VIAGGIO INTORNO AI BAMBINI DIFFICILI. L importanza della relazione
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- Marina Bossi
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1 VIAGGIO INTORNO AI BAMBINI DIFFICILI L importanza della relazione
2 PER RIFLETTERE: Ogni studente suona il suo strumento, non c è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all insieme. Siccome il piacere dell armonia fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. I nostri studenti che vanno male non vengono mai soli a scuola. In classe entra una cipolla: svariati strati di magone, paura, preoccupazione, rancore, rabbia,...accumulati su un substrato di passato disonorevole, di presente minaccioso, di futuro precluso. Guardateli, ecco che arrivano, il corpo in divenire e la famiglia nello zaino... Difficile spiegarlo, ma spesso basta solo uno sguardo, una frase benevola, la parola di un adulto fiduciosa... (D.Pennac)
3 Cosa possiamo fare a scuola? Non esiste una ricetta con la quale risolvere il problema, esistono però delle buone pratiche attraverso le quali è possibile: contenere il problema. far si che i comportamenti non degenerino. diminuire l intensità e la frequenza dei comportamenti
4 La prima buona pratica è sicuramente creare una BUONA RELAZIONE ed una BUONA COMUNICAZIONE
5 CONSIDERIAMO: IL SINTO MO E UN COMP ORTA MENT O OGNI COMP ORTA MENT O E SINONI MO DI COMU NICAZI ONE
6 A SCUOLA Il gruppo classe è un insieme di individui che hanno comportamenti comunicativi e sono legati da reciproche relazioni. La capacità di leggere e comprendere le dinamiche relazionali che si verificano nel contesto scolastico rappresenta una competenza professionale sempre più indispensabile per ogni insegnante.
7 Comunicare come? 1. METACOMUNICARE La metacomunicazione è la comunicazione sulla comunicazione. Ogni comunicazione umana ha due livelli diversi. Il livello di contenuto trasmette un informazione, mentre livello di relazione comunica come deve essere ricevuta tale informazione in base alla relazione esistente tre gli interlocutori. Tutto ciò che riguarda la relazione costituisce metacomunicazione, poiché fornisce istruzioni su come interpretare i contenuti del messaggio. Esempio: Dove sono i libri? (livello di contenuto) con tono acuto e stridulo e senza guardarmi risponde di relazione) (livello sono li sul tavolo (livello di contenuto)
8 2. SINCRONIA TRA COMUNICAZIONE VERBALE E COMUNICAZIONE NON VERBALE. La CNV è l insieme dei messaggi che non sono trasmessi tramite il canale verbale; accompagna il verbale e modula il suo significato. Esprime con grande immediatezza emozioni e stati d animo. E ritenuta più sincera perchè meno legata al controllo cosciente.
9 Contatto corporeo: importante per l espressione di sentimenti ed emozioni. GLI ASPETTI DELLA CNV Distanza: lo spazio fisico che separa due persone. Postura: posizione assunta dal corpo nello spazio. Sguardo: doppio canale comunicativo in quanto esprime emozioni e permette di leggerle nell altro. Espressione del volto: si modifica in base alle emozioni che si vogliono esprimere. Gestualità: accompagna e integra i messaggi verbali.
10 INFATTI qualora segnali verbali e non verbali siano in conflitto, è assai probabile che si presti più attenzione alla componente non verbale. Se vuoi capire una persona, non ascoltare le sue parole, osserva il suo comportamento. (A. Einstein)
11 Se noi riusciamo a: metacomunicare rendere congruente il verbale con il non verbale potremo costruire una comunicazione efficace, che sia: CIRCOLARE, COMPLEMENTARE ed EMPATICA
12 COSA VUOL DIRE CIRCOLARE? con scambi continui tra tutti gli attori Insegnante Insegnante Alunno Famiglia
13 Cosa vuol dire complementare? Basata sul rispetto reciproco pur mantenendo ruoli diversi. Gli individui si pongono su due differenti livelli, uno superiore e uno inferiore. Il comportamento di un partner completa quello dell altro. Si contrappone alla relazione simmetrica.
14 Cosa vuol dire empatia? L empatia è la capacità di rimanere fuori e al tempo stesso di essere dentro, di condividere e di essere separati, di sentire con l altro mantenendo con questi quella giusta distanza affettiva che non consente di essere inondati e sommersi dalla sua condizione emotiva.
15 Anche criticare è un arte Messaggi io Definire il comportamento messo in atto, quando e con chi Fornire il comportamento alternativo N.B. si critica il comportamento, non la persona!
16 UNA BUONA RELAZIONEPER CHI? INSEGNANTI ALUNNI
17 GLI INSEGNANTI La relazione con gli alunni, con i colleghi ed il clima della classe sono la base dei vissuti emotivi che ogni insegnante sperimenta. Se questi sono positivi l insegnante si sentirà: Gratificata Accettata Riconoscimento del proprio lavoro e del proprio ruolo. Se invece sono negativi proverà: Frustrazione Inadeguatezza Calo della motivazione all insegnamento
18 GLI ALUNNI Se percepiscono che l adulto non è a disagio di fronte al suo malessere, ma è ben attrezzato per riceverlo e per gestirlo si sentiranno: Accolti Contenuti Rassicurati
19 ED ORA UN PO DI PRATICA: IL CIRCLE TIME Strumento di educazione socio-affettiva in cui si crea un gruppo di discussione con lo scopo di migliorare la comunicazione e far acquisire ai partecipanti le principali abilità comunicative.
20 OBIETTIVI: Riconoscere e gestire le emozioni proprie e altrui Sperimentare l empatia Creare un clima di serenità e rispetto reciproco Imparare a discutere insieme, ad esprimere le proprie opinioni ad alta voce, a riassumere ciò che è stato detto, ad ascoltare e a chiedere l ascolto Favorire la conoscenza reciproca e la cooperazione Aumentare la vicinanza emotiva e risolvere i conflitti
21 Essere autentici Ascoltare Comprendere Confermare Essere autorità Non rappresentarsi. Essere trasparenti, leali. Essere consapevole delle proprie emozioni e dei propri sentimenti. Mantenere la propria singolarità affettiva nel rapporto di condivisione con l alunno. Sospendere il giudizio. Aiutare l alunno a narrare i suoi problemi. Aiutarlo a riconoscere personali risorse e capacità. Essere disponibili. Empatizzare i disagi e le fatiche dell alunno, i suoi bisogni e desideri. Aiutarlo a sentirsi persona affettivamente distinta e stimata. Interpretarne vissuti e intenzioni, capacità e aspettative. Favorire la costruzione di un immagine positiva dell alunno. Ridurre il disagio intrinseco ad ogni processo di apprendimento Elevare la sua autostima e autoefficacia. Trovare il giusto equilibrio tra libertà dell alunno e il senso del limite e del divieto. Non minacciare e colpevolizzare. Negoziare e condividere. Fare un uso razionale degli elogi e delle critiche.
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