La Sicilia e il volontariato Il sociale al primo posto. Presentato l'esito di una indagine che riguarda l'isola.

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La Sicilia e il volontariato Il sociale al primo posto 1 Febbraio 2016 Presentato l'esito di una indagine che riguarda l'isola. PALERMO - Non solo numeri, ma anche confronto sui problemi e sulle prospettive: la presentazione dei risultati della ricerca regionale sul volontariato a Palermo, a Villa Zito, è stata occasione per immaginare il futuro del volontariato dell Isola. E di contributi ne sono arrivati tanti. Davanti a decine di volontari e responsabili di organizzazioni, istituzioni, Terzo Settore, nella sede messa a disposizione dalla Fondazione Sicilia, è stato illustrato l esito di un lavoro di indagine condotto nel 2015, articolatosi prima in nove focus group e poi nella somministrazione di un questionario online cui hanno risposto 1.168 organizzazioni delle circa 2.200 censite a livello regionale. Una ricerca frutto di sinergie virtuose, come ha detto introducendo i lavori il presidente della Fondazione Sicilia, Giovanni Puglisi. Dopo gli interventi di Vito Puccio, presidente del Co.Ge. Sicilia, che ha moderato l incontro, e di Ferdinando Siringo, portavoce del Coordinamento dei Centri di Servizio siciliani, è stato Nereo Zamaro, direttore di ricerca dell'istat, ad illustrare i principali risultati. Intanto, i settori prevalenti di attività delle organizzazioni: Assistenza sociale e protezione civile (42,1%); Cultura, sport e ricreazione (41%), Sanità (35,5%). Fra i vari elementi, sono stati sottolineati: il radicamento territoriale e la preferenza delle associazioni per l ambito locale, che talvolta rischia di trasformarsi in isolamento; gli obiettivi più sentiti di rafforzare l autonomia economica, coinvolgere un maggior numero di volontari, soprattutto giovani, e migliorare i servizi resi; l incidenza elevata della componente femminile nella base associativa.

Ancora, in numeri: sono 131.837 i soci e 23.000 i volontari attivi nelle associazioni considerate, 2.843 i settori di attività segnalati (circa 2,5 settori di attività per ciascuna organizzazione rispondente), è di 53 anni l età media dei presidenti. Come hanno sottolineato i promotori e realizzatori, la ricerca ha permesso di formulare un atlante delle risorse e dei bisogni delle organizzazioni di volontariato, da cui i Csv intendono adesso muovere per migliorare e orientare i propri servizi al sistema. Lo hanno ribadito anche i presidenti del CeSV Messina, Santino Mondello; del Csve di Catania, Salvatore Raffa; del CeSVoP, Giuditta Petrillo. In tale direzione sono andati anche i contributi offerti nel corso dell incontro da Piero Fantozzi, ordinario di Sociologia dei fenomeni politici dell Università della Calabria, e da Paolo Venturi, direttore dell Aiccon (Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit). Tra gli intervenuti alla presentazione, i deputati regionali Salvatore Lupo e Totò Cordaro, la deputata alla Camera Teresa Piccione, il Direttore generale del Dipartimento regionale Protezione Civile, Calogero Foti, il portavoce del Forum Terzo Settore Sicilia, Pippo Di Natale. I risultati della ricerca sono disponibili sul sito dedicato www.segnidivolo.org.

In Sicilia presenti oltre 2000 OdV; 23mila i volontari attivi. Presentata la ricerca sul volontariato dei CSV della regione 1 Febbraio 2016 In Sicilia ci sono 2.200 Organizzazioni di Volontariato, distribuite nelle 9 province, per un totale di 131.837 soci, 23.054 soci volontari attivi e 1.890 giovani del servizio civile. Sono alcuni dei dati emersi dall'indagine condotta tra il 2014 e il 2015 dai Centri di Servizio per il Volontariato della Sicilia (Cesvop Palermo, Cesv Messina, CSVE Catania), con il Co.Ge. Sicilia, in qualità di promotori e committenti, con la supervisione di un Comitato tecnico-scientifico composto da 9 componenti (due del Co.Ge., due per ognuno dei tre CSV, un esperto). La ricerca, che è stata presentata lo scorso 29 gennaio, ha voluto costruire un quadro aggiornato dei bisogni vecchi e nuovi delle OdV, comprendendone sviluppi ed evoluzioni, ma anche formulare un atlante siciliano dei bisogni organizzativi, sociali, culturali, da una parte e delle risorse del volontariato organizzato attualmente disponibili dall altra.

