SILVANA MONTORO. Infermiera specialista nel rischio Infettivo ASL 1 Imperiese ANIPIO LIGURIA

Documenti analoghi
MISURE DI CONTROLLO PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI/PROBABILI/ACCERTATI DELLA SINDROME INFLUENZALE DEL TIPO AH1N1

INDICAZIONI OPERATIVE PER IL CONTROLLO E LA NOTIFICA DI EVENTUALI CASI DI SARS

M s i ur u e d i d i p r p ot o ezio i n o e n p e p r g l g i l i O pe p rator o i i S a S ni n t i ari

OBIETTIVI IDENTIFICARE LE FASI DEL SOCCORSO CONOSCERE I MEZZI DI COMUNICAZIONE UTILIZZATI SUI MEZZI DI SOCCORSO

CONTROLLO DELLA TRASMISSIONE DELLA PATOLOGIA INFETTIVA IN OSPEDALE: NORME DI COMPORTAMENTO PER I VISITATORI ED I VOLONTARI

Le precauzioni da contatto: strumento per prevenire la trasmissione in ambito assistenziale. Precauzioni per goccioline e via aerea

La diagnosi di influenza da virus A(H1N1)v è basata sul solo criterio clinico esplicitato di seguito. Criterio clinico ADULTI:

SARS - CoV. Sindrome respiratoria acuta grave (SARS) IO 13. Rev. 01 del 23 settembre 2010 Pag. 1/10

DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI

PRECAUZIONI STANDARD ED AGGIUNTIVE

DIRETTIVE PER LA GESTIONE DEI CASI SOSPETTI DI INFLUENZA A/H1N1v IN PRONTO SOCCORSO

LINEE-GUIDA PER IL CONTROLLO DELLA DIFFUSIONE DEL MRSA

Prospetto riassuntivo delle attività formative professionalizzanti e di tirocinio del anno di corso a.a.

Misure di prevenzione, igiene e protezione Istituti non sanitari

Localizzazione dell infezione/colonizzazione e pratiche assistenziali correlate Grado di dipendenza e di collaborazione dell assistito.

Regione Emilia Romagna

PROGRAMMA DI CONTROLLO DELLA TUBERCOLOSI

Convulsione febbrile Edizione 2010

La compilazione del questionario non richiederà più di 10 minuti di tempo.

I RISCHI PROFESSIONALI DELL INFERMIERE

Prevenzione e controllo della trasmissione di enterobatteri produttori di carbapenemasi nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie

Procedura di vestizione e rimozione dei dispostivi di protezione individuale per malattia virus ebola. Lorena Martini

I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

1 Scheda sintetica delle PRECAUZIONI STANDARD

IL PAZIENTE CON TUBERCOLOSI POLMONARE: prendersi cura della stessa persona attraverso un percorso assistenziale integrato

EBOLA. Protocollo ASL Varese

La sottoscritta Marilù Cirillo

La Tubercolosi tra Ospedale e Territorio: novità e problematiche gestionali

Il protocollo nazionale degli eventi sentinella

Il Triage. Il triage non serve a diminuire i tempi d attesa ma a ridistribuire i pazienti in favore di chi è più grave LE FASI DEL PROCESSO DI TRIAGE

Accettazione del paziente in U.O. di chirurgia

PRECAUZIONI DA ADOTTARE NELLA GESTIONE DEI CASI DI INFLUENZA DA VIRUS A (H1N1)v

Pr.Osp.20/2012 PROCEDURA PER LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO DELLA TRASMISISONE DEL VIRUS DELL INFLUENZA

Domande relative alla specializzazione in: Radiodiagnostica

A.S.O. SAN GIOVANNI BATTISTA DI TORINO. Ospedale Molinette ANESTESIA E RIANIMAZIONE 2 UNITA DI NEURORIANIMAZIONE

Percorso organizzativo: OBIETTIVO FRATTURA DI FEMORE ENTRO LE 48 ORE

CURARE una persona malata di influenza a CASA. Informazioni utili per l ammalato, i familiari, le persone che prestano assistenza.

L ambulatorio vulnologico a gestione infermieristica

Dal territorio al servizio di emergenza: livelli assistenziali e presa in carico del paziente

Provincia autonoma di Trento Assessorato alla Salute e Politiche sociali. Il Pronto Soccorso

Rischi e pericoli relativi al processo assistenziale all'interno di un'unità operativa

INNOVAZIONE in organizzazione e gestione

Influenza. A(H1N1)v. Informazioni utili per difendersi e contrastare la diffusione del virus

Quale isolamento per quale germe: l importante è sapere con chi si deve combattere

SEGNI VITALI MODULO DI SCIENZE OSTETRICHE E GINECOLOGICHE DOCENTE DOTT.SSA MERI PEDRIALI

Tutti i casi di malattia invasiva batterica segnalazione rapida da parte dei clinici al Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL

