I disturbi dell apprendimento dalla parte della scuola. Giornata di studio 23 aprile 2009

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1 I disturbi dell apprendimento dalla parte della scuola Giornata di studio 23 aprile 2009

2 Il valore dll apprendimento scolastico nella crescita del bambino l apprendimento scolastico rappresenta un momento cruciale con una forte incidenza non solo sul piano cognitivo ma anche su quello affettivo e sociale. I problemi che si presentano in questo percorso hanno molte probabilità di diminuire la motivazione del singolo ad apprendere e sono spesso associati a difficoltà di relazione, come sottolinea Cornoldi (1999).

3 Ambiente scolastico come Luogo di crescita Costruzione dell identità Luogo di apprendimento Gli ostacoli non vanno sottovalutati.

4 Problematicità: Possibile ostacolo all apprendimento conseguenze Ricaduta sulla maturazione intellettiva Costruzione dell immagine di sé Difficoltà relazionali

5 disturbi e difficoltà di apprendimento Con disturbi ci si riferisce a problematiche più gravi... mentre con il termine difficoltà si comprendono problematiche più generiche solitamente transitorie e meno gravi, imputabili a diverse cause concomitanti che riguardano sia lo studente sia il contesto (Cornoldi, 1999)

6 I dsa I DSA sono nella quasi totalità di natura congenita e rappresentano una sorta di elemento costitutivo che accompagna il bambino fin dalle prime fasi del suo apprendimento. In questo caso, spiega la Lucangeli, il bambino deve acquisire nuove abilità come lettura, scrittura e calcolo, partendo da un assetto neuropsicologico che non favorisce l apprendimento naturale di questi costrutti.

7 Le difficoltà di apprendimento non sono associate a patologie riguardano: lo studente contesto

8 Segnali predittivi Disturbi, ritardi nell espressione linguistica e nella comprensione Incapacità di apprendimento associativo tempi brevi di attenzione Irrequietezza motoria Facile distraibilità Scarsa memoria

9 Quando emergono La scuola è il luogo dove le difficoltà emergono L insegnante della scuola primaria è la figura professionale che per prima incontra problematiche di questo tipo I bambini che vanno male a scuola sono identificati sulla base delle valutazioni scolastiche e dei giudizi dei docenti

10 Come comportarsi presumere difficoltà che riguardano specificatamente le capacità di apprendimento e non semplicemente la poca applicazione Le condizioni dell alunno: Difficoltà evidenti Bambini intelligenti Risorse intellettive inaspettate Scarsa autostima Paura del fallimento Ansia nell affrontare il compito Poca perseveranza Problemi di natura psicologica

11 L importanza di una rilevazione tempestiva della mancata acquisizione di specifiche abilità di base Obiettivi: Prevenire l insuccesso Identificare i bisogni dell apprendimento Adattare l insegnamento Pianificare un corretto intervento riabilitativo

12 Compito dell insegnante Identificare le problematiche aiutare gli alunni non aggravare gli effetti con il proprio metodo aiutare i loro genitori a intraprendere un percorso di approfondimento specialistico adottare modalità didattiche specifiche facilitare il lavoro essere disponibile ad utilizzare strumenti specifici usare modalità di valutazione flessibili.

13 Come distinguerli? DISTURBO Innato Resistente all intervento Resistente all automatizzazione DIFFICOLTA Non innato (influenza dell ambiente) Modificabile (interventi didattici mirati) Automatizzabile (tempi dilatati)

14 Gli strumenti Misurare per capire Confronto risultati con i dati nel manuale dello strumento o con quelli della classe di appartenenza. Prove di lettura MT(Cornoldi, Colpo, gruppo MT) Batteria per la valutazione della dislessia e della disortografia evolutiva (Sartori, Job e Tressoldi) Prove per la comprensione numerica e calcolo aritmetico Emmepiù(Gruppo Emmepiù e Soresi)

