1.- RETE DI FOGNATURA PER ACQUE BIANCHE 2.- INDIVIDUAZIONE DEI VOLUMI DA INVASARE 3.- DIMENSIONAMENTO BACINO DI INVASO 4.- CONSIDERAZIONI FINALI

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INDICE 1.- RETE DI FOGNATURA PER ACQUE BIANCHE 2.- INDIVIDUAZIONE DEI VOLUMI DA INVASARE 3.- DIMENSIONAMENTO BACINO DI INVASO 4.- CONSIDERAZIONI FINALI

1.- RETE DI FOGNATURA PER ACQUE BIANCHE Lo smaltimento delle acque di pioggia sarà assicurato da una rete ramificata di tubazioni a gravità, da un fossato perimetrale all area di parcheggio, dall area di parcheggio stessa realizzata con sottofondo drenante ed a quota depressa che ne permette l allagamento temporaneo e, come valutato in recente incontro, anche dalla zona adibita a verde pubblico presso il confine ovest dell insediamento che verrà attuato a quota depressa rispetto al piano stradale di circa 50 cm. Il recapito finale delle acque di pioggia sarà lo scolo consorziale Mainarda, ad eccezione delle acque di prima pioggia della zona parcheggio che, invasate in una vasca di prima pioggia, saranno successivamente immesse nella rete di fognatura per acque nere ed inviate al depuratore comunale per essere trattate. Il recapito finale nello scolo Mainarda è soggetto alla limitazione imposta dal Consorzio di Bonifica relativamente alla portata che non può superare il valore attuale di scarico per il rispetto dell invarianza idraulica della zona. Lo schema della rete proposta individua sostanzialmente due zone una prima a sud dove sorgeranno i punti di vendita, pedonale e pavimentata ed una seconda zona a nord destinata a parcheggi. Le acque della zona nord a parcheggio dovranno essere soggette a trattamento come previsto dal Piano di Tutela delle Acque approvato dalla Regione Veneto il 5/11/2009. Tale norma infatti prevede all art.39 c.2 i casi in cui trattare le acque di prima pioggia e di dilavamento, prevedendo tra queste le zone a parcheggio di superficie superiore a 5000 m 2. Al fine di ottemperare a tali disposizioni a capo della rete della zona nord a parcheggio è prevista una vasca di prima pioggia che soddisfa ai requisiti di legge, tali acque saranno poi inviate mediante sollevamento alla rete per acque nere e quindi al depuratore comunale. Le ulteriori acque (acque di seconda pioggia) saranno invece inviate al canale di bonifica Mainarda con la limitazione di portata imposta allo scarico dal Consorzio di bonifica.

L effetto di tale limitazione di portata comporta il rigurgito di tali acque che troveranno sfogo mediante sfiori in diversi punti, in un primo tempo nel fossato appositamente ricavato lungo il perimetro esterno del parcheggio, ed in un secondo tempo provocheranno la sommersione della zona a verde sul lato ovest dell insediamento realizzata a quota depressa (50 cm inferiore al piano viario) ed in ultimo del parcheggio stesso che allo scopo è stata realizzata a quota inferiore del piano viario (da 0 a15 cm inferiore al piano viario) La zona di vendita sarà invece realizzata a quota più elevata del piano viario (40 cm superiore al piano viario). La rete della zona sud del punto vendita sarà invece collegata direttamente allo scolo consorziale Mainarda ma il tratto terminale della rete sarà dimensionato per lo scarico della portata limitata ammessa dal Consorzio di bonifica. Tale limitazione comporta lo scarico delle prime acque di pioggia ma il rigurgito delle successive a monte ed a seguito di ciò, l invaso delle condotte e lo sfioro delle acque in eccesso, tramite dispositivi appositamente predisposti, nella rete della zona sud a parcheggio. Relativamente alle caratteristiche, per la rete acque bianche si utilizzeranno tubazioni in calcestruzzo armato internamente resinate e munite di giunti a bicchiere con guarnizione per assicurarne la tenuta e pozzetti di ispezione di adeguate dimensioni, il tutto calcolato per strade di 1 categoria. I giunti delle tubazioni saranno avvolti da geotessuto per ovviare a possibili punti di infiltrazione di materiale e conseguenti avvallamenti stradali. La pendenza sarà variabile dallo 0,5 per mille al 2,0 per mille. Lo scarico diretto nello scolo consorziale Mainarda verrà limitato con la realizzazione dell ultimo tratto della rete con tubazioni di dimensione limitata e dimensionata per la portata ammissibile dal Consorzi di Bonifica. Nel seguito sono riportati i dettagli del dimensionamento e di verifica della rete di drenaggio.