L'obiettivo del lavoro di indagine è stato anche di fornire al Co.Ge. e ai CSV elementi di valutazione utili per definire una possibile riorganizzazione dei servizi o comunque per orientarli sulla base delle esigenze del volontariato regionale. L indagine si è articolata in diverse fasi: la realizzazione di 9 focus group, uno per ciascuna provincia, per una preliminare esplorazione sul tema della ricerca e per la preparazione del questionario; un pre-test del questionario (che ha coinvolto circa 100 OdV) e la successiva revisione; la somministrazione del questionario attraverso una piattaforma online; l'elaborazione e l'analisi dei dati. Secondo i principali risultati della ricerca, tra le 1.168 OdV che hanno risposto al questionario, più della metà dell universo stimato, i settori di attività prevalenti sono: l'assistenza sociale e la protezione civile (42,1%), cultura, sport e ricreazione (41%) e la sanità (35,5%). Complessivamente sono stati segnalati 2.843 settori di attività, pari a circa 2,5 settori per ciascuna organizzazione rispondente. L età media dei presidenti delle OdV siciliane è pari a 53 anni; la metà di essi è attivo nel mondo del volontariato da almeno 13 anni (1/5 di essi da oltre 20 anni), nel 64,4% dei casi è un uomo. I presidenti donna registrano una età media intorno ai 52 anni. Sono attive nel volontariato nella metà dei casi da almeno 10 anni; il 32,7% delle rispondenti donna ha una laurea e l 8,0% una specializzazione. Per lo più donne sono i presidenti delle organizzazioni attive, tra l altro, nei settori tutela dei diritti e promozione politica, sviluppo economico e coesione sociale, istruzione e ricerca e cultura, sport e ricreazione. Mentre i presidenti uomo sono più frequenti nelle organizzazioni attive nell'ambito di rappresentanza degli interessi, protezione dell ambiente e degli animali, assistenza sociale. Relativamente all'ambito di riferimento delle realtà associative siciliane, prevale quello locale o meglio comunale, indicati da 695 OdV. L 80% delle OdV ha dichiarato inoltre di essere iscritta al Registro regionale. Per le organizzazioni che hanno usufruito dei servizi erogati dai CSV siciliani, il livello di soddisfazione dichiarata è molto elevato, per tutte le sei categorie di servizio: logistici, di consulenza, formazione, progettazione sociale, promozione del volontariato, informazione e comunicazione. In base alle aspettative dichiarate, le organizzazioni puntano, anche grazie al contributo del CSV di riferimento, soprattutto al rafforzamento della loro autonomia

economica (esigenza ritenuta molto alta o alta rispettivamente dal 40,4% e dal 38,6% delle intervistate) e in misura importante anche al maggiore coinvolgimento di giovani volontari (segnalata come molto elevata o elevata dal 71,8% delle OdV). In termini di programmazione, le due esigenze più sentite sono quelle di incrementare il numero dei volontari a disposizione (segnalato dal 45,3% dei rispondenti) e di migliorare la qualità del servizio reso (indicato dal 36,5% dei rispondenti). Per quel che riguarda la base associativa, l incidenza della presenza femminile è piuttosto elevata soprattutto tra i partecipanti attivi, ponendosi al 50% tra i soci volontari e superando nettamente tale quota (54,5%) tra i giovani del servizio civile. Nell'ambito dei collegamenti e delle collaborazioni con altre OdV, con enti locali, servizi territoriali e realtà sociali: 651 (55,7%) su 1.168 dichiarano di intrattenere rapporti di collaborazione con altre OdV; mentre 535 OdV (45,8% delle rispondenti) affermano di essere legate ad istituzioni di altra natura, sia pubbliche sia private. In questo caso emergono alcune differenze (statisticamente) significative poiché negli ambiti in cui operano il CSV di Palermo e il CSV di Messina le organizzazioni in relazione con altre istituzioni sono relativamente meno frequenti del dato generale. Tali rapporti, comunque, sembrano favorire una maggiore consistenza economica e un incremento di efficacia delle OdV coinvolte. Per tutti gli approfondimenti sulla ricerca visita il sito web dedicato www.segnidivolo.org

