L innovazione responsabile 9-10 settembre 2011 Forlì La tutela della produttività e della sostenibilità dell agricoltura in Emilia-Romagna Valtiero Mazzotti Direttore generale agricoltura, economia ittica, attività faunistico venatorie
L agricoltura in Emilia-Romagna tra i due censimenti del 2000 e del 2010 le tendenze più importanti: cala il numero delle aziende agricole (- 31%), ma in particolare calano di più quelle di piccole dimensioni mentre quelle da 50 ettari ed oltre aumentano calano i giovani conduttori di aziende agricole (- 47,7%) cala la SAU regionale (- 5,5% solo -0,8% in pianura) ora di 1.066.773 ettari calano le superfici a seminativi in collina e montagna, le legnose agrarie e la vite e calano anche il numero dei bovini e dei suini aumentano le superfici medie aziendali (ora 14,63 ettari contro i 10,65 ettari del 2000) aumentano le aziende più grandi delle classi di SAU dai 50 ai 100 ettari (+13,2%) e da oltre 100 ettari (+27,3%) aumenta il ricorso all affitto (+ 24% sul 2000). In generale circa il 40% della SAU regionale è in affitto (4 ettari ogni 10) le aziende di oltre 50 ettari hanno in conduzione il 47% della SAU regionale. Se si considerano le aziende di oltre 20 ettari la SAU in conduzione passa al 72% del totale tra le forme giuridiche le sole che aumentano sono le società semplici e le società di capitali, anche se a livello regionale prevale ancora nettamente l azienda individuale che ha in gestione oltre il 62% della SAU totale.
Sostenibilità globale e locale Agenda 21, in cui si riconosce che operare verso lo sviluppo sostenibile è principale responsabilità dei Governi e richiede strategie, politiche, piani a livello nazionale, è il programma di azioni indicato dalle nazioni Unite alla Conferenza di Rio nel 1992 per invertire l impatto negativo delle attività antropiche sull ambiente. Nella strategia Europea 2020 Le parole d ordine sono crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. crescita sostenibile promuovere un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde, più competitiva e riproducibile nel futuro. Il concetto di sostenibilità va quindi declinato a diversi livelli non solo ambientale ma anche sociale e verticalmente tra tutti gli attori e le azioni di ciascun processo produttivo. In questo modo si risponde alle sfide creando nuovi fattori di competitività per le imprese a vantaggio dei cittadini e dei consumatori europei. Ambiente, Economia e Società sono le tre direttrici dello sviluppo sostenibile e appaiono strettamente interdipendenti Cosa si sta facendo nel settore agricolo in Emilia-Romagna?
L agricoltura in Emilia-Romagna si occupa e interagisce in modo diretto col 47% del territorio regionale. In questo contesto la promozione di pratiche ed interventi per migliorare gli indicatori ambientali passa soprattutto attraverso gli incentivi del Piano di Sviluppo Rurale attraverso le misure del asse 2 agro ambiente che si innestano su una base comune di standard definiti dalla condizionalità. L adozione di tecniche a basso impatto ambientale (integrato, biologico), unitamente ad azioni di conservazione degli spazi naturali, del paesaggio, della biodiversità, rappresentano un approccio alla sostenibilità molto significativo da un punto di vista ambientale. Su questo versante l impegno della Regione è stato forte negli anni, e le risorse impegnate allo scopo sono state consistenti. Nella programmazione in corso (2007-2013), ad esempio, molto rilevante il peso della 214 Pagamenti agroambientali.
