Ungheria. Commercio, Industria e Banche COMMERCIO ESTERO, FDI E INFRASTRUTTURE



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Ungheria COMMERCIO ESTERO, FDI E INFRASTRUTTURE 4 maggio 2007 ESPORTAZIONI ED IMPORTAZIONI Le esportazioni rappresentano il motore principale della crescita dell economa ungherese. Nel 2006 sono aumentate del 18% ed hanno contribuito alla riduzione del deficit commerciale, in netto miglioramento fin dall accesso alla UE. Il deficit si forma quasi interamente nell interscambio con Russia (petrolio e gas) e Cina (comp. elettroniche). Il commercio dell Ungheria tuttavia avviene per il 75% nella UE ed è attivato principalmente dalle imprese a controllo tedesco, olandese e austriaco che negli anni hanno effettuato gli investimenti più ingenti ed ora controllano gran parte del manifatturiero ungherese. La specializzazione dell offerta ungherese ha beneficiato degli FDI che nel tempo hanno creato vantaggi comparati nei settori a più elevato contenuto tecnologico. SERVIZIO STUDI Responsabile Gregorio De Felice International Economic Research Gianluca Salsecci gianluca.salsecci@intesasanpaolo.com Coordinamento Foreign Markets a.i. Gianluca Salsecci A cura di: Federico Buffone federico.buffone@intesasanpaolo.com Bianca Dardi bianca.dardi@intesasanpaolo.com Maurizio Vitale maurizio.vitale1@intesasanpaolo.com Composizione settoriale e geografica interscambio Ungheria (2006) EXPORT (mld usd) 73.3 IMPORT (mld usd) 75.7 composizione settoriale (%) Elettrotecnica 28.5 Elettrotecnica 24.6 Macchinari e attrezzature 23.7 Macchinari e attrezzature 18.2 Trasporti 9.0 Minerali energetici 10.0 Gomma e plastica 4.9 Trasporti 8.1 composizione geografica (%) Germania 28.3 Germania 27.4 Italia 5.5 Russia 8.2 Austria 4.8 Aus tria 6.2 Francia 4.6 Cina 5.1 UK 4.5 Italia (6 posto) 4.6 Nel 1995 la l Ungheria è entrata nel WTO e dal 2004 è membro della UE. L Italia è partner commerciale primario per l Ungheria e nel 2006 è diventato il 2 mercato di destinazione dei prodotti ungheresi. Le maggiori opportunità per le esportazioni italiane si trovano nei settori produttori di beni intermedi e di investimento (macchinari per l industria, componentistica per il settore auto, prodotti in gomma e plastica), meno nei beni di consumo ad eccezione dei farmaceutici la cui domanda è in forte espansione. Composizione settoriale interscambio Ungheria- Italia (2006) Export Ungheria vs Italia (3.4 mld. euro) altri 28.1% Prodotti in metallo 8.2% Mezzi di trasporto 9.3% Tessile e Abbigl. 10.5% Elettrotecnica 32.3% Chimica farmaceutica 11.5% Import Ungheria da Italia (3.2 mld. euro) Mezzi di trasporto 11.1% Altri 30.4% Chimica farmaceutica 11.1% Macchinari e attrezzature 18.2% Prodotti metall Mezzi di 14.3% trasporto 11.1% Vedere ultima pagina per importanti comunicazioni

INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI L attività di investimento dall estero è stata intensa in Ungheria a partire dagli anni 90 grazie alle privatizzazioni e al basso costo del lavoro. Il Paese oggi vanta il maggior stock di FDI pro capite del Sudest Europa. Tuttavia, ora che la vendita degli assets statali è quasi conclusa e i salari stanno crescendo a ritmi più sostenuti, gli afflussi di FDI potrebbero rallentare. L Ungheria però può ancora contare sull elevata specializzazione nelle produzioni ad alto VA, su crescenti flussi di utili reinvestiti (10% è il rendimento medio degli FDI), su policy di incentivazione che favoriscono i grandi investimenti e su un basso livello di tassazione corporate. La presenza italiana è limitata e riferita per la maggior parte a investimenti non recenti (Eni, Iveco, Pirelli, Merloni e Ferrero). In Ungheria sono presenti anche i gruppi Mapei e Benetton che di recente hanno annunciato consistenti piani di investimento nel Paese. FDI in entrata: dinamica e composizione (2005) 2003 2004 2005 2006 (s) FDI (Flussi in mld. di usd) 2.1 4.7 6.7 6.0 Policy verso investitori esteri* 8.2 8.2 8.3 8.4 Composizione geografica FDI % su tot Composizione settoriale FDI % su tot Germania 27.8 Manifatturiero 44.2 Olanda 14.9 - Autoveicoli 10.9 Austria 11.1 Interm. Finanziaria 10.5 m.i. Italia (14 posto) 1.6 Commercio 10.1 * EIU, Indicatore di Business Enviroment (Max = 10). Livello medio Ec. in Trans. = 6.4 (2003-07) INFRASTRUTTURE Le principali lacune del sistema infrastrutturale magiaro riguardano principalmente il settore dei trasporti, con una forte disparità interna tra la zona di Budapest e il resto del Paese, e quello energetico. Il comparto dei trasporti appare ancora interessato da privatizzazioni con le vendite lo scorso anno nel settore aereo (Malev e Aeroporto di Budapest) e quella attesa nel 2007 nel settore delle ferrovie (MAV Cargo). Gli investimenti più importanti tuttavia sono in programma nel settore della viabilità, in accordo con la UE, per l ampliamento della rete stradale. Strategiche sono ritenute anche le infrastrutture per il Turismo. Sono previsti importanti investimenti nel settore energetico (nelle fonti alternative) che nel 2006 ha registrato la privatizzazione della compagnia nazionale del gas (MOL). Indici di dotazione infrastrutturale Indice sintetico 2003 2004 2005 2006 Infrastrutture (max=10) 6.6 6.6 6.8 7.1 m.i. Italia 6.9 7.1 7.3 7.5 Indici settoriali Ungheria m.i. Italia Produzione Kwh procapite 3197 4775 Linee telefoniche ogni 100 persone 34 43 Km strade asfaltate/ Superfice Paese 1.7 1.6 Fonte grafici e tabelle: Comtrade, IMF DOTS, ICE, EIU, Istat, World Bank, Fonti locali Ufficio International Economic Research 2

INDUSTRIA E CLIMA IMPRENDITORIALE STRUTTURA DELLA PRODUZIONE La struttura del GDP (in aumento del 3,9% nel 2006, risultato più contenuto del previsto) non si differenzia molto da quello di molte economie avanzate. In crescita risulta il comparto dei servizi mentre l agricoltura tende a perdere rilievo nell economia sia in termini di prodotto che di occupazione. L industria contribuisce per il 27% circa e si è dimostrata fattore decisivo per lo sviluppo dell Ungheria del post comunismo. Prodotto interno (2006) Occupazione (2005) 27.0% 27.3% 5.3% 6.2% 67.6% Agricoltura Industria Servizi 66.5% La produzione industriale (tassi medi di crescita: +6% dal 2000, +10,1% nel 2006) è fortemente concentrata in alcuni settori di punta: elettronica, autoveicoli e alimentari da soli rappresentano oltre la metà del prodotto industriale. A parte il settore alimentare, i settori di punta risultano anche tra i più dinamici. Segnano un complessivo regresso, rispetto al 2000, i settori legati a beni tradizionali (alimentari, tessili, cuoio) mentre sono in espansione quelli a più elevato contenuto tecnologico. 150 140 130 120 110 100 90 80 Indice produzione industriale (2000=100) 2000 2002 2004 2006 Settori industriali: i più rilevanti % su totale produzione (2005) Elettronica 27.4% Autoveicoli 16.6% Alimentari 10.1% Metallurgia 7.9% Chimica 6.9% Altri 37.9%...e i più dinamici (2000=100) Elettronica 215.0 Meccanica 197.4 Autoveicoli 185.1 Gomma plastica 160.4 Metallurgia 132.0 Totale manifattura 143.4 Ufficio International Economic Research 3

PRINCIPALI GRUPPI NON FINANZIARI Tra le principali imprese ungheresi figurano numerose succursali di multinazionali europee che hanno qui trasferito importanti produzioni. E il caso di Audi Hungaria, maggior fornitrice di motori per l intero gruppo Audi VolksWagen o di Nokia che ha in Ungheria il più alto numero di dipendenti, in Europa, dopo la Finlandia. La principale Impresa del Paese, la MOL, nella quale il Governo mantiene una posizione, si candida ad essere il leader nel settore petrolifero dell Europa Orientale con presenze in numerosi altri Paresi. Società non finanziarie Settori (Proprietà) MOL MAGYAR OLAJ-ES GAZIPARI RT. Petrolio (10% OMV 10% Governo) AUDI HUNGARIA Autoveicoli (Gr. Audi Volkswagen) NOKIA KOMÁROM Telefonia (Gr. Nokia) TESCO-GLOBAL Grande distribuzione (Gr. Tesco) MAGYAR TELEKOM Telecom. (59% Deutsche Telekom) Gedeon Richter (GE) HUNGARY Farmaceutici (Governo) PHILIPS INDUSTRIES Elettronica (Gr. Philips) OMV HUNGÁRIA Petrolio (OMV - Aut) METRO HOLDING HUNGARY Grande distribuzione (Gr. Metro) HUNGAROPHARMA Farmaceutici ((GE, Egis - Servier)) n.q. = non