24/07/2014 Corriere Adriatico - Fermo



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8 Impresa & territori Il Sole 24 Ore Mercoledì 23 Luglio 2014 - N. 200 DORSOESTRAIBILE Tuttiigiornifocuseanalisisull economiareale Innovazione. L Osservatorio Pmi di Global Strategy mette in fila i casi delle realtà internazionalizzate in grado di competere Le «piccole» che battono la crisi Proiettate oltreconfine, con una crescita media annua 3 volte superiore ai settori Andrea Biondi MILANO LaNuceria Adesivi (55milioni di euro ), nata a metà degli anni 80 con sede a Nocera Superiore e attiva nel settore delle etichette e deinastriadesivièunadelleaziende (che si contano sulle dita di una mano) autorizzate a produrre i bollini ottici farmaceutici. «Abbiamo creato un software che ci permette di dialogare in realtime coni programmideiclienti, che in genere sono multinazionali della cosmesi e della detergenza»,spiegaildirettoregenerale Guido Iannone, 30 anni. Ma fra chi ha legato il suo core business a innovazione e digitale un testimonial d eccellenza è anche la Sigma, attiva nell automazione industriale, 44 milioni di ricavi, con sede ad Altidona (Fermo),dicuituttihannoinconsapevolmente contezza quando si avvicinano a bancomat o biglietterie self service (che produce). Altro caso è quello di EidosMedia, numerouno mondiale nel settore dei sistemi editoriali, con sede a Milanochehafraimaggioriclienti «anche Newscorp», dice Gabriella Franzini, amministratore delegato di questa azienda da 40 milioni di euro di fatturato e 220 dipendenti «a oggi». Sono solo tre dei casi di cui si è parlato ieri a Milano durante la presentazione dei risultati dell Osservatorio Pmi di Global Strategy. "Pmi italiane fra tradizione e innovazione" era il titolo del convegno organizzato a Milano in collaborazione con Borsa italiana,conilsupportodischroeders Wealth management e dello studio Negri-Clementi e cui hanno partecipato anche Fabio Vaccarono (Google Italia) e Alberto Baban (Piccola industria di Confindustria) duranteilqualesono statipresentatiidati.«siamoonorati dichiara Ugo Formenton, Head of Business Development di Schroders Wealth Management -disostenerequestainiziativa che mettere in luce le storie di imprenditori che, nonostante le difficoltà, hanno saputo dimostrare di eccellere». La ricerca, spiegaantonellanegriclementi, presidenteeaddiglobalstrategy «evidenzia come in Italia esista un gruppo di aziende che, nonostante operi in settori maturi, ha scelto di puntare su innovazione e internazionalizzazione». A questapasserella di positività hanno contribuito anche i casi DIGITALE È MEGLIO Le aziende che eccellono risultano anche fortemente orientate alle tecnologie: investono almeno il 5% dei ricavi in R&S di Elemaster (apparati elettronici), Foscarini (apparecchiature per illuminazione di design), Fabiana Filippi (tessile), per quelle che lo studio ha catalogato come Pmi"eccellenti": aziendechecrescono a un ritmo 3 volte superiore alla media del settore e a dispetto della crisi hanno raddoppiatoillororedditooperativonegli ultimi 5 anni, rafforzando la propria solidità solidità finanziaria, all interno di un universo di 8mila aziende con fatturaro fra 20 e 250 milioni di euro. Nel dettaglio, si tratta di 327 Pmi "eroiche" con tassi di crescitamediannuidelfatturatotrevolte superiori rispetto all universo di riferimento (+10% contro +3%) e un reddito operativo che è cresciuto nel periodo 2008-2012 del 19% medio annuo (contro una diminuzione media del 3% da parte delle Pmi normali ). Si tratta di imprese che operano in settori maturi(oltreil30%appartienealla meccanica e alla metallurgia), anchesesiassisteaunaprogressivaaffermazionediquellediserviziprincipalmenteattivenellosviluppo software. In secondo luogo, tre su quattro sono situate nel Nord Italia (73%); solo il 7% in Sud e Isole. E ancora, si tratta di aziendedallafortevocazioneglobale: realizzano infatti quasi il 40% del lorofatturato all estero, e prevedono di incrementare tale quotaneiprossimitreannimediamente del 9 per cento L ospite d onore ieri è stata però soprattutto l innovazione digitale.ineffetti,lepmieccellentisono fortemente orientate all innovazione: investono ben il 5% del loro fatturato in ricerca e sviluppo. In particolare, è interessante notare che la maggior parte di questo budget (53%) è ancora destinato al miglioramento del prodotto, mentre gli investimenti in digitalizzazione sono pari al 15 percento.il73%degliimprenditori ritiene poi che l uso e lo sviluppo di piattaforme digitali potrebberappresentareunvalidosviluppo alla crescita internazionale. Se queste sono opportunità da cogliere, ancora ieri da Bruxelles, con un report della commissione Ue, arrivava un richiamo "sulla terra". Solo per dare un numero: la copertura della banda larga fissa da 144 Kbps in Italia è del 98,5% (mediaue: 97,1%), ma la copertura Nga è del 20,8% (pur se in crescita del 48%), contro una media Uedel 61,8 per cento. RIPRODUZIONE RISERVATA Le performance vincenti PMI Eccellenti Universo PMI In % il tasso annuo di crescita composto VALORE DELLA PRODUZIONE 2008=100 175 150 125 100 75 2008 2009 2010 2011 2012 100 NUMERO PMI ECCELLENTI 2014 Numero; % su eccellenti Nord-Ovest 44% 29% 1 29 7% 2 146 114 6 34 35 46 Sud e isole 22 8 4 14 12 6 11 149 +10% 112 +3% (*) Normalizzato su dati 2011 - Fonte: Osservatoio Pmi di Global Strategy 3 20% Nord-Est 94 Centro 65 2 REDDITO OPERATIVO 2008=100 250 200 150 100 50 2008 2009 2010 2011 2012 100 FATTORI CRITICI DI SUCCESSO % risposta multipla Attuali Qualità del prodotto Capacità di risposta al mercato/cliente Innovazione di prodotto/processo Rapporto qualità/prezzo 13 All inizio della crisi 42* Reputazione azienda e marchio 29 41 59 52 54 72 75 198 +19% 88-3% 91 Strumenti. Il vicepresidente Dario Scannapieco «La Bei consulente per impiegare bene i fondi comunitari» Alfonso Ruffo NAPOLI «Lacosa piùimbarazzante è che dal Sud, tranne qualche rara eccezione,nongiungaalcunprogettoepocoonulladegli11miliardiinvestitiinitaliaharaggiuntoil Mezzogiorno». L amara constatazioneèdel vicepresidentedella Bei Dario Scannapieco che aggiunge: «Eppure la Bei fu creata nel 1957 su richiesta dell Italia proprio per costruire uno strumento finanziario utile al progresso del Mezzogiorno». Raggiunto al telefono nel suo ufficio romano, Scannapieco si dichiara consapevoledelruolochel istituto è chiamato a ricoprire in questi tempi dove la voglia di crescita supera l esigenza di stabilità. Quale istituzione più della Bei puòimpegnarsiperquestoobiettivo? «La realtà - spiega - è che noi restiamo uno strumento ed è la politica a doverci indicare la rotta da seguire». Resta il fatto chelabei,comelabancamondiale nel secondo dopoguerra, può legittimamentediventarel istituzionedellacrescitaineuropacosìcomelabce loèdella stabilità. Certo, la maggior parte delle istituzioni preposte - regioni meridionaliinprimafila-nonhanno le competenze interne per chiedereebenutilizzareifondi europei che in molta parte si lasciano a terra, preda di concorrenti più attrezzati e agguerriti, o sono ingabbiati in investimenti improduttivifacendodubitaredell utilitàstessadelsistemadicofinanziamento. «A questo problema potrebbe esserci una soluzione - suggeriscescannapieco-:allargarea tuttii paesidell Unione ilprivilegiodeinuovientrantidipoter disporregratuitamentedeiservizi di consulenza della banca». L ipotesièalvagliodellacommissione e potrebbe portare gran vantaggio all Italia e soprattutto almezzogiorno. Le riforme del governo Renzi sono«indispensabili»perrestituireal Paese «una capacità di attrazione che oggi manca» e mettere le imprese nella condizione di competere. Soprattutto, occorre «semplificare e snellire». Certo, poic èsemprebisognodirecuperare il gap d infrastrutture materiali e immateriali che tengono lontano il Sud dal Nord e l Italia dal cuore dell Europa. Ben venga l Agenziaperlacoesione,dapoco dotatadidirezione,perché«qualsiasi misura per coordinare le azioni delle regioni meridionali è labenvenuta». Certo, poi ilgiudizio si darà «sulla qualità del lavorosvolto». Manonc èdubbioche occorraaggregare contro l assurda frammentazione degli interventichesirisolveinpolvere. E in polvere si stanno trasformandolecittàdoveèpossibile,vedi Napoli, morire schiacciati da un albero o investiti da calcinacci venuti giù da monumenti. Anche inquestocasol Europaavrebbela soluzione perché «sono molti i fondi - argomenta Scannapieco - direttiafinanziareilrinnovamento urbano». Ancora una volta, scarseggiano i progetti. Solo un azione complessa e integrata che riparta dai fondamentali dello sviluppo - infrastrutture adeguate, capitale umano, istituzioni competenti, strumenti finanziari -potràguarireilpaeseeilmezzogiorno dal suo bubbone pestifero che è una disoccupazione così alta da essere stata definita dalla stessaeuropa«intollerabile». RIPRODUZIONE RISERVATA