Volontariato, attivato a Enna un nuovo punto operativo del Csve 4 febbraio 2016 Il Centro di Servizio per il Volontariato Etneo rafforza la sua presenza sul territorio ennese. È infatti attivato un nuovo punto operativo del Csve a Enna bassa, nei locali dell ex sede Avo, in Via della Resistenza n. 92 (Palazzo Mazzuolo, nei pressi degli uffici dell Anagrafe). Il punto resterà a aperto ogni mercoledì pomeriggio, dalle ore 15.30 alle 19.00, con la presenza degli operatori del Centro che saranno a disposizione per i servizi di base; qualora le associazioni abbiano specifiche esigenze che richiedano, ad esempio, la presenza dei consulenti, si invita a contattare preventivamente la segreteria del CSVE, ospitata presso la Casa del Volontariato di Acireale, al numero 095 4032041, per concordare un appuntamento. Oltre che a Enna, il Centro ha attivato un altro punto operativo a Siracusa, mentre un terzo aprirà a breve a Ragusa.

Attivato a Enna un nuovo punto operativo del Csve 4 Febbraio2016 Il Centro di Servizio per il Volontariato Etneo rafforza la sua presenza sul territorio ennese. È infatti attivato un nuovo punto operativo del Csve a Enna bassa, nei locali dell ex sede Avo, in Via della Resistenza n. 92 (Palazzo Mazzuolo, nei pressi degli uffici dell Anagrafe). Il punto resterà a aperto ogni mercoledì pomeriggio, dalle ore 15.30 alle 19.00, con la presenza degli operatori del Centro che saranno a disposizione per i servizi di base; qualora le associazioni abbiano specifiche esigenze che richiedano, ad esempio, la presenza dei consulenti, si invita a contattare preventivamente la segreteria del CSVE, ospitata presso la Casa del Volontariato di Acireale, al numero 095 4032041, per concordare un appuntamento. Oltre che a Enna, il Centro ha attivato un altro punto operativo a Siracusa, mentre un terzo aprirà a breve a Ragusa.

Attivato a Siracusa un nuovo punto operativo del Centro di servizio per il volontariato etneo 4 Febbraio 2016 Il Centro di servizio per il volontariato etneo rafforza la sua presenza sul territorio aretuseo. È stato infatti attivato un nuovo punto operativo del Csve a Siracusa, nei locali della Parrocchia della Sacra Famiglia, sita in viale dei Comuni n. 14. Il punto resterà a aperto ogni lunedì pomeriggio, dalle ore 15.30 alle 19, con la presenza degli operatori del Centro che saranno a disposizione per i servizi di base; qualora le associazioni abbiano specifiche esigenze che richiedano, ad esempio, la presenza dei consulenti, si invita a contattare preventivamente la segreteria del Csve, ospitata presso la Casa del Volontariato di Acireale, al numero 095 4032041, per concordare un appuntamento. Oltre che a Siracusa, il Centro ha attivato un altro punto operativo a Enna, mentre un terzo aprirà a breve a Ragusa.

Siracusa, Misure alternative al carcere: accordo tra Uepe e Csve 5 Febbraio 2016 Prosegue l impegno del Csve a sostegno del volontariato che opera nelle carceri e volto all inserimento sociale di giovani e adulti sottoposti a provvedimenti penali. Dopo il protocollo con l Ufficio Esecuzione Penale Esterna (Uepe) di Catania e la collaborazione avviata con l Istituto Penale per Minorenni (Ipm) di Bicocca, nella sede dell Uepe di Siracusa è stato firmato, infatti, un protocollo di intesa che intende favorire la conoscenza e l applicazione di misure alternative alla detenzione, sensibilizzando i territori di Siracusa e Ragusa. La Convenzione, sottoscritta dal direttore dell Uepe Rita Gentile e dal presidente del Csve Salvatore Raffa, prevede che i due enti si impegnino a collaborare nell attività di informazione, sensibilizzazione e responsabilizzazione della collettività (associazioni di volontariato, terzo settore, istituzioni, organi forensi), attivando percorsi di inclusione sociale per detenuti in esecuzione penale esterna e organizzando specifici seminari divulgativi.

