8 agosto 2017

Documenti analoghi
4 ottobre 2017

25 luglio 2017

TUTTI GLI EFFETTI DEL SUPER EURO

ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI PRIMO TRIMESTRE 2014

Cattedra di Mercati e investimenti finanziari

PER LE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO CASSE RURALI E ARTIGIANE DEL VENETO MEFR MODELLO ECONOMETRICO FINANZIARIO REGIONALE

Cattedra di Mercati e investimenti finanziari

INDICI MONDIALI Performance in USD penultima colonna

ANCHE IL QUANTITATIVE EASING SUI TITOLI CORPORATE FRENA

2 dicembre 2016

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale

L UNICA VERA NOTIZIA DELLA SETTIMANA: LA SVALUTAZIONE DELL EURO

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale

LO SCENARIO DEI MERCATI:

Il punto sui mercati Novembre Risponde: Marco Vicinanza, Vice Direttore Generale e Responsabile Investimenti Arca SGR:

prospettive Area Euro

OPPORTUNITÀ E RISCHI NASCOSTI NEI TITOLI DI STATO TEDESCHI

Il Mattinale Roma, martedì 24 gennaio 2017

Strategia d investimento obbligazionaria. Bollettino mensile no. 3 marzo 2016 A cura dell Ufficio Ricerca e Analisi

STRESS TEST DEL NS. PORTAFOGLIO OBBLIGAZIONARIO

ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI QUARTO TRIMESTRE 2013

IL WORLD ECONOMIC OUTLOOK

L ANDAMENTO DELL ECONOMIA MONDIALE (2)

Cosa succede sui mercati

La congiuntura. internazionale

Fideuram Rendimento Fondo a distribuzione dei proventi della categoria Assogestioni "Obbligazionari Euro governativi medio/lungo termine "

WORLD ECONOMIC OUTLOOK 2013 E FISCAL MONITOR DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

Europa: oggi la produzione industriale tedesca e la riunione della Bce. Stati Uniti: oggi nessun dato di rilievo.

NIELSEN LINKONTRO. (Santa Margherita di Pula; 23 maggio 2014) Scenari economici in movimento. Europa: troppi divari, troppi squilibri

Management SIM. Il Sole 24 Ore. DATA 15 dicembre 2016

Analisi dei mercati. Luglio 2017

ALLENTAMENTO MONETARIO: SOLUZIONE O MINACCIA?

operatori finanziari in piazza Godiasco Salice Terme settembre 2012

MEDIOLANUM AMERIGO VESPUCCI

QUALE INFLAZIONE È DAVVERO IN ARRIVO?

MARKET OUTLOOK MANAGEMENT

Gli effetti delle politiche monetarie non convenzionali: la liceità dei tassi negativi

Previsione tassi luglio 2017: persiste la letargia sul mercato degli interessi

Technical View (04/01/2017)

IL QUANTITATIVE EASING FINO A ORA HA FUNZIONATO POCO

DAILY venerdì 3 ottobre

Mercati: le migliori opportunità nel 2017 secondo Fondaco SGR

Lorenzo Di Mattia Fund Manager HI Sibilla Macro Fund. Milano, 14 aprile 2016

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale

Come generare un rendimento interessante con un profilo di duration breve?

DAILY giovedì 12 febbraio

Crescita migliore del previsto, ma se vogliamo crescere in competitività dobbiamo correre più degli altri, non più di ieri

Strategia d investimento obbligazionaria

Lezione 27 Macro CLEA. L Unione Monetaria Europea


LE PREVISIONI MACROECONOMICHE PER IL 2017

PROSPETTIVE ECONOMICHE DELL EUROZONA

ALL ITALIA CONVIENE DAVVERO RESTARE NELL EURO?

L ANDAMENTO DEI PRINCIPALI DATI MACROECONOMICI: ECONOMIA ITALIANA ANCORA IN DIFFICOLTA

Prospettive economiche globali: lasciti, oscurità e incertezze

osservatorio congiunturale

Crisi Finanziaria dati empirici. Nicola Pegoraro Anno Accademico Università di Genova Novembre 2008

Cattedra di Mercati e investimenti finanziari

i dossier IL GRANDE IMBROGLIO DELLO SPREAD a cura di Renato Brunetta

Il Bollettino economico-finanziario

KAIROS PARTNERS SGR S.p.A.

Economia politica. Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza Prof. Lucia Visconti Parisio a.a

SPREAD: DENTRO O FUORI DALL EURO

ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI TERZO TRIMESTRE 2011

La bilancia commerciale dell agroalimentare italiano nel Elementi di analisi congiunturale e di medio periodo

Lombardia Statistiche Report

Focus: giugno quadro macroeconomico scambi commerciali con l Italia. Centro Studi Federlegno Arredo Eventi SpA

IL RAPPORTO DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE SUI CONTI DELL ITALIA

Vediamo il grafico con la relazione tra Bund future e Dax a partire dal gennaio 1990 su dati giornalieri. Correlazione: Bund-Stoxx 600.

