Teologia Fondamentale I e II Temario per la Facoltà di Comunicazione Sociale Istituzionale

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Teologia Fondamentale I e II Temario per la Facoltà di Comunicazione Sociale Istituzionale Temi e domande per l esame orale Ottobre 2016 L esame consiste nel: a) preparare l esposizione fondata di uno dei Casi e obiezioni dal contesto socioculturale contemporaneo a scelta dello studente; l esposizione dovrà durare non meno di 10 minuti; b) rispondere ad una breve e puntuale domanda scelta dal docente fra le Domande sul programma del corso. Lo studente può impiegare una fra le seguenti lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo, portoghese. Se desidera parlare in una lingua diversa dalle precedenti, è tenuto a portare con sé un traduttore che conosca una di queste lingue, purché non sia stato già studente del corso di Teologia Fondamentale presso la nostra Università. I SEMESTRE CASI E OBIEZIONI DAL CONTESTO SOCIO-CULTURALE CONTEMPORANEO (viene scelta dallo studente) 1. Vi occupate di un programma televisivo pubblico che ospita argomenti di attualità. Dovete motivare al direttore del programma l opportunità di invitare un teologo cattolico. Manifestate le vostre motivazioni rispondendo alle seguenti domande: a) Come spieghereste al direttore il ruolo della Teologia cattolica in un contesto multidisciplinare e secolare? Fate riferimento alle caratteristiche della Teologia fondamentale, come studiate nel corso. b) Offrite elementi per giustificare la presenza della teologia cattolica, in uno dei seguenti dibattiti (sceglierne uno): L accoglienza e l integrazione dei migranti nei paesi del cosiddetto Primo mondo; La questione ecologica; La questione del gender fra natura e cultura; Il progresso tecnologico e le sue implicazioni per la società e la cultura 1

2. Collaborate alla preparazione di un programma radiofonico o televisivo sul rapporto fra religione e società contemporanea. A partire dai contenuti studiati nel corso, sviluppate delle argomentazioni di ordine storico, fenomenologico, filosofico, ecc., per sostenere la tesi che il senso religioso appartiene alla storia del genere umano e può essere considerato una costante antropologica fondamentale. 3. Discutete le implicazioni che, secondo voi, discendono dal fatto che, nella Rivelazione ebraico-cristiana, Dio si rivela soprattutto attraverso la Sua Parola. Potete valutare queste implicazioni anche in merito al rapporto fra parola e comunicazione. Si considerino i seguenti spunti: all origine del mondo e nel suo Fondamento vi è una Parola; la parola interpella e richiede una risposta; la Parola rivela qualcosa dell intimità del soggetto; della Parola si può vagliare la credibilità. 4. Esponete quali sono, secondo la Rivelazione ebraico-cristiana, i principali contenuti teologici associati alla figura del profeta, specialmente il suo rapporto con la Parola. Presentate qualche considerazione sulla figura del profeta come comunicatore, sviluppando dei paralleli con le esigenze della comunicazione della verità nella società contemporanea. 5. Partecipate ad un dibattito pubblico dove si discute la condizione della Chiesa cattolica in rapporto alle categorie socio-culturali di tradizionalismo e progressismo. Spiegate, in un contesto pubblico e multiculturale, cosa intenda la Chiesa cattolica per Tradizione e quali rapporti questa nozione abbia con le due precedenti categorie. Riferitevi a cosa si dice della Tradizione nella costituzione Dei Verbum del Concilio Vaticano II. Esponete quali sono i principali rapporti fra sacra Scrittura e Tradizione, facendo degli esempi che mettano in luce la loro unità, la loro distinzione e la loro interdipendenza. 6. Da un interlocutore non credente vi viene rivolta l obiezione qui sotto riportata: sviluppate qualche argomentazione per formulare una risposta, alla luce di quanto studiato nel programma di Teologia fondamentale. La fede è un atteggiamento interiore, personale, spesso irrazionale, che obbliga a decidere contro la ragione. Ogni religione ha bisogno della sua fede e nella fede, anche in quella cristiana, vi è una radice di fanatismo e di intolleranza. 2