Asse 2 Complessivamente (al 31-12-2010) 18.474 domande ammesse 226,6 Meuro di contributi concessi 52% della disponibilità del PSR Asse 2 Mis.216 0,2% Mis.221 6,3% Mis.215 0,0% Mis.226 0,9% Mis.227 2,6% Percentuale contributi concessi per misura Mis.211 12,3% Mis.212 2,0% Mis.214 75,7%
Distribuzione per azione delle superfici Misura 214 complessivo Asse 2 6 Agrobiodiversità vegetale 0% 8 Regime sodivo 16% 9 Conservazione paesaggio 2% 10 Ritiro dei seminativi 3% 1 Produzione integrata 27% 5 Agrobiodiversità animale 0% 4 Sostanza organica 2% 3 Copertura vegetale 1% 2 Produzione biologica 49%
Effetti ambientali Gli interventi attivati dall Asse 2 consentono di gestire con tecniche rispettose dell ambiente e della biodiversità interventi che interessano 130.000 ha di superfici, pari al 14% della SAU regionale. Le ricadute più significative si hanno su: Incremento della sostanza organica dei suoli Tutela e difesa della biodiversità Lotta alla erosione Miglioramento della qualità delle acque Riduzione delle emissioni (in sinergia con gli interventi degli altri assi)
Sostanza organica e biodiversità Le azioni agroambientali che prevedono impegni favorevoli al mantenimento del contenuto di sostanza organica (SO) stabile nel suolo (in particolare le Azioni 1, 2, 3, 4 e 8) interessano favorevolmente le aree regionali con carente contenuto di SO. Tuttavia il loro effetto in termini di aumento del tenore in sostanza organica stabile del suolo è supportato soprattutto dall Azione 2 (produzione biologica) e 4 (incremento della sostanza organica) La superficie agricola e forestale interessata da interventi che concorrono, in diversa forma ed intensità, all obiettivo specifico di salvaguardare e valorizzare la biodiversità di specie ed habitat dei territori agricoli, favorire una corretta gestione delle aree Natura 2000, tutelare e sviluppare i sistemi agricoli e forestali ad alto valore naturalistico è stimata in 171.000 ettari, quindi circa il 18% della SAU regionale e il 71% del valore obiettivo.
Erosione Riduzione del fenomeno della erosione per effetto della condizionalità e della misura agro-ambientale Superficie agricola regionale considerata a rischio erosione Erosione annua, in assenza della applicazione della Norma 1.1 della condizionalità e della misura agro-ambientale 440.750 ha 21.604.042 tonnellate per anno Minore erosione per effetto della Norma 1.1 della condizionalità 1.271.415 tonnellate per anno, con una riduzione del 5,89% Minore erosione per effetto della misura agro-ambientale 897.066 tonnellate per anno, con una riduzione del 4,4% Minore erosione complessiva per effetto della Norma 1.1 della condizionalità e della misura agro-ambientale 2.168.482 tonnellate per anno, con una riduzione del 10,3% Le azioni più efficaci nella riduzione dell erosione idrica superficiale sono l inerbimento dei frutteti (azione 3) e le azioni 1 e 2 (- 66%). La superficie agricola a rischio, a livello regionale, ammonta a 440.700 ettari. dall applicazione della misura 214 riduce la percentuale di suolo eroso del 4,4% a livello regionale.
Qualità delle acque Impatto della misura agro-ambientale sul mantenimento ed il miglioramento della qualità delle acque Azione 1: produzione integrata Azione 2: produzione biologica Azioni con effetti favorevoli sulla gestione delle acque Azione 3: Copertura vegetale per contenere il trasferimento di inquinanti del suolo alle acque Azione 8: Regime sodivo e praticoltura estensiva Azione 9: Conservazione di spazi naturali e semi-naturali del paesaggio agrario Azione 10: Ritiro dei seminativi per scopi ambientali Superficie sottoposta ad impegno 132.800 Valore obiettivo della superficie sottoposta ad impegno Grado di raggiungimento dell obiettivo 208.587 64% Superficie oggetto di impegno in zona vulnerabile ai nitrati (ZVN) Superficie oggetto di impegno in aree a tutela idrogeologica (ZVN, Natura 2000) 37.000 ettari, pari al 10,9% della relativa SAU (rapporto SOI/SAU ) 51.000 ettari, pari all 11,4% della relativa SAU (rapporto SOI/SA