15 LA PREVENZIONE IN CAMPO Progetto: PROFILO FORMATIVO SCUOLA DELL INFANZIA Finalità Identificare e prevenire precocemente i disturbi dell apprendimento

16 COLLABORAZIONI - Ufficio Interventi Educativi USP di Treviso - Università agli studi di Padova Facoltà di Psicologia - CTI di Asolo e Castelfranco Veneto - Rete Profilo Formativo di Zero Branco - Dirigenti Scolastici - Insegnanti e psicopedagogista

17 FASI - Formazione degli insegnanti per la conoscenza degli strumenti - Somministrazione dei questionari IPDA e IPDDAI - Inserimento, rielaborazione, lettura dati - Somministrazione delle prove di approfondimento IPDA - Inserimento e lettura analitica dei dati - Proposta di un azione finalizzata - Retest

18 SVILUPPO DEL PROGETTO Bisogno: - Predisporre materiali per gli interventi finalizzati perché non esistenti Modalità: - Costituzione di gruppi di lavoro di insegnanti per L approfondimento teorico Realizzazione di materiali Utilizzo dei materiali

19 AREE DI INTERVENTO - Attenzione e iperattività - Linguistica - Logico matematica

20 TUTTI I BAMBINI VANNO BENE A SCUOLA Finalità: intervento precoce sulle difficoltà di letto-scrittura - Progetto di ricerca-azione AID - Iniziativa di rete territoriale Asolo Castelfranco Veneto

21 FASI: - monitoraggio degli apprendimenti (gennaio) - Intervento individualizzato fonologico e metafonologico - Retest (maggio) - Individuazione bambini in grave difficoltà - Informazione alla famiglia - Invio al servizio specialistico

22 progetto: IN PRIMA SI LEGGE MEGLIO Rispetta le fasi del precedente con il coinvolgimento di una figura di coordinamento interna alla scuola (psicopedagogista, referente di progetto) superamento della presenza massiccia di un esperto esterno con una maggiore partecipazione dei docenti

23 Progetto: GUIDA E MATERIALI PER GLI INSEGNANTI - Predisposizione, su committenza del CTI, di un CD contenente materiali organizzati secondo le teorie dell apprendimento della letto-scrittura a supporto dei progetto ( CD realizzato dal gruppo di psicopedagogiste del territorio). - Distribuzione del CD a cura del CTI di Asolo e Castelfranco a tutte le insegnanti coinvolte nel progetto

24 ATTORI COINVOLTI - Associazione Italiana Dislessia - Azienda Ulss - Enti locali - CTI di Asolo e Castelfranco Veneto - Università di Urbino - Istituti del territorio e Dirigenti Scolastici - Docenti e Psicopedagogisti - Genitori - Alunni

25 Richieste della scuola e segnali importanti degli alunni DALLA SCUOLA DELL INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA COMPETENZE EMERGENTI Competenze metafonologiche Comprensione verbale sintattica delle strutture gerarchiche Competenza narrativa Competenze graficonarrative

26 Segnali importanti da considerare Difficoltà fonologiche Difficoltà nel controllo di strutture sintattiche complesse nella comprensione e produzione verbale Difficoltà grafico rappresentative e esecutive spaziali

27 SCUOLA PRIMARIA CL. I Richieste didattiche Competenze metafonologiche Acquisizione del codice grafico:differenziazione grafemi cifre Acquisizione dell orientamento spaziale dei codici e direzionalità della lettoscrittura Operazioni di transcodifica suono segno Integrazione tra strategie fonologiche e semantiche nella lettura di parole Operazioni di controllo della corrispondenza numero quantità e disposizione delle cifre sulla linea dei numeri Operazioni primitive di calcolo orale

28 Segnali importanti da considerare Difficoltà fonologiche Difficoltà nell autodettatura di parola Difficoltà nel far corrispondere lo spelling orale con la procedura grafica Perdita dell unità semantica Disgrafia Specularità lettere numeri

