia gli operatori ed alimentare la volatilità del resto non mancano: le tensioni geopolitiche: con l esplosione del conflitto israelolibanese, il perdurare della crisi iraniana e lo spettro del terrorismo internazionale; l andamento del prezzo del petrolio: in continua crescita a causa dell aumentata domanda (fenomeno peraltro fisiologico e a nostro giudizio non particolarmente preoccupante), ma anche per l intervento di elementi destabilizzanti quali speculazioni e tensioni legate ai conflitti in Medio Oriente; la crescita economica in Europa: la FED è impegnata nel delicato proposito di rallentare l economia per spegnere sul nascere le tensioni inflazionistiche. Il rischio è che un inadeguato dosaggio dei correttivi possa portare ad una recessione negli USA. Poiché sono in pochi a credere che il ciclo economico europeo si possa affrancare da quello statunitense, esistono fondati timori che l incipiente ripresa in Europa possa tramutarsi in un fuoco di paglia. 2
Tutto ciò contribuirà ancora a far oscillare i prezzi, ma le variazioni avranno secondo noi una deriva positiva, sostenuta dal livello delle quotazioni che, anche grazie al ribasso di maggio/giugno, è piuttosto allettante, soprattutto se si tiene conto del fatto che i profitti societari continuano a mantenersi su livelli record. I forward EPS per l indice DJ Eurostoxx E questo il pilastro sulla cui base riteniamo possa fondarsi una ripresa dei listini del Vecchio Continente. Ne deriva che la stagione delle trimestrali che, per quanto riguarda i titoli europei, non è ancora entrata nel vivo (il grosso degli annunci è atteso tra il 24 luglio e la fine di settembre, con un picco nel corso della settimana corrente) deve essere guardata con la massima attenzione. 3
L azionario USA Sin da inizio anno abbiamo invitato alla cautela nell investimento sui listini d oltre oceano le cui quotazioni erano e rimangono poco interessanti, anche se, come in Europa, negli USA gli utili aziendali hanno raggiunto livelli record. I forward EPS per l indice S&P 500 Se per l indice S&P 500 le nostre valutazioni ci inducono ad esprimere un giudizio complessivamente neutrale, per quanto riguarda l indice Nasdaq il giudizio è decisamente più cauto poiché, a nostro giudizio, risulta ancora sopravvalutato. E ovvio che le medesime preoccupazioni espresse circa l azionario europeo (tensioni geopolitiche, prezzo del petrolio e dubbi sulla crescita economica) rappresentano una minaccia assai più seria per listini con valutazioni eccessive, come il Nasdaq, o appena adeguate, come lo S&P 500. Negli USA, quindi, possiamo attenderci lo stesso scenario di elevata volatilità che dovrebbe caratterizzare i mercati azionari europei, senza nutrire però particolari speranze di ritorni positivi nei prossimi mesi, almeno se il mercato continuerà a guardare ai fondamentali. 4
A supporto dell indice S&P 500 tuttavia si può richiamare la statistica che ci ricorda come, storicamente, al termine di una fase restrittiva di politica monetaria da parte della FED, la performance dell indice sia stata, nei 12 mesi successivi, in media piuttosto interessante. Per verificare questa affermazione piuttosto diffusa abbiamo analizzato le ultime quattro inversioni nella politica monetaria USA. In particolare, escludendo l anno 2000 quando il cambio di orientamento avvenne sui massimi della bolla speculativa, osserviamo che, nei 12 mesi successivi il picco dei tassi, l indice S&P 500 ha realizzato una performance media del 18,50%. Peraltro anche tenendo conto dell anno 2000 permane, sia pure meno rilevante, una performance pari al 10,10%, superiore alla media degli ultimi 30 anni pari all 8,60%. Le recenti esternazioni di Bernanke, secondo alcuni, testimoniano l intenzione del governatore di interrompere il ciclo restrittivo: se così fosse, i tassi avrebbero raggiunto il picco di periodo e il mercato azionario USA potrebbe essere pronto per un rally. Andamento dell indice S&P 500 nei 12 mesi precedenti e successivi la fine di un ciclo monetario restrittivo 5
Conclusioni Poiché il presupposto per un buon investimento di lungo periodo sono i fondamentali, noi continuiamo a preferire le azioni europee a quelle americane: in particolare suggeriamo, come ad inizio anno, i listini francese e tedesco ai quali aggiungiamo anche quello italiano in virtù dell ottima visibilità di cui godono, per motivi diversi, i due principali settori che lo compongono: bancario ed energetico. L opportunità offerta dal mercato americano, evidenziata dall analisi storica dell indice S&P 500 che abbiamo presentato, si configura invece come meramente speculativa e dovrà essere colta quindi con le dovute cautele. Non è comunque un esercizio inutile individuare elementi a supporto dell azionario USA poiché difficilmente i mercati europei potranno garantire buoni rendimenti nel caso in cui Wall Street dovesse virare decisamente in territorio negativo. 6
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