7. Da un interlocutore non credente vi viene rivolta l obiezione qui sotto riportata, formulata nel modo che vedete qui riportato. Sviluppate qualche argomentazione per chiarire il senso della domanda e formulare una risposta, alla luce di quanto studiato nel programma di Teologia fondamentale. La Chiesa sostiene di essere infallibile in quello che insegna: come si può credere che sia davvero così dopo tanti secoli di giudizi ingiusti, di misure rivelatesi sconvenienti e di insegnamenti scientificamente sbagliati? D altra parte, se i vescovi e anche il Romano Pontefice hanno cambiato di opinione in tante occasioni e su tanti punti, come può la Chiesa essere infallibile in tutti i suoi insegnamenti? 8. In un dibattito fra interlocutori cristiani, vi viene rivolta l obiezione qui sotto riportata: sviluppate qualche argomentazione per formulare una risposta, alla luce di quanto studiato nel programma di Teologia fondamentale. Il Magistero della Chiesa ha ricevuto come mandato divino quello di trasmettere e insegnare i contenuti della Rivelazione biblica. Dovrebbe perciò astenersi dall insegnare su materie e temi che non sono presenti nella Scrittura, ad esempio di ambito filosofico o circa questioni etiche nuove, sorte nell epoca moderna o contemporanea. In ogni caso, l insegnamento della Chiesa su questi temi, non contenuti in modo esplicito nella Scrittura, non potrebbe essere infallibile. DOMANDA SUL PROGRAMMA DEL CORSO (viene scelta dal docente) 1. Qual è l'articolazione fra momento dogmatico e momento apologetico nella Teologia fondamentale? Spiegare questa articolazione anche in rapporto alla natura della Rivelazione come mistero e come evento. 2. Quali sono i principali aspetti della religiosità umana come costante antropologica fondamentale e perché la fenomenologia religiosa può considerarsi un apertura verso una rivelazione divina? 3. Come ci parlano i Vangeli della Rivelazione e del Rivelatore? Con quali verbi, espressioni e contenuti ne parlano i vangeli sinottici e quale è la comprensione della rivelazione negli scritti di san Giovanni? 4. Quali sono le modalità, la logica e i contenuti della Rivelazione divina secondo il corpus paolino? Cosa è il mysterion paolino? 5. Cosa vuole dire, secondo l espressione della costituzione Dei Verbum, n. 2, che «Dio si rivela attraverso parole ed opere fra loro intimamente connesse»? 6. Quali sono i principali contenuti biblici di quanto chiamiamo la rivelazione delle origini? Menzionare qualche elemento di originalità rispetto a tradizioni religiose extra-bibliche. 3

7. Perché e in qual senso e il creato può considerarsi una rivelazione cosmica della Parola? 8. Quali sono l immagine e gli attributi di Dio che si possono dedurre da una logica di rivelazione come quella dell Alleanza? 9. Quali sono i tre grandi ambiti in cui si sviluppa il contenuto della rivelazione sapienziale? Fare alcuni esempi tratti da alcuni testi biblici. 10. Spiegate quali categorie bibliche associate alla Parola dell'alleanza nel Primo Testamento giungono a compimento in Gesù Cristo, Verbo Incarnato. Offrite alcuni esempi che illustrino la dinamica di promessa e compimento che lega il Primo Testamento al Nuovo Testamento. 11. Esporre come il Primo Testamento parla della fede: cosa vuol dire, per il popolo di Israele, credere in Dio? 12. Come i Vangeli sinottici parlano della fede e qual è il contenuto cristocentrico della fede secondo il Vangelo di Giovanni? 13. In quali documenti il Concilio Vaticano I e il Concilio Vaticano II parlano della fede e con quali contenuti? 