Ambienti Confinati. Lavori in ambienti Sospetti di Inquinamento o Confinati

CAMPAGNA ANTI-INFLUENZALE

LA GESTIONE DEL PAZENTE IN TERAPIA ANTICOAGULANTE ( EPARINE, AVK, DOAC ) IN UN CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI

GESTIONE ASSISTENZIALE POST ABLAZIONE Caso clinico MUTTINI ROSSELLA TURSI LOREDANA

TREVISO Gestione richieste URGENTI

RISCHIO BIOLOGICO. riente TITOLO PROGETTAZIONE E PRODUZIONE. Oriente s.r.l Progetti di comunicazione e formazione CREDITI FORMATIVI 8

La nostra sfida per il 2016

Matera, 15 giugno 2010 Auditorium San Giuseppe Moscati Ospedale di Matera

NOTA INFORMATIVA SULL INFLUENZA H1N1 E SULLE MISURE DI SICUREZZA E DI PREVENZIONE PER GLI OPERATORI SANITARI IN AMBULANZA

DIAGNOSI DIFFERENZIALE INTEGRATA

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE D.P.I.

ATTIVITA A SCELTA DELLO STUDENTE DEL CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA A.A. 2016/2017

Rischio biologico. Università di Modena e Reggio Emilia Cattedra di Medicina del Lavoro

Azienda USL 3 Pistoia Zona Distretto Procedura per gestione delle Infezioni correlate all assistenza (ICA) PP.DS.04

U.O. SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DIRETTORE

Biosicurezza negli ambienti clinici. Fonte: Biosecurity Standard Operating Procedures Faculty of Veterinary Medicine of the University of Lie ge

DAL SOSPETTO ALL INTERPRETAZIONE DIAGNOSTICA l approccio a soglia. Brescia Corsi ASL 2006

OPUSCOLO INFORMATIVO MALATTIE INFETTIVE E TROPICALI

Procedura Operativa. Corretta identificazione del paziente

Come evitare che i nostri cavalli si ammalino di anemia infettiva equina??

PROCEDURA IN CASO DI OCCLUSIONE DEL CVC

CONCORSO PER OPERATORE SOCIO SANITARIO 08 GIUGNO 2016 TEST DI PRESELEZIONE. TEST N. 4 (Domande a risposta chiusa)

IV Sessione Rischio Clinico. Quali rischi per l operatore sanitario? Strategie di prevenzione

La realtà piemontese. Carla M. Zotti Dipartimento di Scienze della Sanità Pubblica e Pediatriche. Università di Torino

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA SANITÀ PUBBLICA E PEDIATRICHE

Modalità di identificazione del paziente International Patient Safety Goals IPSG IPSG. 1 Accuratezza della identificazione del paziente

CORSO DI FORMAZIONE. Attualità in tema di clinica e profilassi della Tubercolosi

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MILANO

Indagine di comparto 2013: Case di Riposo e Strutture per Anziani

ISTRUZIONE OPERATIVA n 1/2009. Revisione 0 GASTROENTERITI DA NOROVIRUS: LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO IN AMBITO OSPEDALIERO

A R S. Prime raccomandazioni regionali per la prevenzione ed il contenimento della sindrome influenzale da nuovo virus del tipo A/H1N1

STRUTTURA DEL CENTRO E DEL PERSONALE

Allegato 2 Carta dei servizi

LE MISURE D ISOLAMENTO

I RAPPORTI CON I MEDICI E PEDIATRI DI FAMIGLIA E I MEDICI OSPEDALIERI. Michele Orlando Direttore Sanitario

RACCOMANDAZIONI MISURE DI PROFILASSI VIRUS INFLUENZALI PER VIA AEREA

QUESTIONARIO di VALUTAZIONE dell APPRENDIMENTO

LINK PROFESSIONAL: PROGETTO FORMATIVO PER LA RIDUZIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALLE PRATICHE ASSISTENZIALI.

MEDICAZIONI FERITE CHIRURGICHE LINEE GUIDA

GESTIONE DEI CASI SOSPETTI DI INFLUENZA A(H1N1) NELL AMBULATORIO DEI MMG E DEI PLS

PRINCIPI di IGIENE L igiene è una branca della medicina ed è una scienza che si occupa della salute, essa ha come obiettivo il mantenimento, il potenz

IL TRATTAMENTO DEI CASI DI INFLUENZA A/H1N1

Quali aspetti del percorso formativo dei Corsi di. margini di miglioramento?

PROTOCOLLO PER LA CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE

Scuola di Medicina. Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia LIBRETTO DELLE ATTIVITA DIDATTICHE PROFESSIONALIZZANTI 6 ANNO.

Continuità delle cure

Progetto Libere di parlare

UNIVERSITÀ DI PISA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Si intende per dispositivo di protezione individuale qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di

La fase post-operatoria

DOLORE TORACICO E INSUFFICIENZA RESPIRATORIA

Come prevenire la diffusione dei superbatteri nelle strutture sanitarie

Basso numero di pazienti affetti da MICI in carico a

Transcript:

SILVANA MONTORO Infermiera specialista nel rischio Infettivo ASL 1 Imperiese ANIPIO LIGURIA

Discussione di un caso clinico: Dal sospetto alla conferma di malattia come ci approcciamo a un paziente che afferisce in Pronto Soccorso per tosse e febbricola.