ILSOLE24ORE.COM DATA: SEZIONE: 23 luglio 2014 Imprea & Territori 1/1 MILANO La Nuceria Adesivi (55 milioni di euro ), nata a metà degli anni 80 con sede a Nocera Superiore e attiva nel settore delle etichette e dei nastri adesivi è una delle aziende (che si contano sulle dita di una mano) autorizzate a produrre i bollini ottici farmaceutici. «Abbiamo creato un software che ci permette di dialogare in real time con i programmi dei clienti, che in genere sono multinazionali della cosmesi e della detergenza», spiega il direttore generale Guido Iannone, 30 anni. Ma fra chi ha legato il suo core business a innovazione e digitale un testimonial d'eccellenza è anche la Sigma, attiva nell'automazione industriale, 44 milioni di ricavi, con sede ad Altidona (Fermo), di cui tutti hanno inconsapevolmente contezza quando si avvicinano a bancomat o biglietterie self service (che produce). Altro caso è quello di EidosMedia, numero uno mondiale nel settore dei sistemi editoriali, con sede a Milano che ha fra i maggiori clienti «anche Newscorp», dice Gabriella Franzini, amministratore delegato di questa azienda da 40 milioni di euro di fatturato e 220 dipendenti «a oggi». Sono solo tre dei casi di cui si è parlato ieri a Milano durante la presentazione dei risultati dell'osservatorio Pmi di Global Strategy. "Pmi italiane fra tradizione e innovazione" era il titolo del convegno organizzato a Milano in collaborazione con Borsa italiana, con il supporto di Schroeders Wealth management e dello studio Negri-Clementi e cui hanno partecipato anche Fabio Vaccarono (Google Italia) e Alberto Baban (Piccola industria di Confindustria) durante il quale sono stati presentati i dati. «Siamo onorati dichiara Ugo Formenton, Head of Business Development di Schroders Wealth Management - di sostenere questa iniziativa che mettere in luce le storie di imprenditori che, nonostante le difficoltà, hanno saputo dimostrare di eccellere». La ricerca, spiega Antonella Negri Clementi, presidente e ad di Global Strategy «evidenzia come in Italia esista un gruppo di aziende che, nonostante operi in settori maturi, ha scelto di puntare su innovazione e internazionalizzazione». A questa passerella di positività hanno contribuito anche i casi di Elemaster (apparati elettronici), Foscarini (apparecchiature per illuminazione di design), Fabiana Filippi (tessile), per quelle che lo studio ha catalogato come Pmi "eccellenti": aziende che crescono a un ritmo 3 volte superiore alla media del settore e a dispetto della crisi hanno raddoppiato il loro reddito operativo negli ultimi 5 anni, rafforzando la propria solidità solidità finanziaria, all'interno di un universo di 8mila aziende con fatturaro fra 20 e 250 milioni di euro. Nel dettaglio, si tratta di 327 Pmi "eroiche" con tassi di crescita medi annui del fatturato tre volte superiori rispetto all'universo di riferimento (+10% contro +3%) e un reddito operativo che è cresciuto nel periodo 2008-2012 del 19% medio annuo (contro una diminuzione media del 3% da parte delle Pmi normali ). Si tratta di imprese che operano in settori maturi (oltre il 30% appartiene alla meccanica e alla metallurgia), anche se si assiste a una progressiva affermazione di quelle di servizi principalmente attive nello sviluppo software. In secondo luogo, tre su quattro sono situate nel Nord Italia (73%); solo il 7% in Sud e Isole. E ancora, si tratta di aziende dalla forte vocazione globale: realizzano infatti quasi il 40% del loro fatturato all'estero, e prevedono di incrementare tale quota nei prossimi tre anni mediamente del 9 per cento L'ospite d'onore ieri è stata però soprattutto l'innovazione digitale. In effetti, le Pmi eccellenti sono fortemente orientate all'innovazione: investono ben il 5% del loro fatturato in ricerca e sviluppo. In particolare, è interessante notare che la maggior parte di questo budget (53%) è ancora destinato al miglioramento del prodotto, mentre gli investimenti in digitalizzazione sono pari al 15 per cento. Il 73% degli imprenditori ritiene poi che l'uso e lo sviluppo di piattaforme digitali potrebbe rappresentare un valido sviluppo alla crescita internazionale. Se queste sono opportunità da cogliere, ancora ieri da Bruxelles, con un report della commissione Ue, arrivava un richiamo "sulla terra". Solo per dare un numero: la copertura della banda larga fissa da 144 Kbps in Italia è del 98,5% (media Ue: 97,1%), ma la copertura Nga è del 20,8% (pur se in crescita del 48%), contro una media Ue del 61,8 per cento.

Mercoledì 23 Luglio 2014 di Manuel Follis Sempre concentrate al Nord, anche se il Nordest sta mostrando qualche segnale di sofferenza (come il Sud Italia) e sempre più orientate all internazionalizzazione. È la fotografia delle pmi italiane eccellenti che emerge dall osservatorio 2014 curato come ogni anno di Global Strategy, presentato ieri in Borsa Italiana. All interno di un universo di circa 8 mila Pmi, Global Strategy ha selezionato 327 aziende eccellenti, cioè con tassi di crescita, redditività e solidità superiori rispetto al proprio settore di riferimento. Si tratta di società che crescono a un ritmo 3 volte superiore alla media del settore e che a dispetto della crisi hanno raddoppiato il reddito operativo negli ultimi 5 anni rafforzando la solidità finanziaria. I dati dell osservatorio sono stati presentati in occasione del convegno Pmi italiane fra tradizione e innovazione digitale, organizzato in collaborazione con Borsa Italiana e con il supporto di Schroders Wealth Management e dello Studio Legale Associato Negri-Clementi. Essendo ormai giunto alla sesta edizione, quest anno l osservatorio ha anche operato per la prima volta alcune valutazioni su cosa per le aziende era importante prima e dopo la crisi. Mercati PRESENTATI I DATI DELL OSSERVATORIO PICCOLE E MEDIE IMPRESE DI GLOBAL STRATEGY Ecco le 327 pmi italiane eccellenti Continuano a crescere a un ritmo triplo rispetto alle altre industrie. Tra le tendenze c è la flessione del Nordest e del Sud Italia. Fondamentali attenzione al prodotto e al cliente Antonella Negri-Clementi A Drillmec (Trevi) commessa da 45 mln di Franco Polacco uovo contratto per Trevi, la cui controllata Drillmec si è Naggiudicata una commessa da circa 45 mln euro dalla russa Globalstroy Engineering. Si tratta di un contratto di fornitura di un impianto petrolifero di perforazione offshore da 2 mila HP. L impianto verrà installato sulla piattaforma Lsp2 del campo Filanovsky, operato da Lukoil nel Mar Caspio. Sono previsti, inoltre, altri 5 impianti dello stesso tipo da realizzarsi nei prossimi anni nel settore russo del Mar Caspio e Drillmec, precisa la società, si pone come il contrattista ideale per acquisire tutti i lavori. Drillmec ha inoltre firmato un contratto per la fornitura di un impianto automatico idraulico off-shore con Socar-Aqa Llc, azienda di perforazione e di servizi che sta espandendo le sue attività sia in Azerbaijan sia a livello internazionale. L impianto verrà installato su una piattaforma fissa nel campo off-shore West Absheron, di proprietà della compagnia di Stato Socar Absheronneft Oil and Gas Production Department. Questa commessa rappresenta per Drillmec l apertura di un nuovo mercato di estremo interesse se si considera la ricchezza di fonti energetiche e le ampie disponibilità di investimento. (riproduzione riservata) Dall indagine qualitativa della ricerca, che si basa su interviste, è emerso che prima della crisi la «qualità del prodotto» era considerata il fattore più importante del successo di un impresa (72%), seguito da «reputazione dell azienda e del marchio» (54%) e da «innovazione del prodotto» (52%). Post crisi la «qualità del prodotto» resta al primo posto e sale addirittura al 91%; quindi è considerata ormai da tutte le aziende il principale fattore di successo. Al secondo posto è salita la «capacità di risposta al mercato/cliente» (42%), mentre la «reputazione dell azienda» dopo la crisi è scesa all ultimo gradino (29%). Dal punto di vista quantitativo, invece, è evidente quanto il lungo periodo di difficoltà dell economia abbia pesato sulle società. Pre-crisi la crescita media del fatturato delle pmi eccellenti era doppia rispetto a quello del mercato nel suo complesso, mentre oggi è tre volte tanto; quanto invece all incremento medio del risultato operativo, il valore per le pmi eccellenti si è praticamente dimezzato, mentre nel loro complesso le società sono Salta la fusione Marzotto-Wizard LA DISTRIBUZIONE DELLE PMI ECCELLENTI di Andrea Giacobino ontrordine in casa Donà dalle Rose e Marzotto. Qualche Cgiorno fa a Milano nello studio del notaio Carlo Marchetti si è svolta un assemblea straordinaria della Manifatture Lane Gaetano Marzotto (Marzotto) che ha revocato la delibera di fusione inversa per incorporazione della controllante Wizard nella controllata al 100% Marzotto. Il merger, deliberato solo poche settimane fa, era stato motivato con «l esigenza di perseguire una semplificazione nel governo del gruppo, con un apprezzabile riduzione dei costi». In particolare si era scelto di procedere con una fusione non tradizionale perché «la società controllataincorporante ha un elevato livello di operatività ed è proprietaria di un consistente complesso patrimoniale che, nella fusione per incorporazione classica, passerebbe alla controllate». Così la Marzotto, presieduta da Antonio Favrin e con un capitale di 65,4 milioni di euro, avrebbe dovuto incorporare la Wizard, presieduta da Vittorio Marzotto e con un capitale di 237 milioni di euro. Ma evidentemente non se ne farà nulla e il verbale d assemblea non fornisce le motivazioni della retromarcia né se si tratti di un rinvio o di un operazione cancellata definitivamente. (riproduzione riservata) 17 Numero di aziende manifatturiere eccelenti e quota percentuale sul totale Italia 1 29 NORD-OVEST: 146 (44%) Fonte: Database Osservatorio Pmi 2014 Global Strategy GRAFICA MF-MILANO MILANO FINANZA 2 114 Variazione rispetto al 2013 34 6 46 35 14 4 12 8 CENTRO: 65 (20%) 3 NORD-EST: 94 (29%) 11 SUD E ISOLE 22 (7%) 6 passate da una piccola crescita a un decremento. «La ricerca che conduciamo fin dal 2009 evidenzia come in Italia esista un gruppo di aziende che, nonostante operi in settori maturi, abbia scelto da tempo di puntare su innovazione e internazionalizzazione, riuscendo a contrastare gli effetti della crisi grazie alla tenacia degli imprenditori e alla sorprendente flessibilità e dinamicità nel riadattare le strategie operative per raggiungere i propri obiettivi», ha spiegato Antonella Negri-Clementi, presidente e amministratore delegato di Global Strategy. Parte del convegno è stata dedicata alla digitalizzazione delle imprese, la maggior parte delle quali si dichiara pronta a investire su piattaforme digitali il 15% delle risorse destinate a ricerca&sviluppo nei prossimi 3 anni. La sensazione delle aziende del settore digitale (come ad esempio Google) è che in realtà le Pmi quando parlano di investimenti in digitale siano ancora legate a vecchi paradigmi (come ad esempio il sito Web o l utilizzo dei social media) e non a innovativi modelli di business. (riproduzione riservata) 2 SPECIALE AIM È stato un debutto difficile quello dello storico jazz club Blue Note che ha chiuso ieri il primo giorno di negoziazioni all Aim Italia con una variazione negativa del 4,81% a 2,97 euro contro il prezzo di 3,12 euro fissato per l ipo. Sarà per la tipologia di business legata all intrattenimento, quasi sconosciuta al listino italiano, oppure qualcosa non ha funzionato nella struttura dell offerta? Fatto sta che si tratta soltanto del primo giorno di contrattazioni e Paolo Colucci, presidente di Blue Note, non si allarma, anzi. «È la prima volta in Europa che un impresa privata di intrattenimento culturale sbarca in borsa», ha detto Colucci ospite della trasmissione Aim Italia in onda tutti i giorni alle 12,15 su Class Cnbc. «E siamo soddisfatti», Il jazz di Blue Note debutta con piccola stecca (-4,8%) chiosa. Il Blue Note, che organizza circa 300 concerti l anno, ha raccolto 1,4 milioni: 1 milione in sede di quotazione e il resto attraverso operazione di private placement. L ammissione è avvenuta a seguito del collocamento di circa 437 mila azioni ordinarie provenienti esclusivamente da appositi aumenti di capitale e il flottante post-ipo è pari al 40% del capitale. La capitalizzazione è di 4,5 milioni. La scelta di raccogliere capitali tramite la borsa è funzionale a un disegno di crescita ambizioso. «Nel breve termine contiamo di rinforzare l area commerciale e vendere il nostro prodotto di intrattenimento anche nel settore corporate, dalle sponsorizzazioni alle serate aziendali sino ai festival)», ha spiegato Colucci. «Nel medio termine, invece, puntiamo a diffondere il marchio in Italia - per esempio con l apertura di Roma - e all estero». L obiettivo è anche allargare la base a soci pronti a sostenere il progetto. Quello del Blue Note è stato il 50esimo debutto dell Aim Italia: un importante traguardo per il listino, che si prepara ad accogliere anche Tech Value, attiva nelle infrastrutture It per dipartimenti di progettazione aziendale, che ha già depositato la domanda di pre-ammissione e si prepara allo sbarco nella prima settimana di agosto. Si tratta tra l altro della prima matricola nata nel vivaio di Elite. (riproduzione riservata) di Claudia Cervini