Asset class: Fondi Obbligazionari Giovanni Radicella - Responsabile Investimenti Obbligazionari Moderatore: Marco Parmiggiani - Responsabile

LE REAZIONI DEI MERCATI ALLA

UN EUROPA IN RIPRESA, UN PAESE CHE ZOPPICA. CONCORRENZA, BANCHE E INDUSTRIA

IL TERMOMETRO DEL RISCHIO ITALIANO

Macroeconomia: la visione. Cap.16

Cattedra di Mercati e investimenti finanziari

Pagina 1 DOCUMENTO RISERVATO AI CLIENTI PROFESSIONALI

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale

Market movers Europa: oggi la produzione industriale tedesca e i prezzi alla produzione italiani. Stati Uniti: oggi i dati sul mercato del lavoro.

Banche. Unimpresa, stretta su btp minaccia 280 mld debito in scadenza nel 2016

Strategia d investimento obbligazionaria

MC Capital Ltd Consulenza Finanziaria & Gestione di Portafoglio

Forte deprezzamento della sterlina

Sommario. Prefazione xv L autore xxiv

Commento periodico del 16 settembre 2015

DOMANDA E OFFERTA AGGREGATE

Istituzioni e politiche economiche europee. Nicola Acocella, Seminari Sapienza-Società Italiana degli Economisti 20 novembre 2015

QUANTO COSTA USCIRE DALL EURO?

Focus Market Strategy

Interpretando i dati delle indagini PMI. Esplorando la correlazione degli Indici economici selezionati dalle indagini PMI

SINTESI DEL TRIMESTRE 2. QUADRO MACROECONOMICO TRIMESTRALE 3. DEBITO PUBBLICO 4. OCCUPAZIONE 5. PRODUZIONE, VENDITE E ORDINI 6.

Economia Internazionale - Soluzioni alla VII Esercitazione

Relazione sulla performance 2016 Previdenza privata 3 pilastro

Asset class: Fondi Obbligazionari Giovanni Radicella - Responsabile Investimenti Obbligazionari Moderatore: Marco Parmiggiani - Responsabile

Reddito Fisso: Gli strumenti del reddito fisso presenti sui mercati regolamentati di Borsa Italiana. I mercati del. MOT ed EuroMOT

Morning Call 19 DICEMBRE 2016 DAILY. Sotto i riflettori. Macro: a novembre l inflazione nell Area euro sale allo 0,6% a/a, oggi l Ifo tedesco

Asset class: Fondi Cedola Speaker: Giovanni Radicella- Responsabile Investimenti Obbligazionari Moderatore: Marco Parmiggiani Responsabile Sviluppo

Transcript:

http://www.glistatigenerali.com/euro-e-bce_macroeconomia/quellinsospettabile-ascesa-delleuro-forte/ 8 agosto 2017 Il rally dell Euro sui mercati valutari comincia ad assumere contorni interessanti: siamo a quota 1,18 sul dollaro, un livello mai più raggiunto da gennaio 2015, appena prima dell annuncio del Quantitative Easing da parte della BCE (cfr. Figura 1). Da inizio anno l euro si è rafforzato del 13% sulla valuta USA in un ascesa pressoché continua. Figura 1

Sembra un paradosso: nel frattempo infatti la Federal Reserve ha effettuato tre aumenti dei tassi di interesse ufficiali, che secondo la teoria economica avrebbero dovuto mettere le ali al dollaro, facendo affluire capitali nell economia USA. Almeno così ci si attendeva. La BCE al contrario ha intenzione di aspettare ancora a lungo, ben oltre la fine (presunta) del QE, mentre gli acquisti di titoli di Stato dell Eurozona continuano al ritmo di 60 miliardi al mese. Allora perché l euro continua a salire? Le leggi dell economia non sono sovvertite: i tassi di interesse ufficiali certo contano, ma guardando al mercato i tassi sono saliti di più in Europa che negli USA. Senza considerare l Italia, lo dimostra la crescita del differenziale di rendimento tra US Treasuries e Bund tedeschi, +60 punti base da inizio 2017 (cfr. Figura 2). Figura 2 Si sa che gli operatori finanziari incorporano nelle loro valutazioni non solo le informazioni correnti ma anche (e soprattutto) le aspettative sul futuro. è vero: la crescita economica dell Eurozona è più forte del previsto, la disoccupazione scende e l inflazione resta ampiamente sotto gli obiettivi della BCE; allo stesso tempo la locomotiva dell economia USA rallenta e con essa l inflazione. Le probabilità di ulteriori rialzi dei tassi di interesse da parte della FED stanno scemando (cfr. Figura 3).

