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... Osservatorio sui protesti......... G i u g n o 2 0 1 4

Osservatorio sui protesti Nuovo calo di mancati pagamenti e ritardi nel primo trimestre... Sintesi dei risultati Continua la positiva inversione di tendenza nei pagamenti delle imprese, in atto dalla seconda metà del 2013. Nei primi tre mesi del 2014 si registra un sensibile miglioramento sia nei tempi di pagamento delle imprese, sia nelle statistiche sui protesti. Il fenomeno rientra nel processo di ristrutturazione dell economia italiana che vede, da un lato, l uscita dal mercato delle società più fragili, come documentato nell Osservatorio sulle crisi d impresa, dall altro il consolidamento delle condizioni economico-finanziarie delle imprese che hanno resistito alla crisi. 79,8... 79,1 Giorni di pagamento tra le imprese 81,2 83,8 Si consolidano i segnali positivi già emersi negli scorsi mesi: giù protesti e tempi di pagamento 81,2 19,1 19,3 19,2 23,2 21,1 60,7 59,8 62,0 60,6 60,1 2012 1q 2q 3q 4q 2013 1q 77,8 20,5 57,3 2q 77,7 17,7 60,0 3q 79,3 20,4 58,9 4q 77,5 18,4 59,1 Puntualità delle imprese 9,1% 9,1% 9,3% 10,8% 42,6% 44,5% 45,7% 45,3% 48,2% 46,4% 45,0% 46,9% I dati di Payline il database Cerved che monitora le esperienze di pagamento di 2,5 milioni di imprese italiane indicano un miglioramento delle abitudini di pagamento delle imprese. Diminuisce rispetto ai primi tre mesi del 2013 il valore dei mancati pagamenti a quota 30% (-1,7%), sia per quanto riguarda le transazioni con pagamento immediato rispetto alla consegna della merce, sia per le transazioni con pagamento differito. 9,2% 7,9% 7,9% 8,6% 45,6% 44,4% 46,3% 45,2% 47,6% 46,2% 45,0% 11,6% 10,0% 2012 1q 2q 3q 4q 2013 1q 2q 3q 4q Tutti gli indicatori sulle fatture pagate nei primi tre mesi dell anno mostrano progressi rispetto allo stesso periodo del 2013, coinvolgendo quasi tutti i settori e tutte le aree della Penisola. Diminuiscono di 3,7 giorni i tempi medi di pagamento (attestandosi a 77,5 giorni), grazie soprattutto al calo dei giorni di ritardo (-2,7 giorni). Rimane invariata la quota di imprese, mentre si riduce dal 9,2% al 7,6% la quota di aziende che salda le fatture con oltre 60 giorni di ritardo, casi che possono sfociare prima in mancati pagamenti e quindi in veri e propri default. 46,4% 7,6% 47,0% 45,3% 2

La maggiore celerità nei tempi di pagamento delle imprese è stata accompagnata da un netto calo dei protesti. Tra Gennaio e Marzo si contano 19 mila società protestate: si tratta di una netta diminuzione rispetto allo scorso anno (-14,4%), che conferma e rinforza il già incoraggiante dato di fine 2013 (-10,8%). Nonostante il miglioramento, il di società protestate rimane ben superiore ai livelli (+27%), quando le società protestate in un singolo trimestre erano circa mila. Il calo delle società protestate su base annua, che riguarda tutta la Penisola, è in doppia cifra in tutti i settori dell economia: in particolare, nell industria (-20% rispetto allo scorso anno) il di società protestate è tornato vicino ai livelli (+2,8%). 25.000 20.000.000 10.000 Le società protestate Imprese non individuali con almeno un protesto 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2007 2008 14.000 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2009 2010 2011 2012 trimestre anno (scala dx) 2013 Società protestate per macro-settore 2014 2.000 0 Industria Costruzioni Servizi Altri settori 3