ADVISORWORLD.IT DATA: PAGINA: 23 luglio 2014 Homepage 1/3 Notizie Osservatorio PMI 2014: ecco le 300 eccellenze italiane che hanno sconfitto la crisi Ugo Formenton, Schroders Wealth Management Internazionalizzazione, innovazione digitale e una capacità unica di rispondere alle esigenze del mercato: ecco le caratteristiche per continuare a crescere. Crescono a un ritmo 3 volte superiore alla media del settore. A dispetto della crisi hanno raddoppiato il reddito operativo negli ultimi 5 anni e hanno rafforzato la loro solidità finanziaria. Sono le eroiche 300 (per l esattezza 327) PMI eccellenti d Italia, che per continuare a crescere puntano sulla capacità di rispondere alle esigenze dei mercati globali, sull internazionalizzazione e sull innovazione digitale. È quanto emerge dall indagine annuale dell Osservatorio PMI di Global Strategy, società di consulenza strategica e finanziaria, che presenta oggi i risultati dell edizione 2014 nel corso del convegno PMI italiane fra tradizione e innovazione digitale, organizzato a Milano, a Palazzo Mezzanotte, in collaborazione con Borsa Italiana e con il supporto di Schroders Wealth Management e dello Studio Legale Associato Negri-Clementi. La ricerca che conduciamo fin dal 2009 spiega Antonella Negri-Clementi, Presidente e Amministratore Delegato di Global Strategy evidenzia come in Italia esista un gruppo di aziende che,

ADVISORWORLD.IT DATA: PAGINA: 23 luglio 2014 Homepage 2/3 nonostante operi in settori maturi, abbia scelto da tempo di puntare su innovazione e internazionalizzazione riuscendo a contrastare gli effetti della crisi grazie alla tenacia degli imprenditori, alla sorprendente flessibilità e dinamicità nel riadattare le strategie operative per raggiungere i propri obiettivi. L Osservatorio PMI ha individuato, tra le oltre 40mila imprese italiane manifatturiere e di servizi, circa 8.000 aziende che hanno registrato nel 2012 un fatturato tra 20 e 250 milioni di euro e che compongono l universo di riferimento. Analizzando i bilanci, sono state poi selezionate quelle che negli ultimi cinque anni hanno soddisfatto requisiti di crescita, redditività e solidità finanziaria superiori alla media del loro settore di riferimento. Schroders Wealth Management gestisce la ricchezza di molti imprenditori italiani e la nostra collaborazione attiva a questa iniziativa vuole sottolineare che l Italia ce la può fare dichiara Ugo Formenton, Schroders Wealth Management. Lo vediamo dallo stock di ricchezza delle grandi famiglie italiane che gestiamo, dalle performance finanziarie che abbiamo generato per loro negli ultimi anni anche nel mercato italiano e, soprattutto, dall analisi delle performance operative messe in luce oggi da quest Osservatorio. Appoggiamo l Osservatorio PMI perché crediamo di essere a nostra volta una realtà di successo. Siamo stati fondati oltre 200 anni fa dalla famiglia Schroders che ancora detiene una quota di controllo relativo; da oltre 60 anni siamo quotati alla Borsa di Londra e la società è gestita da un management esterno; dal momento peggiore per i mercati, il 2008, siamo cresciuti del 145% in termini di masse gestite e la nostra capitalizzazione è triplicata con un mercato inglese che è cresciuto meno del 50%. Quest anno sono 327 le aziende che hanno passato la selezione registrando tassi di crescita medi annui del fatturato tre volte superiori rispetto all universo delle PMI (+10% vs. +3%) e un reddito operativo che è cresciuto nel periodo 2008-2012 di ben il 19% medio annuo (contro una diminuzione media del 3% da parte delle PMI normali ). Un eccellenza che trova conferma anche nella capacità di generazione di cassa (rapporto PFN/Ebitda pari a 0,4 contro 2,6 del resto delle PMI nel 2012) e nel ritorno sugli investimenti (ROI 2012 pari a 12,1%). L Osservatorio PMI di Global Strategy, quest anno alla sesta edizione, ha consentito di verificare gli effetti che la crisi globale ha avuto sulle PMI eccellenti, evidenziando come il DNA di queste aziende sia rimasto sostanzialmente immutato. Prima di tutto, si tratta di imprese che operano in settori maturi (oltre il 30% appartiene alla meccanica e alla metallurgia), anche se si assiste a una progressiva affermazione di quelle di servizi principalmente attive nello sviluppo software, e più in generale attività di supporto alle funzioni d ufficio (+22 aziende rispetto alla scorsa edizione). In secondo luogo, tre su quattro sono situate nel Nord Italia (73%), nonostante si noti una sofferenza in termini di penetrazione delle eccellenze nel Nord-Est e nel Sud Italia (rispettivamente 3,8% e 2,7% contro una media nazionale del 4,1%). In controtendenza il Centro, unica zona dello Stivale che vede una crescita della penetrazione (pari al 5,3%). E ancora, si tratta di aziende dalla forte vocazione globale: realizzano infatti quasi il 40% del loro fatturato all estero, e prevedono di incrementare tale quota nei prossimi tre anni mediamente del 9%. Prevedono inoltre di incrementare il valore della propria produzione aggredendo nuovi mercati (per il 14% del campione) o sviluppando nuove iniziative (per il 24%). Infine, le PMI eccellenti sono fortemente orientate all innovazione: investono ben il 5% del loro fatturato in ricerca e sviluppo. In particolare, è interessante notare che la maggior parte di questo budget (53%) è ancora destinato al miglioramento del prodotto, mentre gli investimenti in digitalizzazione sono pari al 15%.