In base all accordo, inoltre, il Csve fornirà all Uepe informazioni utili per individuare le associazioni di volontariato più vocate a svolgere questo servizio; i due enti collaboreranno anche per elaborare e aggiornare un elenco delle associazioni di volontariato disponibili ad accogliere persone in esecuzione penale. Nel corso dell incontro, gli operatori del Csve, i funzionari dell Uepe e i volontari si sono confrontati sulla possibilità di avviare quanto prima una rete operativa in grado di agevolare l inserimento sociale di persone raggiunte da provvedimenti dell autorità giudiziaria, che possono svolgere percorsi di messa alla prova o lavori socialmente utili. Un punto condiviso da tutti è che per raggiungere questo obiettivo, oltre a sensibilizzare il territorio, occorra puntare sulla formazione dei volontari.

Siracusa. Lavori socialmente utili come alternativa alla detenzione 5 Febbraio 2016 Dopo avere aperto una sede anche a Siracusa, nei locali della parrocchia della Sacra Famiglia di viale dei Comuni, il Centro per il Volontariato Etneo prosegue il proprio impegno nel territorio. In quest ottica si muove il protocollo d intesa siglato con L Ufficio di Esecuzione Penale Esterna. L obiettivo è favorire la conoscenza e l applicazione di misure alternative alla detenzione, sensibilizzando i territori di Siracusa e Ragusa. La convenzione, sottoscritta dal direttore dell Uepe, Rita Gentile e dal presidente del centro di volontariato, Salvatore Raffa, prevede che i due enti si impegnino a collaborare nell attività di informazione, sensibilizzazione e responsabilizzazione della collettività (associazioni di volontariato, terzo settore, istituzioni, organi forensi), attivando percorsi di inclusione sociale per detenuti in esecuzione penale esterna e organizzando specifici seminari divulgativi. Partito anche un confronto sulla possibilità di avviare una rete operativa che possa agevolare l inserimento sociale di persone raggiunte da provvedimenti dell autorità giudiziaria, che possano svolgere percorsi di messa alla prova o lavori socialmente utili. Si parte dalla formazione dei volontari.

Cooperazione internazionale decentrata e integrazione dei migranti 18 Febbraio 2016 CATANIA - Palazzo della Cultura, ore 16:00 Convegno dal titolo "Cooperazione internazionale decentrata e integrazione dei migranti. Quali prospettive per la Sicilia?", organizzato da Mani Tese, Csve e Comune.

Riforma Terzo Settore: parlamentari del nord e del sud Italia a confronto a Ragusa 23 febbraio 2016 Parlamentari del Nord e del Sud Italia a confronto, davanti ai volontari siciliani, sulla riforma del Terzo Settore: è quello che proporrà il convegno organizzato dal Centro di Servizio per il Volontariato Etneo e dal CRAV, il Coordinamento Ragusano Associazioni di Volontariato, per il prossimo giovedì 25 febbraio, dal titolo Verso la riforma del Terzo Settore: un solo volontariato da Sud a Nord. Interverranno: le senatrici Raffaela Bellot, Patrizia Bisinella ed Emanuela Munerato (elette in Veneto), il senatore Giovanni Mauro e la senatrice Venerina Padua (eletti in Sicilia). I lavori, moderati da Gabriele Sorace, prevedono inoltre gli interventi di: Giampiero Saladino (direttore scuola per Assistenti sociali "F. Stagno D'Alcontres), Salvatore Mandarà (presidente Avis Sicilia), Giuseppe Giardina (presidente Anffas Sicilia), Lorenzo Colaleo (presidente Anpas Sicilia), Armando Paparo (presidente Federmisericordia Sicilia), Rosario Valastro (presidente Croce Rossa Sicilia), Antonino Pane (presidente Fratres Sicilia). Le conclusioni sono affidate a Santo Carnazzo (presidente VOLSI - Volontariato Siciliano) e a Flavio Tosi (sindaco di Verona). L'evento sarà ospitato nell'auditorium Avis Saro Di Grandi, in via della Solidarietà, 2 a Ragusa. Per presentare il convegno, è stata organizzata una conferenza stampa martedì 23, alle ore 11.30, nella sede del CRAV (via Trieste 58, Ragusa), con l intervento di Paolo Santoro, presidente dello stesso coordinamento, e di Salvo Raffa, presidente del CSV Etneo.

