LA TEORIA DEGLI ERRORI

Documenti analoghi
TOPOGRAFIA 2013/2014. Prof. Francesco-Gaspare Caputo

FISICA. Elaborazione dei dati sperimentali. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica

Errori di misura Teoria

INCERTEZZA DI MISURA SECONDO NORME CEI

Laboratorio di Fisica-Chimica

TEORIA DEGLI ERRORI DI MISURA, IL CALCOLO DELLE INCERTEZZE

Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche

L errore percentuale di una misura è l errore relativo moltiplicato per 100 ed espresso in percentuale. Si indica con e p e risulta: e ( e 100)%

Analisi degli Errori di Misura. 08/04/2009 G.Sirri

Dati sperimentali Nella serie di 10 misurazioni di tempo effettuate, si sono ottenuti i seguenti valori espressi in secondi:

Verifica di Topografia

Tutte le altre grandezze fisiche derivano da queste e sono dette grandezze DERIVATE (es. la superficie e il volume).

La distribuzione delle frequenze. T 10 (s)

Grandezze e Misure 1

IE FISICA Verifica 10 gennaio 2015 tutti gli esercizi e tutte le domande

Marta Marcantonini. Telefono: 075/

Laboratorio di Fisica

Presentazione lab. Calcolo: Misura e teorie degli errori. Ferraro Morena 4 Aia

La misura e le incertezze

Corso C Geomatica. Teoria degli errori. Massimiliano Cannata

SCHEDA N 8 DEL LABORATORIO DI FISICA

ESPERIENZA DI LABORATORIO N 1. 1) Misura diretta mediante tester della resistenza elettrica dei resistori R1, R2, R3 e calcolo degli errori di misura.

Importanza delle incertezze nelle misure fisiche

Relazione di fisica ESPERIMENTO N 1

METROLOGIA. metrologia Vittore Carassiti - INFN FE 1

GLI ERRORI DI MISURA

Note sulla probabilità

10 ottobre Marina Bertolini Dipartimento di Matematica F.Enriques Università degli Studi di Milano

A1. La curva normale (o di Gauss)

SCOPO DELL ANALISI DI CORRELAZIONE

Grandezze fisiche e loro misura

Teoria e tecniche dei test. Concetti di base

Elementi di Statistica

LABORATORIO DI CIRCUITI ELETTRICI Nozioni generali e guida agli esperimenti. Rappresentazione grafica dei risultati sperimentali

Incertezza di Misura: Concetti di Base

Capitolo 3. Errori di misura. 3.1 L'incertezza nella misura

Esercizi Prime A_MIO_1 METODO SPERIMENTALE Scrivere la definizione di scienza Scrivere la definizione di fisica.

Verifica di Topografia

Visione d insieme DOMANDE E RISPOSTE SULL UNITÀ

REGRESSIONE E CORRELAZIONE

LA DISTRIBUZIONE NORMALE

LE TOLLERANZE DIMENSIONALI

LE MISURE. attendibilità = x i - X

Indicatori di Posizione e di Variabilità. Corso di Laurea Specialistica in SCIENZE DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE Statistica Medica

Insiemistica. Capitolo 1. Prerequisiti. Obiettivi. Gli insiemi numerici di base Divisibilità e fattorizzazione nei numeri interi

Corso PAS Misure, strumenti ed Errori di misura. Didattica del Laboratorio di Fisica F. Garufi 2014

GRUPPO FORNASINI GESTIONE DEGLI STRUMENTI DI MISURA P Rev.2 REV. DATA EMESSA DA APPROVATA DA MOTIVO DELLA REVISIONE

Buone Vacanze! Compiti per le vacanze. Classe II A

CORSO ZERO DI MATEMATICA

Introduzione all algebra

L indagine campionaria Lezione 3

INDICATORI DI TENDENZA CENTRALE

SCHEDA PER LO STUDENTE DETERMINAZIONE DELLA DENSITÀ DI UN CORPO SOLIDO

STIME SECONDO IL METODO DI ARGELANDER

1 4 Esempio 2. Si determini la distribuzione di probabilità della variabile casuale X = punteggio ottenuto lanciando un dado. Si ha immediatamente:

