UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI SIENA - Nucleo di valutazione di Ateneo



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Transcript:

Questa parte del rapporto del Nucleo di valutazione analizza alcuni indicatori bibliometrici calcolati a partire dai dati contenuti nel database Scopus (interrogato nel periodo ottobre-dicembre 2009). Gli indicatori sono riferiti alla produzione scientifica dei ricercatori dell Università di Siena nel periodo 2004-2008, e sono confrontati con indicatori analoghi calcolati per il sistema universitario italiano nel suo complesso, per altri Atenei di dimensioni simili e per le altre Università statali della Toscana. 1. La produzione scientifica nel database Scopus Il primo indicatore è il numero complessivo delle pubblicazioni registrate nel database negli anni considerati. L Università di Siena nel 2004 è presente con 982 pubblicazioni, che salgono a oltre 1.250 negli ultimi due anni esaminati. Questa crescita di Siena riflette l'andamento complessivo del sistema universitario italiano, che infatti passa da 50.124 pubblicazioni nel 2004 a 64.488 nel 2008 ( il peso di Siena rimane costante con valori intorno al 2% del totale delle pubblicazioni italiane per tutti gli anni considerati). Un indicatore molto semplice che fornisce una prima indicazione della produttività degli atenei è il numero di pubblicazioni pro-capite. A livello nazionale, il numero medio di pubblicazioni procapite passa dallo 0,87 di inizio periodo a 1,03 del 2008. L Università di Siena presenta una produttività leggermente superiore, passando da 1,01 pubblicazioni nel 2004 a 1,19 nel 2008. Il confronto dell Ateneo senese con Atenei di dimensioni simili, che hanno, come Siena, una Facoltà di Medicina e Chirurgia, evidenzia che Siena presenta valori assoluti e pro capite di pubblicazioni molto più elevati di quelli degli altri Atenei, con l unica eccezione di Pavia. È altresì possibile confrontare i dati relativi all Ateneo senese con quelli degli altri Atenei toscani (Firenze e Pisa). In valore assoluto il numero di pubblicazioni degli altri due Atenei toscani è nettamente superiore a quello di Siena. In particolare, Firenze presenta 2.002 pubblicazioni nel 2004, pari al 4% del totale nazionale, che arrivano a 2.406 nel 2008, pari al 3,7% del totale. Pisa passa dalle 2.001 pubblicazioni del 2004 (4%) alle 2.366 del 2008 riducendo il suo peso relativo dal 4% al 3,6%. Diversamente dagli altri Atenei toscani, Siena, come già evidenziato, mostra una tendenza alla stabilità delle pubblicazioni che passano dal 2% all'1,9% di fine periodo sul totale nazionale. Se si considera il numero di pubblicazioni pro-capite, Pisa ha i valori più elevati ed in crescita, e Firenze quelli più bassi, anche se in crescita. Si deve però considerare che Firenze e Pisa riducono gli organici tra inizio e fine periodo, mentre Siena aumenta il numero di personale docente. La crescita della produttività pro capite può quindi essere il risultato di due tendenze diverse. A Firenze e Pisa il recupero di produttività individuale è il risultato principalmente della riduzione del personale, mentre a Siena è il risultato di una aumento della produzione complessiva. 1