quotate Capit. ($/mil.) CLIMA IMPRENDITORIALE Non ai primi posti della classifica World Bank, l Ungheria ha nelle scorse settimane varato una serie di misure per velocizzare l iter burocratico a cui sono sottoposti gli investitori stranieri. L ottenimento di licenze e permessi, infatti, è stato il fattore più penalizzante per la graduatoria 2006. P/E Fatt. ($/mil) EBITDA % Fatt. 12,154 6.6 16,412 17.7% Utile % Fatt 11.0% n.q. - 5,043 13.0% 8.6% n.q. - 4,830 5.5% 0.0% n.q. - 3,592 2.7% 0.8% 5,918 14.0 3,495 38.5% 11.4% 3,879 13.7 1,090 32.9% 24.9% n.q. - 2,423-2.8% -3.5% n.q. - 2,140 1.1% 0.1% n.q. - 2,060 3.3% 2.8% n.q. - 1,708 1.1% 0.3% Facilità di (*) 2006 2005 Var. Facilità di (*) 2006 2005 Var. Svolgere attività di affari 66 60 6 Iniziare un'attività 87 80 7 Tutela investitori 118 114 4 Ottenere licenze e permessi 143 141 2 Pagamento tasse 118 115 3 Effettuare assunzioni 90 89 1 Esportazione merci 76 67 9 Registrare la proprietà 103 100 3 Tutela contrattuale 12 11 1 Ottenere credito 21 19 2 Chiusura un'attività 48 57-9 (*) Graduatoria su 175 Paesi Fonte grafici e tabelle: BVD/Orbis, IIF, World Bank, Reuters Ufficio International Economic Research 4

MERCATI DEI CAPITALI E BANCHE INVESTIMENTI ESTERI DI PORTAFOGLIO Negli ultimi anni, l Ungheria ha beneficiato di consistenti afflussi netti di capitali dall estero. Gli investimenti di portafoglio sono giunti in prevalenza sottoforma di credito, confluito in particolare verso le banche, che presentano attualmente un incidenza del debito estero sulle passività del 26% (era 14% nel 2002). La dinamica dei flussi di credito internazionale è attesa (IIF) mantenersi sostenuta, grazie al rafforzamento del cambio e ai positivi effetti dei programmi di convergenza sul deficit statale. Tali fattori dovrebbero rafforzare la fiducia degli investitori esteri verso i titoli di debito governativi. Nel 2005 la componente azionaria degli investimenti di portafoglio ha risentito di minori afflussi netti di capitali verso il Paese. Le ragioni sono da ricercare in parte nelle prese di beneficio verificatesi dopo il sensibile apprezzamento della borsa nel 2004, in parte nelle ormai limitate opportunità di privatizzazioni. Dopo un 2006 stimato (IIF) ancora debole, l attrattiva del mercato azionario ungherese è prevista nuovamente in crescita. Investimenti esteri di portafoglio verso il paese (mln. USD) Flussi netti* 2003 2004 2005 Set 2006 Investimenti esteri in azioni 311 1928 570 1674 Credito estero (obbligazioni e prestiti) 2576 5864 6344 5219 * Un valore positivo indica un afflusso netto dall'estero. SISTEMA BANCARIO E MERCATO AZIONARIO Il settore bancario ungherese vanta una partecipazione significativa degli operatori esteri, frutto dell intensa attività di privatizzazioni e ricapitalizzazioni delle istituzioni creditizie negli anni 90, che ha sancito il rapido declino della presenza statale. L Italia occupa una posizione rilevante: Intesa Sanpaolo controlla Inter Europa bank e CIB bank, quarto gruppo bancario in termini di asset (8.5% nel 2005), e UniCredit opera tramite HVB bank Hungary e HVB Jelzalogbank, con una quota di mercato del 5.1%. Malgrado lo sviluppo raggiunto, il sistema creditizio soffre ancora di una competizione limitata. La persistenza di ampi margini d interesse e di intermediazione nel segmento retail è all origine dell elevata profittabilità delle banche (la più alta nel confronto con l area euro e i paesi dell est Europa). Nel 2005 è stata introdotta, a carico delle banche, una tassa addizionale sui profitti, che dal 2007 andrà a colpire i profitti connessi all erogazione dei mutui ipotecari. 75% Aggregati bancari Prestiti bancari a residenti/pil Depositi bancari a residenti/pil Tassi d interesse bancari 20 Tasso % sui prestiti Tasso % sui depositi 60% 15 45% 10 30% 1998 2000 2002 2004 2006 5 1998 2000 2002 2004 2006 Ufficio International Economic Research 5