ADVISORWORLD.IT DATA: PAGINA: 23 luglio 2014 Homepage 3/3 Ciò che invece sembra essere cambiato sono le prassi manageriali alla base del successo. Ferma restando l importanza della qualità del prodotto (fondamentale per il 90% del campione contro il 72% di 4 edizioni fa), l impressione è che la crisi abbia premiato le imprese più dinamiche e veloci nel riuscire a comprendere dove i mercati stanno andando e come si stanno modificando. La capacità di rispondere alle esigenze del mercato infatti è diventata fattore strategico per ben il 75% delle imprese eccellenti, con un incremento rispetto al periodo pre-crisi di oltre 30 punti percentuali. Sembra invece che, il valore del brand non basti più: la competizione sui mercati globali premia chi innova dal punto di vista sia del prodotto sia della strategia imprenditoriale, mentre l importanza del marchio sembra aver subito un forte ridimensionamento pari a 25 punti passando dal 54% al 29%. Nell Osservatorio 2014 il focus è l innovazione digitale e il ruolo che questa può avere sul rafforzamento competitivo e sui percorsi di internazionalizzazione. In questo senso, si evidenzia come le aziende di più piccole dimensioni (<50 mio di fatturato), seppur eccellenti, facciano più fatica nell export, con una quota inferiore di un terzo rispetto alle eccellenti più grandi e più focalizzate su mercati di prossimità (Europa). Tuttavia il 73% degli imprenditori (questa percentuale supera l 80% per le aziende più piccole) ritiene che l utilizzo e lo sviluppo di piattaforme digitali potrebbe rappresentare un valido sviluppo alla crescita internazionale perché permetterebbe loro di tornare a puntare su brand e prodotto incrementandone la diffusione e semplificando al contempo la struttura commerciale. Anche quest anno dichiara Annapaola Negri-Clementi, Managing Partner dell omonimo Studio Legale Associato contribuiamo con impegno a questa iniziativa che ancora una volta conferma di essere un punto di riferimento per le PMI. La digitalizzazione è una grande opportunità per la loro crescita: la strada dell eccellenza dovrà passare anche attraverso soluzioni di sperimentazione, e in tale contesto la digitalizzazione dei contratti di rete di impresa può essere una grande sfida. Le PMI eccellenti si sono dimostrate ancora una volta più evolute da questo punto di vista rispetto alla media nazionale. Basti pensare che il 93% del campione ha un sito in almeno un altra lingua rispetto all italiano, il 46% è presente su un social media, il 29% usa internet per servizi pre e post vendita, e infine il 15% vende online o su marketplace i propri prodotti (percentuale molto alta se tiene in conto che la maggior parte di queste aziende appartiene al B2B). Questo segmento di imprese è consapevole che, per competere in un mercato globale e in rapida evoluzione, il ricorso alle tecnologie digitali non sia più un opportunità, ma una necessità. Ecco perché prevedono nei prossimi 3 anni di destinare circa il 15% del budget di R&D proprio allo sviluppo di soluzioni quali e-commerce evoluti, software per la gestione condivisa di dati e informazioni, piattaforme per l ottimizzazione della supply chain. La sensazione è però che anche le PMI eccellenti non stiano sfruttando appieno tutte le potenzialità derivanti dell applicazione di queste nuove tecnologie, e questo sembra essere in linea con il ritardo che il nostro Paese ha accumulato nei confronti della digitalizzazione, prosegue Antonella Negri-Clementi. Le nostre aziende, prevalentemente manifatturiere ed estremamente legate alla tradizione e centralità del prodotto, fanno fatica a individuare nuovi paradigmi operativi. A queste caratteristiche si deve affiancare un offerta innovativa, che oggi deve necessariamente viaggiare su più canali, per raggiungere il maggior numero di clienti ed essere in linea con quanto accade nel resto del mondo.

BORSE.IT DATA: SEZIONE: 23 luglio 2014 Hoomepage 1/3 u OSSERVATORIO PMI 2014: ecco le 300 eccellenze italiane che hanno sconfitto la crisi Internazionalizzazione, innovazione digitale e una capacità unica di rispondere alle esigenze del mercato: ecco le caratteristiche per continuare a crescere. Crescono a un ritmo 3 volte superiore alla media del settore. A dispetto della crisi hanno raddoppiato il reddito operativo negli ultimi 5 anni e hanno rafforzato la loro solidità finanziaria. Sono le eroiche 300 (per l esattezza 327) PMI eccellenti d Italia, che per continuare a crescere puntano sulla capacità di rispondere alle esigenze dei mercati globali, sull internazionalizzazione e sull innovazione digitale. È quanto emerge dall indagine annuale dell Osservatorio PMI di Global Strategy, società di consulenza strategica e finanziaria, che presenta oggi i risultati dell edizione 2014 nel corso del convegno PMI italiane fra tradizione e innovazione digitale, organizzato a Milano, a Palazzo Mezzanotte, in collaborazione con Borsa Italiana e con il supporto di Schroders Wealth Management e dello Studio Legale Associato Negri-Clementi. La ricerca che conduciamo fin dal 2009 spiega Antonella Negri-Clementi, Presidente e Amministratore Delegato di Global Strategy evidenzia come in Italia esista un gruppo di aziende che, nonostante operi in settori maturi, abbia scelto da tempo di puntare su innovazione e internazionalizzazione riuscendo a contrastare gli effetti della crisi grazie alla tenacia degli imprenditori, alla sorprendente flessibilità e dinamicità nel riadattare le strategie operative per raggiungere i propri obiettivi. L Osservatorio PMI ha individuato, tra le oltre 40mila imprese italiane manifatturiere e di servizi, circa 8.000 aziende che hanno registrato nel 2012 un fatturato tra 20 e 250 milioni di euro e che compongono l universo di riferimento. Analizzando i bilanci, sono state poi selezionate quelle che negli ultimi cinque anni hanno soddisfatto requisiti di crescita, redditività e solidità finanziaria superiori alla media del loro settore di riferimento. Schroders Wealth Management gestisce la ricchezza di molti imprenditori italiani e la nostra collaborazione attiva a questa iniziativa vuole sottolineare che l Italia ce la può fare dichiara Ugo Formenton, Schroders Wealth Management. Lo vediamo dallo stock di ricchezza delle grandi

BORSE.IT 23 luglio 2014 DATA: Hoomepage SEZIONE: 2/3 famiglie italiane che gestiamo, dalle performance finanziarie che abbiamo generato per loro negli ultimi anni anche nel mercato italiano e, soprattutto, dall analisi delle performance operative messe in luce oggi da quest Osservatorio. Appoggiamo l Osservatorio PMI perché crediamo di essere a nostra volta una realtà di successo. Siamo stati fondati oltre 200 anni fa dalla famiglia Schroders che ancora detiene una quota di controllo relativo; da oltre 60 anni siamo quotati alla Borsa di Londra e la società è gestita da un management esterno; dal momento peggiore per i mercati, il 2008, siamo cresciuti del 145% in termini di masse gestite e la nostra capitalizzazione è triplicata con un mercato inglese che è cresciuto meno del 50%. Quest anno sono 327 le aziende che hanno passato la selezione registrando tassi di crescita medi annui del fatturato tre volte superiori rispetto all universo delle PMI (+10% vs. +3%) e un reddito operativo che è cresciuto nel periodo 2008-2012 di ben il 19% medio annuo (contro una diminuzione media del 3% da parte delle PMI normali ). Un eccellenza che trova conferma anche nella capacità di generazione di cassa (rapporto PFN/Ebitda pari a 0,4 contro 2,6 del resto delle PMI nel 2012) e nel ritorno sugli investimenti (ROI 2012 pari a 12,1%). L Osservatorio PMI di Global Strategy, quest anno alla sesta edizione, ha consentito di verificare gli effetti che la crisi globale ha avuto sulle PMI eccellenti, evidenziando come il DNA di queste aziende sia rimasto sostanzialmente immutato. Prima di tutto, si tratta di imprese che operano in settori maturi (oltre il 30% appartiene alla meccanica e alla metallurgia), anche se si assiste a una progressiva affermazione di quelle di servizi principalmente attive nello sviluppo software, e più in generale attività di supporto alle funzioni d ufficio (+22 aziende rispetto alla scorsa edizione). In secondo luogo, tre su quattro sono situate nel Nord Italia (73%), nonostante si noti una sofferenza in termini di penetrazione delle eccellenze nel Nord-Est e nel Sud Italia (rispettivamente 3,8% e 2,7% contro una media nazionale del 4,1%). In controtendenza il Centro, unica zona dello Stivale che vede una crescita della penetrazione (pari al 5,3%). E ancora, si tratta di aziende dalla forte vocazione globale: realizzano infatti quasi il 40% del loro fatturato all estero, e prevedono di incrementare tale quota nei prossimi tre anni mediamente del 9%. Prevedono inoltre di incrementare il valore della propria produzione aggredendo nuovi mercati (per il 14% del campione) o sviluppando nuove iniziative (per il 24%). Infine, le PMI eccellenti sono fortemente orientate all innovazione: investono ben il 5% del loro fatturato in ricerca e sviluppo. In particolare, è interessante notare che la maggior parte di questo budget (53%) è ancora destinato al miglioramento del prodotto, mentre gli investimenti in digitalizzazione sono pari al 15%. Ciò che invece sembra essere cambiato sono le prassi manageriali alla base del successo. Ferma restando l importanza della qualità del prodotto (fondamentale per il 90% del campione contro il 72% di 4 edizioni fa), l impressione è che la crisi abbia premiato le imprese più dinamiche e veloci nel riuscire a comprendere dove i mercati stanno andando e come si stanno modificando. La capacità di rispondere alle esigenze del mercato infatti è diventata fattore strategico per ben il 75% delle imprese eccellenti, con un incremento rispetto al periodo pre-crisi di oltre 30 punti percentuali. Sembra invece che, il valore del brand non basti più: la competizione sui mercati globali premia chi innova dal punto di vista sia del prodotto sia della strategia imprenditoriale, mentre l importanza del marchio sembra aver subito un forte ridimensionamento pari a 25 punti passando dal 54% al 29%. Nell Osservatorio 2014 il focus è l innovazione digitale e il ruolo che questa può avere sul rafforzamento competitivo e sui percorsi di internazionalizzazione. In questo senso, si evidenzia come le aziende di più piccole dimensioni (<50 mio di fatturato), seppur eccellenti, facciano più fatica nell export, con una quota inferiore di un terzo rispetto alle eccellenti più grandi e più focalizzate su mercati di prossimità (Europa). Tuttavia il 73% degli imprenditori (questa percentuale supera l 80% per le aziende più piccole) ritiene che l utilizzo e lo sviluppo di piattaforme digitali potrebbe rappresentare un valido sviluppo alla crescita internazionale perché permetterebbe loro di tornare a puntare su brand e prodotto incrementandone la diffusione e semplificando al contempo la struttura commerciale. Anche quest anno dichiara Annapaola Negri-Clementi, Managing Partner dell omonimo Studio Legale Associato contribuiamo con impegno a questa iniziativa che ancora una volta conferma di essere un punto di riferimento per le PMI. La digitalizzazione è una grande opportunità per la loro