In effetti, se si analizzano i dati relativi al peso delle pubblicazioni dei tre Atenei sul totale della Toscana, solamente Siena incrementa il suo peso relativo, con un aumento di circa un punto percentuale la quota di pubblicazioni sul totale delle toscane tra inizio e fine periodo. Firenze, infatti riduce la sua quota di 0,3 punti percentuali, mentre Pisa la riduce di 0,8 punti percentuali. Tabella 1. Pubblicazioni Scopus, personale di ricerca e pubblicazioni per unità di personale Scopus UNISI ITALIA UNIFI UNIPI UNICA UNIPR UNISA UNIPV 2004 982 50.124 2.002 2.001 636 1.024 667 1.320 2005 1.123 54.500 2.093 2.120 676 1.058 673 1.298 2006 1.118 59.115 2.151 2.281 779 1.053 714 1.413 2007 1.286 62.507 2.323 2.378 782 1.159 815 1.500 2008 1.252 64.488 2.406 2.366 861 1.104 732 1.511 Docenti UNISI ITALIA UNIFI UNIPI UNICA UNIPR UNISA UNIPV 2004 976 57.402 2.272 1.844 1.295 1.035 796 1.090 2005 1.036 60.251 2.366 1.833 1.334 1.094 907 1.132 2006 1.062 61.974 2.308 1.848 1.251 1.109 981 1.113 2007 1.050 61.929 2.271 1.816 1.204 1.104 988 1.087 2008 1.056 62.768 2.179 1.783 1.184 1.079 1.028 1.102 Scopus/ Docenti UNISI ITALIA UNIFI UNIPI UNICA UNIPR UNISA UNIPV 2004 1,01 0,87 0,88 1,09 0,49 0,99 0,84 1,21 2005 1,08 0,90 0,88 1,16 0,51 0,97 0,74 1,15 2006 1,05 0,95 0,93 1,23 0,62 0,95 0,73 1,27 2007 1,22 1,01 1,02 1,31 0,65 1,05 0,82 1,38 2008 1,19 1,03 1,10 1,33 0,73 1,02 0,71 1,37 Fonte: Elaborazioni del NdV su Scopus e Miur. Per confrontare la produttività complessiva dei tre Atenei toscani si può comparare anche la distribuzione delle pubblicazioni per ateneo con la distribuzione del personale docente. Per Siena la situazione è abbastanza bilanciata, con un peso medio annuo delle pubblicazioni nel periodo analizzato pari al 20,6% a fronte di un peso medio del personale del 20,2%. Firenze ha una quota di pubblicazioni pari mediamente al 39,4% a fronte di un peso medio del personale pari al 44,3%; Pisa mostra la situazione opposta con peso medio maggiore per le pubblicazioni (40%) rispetto al peso del personale (35,5%). 2

2. La specializzazione produttiva delle Università della Toscana I dati Scopus permettono anche una analisi comparata dei profili scientifici, ovvero della distribuzione per campo disciplinare della ricerca pubblicata da diverse istituzioni o paesi. Nel nostro caso di tratta di tracciare profili comparativi di istituzioni universitarie in riferimento alle loro specializzazioni relative nella ricerca. La Commissione Europea utilizza indicatori di questo tipo per le analisi annuali sullo stato della ricerca in Europa. Lo strumento tecnico utilizzato per questo tipo di lavori è un Indice di Specializzazione Relativa (ISP, in inglese RSI: Relative Specialization Index). Esso viene calcolato per ciascuna istituzione o nazione osservata come rapporto tra due rapporti. Si faccia il caso della specializzazione relativa di una istituzione di ricerca attiva nel campo della psicologia cognitiva, rispetto alla produzione scientifica nazionale. L indice di specializzazione dell istituzione viene calcolato come segue: al numeratore si trova la percentuale di lavori in psicologia cognitiva, prodotti da una certa istituzione sul totale dei lavori prodotti nella stessa istituzione; al denominatore si trova invece la percentuale di lavori di psicologia cognitiva prodotti nella nazione sul totale dei lavori scientifici. Se la percentuale al numeratore è più grande di quella al denominatore allora l istituzione ha una specializzazione relativa in psicologia cognitiva; viceversa si parla di despecializzazione relativa nel campo disciplinare. Più precisamente l ISP è definito come segue: dove indica il numero di pubblicazioni, il campo di ricerca considerato, l istituzione e P il totale complessivo delle pubblicazioni. L indice assume valori compresi tra e. In particolare indica un campo di ricerca completamente sguarnito nell istituzione ; un indice indica invece che nell istituzione il solo campo di ricerca attivo è. Valori di indicano una specializzazione relativa (e più elevata tanto più elevato il valore dell indice) dell istituzione nel campo di ricerca ; valori di indicano una despecializzazione relativa dell istituzione nel campo di ricerca. Questo indicatore ha il notevole vantaggio di permettere il confronto tra istituzioni con profili di produzione molto differenziati, perché neutralizza l effetto dalla presenza di settori caratterizzati da modalità diverse di comunicazione scientifica. Per capire il punto può essere utile considerare il caso delle Arts and Humanities. Si tratta di settori in cui le pubblicazioni avvengono in prevalenza con modalità diversa dall articolo su rivista scientifica; dove ha un peso rilevante la letteratura prodotta in lingua nazionale. Si tratta cioè di settori dove la copertura della letteratura scientifica prodotta nel database bibliografico è particolarmente bassa. Se consideriamo la produzione 3