Alla stregua delle altre economie in transizione, il Paese ha sperimentato una notevole espansione del credito negli ultimi anni, grazie all intensificarsi dell attività di intermediazione con le famiglie e le piccole e medie imprese, che rappresentano il 54% dei prestiti. In parallelo, è aumentata l incidenza dei prestiti in valuta, più vantaggiosi per la clientela ma gravati da rischio di cambio non coperto. L importanza del segmento retail è cresciuta considerevolmente, sia nel comparto dei mutui residenziali, la cui domanda è stata sostenuta dai sussidi governativi, sia nel credito al consumo, particolarmente diffuso per l acquisto di auto e in forma di carte di credito, raddoppiate nel 2005 (fino a oltre 1mln). Il rapporto debiti finanziari/reddito disponibile delle famiglie ha raggiunto il 43% nel 2006, dal 19% del 2002. Le Autorità locali si attendono un peggioramento della qualità dei crediti bancari. Indicatori del sistema bancario 2003 2004 2005 2006 Numero di banche 36 38 38 34 a controllo estero 29 27 27 - Market share (su asset) banche a controllo statale 7.4% 6.6% 7.0% - banche a controllo estero 83.5% 63.0% 82.6% - prime 3 banche* 42.7% 43.9% 44.5% 47.6% Numero di filiali ogni 100000 abitanti 11.5 11.3 12.2 13.6 Asset totali/pil 76.4% 80.9% 89.9% 100.3% Prestiti a imprese non finanz./prestiti a residenti 44.4% 41.1% 38.1% 37.5% Prestiti a famiglie/prestiti a residenti 23.6% 24.6% 25.3% 27.3% mutui per acquisto abitazioni/prestiti a residenti 15.3% 15.9% 15.6% 16.1% NPL**/prestiti totali 2.9% 2.8% 2.4% 2.3% RoE 14.0% 18.8% 18.9% 17.3% RoA 1.2% 1.6% 1.6% 1.5% Apertura del sistema bancario (5=alta)*** 4.0 4.0 4.0 4.0 Sistema di regolamentaz. finanziaria (5=alta)*** 3.0 3.0 3.2 3.4 * OTP Bank, a partecipazione estera ma senza quote di maggioranza, K&H Bank e MKB Bank, controllate da stranieri. ** Le sofferenze comprendono i substandard, doubtful e bad loans. *** Indici EIU di attrattiva del settore bancario e finanziario in generale per attività d'investimento. Indicatori del mercato azionario BUX Budapest St. Exch. Index 2003 2004 2005 2006 I trim '07 Performance (var.%) 20.3 57.2 41.0 19.5-5.7 Capitalizzazione (% del Pil) 16.2 23.4 29.7 32.0 - Peso prime 3 società (% capitalizz.) 71.4 79.4 78.3 78.7 82.4 Price/Earning 10.5 9.8 12.8 10.0 9.4 m.i. MSCI Emg. Europe&ME (var.%) 54.4 28.8 49.0 19.6 1.0 Fonte grafici e tabelle: EBRD, IMF, IIF, Bloomberg, EIU, Fitch, Central Bank, altre fonti locali CERTIFICAZIONE DELL ANALISTA E ALTRE IMPORTANTI COMUNICAZIONI Gli analisti che hanno redatto il presente documento dichiarano che le opinioni, previsioni o stime contenute nel documento stesso sono il risultato di un autonomo e soggettivo apprezzamento dei dati, degli elementi e delle informazioni acquisite e che nessuna parte del proprio compenso è stata, è o sarà, direttamente o indirettamente, collegata alla strategia di investimento raccomandata o proposta in questo documento. La presente pubblicazione è stata redatta da Intesa Sanpaolo S.p.A. Le informazioni qui contenute sono state ricavate da fonti ritenute da Intesa Sanpaolo S.p.A. affidabili, ma non sono necessariamente complete, e l'accuratezza delle stesse non può essere in alcun modo garantita. La presente pubblicazione viene a Voi fornita per meri fini di informazione ed illustrazione, ed a titolo meramente indicativo, non costituendo pertanto la stessa in alcun modo una proposta di conclusione di contratto o una sollecitazione all'acquisto o alla vendita di qualsiasi strumento finanziario. Il documento può essere riprodotto in tutto o in parte solo citando il nome Intesa Sanpaolo S.p.A. La presente pubblicazione non si propone di sostituire il giudizio personale dei soggetti ai quali si rivolge. Intesa Sanpaolo S.p.A. e le rispettive controllate e/o qualsiasi altro soggetto ad esse collegato hanno la facoltà di agire in base a/ovvero di servirsi di qualsiasi materiale sopra esposto e/o di qualsiasi informazione a cui tale materiale si ispira prima che lo stesso venga pubblicato e messo a disposizione della clientela. Intesa Sanpaolo S.p.A. e le rispettive controllate e/o qualsiasi altro soggetto ad esse collegato possono occasionalmente assumere posizioni lunghe o corte nei summenzionati prodotti finanziari. Ufficio International Economic Research 6