Figura 3 Ma questi fattori, sebbene importanti, non spiegano tutto. Innanzitutto la relazione tra cambio ed l inflazione nell ultimo periodo è molto debole. Come si può vedere dalla Figura 4, in genere se il differenziale di inflazione tra USA ed Eurozona si riduce, il tasso di cambio euro/dollaro tende ad indebolirsi. Viceversa, se il differenziale di inflazione aumenta (come ad esempio nel 2014), il tasso di cambio tende a rafforzarsi. Questa regola in genere funziona molto bene a livello empirico. Da inizio 2017, con la nuova ascesa dell Euro sembra che non sia più così: stavolta in corrispondenza di una riduzione del differenziale di inflazione tra USA ed Eurozona stiamo osservando un rafforzamento del cambio. Ci sono dunque ben altre forze all opera: sul mercato delle obbligazioni e su quello delle valute ci si aspetta una mossa dalla BCE che riduca drasticamente l entità del QE, per ora previsto in scadenza a fine anno. Ci sono motivi tecnici ineludibili che inducono a ritenere il tapering una questione di mesi: i titoli tedeschi da comprare stanno finendo, stavolta sul serio. Uno dei segnali più evidenti di un imminente e drastica riduzione del QE va cercato nel cambiamento brusco dei pattern di comportamento che la BCE sta avendo sul mercato secondario.

Figura 4 In genere la banca centrale acquista seguendo linee-guida prevedibili e ripetitive, per ridurre l impatto distorsivo che la domanda aggiuntiva di titoli può generare sul mercato. In particolare, il criterio fondamentale fin qui seguito è stato quello della capital key: più una banca centrale nazionale contribuisce al bilancio della BCE, più titoli governativi saranno acquistati. È questo il motivo per cui i titoli tedeschi sono la parte dominante del programma (390 miliardi), mentre solo 28 miliardi di titoli portoghesi hanno trovato la via per il bilancio della BCE nonostante il debito imponente. Questa regola ha avuto il vantaggio di essere sostanzialmente neutrale e scevra da giudizi di valore su quale debito meritasse di più le attenzioni della BCE. Peccato abbia reso i titoli dei Paesi core (Germania, Olanda, Finlandia) già grandemente richiesti dal mercato per la loro solidità percepita estremamente scarsi, abbassandone i rendimenti fino a livelli negativi. Lo scorso anno la Germania ha ridotto il proprio debito pubblico grazie anche al fatto che i fortunati acquirenti di Bund hanno riavuto indietro dal governo tedesco meno di quanto avessero prestato. Fino a marzo 2016 la BCE ha seguito alla perfezione la regola della capital key; poi Draghi ha annunciato che qualche scostamento temporaneo di lieve entità ci sarebbe stato, per ragioni tecniche. Quello che stava succedendo era che i titoli belgi ed irlandesi erano già quasi spariti ed era necessario sostituirli con quelli di

altri Paesi, dove l offerta era più abbondante. Come l Italia o la Francia. Nei mesi successivi lo scostamento da temporaneo è diventato in sostanza permanente, ma nessuno se ne è lamentato troppo, meno che mai il governo italiano. Il punto saliente è che da aprile 2017 lo scostamento non più temporaneo non è nemmeno più lieve, dato che la BCE ha cominciato a ridurre a passo sostenuto anche l acquisto di titoli tedeschi, che da soli rappresentano il 15% del totale. Cosa sta succedendo? Esiste un limite massimo di acquisti oltre il quale la BCE non può andare, pari al 33% di ogni emissione. Si tratta di una regola difficile da aggirare, altrimenti secondo le regole sul debito pubblico europeo di nuova emissione (le famigerate CAC, Collective Action Clauses) Draghi acquisirebbe come creditore troppi diritti di veto in sede di eventuale rinegoziazione (o ridenominazione) del debito. Secondo le stime della banca d affari Morgan Stanley al ritmo di 18 miliardi al mese, che è quanto acquistava la BCE prima di chiudere i rubinetti, sarebbero rimasti soltanto 4-5 mesi prima di toccare questo limite. Dunque il fatto che Draghi continui a tergiversare, lanciando messaggi ambivalenti su possibili estensioni senza decidere nulla, sta rafforzando la convinzione del mercato che tra settembre ed ottobre la direzione della politica monetaria cambierà. L usuale riunione dei banchieri centrali che si terrà quest anno a Jackson Hole il prossimo 6 settembre potrebbe essere la data spartiacque in cui Draghi finalmente potrebbe assumere toni più espliciti. Non a caso, nonostante una conferenza BCE rassicurante e priva di contenuti concreti, dallo scorso 20 luglio l andamento dell euro ha accelerato la sua corsa. Mi aspetto che durante il mese di agosto gli speculatori, senza spunti concreti su cui basarsi, inaspriscano le loro scommesse sulla fine del QE spingendo di conseguenza l euro alle stelle. Abituiamoci dunque a un euro più forte nei prossimi mesi, specie se il tapering diventerà una realtà conclamata. Sicuramente una valuta forte contribuirà a ridurre la crescita dei costi dell energia (il petrolio è cresciuto del 17% da giugno, cfr. figura 5) e questo proteggerà in parte l economia italiana dai classici shock sul prezzo di benzina e diesel che potrebbero compromettere la fragile ripresa economica. Di sicuro il rafforzamento dell euro non è una buona notizia per l export italiano al di fuori dell Eurozona (circa il 30% del totale), il cui prezzo è già cresciuto ed è destinato ad aumentare non di poco se il trend dovesse continuare come credo.

Figura 5