dell università italiana rispetto al peso complessivo di quei settori nel database Scopus, troviamo una netta despecializzazione italiana che è il frutto di distorsioni indotte dalla costruzione del database. Quando però si confrontano le università italiane tra loro, e ogni università rispetto al dato medio nazionale, allora le distorsioni si compensano ed i dati diventano affidabili, soffrendo tutti della medesima distorsione. Si tratta ovviamente di dati che riguardano una porzione piccola della letteratura, quella pubblicata su riviste internazionali ed in lingua inglese, che può tuttavia dare una idea delle specializzazioni relative. Nel nostro caso siamo interessati a comparare il profilo di specializzazione dell'università di Siena rispetto al complesso delle università italiane e alle altre Università toscane. Nella Figura 1 sono riportati in forma di grafici polari i profili di specializzazione dell Italia nel suo complesso e di Siena. Le elaborazioni adottano la classificazione disciplinare utilizzata in Scopus (che non è possibile riportare a quella usuale in aree CUN). Si nota facilmente nel primo grafico, ed il risultato è in qualche modo scontato, che l Italia nel suo complesso è despecializzata nella produzione scientifica in tutti i campi: ciò significa che in nessun campo disciplinare la quota di pubblicazioni italiane è superiore al peso di quel campo sul totale delle pubblicazioni mondiali presenti nel database Scopus. In particolare, la despecializzazione è piuttosto omogenea (con valori dell ISP compresi -0,6 e -0,4) per le scienze fisiche, naturali e mediche. Le punte di maggiore despecializzazione si verificano nelle scienze umane (-0,88), sociali (-0,82) ed aziendali (-0,88), cioè quei campi in cui il peso della letteratura nazionale ed in lingua italiana non inclusa nel database è particolarmente accentuato. Tra le scienze sociali solo l economia presenta valori di despecializzazione simili (-0,65) a quelli delle scienze dure. I campi disciplinari in cui l Italia risulta meno despecializzata sono neuroscienze (-0,40), matematica (-0,42), scienze della terra (-0,44) e fisica e astronomia (-0,44). Passando ad analizzare la specializzazione dell Università di Siena rispetto alle pubblicazioni nazionali, i risultati sono meno omogenei. In primo luogo, l Ateneo senese presenta despecializzazioni (rispetto al database Scopus) maggiori di quelle nazionali in diverse discipline ingegneristiche, fisica ed astronomia e nelle scienze sociali. Presenta invece una minore despecializzazione nelle scienze umane, economia e nelle neuroscienze. Presenta addirittura una specializzazione relativa (+0,2) per l'odontoiatria. 4

Figura 1. Indici di specializzazione dell Italia e dell'università di Siena per campi disciplinari Scopus (2004-2008) 5

Fonte: Elaborazioni del NdV su dati Scopus. 6

La figura 2 mette a confronto la specializzazione relativa dei tre Atenei toscani. Ancora una volta emerge la despecializzazione dei tre Atenei rispetto al panorama nazionale in tutti i campi disciplinari ad eccezione che nell odontoiatria per Siena, come visto poco sopra. In alcuni casi la despecializzazione relativa è riconducibile all assenza di Facoltà operanti in alcuni campi disciplinari. Ne è un esempio veterinaria a Firenze e Siena rispettivamente con valori dell indice pari a -0,91 e -0,90; ma anche nursing per tutti e tre gli Atenei. Figura 2. Indici di specializzazione dei tre Atenei toscani per campi disciplinari Scopus (2004-2008) Fonte: Elaborazioni del NdV su dati Scopus. Il campo disciplinare in cui l Università di Pisa presenta il risultato migliore (la minore despecializzazione rispetto al panorama italiano) è matematica (-0,26) ; mentre per Firenze odontoiatria (-0,27), come per Siena. Tutti e tre gli Atenei inoltre hanno una despecializzazione relativa piuttosto contenuta nel campo delle neuroscienze (-0,25 Siena, -0,35 Firenze, -0,38 Pisa); mentre presentano una despecializzazione molto marcata in business, management e contabilità (- 0,83 Siena, -0,93 Firenze, -0,92 Pisa). 7