29 SCUOLA PRIMARIA CL. II Richieste didattiche Controllo metalinguistica del rapporto tra codice orale e codice scritto Rapporto tra costruzione della frase orale e costruzione della frase scritta Integrazione tra transcodifica e controllo semantico e sintattico della frase Controllo e automatizzazione delle procedure di calcolo Decodifica della domanda e comprensione testi dei problemi Controllo del rapporto tra calcolo, procedure e richieste nei problemi

30 Segnali importanti da considerare Errori: elisioni, sostituzioni fonologiche nella parola Errori:elisioni, sostituzioni delle parole nella frase Lettura stentata/sillabica, con difficoltà di integrazione nel significato Difficoltà nelle procedure di calcolo Difficoltà nelle procedure logico matematiche

31 SCUOLA PRIMARIA CL. III, IV, V Richieste didattiche Integrazione tra operazioni di transcodifica e di accesso al significato Controllo della struttura della frase e periodo Programmazione della frase nel periodo Autocorrezione errori Automatizzazione procedure di calcolo Velocizzazione calcolo orale Controllo compiti logico matematici complessi

32 Segnali importanti da considerare Lettura lenta, poco comprensibile, non prosodica con difficoltà di accesso alla comprensione del testo Lettura lenta, poco comprensibile, non prosodica con buon accesso alla comprensione del testo Difficoltà nello scrivere velocemente e nel decodificare la propria scrittura Difficoltà nell eseguire velocemente scrittura e lettura Persistenza di molti errori ortografici Non automatizzazione delle procedure nell esecuzione di calcoli, nell uso di operazioni, nei problemi

33 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Richieste didattiche Uso del linguaggio scritto come prerequisito per conoscere, apprendere, informarsi Strategie di controllo del testo letto Strategie di controllo della programmazione dei testi scritti Scelta dei procedimenti logico matematici in funzione del compito Flessibilità e automatizzazione delle procedure

34 Segnali importanti da considerare Difficoltà di automatizzazione dei processi di lettura, scrittura e calcolo Difficoltà nell uso delle diverse fonti, nell attivazione di strategie differenziate di letto/scrittura Difficoltà ad apprendere dalla propria lettura Difficoltà ad essere comprensibile ed esauriente nell uso del codice scritto Difficoltà ad accedere alla comprensione ed esecuzione di procedure aritmetiche e matematiche complesse Difficoltà di accedere alle procedure implicite Difficoltà nel controllo costante dell esecuzione del compito e nella verifica dei risultati

35 Il nostro approccio Prima Osservazione, valutazione, predisposizione di piani e strategie di prevenzione Coinvolgimento alunni, famiglie e servizi specialistici

36 Durante di fronte ad un sospetto: adottare fin da subito modalità didattiche specifiche per ridurre l impatto del problema

37 Dopo l identificazione del problema l intervento cambia a seconda della fase in cui opera con gli alunni. Esempio difficoltà di lettura : primo periodo in cui rieducazione, poi va affrontata con un approccio più educativo, accompagnare lo sforzo dell allievo con strumenti compensativi cioè con supporti tecnologici che semplifichino l attività, rendendolo più autonomo.

38 In sintesi Nella fase di acquisizione delle abilità dovrebbe mettere in atto una didattica differenziata e individualizzata; nella seconda fase dovrebbe attivare una valutazione differenziata e individualizzata. La didattica potrebbe essere la stessa, ma con il supporto di strumenti compensativi e dispensativi per svolgere il lavoro dei compagni. Le resistenze : l utilizzo di supporti tecnologici non fa parte del nostro patrimonio formativo difficile cambiamento si considera ciò un aggravio di impegno, una fatica. La scuola nello sviluppo dei bambini/ragazzi può essere un importante fattore protettivo o di rischio. Sta a noi decidere come vogliamo utilizzarla

39 Tratto da Diario di scuola di Daniel Pennac edito da Feltrinelli..vi fosse una correlazione tra una classe e un'orchestra. Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che suona la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. Siccome il piacere dell'armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica...

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