Cambiamento climatico Impatto derivante dall attuazione del PSR 2007-2013 in termini di riduzione delle emissioni atmosferiche Misura Tipologia di interventi realizzati Tipologia di effetto Misura 121 Misura 214 La misura promuove, in particolare: le energie alternative (energie rinnovabili in generale e bioenergie in particolare); il risparmio energetico; le filiere corte; la short rotation forestry La misura promuove, in particolare: la conservazione e/o l incremento e/o il ripristino della sostanza organica nel terreno; l agricoltura biologica; l agricoltura integrata; la conversione dei seminativi in prati e pascoli e/o il mantenimento di prati e pascoli; la conservazione di siepi naturali arbustive e/o alberature e/o piantate e/o boschetti, il mantenimento della copertura vegetale (fasce inerbite anche a funzione tampone) Effetti in termini di emissioni di gas ad effetto serra evitate grazie alla produzione di energia da fonti rinnovabili e al minor consumo di energia fossile Effetti in termini di assorbimento di CO2 dall atmosfera grazie allo stoccaggio del carbonio organico nei suoli agricoli. Effetti legati alla riduzione dei fertilizzanti azotati (e quindi alle minori emissioni in termini di protossido di azoto dai suoli agricoli) non ancora determinato in sede di valutazione 36,1 tonnellate di CO2 equivalente per anno 100.650 tonnellate dico2 equivalente per anno Misura 221 Contributi al primo imboschimento dei terreni agricoli Effetti in termini di assorbimento di CO2 dall atmosfera e stoccaggio di carbonio organico nella biomassa legnosa Misura 311 Misura 321 Tramite l azione 3 finanzia interventi per la realizzazione di impianti per la produzione, utilizzazione e vendita di energia e/o calore di potenza massima di 1 megawatt Tramite l azione 3 finanzia interventi per la realizzazione di impianti per la produzione e l utilizzazione di energia termica ed elettrica Effetti in termini di emissioni di gas ad effetto serra evitate grazie alla produzione di energia da fonti rinnovabili e al minor consumo di energia fossile Effetti in termini di emissioni di gas ad effetto serra evitate grazie alla produzione di energia da fonti rinnovabili e al minor consumo di energia fossile 725 tonnellate di CO2 equivalente per anno 1.971 tonnellate di CO2 equivalente per anno L impatto totale delle misure del programma (141.404 tonnellate di CO2 equivalente prodotta in meno), concorre per il 2,87% alla riduzione delle emissioni del settore agricolo in E-R L obiettivo nazionale per tutti le fonti di emissione è di una riduzione del 6,5% nel periodo 2008-2012, rispetto ai livelli del 1990
L adozione di tecniche ambientali sostenibili in agricoltura è stata attivata in questi anni dalla Regione mediante investimenti in ricerca, innovazione e divulgazione. Attraverso la Legge Regionale n. 28/1998 negli ultimi 10 anni sono stati finanziati numerosi progetti molti dei quali utili a dare supporto a strategie produttive sostenibili. Di particolare rilievo sono stati gli investimenti che hanno riguardato: 1. i suoli, 2. La costruzione di un sistema organizzato per la difesa dalle malattie delle piante con sistemi integrati e rispettosi dell ambiente, 3. il razionale uso dell acqua, 4. Riduzione delle emissioni degli allevamenti e valorizzazione dei reflui zootecnici 5. Il benessere animale
1. Suoli Innanzitutto la creazione di una cartografia e di un catalogo dei suoli condizione base per ottenere numerose informazioni circa le caratteristiche chimico fisiche e le qualità agronomiche dei vari tipi di suolo presenti in regione e risultano quindi strumenti indispensabili per poter praticare una moderna agricoltura a basso impatto ambientale. I progetti di ricerca e sperimentazione hanno preso in esame principalmente le problematiche relative a: a) tenore e dinamica del contenuto di sostanza organica per gli effetti che essa ha sulla fertilità del terreno ma anche sulla capacità di essere un magazzino di stoccaggio della CO2 atmosferica: b) Verifica del rischio di accumulo di inquinanti di varia origine (es. metalli pesanti) per l impiego sul suolo agricolo di diverse matrici, ad es. fanghi di depurazione; c) Dinamica dei nutrienti nel sistema suolo/pianta per razionalizzare le pratiche di fertilizzazione e ridurre i rischi di inquinamento delle falde; d) interazioni del tipo di suolo con la ricarica della falda e possibile spazializzazione dei dati delle stazioni di rilevamento per migliorare la stima dei bilanci irrigui.