14. Quali sono i principali contenuti della nozione di Tradizione secondo la costituzione Dei Verbum, nn. 7 e 8? 15. Qual è l oggetto (primario e secondario) del Magistero della Chiesa e quali sono le (quattro) forme di esercizio del Magistero? 16. Quali sono le (tre) forme di assenso dei fedeli agli insegnamenti del Magistero, come esposte nei tre comma del documento della CDF, Inde ab ipsis primordis (1998)? 17. Quali sono i fondamenti biblici della indefettibilità della Chiesa? Come possiamo derivare dalla nozione di indefettibilità la proprietà di infallibilità in docendo della Chiesa? 18. Quali sono le modalità, il soggetto e le condizioni dell infallibilità della Chiesa in docendo secondo quanto esposto in Lumen gentium, n. 25? 4

II SEMESTRE CASI E OBIEZIONI DAL CONTESTO SOCIO-CULTURALE CONTEMPORANEO (viene scelta dallo studente) 1. Su una rete pubblica non confessionale è stata approvata la programmazione di un dibattito televisivo sulla figura di Gesù di Nazaret, della durata di 90 minuti. Vi è stato affidato il ruolo di producer del programma, con la facoltà di progettare l impostazione, scegliere gli invitati, le domande da rivolgere loro, individuare filmati da mandare in onda. Presentate e commentate un progetto del programma da voi definito e le finalità che hanno guidato la vostra scelta. 2. Sviluppate alcune considerazioni sulla sensibilità odierna che apprezza positivamente il ruolo del testimone e il valore della testimonianza. Offrite delle idee su come valorizzare, in un contesto di comunicazione pubblica, la testimonianza cristiana in favore della verità e della carità, nel passato come nel presente, quale motivo di credibilità della Rivelazione. 3. Un interlocutore non credente vi rivolge l obiezione qui sotto riportata: sviluppate qualche argomentazione per formulare una risposta, alla luce di quanto studiato nel programma di Teologia fondamentale. È opinione di molti che i Vangeli siano delle narrazioni inventate o per lo meno teologicamente arricchite dai loro autori nei primi secoli. Sono l unica fonte che abbiamo per conoscere Gesù, ma storiograficamente non hanno alcun valore, né è possibile verificare la storicità di quel che narrano. Quanto vi si contiene non è sufficiente a motivare una scelta di fede che condizioni l intera esistenza umana. 4. Un interlocutore non credente vi rivolge l obiezione qui sotto riportata: sviluppate qualche argomentazione per formulare una risposta, alla luce di quanto studiato nel programma di Teologia fondamentale. La risurrezione di Gesù non è storicamente avvenuta, ma è stato solo il frutto delle proiezioni psicologiche dei suoi discepoli di fronte al fatto inspiegato del sepolcro aperto e vuoto. I discepoli di Gesù di Nazaret hanno predicato la sua risurrezione per motivi politici o per dare continuità al movimento religioso da lui fondato, oppure per sostenere la loro attesa escatologica delusa. 5. Un non credente obietta che se Gesù di Nazaret fosse davvero risorto dai morti, egli sarebbe allora apparso in pubblico e non solo ad un gruppo ristretto di discepoli, in circostanze private. Esponete quali ragioni si possono addurre, alla luce del contenuto dell annuncio cristiano, per giustificare l assenza di una dimensione pubblica delle apparizioni del Risorto. 5