I pagamenti I I dati relativi alla regolarità dei pagamenti indicano che continua il miglioramento già osservato nella seconda metà 2013. Secondo i dati di Payline il database Cerved che raccoglie le abitudini di pagamento di 2,5 milioni di imprese nei primi tre mesi del 2014 non è stato saldato il 30,2% del valore delle fatture in scadenza, in calo di quasi due punti rispetto al primo trimestre del 2013, in cui la percentuale di scaduto era del 31,9%. I dati indicano che a diminuire è sia la quota di scaduto relativa alle transazione con pagamento immediato, che passano dal 31% al 30%, sia quelle per cui il pagamento è differito rispetto alla consegna della merce, che invece scendono dal 32,3% al 30,2%. La riduzione dei mancati pagamenti è stata accompagnata da un deciso miglioramento dei tempi di pagamento delle fatture liquidate tra Gennaio e Marzo. Nei primi tre mesi del 2014 le imprese italiane hanno saldato le proprie fatture in 77,5 giorni, 3,7 giorni in meno rispetto allo stesso periodo del 2013. La diminuzione è attribuibile in parte a termini in fattura più rigidi, che raggiungono i 59,1 giorni (-1 giorno), ma soprattutto ad una diminuzione dei ritardi, che scendono a 18,4 giorni (-2,7 giorni), il minimo dall inizio del 2012. Valore dei mancati pagamenti % non saldato sul totale del valore delle partite in scadenza nel trimestre 36,2% 2012 1q 2q 3q 4q 2013 1q 2q 3q 58,4% 33,3% 32,9% 31,9% 33,7% 31,7% 35,7% Valore dei mancati pagamenti in base alle modalità di liquidazione delle fatture % scaduto sul totale del valore delle partite in scadenza nel trimestre 26,2% 26,4% 46,7% 43,6% 27,3% 36,3% 38,1% 35,4% 31,0% 32,3% 39,6% 31,2% 36,4% 29,7% 4q con pagamento immediato con pagamento differito 30,2% L accorciamento dei tempi di liquidazione è accompagnato da una diminuzione dei gravi ritardi (imprese che saldano le proprie fatture oltre i 60 giorni), casi che frequentemente possono sfociare in mancati pagamenti o veri e propri default: tra Gennaio e Marzo 2014 sono il 7,6%, l 1,5% in meno rispetto ad inizio 2013. Rimane invece pressoché invariata la quota di imprese (aumenta dal 45,2% al 45,3%). 42,9% 32,5% 30,0% 30,2% 2012 1q 2q 3q 4q 2013 1q 2q 3q 4q Giorni di pagamento tra le imprese Puntualità delle imprese 79,8 79,1 81,2 83,8 81,2 77,8 77,7 79,3 77,5 9,1% 9,1% 9,3% 10,8% 9,2% 7,9% 7,9% 8,6% 7,6% 19,1 19,3 19,2 23,2 21,1 20,5 17,7 20,4 18,4 42,6% 44,5% 45,7% 45,3% 45,6% 44,4% 46,3% 46,4% 47,0% 60,7 59,8 62,0 60,6 60,1 57,3 60,0 58,9 59,1 48,2% 46,4% 45,0% 46,9% 45,2% 47,6% 46,2% 45,0% 45,3% 2012 1q 2q 3q 4q 2013 1q 2q 3q 4q 2012 1q 2q 3q 4q 2013 1q 2q 3q 4q 4

La maggiore celerità nei pagamenti riguarda tutte le fasce dimensionali: in calo di 4,5 giorni i pagamenti nelle imprese con fatturato tra 0 e 2 milioni, mentre più contenuta è la diminuzione per le PMI (-3,6 giorni) e per le imprese con fatturato oltre i 50 milioni (-3,2 giorni). La riduzione è attribuibile soprattutto ai minori ritardi: 3 giorni in meno rispetto al primo trimestre del 2013 nelle grandi imprese, 2,6 in meno nelle micro imprese e 2,7 nelle piccole e medie. La diminuzione della percentuale di soggetti in grave ritardo coinvolge le imprese di tutte le dimensioni, accompagnato solamente nel caso delle micro imprese da un aumento della tà. Tra le PMI e le grandi aziende invece la quota di imprese diminuisce, rispettivamente del 2,2% e dello 0,8%. Tempi medi di liquidazione delle fatture più rapidi e una minore percentuale di imprese in grave ritardo sono fenomeni che interessano tutti i macro-settori. In forte miglioramento il settore edilizio: le costruzioni evidenziano la maggior diminuzione nei tempi di pagamento, pur rimanendo il settore in cui si paga Giorni di pagamento per macrosettore dell impresa 82,2 80,3,4 13,8 Puntualità