INDICATORI DI TENDENZA CENTRALE

GEOMETRIA ANALITICA. Il Piano cartesiano

CURRICOLO MATEMATICA - CLASSE QUARTA-

INDICATORI DI TENDENZA CENTRALE

CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 3

Anno Scolastico 2015/16 PROGRAMMAZIONE ANNUALE CLASSE PRIMA LICEO LINGUISTICO LICEO DELLE SCIENZE UMANE LICEO ECONOMICO-SOCIALE LICEO MUSICALE

Matematica. Funzioni. Autore: prof. Pappalardo Vincenzo docente di Matematica e Fisica

SCUOLA PRIMARIA - MORI

Questionario 1. Sono assegnati i seguenti dati

MATEMATICA CLASSE NUMERO Contare sia in senso progressivo sia in senso regressivo.

DISCIPLINA: MATEMATICA CLASSE QUINTA COMPETENZE CHIAVE:

CURRICOLO VERTICALE PER COMPETENZE DISCIPLINARI Scuola Primaria - MATEMATICA - COMPETENZA CHIAVE EUROPEA: COMPETENZA MATEMATICA

Compiti per le vacanze Per non dimenticare le cose studiate e imparare qualche cosa di nuovo!!

Spinta delle terre Teoria di Coulomb o del prisma di massima spinta

La statistica. Elaborazione e rappresentazione dei dati Gli indicatori statistici. Prof. Giuseppe Carucci

SCUOLA PRIMARIA - MORI

Precisione e accuratezza

SCUOLA PRIMARIA - MORI

MISURE ANALITICHE MISURE ANALITICHE. η = x - θ. θ (valore vero) x (misura) ERRORE TOTALE. η 1 > 0

Misurare Che cosa significa misurare incertezza errore assoluto sensibilità Misure dirette e misure indirette misure dirette misure indirette

ISTITUTO COMPRENSIVO BASSA ANAUNIA DENNO PIANO DI STUDIO DI MATEMATICA CLASSE SECONDA. Competenza 1

io e la mia calcolatrice

1.4 PRODOTTI NOTEVOLI

Statistica4-29/09/2015

Il Corso di Fisica per Scienze Biologiche

CURRICOLO VERTICALE D' ISTITUTO di MATEMATICA

ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO MINEO UNITA 1 I NUMERI

La domanda che ci si deve porre innanzitutto per iniziare a risolvere questa disequazione è la seguente:

Elementi di statistica

Campo di Variazione Costituisce la misura di

Istituto Comprensivo

Richiami di aritmetica(2)

Anno 2. Radicali algebrici e aritmetici: condizioni di esistenza

DECLINAZIONE COMPETENZE SCUOLA PRIMARIA: MATEMATICA CLASSI 1 a 2 a 3 a

MATEMATICA - Curricolo verticale scuola primaria - Istituto comprensivo statale di Mestrino

SCUOLA PRIMARIA RONZO-CHIENIS

Nucleo Fondante Competenze-Conoscenze-Abilità Contenuti Metodi Materiali - Strumenti Raccordi disciplinari

Teoria e tecniche dei test

1.4 Geometria analitica

Traguardi per lo sviluppo delle competenze. Obiettivi operativi. essenziali

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE

UNIVERSITÀ di ROMA TOR VERGATA

GRANDEZZE FISICHE STRUMENTI DI MISURA UNITA DI MISURA

La corrente alternata

CURRICOLO DI MATEMATICA CLASSE PRIMA

Transcript:

