Le regioni globali e gli attori socio-economici Pietro Garibaldi e Filippo Taddei 31 Gennaio 2009 Università degli Studi di Torino 1
La velocità della prima crisi della globalizzazione La crisi finanziaria più imponente degli ultimi 60 anni inizia nel settore bancario nord-americano nell estate 2007 diventa recessione economica negli Stati Uniti nel Dicembre 2007 stime crescita per il 2009 in USA: da -1.1% (Fed) a -3.4% (RGE) perdita cumulate dei redditi in USA del 5% si propaga attraverso l Europa Commissione Europea stima crescita zero per il 2009, BNP stima - 2,5% La crisi arriva in Italia in meno di 6 mesi trimestre II 2008 è già crescita negativa Previsione crescita 2009: - 2% (Banca d Italia; Commissione Europea) alcune regioni più direttamente colpite 2
La globalizzazione e lo sviluppo locale Nel mondo città più aperte crescono più velocemente (Henderson and Wang, 2005) Nelle società avanzate la crescita locale dipende da un fattore competitivo per eccellenza: il capitale umano ricerca e istruzione legame attività scientifica ed economica (R&D) ma l Italia affronta la sua quarta recessione in dieci anni Siamo adeguatamente attrezzati, a livello locale, ad affrontare la velocità di propagazione degli shocks globali? 3
Lo sviluppo locale e il ruolo della città I centri urbani sono i motori dello sviluppo perchè il fattore competitivo (capitale umano) si concentra e si accumula all interno delle città I centri urbani sono cresciuti nel tempo (Rossi-Hansberg and Wright, 2007): si sono globalmente moltiplicati negli ultimi 40 anni (+120%) in USA l 80% della popolazione vive oggi in un centro urbano perchè nelle economie avanzate, basate sui servizi, le città offrono maggiori possibilità di interazione perchè l accumulazione del capitale umano crea un valore residuo (Esternalità) di cui beneficia la comunità nel suo complesso e così sono recentemente cresciute e fiorite le città centri naturali di promozione dell interazione e adeguato sfruttamento delle esternalità 4
Dalle città in crisi alle regioni globali Durante le crisi, i centri urbani di media dimensione (e le loro esternalità) rischiano di divenire troppo fragili La velocità e l intensità della crisi attuale amplificano questi rischi Pensare a: generare nuove alleanze e nuove strategie di sviluppo ridefinire regioni e città in modo coeso e coordinato potenziare le regioni per renderle globali La regione globale è il luogo che complementa le specificità locali per affrontare in modo efficace la globalizzazione Qualimodellidiregione globale possiamo ipotizzare? 5
Oggi: regioni locali in un mondo globale? Singole regioni locali aperte e fortemente integrate Possono sopravvivere? deboli di fronte agli shocks in competizione tra loro a rischio di guerra tra deboli Esistono soluzioni? 6
Soluzione I: La regione globale delle istituzioni Da pensare, ma complessa (lingua, cultura) Anche creare Unione Europea era complesso, ma oggi fondamentale 7 Qual è il limite? Non sempre efficace nel selezionare relazioni più produttive Quindi?
Soluzione II: Le regioni globali e gli attori socio-economici Esiste un modello di integrazione complementare Le singole regioni non sono semplici contenitori istituzionali sono vitali soggetti multipolari sono gestite da attori politici sono composte da importanti attori socio-economici (le imprese industriali e finanziarie, le università, le fondazioni bancarie) Gli attori socio-economici possono e devono contribuire a definire ruolo, qualità e successo della regione globale 8
La regione globale degli attori socio economici (I) 9
La regione globale degli attori socio economici (II) Massimizza l interazione e le alleanze tra soggetti socio economici significativi anche se operanti in territori diversi Contribuisce a società coerentemente aperte Favorisce esternalità più ampie e selezionate dal libero arbitrio dei soggetti direttamente interessati E quella che si sta affermando con crescente forza Isp e Unicredit, Acri, Local Utilities E la più robusta agli shock esterni che arriveranno Deve crescere ancora Per includere nuovi progetti, idee, capitale umano, qualità territoriale 10