2. Difesa Nel decennio 2001-2010 la Regione ha finanziato progetti di ricerca e sperimentazione in questo settore per oltre 10 ME. Le attività sono state finalizzata, principalmente, alla definizione e all aggiornamento dei disciplinari di produzione integrata. I DPI raccolgono le norme tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale e rappresentano il punto di riferimento per tutte le attività di assistenza tecnica. In particolare l attività svolta e stata finalizzata a: a) valutare i prodotti fitosanitari e i criteri del loro d impiego nell ottica di minimizzare i rischi a carico della salute umana e dell ambiente; b) sviluppare modelli previsionali delle principali malattie fungine allo scopo di prevedere il rischio di contaminazione e di conseguenza la necessità di trattare o meno ed in quali condizioni; c) mettere a punto strategie di controllo tese a valorizzare tutti i fattori naturali per ridurre al minimo possibile l impiego dei mezzi chimici; d) realizzare monitoraggi dei residui di fitofarmaci sia sui prodotti messi in commercio che nell ambiente (falda, terreno); e) fornire un servizio di previsione ed avvertimento tramite i bollettini provinciali di produzione integrata e biologica.
Sistema produzione integrata Ricerca e sperimentazione Norme per la produzione integrata Relazioni con il mercato IPM system Relazioni con l industria Assistenza tecnica con tecnici qualificati Supporti per L assistenza tecnica Coordinamento dei tecnici e dei supporti
3. Il razionale uso dell acqua Le attività di ricerca e sperimentazione sul razionale uso dell acqua a scopi irrigui sono state realizzate nella maggioranza dei casi col la collaborazione del CER. I progetti finanziati sono orientativamente raggruppabili in: strategie di gestione delle irrigazioni per individuare il corretto momento e volume irriguo maggiormente efficiente (strumenti e sistemi esperti di bilancio idrico); scelta ed uso ottimale di metodi e sistemi irrigui, capaci d incrementare l efficienza d uso dell acqua; scelta di sistemi colturali meno idroesigenti; tecniche di aridocoltura; impiego oculato di acque reflue in sostituzione di acque pregiate. Dalle ricerche nel settore agronomico è nato il sistema esperto IRRINET a disposizione gratuita per tutti gli agricoltori della Regione. IRRINET consente di risparmiare anche il 20% dell acqua sulle colture senza deprimere le rese, ed essendo impiegato su circa il 23% della superficie irrigua regionale determina un risparmio di circa 50 milioni di metri cubi d acqua l anno (pari al consumo annuale d acqua potabile di una città di 850.000 abitanti). I progetti di ricerca tecnologica hanno consentito di individuare le caratteristiche degli irrigatori, gocciolatori e microirrigatori. L applicazione di tali ricerche ha dato origine al sistema TECNIRRI che fornisce consigli agli agricoltori sui sistemi irrigui di maggiore efficienza..
4. Smaltimento e uso dei reflui zootecnici Attività di ricerca e sperimentazione sono state finanziate al fine di acquisire conoscenze e sviluppare dei supporti all applicazione della direttiva nitrati e dell Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.). - i fattori di emissione degli effluenti e di azoto in relazione alle principali tipologie zootecniche; - le tecniche di trattamento più adeguate al loro contenimento; -i criteri agronomici: fabbisogni delle colture, epoche e modalità di distribuzione; -messa a punto delle tecniche per la produzione di biogas ed energia verde mediante la valorizzazione degli effluenti. In parallelo agli studi sugli effluenti zootecnici, si sono sviluppati approfondimenti sugli effetti nel terreno e sulle colture di diverse modalità di utilizzazione agronomica di ammendanti misti, di origine animale e vegetale, compostati e non. I risultati di queste attività hanno consentito di aggiornare i Disciplinari di Produzione Integrata.