LA TEORIA DEGLI ERRORI Definiamo grandezza fisica l entità alla quale sia possibile associare un numero mediante un processo che chiameremo operazione di misura. L operazione di misura consiste nel confrontare una grandezza fisica con un altra dello stesso tipo che abbiamo scelto come unità di misura. Misurare è un operazione molto ricorrente nella vita di ogni giorno. Una misurazione permette di associare ad una grandezza fisica un numero che ne valuta la consistenza in modo matematico e quindi oggettivo. Tipi di misure Anche la pratica topografica richiede molto frequentemente la misurazione di grandezze fisiche specie angoli e distanze. In base alle modalità operative con le quali vengono eseguite, le misure possono essere distinte in misure dirette e misure indirette. Misure dirette. La grandezza oggetto di osservazione viene confrontata direttamente con la grandezza campione della stessa natura presa come unità di misura. Il risultato del confronto è un numero che esprime il rapporto esatto tra la grandezza e l unità campione. La misura quindi ci dice quante volte la grandezza in esame è più grande (o più piccola) del campione. Misure indirette. Qualsiasi grandezza fisica è legata ad altre grandezze mediante relazioni matematiche. In linea di principio si può quindi procedere alla misura di una grandezza misurando direttamente altre grandezze e risalendo al valore cercato mediante relazioni matematiche. Ad esempio la misura del volume V di un cubo può essere fatta in modo diretto stabilendo l unità di volume ed osservando in che rapporto essa sta con il volume da misurare. La stessa misura può essere fatta in maniera indiretta, molto più usuale, misurando lo spigolo l del cubo e utilizzando la relazione: V = l 3. Stessa cosa per la misura dell ipotenusa di triangolo rettangolo. Si vedrà in seguito come anche in Topografia si faccia largo uso di questo tipo di misure per la determinazione di distanze, angoli, dislivelli, ecc.

Classificazione degli errori nella misura diretta di grandezze fisiche Se eseguiamo ripetutamente la misurazione di una grandezza otteniamo valori numerici sicuramente non univoci e che differiscono tra loro (anche di poco). L esperienza ci insegna che attribuire ad una grandezza un valore che ne esprime la misura rispetto ad una grandezza campione è un operazione sicuramente non semplice e che presenta elementi di dubbio e di incertezza. Possiamo ragionevolmente chiederci quale tra i valori che riscontriamo in una serie di osservazioni sulla stessa grandezza fisica ne esprime la misura. ell eseguire la misurazione di una grandezza fisica possiamo incorrere in quattro tipi di errore: 1) Errori grossolani 2) Errori sistematici 3) Periodici 4) Errori accidentali Errori grossolani o materiali: Sono errori dovuti a negligenza, inesperienza o distrazione dell operatore. Essi sono in genere grandi e si presentano con il segno positivo e negativo cioè si può ottenere sia un valore più grande che un valore più piccolo della grandezza misurata. Un errore grossolano, ad esempio, si può commettere trascrivendo la misura in modo non corretto, oppure nel contare una volta in più o in meno il riporto dell unità campione sulla grandezza da misurare nell operazione di confronto. Ci si accorge dell errore eseguendo una seconda volta la misurazione e riscontrando la notevole diversità con l osservazione eseguita in precedenza.

Errori sistematici: Sono dovuti a cattiva taratura dello strumento usato e si presentano normalmente con lo stesso segno che è o solo positivo o solo negativo. Sono così definiti perché si presentano con sistematicità ogniqualvolta si esegue una osservazione. Essi sono molto pericolosi perché l'operatore non riesce a vederli anche ripetendo varie volte le misure. Immaginiamo ad esempio di avere un asta graduata della lunghezza effettiva di 98 cm mentre la lunghezza nominale è di 100 cm. Le osservazioni eseguite con questo strumento mal tarato saranno affette da un errore che porta a valutare le distanze sempre superiori a quelle effettive. Per coprire la stessa distanza dovremo riportare l asta graduata un numero superiore di volte e conseguentemente valuteremo una lunghezza maggiore di quella reale. A volte sono dovuti al non corretto modo di operare, come ad esempio misurare una distanza con una rotella metrica senza tendere perfettamente il nastro (vedi figura). Una volta riscontrato questo errore può essere eliminato procedendo alla rettifica dello strumento oppure utilizzando uno strumento più preciso.