BORSE.IT 23 luglio 2014 DATA: Hoomepage SEZIONE: 3/3 crescita: la strada dell eccellenza dovrà passare anche attraverso soluzioni di sperimentazione, e in tale contesto la digitalizzazione dei contratti di rete di impresa può essere una grande sfida. Le PMI eccellenti si sono dimostrate ancora una volta più evolute da questo punto di vista rispetto alla media nazionale. Basti pensare che il 93% del campione ha un sito in almeno un altra lingua rispetto all italiano, il 46% è presente su un social media, il 29% usa internet per servizi pre e post vendita, e infine il 15% vende online o su marketplace i propri prodotti (percentuale molto alta se tiene in conto che la maggior parte di queste aziende appartiene al B2B). Questo segmento di imprese è consapevole che, per competere in un mercato globale e in rapida evoluzione, il ricorso alle tecnologie digitali non sia più un opportunità, ma una necessità. Ecco perché prevedono nei prossimi 3 anni di destinare circa il 15% del budget di R&D proprio allo sviluppo di soluzioni quali e-commerce evoluti, software per la gestione condivisa di dati e informazioni, piattaforme per l ottimizzazione della supply chain. La sensazione è però che anche le PMI eccellenti non stiano sfruttando appieno tutte le potenzialità derivanti dell applicazione di queste nuove tecnologie, e questo sembra essere in linea con il ritardo che il nostro Paese ha accumulato nei confronti della digitalizzazione, prosegue Antonella Negri-Clementi. Le nostre aziende, prevalentemente manifatturiere ed estremamente legate alla tradizione e centralità del prodotto, fanno fatica a individuare nuovi paradigmi operativi. A queste caratteristiche si deve affiancare un offerta innovativa, che oggi deve necessariamente viaggiare su più canali, per raggiungere il maggior numero di clienti ed essere in linea con quanto accade nel resto del mondo.

DailyNet Il quotidiano del marketing in rete ANNO XII - MERCOLEDÌ 23 LUGLIO 2014 Crescono a un ritmo tre volte superiore alla media del settore. A dispetto della crisi hanno raddoppiato il reddito operativo negli ultimi cinque anni e hanno rafforzato la loro solidità finanziaria. Sono le eroiche 327 Pmi eccellenti d Italia, che per continuare a crescere puntano sulla capacità di rispondere alle esigenze dei mercati globali, sull internazionalizzazione e sull innovazione digitale. È quanto è emerge dall indagine annuale dell Osservatorio PMI di Global Strategy, società di consulenza strategica e finanziaria, che ha presentato i risultati dell edizione 2014 nel corso del convegno PMI italiane fra tradizione e innovazione digitale, svoltosi ieri a Milano, a Palazzo Mezzanotte, in collaborazione con Borsa Italiana e con il supporto di Schroders Wealth Management e dello Studio Legale Associato Negri- Clementi. «La ricerca che pagina 20 conduciamo fin dal 2009 - spiega Antonella Negri-Clementi, presidente e a.d. di Global Strategy - evidenzia come in Italia esista un gruppo di aziende che, nonostante operi in settori maturi, abbia scelto da tempo di puntare su innovazione e internazionalizzazione riuscendo a contrastare gli effetti della crisi grazie alla tenacia degli imprenditori, alla sorprendente flessibilità e dinamicità nel riadattare le strategie operative per raggiungere i propri obiettivi». Nell Osservatorio 2014 il focus è l innovazione digitale e il ruolo che questa può avere sul rafforzamento competitivo e sui percorsi di internazionalizzazione. In questo senso, si evidenzia come le aziende di più piccole dimensioni (con un fatturato minore di 50 milioni di euro), seppur eccellenti, facciano più fatica nell export, con una quota inferiore di un terzo rispetto alle eccellenti più # 136 Un fattore, quello tecnologico, che non è possibile ignorare. E tra i casi virtuosi il 93% del campione ha un sito in almeno un altra lingua rispetto all italiano, il 46% è presente su un social media, il 29% usa internet per servizi pre e post vendita, e infine il 15% vende online o su marketplace i propri prodotti grandi e più focalizzate su mercati di prossimità (Europa). Tuttavia il 73% degli imprenditori (questa percentuale supera l 80% per le aziende più piccole) ritiene che l utilizzo e lo sviluppo di piattaforme digitali potrebbe rappresentare un valido sviluppo alla crescita internazionale perché permetterebbe loro di tornare a puntare su brand e prodotto incrementandone la diffusione e semplificando al contempo la struttura commerciale. «Anche quest anno - dichiara Annapaola Negri-Clementi, managing partner dell omonimo Studio Legale Associato - contribuiamo con impegno a questa iniziativa che ancora una volta conferma di essere un punto di riferimento per le PMI. La digitalizzazione è una grande opportunità per la loro crescita: la strada dell eccellenza dovrà passare anche attraverso soluzioni di sperimentazione, e in tale contesto la netforum Mensile di comunicazione, marketing e media business in rete Ricerche Osservatorio PMI di Global Strategy: le eccellenze hanno puntato sull innovazione digitale digitalizzazione dei contratti di rete di impresa può essere una grande sfida». Le PMI eccellenti si sono dimostrate ancora una volta più evolute da questo punto di vista rispetto alla media nazionale. Basti pensare che il 93% del campione ha un sito in almeno un altra lingua rispetto all italiano, il 46% è presente su un social media, il 29% usa internet per servizi pre e post vendita, e infine il 15% vende online o su marketplace i propri prodotti (percentuale molto alta se tiene in conto che la maggior parte di queste aziende appartiene al b2b). Questo segmento di imprese è consapevole che, per competere in un mercato globale e in rapida evoluzione, il ricorso alle tecnologie digitali non sia più un opportunità, ma una necessità. Ecco perché prevedono nei prossimi tre anni di destinare circa il 15% del budget di R&D proprio allo sviluppo di soluzioni quali ecommerce evoluti, software per la gestione condivisa di dati e informazioni, piattaforme per l ottimizzazione della supply chain. «La sensazione è però che anche le PMI eccellenti non stiano sfruttando appieno tutte le potenzialità derivanti dell applicazione di queste nuove tecnologie, e questo sembra essere in linea con il ritardo che il nostro Paese ha accumulato nei confronti della digitalizzazione - prosegue Antonella Negri-Clementi -. Le nostre aziende, prevalentemente manifatturiere ed estremamente legate alla tradizione e centralità del prodotto, fanno fatica a individuare nuovi paradigmi operativi. A queste caratteristiche si deve affiancare un offerta innovativa, che oggi deve necessariamente viaggiare su più canali, per raggiungere il maggior numero di clienti ed essere in linea con quanto accade nel resto del mondo».

FINANZA.COM DATA: SEZIONE: 23 luglio 2014 Homepage 1/3 OSSERVATORIO PMI 2014: ecco le 300 eccellenze italiane che hanno sconfitto la crisi comu Borse.it - Analisi del gestore Internazionalizzazione, innovazione digitale e una capacità unica di rispondere alle esigenze del mercato: ecco le caratteristiche per continuare a crescere. Crescono a un ritmo 3 volte superiore alla media del settore. A dispetto della crisi hanno raddoppiato il reddito operativo negli ultimi 5 anni e hanno rafforzato la loro solidità finanziaria. Sono le eroiche 300 (per l esattezza 327) PMI eccellenti d Italia, che per continuare a crescere puntano sulla capacità di rispondere alle esigenze dei mercati globali, sull internazionalizzazione e sull innovazione digitale. È quanto emerge dall indagine annuale dell Osservatorio PMI di Global Strategy, società di consulenza strategica e finanziaria, che presenta oggi i risultati dell edizione 2014 nel corso del convegno PMI italiane fra tradizione e innovazione digitale, organizzato a Milano, a Palazzo Mezzanotte, in collaborazione con Borsa Italiana e con il supporto di Schroders Wealth Management e dello Studio Legale Associato Negri-Clementi. La ricerca che conduciamo fin dal 2009 spiega Antonella Negri-Clementi, Presidente e Amministratore Delegato di Global Strategy evidenzia come in Italia esista un gruppo di aziende che, nonostante operi in settori maturi, abbia scelto da tempo di puntare su innovazione e internazionalizzazione riuscendo a contrastare gli effetti della crisi grazie alla tenacia degli imprenditori, alla sorprendente flessibilità e dinamicità nel riadattare le strategie operative per raggiungere i propri obiettivi. L Osservatorio PMI ha individuato, tra le oltre 40mila imprese italiane manifatturiere e di servizi, circa 8.000 aziende che hanno registrato nel 2012 un fatturato tra 20 e 250 milioni di euro e che compongono l universo di riferimento. Analizzando i bilanci, sono state poi selezionate quelle che negli ultimi cinque anni hanno soddisfatto requisiti di crescita, redditività e solidità finanziaria superiori alla media del loro settore di riferimento. Schroders Wealth Management gestisce la ricchezza di molti imprenditori italiani e la nostra collaborazione attiva a questa iniziativa vuole sottolineare che l Italia ce la può fare dichiara Ugo Formenton, Schroders Wealth Management. Lo vediamo dallo stock di ricchezza delle grandi famiglie italiane che gestiamo, dalle performance finanziarie che abbiamo generato per loro negli ultimi anni anche nel mercato italiano e, soprattutto, dall analisi delle performance operative messe in luce oggi da quest Osservatorio. Appoggiamo l Osservatorio PMI perché crediamo di essere a