delle imprese per macrosettore 66,8 66,5 70,6 99,4 88,3 28,9 67,3 22,6 20,1 55,2 54,5 2013 1q 2013 1q 21,0 77,8 Industria Costruzioni Servizi 74,6 7,8% 6,6% 10,3% 6,2% 9,0% 8,1% 39,3% 41,6% 34,6% 52,9% 51,8% 55,1% 33,9% 60,0% 49,6% 51,5% 41,4% 40,4% Giorni di pagamento per dimensione dell impresa più lentamente (88,3 giorni, -11,1), la quota maggiore di società che saldano le proprie fatture entro i termini concordati, in aumento rispetto al primo trimestre 2013 (dal 55,1 al 60%), e il maggior calo nella percentuale di gravi ritardi (dal 10,3% al 6,2%), che si riduce al di sotto di quanto osservato nell industria e nel terziario. Anche tra le imprese manifatturiere migliora la performance dei pagamenti. Si riducono di quasi 2 giorni i tempi di liquidazione (80,3 giorni), soprattutto grazie al calo dei ritardi (-1,6 giorni). Diminuisce anche la quota di imprese in grave ritardo (dal 7,8% al 6,6%), a cui però corrisponde una diminuzione della percentuale di aziende (-1,1%). La minore presenza di imprese che liquidano le proprie fatture oltre 60 giorni dopo la scadenza riguarda tutti i settori industriali, con l eccezione della produzione di beni di largo consumo, che evidenzia anche un netto aumento dei giorni di ritardo. 72,3 20,6 51,7 49,8 2013 1q 67,8 18,0 81,4 19,5 77,8 16,8 90,4 87,2 23,8 20,9 61,9 61,1 66,6 66,3 2013 1q Micro PMI Grandi Puntualità delle imprese nel primo trimestre 45,2% 46,6% 45,6% 45,8% 55,3% 36,9% 58,9% 34,6% 9,2% 7,7% 7,9% 6,5% 7,3% 6,3% 83,0% 84,8% 9,7% 8,9% 2013 1q 2013 1q Micro PMI Grandi 2013 1q 2013 1q Industria Costruzioni Servizi 5

Nei servizi scendono sia i tempi di pagamento (da 77,8 a 74,6 giorni) che le imprese in grave ritardo (-0,9%): unica eccezione, l aumento dei ritardi nei servizi finanziari. Tra gli altri settori, si osserva un incremento della percentuale di gravi ritardi nelle aziende agricole. Il miglioramento delle condizioni di pagamento si osserva in tutte le aree della Penisola. Pur confermando i tempi di pagamento più lunghi (83,4 giorni) e la maggior percentuale di imprese in grave ritardo (11,5%), le imprese del Sud registrano i differenziali migliori rispetto ai primi tre mesi del 2013: le fatture vengono saldate 5,6 giorni prima; aumenta la percentuale di imprese (+1,8%) e diminuisce la quota di società con oltre 60 giorni di ritardo (-2,5%). Altrettanto evidenti sono i miglioramenti nelle regioni centrali: i giorni di pagamento scendono a 81 (-3,7 giorni), accompagnati da un leggero aumento delle società (+0,1%) e una marcata discesa delle imprese in grave ritardo (-1,6%). Migliora anche la situazione delle imprese con sede nel Nord Ovest, pur se a ritmi minori delle realtà del Mezzogiorno: si accorciano a 77 giorni i tempi di 74,8 71,9,2 13,2 59,7 58,6 2013 1q Giorni di pagamento per area geografica Puntualità delle imprese per area geografica 41,2% 43,3% 43,1% 53,1% 51,7% 50,3% 80,4 77,0 44,7% 49,7% 84,7 Nord Est Nord Ovest Centro Nord Est Nord Ovest Centro 81,0 18,2 26,0 22,5 16,0 62,3 60,9 58,7 58,5 2013 1q 5,7% 5,0% 6,6% 5,6% 9,2% 7,6% 48,2% 49,8% 42,6% 42,6% 89,0 31,3 57,7 56,4 2013 1q 49,3% 83,4 27,0 Sud e Isole 14,0% 11,5% 50,0% 36,7% 38,5% 2013 1q Sud e Isole Imprese in grave ritardo nell industria Imprese con ritardi in media superiori a 60 giorni, % sul totale Mezzi trasporto Largo Consumo Sistema moda Sistema casa Altri beni consumo Prodotti intermedi Metalli Chimica e farmaceutica Meccanica Hi tech pagamento (-3,4 giorni), scende la quota di imprese con ritardi oltre i 60 giorni (al 5,6%, -1%), ma diminuisce anche la percentuale di società (-0,6%). Le regioni di Nord Est confermano tempi di pagamento più rapidi e la maggiore tà, anche se entrambe le statistiche non sono sensibilmente migliorate rispetto al primo trimestre del 2013: i tempi di pagamento scendono a 71,9 giorni, grazie soprattutto a 2 giorni in meno di ritardo, mentre sono solamente il 5% le imprese in grave ritardo, in discesa dello 0,7%. 