comune. 3 Maurizio Catino, Miopia Organizzativa. Problemi di razionalità e previsioni nelle organizzazioni, Il Mulino 2009.



Documenti analoghi
Comune di San Martino Buon Albergo

Programmazione Pubblica/Mercato

L ALTRA PA. STRATEGIE DI INNOVAZIONE PER LA QUALITA NELL ENTE LOCALE

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Metodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale

Contabilità generale e contabilità analitica

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

Gestire il rischio di processo: una possibile leva di rilancio del modello di business

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Manuale di Gestione Integrata POLITICA AZIENDALE. 4.2 Politica Aziendale 2. Verifica RSGI Approvazione Direzione Emissione RSGI

I Sistemi di Gestione Integrata Qualità, Ambiente e Sicurezza alla luce delle novità delle nuove edizioni delle norme ISO 9001 e 14001

03. Il Modello Gestionale per Processi

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance

Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche

CERTIFICAZIONE DI QUALITA

La norma ISO 9001:08 ha apportato modifiche alla normativa precedente in

ISO/IEC 2700:2013. Principali modifiche e piano di transizione alla nuova edizione. DNV Business Assurance. All rights reserved.

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03

Capitolo 4 - Teoria della manutenzione: la gestione del personale

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

RISCHIO INQUINAMENTO & SOLUZIONI ASSICURATIVE

AUDIT. 2. Processo di valutazione

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA

Diventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.

Piano delle Performance

ALLEGATO 1 (SCHEDA DI ASSEGNAZIONE OBIETTIVI)

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

Alla c.a. Sindaco/Presidente Segretario Generale Dirigente competente

1- Corso di IT Strategy

Milano, 21 marzo Azioni ambientali di UBI BANCA e CDP

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

Contabilità e fiscalità pubblica

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE: METODOLOGIA

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

1 La politica aziendale

ALLEGATO H VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE INDIVIDUALE DEI DIPENDENTI COMUNE DI CINISI Prov. Palermo

LA FORMAZIONE PER LE PMI IL MODELLO FORMATIVO DINAMICO PER IL RESPONSABILE DI FINANZA E CONTROLLO

Enterprise Risk Management e Sistema di Gestione della Qualità

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

Il Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali

A cura di Giorgio Mezzasalma

Direzione Centrale Audit e Sicurezza IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE

LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE

TAURUS INFORMATICA S.R.L. Area Consulenza

Sistemi Informativi e Sistemi ERP

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS AV2/07/11 ARTEMIDE.

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO

Preso atto che la somma da destinare alla formazione prevista nel bilancio di previsione dell Unione, è pari a 9.600,00 per l anno 2014;

La ricerca empirica in educazione

Progetto: Equal ESSERE Economia Sociale e Solidale, Economia Razionale contro l Esclusione IT-G-LIG-0008

ILSISTEMA INTEGRATO DI PRODUZIONE E MANUTENZIONE

MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

Risultati dell indagine sul benessere dei dipendenti 2014

COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE

Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia Savona

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

Linee guida per le Scuole 2.0

Otto Principi sulla Gestione per la Qualità previsti dalla ISO 9000:2005

Università di Macerata Facoltà di Economia

Il controllo dei rischi operativi in concreto: profili di criticità e relazione con gli altri rischi aziendali

BASILE PETROLI S.p.A. Dichiarazione Politica qualità, ambiente e sicurezza

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

Collaborazione con aziende terze: la cooperazione è garantita?

Modello dei controlli di secondo e terzo livello

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

MANAGEMENT DELLA SICUREZZA E GOVERNANCE PUBBLICA - MASGOP

La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara

La valutazione dei rischi: requisito comune di BS 18001:2007 e D.Lgs. 81/2008

La gestione manageriale dei progetti

COMUNE DI MONTECCHIO EMILIA

LA GESTIONE EFFICACE DEI COLLABORATORI

Comunicazione per le PMI nuove soluzioni a un problema di sempre una practice di Orga 1925

Gli aggiornamenti della normativa italiana e Il Codice dell Amministrazione digitale dlgs 82/05

CAPITOLO 12 - SISTEMA DEGLI INCARICHI E DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

GESTIONE AVANZATA DEI MATERIALI

Corso di. Analisi e contabilità dei costi

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili

POLITICA DI COESIONE

AIM Italia/Mercato Alternativo del Capitale. Requisiti generali di organizzazione - funzioni aziendali di controllo (Nominated Adviser)

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms.