FINANZA.COM DATA: SEZIONE: 23 luglio 2014 Homepage 2/3 nostra volta una realtà di successo. Siamo stati fondati oltre 200 anni fa dalla famiglia Schroders che ancora detiene una quota di controllo relativo; da oltre 60 anni siamo quotati alla Borsa di Londra e la società è gestita da un management esterno; dal momento peggiore per i mercati, il 2008, siamo cresciuti del 145% in termini di masse gestite e la nostra capitalizzazione è triplicata con un mercato inglese che è cresciuto meno del 50%. Quest anno sono 327 le aziende che hanno passato la selezione registrando tassi di crescita medi annui del fatturato tre volte superiori rispetto all universo delle PMI (+10% vs. +3%) e un reddito operativo che è cresciuto nel periodo 2008-2012 di ben il 19% medio annuo (contro una diminuzione media del 3% da parte delle PMI normali ). Un eccellenza che trova conferma anche nella capacità di generazione di cassa (rapporto PFN/Ebitda pari a 0,4 contro 2,6 del resto delle PMI nel 2012) e nel ritorno sugli investimenti (ROI 2012 pari a 12,1%). L Osservatorio PMI di Global Strategy, quest anno alla sesta edizione, ha consentito di verificare gli effetti che la crisi globale ha avuto sulle PMI eccellenti, evidenziando come il DNA di queste aziende sia rimasto sostanzialmente immutato. Prima di tutto, si tratta di imprese che operano in settori maturi (oltre il 30% appartiene alla meccanica e alla metallurgia), anche se si assiste a una progressiva affermazione di quelle di servizi principalmente attive nello sviluppo software, e più in generale attività di supporto alle funzioni d ufficio (+22 aziende rispetto alla scorsa edizione). In secondo luogo, tre su quattro sono situate nel Nord Italia (73%), nonostante si noti una sofferenza in termini di penetrazione delle eccellenze nel Nord-Est e nel Sud Italia (rispettivamente 3,8% e 2,7% contro una media nazionale del 4,1%). In controtendenza il Centro, unica zona dello Stivale che vede una crescita della penetrazione (pari al 5,3%). E ancora, si tratta di aziende dalla forte vocazione globale: realizzano infatti quasi il 40% del loro fatturato all estero, e prevedono di incrementare tale quota nei prossimi tre anni mediamente del 9%. Prevedono inoltre di incrementare il valore della propria produzione aggredendo nuovi mercati (per il 14% del campione) o sviluppando nuove iniziative (per il 24%). Infine, le PMI eccellenti sono fortemente orientate all innovazione: investono ben il 5% del loro fatturato in ricerca e sviluppo. In particolare, è interessante notare che la maggior parte di questo budget (53%) è ancora destinato al miglioramento del prodotto, mentre gli investimenti in digitalizzazione sono pari al 15%. Ciò che invece sembra essere cambiato sono le prassi manageriali alla base del successo. Ferma restando l importanza della qualità del prodotto (fondamentale per il 90% del campione contro il 72% di 4 edizioni fa), l impressione è che la crisi abbia premiato le imprese più dinamiche e veloci nel riuscire a comprendere dove i mercati stanno andando e come si stanno modificando. La capacità di rispondere alle esigenze del mercato infatti è diventata fattore strategico per ben il 75% delle imprese eccellenti, con un incremento rispetto al periodo pre-crisi di oltre 30 punti percentuali. Sembra invece che, il valore del brand non basti più: la competizione sui mercati globali premia chi innova dal punto di vista sia del prodotto sia della strategia imprenditoriale, mentre l importanza del marchio sembra aver subito un forte ridimensionamento pari a 25 punti passando dal 54% al 29%. Nell Osservatorio 2014 il focus è l innovazione digitale e il ruolo che questa può avere sul rafforzamento competitivo e sui percorsi di internazionalizzazione. In questo senso, si evidenzia come le aziende di più piccole dimensioni (<50 mio di fatturato), seppur eccellenti, facciano più fatica nell export, con una quota inferiore di un terzo rispetto alle eccellenti più grandi e più focalizzate su mercati di prossimità (Europa). Tuttavia il 73% degli imprenditori (questa percentuale supera l 80% per le aziende più piccole) ritiene che l utilizzo e lo sviluppo di piattaforme digitali potrebbe rappresentare un valido sviluppo alla crescita internazionale perché permetterebbe loro di tornare a puntare su brand e prodotto incrementandone la diffusione e semplificando al contempo la struttura commerciale. Anche quest anno dichiara Annapaola Negri-Clementi, Managing Partner dell omonimo Studio Legale Associato contribuiamo con impegno a questa iniziativa che ancora una volta conferma di 23 luglio 2014 essere un punto di riferimento per le PMI. La digitalizzazione è una grande opportunità per la loro Homepage crescita: la strada dell eccellenza dovrà passare anche attraverso soluzioni di sperimentazione, e 3/3 in tale contesto la digitalizzazione dei contratti di rete di impresa può essere una grande sfida. Le PMI eccellenti si sono dimostrate ancora una volta più evolute da questo punto di vista rispetto alla media nazionale. Basti pensare che il 93% del campione ha un sito in almeno un altra lingua

FINANZA.COM DATA: SEZIONE: rispetto all italiano, il 46% è presente su un social media, il 29% usa internet per servizi pre e post vendita, e infine il 15% vende online o su marketplace i propri prodotti (percentuale molto alta se tiene in conto che la maggior parte di queste aziende appartiene al B2B). Questo segmento di imprese è consapevole che, per competere in un mercato globale e in rapida evoluzione, il ricorso alle tecnologie digitali non sia più un opportunità, ma una necessità. Ecco perché prevedono nei prossimi 3 anni di destinare circa il 15% del budget di R&D proprio allo sviluppo di soluzioni quali e- commerce evoluti, software per la gestione condivisa di dati e informazioni, piattaforme per l ottimizzazione della supply chain. La sensazione è però che anche le PMI eccellenti non stiano sfruttando appieno tutte le potenzialità derivanti dell applicazione di queste nuove tecnologie, e questo sembra essere in linea con il ritardo che il nostro Paese ha accumulato nei confronti della digitalizzazione, prosegue Antonella Negri-Clementi. Le nostre aziende, prevalentemente manifatturiere ed estremamente legate alla tradizione e centralità del prodotto, fanno fatica a individuare nuovi paradigmi operativi. A queste caratteristiche si deve affiancare un offerta innovativa, che oggi deve necessariamente viaggiare su più canali, per raggiungere il maggior numero di clienti ed essere in linea con quanto accade nel resto del mondo.

FINANZAONLINE.COM DATA: SEZIONE: 23 luglio 2014 Homepage 1/3 OSSERVATORIO PMI 2014: ecco le 300 eccellenze italiane che hanno sconfitto la crisi comu Borse.it - Analisi del gestore Internazionalizzazione, innovazione digitale e una capacità unica di rispondere alle esigenze del mercato: ecco le caratteristiche per continuare a crescere. Crescono a un ritmo 3 volte superiore alla media del settore. A dispetto della crisi hanno raddoppiato il reddito operativo negli ultimi 5 anni e hanno rafforzato la loro solidità finanziaria. Sono le eroiche 300 (per l esattezza 327) PMI eccellenti d Italia, che per continuare a crescere puntano sulla capacità di rispondere alle esigenze dei mercati globali, sull internazionalizzazione e sull innovazione digitale. È quanto emerge dall indagine annuale dell Osservatorio PMI di Global Strategy, società di consulenza strategica e finanziaria, che presenta oggi i risultati dell edizione 2014 nel corso del convegno PMI italiane fra tradizione e innovazione digitale, organizzato a Milano, a Palazzo Mezzanotte, in collaborazione con Borsa Italiana e con il supporto di Schroders Wealth Management e dello Studio Legale Associato Negri-Clementi. La ricerca che conduciamo fin dal 2009 spiega Antonella Negri-Clementi, Presidente e Amministratore Delegato di Global Strategy evidenzia come in Italia esista un gruppo di aziende che, nonostante operi in settori maturi, abbia scelto da tempo di puntare su innovazione e internazionalizzazione riuscendo a contrastare gli effetti della crisi grazie alla tenacia degli imprenditori, alla sorprendente flessibilità e dinamicità nel riadattare le strategie operative per raggiungere i propri obiettivi. L Osservatorio PMI ha individuato, tra le oltre 40mila imprese italiane manifatturiere e di servizi, circa 8.000 aziende che hanno registrato nel 2012 un fatturato tra 20 e 250 milioni di euro e che compongono l universo di riferimento. Analizzando i bilanci, sono state poi selezionate quelle che negli ultimi cinque anni hanno soddisfatto requisiti di crescita, redditività e solidità finanziaria superiori alla media del loro settore di riferimento. Schroders Wealth Management gestisce la ricchezza di molti imprenditori italiani e la nostra collaborazione attiva a questa iniziativa vuole sottolineare che l Italia ce la può fare dichiara Ugo Formenton, Schroders Wealth Management. Lo vediamo dallo stock di ricchezza delle