CONVEGNO SU RIFORMA TERZO SETTORE 25 febbraio ore 17, sala Avis Ragusa 24 febbraio 2016 Il 25 febbraio alla Sala Avis, alle ore 17, si terrà il convegno "Verso la riforma del terzo settore: un solo volontariato", organizzato dal Centro Servizi Volontariato Etneo di Catania e il coordinamento ragusano Associazione Volontariato. Alla presentazione alla stampa, questa mattina hanno partecipato Paolo Santoro, presidente Crav, e Salvatore Raffa, presidente CSVEtneo. "Un momento di confronto su un tema di gande attualità - afferma Paolo Santoro. - Il Governo Renzi ha presentato alla Camera la Riforma ed è già stata messa in calendario l' approvazione definitiva al Senato. Abbiamo coinvolto i Senatori del Nord Italia e quelli del Sud, insieme ai rappresentanti del volontariato siciliano, a confrontarsi sulla riforma del Terzo Settore, nella specificità del volontariato. Un volontariato che dalla Legge 266 del 1991 ha registrato alti e bassi e ha visto una divergenza tra Nord e Sud in termini di numeri e risorse impiegate.

Da questo dibattito si vuole far emergere un unico volontariato uguale in tutta Italia inserendo degli accorgimenti all' interno del Disegno di Legge. Sappiamo infatti che il volontariato si è basato sempre su fondi derivanti dalle Fondazioni bancarie presenti soprattutto al nord Italia. Ecco quindi che occorre un unico sistema ". "Con questa iniziativa vogliamo sempre più affermare che il ruolo fondamentale del volontariato non può avere distinzioni e divisioni - sottolinea Salvatore Raffa - Come CSVE sosteniamo questo convegno perché riteniamo importante mettere attorno ad un tavolo le diverse associazioni di volontariato e le istituzioni al fine di portare le esigenze del Sud, attraverso anche Senatori del Nord, al Senato e unire l' Italia". Interverranno al convegno quindi, in rappresentanza del Nord Italia i Senatori Patrizia Bisinella, Raffaela Bellot ed Emanuela Munerato; rappresenteranno invece il Sud i Senatori Giovanni Mauro e Venerina Padua. Presente tra gli altri anche il sindaco di Verona, Flavio Tosi e il presidente della federazione Volontariato Siciliano VOL.SI - Santo Carnazzo e il presidente dell' AVIS Sicilia Salvatore Mandarà.

Giovedì 25 febbraio Sala Avis Ragusa Convegno su Riforma Terzo Settore 24 febbraio 2016 Il 25 febbraio alla Sala Avis, alle ore 17, si terrà il convegno "Verso la riforma del terzo settore: un solo volontariato", organizzato dal Centro Servizi Volontariato Etneo di Catania e il coordinamento ragusano Associazione Volontariato. Alla presentazione alla stampa, questa mattina hanno partecipato Paolo Santoro, presidente Crav, e Salvatore Raffa, presidente CSVEtneo. "Un momento di confronto su un tema di gande attualità - afferma Paolo Santoro. - Il Governo Renzi ha presentato alla Camera la Riforma ed è già stata messa in calendario l' approvazione definitiva al Senato. Abbiamo coinvolto i Senatori del Nord Italia e quelli del Sud, insieme ai rappresentanti del volontariato siciliano, a confrontarsi sulla riforma del Terzo Settore, nella specificità del volontariato. Un volontariato che dalla Legge 266 del 1991 ha registrato alti e bassi e ha visto una divergenza tra Nord e Sud in termini di numeri e risorse impiegate. Da questo dibattito si vuole far emergere un unico volontariato uguale in tutta Italia inserendo degli accorgimenti all' interno del Disegno di Legge. Sappiamo infatti che il volontariato si è basato sempre su fondi derivanti dalle Fondazioni bancarie presenti soprattutto al nord Italia. Ecco quindi che occorre un unico sistema ". "Con questa iniziativa vogliamo sempre più affermare che il ruolo fondamentale del volontariato non può avere distinzioni e divisioni - sottolinea Salvatore Raffa - Come CSVE sosteniamo questo convegno perché riteniamo importante mettere attorno ad un tavolo le diverse associazioni di volontariato e le istituzioni al fine di portare le esigenze del Sud, attraverso anche Senatori del Nord, al Senato e unire l' Italia". Interverranno al convegno quindi, in rappresentanza del Nord Italia i Senatori Patrizia Bisinella, Raffaela Bellot ed Emanuela Munerato; rappresenteranno invece il Sud i Senatori Giovanni Mauro e Venerina Padua. Presente tra gli altri anche il sindaco di Verona, Flavio Tosi e il presidente della federazione Volontariato Siciliano VOL.SI - Santo Carnazzo e il presidente dell' AVIS Sicilia Salvatore Mandarà.