Caso clinico! Il Signor Francesco Rossi accede al Pronto Soccorso di un ospedale Ligure.! L'infermiere al triage rileva i parametri vitali.! PA 130/80, FC 82.! Il paziente presenta tosse e rialzo termico da diversi giorni. Temperatura corporea 37,2C. Espettorato normale! Assegnato codice bianco

Il caso clinico! Dopo circa 3 ore il Signor Rossi viene visitato dal Medico.! Esame obiettivo: negativo. Riferisce mancanza di appetito, stanchezza, perdita di peso e una strana sudorazione di notte.! Emocromo: G.B 11.000, HB 14! RX torace: sospetta lesione polmone destro.

La gestione del paziente Esercitazione pratica Quali sono gli strumenti e le procedure da attuare per la gestione del paziente?

LA CORRETTA GESTIONE DEL PAZIENTE DURANTE IL TRIAGE: 1. Accoglimento nella zona Triage. 2. Colloquio con il paziente per accertamento 3. Rilevazione della presenza di tosse e espettorato 4. Valutazione del rischio di trasmissione di infezione per la presenza di sintomi respiratori. (trasmissione droplet/aerea) 5. Igiene mani prima della rilevazione parametri vitali 6. Igiene mani dopo la rilevazione dei parametri 7. Applicazione dell igiene respiratoria/etichetta della tosse Paziente: educazione al contenimento delle secrezioni, insegnandogli a coprire naso e bocca con fazzoletti di carta che devono essere eliminati in un sacchetto di plastica (fornire il materiale) e a lavare le mani sovente. Valutare se occorre far indossare mascherina chirurgica. Operatore: valutazione della necessità di indossare mascherina chirurgica.

LA CORRETTA GESTIONE DEL PAZIENTE DURANTE IL TRIAGE: 8.Compilazione della scheda triage e del campo relativo alla rilevazione di fattori di rischio e sintomi clinici per il forte sospetto di malattia trasmessa per via Aerea come la TBC 9. Identificazione del sospetto positiva : sistemare il paziente in una zona separata fisicamente dagli utenti e fargli indossare la mascherina chirurgica. 10.Igiene ambientale: sanificazione delle superfici toccate dal paziente e operatore al termine della visita. 11.Gestione corretta dei dispositivi medici/presidi: pulizia e disinfezione dopo uso (fonendoscopio e bracciale sfigmomanometro)

La corretta gestione del paziente durante la visita del Medico 1. Colloquio 2. Igiene delle mani prima esame obiettivo. 3. Diagnosi di sospetta infezione respiratoria per la presenza di sintomi clinici e notizie che indirizzano per una potenziale trasmissione di malattia per via aerea. 4. Igiene respiratoria/etichetta della tosse: Operatore medico e infermiere: valuta il DPI da utilizzare e quando usarlo nel sospetto di trasmissione droplet/aerea : mascherina chirurgica o Filtrante facciale. Paziente collaborante: etichetta della tosse e mascherina chirugica negli spostamenti. 5. Igiene delle mani al termine della visita 6. Igiene ambientale: sanificazione delle superfici 7. Gestione dei dispositivi Medici/Presidi utilizzati: pulizia e disinfezione dopo uso.

La corretta gestione del paziente durante la visita del Medico 8. Esecuzione in sicurezza procedure di prelievo ematico in sicurezza per evitare le punture accidentali 9. Comunicazione al servizio di radiologia dell arrivo di un paziente con sospetta infezione respiratoria trasmissibile. 10. Il referto della radiografia conferma il sospetto di TBC.

La corretta gestione del paziente durante la visita del Medico 8. Esecuzione in sicurezza procedure di prelievo ematico in sicurezza per evitare le punture accidentali 9. Comunicazione al servizio di radiologia dell arrivo di un paziente con sospetta infezione respiratoria trasmissibile. 10. Il referto della radiografia conferma il sospetto di TBC. 11. Il paziente viene ricoverato in malattie infettive.

La gestione del paziente in malattie infettive 1. Accoglienza in reparto con diagnosi di TBC. 2. Applicazione delle precauzioni aggiuntive per trasmissione via aerea = isolamento respiratori0 3. Collocazione del paziente: camera pressione negativa 6-12 ricambi aria/ora, porta chiusa. Continua il circolo VIRTUOSO dell applicazione delle precauzioni STANDARD e Aggiuntive per via AEREA durante tutto il percorso clinicoterapeutico-assistenziali.

La prevenzione e riduzione del rischio infettivo L applicazione standard delle Precauzioni standard sono le fondamenta su cui costruire un assistenza SICURA per i pazienti e gli operatori.

BUON LAVORO GRAZIE dell attenzione