FINANZAONLINE.COM DATA: 23 luglio 2014 SEZIONE: Homepage 2/3 grandi famiglie italiane che gestiamo, dalle performance finanziarie che abbiamo generato per loro negli ultimi anni anche nel mercato italiano e, soprattutto, dall analisi delle performance operative messe in luce oggi da quest Osservatorio. Appoggiamo l Osservatorio PMI perché crediamo di essere a nostra volta una realtà di successo. Siamo stati fondati oltre 200 anni fa dalla famiglia Schroders che ancora detiene una quota di controllo relativo; da oltre 60 anni siamo quotati alla Borsa di Londra e la società è gestita da un management esterno; dal momento peggiore per i mercati, il 2008, siamo cresciuti del 145% in termini di masse gestite e la nostra capitalizzazione è triplicata con un mercato inglese che è cresciuto meno del 50%. Quest anno sono 327 le aziende che hanno passato la selezione registrando tassi di crescita medi annui del fatturato tre volte superiori rispetto all universo delle PMI (+10% vs. +3%) e un reddito operativo che è cresciuto nel periodo 2008-2012 di ben il 19% medio annuo (contro una diminuzione media del 3% da parte delle PMI normali ). Un eccellenza che trova conferma anche nella capacità di generazione di cassa (rapporto PFN/Ebitda pari a 0,4 contro 2,6 del resto delle PMI nel 2012) e nel ritorno sugli investimenti (ROI 2012 pari a 12,1%). L Osservatorio PMI di Global Strategy, quest anno alla sesta edizione, ha consentito di verificare gli effetti che la crisi globale ha avuto sulle PMI eccellenti, evidenziando come il DNA di queste aziende sia rimasto sostanzialmente immutato. Prima di tutto, si tratta di imprese che operano in settori maturi (oltre il 30% appartiene alla meccanica e alla metallurgia), anche se si assiste a una progressiva affermazione di quelle di servizi principalmente attive nello sviluppo software, e più in generale attività di supporto alle funzioni d ufficio (+22 aziende rispetto alla scorsa edizione). In secondo luogo, tre su quattro sono situate nel Nord Italia (73%), nonostante si noti una sofferenza in termini di penetrazione delle eccellenze nel Nord-Est e nel Sud Italia (rispettivamente 3,8% e 2,7% contro una media nazionale del 4,1%). In controtendenza il Centro, unica zona dello Stivale che vede una crescita della penetrazione (pari al 5,3%). E ancora, si tratta di aziende dalla forte vocazione globale: realizzano infatti quasi il 40% del loro fatturato all estero, e prevedono di incrementare tale quota nei prossimi tre anni mediamente del 9%. Prevedono inoltre di incrementare il valore della propria produzione aggredendo nuovi mercati (per il 14% del campione) o sviluppando nuove iniziative (per il 24%). Infine, le PMI eccellenti sono fortemente orientate all innovazione: investono ben il 5% del loro fatturato in ricerca e sviluppo. In particolare, è interessante notare che la maggior parte di questo budget (53%) è ancora destinato al miglioramento del prodotto, mentre gli investimenti in digitalizzazione sono pari al 15%. Ciò che invece sembra essere cambiato sono le prassi manageriali alla base del successo. Ferma restando l importanza della qualità del prodotto (fondamentale per il 90% del campione contro il 72% di 4 edizioni fa), l impressione è che la crisi abbia premiato le imprese più dinamiche e veloci nel riuscire a comprendere dove i mercati stanno andando e come si stanno modificando. La capacità di rispondere alle esigenze del mercato infatti è diventata fattore strategico per ben il 75% delle imprese eccellenti, con un incremento rispetto al periodo precrisi di oltre 30 punti percentuali. Sembra invece che, il valore del brand non basti più: la competizione sui mercati globali premia chi innova dal punto di vista sia del prodotto sia della strategia imprenditoriale, mentre l importanza del marchio sembra aver subito un forte ridimensionamento pari a 25 punti passando dal 54% al 29%. Nell Osservatorio 2014 il focus è l innovazione digitale e il ruolo che questa può avere sul rafforzamento competitivo e sui percorsi di internazionalizzazione. In questo senso, si evidenzia come le aziende di più piccole dimensioni (<50 mio di fatturato), seppur eccellenti, facciano più fatica nell export, con una quota inferiore di un terzo rispetto alle eccellenti più grandi e più focalizzate su mercati di prossimità (Europa). Tuttavia il 73% degli imprenditori (questa percentuale supera l 80% per le aziende più piccole) ritiene che l utilizzo e lo sviluppo di piattaforme digitali potrebbe rappresentare un valido sviluppo alla crescita internazionale perché permetterebbe loro di tornare a puntare su brand e prodotto incrementandone la diffusione e semplificando al contempo la struttura commerciale.

FINANZAONLINE.COM DATA: 23 luglio 2014 SEZIONE: Homepage 3/3 Anche quest anno dichiara Annapaola Negri-Clementi, Managing Partner dell omonimo Studio Legale Associato contribuiamo con impegno a questa iniziativa che ancora una volta conferma di essere un punto di riferimento per le PMI. La digitalizzazione è una grande opportunità per la loro crescita: la strada dell eccellenza dovrà passare anche attraverso soluzioni di sperimentazione, e in tale contesto la digitalizzazione dei contratti di rete di impresa può essere una grande sfida. Le PMI eccellenti si sono dimostrate ancora una volta più evolute da questo punto di vista rispetto alla media nazionale. Basti pensare che il 93% del campione ha un sito in almeno un altra lingua rispetto all italiano, il 46% è presente su un social media, il 29% usa internet per servizi pre e post vendita, e infine il 15% vende online o su marketplace i propri prodotti (percentuale molto alta se tiene in conto che la maggior parte di queste aziende appartiene al B2B). Questo segmento di imprese è consapevole che, per competere in un mercato globale e in rapida evoluzione, il ricorso alle tecnologie digitali non sia più un opportunità, ma una necessità. Ecco perché prevedono nei prossimi 3 anni di destinare circa il 15% del budget di R&D proprio allo sviluppo di soluzioni quali e-commerce evoluti, software per la gestione condivisa di dati e informazioni, piattaforme per l ottimizzazione della supply chain. La sensazione è però che anche le PMI eccellenti non stiano sfruttando appieno tutte le potenzialità derivanti dell applicazione di queste nuove tecnologie, e questo sembra essere in linea con il ritardo che il nostro Paese ha accumulato nei confronti della digitalizzazione, prosegue Antonella Negri-Clementi. Le nostre aziende, prevalentemente manifatturiere ed estremamente legate alla tradizione e centralità del prodotto, fanno fatica a individuare nuovi paradigmi operativi. A queste caratteristiche si deve affiancare un offerta innovativa, che oggi deve necessariamente viaggiare su più canali, per raggiungere il maggior numero di clienti ed essere in linea con quanto accade nel resto del mondo.