6. Un interlocutore vi indirizza la seguente affermazione: «Credo in Gesù Cristo, ma non nella Chiesa». Impiegando i contenuti visti lungo il corso, chiarite i termini di questa affermazione e successivamente fornite alcune argomentazioni per mostrare i limiti e l inconsistenza di questa posizione da parte di chi si senta attratto dalla figura di Gesù di Nazaret. 7. In un dibattito televisivo fra persone non credenti, è stato affermato che la Chiesa cattolica contemporanea è un istituzione gerarchica assai diversa dalla comunità spirituale fondata da Gesù nei giorni della sua esistenza terrena. La televisione presso cui lavorate vi ha invitato a preparare una replica con un intervento articolato e profondo. Cercate, alla luce dei contenuti del programma di Teologia fondamentale di fornire degli argomenti storici e di ragione per mostrare la continuità fra la comunità apostolica primitiva e la Chiesa cattolica contemporanea. 8. Un interlocutore non credente vi rivolge l obiezione qui sotto riportata: sviluppate qualche argomentazione per formulare una risposta, alla luce di quanto studiato nel programma di Teologia fondamentale. Chi può credere ancora che la Chiesa sia una realtà santa? Sono alla vista di tutti gli abusi di potere (anche economico), gli scandali di corruzione umana che ovunque si fanno presenti; la Chiesa ha perfino chiesto perdono per i suoi peccati... In queste circostanze, come mai ci si chiede di credere che la Chiesa possa essere un «vessillo per le nazioni» (cfr. Is 11,12), un segno per annunciare all umanità la benevolenza e l amore di Dio? Non si tratta allora di una realtà spirituale, voluta da Gesù Cristo, bensì di una semplice comunità terrena. Pertanto, non si può vedere in essa alcun motivo di credibilità della Rivelazione cristiana. 9. In un dibattito pubblico un vostro interlocutore sostiene la seguente tesi: La società odierna è caratterizzata dal multiculturalismo e la pacifica convivenza tra persone di culture, credenze e religioni diverse, è considerata un bene essenziale. Adoperarsi affinché qualcuno lasci la propria confessione religiosa per abbracciarne un altra è giudicato in modo negativo. Inoltre, i cattolici oggi conoscono meglio e valutano positivamente la ricchezza spirituale delle religioni non cristiane. Non ha pertanto senso investire forze e risorse nelle missioni cattoliche nei Paesi non cristiani. Rivolgendovi ad un pubblico in buona parte credente, sviluppate alcuni argomenti per sostenere che la Chiesa cattolica può lecitamente promuovere missioni in Paesi non cristiani allo scopo di annunciare il Vangelo di Gesù di Nazaret e suscitare la fede in Lui. 10. L emittente radiotelevisiva presso cui lavorate ha organizzato un dibattito al quale prenderanno parte esponenti di varie religioni storiche del pianeta. Tema del dibattito è il confronto fra i contenuti delle diverse religioni. L idea di fondo che il producer desidera trasmettere è la completa equivalenza di tutte le religioni, perché tutte credono nel medesimo Dio, senza differenze: la religione è, in definitiva, un opinione privata non falsificabile. Gli interventi e il materiale audiovisuale sono stati scelti a tale scopo. Il direttore generale dell emittente, che desidera bilanciare 6

l impostazione relativista del producer, vi ha chiesto di collaborare alla produzione della trasmissione, proponendo la presenza di alcuni intellettuali di prestigio, con la facoltà di porre domande ai rappresentanti delle religioni. Vi viene chiesto di: a) indicare 2 o 3 tipologie di intellettuali da invitare, motivando la decisione (storico, scienziato, filosofo, medico, economista, o altro); b) suggerire alcune domande comuni che tali invitati potranno rivolgere agli esponenti religiosi. DOMANDA SUL PROGRAMMA DEL CORSO (viene scelta dal docente) 1. Che cosa sono i preamboli della fede? 2. Commentare l espressione del kerygma apostolico: Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, morto per i nostri peccati e risorto dai morti, facendo risaltare quali conoscenze sono necessarie per comprendere pienamente il suo significato. 3. Quali sono, secondo il magistero del Concilio Vaticano II, i segni di salvezza che mostrano la divinità della Rivelazione e Dio presente in essa? 4. Cosa vuol dire che la credibilità del cristianesimo è centrata sulla persona di Gesù Cristo come: a) pienezza e compimento della Rivelazione, b) fonte di intelligibilità della Rivelazione e c) chiave di discernimento dell enigma dell uomo? 5. Quali sono i principali ambiti della Rivelazione del Primo Testamento in cui il Dio di Israele offre al suo popolo ragioni per poter credere in Lui, ovvero quali sono le manifestazioni della sua auto-testimonianza? 