Confronto Nord-Sud per stilare una proposta di riforma del terzo settore 26 febbraio 26 Proposte concrete di modifiche al testo da discutere in Senato: è questo l esito del convegno Verso la riforma del Terzo Settore: un solo volontariato da Sud a Nord, che si è svolto a Ragusa per iniziativa del CSVE (Centro di Servizio per il Volontariato Etneo) e del CRAV (Coordinamento Ragusano Associazioni di Volontariato). L iniziativa si è proposta come un incontro fra Nord e Sud, ma anche come un pingpong tra volontari e politici. In apertura, il presidente del CSVE Salvo Raffa ha sottolineato come la proposta di riforma metta in discussione quel punto di riferimento costituito dal CSV e dalla legge n. 266 del 1991. Da allora, come ha detto il presidente del Crav, Paolo Santoro, il volontariato «è cresciuto e non vogliamo diventi qualcosa di diverso per una riforma che abbraccia altre realtà e forme in cui si perderebbe la specificità del volontariato». Introdotti da Gabriele Sorace, dopo i saluti iniziali del deputato Marco Marcolin, i lavori hanno preso le mosse dal dibattito in corso, illustrato da Giampiero Saladino, direttore della Scuola per Assistenti Sociali F. Stagno D Alcontres, che ha rilevato come il Sud sia ancora dimenticato dalle politiche sociali e come il taglio delle risorse abbia acuito il divario con il Nord.

Nel corso del dibattito, sono intervenuti i rappresentanti delle maggiori sigle regionali: Lorenzo Colaleo, presidente regionale Anpas, ha osservato come «nel testo di riforma la parola volontariato è scritta tre volte, mentre per il resto è tutt altro»; Francesco Messina, commissario della Cri della provincia Ragusa, ha criticato la previsione della soglia di 30 mila euro oltre la quale l organizzazione diventa impresa sociale; Giuseppe Giardina, presidente ANFFAS Sicilia, ha chiesto che la legge faccia chiarezza fra profit e no profit e preveda maggiori controlli; Salvo Brancato, componente del direttivo di Federmisericordie Sicilia, ha domandato come la riforma potrà garantire le esperienze di tante realtà che operano da decine di anni; Salvo Mandarà, presidente di AVIS Sicilia, ha aggiunto le problematiche della Sicilia, Regione che ha eletto l Osservatorio regionale sul volontariato ma dopo due anni non lo ha insediato; Filippo Seminara, consigliere nazionale Fratres, ha rilevato che il Paese marcia non a due velocità ma anche di più, perché dentro la stessa regione le realtà sono diversissime. «Nord e Sud hanno peculiarità diverse, ma uguale è la finalità del volontariato. Siamo qui perché vogliamo che il volontariato non abbia distinguo», ha affermato la senatrice Raffaela Bellot, mentre la collega Patrizia Bisinella (entrambe elette in Veneto), ha aperto alle proposte dei volontari: «La riforma è contenuta in una legge delega che richiederà decreti attuativi e che è in discussione al Senato, dove è rimasta ferma per tanto tempo. Questo è il momento giusto per apportare correttivi». Le conclusioni sono state affidate a Santo Carnazzo, presidente del Vol.Si. Volontariato Siciliano, che ha sottolineato come a inizio discussione il Vol.Si. risposte alla richiesta del governo di inviare proposte, e a Flavio Tosi, sindaco di Verona, secondo cui «esiste un volontariato vero che è da tutelare, una cooperazione che è da distinguere, ma il rischio della legge è di mettere tutto insieme». Le problematiche maggiori restano l iscrizione obbligatoria in unico registro, il nodo delle risorse, la definizione di Terzo Settore. Su questi e altri temi, come è stato convenuto al termine dell incontro, i volontari presenteranno proposte di modifica che le senatrici prenderanno in esame.