MERCOLEDÌ 23 LUGLIO 2014 11 AMMORTIZZATORI SOCIALI ECONOMIA & FINANZA ROMA - I leader di Cgil, Cisl e Uil sono scesi in piazza per chiedere il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga e lo stop ai nuovi criteri per la concessione. Principi che, spiegano, lascerebbero senza copertura un terzo dei lavoratori coinvolti. Cig in deroga, sindacati a Montecitorio Stando ai calcoli del sindacato guidato da Susanna Camusso, se passasse la ridefinizione della platea e dei tempi, per cig e mobilità in deroga, sarebbero a rischio fino a 60mila posti. Numeri ancora più alti li fa la Uil, secondo cui in bilico ci sono tra i 100 e i 150mila. Tutte persone che se perdessero l'ammortizzatore finirebbero per trasformarsi in licenziati. Ecco perchè i sindacati hanno deciso insieme di far sentire la loro voce con sit-in davanti alla Camera dei deputati, che si ripeteranno anche domani. In piazza anche il 30 luglio, data in cui è fissato l'incontro tra regioni e ministero del Lavoro. Pmi eccellenti, 7 sono varesotte Censite quelle con una crescita tre volte superiore alla media di settore: in Italia sono 327 VARESE - (r.e.) - Crescono a un ritmo 3 volte superiore alla media del settore. A dispetto della crisi hanno raddoppiato il reddito operativo negli ultimi 5 anni e hanno rafforzato la loro solidità finanziaria. Sono 327 Pmi eccellenti d'italia che per continuare a crescere puntano sulla capacità di rispondere alle esigenze dei mercati globali, sull'internazionalizzazione e sull'innovazione digitale. Nell elenco, frutto dell'indagine annuale dell'osservatorio Pmi di Global Strategy, sono presenti anche 7 aziende della provincia di Varese. In particolare si tratta della "Alfredo Grassi" di Lonate Pozzolo (ditta tessile specializzata in uniformi); "Bea srl" di Solbiate Olona (viterie e bullonerie); "Compagnia elettromeccanica lombarda" di Varese; "Costruzioni meccaniche Luigi Bandera" di Busto Arsizio; Euro Prosan di Marnate (dispositivi sanitari monosuso), Tecniplast di Gazzada (stampi per materie plastiche); "Viar spa" di Sumirago (valvole). Il rapporto di Global Strategy, società di consulenza strategica e finanziaria, è stato presentato ieri nel corso del convegno "Pmi italiane fra tradizione e innovazione digitale", organizzato a Milano, a Palazzo Mezzanotte, in collaborazione con Borsa Italiana e con il supporto di Schroders Wealth Management e dello Studio Legale Associato Negri-Clementi. L'Osservatorio Pmi ha individuato, tra le oltre 40mila imprese italiane manifatturiere e di servizi, circa 8mila aziende che hanno registrato nel 2012 un fatturato tra 20 e 250 milioni di euro e che compongono l'universo di riferimento. Analizzando i bilanci, sono state poi selezionate quelle che negli ultimi 5 anni hanno soddisfatto requisiti di crescita, redditività e solidità finanziaria superiori alla media del loro settore di riferimento. Quest'anno sono 327 le aziende che hanno passato la selezione registrando tassi di crescita medi annui del fatturato 3 volte superiori rispetto all universo delle Pmi e un reddito operativo che è cresciuto nel periodo 2008-2012 di ben il 19% medio annuo (contro una diminuzione media del 3% da parte delle Pmi "normali"). Un'eccellenza che trova conferma anche nella capacità di generazione di cassa (rapporto Pfn/Ebitda pari a 0,4 contro 2,6 Rapporto di Global Strategy presentato a Milano. La maggior parte delle imprese opera in settori maturi del resto delle Pmi nel 2012) e nel ritorno sugli investimenti (ROI 2012 pari a 12,1%). «La ricerca, che conduciamo fin dal 2009, - spiega Antonella Negri-Clementi, presidente e a.d. di Global Strategy - evidenzia come in Italia esista un gruppo di aziende che, nonostante operi in settori maturi, abbia scelto da tempo di puntare su innovazione e internazionalizzazione, riuscendo a contrastare gli effetti della crisi grazie alla tenacia degli imprenditori, alla sorprendente flessibilità e dinamicità nel riadattare le strategie operative per raggiungere i propri obiettivi». L'Osservatorio di Global Strategy ha consentito di verificare gli effetti che la crisi globale ha avuto sulle Pmi eccellenti, evidenziando come il loro Dna sia rimasto sostanzialmente immutato. Prima di tutto, si tratta di imprese che operano in settori maturi (oltre il 30% appartiene alla meccanica e alla metallurgia), anche se si assiste a una progressiva affermazione di quelle di servizi principalmente attive nello sviluppo software, e più in generale attività di supporto alle funzioni d'ufficio (+22 aziende rispetto alla scorsa edizione). In secondo luogo, 3 su 4 sono situate nel Nord Italia (73%), nonostante si noti una sofferenza in termini di penetrazione delle eccellenze nel Nord- Est e nel Sud (rispettivamente 3,8% e 2,7% contro una media nazionale del 4,1%). In controtendenza il Centro, unica zona dello Stivale che vede una crescita della penetrazione (pari al 5,3%). E ancora, si tratta di aziende dalla forte vocazione globale: realizzano infatti quasi il 40% del loro fatturato all'estero, e prevedono di incrementare tale quota nei prossimi tre anni mediamente del 9%. Prevedono inoltre di incrementare il valore della propria produzione aggredendo nuovi mercati (per il 14% del campione) o sviluppando nuove iniziative (per il 24%). Infine, le Pmi eccellenti sono fortemente orientate all'innovazione: investono ben il 5% del loro fatturato in ricerca e sviluppo. In particolare, è interessante notare che la maggior parte di questo budget (53%) è ancora destinato al miglioramento del prodotto, mentre gli investimenti in digitalizzazione sono pari al 15%. LA DISCUSSIONE Zona economica speciale, gli artigiani: «C è il rischio di concorrenza sleale» VARESE - (r.e.) - Si scrive Zes e si legga Zona economica speciale: è l area geografica nella quale vengono temporaneamente escluse dal pagamento delle tasse le imprese che distano meno di 20 chilometri dal confine svizzero. Per ora si tratta di una proposta di legge (approvata dal consiglio della Regione Lombardia e depositata in Parlamento) con lo scopo di arginare la fuga di aziende nel Canton Ticino, più appetibile sotto il profilo del fisco e della burocrazia. Secondo i dati di Confartigianato le imprese beneficiate dalla Zes sarebbero 28.114 (in 19 comuni) nel Varesotto; 40.768 nel Comasco e 5.441 in provincia di Sondrio. A fronte di molti commenti positivi, ma anche di qualche perplessità, ora interviene in modo articolato la Confartigianato varesina sollevando non pochi dubbi. «La Zes - rileva Davide Galli (foto), presidente diconfartigianato imprese Varese - non è un intervento strutturale e ci si chiede se potrà rappresentare una vera soluzione ai problemi imprenditoriali. Infatti potrebbe generare casi di concorrenza sleale (e interna) tra le aziende della stessa provincia: quelle a nord (che godranno di un vero paradiso fiscale) a scapito di quelle a sud. Il merito imprenditoriale cade in secondo piano: con la Zes è la collocazione geografica ad avere la meglio. Dare il via ad una fase sperimentale potrebbe essere una buona soluzione per poi decidere, eventualmente, la sua estensione all intera regione». L altro nodo riguarda la copertura finanziaria. Confartigianato indica in 800 milioni di euro la cifra da stanziare nel 2014 e 1,2 miliardi a regime, a partire dal 2015 con il 10% a carico della Regione Lombardia (che dovrà rinunciare a parte delle entrate Irap) e il restante 90% di risorse a carico dello Stato, ricordando, tuttavia, che i 4,5 miliardi della spending review 2014, secondo il Def, sono destinati al taglio dell Irpef. Al di là delle perplessità espresse dal presidente Colombo, Confartigianato Varese ha confrontato l imposizione fiscale attuale di un impresa individuale/snc e di una srl con quella nella Zona economica speciale. Il campione è rappresentativo delle piccole imprese, e la determinazione del vantaggio fiscale (in assenza ancora di precise disposizioni normative e regolamentari) è stata effettuata sulla base delle prime indicazioni emerse con l approvazione della Zes in Consiglio Regionale. I vantaggi per l impresa individuale/snc: risparmio annuo, su base imponibile di 169.300 euro, di 66.500 euro per le nuove imprese che si installeranno nella Zes e di 55.400 euro per quelle che già ci sono. I vantaggi per una srl: risparmio annuo, su base imponibile di 48.137 euro, di 37.237 euro per le nuove imprese che si installeranno nella ZES e di 14.659 per quelle che già ci sono. Confartigianato ricorda che l imposizione fiscale rappresenta un gap ancora irrisolto tra imprese italiane, quelle europee e - per l appunto - quelle svizzere: nel Canton Ticino l Iva è ferma all 8% e la pressione fiscale raggiunge un livello minimo del 17,1%. Senza contare la burocrazia snella, la flessibilità nel mondo del lavoro e la manodopera italiana - qualificata - a basso costo. Ne risulta che, secondo uno studio del Servizio di informazioni economiche Orell Füssli (Ofwi), negli ultimi 5 anni oltre 4.500 imprenditori italiani hanno deciso di aprire una nuova azienda in Ticino. Expo, l Unione europea conferma 7,3 milioni Sarà presente nel padiglione italiano. Nasce il premio Compasso d oro sul cibo BRUXELLES - L'Unione europea ha confermato il suo impegno a finanziare con 7,3 milioni di euro - 3 riguardano i pagamenti per il 2014 - la sua partecipazione all'esposizione universale 2015. La conferma viene dall'adozione definitiva del primo bilancio rettificativo per quest'anno. Lo stanziamento è destinato a coprire diversi costi: da quelli di base relativi alla presenza dell'ue nel padiglione italiano (locazione dello spazio espositivo, allestimento dello stand, spese di funzionamento), alle fasi preparatorie e iniziali di un programma scientifico di base per l'expo, compresa la raccolta di dati di riferimento per la definizione delle relative politiche. Quanto ai costi di organizzazione di manifestazioni e mostre, saranno coperti dagli stanziamenti relativi ai programmi specifici, secondo il settore interessato. E da Bruxelles arriva anche un altra notizia: nasce la prima edizione del "Premio Compasso d'oro Adi Internazionale", dedicata al tema del cibo e della sicurezza alimentare. Lo ha annunciato la delegazione dell' Associazione per il Design italiano (Adi), durante l'inaugurazione della mostra sul meglio del Design Made in Italy allestita con FederlegnoArredo nell'atrio del Justus Lipsius, la sede del Consiglio Ue. «L'obiettivo del premio "Design for Food and Nutrition" - spiega Luisa Bocchietto, past president di Adi - è quello di dare un riconoscimento a un progetto che abbia come tema centrale quello del cibo». Poco lontano dal sito milanese, intanto, ieri hanno manifestato alcuni lavoratori licenziati da Innova Service, l'azienda che gestiva le portinerie dell' ex Alfa Romeo di Arese. Il presidio si è svolto nella sede operativa di Expo 2015 Spa a Pero, in via Pisacane: gli ex operai Fiat chiedono di «essere ricollocati» sull'area, interessata anche dai lavori per un parcheggio dedicato ai visitatori dell'esposizione universale. CAMERA DI COMMERCIO Agevolazioni a fondo perduto. Domande a settembre Banda larga, stanziati 150mila euro VARESE - (r.e.) - Essere connessi al meglio per ampliare il mercato e puntare sull'internazionalizzazione. È questo l'obiettivo che offre alle aziende varesine il nuovo contributo sulla "banda larga" proposto dalla Camera di commercio in collaborazione con le associazioni di categoria. Un'iniziativa per la quale l'ente ha stanziato 150mila euro così da consentire alle micro e alle piccole e medie imprese di ottenere un supporto economico per poter sfruttare le infrastrutture digitali nel modo più adeguato alla propria competitività sui mercati. Nel dettaglio, l'agevolazione prevista è un contributo a fondo perduto, pari al 50% delle spese sostenute fino a un massimo di mille euro per la prima attivazione di un servizio di connettività base con velocità minima in downstream almeno pari a 2Mbps; si sale invece a 2mila euro per la prima attivazione di un servizio avanzato, con velocità minima di 8Mbps. E questo, sia che si tratti di un collegamento fisso, mobile, satellitare o con ponti radio. In particolare, le spese ammissibili (al netto d'iva) possono essere state sostenute a partire dal 10 luglio scorso e riguardano l'acquisto una tantum dell'apparato di trasmissione e ricezione (modem, antenna, parabola), ma anche per la realizzazione di una rete wi-fi interna. Inoltre, sono ammissibili le spese di canone per il primo anno. Le domande dovranno essere trasmesse telematicamente a partire dalle ore 9 del 19 settembre e le imprese saranno ammesse al contributo, fino a esaurimento delle risorse disponibili, sulla base dell' ordine cronologico di presentazione. Molte aziende che in passato hanno ottenuto fondi da bandi sulla banda larga sono riuscite a migliorare il proprio business attraverso un accesso a internet più veloce e efficiente che consente di utilizzare servizi Ict avanzati, contenendo i costi, aprendo a nuovi canali di comunicazione con la propria clientela, entrando in mercati ancor più interessanti per i propri prodotti.