Strategie didattiche ed educative per l inclusione scolastica 10 aprile 2014 CTI Monza Ovest Dott.ssa Paola Molteni CeDisMa Centro Studi e Ricerche sulla Disabilità e la Marginalità Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano 1 Fare rete: l alunno con AUTISMO a scuola
5. La relazione e la socializzazione La comprensione degli altri La comprensione del non de=o Come relazionarsi con l alunno e con la classe Le regole, le convenzioni sociali, il rispe=o QUALI SONO LE REGOLE DELLA CLASSE? 2
Le storie sociali L obiemvo delle Storie Sociali non è quello di modificare il comportamento ma di condividere e far comprendere delle informazioni fondamentali e cariche di significato! Il miglioramento del comportamento è una possibile conseguenza del miglioramento della comprensione degli evenu e delle aspe=auve. 3
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I compagni di classe Come aiutarli a capire l auusmo La condivisione degli spazi e dei tempi La comprensione della diversità Come relazionarsi con il compagno 5
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1. Il lavoro d equipe 8
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Cosa fare prima di iniziare la scuola? 1. Incontrare la famiglia 2. Parlare con colleghi che hanno già avuto esperienza con bambini o ragazzi con auusmo 3. Organizzare una visita di conoscenza con l alunno 4. UUlizzare le informazioni raccolte per organizzare la strategia 5. Evitare di posizionare quesu alunni vicino a possibili distrazioni 6. Preparare un agenda visiva per il primo giorno di scuola 7. Limitare le decorazioni in classe 8. Organizzare la classe in modo pulito, ordinato e semplice 9. Definite, se possibile, un angolo della classe per il lavoro individuale 10. Allontanate ogni dubbio e paura: POTETE FARCELA! J 10
Il lavoro d equipe e l unitarietà di intenti I COLLEGHI SONO LA PIÙ GRANDE RISORSA DELLA SCUOLA! Quali strumenu uulizzare Perché incontrarsi è importante Come mantenere amva la comunicazione e lo scambio di buone prassi 11 Il ruolo del Dirigente ScolasUco e degli assistenu
Per iniziare: leggere la Diagnosi Funzionale (DF) Come è stru=urata? Come leggerla? Come uulizzarla per conoscere il bambino? I limiu della Diagnosi Funzionale 12
Esempio di Diagnosi Funzionale 13
Il curriculum e la didattica Come differenziare le amvità? à PROGRAMMAZIONE Come uulizzare la didamca speciale già nota? à DOCUMENTAZIONE Come comunicare con i colleghi? à SCHEDA DI CLASSE Come fare il passaggio di ciclo? à ORGANIZZAZIONE (vedi protocollo) Profilo Dinamico Funzionale e Piano EducaUvo Individualizzato? à CONDIVISIONE 14
La comunicazione scuola- famiglia- servizi I GENITORI SONO GLI ESPERTI DEL BAMBINO!!! Quali strumenu uulizzare Perché incontrarsi è importante Come mantenere amva la comunicazione e lo scambio di buone prassi 15
2. La cassetta degli attrezzi 16
Attività: il naufragio 17
1. Individuazione e valorizzazione delle competenze PunU di forza PunU di debolezza Complementarietà Onestà 18
2. Riconoscere il valore dell altro e le sue diversità 19
3. Saper comunicare Saper ascoltare, comunicare, discutere Esprimere il proprio parere liberamente (logica nessun vinto, nessun vincitore ) Affrontare il confli=o (negoziazione) Saper chiedere aiuto! 20
ConSlitto e negoziazione 21
4. Capacità di fare insieme, di dare aiuto, di accettarlo e richiederlo 22
5. Riconoscere la propria precarietà e sostituibilità Siamo tum uuli ma Nessuno è indispensabile!!! 23
Uno strumento per la classe 24
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7. Chiaro riconoscimento di ruoli e compiti 28
In sintesi Strumenti per gli insegnanti 1. La comunicazione scuola- famiglia- servizi 2. La valutazione del bambino 3. L organizzazione della classe 4. La programmazione e stru=urazione delle amvità 5. La comunicazione chiara e semplice 6. La gesuone del gruppo e delle relazioni 7. Il curriculum didamco 29
Essere Positivi sempre! Promuovere la posiuvità per l alunno, i compagni, i colleghi, la famiglia, la rete: Avere fiducia in se stessi, nei colleghi e nella classe Credere nel progresso del bambino Avere una mente aperta a tu=o Concentrarsi sui punu di forza Come parlare posiuvamente? 30
Soprattutto Non dare nulla per scontato! 31
RiSlessione: Cosa ancora ti fa paura? 32
. Per concludere 33
Conclusioni Sapersi documentare Saper scegliere le informazioni che servono Sapersi formare Saper comunicare con gli altri Non perdere mai l entusiasmo e la fiducia nel bambino e nelle sue risorse! 34
Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicis5 e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo ;n ;n, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diven;no un o<mo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. Siccome il piacere dell'armonia li fa progredire tu<, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo con5no solo i primi violini 35 Daniel Pennac
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GRAZIE PER L ATTENZIONE!!! Do=.ssa PAOLA MOLTENI CeDisMa Centro Studi e Ricerche sulla Disabilità e Marginalità Università Ca=olica del Sacro Cuore di Milano paola.molteni@unica=.it www.linkedin.com/in/paolamolteni 37