Capitolo 18 L equilibrio chimico

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Transcript:

Capitolo 18 L equilibrio chimico 1. L equilibrio dinamico 2. L equilibrio chimico: anche i prodotti reagiscono 3. La costante di equilibrio 4. Il quoziente di reazione 5. La costante di equilibrio e la temperatura 6. La termodinamica dell equilibrio 7. Il principio di le Châtelier 8. Equilibri eterogenei ed equilibrio di solubilità

1. L equilibrio dinamico Quando le reazioni risultano incomplete e, soprattutto, sembrano non andare né avanti né indietro, si è in presenza di una trasformazione reversibile in equilibrio dinamico.

1. L equilibrio dinamico Un sistema è in equilibrio quando non variano più le sue proprietà macroscopiche osservabili. L equilibrio è dinamico perché, a livello mascroscopico, è il risultato di due processi opposti che avanzano a uguale velocità.

2. L equilibrio chimico: anche i prodotti reagiscono L equilibrio chimico si raggiunge quando la velocità della reazione diretta reagenti prodotti è uguale alla velocità della reazione inversa prodotti reagenti L equilibrio chimico si scrive: reagenti prodotti

2. L equilibrio chimico: anche i prodotti reagiscono A temperatura e pressione costanti, un sistema chimico chiuso è all equilibrio se la concentrazione (la pressione se si tratta di gas) dei reagenti e dei prodotti è costante nel tempo.

3. La costante di equilibrio Cato Guldberg e Peter Waage enunciarono nel 1864 la legge dell azione di massa. In un sistema chimico in equilibrio, il rapporto fra il prodotto delle concentrazioni molari dei prodotti e il prodotto delle concentrazioni molari dei reagenti, ciascuna elevata al proprio coefficiente stechiometrico, è costante (Keq).

3. La costante di equilibrio Data la generica reazione aa + bb cc + dd Il valore di questo rapporto prende il nome di costante di equilibrio (K eq ) ed è espressa dalla relazione: Se K eq > 1 la reazione è spostata verso i prodotti (completa) Se K eq = 1 la reazione è all equilibrio. Se K eq < 1 la reazione è spostata verso i reagenti (non avviene)

3. La costante di equilibrio

3. La costante di equilibrio Nelle reazioni in fase gassosa, la costante di equilibrio viene espressa in funzione delle pressioni parziali e si indica con K p. aa (g) + bb (g) cc (g) + dd (g)

3. La costante di equilibrio Per una stessa reazione: K p = K c (RT) Δn dove Δn è la differenza tra la somma dei coefficienti stechiometrici di prodotti e reagenti

4. Il quoziente di reazione Quando una reazione non ha ancora raggiunto l equilibrio, possiamo capirne l andamento confrontando il quoziente di reazione Q c e la K c. Q c è il rapporto fra il prodotto delle concentrazioni molari dei prodotti e il prodotto delle concentrazioni molari dei reagenti, ciascuna elevata al proprio coefficiente stechiometrico.

4. Il quoziente di reazione Il quoziente di reazione ha la stessa "formula" della costante di reazione (per es. espressa in termini di concentrazione), ma è calcolato non all'equilibrio. Quindi se si hanno delle concentrazioni ad un certo tempo di una reazione, si usa Q per dedurre il verso della reazione (se la reazione procede verso i prodotti o se torna verso i reagenti). Quando sei all'equilibrio, è chiaro che Q=K.

5. La costante di equilibrio e la temperatura Nelle reazioni esotermiche la costante di equilibrio diminuisce all aumentare della temperatura. Nelle reazioni endotermiche la costante di equilibrio aumenta all aumentare della temperatura.

5. La costante di equilibrio e la temperatura

6. La termodinamica dell equilibrio A temperatura e pressione costanti, in un sistema chiuso, l equilibrio chimico corrisponde alla situazione di minima energia libera, cioè ΔG = 0.

7. Il principio di Le Châtelier Lo stato di equilibrio si altera se si vanno a modificare le condizioni di temperatura, pressione, concentrazione di reagenti e prodotti.

7. Il principio di Le Châtelier Si deve a Le Châtelier il principio dell equilibrio mobile. Un sistema all equilibrio, perturbato da un azione esterna, reagisce in modo da ridurne l effetto e raggiunge, se possibile, un nuovo stato di equilibrio.

7. Il principio di Le Châtelier Aggiungendo un reagente a un sistema all equilibrio, questo si sposta nella direzione che consente il consumo dell aggiunta di reagente a favore della formazione del prodotto. Viceversa si ha la reazione opposta se si aggiunge un prodotto.

7. Il principio di Le Châtelier Gli equilibri in fase gassosa risentono delle variazioni di pressione e volume. L aumento di pressione di un sistema gassoso all equilibrio, comporta lo spostamento dell equilibrio nella direzione in cui è presente il minor numero di moli.

7. Il principio di Le Châtelier La variazione della temperatura influisce sull equilibrio come segue: le reazioni endotermiche sono favorite dall aumento della temperatura; le reazioni esotermiche sono favorite dalla diminuzione della temperatura.

7. Il principio di Le Châtelier La presenza di un catalizzatore influenza solo la velocità con cui si raggiunge l equilibrio, ma non ha nessun effetto sulla posizione dell equilibrio perché non il catalizzatore non partecipa alla reazione.

8. Equilibri eterogenei ed equilibrio di solubilità Le reazioni si dicono eterogenee quando i componenti si trovano in fasi diverse. Si ha una reazione eterogenea per esempio quando si libera un gas a partire da un solido, oppure quando si un soluto solido si scioglie in soluzione.

8. Equilibri eterogenei ed equilibrio di solubilità Nei sistemi eterogenei in cui si instaura un equilibrio di solubilità il valore della costante di equilibrio è indipendente dalla quantità dei solidi.

8. Equilibri eterogenei ed equilibrio di solubilità La dissociazione in ioni di un solido è una reazione chimica specificata da una propria particolare costante di equilibrio detta prodotto di solubilità (K ps ).

8. Equilibri eterogenei ed equilibrio di solubilità Il prodotto di solubilità (K ps ) di una sostanza è uguale al prodotto delle concentrazioni molari dei prodotti (gli ioni in soluzione), ciascuna elevata al proprio coefficiente stechiometrico. A n B m (s) na + (aq) + mb- (aq) K ps = [A + ] n [B - ] m

8. Equilibri eterogenei ed equilibrio di solubilità K ps è tanto più piccolo quanto meno solubile è una sostanza. In soluzione si ha formazione di un precipitato quando il prodotto delle concentrazioni ioniche relative a una sostanza è maggiore del suo K ps.

8. Equilibri eterogenei ed equilibrio di solubilità Quando il solido ha raggiunto la massima solubilità consentita dalla sua natura, dalla temperatura e dal tipo di solvente, non può sciogliersi ulteriormente e rimane come corpo di fondo. In questo caso si dice che la soluzione è satura.

8. Equilibri eterogenei ed equilibrio di solubilità Come negli equilibri, la variazione della temperatura influenza il prodotto di solubilità nel seguente modo: se la solubilizzazione è endotermica sarà favorita la formazione della soluzione; se la solubilizzazione è esotermica la solubilità diminuisce all aumentare della temperatura.

8. Equilibri eterogenei ed equilibrio di solubilità L aggiunta di uno ione comune a una soluzione satura di un composto ionico all equilibrio, ne abbassa la solubilità (effetto dello ione comune).