6. Quali sono i principali documenti extra-biblici a favore della storicità della persona di Gesù di Nazaret? Ricordare i loro autori, il loro contesto e i principali contenuti. 7. In qual modo la storicità delle narrazioni evangeliche si poggia sul fatto che i loro autori furono simultaneamente, discepoli, apostoli e martiri? 8. Spiegare in che cosa consiste il segno del mistero pasquale di Gesù Cristo come segno risolutivo della sua credibilità. 9. In cosa consiste il criterio di storicità delle narrazioni evangeliche chiamato criterio di continuità/discontinuità? Applicarlo a qualche narrazione evangelica. 10. Quali aspetti della Resurrezione di Gesù Cristo sono oggetto compiuto di conoscenza storica e quali appartengono alla fede? 11. Cosa si potrebbe rispondere a chi obiettasse che la risurrezione di Gesù di Nazaret sia solo frutto di proiezione psicologica dei suoi discepoli a partire dalla scoperta del sepolcro inspiegabilmente aperto e vuoto? 12. Al parlare dell origine divina della Chiesa come vera Chiesa di Gesù Cristo, in cosa consisteva il contenuto classico della via historica e come tale via historica è oggi ricompresa e riproposta dalla teologia contemporanea? In particolare, come si può 7

fondare la continuità fra la comunità sorta attorno a Gesù di Nazaret e la Chiesa cattolica contemporanea? 13. Qual era la formulazione classica della via empirica presentata dal Concilio Vaticano I e qual è la sua ri-comprensione contemporanea attraverso le dimensioni della Chiesa come sacramento divino-umano e come paradosso? 14. Perché, secondo il Concilio Vaticano II, la Chiesa è segno e testimone di Gesù Cristo? Quali aspetti di questa testimonianza si sottolineano quando si propone la credibilità della Rivelazione? 15. Di cosa parla il documento della Commissione Teologica Internazionale, Il cristianesimo e le religioni (1996)? 16. In cosa consiste il modello pluralista nel rapporto fra Cristo e le religioni e perché esso non è in accordo con la Rivelazione? 17. In cosa consistono le due piste di lavoro la teologia dei semi del Verbo e la convergenza fra antropologia e cristologia che la teologia delle religioni può seguire quando impiega il modello cristocentrico-inclusivista? 18. Quali sono i punti-chiave del documento della Congregazione della Dottrina della Fede, Dominus Iesus (2000)? Bibliografia supplementare per gli studenti di Comunicazione sociale M.C. CARNICELLA, Comunicazione ed evangelizzazione nella Chiesa, Paoline, Milano 1998. U. CASALE, Il Dio comunicatore e l avventura della fede, Elledici, Torino 1988. Teologia e comunicazione, numero monografico di «Credere oggi», 1995, n. 2. CEI - Conferenza Episcopale Italiana, Comunicazione e missione. Direttorio sulle comunicazioni sociali nella missione della Chiesa, LEV, Città del Vaticano 2004. C. GIULIODORI, G. LORIZIO (edd.), Teologia e comunicazione, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001. G.F. POLI, M. CARDINALI, La comunicazione in prospettiva teologica. Riflessione sugli aspetti comunicativi della fede, Elledici, Torino 1998. G. TANZELLA-NITTI, Scienze della comunicazione e Rivelazione cristiana: riflessioni sul ruolo della teologia, in «Chiesa e comunicazione: metodi, valori, professionalità», a cura di D. Contreras, LEV, Città del Vaticano 1998, 27-44. G. TANZELLA-NITTI, L annuncio del vangelo nel contesto socio-culturale contemporaneo, in IDEM, Teologia fondamentale in contesto scientifico, Città Nuova, Roma 2015, vol. 2: La credibilità del cristianesimo, cap. VIII, 498-572. D. VIGANÒ, La Chiesa nel tempo dei media, OCD, Morena (RM) 2008. 8