Errori periodici: Sono particolari errori di carattere sistematico che sono dovuti quindi da una non perfetta taratura dello strumento usato ma, a differenza degli errori sistematici, si presentano con segno alterno. Se ad esempio abbiamo un goniometro mal tarato, un goniometro cioè nel quale le tacche della graduazione non mantengono la stessa distanza possiamo ipotizzare che in alcune zone del contorno le tacche siano più fitte e in altre le tacche siano più rade. È chiaro che si misura un angolo (per differenza di letture) in una zona del cerchio in cui le tacche sono più fitte otterremo una misura maggiore di quella reale; viceversa se misuriamo l angolo in una zona del cerchio in cui le tacche sono più rade. In questo caso, pur trattandosi di un errore sistematico, in considerazione dell alternanza del segno con cui si presenta, potremo considerarlo come accidentale e effettuate più volte la misura dell angolo in diverse posizioni del cerchio prendere come valore più probabile o attendibile la media delle osservazioni.

Errori accidentali: Sono errori di piccola entità che non hanno un unica causa, ma sono il risultato di più cause concomitanti ciascuna delle quali da un contributo, positivo o negativo, alla formazione dell errore. Essi sono causati ad esempio da variazioni di temperatura, di umidità,dallo spostamento dello strumento dovuto al vento, affaticamento della vista dell'operatore. E per questo motivo che tali errori sono di piccola entità e si presentano con segno alterno. Contrariamente agli errori grossolani o sistematici, che si possono eliminare con particolari accorgimenti, questi errori non si possono eliminare, ma è stata elaborata la teoria degli errori che ci consente di trattare una serie di misure e di pervenire al valore che ha la più alta probabilità di coincidere con la misura della grandezza misurata. Scopo della teoria degli errori Disponendo di una serie di misure di una grandezza, tutte della stessa attendibilità, non si riesce a conoscere il valore vero della grandezza perché molte sono gli elementi che ne rendono incerta l individuazione. La teoria degli errori ci consente di: determinare il valore che ha la più alta probabilità di coincidere con il valore vero; valutare l entità dell errore medio commesso nelle singole osservazioni, di individuare cioè l attendibilità di ciascuna misura; individuare il limite oltre il quale un errore non può essere accettato, cioè il limite di separazione tra un errore che si può considerare accidentale (e quindi accettabile) e un errore grossolano; individuare l errore di cui è affetto il valore più probabile della grandezza.

IL GRAFICO DELLE MISURE Per prima cosa va disegnato il grafico delle misure. Si riportano sull asse delle ascisse il numero delle misurazioni e su quello delle ordinate il loro valore (prendendo un valore di riferimento più piccolo di tutte le misure eseguite). Eventuali misure che presentano un errore grossolano vanno eliminate. 126,600 126,400 126,200 126,000 La misura n.13 va scartata e le misure diventano 19 MISURE m 1 125,611 2 125,608 3 125,595 4 125,603 5 125,598 6 125,616 7 125,618 8 125,631 9 125,640 10 125,650 11 125,658 12 125,665 13 126,500 14 125,564 15 125,560 16 125,685 17 125,690 18 125,715 19 125,520 20 125,500 125,800 125,600 125,400 125,200 125,000 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

LA MEDIA ARITMETICA Il valore vero di una grandezza non può essere conosciuto però la teoria del calcolo probabilistico ci dice che il valore che più si avvicina ad esso ( il valore più probabile) è dato dalla media aritmetica delle misure eseguite ( stessa precisione ). Pertanto se la grandezza viene misurata ad esempio volte ottenendo i valori 1, 2, 3, 4, 5, il suo valore più probabile è M i i 1 Che si può 1 2 M scrivere anche: GLI SCARTI... MISURE m 1 125,611 2 125,608 3 125,595 4 125,603 5 125,598 6 125,616 7 125,618 8 125,631 9 125,640 10 125,650 11 125,658 12 125,665 13 126,500 14 125,564 15 125,560 16 125,685 17 125,690 18 125,715 19 125,520 20 125,500 Si definisce scarto la differenza tra i valori delle singole misure ed il valore della media aritmetica s i i M

PROPRIETA DELLA MEDIA ARITMETICA La media aritmetica gode di due importanti proprietà: 1. La somma algebrica degli scarti è uguale a zero i1 s i 0 che si può scrivere anche: 2 3 0 s s s... s 1 2. La somma dei quadrati degli scarti è un valore minimo i1 2 s i minimo (per questo motivo è anche detta teoria dei minimi quadrati) questa seconda proprietà dice che se gli scarti vengono calcolati considerando un valore diverso dalla media aritmetica si avrebbe un valore maggiore della somma dei quadrati degli scarti