2.- INDIVIDUAZIONE DEI VOLUMI DA INVASARE La valutazione dei volumi di invaso necessari al fine di conservare le portate in uscita agli stessi valori della situazione preesistente all intervento sono oggetto di una specifica relazione di compatibilità idraulica allegata al progetto: Studio di compatibilità idraulica redatto dall Ing Riccardo Zoppellaro che evidenzia i seguenti valori per il bacino principale:con superficie territoriale di 11,10 ha: volume laminazione: (TR = 50 anni) (TR = 20 anni) (TR = 10 anni) Vo = 5065 m3 (456 m3/ha) Vo = 4116 m3 (371 m3/ha) Vo = 3412 m3 (307 m3/ha) Un secondo bacino minore fiancheggiante lo scolo Mainarda è costituito da una zona a verde ed una strada di servizio, con superficie territoriale 0,93 ha: volume laminazione: (TR = 50 anni) (TR = 20 anni) (TR = 10 anni) Vo = 132 m3 (142 m3/ha) Vo = 107 m3 (115 m3/ha) Vo = 89 m3 (95 m3/ha) A seguito di tali risultanze lo studio evidenzia alcune prescrizioni quali la necessità di creare i volumi di invaso possibili con diverse possibili tipologie, sovradimensionamento delle tubazioni, quote elevate di imposta dei fabbricati, utilizzo di pavimentazioni drenanti su sottofondo permeabile per i parcheggi, aree verdi conformate in modo tale da massimizzare la capacità di invaso e laminazione. Come riportato nelle premesse il sistema adottato per lo smaltimento delle acque di pioggia si compone dei seguenti elementi; una rete di tubazioni, un fossato perimetrale di raccolta ed invaso delle acque, la zona a verde realizzata a quota depressa ed una zona a parcheggio realizzata con materiale drenante ed a quota inferiore al piano stradale, con funzione di invaso ed una vasca di raccolta delle acque di prima pioggia.

3.-DIMENSIONAMENTO BACINO DI INVASO. Il naturale ricettore finale della rete è rappresentato dal canale consorziale Mainarda che scorre in fregio al lotto sul lato Ovest. Il Consorzio di Bonifica Padana Polesana ora Adige-Po ha evidenziato la criticità del canale in situazioni di particolare piovosità, auspicando si possa arrivare, con l intervento dei vari enti interessati, al potenziamento idraulico del Mainarda. Nel frattempo ha prescritto che lo scarico diretto delle acque piovane possa avvenire solo con il ricorso a sistemi di laminazione della piena al fine di limitare la portata immessa nel ricettore a valori predeterminati. Per il dimensionamento dei volumi necessari si fa riferimento allo Studio citato nel precedente capitolo. Il bacino minore fiancheggiante lo scolo Mainarda è costituito da una zona a verde ed una strada di servizio, con superficie territoriale 0,93 ha mantiene sostanzialmente invariate le caratteristiche originarie per quanto riguarda il deflusso. Per il bacino principale invece necessita di particolari considerazioni: Volume invaso necessario (TR = 50 anni) Vo = 5065 m3 (TR = 20 anni) Vo = 4116 m3 (TR = 10 anni) Vo = 3412 m3 Sono stati pertanto individuati i seguenti volumi di invaso necessari: - Volume proprio delle tubazioni per acque bianche che si andranno a realizzare pari a circa 730 m 3 (all 2.2.- Planimetria rete acque bianche), - una prima zona di invaso delle acque costituita da un canale allo scopo realizzato lungo il perimetro della zona parcheggio capace di contenere un volume di circa 780 m 3 (all 2.2.- Planimetria rete acque bianche), - La zona a verde compresa tra il confine ovest dell insediamento, la zona a negozi ad est, lo scolo Mainarda a sud e la viabilità di ingresso a nord. Tale zona dell estensione di circa 7000 mq e quota di circa 5,50 m s.m.m consente di contenere fino alla quota stradale di 6,00 m s.m.m. il restante volume necessario