5. Benessere animale Primi studi nel corso degli anni ottanta, con la LR 28/98 finanziati diversiprogetti di ricerca e sperimentazione che hanno interessato le principali filiere zootecniche regionali, bovino (da latte e da carne), suinicolo e avicolo. Sono stati studiati gli aspetti di maggiore rilievo sul benessere degli animali, quelli legati all ambiente di allevamento (edilizia zootecnica ed impiantistica) e alla gestione degli animali nelle diverse fasi: sistemi di allevamento e tecniche di stabulazione, zone di riposo e pavimentazioni zootecniche; controllo ambientale degli allevamenti; costi di costruzione dei ricoveri e sistemi di valutazione del benessere. Questi studi hanno fornito conoscenze utili a supportare tecnici ed allevatori nell adeguamento alle normative emanate nel corso degli ultimi anni ed hanno consentito la messa a punto di un indice di valutazione del benessere IBA per i bovini e per i suini, di rilievo per l applicazione della misura 215 del PSR. Recenti studi sulle implicazioni economiche del benessere, svolti nell ambito di un progetto europeo anche con il contributo regionale, hanno messo in evidenza che, oltre al generale miglioramento delle performances produttive degli animali, esistono fondate opportunità di valorizzazione economicocommerciale di questa dimensione produttiva legata al benessere animale.
Un più razionale uso delle risorse energetiche e dei mezzi tecnici durante i processi produttivi va valorizzato nella società. La sostenibilità va comunicata La Dichiarazione Ambientale di Prodotto, meglio nota come EPD (Environmental Product Declaration) è, uno strumento pensato per migliorare la comunicazione ambientale fra produttori, da un lato (business to business), e distributori e consumatori, dall'altro (business to consumers). Oggi la metodologia disponibile prevede la valutazione delle prestazioni ambientali di un processo, attraverso l analisi del ciclo di vita del prodotto (LCA - Life cycle assessment). Le dichiarazioni EPD potranno essere utilizzate quale strumento di comunicazione ai consumatori dell impegno ambientale dell impresa. Ad oggi questo sistema conta un totale di 129 certificazioni di cui il maggior numero proprio in Italia (ben 58, contro le 49 della Svezia). Le aziende del settore agroalimentare che hanno certificato i loro prodotti EDP in Italia sono cinque: Cerelia e San Benedetto per l acqua minerale, Granarolo per il latte, Barilla per la pasta e CIV&CIV per il vino. La direzione sta organizzando per il 15 novembre un incontro per valutare l applicazione dell LCA nelle filiere agroalimentari dell Emilia-Romagna
Finora l aspetto di gran lunga prevalentemente trattato dagli operatori e percepito dai consumatori è quello che si riferisce agli aspetti ambientali. Comincia ad affermarsi la consapevolezza che la sostenibilità vada declinata anche per i suoi aspetti di tipo economico e sociale/etico. Un esempio in tal senso è rappresentato dalle BUONE PRASSI DI FILIERA PER IL SETTORE AGROALIMENTARE, approvate recentemente dalla Giunta regionale della Emilia-Romagna (deliberazione 443/2011) e che viene proposto alle imprese di distribuzione per l adesione ed una prima sperimentazione di un anno. Nelle buone prassi si parla di qualità dei prodotti e valorizzazione delle produzioni locali; rispetto dell ambiente e delle risorse naturali; tutela della salute e dei diritti dei lavoratori; legalità e responsabilità sociale dell impresa. Ma anche di contratti scritti tra l impresa distributrice e i propri fornitori, rispetto dei termini di pagamento. La delibera propone alle imprese distributrici la possibilità di utilizzare il Logo regionale sul materiale informativo per i consumatori se le aziende stesse sottoscrivono accordi condivisi coi propri fornitori che rispettino i principi contenuti nelle Buone Prassi.
Concludendo
Concludendo Censimenti agricoltura - Ha di SAU per zona altimetrica ed anno 800.000,00 700.000,00 600.000,00 500.000,00 400.000,00 300.000,00 200.000,00 100.000,00 - Montagna Collina Pianura 1982 1990 2000 2010 Dal 1982 al 2010 la SAU dell Emilia-Romagna è calata di 200.000 ha