Transcript:

Processi in Comune Il risk management e l esperienza del suo utilizzo nei progetti di reingegnerizzazione delle procedure di lavoro nei comuni di Milano, Roma e Napoli 1 Attivare processi di riorganizzazione ed innovazione delle performance di servizio in ambito pubblico (e privato) significa affrontare, con maggiore o minore consapevolezza, un processo di cambiamento caratterizzato, il più delle volte da ampi margini di incertezza nel percorso da seguire e nei risultati da conseguire, all interno di un contesto, che, per limiti di razionalità e risorse disponibili, anch esso è caratterizzato da incertezza. Non accettare questo dato di contesto ineliminabile nell agire delle organizzazioni e soprattutto nei processi di cambiamento, può provocare fallimenti tout court o effetti e risultati delle nostre azioni di innovazione che definiamo imprevisti ed imprevedibili. I progetti di innovazione di Processi in Comune sono stati guidati da una metodologia 2 di pianificazione e di implementazione che ha adottato un approccio di tipo strategico, ovvero in grado, almeno in teoria, di considerare e governare le numerose dimensioni di analisi secondo un principio di coerenza e integrazione e di provare a misurare e prevedere incertezza ed imprevedibilità come parti sostanziali ed ineliminabili dei processi di cambiamento stesso. Peraltro il concetto stesso di strategia, associato al concetto di piano evoca una direzione del progetto che deve essere attenta nei confronti degli ostacoli ed evoluzioni dell ambiente di riferimento man mano che si sviluppa il progetto di cambiamento e proattiva nell anticipare e prevedere le modifiche all azione necessarie per contrastare i rischi ed i pericoli di insuccesso. L anticipazione di fattori ostativi al cambiamento, costituisce dunque una fase del processo di progettazione e programmazione finalizzata alla valutazione di rischi ed opportunità connessi al progetto ed alle sue finalità, ed alla individuazione di pericoli potenziali che potrebbero insorgere in corso d opera e compromettere in tutto od in parte il raggiungimento degli obiettivi individuati. Per rinforzare la strumentazione a supporto di questa fase di valutazione e monitoraggio è stata proposta l adozione di strumenti di risk management, introducendo così una ulteriore fase di sperimentazione di strumenti manageriali. L essenza del nuovo risk management sta nel produrre la governance e la regolazione di incertezze inconoscibili attraverso un tipo distintivo di proceduralizzazione organizzativa che considera prioritaria la verificabilità del processo 3. Cos è il risk management Non esiste un approccio ed una metodologia di risk management univoco connesso alla gestione delle organizzazioni nei confronti di task o di cambiamenti caratterizzati da incertezze e rischi. Esistono al contrario numerosi metodi prevalentemente operativi, connessi a processi produttivi e dimensioni quantitative rilevanti. Si tratta di approcci, per lo più nati nel mondo privato, per affrontare problematiche di rischio classificate e ben note e connesse a rischi di 1 A cura di Giovanni Xilo e di Chiara Caselgrandi, ricercatori e consulenti per la PA. 2 La metodologia è stata impostata dal dott. Marco Mena della società Between nell ambito del progetto Processi in comune. 3 Maurizio Catino, Miopia Organizzativa. Problemi di razionalità e previsioni nelle organizzazioni, Il Mulino 2009. dicembre 09 1