LO SCARTO QUADRATICO MEDIO (s.q.m.) Lo s.q.m. di una misurazione è un indice della precisione delle misure eseguite i1 s 2 i 1 Lo s.q.m. si presenta sempre con i segni positivo e negativo. Tanto più piccolo è e tanto più precise sono le misure (errore piccolo), viceversa tanto più grande è tanto meno precise sono le misure (errore grande). Se una grandezza viene misurata con due o più serie di misure, la serie più precisa sarà quella che mi da il più piccolo scarto quadratico medio. ERRORE MEDIO DELLA MEDIA L errore medio della media è un indice di precisione del valore medio M VALORE FIALE Il valore finale della misura viene espresso nel seguente modo: M M

LA TOLLERAZA La tolleranza rappresenta il valore massimo che lo scarto di una misura può avere. Se lo scarto di una misura supera la tolleranza ciò sta ad indicare che si è commesso un errore di tipo grossolano. La tolleranza è data dalla relazione T 3 ISTOGRAMMA DELLE FREQUEZE È un diagramma che serve per vedere la distribuzione degli errori rispetto al volere medio. Si costruisce assegnando un intervallo di errore e riportando il numero degli scarti contenuti in quell intervallo. Congiungendo i punti ottenuti si approssima la curva di Gauss. y 6 5 4 3 2 1 0

MISURE SCARTI SCARTI QUADR. m m m 2 1 2 3 120,620 4 120,665 5 120,695 6 7 8 120,620 9 10 11 120,620 12 120,435 13 14 15 120,485 16 17 18 120,485 19 120,665 20 21 22 23 120,485 24 25 ESERCIZIO 1) DISEGA IL GRAFICO CO LA DISTRIBUZIOE DELLE MISURE Applica la teoria degli errori alla seguente serie di misure determinando: 2) il valore medio X M 3) lo scarto quadratico medio s 4) l'errore medio della media s M 5) scrivi il valore medio con la relativa precisione 6) disegna la curva di distribuzione degli errori con un intervallo = 3 cm 7) trova la tolleranza e commenta i risultati ottenuti

120,750 Grafico delle misure (tutti i valori saranno considerati) 120,700 120,695 120,665 120,665 120,650 120,620 120,620 120,620 120,600 120,550 120,500 120,485 120,485 120,485 120,450 120,435 120,400 120,350 120,300

Valore medio: M = 120,5728 m MISURE SCARTI SCARTI QUADR. m m m 2 1-0,007800 0,00006084 2 0,022200 0,00049284 3 120,620 0,047200 0,00222784 4 120,665 0,092200 0,00850084 5 120,695 0,122200 0,01493284 6-0,007800 0,00006084 7 0,022200 0,00049284 8 120,620 0,047200 0,00222784 9-0,007800 0,00006084 10 0,022200 0,00049284 11 120,620 0,047200 0,00222784 12 120,435-0,137800 0,01898884 13-0,007800 0,00006084 14-0,027800 0,00077284 15 120,485-0,087800 0,00770884 16-0,007800 0,00006084 17-0,027800 0,00077284 18 120,485-0,087800 0,00770884 19 120,665 0,092200 0,00850084 20-0,027800 0,00077284 21 0,022200 0,00049284 22-0,007800 0,00006084 23 120,485-0,087800 0,00770884 24-0,027800 0,00077284 25 0,022200 0,00049284 0,00000 0,08665400 i1 2 s i 0,08665400 m Lo s.q.m. i1 s 2 i 1 2 0,0601 m L errore medio della media M 0, 0120 Valore finale m 120,5728 0, 0120 m Tolleranza T 3 0, 1803 m 7 6 5 4 3 2 1 0 Istogramma delle frequenze =3 cm

120,800 GRAFICO FIALE DELLE MISURE M +T 120,700 120,665 120,695 120,665 120,620 120,620 120,620 120,600 M 120,500 120,485 120,485 120,485 120,435 120,400 M -T 120,300 120,200