4,8% 4,4% 4,1% 5,9% 5,9% 5,8% 5,7% 7,0% 8,8% 9,9% Imprese in grave ritardo nei settori non industriali Imprese con ritardi in media superiori a 60 giorni, % sul totale Aziende agricole Servizi non finanziari Logistica e trasporti Distribuzione Immobiliari Informazione e intrattenimento Energia e utility Servizi finanziari 4,6% 4,3% 6,0% 7,6% 6,8% 9,4% 9,3% 12,7% 6

C I protesti ontinua la discesa dei protesti e del di società protestate iniziato a metà dello scorso anno: si contano 79 mila protesti levati a 19 mila società, rispettivamente il 20,6% e il 14,4% in meno rispetto all anno precedente, ma ancora l 8,8% e il 27% in più rispetto a quanto osservato prima dello scoppio della crisi nel 2008. In tutti i settori la situazione risulta in netto miglioramento rispetto allo scorso anno, mentre in confronto al periodo la situazione risulta più differenziata. La riduzione maggiore riguarda le imprese del comparto manifatturiero, che più di tutte si avvicinano al livello registrato prima della crisi: rispetto al primo trimestre del 2013, il di imprese con assegni o cambiali protestate diminuisce del 19,6%, a quota 2 mila, il 2,8% in più in confronto al dato del 2007. Il miglioramento rispetto al primo trimestre del 2013 ha riguardato quasi tutti i 25.000 20.000.000 10.000 Le società protestate Imprese non individuali con almeno un protesto 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2q 3q 4q 1q 2007 2008 14.000 12.000 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 0 2009 2010 2011 2012 trimestre anno (scala dx) 2013 Società protestate per macro-settore Industria Costruzioni Servizi Altri settori 2014 Industria: società protestate per settore Società cui è stato levato almeno un protesto nel trimestre Largo Consumo Sistema casa Sistema moda Mezzi trasporto Meccanica Metalli Prodotti intermedi Altri beni consumo Hi tech Chimica settori industriali, in particolare le imprese attive nella produzione di mezzi di trasporto (-31%), le industrie chimiche e le imprese del sistema casa (per entrambe -26,7%). In alcuni settori il di imprese protestate scende al di sotto del livello : è il caso del sistema moda (-24,9%), della fabbricazione di prodotti intermedi (-14,4%) e dell hi tech (-7,1%). Anche nell edilizia diminuisce il di società cui è stato levato almeno un protesto, che nei primi tre mesi del 2014 sono più di 4 mila (-17%), ma nonostante questo la quota di aziende protestate rimane fortemente al di sopra del livello registrato prima della crisi (+45,8%). Le costruzioni continuano ad essere caratterizzate da una maggiore diffusione del fenomeno rispetto agli altri settori dell economia, con un forte incremento rispetto al 2007: sono protestate l 1,4% delle imprese delle costruzioni (1% prima della crisi), contro percentuali dello 0,8% (0,7%) tra le imprese manifatturiere e dello 0,7% (0,6%) tra quelle dei servizi. 100 200 300 400 500 7