Proposte di modifica alla riforma del Terzo Settore VOLONTARIATO E POLITICA: CONFRONTO NORD-SUD A RAGUSA 26 febbraio 2016 Proposte concrete di modifiche al testo da discutere in Senato: è questo l esito del convegno Verso la riforma del Terzo Settore: un solo volontariato da Sud a Nord, che si è svolto a Ragusa per iniziativa del CSVE (Centro di Servizio per il Volontariato Etneo) e del CRAV (Coordinamento Ragusano Associazioni di Volontariato).L iniziativa si è proposta come un incontro fra Nord e Sud, ma anche come un ping-pong tra volontari e politici. In apertura, il presidente del CSVE Salvo Raffa ha sottolineato come la proposta di riforma metta in discussione quel punto di riferimento costituito dal CSV e dalla legge n. 266 del 1991. Da allora, come ha detto il presidente del Crav, Paolo Santoro, il volontariato «è cresciuto e non vogliamo diventi qualcosa di diverso per una riforma che abbraccia altre realtà e forme in cui si perderebbe la specificità del volontariato». Introdotti da Gabriele Sorace, dopo i saluti iniziali del deputato Marco Marcolin, i lavori hanno preso le mosse dal dibattito in corso, illustrato da Giampiero Saladino, direttore della Scuola per Assistenti Sociali F. Stagno D Alcontres, che ha rilevato come il Sud sia ancora dimenticato dalle politiche sociali e come il taglio delle risorse abbia acuito il divario con il Nord.

Nel corso del dibattito, sono intervenuti i rappresentanti delle maggiori sigle regionali: Lorenzo Colaleo, presidente regionale Anpas, ha osservato come «nel testo di riforma la parola volontariato è scritta tre volte, mentre per il resto è tutt altro»; Francesco Messina, commissario della Cri della provincia Ragusa, ha criticato la previsione della soglia di 30 mila euro oltre la quale l organizzazione diventa impresa sociale; Giuseppe Giardina, presidente ANFFAS Sicilia, ha chiesto che la legge faccia chiarezza fra profit e no profit e preveda maggiori controlli; Salvo Brancato, componente del direttivo di Federmisericordie Sicilia, ha domandato come la riforma potrà garantire le esperienze di tante realtà che operano da decine di anni; Salvo Mandarà, presidente di AVIS Sicilia, ha aggiunto le problematiche della Sicilia, Regione che ha eletto l Osservatorio regionale sul volontariato ma dopo due anni non lo ha insediato; Filippo Seminara, consigliere nazionale Fratres, ha rilevato che il Paese marcia non a due velocità ma anche di più, perché dentro la stessa regione le realtà sono diversissime. «Nord e Sud hanno peculiarità diverse, ma uguale è la finalità del volontariato. Siamo qui perché vogliamo che il volontariato non abbia distinguo», ha affermato la senatrice Raffaela Bellot, mentre la collega Patrizia Bisinella (entrambe elette in Veneto), ha aperto alle proposte dei volontari: «La riforma è contenuta in una legge delega che richiederà decreti attuativi e che è in discussione al Senato, dove è rimasta ferma per tanto tempo. Questo è il momento giusto per apportare correttivi». Le conclusioni sono state affidate a Santo Carnazzo, presidente del Vol.Si. - Volontariato Siciliano, che ha sottolineato come a inizio discussione il Vol.Si. risposte alla richiesta del governo di inviare proposte, e a Flavio Tosi, sindaco di Verona, secondo cui «esiste un volontariato vero che è da tutelare, una cooperazione che è da distinguere, ma il rischio della legge è di mettere tutto insieme». Le problematiche maggiori restano l iscrizione obbligatoria in unico registro, il nodo delle risorse, la definizione di Terzo Settore. Su questi e altri temi, come è stato convenuto al termine dell incontro, i volontari presenteranno proposte di modifica che le senatrici prenderanno in esame.