natura ambientale piuttosto che a imperativi obbligati da norme e leggi quali quella della privacy o della responsabilità del medico. Come vedremo dai risultati dell esperienza di utilizzo del risk management nei progetti di reingegnerizzazione dei processi di lavoro dei comuni aderenti al progetto nazionale, questa derivazione privata e settoriale della metodologia solo in parte ha soddisfatto le caratteristiche e le dimensioni proprie dei processi di innovazione realizzati, ma in tutti i casi si è rivelata utile per evidenziare la necessità che strumenti di risk management vengano implementati in parallelo e perfetta integrazione con la progettazione e realizzazione di piani di cambiamento più o meno ambiziosi in ambito pubblico per trasformare le incertezze in rischi e per trattare questi ultimi con attività di management specifico. La definizione utilizzata per lo più dai modelli di risk management studiati è quella che segue. Il risk management è un processo che facilita il raggiungimento di un corretto equilibrio fra la realizzazione di valore aggiunto e la minimizzazione delle perdite o delle sub ottimizzazioni, è parte integrante delle attività direttive e gestionali in qualunque tipo di organizzazione, ed è un elemento essenziale per la il governo dell intera organizzazione. L essenza del risk management (di seguito R.M.) è la possibilità di implementare azioni per il continuo miglioramento dei processi decisionali, di pianificazione strategica e operativa e, conseguentemente, dell efficienza e dell efficacia delle organizzazioni. Il processo di R.M. nella sua caratterizzazione di processo organizzativo trasversale e integrato si struttura nelle fasi indicate nella tabella che segue. Fasi Individuazione degli obiettivi e del contesto in relazione alla missione dell organizzazione Risk Assessment Risk Treatment Comunicazione Monitoraggio e Valutazione Approfondimento Mappatura del contesto esterno e interno, formulazione dei criteri di definizione del rischio Identificazione dei rischi, analisi della rilevanza (impatto e probabilità che il rischio di verifichi ), attribuzione di un grado di rilevanza e di priorità dei rischi Identificazione delle modalità di trattamento delle situazioni critiche, prevedendo la progettazione di azioni per la riduzione dei rischi, elaborando un piano complessivo a livello di organizzazione, seguendone l implementazione e verificando i rischi residui. E possibile che si decida di accettare parte dei rischi evidenziati senza mettere in campo specifiche azioni di correzione Creazione di un sistema informativo che consenta lo scambio e la condivisione di informazioni relative ai rischi tra i decisionmaker e altri soggetti interessati dentro e fuori l organizzazione. Le informazioni possono riguardare l'esistenza, la natura, la forma, la probabilità, la gravità, l accettabilità, il trattamento o di altri aspetti del rischio. Questo processo è considerato come parte integrante della Corporate Risk Mangement Strategy Processo per misurare l'efficienza e l'efficacia dei processi di R.M., verificare la necessità di correzioni e aggiornamenti Di cosa si occupa il risk management I modelli di R.M. sviluppati n Europa sono in larga parte rivolti al contenimento dei rischi legati a cause fisiche, danni ai materiali ed alle strutture per incendi e/o fenomeni naturali, costi dicembre 09 2

dovuti ad inquinamenti ambientali, blocchi di attività, infortuni del personale; e rischi legati all attività finanziaria. In tempi più recenti si è consolidato un ricco filone di strumenti per il contenimento dei rischi connessi alla violazione delle reti telematiche, alla corruzione dei sistemi informazioni ed al furto di dati. La modellistica sui metodi e gli strumenti di R.M. inoltre evolve e si amplia ogniqualvolta la giurisprudenza individua e norma nuove fattispecie di responsabilità di un azienda o di un organizzazione verso soggetti terzi. Un caso emblematico in tal senso riguarda il settore sanitario dove la percezione di un aumento del numero di contenziosi riguardanti la responsabilità professionali di medici e di aziende sanitarie ha prodotto una crescente strutturazione di strumenti assicurativi per il contenimento del rischio ed ha anche portato a ridefinire nuove procedure di monitoraggio delle attività, codici di comportamento, iter amministrativi specifici che rientrano a pieno titolo negli strumenti di gestione del rischio. Un altro caso significativo riguarda la gestione dei rischi relativi alla violazione delle leggi sulla privacy, che ha indotto lo sviluppo di modelli e strumenti di risk management, peraltro in continua evoluzione in coerenza con l innovazione delle tecnologie che supportano dati sensibili. L applicazione di metodiche di R.M. in progetti di cambiamento organizzativo è abbastanza recente e rappresenta quasi un elemento di frontiera, ancora caratterizzato da una dimensione di ricerca e sperimentazione nel campo degli strumenti del management pubblico. Processi in Comune e l esperienza di applicazione del risk management In una logica di sperimentazione è stata applicata una metodica che ha tenuto conto degli elementi di specificità delle organizzazioni pubbliche oggetto e campo di azione del progetto, senza alcuna pretesa di costruire un nuovo modello. La metodologia ha previsto le seguenti fasi di lavoro: analisi del contesto interno/esterno; identificazione dei rischi e valutazione dei rischi; predisposizione di un piano di trattamento dei rischi; monitoraggio dell evoluzione del rischio e dell attuazione delle contromisure. Di seguito analizziamo ogni singola fase in dettaglio. Analisi del contesto interno/esterno Affrontare il problema della definizione degli obiettivi e del contesto nello specifico della P.A. significa affrontare gli elementi tipici dei sistemi concreti di azione. La motivazione ultima dell adozione di complessi sistemi di controllo e monitoraggio dell implementazione del cambiamento, consiste nell evitare che ottimi progetti, dopo una fase di sperimentazione restino nella pratica lettera morta. Nella maggior parte dei casi ciò è dovuto a tre principali fattori di rischio: a) l obiettivo prioritario che innesca il progetto non è la realizzazione dell innovazione; b) l obiettivo del progetto era un innovazione che avrebbe comportato un valore aggiunto percepito come scarsamente rilevante dai principali portatori di interesse interni ed esterni all organizzazione; c) sono stati commessi degli errori nella pianificazione/progettazione o nell implementazione del progetto. Individuazione della mission, del contesto esterno e interno, la formulazione dei criteri di definizione del rischio dicembre 09 3