Proprio il terziario rimane il comparto con il maggior di soggetti protestati (11 mila), in calo dell 11,1% rispetto al 2013 ma ancora il 35% in più rispetto alle 8 mila società protestate prima della crisi. La diminuzione dell ultimo anno coinvolge tutti i comparti del settore: il calo riguarda soprattutto le imprese dei servizi finanziari (-40,3%) e le società immobiliari (-19,2%); minore il calo nei servizi non finanziari (-7,2%). Nonostante questi miglioramenti, il di protestati rimane oltre i livelli del 2007 in tutti i comparti, con la sola eccezione dei servizi finanziari. Dal punto di vista geografico, il di società con almeno un protesto rimane più alto di quello registrato prima del 2008 in tutte le aree della Penisola, nonostante il miglioramento osservato rispetto ad inizio 2013. Società protestate per macro-area Incidenza dei protesti per macrosettore Imprese non individuali con almeno un protesto sul di imprese operative 0,7% 0,8% 1,0% 1,4% Servizi: società protestate per settore Aziende cui è stato levato almeno un protesto Distribuzione Servizi non finanziari Logistica e trasporti Immobiliari 0,6% 0,7% 1,0% 0,7% Industria Costruzioni Servizi Altri settori Nord Ovest Nord Est Informazione e intrattenimento Servizi finanziari e assicurativi Centro Sud e Isole 1000 2000 3000 4000 5000 6000 4000 2000 Centro: società protestate per regione Toscana Lazio Marche Umbria 4000 3000 2000 1000 1000 2000 4000 6000 8000 Come nello scorso trimestre, a trainare la diminuzione sono le regioni del Centro, in cui si osserva un calo del 20,1% rispetto ai primi tre mesi del 2013. Il di soggetti protestati nell area rimane del 26,7% maggiore rispetto al livello. Il calo riguarda tutte le regioni dell area: -22,9% nel Lazio, -18,5% nelle Marche e -17% in Toscana, -9,4% in Umbria (-9,4%). Ovunque i livelli sono lontani: in Umbria le società protestate sono il 72,8% in più, il 30,8% nelle Marche, il 24,3% nel Lazio e il 18,2% in Toscana. 8

Nord Est: società protestate per regione Nord Ovest: società protestate per regione Trentino Alto Adige Lombardia Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Valle d Aosta Piemonte Liguria 200 400 600 800 1000 1200 4000 3000 2000 1000 Continua a diminuire il di imprese con almeno un protesto anche nel Nord Est (-16,9%), l area che più si avvicina rispetto ai livelli precrisi (+13,4%). Diminuisce con tassi a due cifre il di soggetti protestati in tutte le regioni dell area: -35% in Friuli, -26% in Trentino Alto Adige, -18% in Veneto e -12% in Emilia Romagna. In Friuli e in Trentino il di protestati è sceso sotto i livelli, mentre in Veneto e in Emilia Romagna i livelli del 2007 sono più lontani. 3000 2500 2000 00 1000 500 Sud e isole: società protestate per regione Sardegna Abruzzo Sicilia Campania Molise Puglia Basilicata Calabria Anche nelle regioni del Nord Ovest si registra un calo del 16,3%, per effetto della diminuzione dei protestati in Lombardia (-19,4%) e Piemonte (-12,5%). Risulta invece in aumento il fenomeno in Liguria (+9,2%), che aveva fatto registrare un calo nel 2013, e in Valle d Aosta (+41,2%). Simile risulta anche la differenza del di protestati rispetto al livello (+16,7%), grazie soprattutto al dato della Liguria (+7,2%) e del Piemonte (+11,1%), mentre rimane più ampio il differenziale in Lombardia (+19%) e in Valle d Aosta (+75,6%). 500 1000 00 Nel Mezzogiorno, l area caratterizzata dal maggior di soggetti protestati (oltre 8 mila) e dalla maggiore diffusione del fenomeno, il calo è minore (-8,7%) e i livelli sono ancora lontani (+37,7%). I soggetti protestati diminuiscono in quasi tutte le regioni, in particolare in Molise (-26,7%), Abruzzo (-16,5%) e Sicilia (-9,5%), mentre risulta in aumento solamente in Sardegna (+1,1%). Rispetto al 2007, il di protestati è maggiore in tutte le regioni, in particolare in Basilicata (+57,7%) e in Sardegna (+48,1%); unica eccezione il Molise, in cui i soggetti protestati scendono del 4,7% rispetto al livello. 9