(TR 50 anni) di circa mc 3500 m 3 (all 9.- Planimetria con indicazione del volume di invaso delle acque di pioggia), - Un ulteriore zona di invaso di circa 3.500 m 3, eccedente le valutazioni dell invaso necessario, è costituita dalla zona da adibire a parcheggio, di estensione rilevante, che viene realizzato ad una quota (minore di +5,85 +6,00 m) inferiore alla restante area stradale (+6,00 m) ed al piano di imposta degli edifici (+6,30 +6,40 m). Una particolare considerazione è da farsi su tale ultima volumetria disponibile. L estensione complessiva della zona a parcheggio risulta di 47.900 m 2 suddivisibile a sua volta in superficie a verde, a strade di collegamento e a parcheggia auto e bus. Visto il profilo adottato per la zona a parcheggio dove la strada di collegamento asfaltata viene posta alla quota di 6.00 metri mentre il parcheggio vero e proprio costituito da bettonelle drenanti è degradante da quota 6.00 a quota 5,85 m, il volume di 3500 mc si ottiene con una lama d acqua di circa 3 cm sulle strade di collegamento e di circa 18 cm sui parcheggi. Tali considerazioni si riducono se vengono considerati eventi con tempo di ritorno inferiore: TR 20 anni: - il volume di invaso necessario si riduce di circa 1000 mc TR 10 anni: - il volume di invaso necessario si riduce di circa 1600 mc Considerando l importanza e la criticità della vasca di laminazione ai fini della sicurezza idraulica del bacino servito la soluzione è stata sottoposta e attentamente valutata dalla Committenza. L ipotesi progettuale è stata considera accettabile da parte della proprietà Committente in quanto ritenuta compatibile con l utilizzo dell area stessa. Ulteriori zona invasabili potrebbero essere costituite dalle altre zone a verde presenti nell insediamento. L alternativa alle soluzione proposte sarebbe stata la creazione di un bacino di invaso che comporterebbe una riduzione delle aree destinate a parcheggio.

L assenza di impianti di pompaggio per il sollevamento delle acque rende particolarmente semplice il sistema e riduce i costi non solo d impianto ma anche di gestione futura. In conclusione si ritiene che siano raggiunti gli obbiettivi: Limitare la portata originata dagli eventi piovosi mediante la realizzazione di pavimentazioni drenanti dell area rilevante destinata a parcheggio. Limitare la portata immessa nel ricettore finale (Canale Mainarda) al valore di circa 0,080 mc/s come richiesto dal Consorzio di Bonifica Padana Polesana ora Consorzio di Bonifica Adige - Po. Conseguire la sicurezza idraulica delle infrastrutture dell intervento urbanistico denominato Occhiobello OUTLET anche in condizioni pluviometriche estreme caratterizzate da un tempo di ritorno elevato (TR=50 anni). Per contro si verificano le seguenti i seguenti disagi : Presenza di una lama d acqua nella zone depresse a verde e parco giochi ed in casi estremi anche nella zona a parcheggio, che costituisce un disagio per l Utenza della zona commerciale Permanenza dell acqua per un tempo notevole dopo l evento piovoso a causa del limitato valore della portata di scarico

4.- CONSIDERAZIONI FINALI Le ipotesi alla base del dimensionamento ed in particolare i livelli idrici del corpo ricettore nei vari periodi dell anno rendono estremamente labile la definizione precisa del volume invasabile. I livelli idrici del ricettore risultano infatti variabili durante le stagioni ed anche in seguito ad eventi piovosi precedenti. Inoltre l imposizione della portata di scarico ai valori esigui imposti dal rispetto della invarianza idraulica pone nella pratica i seguenti problemi ed il ricorso a metodologie costruttive: - l utilizzo di pavimentazioni drenanti; - creare dei bacini di laminazione molto capienti; - elevati tempo per lo smaltimento delle portate accumulate. Tale ultima osservazione è la più rilevante e comporta nella soluzione proposta un attenta valutazione per il rispetto delle attività che si insedieranno nella zona in quanto la sommersione per tempi di rilievo della zona pur non creando effettivi danni limita la fruibilità delle attività.