Analisi del contesto interno/esterno La molteplicità e varietà dei decisori nelle pubbliche amministrazioni e delle poste in gioco alleate o contrapposte dei diversi stakeolders, rendono difficile e fondamentale nello stesso tempo l analisi del contesto e la definizione dei risultati attesi dal progetto di innovazione proposto. Allo stesso modo i processi di analisi, di definizione dei rischi e di progettazione e realizzazione del piano di risk in quanto tali sono attività che comportano oneri via via crescenti, in termini di costi per reperire e gestire informazioni, per monitorare fenomeni di contesto e progetto, per intervenire su situazioni di rischio. Se tali oneri sono o sono percepiti come eccessivi rispetto ai vantaggi che il progetto può ottenere, le attività di monitoraggio rischiano di essere accantonate. il R.M. può contribuire a correggere gli errori di progettazione a condizione che il costo per l implementazione del sistema di controllo sia commisurato agli obiettivi che si vogliono raggiungere. In linea di massima: l impostazione di tutto il sistema del R.M. nella P.A. non dovrebbe mai prescindere dalla individuazione degli obiettivi prioritari; l introduzione del risk management, in quanto struttura di controllo costosa, deve essere commisurata alla strategicità del progetto, al bilanciamento fra costi e risultati. L equilibrio fra i vantaggi presunti dell innovazione ed i costi di monitoraggio e gestione del risk management Identificazione e valutazione i rischi Nel progetto Processi in Comune è stato utilizzato un modello di R.M. estremamente ricco per quanto riguarda il supporto all individuazione dei rischi (vedi la sintesi della metodologia in allegato). La check list è stata progettata per consentire all amministrazione di verificare tutta la molteplicità di dimensioni che concorrono al corretto svolgimento del progetto. E evidente che se l obiettivo è individuare tutto ciò che può interferire con il progetto, è necessario monitorare tutte le variabili rilevanti del sistema organizzativo. Quali siano queste variabili, o dimensioni, o funzioni, costituisce una delle questioni cardine di tutta la teoria dell azione organizzativa. Un elemento di difficoltà imputabile a questa fase del piano di R.M. adottato dai progetti di reingegnerizzazione è imputabile al fatto che i piani hanno subito continui assestamenti durante la loro fase di implementazione. I progetti di cambiamento sono cresciuti pian piano dipanando ambiguità e operando scelte discriminanti in corso d opera. Nel migliore dei casi il R.M. può svilupparsi solo passo passo, sulle singole attività previste nei progetti di volta in volta definite. Considerando questo specifico iter dei progetti, non stupiscono le difficoltà incontrate, né gli scostamenti fra le valutazioni di impatto dei rischi evidenziati ed i risultati. Il R.M. non è uno strumento utile a passare dall idea di innovazione al piano di progetto: la Il R.M. è un supporto metodologico per individuare i rischi Il R.M. non aiuta a definire gli obiettivi, ma a raggiungerli 4 cfr. Strumenti per la pianificazione integrata del cambiamento nelle amministrazioni pubbliche I manuali di Cantieri P.A. ed. rubettino 2003 dicembre 09 4

