UN EUROPA IN RIPRESA, UN PAESE CHE ZOPPICA. CONCORRENZA, BANCHE E INDUSTRIA Presidente Fondazione Economia Università di Roma Tor Vergata Docente Scuola Nazionale Amministrazione 20 luglio 2017 Scuola Nazionale dell Amministrazione
LE POLITICHE MAROECONOMICHE E LA CRESCITA Nel dibattito corrente tende a prevalere l idea che tutto si riduca, nelle policy da adottare, alla scelta delle politiche macroeconomiche nazionali ed europee ed alle regole EU sulle politiche fiscali. In realtà viviamo una fase di straordinario cambiamento, in cui i driver dello sviluppo teconologico e la globalizzazione producono una grande ricollocazione competitiva delle economie. I movimenti migratori rendono ancora più complesso il quadro. La crisi di parti importanti del manifatturiero, come effetto della globalizzazione, si accompagna a una disoccupazione in cui dominano fenomeni di polarizzazione degli skills. In questo contesto sia le politiche macroeconomiche che le modifiche alle regole europee sul deficit non sono sufficienti ad assicurare la crescita. Ciò vale per tutta l eurozona ma, in particolare, per il nostro Paese.
CRESCITA E DIVARI NELL EUROZONA Dal 2000 ad oggi il Pil di Spagna, Germania e Francia è cresciuto rispettivamente del 27,21 e 20%. Quello del nostro paese è rimasto invariato. Tra il 1995 e il 2016 il tasso di crescita del nostro Pil è risultato in media dello 0.5 %, contro 1.5 di Francia, 1.3 Germania, 2.1 Spagna. La produttività del lavoro è cresciuta assai meno in Italia che in questi paesi. La TFP è cresciuta negli ultimi 20 anni di 0.2% annuo contro 0.8 di Francia e Germania e 1.5 di Usa e UK. L investimento fisso lordo è inferiore di un quarto a quello del 2007 e al netto degli ammortamenti è ancora negativo.
PIL DELL AREA EURO
ANDAMENTO E DETERMINANTI DEGLI INVESTIMENTI
PRODUTTIVITÀ ORARIA DEL LAVORO
TENDENZE STORICHE DELLA PRODUTTIVITÀ TOTALE DEI FATTORI IN ALCUNI PAESI INDUSTRIALI
ANDAMENTO DELLA TFP NEL LUNGO PERIODO
EFFETTI DELLA RIDUZIONE DEI TEMPI DI AVVIO DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE
EFFETTI DELLE RIFORME SUL PIL NEL LUNGO PERIODO
DIVARI DI CRESCITA E CRISI DI SETTORE I casi di crisi bancaria (Etruria, Banche venete, Mps), della siderurgia (Italsider), del trasporto aereo (Alitalia), si sono aggiunti ai 170 tavoli di crisi presenti al Mise per le imprese minori. La ripresa in atto è una buona notizia. Il Pil cresce peraltro ad un ritmo modesto pari a poco più della metà di quello dell Eurozona. I dati su produttività, investimenti ed occupazione ci dicono, peraltro, che da almeno vent anni si è interrotto il modello virtuoso di crescita che ha caratterizzato in passato la nostra economia.
POLITICHE ANTICICLICHE VS LUNGO PERIODO Serve, a questo punto, una politica che non sia meramente anticiclica ma guardi al medio-lungo periodo. Serve un forte investimento sull innovazione. Si è cominciato a farlo con Industria 4.0, ma non basta, serve più concorrenza vista come minori barriere all entrata e all uscita dal mercato. La concentrazione del settore dell acciaio si è peraltro accresciuta con la recente cessione di Italsider. La cessione delle Banche venete ad Intesa, già dominante nel Veneto, accresce il suo grado di monopolio nella Regione.
CONCORRENZA E POLITICHE INDUSTRIALI Anche per le banche e gli intermediari finanziari è decisivo l investimento in innovazione. I. Visco ha scritto di recente che alle banche è richiesto uno sforzo eccezionale per riorientarsi verso Investimenti Innovazione e uso dei big data. La conclusione è che serve una politica fondata sulla combinazione di due elementi fino a ieri considerati antitetici: concorrenza e politica industriale.