Identificazione e valutazione i rischi metodologia lavora modificando, adattando, migliorando un piano operativo presente, introducendo azioni correttive ma non sostituendo la fase di progettazione. Il sistema di valutazione proposto ed utilizzato è stato di tipo qualitativo. E evidente in questo caso il limite dato dalla matrice originaria dei modelli di R.M. che partono quasi sempre dall analisi di procedure e attività strutturate, predisponendosi a contrastare rischi già conosciuti, verificati, e misurati, quasi sempre sulla base di indicatori quantitativi. Per fornire maggiore elasticità al sistema di controllo di progetti prevalentemente basati su mix di interventi quali-quantitativi, l utilizzo della metodologia basata sulla individuazione dei Fattori Critici di Successo 4 può rappresentare una alternativa più semplice. Essa infatti risponde all esigenza di individuare gli elementi di rischio considerati più rilevanti, attraverso un iter di assessment semplificato, e quindi meno costoso. Predisposizione di un piano di trattamento dei rischi Gli strumenti operativi per guidare i team locali di reingegnerizzazione dei processi di lavoro nel trattamento dei rischi hanno previsto, nella metodologia utilizzata, di: 1. creare un piano di risposta per ogni rischio di livello alto per assicurarsi che il rischio sia gestito correttamente. Se, per esempio, nel progetto è prevista una gara a rischio di ricorso e questo può provocare dei ritardi, si possono schedulare le attività in modo non esclusivamente sequenziale. In generale, il piano di risposta deve contenere i passi per gestire il rischio, le persone assegnate, le date di completamento e le date periodiche per verificare l'avanzamento; 2. valutare i rischi di livello medio per determinare se l'impatto è grave abbastanza da richiedere una risposta al rischio anche per loro; 3. osservare tutti i rischi di livello basso e vedere se è possibile riconoscere che c'e un potenziale problema, ma poiché il rischio è basso, assumere che la condizione non si verifichi; 4. trasferire le attività associate con i piani di rischio nel piano di lavoro del progetto. L'inserimento delle attività nel piano di lavoro, dovrebbe garantire il completamento del lavoro e utilizzare il Piano di Lavoro per le attività di pianificazione e monitoraggio. Nell esperienza di applicazione del R.M. da parte dei team locali, emergono elementi che richiamano una scelta di accettazione di rischi che i gruppo di lavoro hanno percepito come comunque esterni al proprio raggio di azione, perché legati alla dimensione politica del governo dell amministrazione e dei progetti, piuttosto che alle modifiche normative prospettate come imminenti. Azioni per la gestione dei rischi L elaborazione del Piano di Risposta ai rischi individuati L integrazione del Piano di Risposta con la pianificazione operativa del progetto di cambiamento. dicembre 09 5

Monitoraggio dell evoluzione del rischio e dell attuazione delle contromisure La metodologia proposta ai team di lavoro nei comuni dove sono stati realizzati gli interventi di reingegnerizzazione dei processi di lavoro ha posto l accento sulla necessità di: - monitorare l efficacia delle contromisure ideate e programmate per contenere i rischi ritenuti meritevoli di attenzione ed intervento dai gruppi di lavoro locale; - monitorare tutti i rischi individuati ed il contesto di riferimento per verificare l eventuale insorgere di nuove minacce che potevano compromettere il successo dei progetti di cambiamento. Nell esperienza sul campo, il processo di monitoraggio si è rivelato particolarmente utile evidenziando come rischi definiti di basso livello, hanno dimostrato invece una alto grado di criticità piuttosto che il contrario. Queste evidenze di per sé non significano che siano stati commessi degli errori di valutazione, ma indicano che i gruppi di lavoro hanno avuto percezioni dei rischi connessi alla realizzazione dei progetti non sempre e totalmente coincidenti con le incertezze ed i rischi che successivamente hanno dovuto affrontare. dicembre 09 6

Allegato Sintesi della metodologia di risk management utilizzata nel progetto Processi in Comune Check list per l identificazione e l analisi dei rischi 5 Nella metodologia vengono individuate due macro-categorie di rischio: Categorie Rischi specifici del progetto (o rischi contingenti) Rischi strutturali Dimensioni di analisi Questi rischi sono legati ad eventi o condizioni che possono o no verificarsi con determinate probabilità che possono essere stimate e determinati impatti che possono essere valutati. Sono rischi di questa natura, ad esempio, un fornitore chiave che sta in difficoltà e potrebbe fallire o che sta cambiando proprietà, rischi che potrebbero determinare impatti in termini di ritardo nelle consegne e quindi del progetto nel suo complesso. Questi rischi si basano sulle caratteristiche generali del progetto, come dimensione, valore, complessità dell output, ecc. All interno di questa macro-categoria, si distingue tra rischio dimensionale, organizzativo e tecnologico. RISCHI SPECIFICI DEL PROGETTO L identificazione dei rischi specifici del progetto è compito proprio dei responsabili del progetto. E possibile guidare l identificazione del rischio attraverso una check-list che elenca aree potenziali di rischio, legate a fasi e componenti tipiche di un progetto. Vi sono rischi tipici legati ad esempio all espletamento di una gara, o alla sponsorship del progetto, al reperimento dei fondi finanziari, alla contrattualizzazione delle risorse, e così via. Per ciascuna area di rischio potenziale vanno evidenziati: la pertinenza o meno dell area di rischio, i rischi specifici e nominativi, la probabilità del verificarsi della condizione o dell evento e la gravità dell impatto per il progetto. Le probabilità ed il possibile impatto sul progetto devono essere classificate secondo una scala basso medio-alto. La combinazione dei due elementi (probabilità ed impatto) stima il livello complessivo del rischio dell evento/condizione su una scala alto rischio basso rischio. Ad esempio un evento con impatto alto e probabilità alta o media è da considerare ad alto rischio. Nella metodologia ogni evento possibile deve essere valutato separatamente al fine di giungere ad una decisione inerente la volontà o meno di affrontarlo senza influenze proveniente dalle altre valutazioni. RISCHI STRUTTURALI I rischi strutturali, come già detto, sono quelli che si basano su alcune caratteristiche generali dei progetti, e normalmente sono definiti nelle seguenti categorie: 1. rischio di contesto: legato agli elementi esterni che condizionano il successo del progetto, come la motivazione politica, la sensibilità al cambiamento, l esperienza nella reingegnerizzazione dei processi; 2. rischio dimensionale: legato alla dimensione del progetto (valore economico, ore totali di impegno, durata, dimensione del gruppo di progetto, numero di attività, ecc.). Si tratta della tipologia di rischio normalmente utilizzata per l analisi comparata del rischio tra più progetti; 5 Tratto da documento finale sul risk management L analisi dei rischi nei tre progetti di Processi in Comune. dicembre 09 7

3. rischio organizzativo: legato da un lato alla determinatezza ed al grado di controllo degli elementi progettuali, dall altro al livello di impatto atteso dal progetto. Concorrono a determinare il rischio organizzativo elementi quali la chiarezza dei benefici ottenibili, la chiarezza dei requisiti richiesti per la realizzazione del progetto e la definizione degli output del progetto, la dipendenza da altri progetti interni all ente, la dipendenza da finanziamenti esterni, il livello di sponsorship politico-amministrativa, fino agli impatti attesi dalla realizzazione del progetto sui processi o sulla struttura organizzativa dell ente; 4. rischio tecnologico: legato essenzialmente non solo al livello di innovazione tecnologica assoluta della soluzione che viene introdotta (se il progetto ha un contenuto di carattere tecnologico), ma anche al grado di discontinuità tecnologica rispetto alla soluzione esistente. Per la classificazione del rischio strutturale viene utilizzata una check-list dei fattori di rischio, personalizzata rispetto alle caratteristiche dei progetti. Uno stesso fattore di rischio può afferire a più categorie di rischio. Ad es. un alto numero di fornitori esterni condiziona il rischio dimensionale, ma anche quello organizzativo (per la complessità di gestione) e quello tecnologico (per le possibili difficoltà di integrazione). Il rischio si classifica in una scala (ad es. basso, medio e alto), in cui occorre ben definire le soglie tra una classe ed un altra, sia in relazione all universo dei progetto considerati, sia per avere omogeneità nella definizione dei profili di rischio. dicembre 09 8